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Dialogando con Giovanni Paolo II
In queste pagine, l'autore ci offre il frutto non soltanto di una vita di studio del pensiero di Karol Wojtyla/Giovanni Paolo II, ma di una vita di esperienza da lui plasmata in tanti modi. Grygiel ci schiude una visione impareggiabile della vita, della filosofia, della teologia e della spiritualità di una delle grandi personalità della storia e di uno dei suoi grandi santi. Per comprendere in che modo Karol Wojtyla abbia fatto della sua vita un'opera d'arte che ha meravigliato il mondo. -
Il papa e il filosofo
Nel maggio del 2007 Jorge Mario Bergoglio partecipa alla Quinta conferenza generale dell'episcopato latinoamericano in cui ebbe un ruolo fondamentale. I rapporti del futuro Papa Francesco con il filosofo uruguayano e la loro profonda amicizia intellettuale hanno già percorso un lungo tratto di strada. Questa lunga conversazione con lo scrittore italio-argentino Alver Metalli rappresenta il contributo che il filosofo ha inteso dare al dibattito di quei giorni, un affresco tematico dell'America Latina contemporanea con la convinzione che l'attualità si comprende solo allargando lo sguardo al tempo passato. -
Nelle stanze remote
L'opera prima di Sandro Serreri è una raccolta di 51 poesie suddivise in quattro sezioni: Sulle tracce di, Suoni camaldolesi, Versi americani e Nelle stanze remote, quella più corposa che dà il titolo all'intero lavoro.Le stanze remote sono luoghi che contengono paesaggi sconfinati di atmosfere impalpabili, inverni bianchi e d'argento, monaci silenziosi e città d'oltreoceano. Esperienze, incontri, volti riaffiorano al crepitare del fuoco del camino. Le stanze remote sono abitate da chi le ha scritte. Chiediamo: è permesso?, prima di entrare. -
G. E. M. Anscombe. The dragon lady
Questo studio costituisce la prima monografia italiana su una delle più complesse pensatrici dell'ultimo millennio. Filosofa dal pensiero formidabile, così ne parlò Sarah Boxer sul New York Times, Gertrude Elizabeth Margaret Anscombe, moglie di Peter Geach e madre di sette figli, ha sempre battagliato per la verità. In lei vita, passione e filosofia sono un tutt'uno e in tale unità si cela l'irriducibilità e il fascino del suo pensiero. In compagnia dei classici dell'antichità, dei moderni e di quei filosofi del panorama contemporaneo con cui era solita dialogare, in primis Ludwig Wittgenstein, ella arrivò a elaborare un pensiero del tutto personale quale risposta ai diversi problemi sollevati in ambito sociale. Non a caso, come osserva Jane O'Grady, talvolta venne soprannominata la Dragon Lady di Oxford. Basti citare la sua opposizione pubblica al conferimento della laurea honoris causa al presidente Truman, o alle sfide che fronteggiò in campo morale. Autrice di numerosissime pubblicazioni, nel 1958 stilòil famoso scritto Modern Moral Philosophy, poi divenuto il manifesto della rinascita di un'etica di tipo neo-aristotelico. Il volume si conclude con una breve raccolta di testimonianze di persone, docenti, allievi e amici che hanno avuto occasione di incontrarla. E come ricorda Rosalind Hursthouse, Anscombe era una ""filosofa straordinaria, e del tutto eccezionale""""."" -
Cinque storie sul Natale che conosco solo io
Volume illustrato per bambini con divententi storie sul Natale. Attraverso l'immaginario e il linguaggio più adatto per bambini di età compresa tra i 6 e 12 anni (alberi parlanti, biscotti magici, statuine animate) li si vuole coinvolgere alla lettura con storie dall'impatto semplice, originale e diretto.Le cinque novelle accompagnano il passare dei giorni durante l'Avvento e dopo il Natale (una storia per ciascuna delle 4 settimane di cui una dedicata alla Vigilia più una storia sull'Epifania). In questo modo, il loro insieme può costituire un percorso di accompagnamento e gioco alla festa del Natale. Età di lettura: da 6 anni. -
Crisi della tradizione occidentale
Che cosa è stato il Novecento? La risposta di Emanuele Severino è perentoria: il Novecento è stato crisi, ovvero separazione e distruzione. Alle diverse “fenomenologie della crisi”, che vengono oggi da più parti avanzate, Severino contrappone un pensiero della crisi quale essenza stessa della nostra epoca. Ciò da cui il Novecento si separa e che il Novecento distrugge è la tradizione europea, intesa non come mero retaggio culturale, bensì come l’insieme di tutte le opere e le istituzioni dell’Occidente.rnSeverino individua nel pensiero filosofico i germi della crisi che costituisce l’essenza della nostra epoca: la crisi consiste, innanzitutto, nella distruzione del pensiero filosofico stesso. L’inevitabilità della distruzione delle posizioni filosofiche che animano la tradizione europea si rivela nell’opera dei tre autori fondamentali del pensiero contemporaneo: Leopardi, Nietzsche e Gentile. Essi sono coloro che hanno reso evidente l’intima debolezza di ogni pretesa di trovare riparo in una verità assoluta, in un “sapere che sta e non si lascia smentire” (epistéme). Ogni sapere siffatto è destinato alla distruzione in quanto porta in sé la negazione del suo stesso fondamento: quella fede nel divenire che sta al cuore dell’intera tradizione europea.rnIn questo scritto, Severino riesce nel compito - singolare e prezioso - di raccogliere in sintesi i punti nodali del proprio pensiero, mostrando, con semplicità e rigore, come soltanto entro uno sguardo genuinamente filosofico sia possibile comprendere il senso essenziale della storia dell’Occidente. -
L' origine dell'opera d'arte. Testo tedesco a fronte
Il libro costituisce l'unica opera nella quale il filosofo tedesco affronta organicamente la questione dell'arte. In questo testo sono reperibili i fondamenti di una nuova riflessine sull'arte, la quale si costituisce attraverso un confronto critico con l'estetica tradizionale in vista di un suo superamento. Tuttavia, tale superamento non pretende affatto di rappresentare un principio di spiegazione del fenomeno artistico più potente di quello precedente, ma si muove verso un possibile dialogo con ciò che dell'arte hanno pensato e pensano gli stessi artisti. L'autore libera il fenomeno della creazione artistica dal gioco dell'inquadramento e del confinamento a principi esterni alla sfera dell'arte, per mettere al centro l'opera d'arte stessa. -
I'm so fast, Babe! I'm a skateborder
La galleria d'arte italiana ""Pari & Dispari project"""", ha aperto a Berlino presentando una monografia d'arte su Goi (18 aprile 2001), uno degli artisti tedeschi più interessanti tra quelli delle ultime generazioni. Il volume, oltre a immagini a colori e riproduzioni di progetti originali, contiene un'intervista di Stefano Gualdi all'artista e un suo profilo biografico. Goi è un artista che ama fondere insieme arte e vita privata. Disegna, dipinge, fotografa, fa perfomance, ma soprattutto trasforma ogni cosa o persona che entra nel suo raggio d'azione in un elemento costitutivo del suo lavoro."" -
Il canto dell'esule-La parola nella poesia. Testo tedesco a fronte
Nella lirica del poeta tedesco Georg Trakl (1887-1914) traspare un senso inatteso di quel mondo che chiamiamo ""occidentale"""" e che è entrato solo ora nell'istante più critico del suo decorso. La sua opera ha esercitato una profonda influenza sulle lingue poetiche europee, ma ha anche contribuito alla formazione delle tonalità di fondo con cui filosofi e artisti affrontano la vertiginosa ascesa della modernità. Martin Heidegger (1889-1976) è il filosofo che, in vista di una riformulazione del compito del pensiero, ha fondato la necessità di un dialogo con la parola dei grandi poeti. Il pensatore vede in questo poeta non il celebratore del tramonto dell'Occidente, ma il cantore di un'indole nascosta proprio nell'evidenza dell'incipiente devastazione."" -
Discorso tecnico delle arti
Questo libro, pubblicato da Gillo Dorfles oltre mezzo secolo fa, costituisce il compendio decisivo dell'originale concezione estetico-antropologica coltivata dall'autore in un periodo in cui ben altri erano gli orientamenti degli studi italiani sulle arti. Rivolgendosi agli aspetti tecnici dei singoli linguaggi artistici, Dorfles assume una posizione in netto contrasto con l'idealismo crociano, ancora dominante nell'immediato dopoguerra. Lontano da qualsiasi interesse per ""l'ineffabile"""", lo studioso triestino indirizza la sua riflessione alle specificità tecniche e linguistiche delle varie arti, sebbene propenso a situarle in una prospettiva complessa al centro della quale vi sono il concetto di formatività e le costanti formative che ne dipendono."" -
La mia autobiografia in un film. Una confessione
Questo testo è la trascrizione della sceneggiatura del documentario ""Sartre par lui-même"""", costituito da una serie di conversazioni di Jean-Paul Sartre con Simone de Beauvoir e con gli intellettuali che più erano stati vicini alle sue imprese culturali e politiche. L'intenzione di Sartre e dei suoi interlocutori era quella di completare e di prolungare la ricostruzione autobiografica che era racchiusa nel romanzo """"Les mots"""", del 1964. Ma, rispetto a """"Les mots"""", il testo di queste conversazioni filmate costituisce non solo un'integrazione cronologica dell'autobiografia di Sartre, ma aggiunge, al tema della sua storia di scrittore, la storia dell'evoluzione del suo impegno intellettuale e politico."" -
Sulla pittura moderna
Nel 1925, quando per la sua attività propriamente architettonica aveva già adottato lo pseudonimo di Le Corbusier, che sarebbe ben presto diventato famoso in tutto il mondo, lo svizzero Charles-Edouard Jeanneret (1887-1965) pubblicò, insieme al suo amico e collega pittore Amédée Ozenfant, un libro intitolato ""La peinture moderne"""". Malgrado il titolo indichi la pittura moderna quale suo tema, lo sguardo dei due autori è molto più ampio e definisce il carattere di un'intera cultura visiva novecentesca, che è cultura eminentemente metropolitana ed esprime i valori dell'epoca della meccanizzazione. Questo libro, dedicato da Le Corbusier e Ozenfant alla pittura, ha il suo punto nodale in un'analisi critica del cubismo."" -
L' arte dello scrivere. Pensieri sull'alfabeto, la scrittura e lo stile
Questo libro contiene una silloge di pensieri, tratti dallo 'Zibaldone', intorno alla questione dello scrivere, il quale, per Leopardi, è innanzitutto un'arte della lingua madre e dello stile, un'arte poetica della mano e del colpo d'occhio - difficile e rara. -
Il vuoto. Riflessioni sullo spazio in architettura
Il saggio indaga il vuoto sia come concetto assoluto (la mancanza), sia nella sua concretezza materiale (spaziale, architettonica). Come contrappunto alla rigorosa struttura della trattazione, questa duplicità analitica è testimoniata da una certa libertà di associazione di opere appartenenti a tempi e luoghi distanti tra loro, in cui il vuoto si manifesta di volta in volta come assenza (nelle stanza vuote dipinte da Van Gogh o da Hopper), simbolo (nel palazzo di Cnosso), rinuncia (nelle architetture di Mies van der Rohe), destino (nella dottrina taoista) o riflesso di uno stato d'animo (nelle incisioni di Piranesi). -
Sartre. Una sintesi
Il testo, suddiviso in brevi capitoli di facile consultazione, si propone di fornire un introduzione al progetto sartriano, alla sua penetrante analisi delle possibilità dell'esistenza, della morale e della storia ed al suo sguardo sul vissuto umano. Da esso il lettore può trarre utili indicazioni per approfondire i quadri teorici di un pensiero complesso e non riconducibile ad una sola linea interpretativa. Il testo, corredato di un'ampia ed approfondita indagine critica, propone un confronto tra la filosofia e le scienze sociali, sottolinea gli aspetti più significativi delle opere sartriane, dalla dialettica delle libertà e delle sue limitazioni alla proposta di una filosofia ""in situazione"""" che anticipano metodi e problemi del quotidiano."" -
La mirabile sapienza della lingua. Ragionamenti sull'origine e i destini dell'italiano
"Non so; ma quando sento leggere cosa non bella, m'offende; quando sento cosa ben detta, mi corre un brivido per la persona"""". Così Tommaseo scriveva nel suo diario nel 1827. Gli scritti qui raccolti sono la testimonianza di una passione sconfinata per la lingua italiana e la sua """"mirabile sapienza"""", ma anche e soprattutto la documentazione di una riflessione sul senso e sulla singolare natura del parlare umano. In questi articoli, saggi e allocuzioni, il grande scrittore affronta molti dei temi che diventeranno i punti cardinali della moderna linguistica e della filosofia del linguaggio: dalla questione dell'origine del linguaggio a quella della nascita della scrittura, dal senso della diversità delle lingue al significato della grammatica." -
Tintoretto o il sequestrato di Venezia
Questo libro raccoglie in un unico volume tutti gli scritti di Sartre sul Tintoretto. Si tratta della prima edizione autorizzata di un'opera alla quale Sartre lavorò per quasi un decennio, dal 1951 ai primi anni Sessanta, senza poi darle una forma definitiva. L'interesse per Tintoretto nasce probabilmente nel corso dei frequenti viaggi compiuti da Sartre a Venezia. L'approccio alla materia è originalissimo: la storia della città e della società veneziana, i rapporti con gli altri pittori (Tiziano, Veronese) e con la pittura fiorentina sono fatti ruotare attorno alla figura del Tintoretto, che Sartre definisce ""braccato"""", in continua lotta con se stesso e con la sua città. """"Tintoretto è Venezia - scrive Sartre - anche se non dipinge Venezia""""."" -
Lentamente nell'ombra. Raccolta di fogli sparsi 1980-1992
"Nonostante l'apparenza, quest'opera non è un libro, ma una presa di posizione: una forma di vita, un modo di pensare, di guardare, di incamminarsi. Il motivo conduttore che lo anima trae origine dall'incipit di un'egloga di Virgilio, Lentus in umbra: chi sta percorrendo la propria esperienza di scrittura e di vita, sa che le parole non sono semplicemente a sua disposizione, ma vanno scoperte """"lentamente nell'ombra"""". Poiché solo chi dona l'ombra alla sua parola le dona anche il senso. Questo nuovo libro di Handke irradia una forza inafferrabile: essa racchiude tutta l'esperienza poetica che è all'origine delle opere che ha fatto nascere, così come della vita che avrà fatto pulsare con la loro lettura."""" (Paolo Perticari)" -
Divieni ciò che sei. Pensieri sul coraggio di essere se stessi
"Divieni ciò che sei"""": questa citazione da un'ode di Pindaro ricorre con una frequenza certo non casuale negli scritti nietzschiani, esortazione dell'autore a se stesso, ai destinatari delle sue lettere, al lettore degli aforismi. Prendendo il via da una visione organica dell'uomo, che vede cioè corpo, anima e intelletto in uno stretto rapporto di influenze e dipendenze reciproche, e dalla consapevolezza dell'unicità irripetibile dell'individuo, Nietzsche definisce, quale compito primario del singolo, la realizzazione creativa della propria indole. Decisiva in tal senso è la sperimentazione concreta, atta a verificare le proprie inclinazioni, i propri bisogni fisici e spirituali, le potenzialità e risorse della propria personalità." -
Gli elementi del fenomeno architettonico
Di manuali di storia dell'architettura ve ne sono molti, mancano invece quei testi che possono introdurre lo studioso e soprattutto lo studente ai problemi del ""fare"""" architettura. Rogers ebbe l'ambizione in tutta la sua attività di studioso, di docente e di architetto di coltivare con passione questo interesse. Lo fece con la sapienza di un autentico maestro, legato alla grande lezione di Gropius, ma ben consapevole della crisi che aveva colpito, nel secondo dopoguerra, anche la veneranda scuola del Bauhaus. Questo testo mette a nudo tutte le difficoltà connesse alla progettazione: attività che Rogers considera una vera missione per dotare l'uomo di una casa, di un ambiente in generale, che sia organico alle esigenze del nostro tempo.""