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La meraviglia del nulla. Vita e filosofia di Andrea Emo
Eugenio Montale scrisse che nel palazzo dell'immortalità artistica si può entrare per la porta principale o quella di servizio, ma anche passando dalla finestra o dal comignolo. È questo il caso di Andrea Emo, filosofo appartato e inattuale, le cui riflessioni, annotate in decine di quaderni (molti dei quali raccolti nel 2006 per Bompiani), sono emerse solo dopo la sua morte, grazie all'interessamento di Massimo Cacciari. Antimoderno e non allineato, le sue pagine sono fondamentali tanto da un punto di vista filosofico quanto per leggere in una prospettiva diversa il XX secolo. Questo volume ne raccoglie la biografia e la filosofia, ma anche il pensiero politico e l'estetica. Un quaderno emiano inedito chiude il primo studio organico dedicato a uno dei grandi solitari del Novecento. -
A che serve essere vivi. Tutto il teatro. Vol. 1
"A che serve essere vivi, se non si ha il coraggio di lottare?"""". Attorno a questa domanda ruota la poetica esistenziale, prima ancora che artistica, di Giuseppe Fava, l'irriducibile visione di un uomo che non ha mai rinunciato ad agire per una società migliore. A trent'anni dalla scomparsa del giornalista, drammaturgo e scrittore siciliano assassinato da Cosa nostra nel 1984, viene oggi pubblicato il primo volume della raccolta completa dei suoi testi teatrali, a cura di Massimiliano Scuriatti. Oltre a """"Cronaca di un uomo"""", """"La violenza"""", """"Il proboviro. Opera buffa sugli italiani"""", """"Bello, bellissimo!"""" e altri lavori fondamentali, l'opera in tre volumi comprende anche una collezione di testi e documenti inediti. A completamento, un accurato apparato storico-critico, la biografia dell'autore, note introduttive e schede tecniche a ciascun testo, un inserto fotografico e interviste ad attori e altre personalità del mondo della cultura che, a vario titolo, hanno intrecciato rapporti professionali e di amicizia con Giuseppe Fava." -
Lo schermo oscuro. Cinema noir e dintorni
Il noir non è solamente un ""genere"""" cinematografico, è anche e soprattutto uno stile, una dimensione psicologica, un modo di sentire la vita (oltre che il cinema): è il trionfo del chiaroscuro, dell'ambiguità, la percezione di un destino tanto crudele quanto ineluttabile. Silvio Raffo, cultore del giallo e del fantastico-visionario, propone in questo singolare libro una cronistoria """"affettiva"""" ed estetica dell'universo noir, senza perdere mai di vista i riferimenti letterari e di costume, nella convinzione squisitamente """"antimoderna"""" che un certo gusto e una certa bellezza abbiano davvero e definitivamente lasciato l'Olimpo."" -
Superman è nato in Egitto
Se Superman fosse nato in Egitto, il racconto dell'Esodo biblico sarebbe stato diverso. Un'impossibile fuga dalla Storia per eludere un destino profetico e tragico. Bruno, l'ebreo di questo racconto, ci prova inventandosi un'altra vita, e la trascrive in un diario che farà recapitare a un suo vecchio compagno di scuola. Bruno è irrintracciabile e chi ha ricevuto il diario lo cerca invano. Sulle sue tracce scopriamo i peggiori anni del Novecento, una dissoluzione da cui possiamo salvarci affondando in un salutare oblio, dove la guarigione sarebbe infine una tragedia. Entriamo così in un mondo accanto a noi sconosciuto, come se il dramma di pochi non fosse anche il nostro. -
Il nuovo cinema di Hong Kong. Voci e sguardi oltre l'handover
Il libro analizza con passione e completezza il cinema di Hong Kong del nuovo millennio, a partire dal ritorno alla Cina nel 1997 per arrivare ai giorni nostri. Dopo i fasti dell'epoca di Bruce Lee e le onde lunghe di John Woo e Wong Kar-wai, la settima arte di Hong Kong si rinnova, svecchiando il ""parente"""" cinese e guidandolo nella sua sfida a Hollywood. Gli autori, avvalendosi di interventi dei più importanti registi e attori del cinema cantonese e dei critici più illustri, non tralasciano nulla di uno tra i fenomeni cinematografici più importanti del XXI secolo."" -
La recita della storia. Il caso Moro nel cinema di Marco Bellocchio
Il caso Moro è (sempre stato) un labirinto, nel quale ci si perde tra le pieghe di una variopinta letteratura dedicata: storiografica, politica, processuale, d'inchiesta, romanzesca, fantapolitica. Addirittura, fantascientifica. La ""Moroteca di Babele"""" è utile agli spiegazionisti come ai dietrologi, ma continua a scontrarsi con l'impossibilità di arrivare a conclusioni certe. Mancino utilizza la filmografia di Marco Bellocchio come interlocutore al quale domandare in continuazione, attraverso gli anni e i titoli, lo stato delle cose circa un fenomeno storico che, nel tempo, ha accresciuto la propria dimensione narrativa fino a farsi fiction. Da """"La macchina cinema"""" a """"Gli occhi, la bocca"""", da """"Enrico IV"""" a """"La visione del sabba"""", fino a """"Buongiorno, notte"""" e """"Il regista di matrimoni"""", Bellocchio ci ha sempre parlato (anche) del caso Moro."" -
Contro la lettura. Per una pedagogia del semianalfabetismo
"Leggere fa male. L'abbiamo sempre saputo, pur non osando mai dirlo pubblicamente. Avevamo paura dell'opinione degli altri. Cosa avrebbe pensato il professore d'italiano che ci infliggeva libri non previsti dal programma e che piacevano solo a lui? O la collega che invece di lavorare sospira sulle pagine del best seller e ne sottolinea i passaggi più intensi? Paolo Parigi ora si assume una responsabilità che noi imbelli abbiamo cercato da sempre di evitare e dice tutto, senza remore. Parigi, la mia stima per il suo lavoro è infinita. Io spero che il pubblico leggerà questo suo agile volumetto come atto finale della propria passione libraria"""". (Tommaso Labranca)" -
Siamo noi i marziani. Interviste (1948-2010)
Nell'arco di oltre sessant'anni, Ray Bradbury ha rilasciato più di trecento interviste. Le dodici selezionate nel presente volume toccano tutti gli aspetti della sua vita, dalla narrativa alla sua visione della fantascienza, dalla politica alle esperienze televisive e cinematografiche. Nell'avvicendarsi concitato d'idee e scenari - dalle atmosfere sognanti de L'estate incantata alla denuncia dei totalitarismi e del potere dei media di ""Fahrenheit 451"""", fino alle profondità siderali delle """"Cronache marziane"""" - a emergere è un carattere all'insegna della curiosità, della necessità di andare oltre la superficie delle cose, per scoprire cosa si nasconde dietro il quotidiano e il banale, condannando il conformismo di ieri e oggi. Ray Bradbury si confessa, accompagnando il lettore in un viaggio lungo mezzo secolo, con uno stile acceso e frizzante che non potrà non sorprendere gli appassionati, ma anche chi voglia leggere il Novecento attraverso le lenti di un suo testimone d'eccezione, poetico e realista a un tempo."" -
Dayan e altri racconti
Complotti, sparizioni, trame occulte... L'Europa della Cortina di Ferro si tinge di giallo: è in questo scenario che si muovono i protagonisti dei tre racconti di Mircea Eliade qui raccolti e pubblicati. Un universo ai confini della realtà nel quale circolano spie, si ordiscono congiure e niente sembra accadere per caso. Niente, nemmeno i fatti singolari che travolgono i personaggi delle indimenticabili pagine letterarie dell'autore di Un'altra giovinezza. Dall'equazione ultima di Einstein e Heisenberg a una passeggiata notturna che dura in realtà giorni e notti, dalla figura leggendaria dell'Ebreo Errante a misteriosi autoveicoli che scompaiono nel nulla. Tre narrazioni con sfumature magiche e misteriose, frutto del talento letterario di uno dei più grandi storici delle religioni del Novecento. -
Emmanuel Carrère. Tra cinema e letteratura
Emmanuel Carrère è scrittore, sceneggiatore, regista. Ma prima di tutto è stato critico cinematografico. In questo libro, realizzato da Bietti Heterotopia in collaborazione con Festival del film Locarno, è possibile scoprire il lato cinéphile del celebre autore di Limonov, che da sempre trapela dalla sua prosa immaginifica, ma non tutti conoscono. Alle recensioni scritte per Positif tra il 1979 e il 1985 (dedicate tra gli altri a Tarkovskij, Herzog e von Trier) si affiancano testi più recenti, come l'intervista a Catherine Deneuve e l'introduzione all'edizione 2015 del festival L'immagine e la parola, spin-off del Festival del film Locarno, dal cui confronto emerge l'evoluzione del suo linguaggio dedicato alla settima arte. Completano l'opera i saggi di importanti critici, tra cui Goffredo Fofi, autore della prefazione, e lo storico direttore di Positif Michel Ciment, che nella postfazione ricorda il suo primo incontro con Carrère e sottolinea la ricchezza e originalità dei suoi scritti cinematografici. -
La terza moschea
2025. L'avvento del partito della Verità ha spezzato in due l'Italia: a sud un regime islamico sempre più intransigente, a Nord-Est un gruppo di regioni indipendenti e laiche. In questo fragile equilibrio, l'ex commissario Visconti, liberato dalle prigioni musulmane, viene infiltrato dai servizi segreti nella Repubblica Coranica per prevenire un nuovo e definitivo scossone nei rapporti fra le due nazioni. -
Stato civile. Un'autobiografia
Come il Mishima delle ""Confessioni di una maschera"""", prima di accedere alla maturità, Pierre Drieu La Rochelle avverte l'urgenza di chiudere i conti con il suo passato. Il giovane biografo non annota i suoi ricordi per esorcizzare i demoni dell'infanzia, ma per conservarne tutta la freschezza dirompente. Un Drieu prima di Drieu, né rosso né nero, cantore di una fase della vita carica di magia e crudeltà, un Robinson Crusoe in pieno Novecento che avrebbe ripetuto, in una vertigine di disperazione, il gesto dell'Europa intera. Nella giovinezza raccontata dal ventottenne Drieu troviamo tutti gli elementi di quella che sarà la sua personalità più matura: la mistica del rischio e dell'autenticità, la lealtà e l'ebbrezza della prima volta, quel disprezzo delle convenzioni e delle leggi, l'invisibile solidarietà che lega criminali e avventurieri, poeti e profeti."" -
Tutto il teatro 1939-1970
Oltre alla storia delle religioni, alla narrativa e alla pubblicistica, Mircea Eliade non mancò di occuparsi anche di teatro, scrivendo diverse opere e confrontandosi con i grandi classici della cultura europea. Le cinque pièces – la maggior parte delle quali inedite in Italia – vengono qui raccolte in un unico volume, arricchite da un rigoroso apparato critico e biografico: un’opera omnia drammaturgica che getta luce su un’attività meno conosciuta, ma altrettanto importante, del grande intellettuale romeno. -
Il nonno
L’alchimia dell’incontro tra due generazioni, in un silenzioso passaggio di testimone che ripete, di volta in volta, il prodigio di una crescita, il trascorrere delle stagioni, dagli anni Trenta ad oggi, dalle case alle piazze, dal «Corriere della Sera» a «Lotta Continua»… La strada del nonno volge al tramonto. Quella del giovane è appena iniziata. La cronaca di una Paese passa anche da qui, dalle testimonianze familiari, mute tracce di quel che siamo diventati. -
James Bond. Fenomenologia di un mito (post)moderno
"Il mio nome è Bond, James Bond"""": frase cult, immutata da Agente 007 Licenza di uccidere a Spectre, ancora oggi tra le più ripetute e amate nella storia del cinema. Pronunciata negli anni da attori molto diversi tra loro - Sean Connery, Roger Moore, Pierce Brosnan fino a Daniel Craig, ultima incarnazione della spia inglese più sexy di sempre - che si sono fatti carico dei diversi portati politici, storici, sociologici e di gender messi in campo di volta in volta dalla saga di 007. Dalla letteratura allo schermo, passando per i videogiochi, l'enogastronomia, le riviste di gossip e la semiotica, la fenomenologia di Bond viene ricostruita attraverso i saggi di studiosi che si interrogano sull'attualità di un mito che continua a rilanciarsi senza perdere in grinta e smalto, alternando vodka martini (agitato, non mescolato) e birra, mai rinunciando ad avere una Bond-girl mozzafiato accanto a sé." -
Un uomo a piedi
Protagonista di ""Un uomo a piedi"""" è Roman, imprenditore che ha dissipato il suo talento per inseguire l'illusione di essere invincibile e un libro forse scritto dall'autore del Don Chisciotte. Ormai prosciugato dai propri errori e dai suo tanti volti, si protende disperatamente verso i suoi increduli dipendenti per una sorta di impossibile quanto tardiva redenzione. Nell'ultimo avvincente romanzo di Carmelo Pistillo, dal respiro cinematografico, è ancora la realtà a sorprenderci e non la fantasia, è ancora la labirintica malafede dell'uomo a governare il mondo, dove la truffa, la complicità e il malaffare indossano le maschere istituzionali dell'economia, della politica e della finanza. Con il suo inconfondibile stile, Pistillo ci consegna il memorabile ritratto di una società che continua a perpetuare intrichi e abiezioni sessuali, e si mostra incapace di riscattarsi dalla propria impudicizia."" -
L'impero dell'Islam. Il sistema che uccide l'Europa
"Ci stanno ammazzando e noi offriamo la nostra piena collaborazione, partecipando a un suicidio collettivo di cui nemmeno ci chiediamo la ragione. La Morte trionfa, e festeggia scatenandosi in una danza macabra, saltellando gioiosa su una montagna di cadaveri, mentre tutt'intorno, agli spettatori attoniti, non resta che aggiornare quotidianamente la mostruosa contabilità della fine. L'Impero del capitalismo finanziario e quello dell'islam ci strangolano: fratelli gemelli, marciano divisi per colpire uniti. Muoiono gli stranieri sui barconi, stremati dal freddo e dalla fatica o gettati in acqua dai trafficanti di uomini. Muoiono gli italiani straziati dalla crisi. Muoiono gli imprenditori, strangolati dall'austerità criminale imposta dall'Unione europea. Muoiono i risparmiatori, a cui manager di banca strapagati hanno sottratto piccoli patrimoni accumulati in una vita intera. Muoiono ragazzi di nemmeno trent'anni, falciati da loro coetanei che indossano tute nere e sparano, berciando in gloria di una religione violenta e mortifera. Muoiono intellettuali e vignettisti che hanno osato raffigurare il profeta di quella religione, nel colpevole silenzio della cultura che avrebbe dovuto difenderli e sostenerli. Muore la libertà di espressione, muore il pensiero critico. Muoiono i popoli europei, e con essi la civiltà occidentale.""""" -
Volevo dipingere la luce del sole. Vita di Edward Hopper tra pittura e cinema
Nighthawks, Morning Sun, Gas: sono tre dei quadri più conosciuti di Edward Hopper, considerato con Pollock il fondatore dell’arte americana. Le immagini di Hopper, apparentemente “semplici”, hanno contribuito a cesellare una precisa idea di America: infinita, solitaria e perturbante. «Volevo dipingere la luce del sole» è una biografia umana e artistica, arricchita da una ricognizione dei film che la evocano e da un inserto che mostra la vicinanza formale tra quadri e fotogrammi: per descrivere vita e opere di Hopper e come i registi più diversi – da Hitchcock a Wenders, da Cronenberg a Lynch – l’abbiano reinterpretato. -
Vietato al padre
Barbara e Rodrigo, sorella e fratello, sono uniti da un vincolo magico in cui l'affetto trova nell'immaginazione e nella fantasia i suoi naturali complementi. La morte, tragica e inaspettata, si scaglia su questo legame, obbligando Barbara ad affrontare il dolore della perdita, in un drammatico percorso che la porterà a ricostruire la vita segreta del fratello. Costretto in un matrimonio ambiguo, stregato da una donna possessiva, subdola e calcolatrice, Rodrigo lascia alla sorella un testamento sussurrato di sogni e di ricordi. Sono indizi sospesi tra realtà e immaginario, tracce, forse, di una verità occultata per troppi anni. Per scoprirla Barbara dovrà dar fondo a tutte le sue risorse emotive, scontrandosi con la freddezza di una donna che ha eletto l'egoismo a ragione di vita, in una lotta dagli esiti inaspettati. -
Sul cinema e altre imperfezioni
Sono passati undici anni dalla scomparsa di Ezio Alberione, animatore culturale instancabile, firma principe di una rivista, duel diretta da Gianni Canova, che ha completamente rivoluzionato il modo di intendere e fare critica cinematografica negli anni Novanta. Pensatore raffinato e scrittore arguto, Alberione sapeva far dialogare sacro e profano, usando la settima arte come purissima forma di pensiero. Il volume, curato da Marì Alberione e Fabio Vittorini, raccoglie quindici illuminanti saggi dell’autore. Pagine che, passando da Truffaut a Spielberg, dalla tv alla Divina Commedia, risultano di attualità sconcertante, segni di una verve intellettuale che nessuno, oggi, sembra più possedere.rnrn«Ezio coincideva totalmente con la propria scrittura e tuttavia lasciava anche che la vita – la sua vita – tracimasse oltre la scrittura, che esondasse fuori dalla pagina. È questo che mi ha sempre, da subito, colpito in lui. Che mi ha punto. La sua capacità di essere tutto dentro le parole e le frasi che scriveva ma – al contempo – anche di essere altrove. Spesso dove non ti aspettavi di trovarlo.» - Gianni Canova