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Come ci adesca la pubblicità
Tutti compriamo prodotti e servizi. Tutti i giorni entriamo in contatto con gli slogan della pubblicità. Questo libro è stato pensato e scritto per il vasto pubblico dei ""consumatori intelligenti"""", e può fare di noi degli insider: smontando il processo creativo ci permette di vedere il messaggio pubblicitario dalla parte di chi lo ha inventato e di scoprire come condiziona il nostro comportamento. Il libro è la chiave per capire perché la pubblicità esiste, come funziona, perché la nostra società non può farne a meno, e su quali aspetti della nostra mente i suoi discorsi fanno leva. È l'ABC di quello che tutti dovremmo sapere prima di comprare: e cioè che la pubblicità non è la ciliegina sulla torta; è la torta."" -
Estraneo, straniero, straordinario. Saggi di fenomenologia responsiva
Al centro dell'attenzione di Waldenfels è il tema dell'estraneità, considerato, in controtendenza con le teorie più diffuse, elemento originario dell'esperienza. La sua fenomenologia mette a fuoco tutti i passaggi in cui l'ordinario e lo straordinario, il soggetto e l'altro si intrecciano. Ne viene un'analisi minuziosa e appassionante della vita quotidiana, ma anche dell'arte e dei modi della rappresentazione fino a un ripensamento delle forme della politica e a un abbozzo di etica fondata sul primato dell'attenzione. In tal modo la filosofia di Waldenfels fa vedere al lettore come nei diversi fenomeni dell'esperienza sia sempre presente come motivo originario una straordinarietà a cui è opportuno prestare attenzione perché un ordine possa costituirsi, nella vita ma pure nella politica e nell'arte. Il volume si colloca al centro dei dibattiti filosofici contemporanei e dialoga criticamente con i maggiori autori degli ultimi decenni: Foucault, Derrida, Lévinas, Marion in Francia; Henrich e Habermas in Germania, ma attinge ampiamente alla letteratura, all'arte e alla musica, così da offrire anche al lettore non specialista copia di osservazioni acute e illuminanti. -
Intorno a Jean-Luc Nancy
"Intorno a Jean-Luc Nancy"""" è una sorta di volume filosofico interattivo: si trovano un saggio inedito del celebre autore francese. """"Che cos'è il collettivo"""", preparato per la Scuola di Alta Formazione Filosofica (SdAFF) di Torino, e gli scritti frutto della discussione seminariale intorno alle sue intuizioni. I saggi del volume attraversano l'ontologia e la filosofia politica di Nancy, ne discutono la filosofìa della religione e la concezione della corporeità, mettendole a confronto con le argomentazioni di altri autori, e in particolare con Derrida. Queste pagine costituiscono una stimolante documentazione dell'influenza di Nancy anche al di fuori della più ristretta cerchia della sua scuola, rendendo accessibile a un uditorio più vasto le chiavi di lettura per comprendere una delle impostazioni più innovative nel panorama filosofico contemporaneo. L'edizione del testo è curata da Ugo Perone, direttore della SdAFF e membro del direttivo della Società Filosofica Italiana." -
Genitori migranti
Uno sguardo innovativo e inconsueto sulle migrazioni, volto a comprendere il ruolo, spesso sottovalutato, e le difficoltà dei genitori migranti nella promozione della riuscita scolastica, l'autostima e l'equilibrio sociale dei figli. ""Genitori migranti"""" esplora le scelte scolastiche e lavorative, l'approccio alla vita quotidiana, la visione della società in cui vivono e i sogni sul futuro attraverso le esperienze di oltre cento genitori migranti e di insegnanti, mediatori culturali e membri di associazioni culturali. L'introduzione di Vanessa Maher propone riflessioni teoriche e comparative sul rapporto fra l'esperienza dei genitori migranti nella società ospite e il modo in cui svolgono il loro ruolo nei confronti dei figli. I saggi di Massimo Modesti, Maria Luisa Magagnotti e Sabaudin Varvarica riguardano temi specifici della ricerca: i rapporti dei genitori migranti con la scuola e il lavoro e le percezioni dell'identità."" -
A ciascuno la sua. Racconti e ritratti di famiglie
I personaggi che vivono tra le pagine di questo libro sono gli stessi che vivono nelle nostre città: neogenitori felici e spaventati, qualche volta segnati dalla lunga lotta contro sterilità e burocrazie; genitori che si separano e nuove famiglie allargate; famiglie eterosessuali e famiglie omosessuali, famiglie ancorate al territorio e famiglie migranti; figli neonati, bambini, adolescenti e giovani adulti, figli speciali, portatori di disabilità e bisognosi di attenzioni ancora più grandi; nonni e nonni-bambini, ormai quasi figli dei loro figli. Tante famiglie, ognuna con la sua forza e le sue debolezze, con le sue abitudini e le sue storie, storie che si intrecciano grazie ai ricordi precisi di lunghi anni di lavoro di due psicologhe e alla fantasia di un giovane scrittore. Un coro di voci diverse da cui imparare e grazie alle quali sentirsi meno soli. Tante voci, tante famiglie: a ciascuno la sua. -
Parola
La nostra vita è piena di parole e sulle parole si basa, come questa ""Gemma"""" ci permette di ricordare: l'autrice ci accompagna in un viaggio in compagnia di scrittori e studiosi, proponendo immagini celebri e passi letterari significativi. Ricercheremo la natura profonda delle parole e scopriremo la loro potenza nel dare vita a concetti astratti, ragionamenti, emozioni. Le parole ci appariranno così non soltanto nella loro natura comunicativa ma ancor più come strumenti necessari per permettere al nostro pensiero di prendere forma."" -
Vita
È una parola a cui si pensa solo quando qualcuno sollecita una nostra opinione: che cosa è la vita? Quando inizia? Quando finisce? Rispondere non è semplice perché il linguaggio quotidiano non sembra adatto a individuare l'essenziale. Qui si trova un percorso ironico e sereno sui processi vitali nel tempo e nello spazio, sulle relazioni umane, sulla consapevolezza come aspetto irrinunciabile della vita stessa, fino a un intervento nel controverso dibattito sulla possibilità del testamento biologico. -
Cos'è il naturale? Natura, persona, agire morale
Spaemann affronta una delle questioni cruciali del dibattito filosofico contemporaneo - il rapporto tra natura e persona - in una prospettiva inconsueta rispetto alla tradizione classica, che lo ha spesso concepito secondo uno schema oppositivo. Egli considera infatti persona e natura in un intreccio unitario: la persona è certo coscienza che trascende i limiti di una natura fissa, ma essa si esprime sempre all'interno della naturalità che è propria dell'essere umano. Secondo l'autore è proprio dell'uomo avere una natura e non essere natura: per questa via si è in grado di superare ogni opposizione dualistica, riscoprendo l'unità fondamentale dell'uomo stesso. Nel suo cammino Spaemann sostiene l'importanza di un ruolo ""comprensivo"""" della filosofia anche per il nostro tempo, al fine di superare ogni specialismo e rimanere fedeli al dovere tipico della filosofia di mettere in discussione il proprio stesso statuto. Questa prospettiva non mancherà di coinvolgere studenti e appassionati di filosofia e teologia, offrendo spunti anche su temi scottanti del dibattito pubblico come quelli relativi a fine e inizio vita."" -
Le logiche del male. Teoria critica e rinascita della società
Cos'è il male? Come opera? Si può arrivare a sconfiggerlo? Il secolo scorso ha fatto emergere forme sistematiche e globali di dominio, di menzogna, di violenza, tanto da diffondere la credenza che esso sia invincibile. Eppure è possibile pensare a un cammino di liberazione per uscire sia dalla rassegnazione sia dalla complicità. L'opera propone un percorso a partire dalle teorie critiche della società e della condizione umana che, nel corso del Novecento, hanno lavorato a un'analisi organica del male storicamente prodotto: dalla Scuola di Francoforte a Freud, da René Girard a Michel Foucault, da Hannah Arendt a Martin Buber. L'originalità del testo è nella ricerca di un dialogo tra prospettive diverse in vista di una visione integrata e, comunque, aperta, che invece di cedere alla tentazione di arrivare a un'unica teoria definitiva rimanda piuttosto alla responsabilità personale come chiave della risposta al male. Emerge l'umanità, nella sua forza e nella sua fragilità, capace di trovare nuove strade per non lasciare al male l'ultima parola: lucidità del pensiero, intelligenza della speranza, coraggio di agire con la creatività della nonviolenza. -
Madri sole. Dalle concubine romane alle single mothers
"La mamma è sempre la mamma"""". """"Mater sempre certa est, pater numquam"""". Anche se il proverbio mette da sempre al centro la figura genitoriale femminile siamo ancora disorientati nei confronti delle """"madri sole"""", come se rappresentassero un'anomalia o una minoranza trascurabile rispetto alla famiglia """"naturale"""" composta da genitori eterosessuali. L'autrice rintraccia nei secoli la multiforme presenza della madre ne suo ruolo di """"genitore unico"""", spesso non per scelta, sino ad arrivare a un'interpretazione della recente decadenza dell'istituzione del matrimonio emersa in Occidente assieme al diffondersi di molteplici forme di convivenza. Il libro presenta anche una lucida analisi del mother-blame che colpisce le madri sole tanto negli Stati Uniti quanto in Europa e che la letteratura nordamericana ha cominciato a decostruire: vale a dire la tendenza a riversare sulle madri la colpa di tutti i fenomeni perlopiù negativi che caratterizzano la famiglia e i figli, sia sul piano psicologico sia su quello sociale, come tendenze criminali, dipendenze, suicidi e perfino orientamento omosessuale. Prefazione di Anna Maria Venera." -
Non si discute. Forme e strategie dei discorsi pubblici
In un momento storico che secondo alcuni è sempre più affetto da ""demoni"""" del discorso, quali irrilevanza e incoerenza, il dibattito pubblico è attraversato da interrogativi pressanti. Cosa rende un argomento adatto a essere discusso pubblicamente o, piuttosto, a passare sotto silenzio? Che relazioni si stabiliscono tra l'andamento di alcuni fenomeni e le loro rappresentazioni diffuse, sotto forma di narrazioni, all'interno della società? Nel porsi queste domande, l'autrice esplora le forme del discorso pubblico contemporaneo e propone una ricognizione dei meccanismi che lo influenzano e degli effetti, intenzionali o meno, che ne possono derivare. Lo sguardo interdisciplinare e la pluralità dei fili tematici seguiti nel testo offrono un quadro analitico rivolto anche ai non addetti ai lavori."" -
Un illuminismo autocritico
Dall'11 settembre 2001 - e, più indietro, dalla caduta del Muro di Berlino nel 1989 - l'Occidente sembra avere smarrito il suo posto e il suo significato nel mondo. Sotto il trauma del cosiddetto terrorismo internazionale si è cacciato in guerre infinite, senza potersi neppure più presentare come il baluardo della libertà e della democrazia. La crescita strabiliante della Cina e degli altri paesi emergenti lo priva in prospettiva della stessa supremazia economica, e i mutamenti politici in atto nel mondo arabo-musulmano non gli offrono alcuna sponda sicura. Il libro analizza la situazione contemporanea con strumenti insieme filosofici e sociologici. Prende atto dell'impasse dell'universalismo illuministico, accettando come inevitabile la mescolanza dei tempi storici e delle culture, e assumendo perciò il caos planetario come l'autentico nome da dare alla ""globalizzazione"""". Approfondisce la linea di pensiero dell'autocritica dell'illuminismo (da Nietzsche a Foucault), fino alla proposta di un impegno scettico che modifichi lo sguardo con cui l'Occidente osserva se stesso. Inoltre, attraverso la ripresa su nuove basi di una teoria sociale critica, allude a uno statuto dell'utopia che la sottragga al discredito riversatole addosso dai tragici esperimenti novecenteschi."" -
Libertà e conflitto. Da Heidegger a Schelling, per un'ontologia dinamica
Il recente dibattito filosofico intorno al 'nuovo realismo' sta mettendo sotto una luce non prevista l'importanza del pensiero di Schelling. In lui la realtà, in quanto irriducibile eccedenza dell'Essere, precede già da sempre il pensiero. Non si tratta però di una zona opaca e impenetrabile che tutt'al più garantisce l'oggettività delle cose, bensì dell'ambito dinamico originario della libertà, che determina in divenire le diverse forme dell'Essere e che coinvolge direttamente l'uomo e le sue azioni. Secondo Schelling, la libertà umana è il punto centrale della filosofia, perché a partire da essa e dalle sue contraddizioni si manifesta la conflittualità dell'Essere in generale, nel suo rapporto con il divenire della storia. Si giunge così ad affermare una Libertà originaria, essenziale e intimamente conflittuale, che supera l'idea moderna di libertà come proprietà e facoltà del singolo individuo. Questo ultimo libro di Corriero tiene conto della documentazione, pubblicata solo di recente, degli appunti del Seminario su Schelling che Martin Heidegger tenne nel 1927-28, subito dopo la pubblicazione di ""Essere e tempo""""."" -
Le regole e l'elusione. Il governo del mercato del lavoro nell'industrializzazione italiana (1888-2003)
Il tema della flessibilità del lavoro è diventato in Italia uno dei terreni più caldi di confronto tra le parti nell'Italia postfordista. Dopo l'abbandono del metodo della flessibilità negoziata, tipica degli anni Novanta, il dibattito attuale sembra polarizzarsi prevalentemente attorno alle posizioni estreme: la difesa a oltranza della rigidità e la rivendicazione acritica della flessibilità. Nel mercato del lavoro l'esito della revisione di un regime vincolista appare oggi incerto, come incerto appare il destino dei servizi per l'impiego, i nuovi istituti di intervento pubblico che hanno sostituito i vecchi uffici di collocamento. Centrale, per nulla risolta, diventa la questione delle regole e del loro rispetto. Il libro segue l'evoluzione del collocamento attraverso la ricostruzione delle esperienze storiche di regolazione del mercato del lavoro in Italia dalla prima industrializzazione a oggi: le caratteristiche della domanda e dell'offerta, lo scontro e l'incontro di posizioni, le agitazioni, la produzione normativa, le modalità dell'elusione. L'analisi dell'interazione tra realtà sociale, comportamenti dei soggetti sociali e intervento istituzionale fa di questo libro un esempio dei risultati che si possono ottenere dalla saldatura tra storia sociale e storia politica. -
Storia della lingua tedesca
Il tedesco ha una storia diversa da quella della maggior parte delle altre lingue europee, perché non si forma da uno dei suoi dialetti, ma da una koiné faticosamente strutturata in ambiente centro-meridionale, la Cancelleria di Praga di Carlo IV, accettata dapprima come espressione giuridica; solo più di un secolo dopo Lutero impone la lingua comune attraverso l'entusiasticamente sofferta diffusione della sua Riforma. Una vera fioritura letteraria espressa in tedesco è dunque piuttosto tarda e solo col Romanticismo vede raggiunta la sua completa e splendida maturità. Le origini indoeuropee e germaniche, gli antichi rapporti col mondo latino e la conversione al Cristianesimo dei Tedeschi hanno tuttavia un ruolo determinante per l'evoluzione futura come la considerazione diacronica dell'aspetto linguisticamente tecnico. La terza edizione propone una revisione completa del volume, oltre ad alcuni ampliamenti tematici (lingua del nazismo, divisione e riunificazione, jiddisch ecc.) e un significativo aggiornamento bibliografico. -
Dono
I tempi che viviamo sono dominati dal mercato e dalle sue narrazioni: perfino nel linguaggio quotidiano è difficile sfuggire alle metafore economiche. Tuttavia la crisi che sperimentiamo rimette in discussione l'efficacia di questa egemonia culturale. Rifletteremo sul fatto che, nonostante uno scenario brutale, molte persone continuano a donare. Il dono è però solo in apparenza qualcosa di semplice: che cosa è dono? Qual è il suo rapporto con la giustizia? Chi può fare un dono? Chi può riceverlo? -
Autorità
Si tratta di uno fra i temi più controversi dei tempi moderni, oggi che il principio d'autorità è stato minato dalle verità scientifiche e dalla valorizzazione delle competenze. Intorno all'autorità ruotano timori e malintesi, ma anche appelli e nostalgie. Secondo l'autrice si tratta di conseguenza della tenace confusione esistente tra autorità e potere, che è necessario superare per trovare una chiave di lettura più autentica. La ricerca avviene attraverso la lingua, l'arte, la scienza, le istituzioni, i costumi e i legami familiari, a partire dal sapere del movimento femminista italiano. -
Rivista di estetica. Vol. 55: Mimmo Paladino e la filosofia.
La ricerca artistica di Mimmo Paladino ha incrociato nel corso del tempo la riflessione filosofica. Da un lato un rapporto intenso con il pensiero di Giordano Bruno e la sua filosofia della natura, dall'altro la rivisitazione di capisaldi della tradizione europea e statunitense, da Baruch Spinoza a Ludwig Wittgenstein, da Dietrich Bonhoeffer ad Arthur C. Danto. L'interesse per la filosofia si coniuga, nell'artista campano, con l'attenzione per la ricerca antropologica, come testimonia la sintonia con gli studi di Ernesto De Martino e con le ricerche di Claude Lévi-Strauss. In questo numero della ""Rivista di Estetica"""" gli autori affrontano diversi aspetti di questo variegato universo visivo e concettuale."" -
Cutlery trade. Le origini corporative dei distretti industriali in Europa (secoli XV-XX)
In Europa molti distretti industriali hanno origini corporative che costituiscono elementi identitari rilevanti per interpretare lo sviluppo di questi sistemi manifatturieri durante l'industrializzazione ottocentesca e oltre. Nel volume questa tesi viene applicata ai distretti del cutlery trade perché sono casi trattati dalla letteratura ""classica"""" e perché consentono un approccio comparativo che ricomprende contesti differenti per storia e cultura. Il volume tratta il tema della formazione e del consolidamento dei distretti industriali con un approccio rivolto non solo e non tanto al sistema delle imprese, ma soprattutto al distretto come luogo al cui interno si producono le condizioni per il radicamento e lo sviluppo di quel tipo di organizzazione produttiva. L'analisi pertanto non è circoscritta alle prestazioni economiche del contesto, ma è estesa alla qualità del funzionamento della società di un determinato luogo, dove si creano e operano istituzioni e organizzazioni, visioni e valori. Un luogo che nel tempo cambia per merito o per colpa dell'azione delle imprese, dei corpi sociali, delle istituzioni. Il luogo che diventa un distretto non deve essere percepito come un'espressione naturale del processo storico, bensì come la costruzione artificiale delle condizioni di contesto atte a promuovere la produzione manifatturiera come fattore non solo di crescita ma di sviluppo generale."" -
La filosofia nello spazio pubblico
La questione del ruolo pubblico della filosofia è ritornata di attualità negli ultimi tempi. Uscita dal territorio riservato della filosofia politica, tale questione assume una rilevanza più fondamentale e diviene un modo per esplorare la vocazione stessa della filosofia, prima ancora che per ordinare la società. Questo libro è la sedimentazione scritta di un dibattito tra quattro affermati studiosi e quattro giovani ricercatori, svoltosi all'interno delle proposte di ricerca che periodicamente la Scuola di Alta Formazione Filosofica di Torino offre. Emerge forte e convergente la rivendicazione di un ruolo radicale, rigoroso e non semplicemente funzionale, della filosofia, pur nella varietà delle prospettive teoriche. È proprio il ricorso al tema dello spazio pubblico a fornire condizioni privilegiate per un ripensamento delle funzioni della filosofia. Abbandonata l'ipotesi che essa abbia il compito di una descrizione del mondo ideale, risulta però obsoleta anche l'ipotesi, opposta e complementare, che riduce il ruolo della filosofia a razionalizzazione sistematica dell'esistente. La filosofia che pensa il politico non si limita a descrivere i suoi meccanismi di funzionamento concreto quanto piuttosto immagina una sfera culturale in cui l'organizzazione della società possa riconoscersi. Pensa un progetto di convivenza e non si limita a registrare la convivenza che già c'è.