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Vite di Santa Brigida e Santa Caterina di Svezia. Ediz. critica
Nella primavera del 1558 Lodovico Domenichi si dedicò al volgarizzamento delle vite di s. Brigida e s. Caterina di Svezia pubblicate qualche anno prima dal vescovo di Uppsala in esilio Olao Magno. Acquistato nel Seicento da Carlo di Tommaso Strozzi, il codice è oggi conservato alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze alla collocazione F.N.II.IV.517. -
Nuove tecnologie e didattica dell'italiano e delle materie umanistiche
Questo volume raccoglie i frutti dell'esperienza di alcuni mesi di lavoro comune di docenti dell'Università della Tuscia, di docenti ed esperti di altre università e, soprattutto, di docenti delle scuole di Viterbo e della provincia su temi relativi alla didattica della lingua e delle letterature italiane. -
Il pozzo. Come orientarsi nell'iter burocratico dell'autorizzazione. Guida per la ricerca e captazione di acque sotterranee per uso domestico ed extradomestico
Trattasi di una guida chiara e sintetica che si inserisce in un ambito tecnico giuridico complesso. Nel complesso mondo concernente l'iter burocratico che disciplina il procedimento per la richiesta di autorizzazione alla captazione di acque sotterranee, questa guida ha il pregio di indicare adempimenti e procedure da seguire. È corredato di una modulistica utile sotto forma di facsimile e del relativo vocabolario dei termini tecnici utilizzati in detti documenti. -
Uomini e libri del Cinquecento fiorentino
Nei quattordici saggi qui raccolti sfilano personaggi più o meno noti ma tutti a vario titolo significativi, necessari a quella messa a fuoco della società fiorentina del Cinquecento. Si tratta di Ceccherelli, Jacopo Nardi, Francesco Giuntini, Ugolino Martelli Benedetto Varchi, il Lasca, Francesco Guicciardini, Giovanni Della Casa, Giovanni Battista Busini, Pietro Vettori, Francesco Spini e Gabriello Simeoni. -
L' Accademia veneziana della Fama (1557-1561). Storia, cultura e editoria
Con l'edizione della Summa delle Opere (1558) e altri documenti inediti. -
La mobilitazione della cultura negli anni della grande guerra: Firenze e i fiorentini
Con un saggio di Caterina Del Vivo. -
Viterbo nei secoli XI-XII. Lo sviluppo urbano di Viterbo nei secoli XI-XIII. L'aristocrazia cittadina e lo spazio urbano a Viterbo. Schede genealogiche e documenti delle famiglie viterbesi
Suddiviso in tre tomi -
La libraria divisa in tre trattati. Vol. 2: Commento.
"La Libraria"""" fu scritta in un'epoca di pesanti contrasti: cattolici e protestanti, papisti e spirituali, latino e volgare. Anton Francesco Doni respinse ogni scelta di campo e optò per la leggerezza, per la libertà irresponsabile del giullare. L'autore parla dei morti come se fossero vivi, tace cose che sa, inventa autori, libri e accademie mai esistiti. Rinnega la Verità e la storia." -
Dittico ungherese. Novelle
Questo libro nasce dall'entusiasmo e dalla passione di alcuni studenti e traduttori del corso ungherese tenutosi presso l'Accademia di Ungheria in Roma. Col tempo è nata l'idea di questa antologia che racchiude 12 racconti brevi e medi mai pubblicati in Italia di due scrittori ungheresi Gyula Krudi e Margit Kaffka. -
Leggere la scrittura latina e medievale (XI-XII) secolo)
Quadri delle legature a cura di Teresa De Robertis. -
Celio Secondo Curione e la satira pasquinesca
contributi editi in questo volume esplorano a vari livelli il contenuto di alcune opere comprese prevalentemente nel secondo tomo dei Pasquillorum tomi duo. Dopo il saggio introduttivo di Angelo Romano, una precisa ricognizione dei vari scritti che costituiscono il secondo tomo dei Pasquillorum, la raccolta prosegue con una invettiva antifarnesiana, falsamente attribuita a Bernardino Ochino e ora in modo egregio restituita a nuova luce da Marco Iacovella, procedendo inoltre con le efficaci puntualizzazioni ricostruttive di Stefano Prandi concernenti il Pasquino in estasi, che fungono da controcanto alle persuasive letture filosofiche e teologiche dello stesso libello offerte da Luca D'Ascia e da Lothar Vogel. Un approfondimento delle tematiche satiriche pasquinesche diffuse nei Grigioni elvetici, condotto in maniera incisiva da Federico Zuliani e un breve saggio di carattere filologico, ottimamente sviluppato da Damiano Mevoli intorno una pasquinata del primo tomo dei Pasquillorum di Curione, chiudono il volume. -
Il tempio
Viene qui ristampato l'ultimo panegirico in versi (fra quelli editi per cura dell'autore e oggi per noi leggibili) di Giovan Battista Marino, che vi esalta la fiorentina Maria de' Medici, ascesa al rango di regina di Francia, come moglie di Enrico IV di Borbone. L'introduzione e il commento all'opera si prefiggono di lumeggiare le modalità dell'invenzione e dell'elocuzione di un Marino alle prese con un decisivo impegno epidittico e con tutte le esigenze (di rutilante argomentazione e figurazione) da esso stesso implicate ed imposte. -
La dittologia nella Commedia di Dante
Il presente lavoro illustra le modalità di funzionamento delle coppie di termini coordinati all'interno del capolavoro dantesco. Dopo la schedatura integrale i binomi sono stati suddivisi per tipologie, al fine di proporre un procedimento analitico in grado di dar conto dell'estrema varietà delle soluzioni stilistiche adottate dall'Alighieri nell'impiego delle dietologie. La sezione finale è dedicata alle coordinazioni a più membri, le quali presentano parziali difformità rispetto alle corrispondenti categorie bimembri. Gli elenchi in appendice consentono infine, di avere uno sguardo d'insieme sulla figura e sulla sua rilevanza all'interno del testo della Commedia. -
Dante trash. Sulla desacralizzazione della Commedia nella cultura contemporanea
Questo volume rappresenta il séguito ideale di ""Dante pop. La «Divina Commedia» nella letteratura e nella cultura popolare contemporanea"""" (Vecchiarelli 2018), cioè del primo censimento sistematico della presenza dantesca nella contemporaneità e nell'ipercontemporaneità pop. Gli studi qui raccolti inaugurano un cantiere inedito nel panorama del dantismo attuale, tentando l'ardito accostamento fra il Sommo Poeta, la sua figura veneranda, l'opera divina, e la cultura trash. Lungi dall'essere mera questione di cassetta, un business come un altro e niente di più, il """"Dante trash"""" ha parecchio da dirci sul nostro presente."" -
Scritti. Vol. 13
Nove anni dopo la giornata di Ischia di Castro che aveva avviato una prima riflessione su Sebastiano Gandolfi e ne aveva ripercorso la carriera e indagato il ruolo, vengono qui riproposti i testi a lui riconducibili. Un piccolo corpus di rime - per lo più d'occasione - e di lettere che ci restituisce la parola del ""cavalier Gan-dolfo"""", uno dei segretari di Pier Luigi Farnese e sodale di Claudio Tolomei e di Annibal Caro. La silloge comprende sonetti, canzoni, stanze, e insieme lettere familiari e di negozio. Si tratta di testi parte inediti e parte proposti sparsamente nelle raccolte liriche e epistolari degli anni Quaranta e Cinquanta del Cinquecento che ora, riuniti e provvisti del necessario corredo esegetico, ci rendono familiare una voce altrimenti condannata all'indistinto quando non confusa con quella di Gandolfo Porrino. Una voce, quella del Gandolfi, che non si impone sulle altre né per qualità formali né per novità o profondità, ma della quale non potrebbe fare a meno chiunque, interessato alle vicende della vita politica o di quella culturale del tempo, sia impegnato a recuperare nella sua pienezza un ambiente che sappiamo destinato a segnare come pochi altri sia la vita pubblica che quella letteraria e artistica del pieno Rinascimento."" -
Caro Enrico ti scrivo... Infanzia, ideali e voglia di cambiare il mondo di un ragazzo vissuto nel secondo Novecento
Con piacevole ed efficace semplicità, Sergio Fazi propone in queste pagine un itinerario nel suo vissuto personale e politico. Ne deriva un'immagine vivida (e a tratti divertente) della vita quotidiana in un quartiere della media periferia romana, l'Appio Latino, nei decenni del secondo dopoguerra, ed un'illustrazione puntuale, ma mai noiosa, dell'attività della locale sezione del PCI (da tempo non più esistente), in quell'epoca berlingueriana in cui era ancora possibile per un militante della base comunista avere rapporti epistolari con il Segretario del partito ed ottenerne cordiale risposta sui problemi di carattere politico a lui sottoposti. È frutto di felice casualità che questo libro veda la luce nel 2022, a cento anni dalla nascita di Enrico Berlinguer, leader amatissimo ed indimenticabile. -
Dal latino al volgare. Scorci sulla letteratura del Cinquecento
L'autore si è impegnato a dimostrare l'infondatezza delle teorie di Felice Vinci che con il suo Omero nel Baltico, edito per la prima volta da Palombi nel 1995 e più volte ristampato, ha risolto a suo modo il problema delle incongruenze fra i luoghi descritti nei poemi omerici e la differente realtà geografica del Mediterraneo, indicando il teatro delle gesta di Achille ed Odisseo nei mari del Nord, fra la Scandinavia, la Finlandia, le isole Fiíróer ed alcune isole danesi. Con i suoi studi pazienti e meticolosi ci offre un quadro dettagliato della vicenda omerica e fa giustizia di teorie mirabolanti che pure hanno avuto successo presso un pubblico sempre più sprovveduto e alla costante ricerca di sensazioni ""forti"""" e rivoluzionarie purché garantiscano di non cambiare nulla."" -
La vita e le carte del maggiore James Strachey Barnes R.F.C.
Jim Barnes, uno dei non rari eccentrici inglesi, apparteneva ad una famiglia della grande borghesia inglese e fu educato ad Eton. I casi della vita lo spinsero a sentirsi italiano, convertirsi al cattolicesimo ed aderire al fascismo. Il suo vasto archivio avrebbe consentito di sapere molto dei rapporti fra Italia e Gran Bretagna fra le due guerre. Basti dire che fu corrispondente di ""Reuters"""" durante la guerra d'Etiopia, conferenziere negli Stati Uniti alla fine degli anni Trenta, speaker di lingua inglese della radio italiana dal 1940 al 1943 e di quella italo-tedesca fino al 25 aprile. L'autore, compagno di montagna del figlio, si è impegnato dal 1991 nel salvataggio dell'archivio di Jim, ne ha compilato l'inventario ed ha scritto la biografia di questo personaggio che ha certamente molto amato l'Italia."" -
Lettere
Le 127 lettere che costituiscono il corpus di questa raccolta comprendono 54 missive del letterato piacentino Lodovico Domenichi (15151564), 10 delle quali si pubblicano ora per la prima volta, e 73 a lui dirette da amici, collaboratori, conoscenti e perfino semplici ammiratori. Varie le tipologie documentate. Se tra le lettere del poligrafo piacentino (come si amava dire una volta, con ingiusta diminutio) prevalgono quelle a carattere privato scritte ad altri letterati, non mancano le lettere inviate a principi e notabili laici ed ecclesiastici, incunaboli di spirituali, polizzini a illustri sconosciuti. È curioso che tra le lettere sopravvissute del Domenichi difensore delle donne non ne compaia alcuna spedita a un destinatario femminile. Tra quelle a lui indirizzate spiccano i nuclei di lettere stampate tra le Lettere dell'Aretino, nel Nuovo libro di Lettere 1544 e soprattutto 1545, nelle varie compilazioni del Doni e in diverse altre raccolte epistolari (Brunetto, Contile, Martelli, Tolomei); tanto che le inedite si riducono a 14 pezzi. La presentazione in un'unica sequenza della partita doppia superstite consente di riaccostare immediatamente i disiecta membra del carteggio riproponendone la coreferenzialità tanto caratteristica del genere epistolare. Innumerevoli le notizie di interesse per la storia letteraria, linguistica, della tipografia e perfino del costume del XVI secolo. -
Origini baltiche degli eroi omerici? Achille e Odisseo non sono antenati dei Vichinghi
L'autore si è impegnato a dimostrare l'infondatezza delle teorie di Felice Vinci che con il suo Omero nel Baltico, edito per la prima volta da Palombi nel 1995 e più volte ristampato, ha risolto a suo modo il problema delle incongruenze fra i luoghi descritti nei poemi omerici e la differente realtà geografica del Mediterraneo, indicando il teatro delle gesta di Achille ed Odisseo nei mari del Nord, fra la Scandinavia, la Finlandia, le isole F? r? er ed alcune isole danesi. Con i suoi studi pazienti e meticolosi ci offre un quadro dettagliato della vicenda omerica e fa giustizia di teorie mirabolanti che pure hanno avuto successo presso un pubblico sempre più sprovveduto e alla costante ricerca di sensazioni forti e rivoluzionarie purché garantiscano di non cambiare nulla.