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La Chiesa dei Cappuccini in Molfetta
Il 15 gennaio 2005, nella città di Molfetta, è stata riaperta al pubblico la chiesa dei frati cappuccini, dal titolo ""SS. Crocifisso"""". La chiesa, rimasta inagibile per quattro anni, è stata finalmente restituita al popolo e al servizio liturgico in tutta la sua bellezza. Ora si presenta luminosa e splendida per le preziose decorazioni barocche di cui è adorna, con le statue e i dipinti che la rivestono e la rendono come """"una sposa pronta per il suo Signore"""". Il volume vuole essere una guida per il fedele cristiano e per chiunque desideri conoscere la storia dei frati cappuccini nella città di Molfetta. Presenza risalente al 1540, cioè agli inizi dell'Ordine Cappuccino, nato nelle Marche nel 1528 e diffusosi poi nel mondo. La chiesa del SS. Crocifisso in Molfetta è considerata la chiesa madre dei frati cappuccini della Puglia. Ogni opera d'arte in essa custodita è brevemente descritta e se ne presenta il valore storico-artistico, insieme al messaggio cristiano."" -
Dieci e...: lode! Appunti di vita: Markounda 1996-2006
Nel 1966 Suor Petra e alcune consorelle aprono una missione a Markounda, un piccolo villaggio centraficano al confine con il Ciad. Questo libro testimonia l'impegno e l'aiuto concreto dato agli uomini, alle donne e ai bambini di Makounda. -
Con il cuore in danza. Don Tonino Bello e i suoi giovani
La testimonianza di Anna è simile a quella di tanti adolescenti che hanno vissuto il ""miracolo don Tonino"""". Il vescovo ha saputo aprire una breccia profonda nel loro animo, orientandone le scelte e lo stile di vita. Oggi quei giovani sono uomini e donne che custodiscono l'eredità attinta dall'esperienza umana e di fede del grande formatore. Il segreto della sua capacità d'incidere nella sensibilità adolescenziale è nel racconto di Anna, scaturito dalle pagine del diario personale in cui, a suo tempo, ha annotato con scrupolo ogni situazione ed emozione vissuta nell'incontro con il suo """"migliore amico""""."" -
Educazione degli adulti e consultori
La Confederazione Italiana Consultori Familiari di Ispirazione Cristiana, l'Associazione per l'Abbazia di Mirasole e l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, con la partecipazione dell'Ospedale Maggiore di Milano e con il sostegno della Regione Lombardia, hanno inteso rispondere alle esigenze degli adolescenti, delle famiglie, dei Consultori Familiari, della Scuola e dei Centri di aggregazione, di presenza o di assistenza giovanile, con la costituzione di un Centro denominato CREADA, per la ricerca scientifica, la formazione e la consulenza sull'adolescenzialità, aperto a livello nazionale e internazionale. Il sempre non facile dialogo intergenerazionale con gli adolescenti assume infatti, ai nostri giorni, caratteri di crescente difficoltà per la complessità e la problematicità degli atteggiamenti e dei comportamenti giovanili che trovano a volte del tutto impreparati gli adulti cui compete la responsabilità dell'educare. La caratteristica educativa del CREADA si qualifica per apporti interdisciplinari sia delle scienze umane che della medicina e la globalità del suo approccio direttamente connessa ai principi del personalismo, al rispetto della dignità della persona e del suo valore. -
I luoghi dell'educare
La Confederazione Italiana Consultori Familiari di Ispirazione Cristiana, l'Associazione per l'Abbazia di Mirasele e l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, con la partecipazione dell'Ospedale Maggiore di Milano e con il sostegno della Regione Lombardia, hanno inteso rispondere alle esigenze degli adolescenti, delle famiglie, dei Consultori Familiari, della Scuola e dei Centri di aggregazione, di presenza o di assistenza giovanile, con la costituzione di un Centro denominato CREADA, per la ricerca scientifica, la formazione e la consulenza sulladolescenzialità, aperto a livello nazionale e internazionale. Il sempre non facile dialogo intergenerazionale con gli adolescenti assume infatti, ai nostri giorni, caratteri di crescente difficoltà per la complessità e la problematicità degli atteggiamenti e dei comportamenti giovanili che trovano a volte del tutto impreparati gli adulti cui compete la responsabilità dell educare. a proposta metodologica è la ricerca intervento. Il CREADA, infatti, coinvolge gli educatori degli adolescenti in percorsi da condividere con il gruppo dei ricercatori del Centro perché possano fruire del supporto scientifico di mezzi e strumenti appositamente predisposti per le diverse situazioni. I successivi momenti di formazione presso il Centro pongono gli interessati a confronto con metodologie relazionali innovative e già validate dallo staff del CREADA. -
Chiamati ad evangelizzare
La necessità di riproporre all'uomo d'oggi la ""novitas christiana"""", presuppone la disponibilità a ripartire per le strade del mondo con un equipaggiamento essenziale, limitato al bastone del pellegrino, segno di transumanza, e alla bisaccia del cercatore, scrigno pronto ad accogliere i valori altrui. Nella bisaccia, il carico leggero di cinque simboli quasi senza peso: un ciottolo del lago, un ciuffo d'erba del monte, un frustolo di pane, una scheggia della croce, un calcinaccio del sepolcro vuoto. Allegorie dell'accoglienza nel quotidiano, dell'altezza utopica delle beatitudini, dell'impegno concreto nell'affrontare le grandi sfide contemporanee, della disponibilità a perdersi per la vita del mondo, della speranza teologale che rende indomiti e presenti. Una chiamata per i giovani e per chi intende testimoniare la fede giovane."" -
Ferdinando Fiore. Sacerdote, maestro, patriota
Ritratto a più mani di Ferdinando Fiore, patriota, uomo di Chiesa, organizzatore dell'istruzione elementare e media nella città natale. Come tale, antesignano del metodo educativo montessoriano. -
L' anima mai sarà on line. Nuove sfide educative per l'orizzonte di senso del 3° millennio
Il titolo della ricerca segnala la prospettiva nella quale si colloca la studiosa: nell'era del trionfo della tecnologizzazione informatica, le dimensioni spirituali della persona possono opporre una resistenza significativa e in quali forme? Quale contributo può e deve dare un processo di educazione che voglia coerentemente affermarsi sul fondamento di una antropologia del personalismo cristiano? L'educazione è esigenza della persona, ne siamo ormai convinti per i quotidiani episodi che denunciano lo stato di ""emergenza"""" al quale si è giunti proprio perché gli adulti, protagonisti di una complessa trasformazione sociale e culturale, hanno disatteso l'impegno educativo nei confronti delle giovani generazioni e hanno rivelato essi stessi il bisogno di educazione che li caratterizza."" -
Parlava la lingua dell'orto. Il Salento maruggese prima degli anni 30/40 del millenovecento e dopo
"A me sembra di dipingere e narrare sentimenti. Se dopo aver dipinto rifletto sul risultato del mio lavoro, mi accorgo che ho soltanto cercato. E cercato anche di capire se realmente ciò che ho espresso corrisponda al mio pensiero, o se mi sia almeno avvicinato un po'. Spesso, sconfortato, concludo che manchi sempre qualcosa. L'insoddisfazione del mio stesso risultato subito mi avverte. Nel mio lavoro, cerco di raffigurare il sentimento di attaccamento alla mia terra. E così mi viene di considerare che non si tratta di un sentimento soltanto mio. Me lo immagino, invece, collettivo. Sono sicuro di cercare il """"sentire comune"""" a tutte le generazioni. Particolarmente a tutti coloro che, nati nel mio stesso luogo, hanno gioito o si sono immalinconiti allo stesso mio modo. Così, mi accorgo, di non cercare soltanto me stesso: anche le mie radici. Per meglio individuarmi. Nella comune intimità, poi, scopro la liricità corale di un soffio collettivo che può scaturire, quale verità sociale - universale -, anche in un luogo circoscritto. Nel paese natio. Grande, piccolo o isolato che sia. Luogo che la quotidianità fa apparire erroneamente insignificante, per incurante disattenzione abituale. Quando invece produce e, a me, rivela la sua appartenenza cosmica, che mi avverte di quanto gli uomini, tutti, siamo partecipi dell'universo. Così mi convinco che l'Arte aiuta a spiegare meglio la storia e il senso della Vita. E che infine aiuta anche a confortare."""" Emilio Marsella" -
Ma dimmi, cos'è il bullismo? Bullismo come disagio giovanile. Esperienze a confronto per incontrare mondi e soggetti, tra riflessioni interiori e linee educative
Il Centro di Consulenza per la Famiglia è un consultorio diocesano aderente alla confederazione dei consultori familiari di ispirazione cristiana. Il Centro si rivolge al singolo, alla coppia, alla famiglia, al bambino e all'adolescente. Offre consulenza e sostegno in situazioni di disagio e di difficoltà psicologiche, emotive, relazionali, educative, etiche. Si connota come un luogo di accoglienza e ascolto, come ben raccontano le pagine del libro ""Sentieri di vita. In cammino alla ricerca dei significati che portano luce all'ombra"""", a cura della dott'ssa Elisa Cocchi. L'altra attività che caratterizza l'opera del Centro è la formazione, come ci testimonia questo volume, in cui sono raccolti i contenuti e le riflessioni che hanno dato luogo al convegno """"Ma dimmi, cos'i il bullismo? Bullismo come disagio giovanile. Esperienze a confronto per incontrare mondi e soggetti, tra riflessioni interiori e linee educative"""", tenutosi a Modena presso i locali del centro Famiglia di Nazareth Sabato 18 Aprile 2009. Gli autori ci accompagnano alla scoperta di cos'è il bullismo delineando lo scenario interiore del bullo, dandone una lettura in chiave relazionale, riportando i dati di una ricerca fatta sul territorio nazionale, proponendo strategie e interrogandosi sul rapporto tra scuola e famiglia."" -
Don Tonino Bello
Dopo l'avvio della causa di beatificazione, proliferano le testimonianze sulla figura di don Tonino Bello. Anche mons. Vincenzo Pellegrini, primo fra i parroci nominati da don Tonino in diocesi di Molfetta, spigola tra i ricordi: dal primo incontro con il vescovo salentino, alla sua ansia di rinnovamento pastorale; dall'amore per l'Eucaristia, alla profetica destinazione dei beni diocesani. In poche pagine, un'immagine efficace del vescovo santo, corredata da fotografie inedite e da una preziosa appendice documentaria. -
Voci di palazzo. L'esperienza politica di «Insieme per Mineo»
Le donne sono presenti a tempo pieno per la collettività. La società civile scende in campo e fa politica. Fra entusiamo, impegno e contraddizioni. -
Il fuoco della festa. Per danzare la vita con il cuore giovane
Muovendo dalla constatazione che l'esistenza umana accusa spesso un calo d'intensità, don Tonino ci esorta a danzare la vita con il cuore giovane. Ma come fare? Invoca il Signore: ""Accendi nel nostro cuore il fuoco della festa"""". Indica alcuni testimoni di Cristo nel mondo contemporaneo e sintetizza il loro messaggio: """"Se nella vita entra la dimensione del dono e dell'impegno, l'esistenza diventa una gioia"""". Propone la metafora della valigia: """"La vita è all'opposto: se la riempi, diventa leggera; se la lasci vuota, diventa pesante. E porge l'augurio: """"Amiamo la gente, facciamoci carico delle sofferenze altrui, contempliamo il volto degli altri"""". Una ricetta di felicità per i giovani di ogni età."" -
Dialoghi eucaristici
Il punto sorgivo dell'opera è la presenza eucaristica reale, avvertita mistericamente in osmosi alla Lucciola eucaristica. Come se all'Eucaristia non bastasse più la specie del pane e la espandesse nella Lucciola che, pervasa dalla vitalità della presenza eucaristica, si anima: e ora parla, ora ascolta, ora esorta, ora ammonisce e tace, oppure interroga e comanda. Di fronte a Lei l'anima, orante e contemplante, prima si contrae nella propria interiorità, poi si espande e si dispiega, e osa rispondere. Nasce così il dialogo eucaristico. -
Sospesi tra cielo e terra. Le beatitudini dette ai giovani... e non solo a loro
"Permettimi di sedere per qualche istante ai bordi della tua vita per deporvi alcune parole che invadono il mio cuore mentre ti guardo impegnato a cercare un senso da dare alla tua esistenza, che tende alla felicità. Tutti la cerchiamo. Anche tu! Il desiderio della felicità ha sempre accompagnato la tua vita. In te non c'è aspirazione più grande di questa perché è l'esigenza più profonda del cuore di ogni uomo. Del resto, Dio ti ha fatto per la felicità! Ma dove trovarla e cosa fare per essere felice?""""" -
Chiesa e mezzi di comunicazione: un rapporto da approfondire
Nel corso degli ultimi settant'anni la Chiesa cattolica ha elaborato una specifica dottrina sulla comunicazione sociale, che si è andata arricchendo attraverso Encicliche, Decreti, Istruzioni e Messaggi. Il Concilio Vaticano II, con il decreto Inter mirifica del 4 dicembre 1963, ha inserito la riflessione sugli strumenti della comunicazione nell'ambito del rinnovamento della Chiesa e del rinnovato rapporto con il mondo contemporaneo. Ha fatto seguito una lunga serie di Istruzioni, Decreti e Messaggi, per un totale di oltre ottanta documenti. La riflessione ecclesiale sugli strumenti di comunicazione è stata, dunque, notevole e ha impegnato molte energie, ma non può dirsi terminata perché lo sviluppo tecnologico permette nuove forme comunicative e genera nuovi effetti sull'essere umano. Perciò il discernimento su questi temi è sempre un work in progress. Il presente lavoro scruta il Magistero già consolidato per fare il punto sullo ""stato dell'arte"""" e analizza alcuni elementi sui quali non ancora si è fatto un discernimento approfondito."" -
Gioacchino Gesmundo. Testimonianze nel centenario della nascita (20 novembre 1908-2008)
Nel Centenario della nascita, i nipoti di Gioacchino Gesmundo desiderano ricordarlo e rendergli omaggio. Propongono una raccolta di testimonianze per far luce sulla figura umana, di educatore e di resistente politico del Professore, martire alle Fosse Ardeatine. Mai tanti interventi sono stati raccolti in un unico volume, scritto a più mani da chi si è effettivamente relazionato con Gioacchino Gesmundo: intellettuali, compagni di lotta, ex alunni. Gli scritti spaziano dall'intervista al saggio storico, dall'epistola alla narrazione. Il lettore recupererà lo spessore storico della figura del Professore e si immergerà nel clima politico da cui sono scaturite le istituzioni repubblicane. L'inserto fotografico, ricco di immagini inedite, fa da spartiacque e introduce le pagine dell'Appendice che accorpano i riferimenti emerografici, artistici e filatelici riferiti tanto al Gesmundo quanto alla Resistenza. È la sezione celebrativa del volume: aggiunge alcune testimonianze postume alle tante coeve della prima parte.Il saggio è completato da due preziosi apparati: un'accurata bibliografia che invita all'approfondimento con il preciso richiamo delle pagine riferite alla vicenda Gesmundo; e l'indice dei nomi, che aiuta a tracciare la mappa del contesto umano e socio-culturale da lui segnato. -
I templari a Spinazzola e dintorni. Con notizie storiche documentate sulla città tra XI e XIV secolo
"Una ricerca sulla presenza templare a Spinazzola andava compiuta non fosse altro che per riscattarla dalle immagini equivoche proiettate su di essa da quelle teorie che hanno tentato, e tentano, di accreditare l'esistenza di misteriosi collegamenti fra Castel del Monte ed i militi rossocrociati. Non ritengo sia questa l'occasione per riprendere tali teorie, del resto abbastanza note. Lo è, invece, per richiamare l'attenzione sui pregi dell'opera di Carrabba, che segna una nuova tappa nello sviluppo della templaristica italiana, la cui data convenzionale di fondazione viene indicata dagli specialisti nel 1636, anno di pubblicazione di una raccolta diplomatica dedicata da Antonino Amico alle fondazioni degli istituti gerosolimitani a Messina e nella Sicilia Orientale. L'autore ha avuto ragione quando ha consigliato prudenza nel continuare a ritenere scontate le notizie sulla """"antichità"""" della domus templare di Barletta, che, stando agli studi di Francesco Tommasi, potrebbe essere stata costituita solo verso la fine del XII secolo ed identificata, probabilmente, con quell'ecclesia sancti Leonardi di cui parlano gli atti dell'inquisizione, pubblicati a suo tempo da Schottmuller. Non fu dunque Barletta il cuore primordiale dei templari in Puglia ma Trani, dove i templari si insediarono quasi contemporaneamente ai canonici templari e dove entrambi gli istituti crociati hanno lasciato un ricordo duraturo."""" (Fulvio Bramato)" -
Parabole e metafore. Intensità evocative
Sulla gratuità, sul ruolo del volontariato, sul rapporto fra carità e giustizia, sul legame tra annuncio e testimonianza, sui poveri come maestri di vita...: dove non può spingersi la puntigliosa analisi esegetica, arriva il racconto per parabole e metafore. Al modo dei Vangeli, sull'eco della migliore tradizione chassidica, proprio come richiede la civiltà contemporanea basata sulle immagini. Congeniali alle capacità affabulatorie ed immaginifiche di don Tonino, le parabole e le metafore chiariscono un'idea senza alterarla, esplicitano una verità senza banalizzarla, evocano un'icona biblica attualizzandola, attraversano la realtà e i ""misteri della fede"""" come altrettanti sentieri che portano dritto all'incontro con Cristo."" -
È il tempo. Ripensare il volontariato
Di fronte alle nuove domande del mondo e ai repentini cambi della scena sociale, il volontariato è chiamato a rimodulare i termini della sua presenza e della sua proposta. In quale scenario andrà a ricollocarsi? Quale ruolo svolgerà? A favore di chi dovrà schierarsi? E con chi stringerà nuovi rapporti? Quali inedite strategie elaborerà? La riflessione di don Tonino segue puntualmente queste cinque piste riflessive quasi fossero altrettante direttrici capaci di confluire nell'unico alveo della speranza evangelica, forza primigenia a sostegno dell'azione solidale e gratuita verso le povertà.