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Rivista di estetica (2016). Vol. 62: Omologia e analogia.
Il numero mira a comprendere la polarità omologia/analogia, e a esplorarne gli usi nei diversi ambiti in cui essa ricorre nel dibattito contemporaneo in filosofia, nelle scienze della vita e nelle arti. La storia di questa coppia concettuale mostra la capacità pervasiva di costruire relazioni tra i diversi oggetti della conoscenza e, cosa ancor più interessante, la possibilità di raggiungere una sintesi concettuale fra approcci metodologici differenti. Il concetto di analogia stabilisce una relazione di somiglianza tra differenti caratteri in base a una considerazione funzionale degli organismi, mentre il concetto di omologia vede piuttosto l'identità sistemica fra i caratteri: l'omologia indica il significato (la Bedeutung, come dice Richard Owen) del carattere condiviso sotto qualsiasi modificazione di forma e funzione, consentendo così di ripensare il ruolo della teleologia e della morfologia nel pensiero contemporaneo. Anche se ampiamente impiegata, questa coppia categoriale è lungi dal trovare una definizione e un impiego unanimemente condivisi, offrendo dunque ampio campo a questioni ancora aperte. La questione della somiglianza, la distinzione fra le diverse accezioni di funzione e l'attuale ridefinizione dei concetti biologici di organismo e di atto biologico, nel quadro di un significativo ripensamento del pensiero morfologico, favoriscono la prospettiva di una sintesi concettuale - oggi più che mai urgente - fra le scienze filosofiche, le arti, le scienze della vita. -
Quaderni di sociologia (2016). Vol. 70-71: Verso la sociologia.
Fondata nel 1951 da Nicola Abbagnano e Franco Ferrarotti, analizza ininterrottamente le crisi e gli sviluppi, i mutamenti e le trasformazioni della società italiana. È un punto di riferimento consolidato per l'indagine sociologica in Italia grazie alla riflessione critica sui temi, persistenti e nuovi, che si impongono alla coscienza civile. È diretta da Luciano Gallino e Paolo Ceri. -
Quaderni di sociologia (2017). Vol. 75
Fondata nel 1951 da Nicola Abbagnano e Franco Ferrarotti, analizza ininterrottamente le crisi e gli sviluppi, i mutamenti e le trasformazioni della società italiana. È un punto di riferimento consolidato per l'indagine sociologica in Italia grazie alla riflessione critica sui temi, persistenti e nuovi, che si impongono alla coscienza civile. È diretta da Luciano Gallino e Paolo Ceri. -
Guerra all'acqua. La riduzione delle risorse idriche per mano dell'uomo
L'accesso all'acqua potabile è una delle sfide globali. Le risorse idriche a disposizione sulla Terra consentirebbero una vita dignitosa all'intero pianeta, eppure il numero delle vittime dell'acqua aumenta anno dopo anno e molte zone del pianeta sono ormai aride. La situazione è grave non solo nei paesi più sottosviluppati, ma anche in quelli industrializzati: spesso il consumo di acqua potabile per usi agricoli, per l'allevamento o per l'industria e per la produzione di energia elettrica priva le persone dell'acqua per vivere. Così per l'acqua si muore o si emigra: a volte perché non ce ne abbastanza, altre perché non è potabile o è contaminata; ogni giorno muoiono per questo motivo da 700 a 1500 bambini e in alcuni casi per il diritto all'acqua si combattono guerre decennali e si fugge dal proprio paese. In queste pagine - a partire da fenomeni come la desertificazione, El Nino e la distruzione delle foreste - si prendono in considerazione diversi casi esemplari nei cinque continenti ponendo le basi per studiane strategie più efficaci. -
Lo sguardo reticente. Vittorio Sereni critico d'arte
Fra memoria e racconto di luoghi, interrogazioni rivolte agli artisti e dialoghi epistolari, prende forma la costruzione di un percorso parallelo a quello dei più noti esercizi in prosa di Vittorio Sereni; un percorso che vede il poeta alle prese con i linguaggi della figurazione, nel tentativo di definire le motivazioni umane e ambientali che hanno reso possibile la nascita di un'opera o, piuttosto, quella di una poetica o di un atteggiamento creativo. Su tutto una costantemente ribadita percezione della fisicità di circostanze e accadimenti che il grande poeta Vittorio Sereni ci restituisce in qualità di non meno grande prosatore. -
Località in movimento. Governare i sistemi locali nella società dell'informazione
L'avvento della società dell'informazione, caratterizzata da un intenso scambio locale-globale e dall'inspessirsi di reti che consentono agli attori sociali di relazionarsi e interagire non più solo su base territoriale, ma anche nello ""spazio dei flussi"""", ha accelerato i processi di trasformazione della società e dell'economia in atto su scala locale, causando frammentazione e rendendo sempre più ardui i tentativi delle architetture di government prodotte dagli Stati nazionali di contenere le dinamiche locali all'interno di confini amministrativi (orizzontali e scalari) prefissati. Questo saggio intende avviare una riflessione sui confini operativi dei sistemi locali, analizzando le nuove modalità fluide in cui si esprime il rapporto tra l'attività umana e i luoghi e i nuovi equilibri di regolazione che, spontaneamente o intenzionalmente, si stanno saldando nel territorio, al fine di individuare forme di governance che sostengano l'azione collettiva e rafforzino le identità locali messe a rischio dall'accresciuta mobilità delle persone, delle filiere e delle conoscenze."" -
Filosofia sociale e politica. Lezioni in Cina (1919-1920)
Le lezioni tenute da John Dewey a Pechino nel 1919-1920, presentate qui in forma completa al pubblico italiano, costituiscono un documento prezioso per gettare luce su uno degli aspetti più intricati e intriganti, ma ancora meno discussi, dell’opera del filosofo americano, ovvero la sua filosofia sociale. Nelle lezioni in Cina, Dewey delinea un nuovo tipo di filosofia (“terza filosofia”), in grado non solo di capire le trasformazioni del presente, ma anche e soprattutto di farvi fronte e provare a orientarle. Per dimostrarsi all’altezza di tale compito, filosofe e filosofi devono allora abbandonare il cielo delle astrazioni concettuali e calarsi nella fitta trama dei conflitti sociali, imparare a decifrare le prospettive dei gruppi subalterni e oppressi, superare sia il desiderio di conservare lo status quo sia l’impulso di creare un ordine socio-politico completamente nuovo. Alla luce di queste considerazioni, anche la teoria politica deweyana, in particolare la sua visione della democrazia, ne risulta rinnovata e arricchita. -
Narcos del Norte
«Questo è ciò che succederà a chiunque non capisca, il messaggio è destinato a tutti». Ecco un minaccioso narcomanta, poche parole su un lenzuolo insanguinato, in una storia di giornalisti trucidati, cadaveri decapitati, horrorismo, scontri a fuoco e massacri: se tutto questo vi attira significa che la necropolitica funziona e in questo libro è spiegato perché. Una narcostoria che apre il sipario sulla vicenda dei quarantatre studenti desaparecidos di Ayotzinapa e si snoda attraverso un secolo di proibizionismo armato in cui Stati Uniti e Messico insieme hanno costruito la politica della guerra alle droghe, con lo scopo di controllare profitti del narcotraffico e popolazioni coinvolte al di qua e al di là del muro in costruzione. To be continued... -
A oriente del califfo. A est di Raqqa: il progetto dello Stato Islamico per la conquista dei musulmani non arabi
Questo non è un libro solo sullo Stato islamico. Il progetto di al-Baghdadi è infatti anche quello di estendere i confini di un neo-Califfato all'intera comunità sunnita oltre il mondo arabo e le conflittuali aree asiatiche appaiono un terreno ideale. Il caso afgano, la guerra sempre sotto traccia tra India e Pakistan, il revivalismo islamico presente in Caucaso e in Asia centrale, come nelle provincie meridionali della Thailandia o nel Sud filippino segnato dal contrasto tra governo e comunità musulmane; nell'arcipelago indonesiano, che è la realtà musulmana più popolosa del pianeta, come nel dramma dei rohingya, cacciati dal Myanmar in Bangladesh. Al di là del progetto del Califfo, ci si chiede perché e con quali strumenti il messaggio ha potuto funzionare, qual è il contesto e quale l'entità del contrasto con al-Qaeda per il primato del jihad. Un libro che si chiede cosa potrà restare del messaggio di al?Baghdadi, anche dopo la caduta di Raqqa, in paesi così distanti dalla cultura mediorientale; cosa ha spinto un giovane di Giacarta, di Dacca o del Xinjang a scegliere la spada del Califfo? -
Il movimento nella rete. Storia e struttura del Movimento 5 Stelle
Una nuova chiave di lettura per comprendere il fenomeno 5 stelle.rnrnIl ventennale bipolarismo della Seconda Repubblica ha consolidato nell'opinione pubblica l'immagine di una politica gestita da una casta chiusa, privilegiata e autoreferenziale, di fronte alla quale la proposta del Movimento 5 Stelle si è affermata come una novità e un'alternativa credibili. Gli spettacolari successi ottenuti sul piano elettorale ne sono la prova. Quanto la novità e l'alternativa si siano tradotti in realtà dipende in massima parte dalle forme assunte dai processi decisionali: il tipo di democrazia diretta praticata nel movimento creato da Grillo e Casaleggio costituisce una sfida alla democrazia rappresentativa o un'occasione mancata di partecipazione? Le rigorose analisi storiche e sociologiche sviluppate nel volume consentono di ragionare in modo documentato sia sul grado di realismo del principio ""ognuno vale uno"""", sia sul rapporto strumentale tra uso della rete e controllo del movimento."" -
La fisica di Aristotele
L'intento di questo libro non è l'interpretazione di un'opera di Aristotele, bensì dell'intera filosofia aristotelica centrata sulla Fisica, Si tratta di un intento originale e ardito, perché ribalta l'immagine tradizionale del filosofo antico, costruita sulla centralità della Metafisica. Ponendo al centro del pensiero di Aristotele la Fisica. Wieland non intende affatto, però, confrontare nel contenuto la concezione aristotelica della natura con le teorie della fisica moderna e contemporanea, poiché un abisso le divide. Egli intende piuttosto esaminare il metodo della ricerca fisica di Aristotele, e su questo piano la distanza tra l'antico e i moderni si riduce di molto. -
Luoghi e destini dell'immagine. Un corso di poetica al Collège de France 1981-1993
Yves Bonnefoy propone in questo libro i riassunti delle lezioni tenute dal 1981 al 1993 presso la cattedra di ""Études comparées de la Fonction poétique"""" al prestigioso Collège de France. Già dalla lezione inaugurale """"La presenza e l'immagine"""" si delinea il vasto e suggestivo itinerario di pensiero che lo conduce, attraverso un costante confronto fra la poesia, l'arte e la filosofia, da Giacometti a Shakespeare, da Carracci e Caravaggio a Laforgue, da Baudelaire a Mallarmé. Ne risulta un percorso illuminante capace di levare uno sguardo lucido e acutissimo sulle questioni nodali della poesia in rapporto all'immagine e agli inganni della rappresentazione, alla ricerca di quel «vero luogo», che è la terra, e della «verità di parola» cui è legato il senso stesso della «presenza» come unico modo di vivere pienamente l'essere nel mondo e la relazione con la natura e con gli altri esseri. Lezione di un grande maestro, da meditare e sempre rivivificare nel tempo."" -
Socialismo di frontiera. Autorganizzazione e anticapitalismo
Debolezza e discontinuità, sul piano progettuale come su quello organizzativo, paiono caratterizzare i movimenti antagonisti del XXI secolo; il capitalismo sembra eterno anche perché pare impossibile delineare i contorni di una società alternativa. Le ipotesi forti della sinistra di un tempo non riescono a ispirare le masse frustrate e, pur con modalità differenti, oppresse, nei diversi continenti. Il volume propone uno sguardo eccentrico sulla tradizione novecentesca, ricostruendo l'itinerario politico e culturale di intellettuali militanti (comunisti, socialisti, anarchici) capaci di declinare in maniera originale i temi fondamentali della critica del capitalismo (e insieme del modello sovietico), valorizzando nel contempo l'autorganizzazione e la democrazia radicale, con l'obiettivo di dare concretezza all'antico sogno, sempre rinnovato, di una società in cui il libero sviluppo di ciascuno sia condizione del libero sviluppo di tutti. -
L' uguale e il diverso. Come le diseguaglianze deprimono il capitale sociale
Come si creano e come si distruggono lo spirito di cooperazione, la solidarietà, la lealtà, la reciprocità, la fiducia? Quali sono le condizioni che favoriscono (o deprimono) la formazione di capitale sociale? La risposta a questa domanda può illuminare numerosi fenomeni contemporanei quali la crescita della propensione alla chiusura e all'esclusione e il ritorno di manifestazioni discriminatorie, xenofobe e razziste. Anche le peggiori performance economiche del Mezzogiorno possono essere illuminate dalla risposta alla domanda su come si crea (e si distrugge) il capitale sociale. -
Incióu sü tüt. La parabola di un capitalismo prepotente. Biella 1850-Maratea 1969
Questa è la storia di una dinastia industriale. Partendo dal niente, i Rivetti furono capaci in tre generazioni di costruire la maggiore azienda laniera del Biellese, facendo ricorso a spregiudicati comportamenti padronali, dalla disumana disciplina imposta agli operai, alla costante minaccia ricattatoria di chiudere, già agitata dal personaggio centrale che portò l'azienda al culmine del successo, Oreste Rivetti. La parabola dei Rivetti permette così di seguire lo svolgersi di una vicenda in cui l'imprenditore si afferma con strenua determinazione, ma subisce anche per questo la tentazione di tradire la ""missione"""" che il capitalismo ha assegnato ai capitalisti, nello specifico contesto italiano di fragilità dello sviluppo economico, sociale e politico."" -
Rivista di estetica (2017). Vol. 65: Law and the faculty of judgemen.
Siamo immersi nel tempo dei pluralismi giuridici, culturali, religiosi, e politici: giudicare costituisce certamente un nodo problematico, spesso impossibile. Con l'obiettivo di ritornare sulle relazioni complesse tra giudizio e sistema normativo, questo fascicolo di ""Rivista di estetica"""" si apre con due testi di Jean-François Lyotard e Jean-Luc Nancy che analizzano come gli organi di giustizia si trovino continuamente a trattare casi individuali senza disporre di categorie generali cui ricondurli per contestualizzarli e interpretarli. Restituendo il tema del giudizio al suo terreno filosofico, tutti i testi contenuti in questo numero dimostrano come le leggi non implichino un giudizio morale: non statuiscano, cioè, che chi le rispetta sia virtuoso e integrato nella società e chi le trasgredisce non lo sia. La normatività giuridica si deve invece basare sul presupposto che le leggi non possano costituire sempre dei principi unificatori validi per tutti preservando, in tal modo, il dissidio e il carattere eminentemente politico del giudizio."" -
Ogni luogo è Taksim. Da Gezi Park al controgolpe di Erdogan
Riflessioni geopolitiche di Alberto Negri, che si allargano dalla figura del nuovo sultano della Turchia attuale alla situazione dell'intero scacchiere mediorientale, introducono il racconto di Deniz Yücel in cui si narrano le differenti anime del Movimento Gezi, le sue diverse componenti politiche, i volti e le storie delle persone che hanno in qualche modo partecipato alla rivolta e che ora assistono alla trasformazione della Turchia di Erdogan in un regime sempre più autoritario e repressivo. Chiude il volume una sezione a cura di Murat Cinar: un'analisi che ripercorre i fatti principali dalla rivolta popolare più grande della storia della Repubblica di Turchia, esaminando i risvolti politico-economici in un paese piagato dalla manipolazione dell'informazione, dalla censura e dalla propaganda. Una ricostruzione dei meccanismi degli interessi legati agli appalti edili truccati e alla gentrificazione di alcune aree della città, e del sostegno delle comunità religiose al regime, per giungere fino al tentativo di colpo di stato del 2016. Prefazione di Alberto Negri. -
Educazione sessista. Stereotipi di genere nei libri delle elementari
Esiste un mondo popolato da valorosi cavalieri, dotti scienziati e padri severi ma anche da madri dolci e affettuose, casalinghe felici, streghe e principesse; in questo stesso mondo i bambini sono indipendenti, coraggiosi e dispettosi mentre le loro coetanee - bionde e carine - vestono di rosa, sono educate e servizievoli, a tratti pettegole e vanitose. Questo universo fantastico è quello con cui si interfacciano quotidianamente i bambini e le bambine che frequentano le elementari, quando leggono le storie raccolte nei loro libri di lettura. All'inizio del Duemila la scuola italiana continua a tramandare modelli di mascolinità e femminilità rigidi e anacronistici, sulla base dei quali gli alunni dei due sessi andranno a strutturare le rispettive identità di genere. Il progetto POLITE (Pari opportunità nei libri di testo), nato sulla scia della Piattaforma di Pechino del 1995, aveva elaborato un Codice di Autoregolamentazione per gli editori, affinché la prospettiva di genere diventasse criterio orientativo nella stesura dei libri di testo, ma pare che le sue indicazioni non siano state accolte. Occorre allora che maestri e maestre, educatori e educatrici, si dotino di strumenti utili a decostruire il fondamento sessista su cui si fondano i saperi trasmessi a scuola, per attivare a loro volta una lettura critica da parte dei propri studenti. Questo libro mette a disposizione di lettrici e lettori un kit di strumenti (di tipo sia quantitativo che qualitativo) che l'Autrice ha testato in una ricerca condotta su un campione di dieci libri di lettura della classe quarta elementare, di alcune delle maggiori case editrici italiane: De Agostini, Nicola Milano, Piccoli, Il Capitello, La Scuola, Giunti, Elmedi, Piemme, Raffaello, Fabbri. I risultati dell'indagine testimoniano l'urgenza di liberare le nuove generazioni da un immaginario di Principi Azzurri e Belle addormentate nel bosco, che inizia a stare un po' stretto sia ai maschi che alle femmine. Prefazione di Dacia Maraini. -
Pink is the new black. Stereotipi di genere nella scuola dell'infanzia
Pinkizzazione è la recente tendenza a colorare di rosa tutto ciò che appartiene al territorio femminile: rosa i vestiti e i giocattoli delle bambine, rosa gli oggetti e gli accessori delle donne; ma rosa è anche il colore scelto dalle donne in marcia nello sciopero globale dell’8 marzo 2017. Quando e perché è divenuto così di moda? La divisione dei colori – rosa per le femmine e blu per i maschi – è uno dei tanti dispositivi per il mantenimento dell’ordine di genere, un ordine rigorosamente binario che non prevede sconfinamenti e che ingabbia non solo il femminile, ma anche, o forse soprattutto, il maschile. Attraverso una ricerca sugli stereotipi di genere nelle scuole di infanzia genovesi, si è provato a rispondere a queste e altre domande, entrando nelle scuole, parlando con le insegnanti, facendo osservazione nelle classi e provando a catturare il punto di vista creativo di bambine e bambini. -
Islam des Lumières. L'illuminismo spirituale del terzo millennio
Esiste una terza via oltre il conflitto tra religione e secolarizzazione? ""Islam des Lumières"""" propone una riflessione sulle posizioni di alcuni importanti filosofi musulmani che considerano il rapporto dell’islam con il presente attraverso gli strumenti scientifici delle scienze umane e sociali.rnrnrnL'Islam des Lumières rappresenta la prospettiva di filosofi e intellettuali musulmani sulla complessa questione del rapporto tra islam e contemporaneità. Questo volume ne presenta le linee essenziali con l'intento di proporre al dibattito contemporaneo la possibilità di percorsi teorici per l'espressione di un umanesimo musulmano impegnato in un fecondo dialogo culturale con l'Occidente. Un'opportunità in grado di rappresentare da entrambe le parti l'occasione, impensata sino ad oggi, di individuare altre prospettive di vivere oltre la religione e oltre Dio, ma non senza i valori, e la saggezza, di antiche e nuove forme di spiritualità. Postfazione di Abdennour Bidar.""