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Paisij, lo starec
A Paisij Velikovskij (1722-1794) risale quel movimento di rinnovamento del monachesimo e della vita cristiana nell'Europa orientale nella seconda metà del XVIII secolo che avrebbe profondamente segnato la cultura e la spiritualità russa del secolo successivo, da Gogol' a Dostoevskij, da Kireevskij a Leont'ev, a Lev Tolstoj e all'anonimo autore dei Racconti di un pellegrino russo. Con Paisij rifiorisce in oriente la preghiera di Gesù e l'antica tradizione della paternità spirituale; al suo nome è legata la versione slava della Filocalia. -
L' uomo che cammina
Se ne va a capo scoperto. La morte, il vento, l'ingiuria: tutto riceve in faccia, senza mai rallentare il passo. Si direbbe che ciò che lo tormenta è nulla rispetto a ciò che egli spera. Che la morte è nulla più di un vento di sabbia. Che vivere è come il suo cammino: senza fine. L'uomo che cammina è quel folle che pensa che si possa assaporare una vita così abbondante da inghiottire perfino la morte. -
Autobiografia di uno starec
L' Autobiografia di Paisij Velikovskij (1722-1794) ripercorre le vicende dei primi vent'anni di vita di un santo senza frontiere. Ucraino di nascita, monaco al Monte Athos, riformatore del monachesimo in Moldavia, Paisij lascia trasparire dagli eventi quotidiani tutto quell'humus religioso su cui è potuto germinare e svilupparsi il suo profondo ideale monastico. Come eredità più prestigiosa lascia la versione slavonica della Filocalia, vero capolavoro cui intere generazioni di credenti d'oriente e d'occidente - sulla scia del famoso ""pellegrino russo"""" - saranno tanto affezionate."" -
La grande vigilia. Atti del 5º Convegno ecumenico internazionale di spiritualità russa
La Santa Russia, tra la fine del XIX secolo e la Rivoluzione d'ottobre, vive un'ora carica di profezia in cui, nello smarrimento delle coscienze, ai cristiani è chiesto di discernere la qualità della loro attesa. L' esperienza di chi seppe confessarsi fedele alla terra e insieme straniero, pellegrino verso il Regno, indica nella Vigilia un tempo e un luogo: attesa che separa la storia dalla parusia, e spazio della testimonianza cristiana finché il Signore venga. -
Charles de Foucauld
Pagine di profonda spiritualità e di disarmante semplicità dalle quali emerge tutto il fascino di un testimone di Cristo che non lascia nessuno indifferente perché con la propria vita di nascondimento è capace ancora oggi di ricondurre alla persona di Gesù e all'Evangelo chiunque si accosti alla sua appassionante vicenda umana e cristiana. In ""Appendice"""" un'antologia di testi di fr. Charles ne completa il ritratto."" -
L' eucarestia presenza di Cristo
Più che una realtà santa, più che un mezzo di lode divina e di santificazione, prima ancora di essere un cibo per l' eternità, un pasto nel quale si annodano i legami della comunità, l'eucarestia è fondamentalmente la venuta personale del Cristo pasquale. Tutto, in essa, è in funzione di questa parusìa. -
Secondo il vangelo. Le venti Lettere di Antonio
Vengono qui pubblicate per la prima volta in italiano le venti lettere di Antonio trasmesseci dalla tradizione araba: da esse emerge la figura di un uomo animato dallo Spirito, docile alla parola del Figlio, sottomesso al Padre, un uomo capace di attirare a sé discepoli e di generarli a Cristo. In queste lettere si avverte la presenza dello Spirito di fuoco che, quando pone la sua dimora nel credente, gli infonde ""notte e giorno una gioia celeste tale che, pur essendo ancora nel corpo, questi sarà come chi è nel Regno""""."" -
E l'asina disse... L'uomo e gli animali secondo la sapienza di Israele
Allora ""il Signore aprì la bocca dell'asina di Balaam, e l'asina disse ..."""". Nel nostro mondo senza tenerezza, avessimo almeno la grazia di udire la voce dell'asina."" -
Vino dei draghi e pane degli angeli. L'insegnamento di Evagrio Pontico sull'ira e la mitezza
In un mondo segnato dalla violenza tra le persone, nei rapporti tra i popoli e le etnie, nei confronti dello stesso ambiente naturale, non serve a nulla fingere di ignorare il problema o attribuirlo genericamente a un'innata aggressività umana. Bisogna invece avere il coraggio di guardare in faccia l'origine di questo demone che alimenta una vera e propria cultura del male e contrastarlo con l'umiltà e la mitezza di cuore. L'autore del libro non si limita a esporre una dottrina, ma la espone con la conoscenza del cuore dell'uomo così da dare la possibilità a ciascun di trarre consigli per la propria vita spirituale. -
Poesie. Ediz. bilingue
Dal carcere le straordinarie poesie sull'amore, l'amicizia e la libertà. Testo originale a fronte -
Un' umile speranza
Quando fai il bene non darti pensiero dello scopo della ricompensa immediata e sarai ricompensato doppiamente da Dio. E se è possibile, non agire neppure per la ricompensa futura. Ma sii virtuoso al di sopra di tutto, per amore di Dio? Un cuore misericordioso è l'incendio del cuore per ogni creatura: per gli uomini, per gli uccelli, per le bestie, per i demoni e per tutto ciò che esiste? -
Il canto della libertà. La vita interiore e la liberazione dell'uomo
Affrontando temi quali il fine della religione, la vita interiore, la preghiera personale e liturgica, l'autore ci invita a ""scavare a fatica momenti di intellezione nelle tenebrose catacombe della routine quotidiana"""", fino a far emergere il canto della libertà racchiuso nelle nostre esistenze e nel mistero di ogni realtà creata. Un canto di cui la nostra epoca ha molto più bisogno di quanto non sappia immaginare."" -
L' umiltà
L'umiltà è il vestito di Dio. Chiunque riveste questo mantello,nel quale il nostro Creatore si è rivelato,riveste lo stesso Cristo.(Isacco il Siro)Con antologia di testi patristici. -
Discese agli inferi
Partendo dall'affermazione del Credo e dall'interpretazione datane dai padri della Chiesa, il volume svela il significato salvifico di questa discesa del Signore, morto e vittorioso sulla morte, negli abissi dell'umanità. Ricca di brani patristici, l'opera si snoda con una profonda semplicità capace di parlare al cuore di ogni uomo. -
Alla sera della vita
Quando la vita, nostra o di una persona cara, si avvicina al tramonto, riemergono con forza le questioni essenziali - ""Per quale ragione vivo? Per quale causa sono pronto a morire?"""" - e si cerca un criterio per valutare la vita nel suo rapporto con la morte. Risuona così un ultimo appello per imparare a vivere: attendere la morte personale come si attende la persona amata, vivere nell'attesa che la porta si schiuda... Perché, se Cristo è la porta che si apre sull'eternità, allora egli è il passaggio dalla morte alla vita, il pegno della nostra risurrezione, il senso ritrovato per il nostro vivere quotidiano."" -
La vita spirituale
Un percorso attraverso i luoghi e le attività dello Spirito. Aiutandosi con quegli elementi della tradizione monastica che sono eloquenti per ogni uomo, l'autore ci insegna le varie fasi della vita spirituale: ascolto, conversione, riconciliazione con i fratelli, servizio a ogni creatura. Senza disdegnare gli apporti delle scienze umane, ci sarà così possibile riacquisire a poco a poco quei sensi spirituali senza i quali non è possibile una vita secondo il sentire di Cristo: una vita cristiana. -
La solitudine: grazia o maledizione?
La solitudine può diventare maledizione quando si trasforma in isolamento, ma può essere invece occasione cruciale per aderire alla realtà e inserirsi nella storia, fecondo luogo di crescita e di comunione con tutto il creato. Redatti da esperti di varie discipline, queste pagine conducono il lettore a scoprire il senso umano e cristiano della solitudine e a comprendere il messaggio trasmesso all'umanità intera da coloro che lungo i secoli hanno riconosciuto nel nascondimento e nella solitudine il modo loro più consono per portare a compimento la propria umanità e la vocazione ricevuta mediante la grazia battesimale. -
L' Occidente visto dall'Oriente. Reazioni di intellettuali russi all'ecumenismo occidentale
Lucide considerazioni di autorevoli intellettuali russi per un cammino verso l'unità delle chiese -
La comunità. I rapporti fraterni nel deserto
Vivere la comunità non significa tanto fare tutti insieme le stesse cose nello stesso posto, bensì essere ""un cuore solo e un'anima sola"""". I padri nel deserto costituiscono un esempio luminoso in questo senso: pur vivendo isolati o in piccoli gruppi, sono stati capaci di creare un tessuto comunitario. L'ascolto e i consigli reciproci, la correzione fraterna, l'accoglienza a ospiti e pellegrini hanno reso la loro solitudine un insegnamento sulla vita cristiana. come vita di comunione. I loro rapporti fraterni, proprio perché rari e fondati sull'essenzialità, si sono rivelati capaci di irradiare l'amore di Dio e l'amore degli uomini, fonte e culmine della comunione, fino agli estremi confini della terra."" -
Sottomessi all'evangelo. Vita di Iov di Manjava. Testamento di Teodosio. Regola dello skytyk
Sono qui raccolti i testi ""fondatori"""" di un'esperienza originalissima del monachesimo ucraino: alla fine del XVI secolo, in una cristianità lacerata dal conflitto tra occidente cattolico e oriente ortodosso, il monaco Iov dà vita a un'esperienza di monachesimo radicata nel solco della tradizione esicasta. Vivendo la quotidiana sottomissione reciproca nell'obbedienza all'Evangelo, Iov e i suoi discepoli promuovono una riforma della vita monastica e cristiana che parte dal cuore: il fine cui deve tendere ogni vita di preghiera è l'amore per i fratelli.""