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Un amore
Candidato al Premio Strega Europeo 2022Sara Mesa ci mette di fronte ai limiti della moralità in un'opera ambiziosa, vertiginosa e audace in cui, come in una tragedia greca, le pulsioni più insospettabili dei suoi protagonisti emergono gradualmente mentre, allo stesso tempo, la comunità costruisce il suo capro espiatorio.«Non ci sono eccessi o mancanze, ogni parola è necessaria a indagare gli errori di una educazione sentimentale romantica, il senso di colpa per un atto volontario, l'empatia delle vittime per i propri aguzzini. Si finisce per esplorare non solo l'intimità oscura e disturbata di un personaggio femminile sfumato, ma anche il peso della comunità sull'individuo: i sussurri che si trasformano in maldicenze, i pregiudizi che diventano condanna, le certezze che vengono erose: e se la Escapa non fosse un luogo tra i tanti, ma il luogo? La società che abbiamo inconsapevolmente costruito e che si sta rivelando una prigione?» – Stefania Parmeggiani, RobinsonNat, una giovane traduttrice, si è appena trasferita a La Escapa, un paesino della Spagna rurale. Il padrone della casa che ha preso in affitto si rivela subito un tipo violento e i conflitti che nascono tra di loro a causa dell'abitazione – un edificio fatiscente e pieno di infiltrazioni – si trasformeranno in una vera ossessione. Gli altri abitanti della zona l'accolgono con apparente normalità, ma sullo sfondo rimane un alone di incomprensione e reciproca estraneità. La Escapa, con l'onnipresente monte Glauco, acquisisce a poco a poco una personalità propria, opprimente e confusa, che costringerà Nat a confrontarsi non solo con i suoi vicini, ma anche con sé stessa e i propri fallimenti. Pieno di silenzi ed equivoci, di pregiudizi e incomprensioni, di tabù e trasgressioni, Un amore affronta, in modo sottile ma costante, la questione del linguaggio non come forma di comunicazione ma di esclusione e differenza. Sara Mesa ci mette di fronte ai limiti della moralità in un'opera ambiziosa, vertiginosa e audace in cui, come in una tragedia greca, le pulsioni più insospettabili dei suoi protagonisti emergono gradualmente mentre, allo stesso tempo, la comunità costruisce il suo capro espiatorio. -
L'albero e la vite
Amsterdam, 1938. Erica entra nella vita di Bea come un temporale improvviso in un giorno di fine estate. Le due non potrebbero essere più diverse: Bea è misurata, razionale, vive ogni aspetto dell’esistenza con una sorta di passiva rassegnazione. Erica invece è ribelle, imprevedibile, spericolata, ogni sua azione è dettata dall’irruenza del desiderio. Bea cerca costantemente di spiegarsi la natura della loro relazione, che diventa sempre più instabile e turbolenta, finché l’amicizia si trasforma in un amore inconfessabile. Non riescono a vivere insieme, né a stare lontane l’una dall’altra. Solo quando le ombre della guerra si allungheranno inesorabilmente sulle loro vite, Bea riuscirà ad accettare la natura della sua attrazione per Erica. Narrato in prima persona, ""L’albero e la vite"""" scava nell’animo delle protagoniste alle prese con sentimenti e pulsioni considerati inammissibili da una società che si apprestava a vivere i momenti più bui della sua storia."" -
Le stelle si spengono all'alba
Un romanzo appassionante con un finale commovente, che ci racconta del coraggio di un ragazzo che ritrova suo padre e di una cultura, quella degli autoctoni del Nord America, che vede nella natura una forza in grado di curarci.«Un capolavoro, un'opera d'arte che esplora i rapporti umani in maniera così superba che il personale diventa eterno» – National Post«Un grande romanzo, suggestivo, che prima ferisce e poi ci guarisce» – ActuaLittéQuando il sedicenne Franklin Starlight giunge al capezzale di suo padre Eldon, trova un uomo segnato dall'alcolismo. Sentendo che la sua fine è vicina, Eldon ha chiamato il figlio – che non vede da anni – perché lo aiuti a esaudire un ultimo desiderio, quello di essere sepolto come un guerriero Ojibwe. Franklin all'inizio esita, perché quell'uomo che ha davanti per lui è uno sconosciuto, ma poi decide di assecondarlo e così padre e figlio iniziano un difficile viaggio attraverso le bellissime e selvagge foreste del Canada per giungere al luogo adatto alla sepoltura. Avanzano a piedi e a cavallo e mentre si avvicinano alla meta ripercorrono le loro difficili vite e riscoprono la comune eredità delle origini indiane. Durante questo percorso iniziatico Eldon svelerà a Franklin un mondo che non aveva mai visto e una storia che nessuno gli aveva mai raccontato. Le stelle si spengono all'alba è un romanzo appassionante con un finale commovente, che ci racconta del coraggio di un ragazzo che ritrova suo padre e di una cultura, quella degli autoctoni del Nord America, che vede nella natura una forza in grado di curarci. -
Ammazzate il leone
Una trama strampalata, una satira spietata e delle scene epiche degne del miglior Tarantino: sono questi gli ingredienti di Ammazzate il leone, un testo che è diventato la parodia per eccellenza della novela del dictador ma che, riletto oggi, ci dimostra come humor e disincanto sono, se maneggiati come fa Ibargüengoitia, strumenti efficacissimi per descrivere una società.«Ibargüengoitia ha usato l'humor e la risata come tribunale supremo dell'intelligenza» – Juan Villoro«Caratteristica di Ibargüengoitia è la capacità di mostrare al lettore un Messico pieno di ironia, cosa rara nella letteratura e nella vita quotidiana» – El País«Un autore in anticipo sui tempi e capace di costruire macchine narrative invariabilmente perfette» – Francesca Lazzarato, Il ManifestoQuesto paese ha bisogno di progresso. Per progredire c'è bisogno di stabilità. La stabilità la possiamo raggiungere se voi vi tenete le vostre proprietà e io la presidenza. Tutti insieme, tutti contenti, e avanti così.Arepa, un'isola immaginaria dei Caraibi, 1926. Il presidente della repubblica, il maresciallo Belaunzarán, sta per concludere il suo quarto e ultimo mandato, così come impone la Costituzione da lui stesso promulgata. Ma il vecchio leone non vuole farsi da parte. Così prima fa assassinare il candidato dell'opposizione e poi propone una modifica alla Carta mobilitando i suoi sostenitori del partito progressista per essere rieletto. I ricchi borghesi del partito moderato non ci stanno e per sconfiggerlo richiamano sull'isola Pepe Cussirat, un giovane e ricco dongiovanni, e lo candidano contro Belaunzarán. Nel frattempo si succedono gli intrighi per uccidere il dittatore. Una trama strampalata, una satira spietata e delle scene epiche degne del miglior Tarantino: sono questi gli ingredienti di Ammazzate il leone, un testo che è diventato la parodia per eccellenza della novela del dictador ma che, riletto oggi, ci dimostra come humor e disincanto sono, se maneggiati come fa Ibargüengoitia, strumenti efficacissimi per descrivere una società. -
Il corpo in cui sono nata
Una donna si confronta con la sua infanzia segnata da un problema alla nascita: un neo bianco sulla cornea che l’ha costretta a portare per anni un grosso cerotto sull’occhio sinistro. La bambina, immersa in un universo fatto di suoni nitidi e di immagini sbiadite, sviluppa fin da piccolissima un profondo senso di estraneità nei confronti del mondo che la circonda. Sullo sfondo, il Messico degli anni Settanta, la scuola Montessori, i figli degli esuli politici e i suoi genitori in una relazione aperta. Ma poi, con gli anni Ottanta, tutto viene spazzato via: la famiglia si disgrega, il padre sparisce e la madre vola in Francia per proseguire gli studi lasciando la giovane protagonista, e il fratello, a casa di una nonna un po’ bigotta. -
Perché tornavi ogni estate
Sospetto, discredito, rifiuto: una vittima di abuso sessuale affronta spesso tutto ciò. La giustizia, la polizia, gli avvocati e persino una parte della famiglia vacilla davanti alla notizia, dubita che questa vergogna e questo dolore siano reali e non frutto della fantasia, come ci racconta ""Perché tornavi ogni estate"""", libro d'esordio di Belén López Peiró. Con un linguaggio diretto e crudo, l'autrice scrive contro un sistema, contro la rete di omertà che ha cercato di farla tacere e persino contro se stessa. E non lo fa soltanto per denunciare quei fatti, ma anche il contesto che li ha resi possibili e per ricostruire, attraverso la scrittura, ciò che la violenza di un uomo brutale ha spezzato. Con grande coraggio e talento letterario, intrecciando voci e atti giudiziari, l'autrice crea un testo corale che, partendo dall'esperienza personale, è divenuto un atto politico e un manifesto del femminismo latinoamericano."" -
Questi capelli
Mila arriva a Lisbona da Luanda a tre anni, spettinata e “aggrappata a una confezione di biscotti”. Suo padre è portoghese, sua madre angolana, tutto ciò che sa delle sue origini è legato ai nonni e ad alcune fotografie sbiadite.rnMila usa i ricordi come una biografia fallace, raccontando quattro generazioni di vicende familiari, e mettendosi alla ricerca della sua identità, una ricerca che si rivelerà complessa e dolorosa e che interseca la storia di tre Paesi e di due continenti. Attraverso l'originale lente dei suoi capelli indomiti e crespi, la vediamo cambiare e la seguiamo nei quartieri di una Lisbona non ancora gentrificata, nelle strade di Luanda e tra le foto di un album di famiglia che ci restituisce uno sguardo frammentario e ingannevole. Mescolando memoir e romanzo postcoloniale, realtà e finzione, Djaimilia Pereira de Almeida ragiona sul razzismo, sui meccanismi della memoria e sul processo di scrittura, costringendoci a riflettere su una domanda che oggi riguarda sempre più persone: cosa significa non appartenere del tutto a nessun luogo e vivere costantemente in bilico tra diverse culture?Cinque curiosità su Questi capelli rn1.tL’autrice ha rivelato che Questi capelli è nato da una mescolanza di letture e di dischi in cui era immersa in un certo periodo: “dalla fusione inaspettata di Kanye West e Walter Benjamin, di cui avevo letto Infanzia berlinese intorno al millenovecento”. rn2.t “Volevo scrivere un libro che si sfogliasse come un album di foto di famiglia”, ha detto l’autrice e infatti Questi capelli è un libro che fa senza dubbio appello alla memoria visiva: sono le foto conservate nelle scatole da scarpe, i filmini in bianco e nero a innescare il ricordo e i tentativi di ricostruzione biografica e sentimentale che sostengono la struttura del libro.rn3.tI capelli, lungi dall’essere un espediente frivolo, divengono nel libro “filo conduttore, metafora e persino personaggio.” Raccontano una storia di esclusione, di mancata fiducia, e segnano le tappe della crescita di Mila, da bambina ad adulta.rn4.tGrazie a questo libro, l'autrice è entrata in contatto con una rete di donne portoghesi con esperienze molto simili alla sua. “Mi sono resa conto che era in atto un processo di identificazione straordinario. Ho capito che non ero sola nel mio disagio, che c'erano molte ragazze come me, che provavano cose molto simili”, ha dichiarato in un’intervista.rn5.tLa “scoperta dell’Africa” è stata per l’autrice un processo tortuoso ed è avvenuta ironicamente in maniera indiretta attraverso libri, musica e film, interviste e dibattiti, “come se fossi destinata ad accedere a quell'aspetto di me attraverso un percorso indiretto e letterario”. -
Linea nigra
Linea nigra comincia con la scoperta di una gravidanza e finisce con una madre che allatta suo figlio. Tra questi due estremi si snoda quel viaggio enigmatico, impervio e incredibile che è l'inizio della vita e che l'autrice ci fa percorrere attraverso il suo corpo, gli affetti e la letteratura. Grazie al suo spirito da collezionista, Jazmina Barrera richiama la lezione di alcune grandi scrittrici e artiste del passato: da Tina Modotti a Mary Shelley passando per Frida Kahlo, Ursula K. Le Guin, Virginia Woolf, Natalia Ginzburg e Margaret Atwood. Tutte queste voci, guidate e tenute insieme con grande perizia dall'autrice, riescono in un'impresa affascinante: fare della maternità un romanzo e donare a noi lettrici e lettori del XXI secolo un prezioso testo che guarda al futuro aiutandoci a decifrare un presente complesso. -
La terra d'ombra
Stretta tra i selvaggi Appalachi c’è una valle angusta dove anche la luce ha timore a entrare, una terra d’ombra che gli abitanti del luogo ritengono abitata da creature soprannaturali. Qui, in una fattoria, vivono i fratelli Shelton: Laurel, una giovane donna che tutti credono una strega, e Hank, appena tornato dalle trincee della Francia. L’incontro con uno sconosciuto cambierà per sempre la vita di entrambi, portando un improvviso bagliore e svelando a Laurel il senso di una felicità che non aveva mai vissuto. Sul passato dell’uomo aleggia però un segreto che restituirà inesorabilmente la valle alle sue tenebre. Ron Rash ci regala un romanzo ipnotico e struggente che ci fa immergere nell’abbagliante magnificenza della natura e in una piccola comunità che si nutre di superstizioni e pregiudizi ed è scossa dai lontani echi della guerra. -
Niketche. Una storia di poligamia
Dopo più di venti anni di matrimonio, Rami scopre che suo marito Tony la tradisce con diverse amanti, con le quali ha costituito altre famiglie parallele. Sconvolta, la donna inizia una ricerca febbrile nel disperato tentativo di salvare il suo matrimonio. Comincia così un affascinante viaggio tra gli usi e i costumi sessuali del Mozambico, i misteri dei riti d'iniziazione, le danze erotiche delle promesse spose dell'etnia Macua, gli incantesimi d'amore usati nella regione di Maputo e ancestrali e inviolabili tabù. Rami prenderà coscienza della condizione delle donne del suo Paese, accomunate tutte da un destino di sofferenza e discriminazione e deciderà di tramutare lo scontro con le amanti in una profonda sorellanza, che costringerà il marito a trasformare i piaceri dell'adulterio negli obblighi imposti dalle regole della poligamia. -
Il centro del mondo
Il centro del mondo, per il diciassettenne Phil, è la biblioteca della sua grande casa, dove le storie cominciano e finiscono, o forse è la sua famiglia, con l'eccentrica mamma Glass e la sua frenetica vita sentimentale e la sorella gemella Dianne, inseparabile compagna di giochi che a un certo punto diventa per lui un'estranea, o forse è Nicholas, il Maratoneta, con cui sperimenta tutto il desiderio, la passione e la sofferenza del primo amore. Ma in fondo, ciò a cui davvero aspira Phil è uno sguardo più ampio sul mondo, aperto sull'infinito.rnIl centro del mondo racconta l'amore e l'incomunicabilità come due facce della stessa medaglia. È un romanzo che trascina il lettore in un perfetto meccanismo narrativo in cui i segreti e le bugie si rivelano a poco a poco, lasciando spazio alla sorpresa e all'emozione. -
Ultramarino
Ci sono i vivi, i morti e quelli che vanno per mare. Tutto ha inizio quando i marinai di un cargo in navigazione nell'Atlantico decidono, con l'inaspettato beneplacito della comandante, di concedersi un momento clandestino di libertà: un bagno in mare aperto. Da questa nuotata nasce una strana sensazione di vertigine che cambierà le sorti del viaggio. L'equipaggio, un coro di voci e di volti, e la comandante, che non sembra mai esitare né perdere il controllo, condividono un improvviso disorientamento che impedisce loro di riprendere la rotta. Una misteriosa bruma avvolge la nave e una semplice traversata assume i contorni di un'avventura piena di stranezze e di imprevisti: dopo il bagno è salito sulla nave qualcuno che prima non c'era? La nave sta rivendicando la sua indipendenza? Mariette Navarro ci accompagna in un viaggio oceanico dove una pericolosa crepa si insinua nell'ordine delle cose e il soprannaturale irrompe nella routine. -
Sanguemisto
Nel 1878, alla vigilia dell'Esposizione Universale di Parigi, la grande fiera che celebra il progresso tecnologico e che annovera tra le sue attrazioni principali uno zoo umano, l'esploratore austriaco Charles Wiener sta finalmente per ottenere l'agognato riconoscimento sociale. Wiener è un avventuriero del suo tempo: è stato a un passo dallo scoprire Machu Picchu, ha scritto un libro sul Perù, e ha riportato con sé, da quel paese, quasi quattromila reperti archeologici e un bambino. Centocinquanta anni dopo, la protagonista di questa storia attraversa i corridoi del museo parigino che ospita la collezione Wiener, riconoscendosi nei volti dei manufatti di terracotta che il trisavolo aveva saccheggiato. Senza altro bagaglio che un lutto e senza altra mappa che le ferite ancora aperte, Gabriela Wiener segue le orme del patriarca della famiglia e quelle bastarde della sua stirpe. Inizia così un viaggio che attraversa un'identità fatta di abbandoni, gelosie, sensi di colpa e razzismo e che ripercorre la storia di due continenti per approdare in un territorio universale - il corpo - nel tentativo di affrancarlo dagli schemi coloniali che ancora lo opprimono. -
Lezioni italiane
Lezioni italiane raccoglie dieci testi che, proprio per la loro natura pubblica e divulgativa, rivelano al lettore con rigorosa chiarezza l'etica e la poetica del premio Nobel portoghese. Si tratta di conferenze in cui José Saramago offre chiavi di lettura inedite, personali e sorprendenti per la comprensione della propria opera, riflette sul ruolo della letteratura e affronta coraggiosamente questioni sociali e temi filosofici e politici tra i più delicati e urgenti per la società contemporanea. Queste pagine di impegno intellettuale e passione civile costituiscono una porta d'accesso privilegiata all'universo di uno dei più grandi scrittori contemporanei. -
Milly Vodović
Milly vive con la sua famiglia di origine bosniaca, fuggita dalla guerra, alla periferia di Birdtown, in un’America razzista e crudele. Dall’alto dei suoi dodici anni non ha paura di niente. E soprattutto non ha paura di affrontare Swan Cooper che bullizza suo fratello maggiore Almaz. Quando pochi giorni dopo Almaz viene ucciso, tutto viene messo a tacere perché a nessuno interessa la perdita di una famiglia musulmana. Milly però vuole conoscere la verità sulla morte del fratello e rifiuta la rassegnata passività dei Vodovi, quella di chi ha conosciuto troppo dolore. Con una scrittura sontuosa che affascina per la sua potenza, Nastasia Rugani racconta una storia crudele senza rinunciare alla poesia, una storia permeata di un’atmosfera fantastica con mangiacuori, mostri e opossum parlanti, dove i sogni trascendono la realtà, una storia incandescente che ci interroga nel profondo. -
Un giorno qualunque
In Un giorno qualunque Hebe Uhart trasforma scampoli di quotidianità, all’apparenza trascurabili – una partita a carte, un pomeriggio dal parrucchiere, un saggio di pianoforte – in vivace materiale narrativo. Le sue parole indagano la realtà come una luce che attraversa una fessura, mettendo in evidenza le contraddizioni del quotidiano e creando un coro di personaggi eccentrici ma estremamente reali dei quali ci mostra i desideri e le frustrazioni, gli slanci e le amarezze. In questo mosaico di voci la sua attenzione è tutta per i personaggi femminili, spesso veri e propri alter ego: una donna in cerca di una domestica, una prostituta, una maestra elementare, una madre autoritaria. Un linguaggio diretto e tagliente venato da un equilibrato senso dell’umorismo sono gli ingredienti di questa grandissima autrice, maestra della narrativa breve, che riesce nell’impresa più difficile: rendere straordinario l’ordinario. -
Mississippi solo
Il Mississippi, un fiume mitico che nasce dalle placide acque del lago Itasca, in Minnesota, e scorre fino al Golfo del Messico passando per St. Louis e New Orleans. Impetuoso e pericoloso, trasporta con sé nella corrente pesci argentati, tronchi, tonnellate di fango, ma anche la storia di un paese e i sogni d’avventura dei suoi abitanti. All’età di trent’anni, Eddy L. Harris decide di rispondere al richiamo dell’Ol’ Man River e di seguirne l’affascinante corso in canoa per sondare il cuore dell’America e il proprio, vivendo sulla sua pelle, lui che non lo aveva mai sperimentato, il razzismo sistemico. Lungo il viaggio, toccherà con mano la forza degli elementi, la solidarietà degli altri viaggiatori, l’ammirazione dei curiosi o il rancore dei cacciatori ubriachi. Ma anche la paura e la felicità di essere soli. -
Il tarlo
Le case racchiudono le storie di chi le ha abitate, e quella di questo romanzo non fa eccezione. Le sue pareti, che si restringono e si dilatano come i polmoni di un grande animale, custodiscono angeli in cucina, sparizioni mai risolte, ombre e voci che affiorano dai letti. Ed è lì che vive una giovane donna, insieme alla nonna persa in un passato che non se ne vuole andare, un tempo di guerra e povertà che si è lasciato dietro un imprecisato numero di vittime. A sconvolgere le cose è un tremendo delitto, l’ultimo di una lunga catena di vendette e di ingiustizie che affondano le loro radici in quel passato lontano. Con una tensione crescente ""Il tarlo"""" ci fa immergere in una realtà oscura, a volte spaventosa, utilizzando tutti i meccanismi del romanzo gotico per raccontarci una storia di rancore sedimentato e di rabbia scatenata dalla violenza di genere e di classe."" -
Punto croce
Mila, Citlali e Dalia sono sempre state unite da un’amicizia indissolubile e dalla comune passione per il ricamo, un’attività che in diverse epoche e culture ha rappresentato per le donne l’oppressione e la libertà, l’arte e l’unica forma di comunità possibile. Quando partono da Città del Messico per l’Europa, sono cariche di aspettative e di promesse: è l’avventura della loro giovinezza, nella Londra dei Clash e di Bloomsbury e la Parigi di Degas e di Françoise Hardy. Anni dopo, Mila viene a sapere dell’improvvisa scomparsa di Citlali e torna ai ricordi di quell’esperienza costellata di scoperte e sconvolgimenti, durante la quale il destino e le ferite di ognuna di loro hanno iniziato a prendere forma. Jazmina Barrera intreccia le parole per dare vita a una storia in cui trovano posto i legami femminili e la sorellanza; il viaggio come rituale di passaggio e le parole di artiste e scrittrici che hanno riflettuto sull’arte del ricamo. -
Giorni di battaglia. Le indagini di Belascoarán
Uno strangolatore di donne si aggira libero per le strade di Città del Messico continuando a mietere vittime ed Héctor Belascoarán, ex ingegnere che ha rinunciato alla carriera in nome della libertà, ha deciso di stanarlo. Il risultato è che adesso, in qualità di detective privato indipendente, si ritrova schiavo di una passione investigativa incontenibile: non avrà pace finché non avrà risolto una delle più strane e inquietanti serie di omicidi che la capitale messicana abbia mai vissuto. E “Il Cervello”, lo psicopatico che firma tutti i suoi delitti come opere d’arte, non trascura di lasciare su ogni cadavere un messaggio che a Héctor, per qualche motivo, sembra proprio indirizzato a lui. Con la destrezza del miglior Chandler, Taibo ci regala un protagonista complesso e contraddittorio, tenero e tenace, e uno straordinario ritratto di Città del Messico, palcoscenico notturno e tentacolare di questo romanzo divenuto ormai un classico del noir.