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La pittrice di Tindarìa
Passione, cultura e tradizione sono i caratteri distintivi di questa storia, pervasa da una semplicità che si mette in mostra con fierezza contrapponendosi alla complessità quotidiana che si espande giorno dopo giorno. Attraverso la raffinatezza delle parole dell'autore, il lettore si ritrova quindi immerso in una dimensione pura, ma contornata da una cultura sofisticata, tipica di una curiosità meridionale che viene resa protagonista del romanzo. Viene infatti presentata una meridionalità propria dei personaggi e degli avvenimenti, che vedono come protagonisti una pittrice e un giornalista intrecciati nella loro quotidianità e complicità di sguardi e di sorrisi. -
Scoglitti
In questo breve amarcord, Elena, la voce narrante, racconta in modo pacato e riflessivo il viaggio che ha compiuto all'insegna dell'arte, del buon cibo e della compagnia di vecchi amici e parenti. Dalla Puglia, la protagonista approda nelle terre siciliane dove la attende il vivace percorso artistico itinerante ""Articolando"""". La permanenza in quei luoghi e la piacevolezza del tour la avvicinano al suo passato e le permettono di rinsaldare le sue radici, rendendo ancora più gioiosa e partecipativa la sua rassicurante vita e il mondo che le appartiene. La forza espressiva dell'autrice si carica di quella verve artistica che l'accompagna da sempre e dona alla sua esistenza una calma nient'affatto apparente, espressa piacevolmente dalla prima all'ultima pagina."" -
La stanza nel cuore
Il romanzo narra la quotidianità di Agnese, giovane donna alle prese con la vita matrimoniale, un percorso universitario da ultimare e l'imminente maternità. Ma dietro la stabilità apparente si nasconde un passato fatto di intransigenti imposizioni paterne, accondiscendenza materna, problemi di alcolismo e violenza all'interno delle mura domestiche. Il suo difficile vissuto induce Agnese a rifugiarsi in un mondo tutto suo, lontano dagli abusi e dalle sofferenze, dove può essere padrona e protagonista della sua vita: una stanza nel cuore. Saranno i preziosi consigli degli amici di sempre, il supporto dell'affettuoso marito Daniele e l'imminente maternità a far capire ad Agnese l'importanza del perdono, a convincerla a riavvicinarsi alla sua famiglia, alle sue radici. -
Cuore di ragno
1861. Al tramonto del Regno delle Due Sicilie e all'alba dell'Unità d'Italia, una nave dell'esercito garibaldino parte dalla Sicilia con a bordo un carico di esplosivo e una truppa di militari inglesi, sotto il comando di un colonnello britannico. La nave ""Ercole"""" approda a Ieranto, un luogo paradisiaco, e porta qui morte e distruzione: le zie di Angelo Dell'Aquila, che è già stato avvertito dalla madre morta anni prima in un misterioso sogno premonitore, vengono uccise in modi atroci, e tutti gli abitanti del luogo sono in pericolo. Angelo e i suoi due amici d'infanzia, Marianna e Gennarino, dovranno fare i conti con la realtà, e dovranno cercare di raccogliere le loro forze per far fronte al pericolo imminente. Riusciranno i tre a superare le ferite inferte loro dalla terribile invasione, e a sopravvivere al terribile attacco? E perché le truppe garibaldine si sono recate proprio a Ieranto per seminare terrore e morte?"" -
Dentro/Fuori
Dentro/Fuori, titolo enigmatico ma il cui significato si schiude lentamente con la lettura delle profonde poesie che compongono l'opera. L'autrice, Rita Licenziato, sembra non avere alcun timore nel mostrare i suoi più intimi sentimenti e la sua interiorità, un ""dentro"""" fatto di amore ma anche di dubbi e incertezze. Un'analisi introspettiva che è affiancata e condizionata dal """"fuori"""", quello delle guerre e dell'oppressione del più debole, caratterizzato quindi da un'atmosfera cupa. Attraverso queste poesie ci viene trasmessa una sensazione di forte contrasto tra l'indifferenza del mondo esterno e il profondo sentire di una donna che non riesce a girarsi dall'altra parte."" -
Le ragioni del boia. Giustizia, giustizieri e giustiziati
Uno degli avvocati più illustri della città di Napoli si ritrova ai piedi del patibolo, condotto col cannale al collo, come una bestia da macello, pronto ad essere messo a morte in uno dei secolari teatri della giustizia, dalla scure del boia. Giudici, accusatori, vittime e regnanti, tutti sembrano essere nell'atto di recitare una tragedia invece che presenziare ad un processo di pena capitale. La scena teatrale non manca, Castel Capuano e Piazza Mercato sono solo tra le più citate scenografie davanti alle quali i sanguinosi atti di governo si consumano. È una narrazione fatta di processi giudiziari che si svolgono a cavallo tra il XVIII e XIX secolo nella Napoli borbonica, e i cui protagonisti sono vittime e colpevoli, non tanto di ciò di cui vengono accusati, quanto della giustizia che processa se stessa. La giustizia qui dipinta è quella delle leggi soggette ad interpretazione, dettata dall'arbitrio dei giudici, di una legalità fatta di concetti precettistici che sono incompatibili con la ben diversa realtà dei tribunali e del patibolo. Se i fantasmi che popolano quegli scenari di ferocia potessero parlare, reclamerebbero il coraggio difensivo mancato, l'azione individuale di uomini che hanno azzerato ogni credibilità nella giustizia, che li hanno infilati nella veste dell'infamia e mandati a morire. L'autore conduce il lettore nei meandri della giurisdizione, mostrandone il lato umano, crudele e privo di quella logica incisa nei libri, che raramente è presente nelle aule dei tribunali. -
La buona volontà. La Calabria contadina del nostro Novecento
"La Calabria jonica, vista, dunque, con gli occhi di un bambino, che, nonostante la miseria, la guerra, è riuscito a salvaguardare la sua anima, buona e poetica, grazie soprattutto a sentimenti e valori, che rischiano sempre più di passare di moda: la solidarietà, quella che con un nuovo termine si potrebbe definire comunitarietà, insomma lo stare insieme con amicizia, sincera e generosa, l'aiutarsi, quando si ha bisogno, come in una grande famiglia, dove contano moltissimo i vincoli di sangue ma dove si sente con forza di appartenere anche agli altri."""" (dalla prefazione di Francesco D'Episcopo)" -
Chi dite che io sia? Personaggi noti raccontano papa Bergoglio
Rispondono per Papa Francesco, cardinali, giornalisti, attori, sindacalisti, uomini di cultura, sportivi, cantanti, conduttori televisivi, alcuni senzatetto. Gli intervistati rilevano la personalità di un Pontefice con i fiocchi, che continua ad appassionare folle religiose e laiche progressivamente crescenti. Il modo confidenziale di esprimersi, il frasario stilisticamente semplice, la sua pastorale familiarmente schietta, la inedita ed efficace provocazione, la profonda spiritualità, l'impegno di appassire certe burocratiche strutture della Chiesa, la sensibilità a favore delle nuove generazioni, la determinazione di un dialogo ecumenico, la carità verso i poveri e i bisognosi, seguitano a griffare di ottimismo chi si avvia verso l'autenticità del divino. -
Anemoni d'avorio. Ivory anemones
"Anna Bartiromo regala a se stessa e agli altri una silloge intima, intensa, nella quale, con la consueta delicatezza e discrezione, che è segno di antica signorilità, si abbandona ai sensi e sentimenti del suo corpo e della sua anima."""" (dalla prefazione di Francesco D'Episcopo)" -
I colori della vita
La vita di una donna raccontata attraverso piccoli squarci poetici. La maturità raggiunta, un amore che fa soffrire ma che insegna, mai rinnegato, l'importanza dell'amicizia e della famiglia si accompagnano a descrizioni della natura e del paesaggio costiero. L'autrice, con le sue poesie, trasmette positività e vitalità attraverso immagini semplici che fanno parte della quotidianità. -
Specchio riflesso. Parole dell'anima
Il testo si presenta come il prolungamento dell'autrice e di tutto il suo sentire. Le poesie mostrano, senza oscurità, le emozioni, le perplessità e le sensazioni che invadono il quotidiano di ogni individuo, diventando lo specchio dell'esperienza familiare, amorosa e personale. Valeria Genova firma un omaggio alla nascita, alla gratitudine e alla coscienza della vita con tutti i suoi interrogativi, offrendo al lettore squarci di vissuti interiori. -
La parola prima di tutto
Amori, sfortune, arte, incontri e riscoperte sono alla base della storia di Auretta, donna partenopea che racconta di sé, della sua storia fatta di alti e bassi che sconvolgono costantemente la sua vita. Le sue parole sono presentate attraverso la voce narrante della scrittrice che annota in un diario tutto ciò che le è stato raccontato da Auretta. Partendo dalle sue origini e quelle dei suoi genitori, ripercorrendo poi tutti gli eventi che l'hanno formata e resa la donna che è ora. A fare da cornice la storia d'Italia, dal Novecento fino ai giorni nostri, in un contesto tipicamente partenopeo. Ad arricchire la narrazione l'autrice, Daniela Punziano, conclude l'opera con due sketch ripresi da eventi caratteristici della vita di Auretta, già narrati precedentemente, rendendo più immersiva la lettura. -
Luci comete
La raccolta di poesie si presenta come l'esternazione delle più profonde emozioni dell'autore riguardo a tematiche diverse. Il filo che conduce le composizioni è ricollegabile ai grandi temi introspettivi su cui l'uomo è portato a riflettere da sempre: destino, fortuna, speranza. Ricorrono spesso i temi e i termini legati all'universo, come ad esempio le comete, le stelle, le galassie e i buchi neri. Utilizzando immagini immediate ed efficacemente descritte, e alternando temi esistenziali con sentimenti personali, l'autore sviscera le proprie sensazioni e le comunica al lettore con un linguaggio pragmatico e chiaro, capace di rendere perfettamente il messaggio voluto. -
Oggi è primavera e io non posso vederla
Un sogno, una realtà immaginata, che irrompe e spezza la routine di una vita immersa in una profonda oscurità, a cui un mendicante cieco non può dare forma. I suoi occhi, ormai semplici sfere opache senza luce, non sono più in grado di mostrargli la vita che è costretto a percepire attraverso suoni, odori e ricordi assorbiti. Destato da quel sogno così reale, viene scosso, e improvvisamente inizia un cammino di introspezione, alla ricerca di quel qualcosa in più che la vita gli ha tolto, o che forse lui si è sempre negato. Marco Solaro ci accompagna alla riscoperta di un'esistenza che sembrava condannata alla solitudine e all'isolamento, e su cui si apre una finestra di reciproca umanità e speranza... -
I delitti dell'Orsa Maggiore
Il caso irrisolto di un killer seriale e l'arrivo in città di una criminologa di successo si mescolano e preannunciano un classico poliziesco, dinamico e pronto a suscitare da subito grande curiosità nel lettore. In un breve dialogo iniziale con un personaggio, l'autrice fornisce al lettore gli strumenti necessari per muoversi all'interno di un duplice mistero da risolvere. Il lettore, che da subito veste i panni del detective, insieme ai due protagonisti tenta di sbrigliare la matassa di omicidi che ossessionano l'ispettore Baffo. Amélie, al suo fianco, con spiccata intelligenza e brillantezza, coglie immediatamente il carattere intrigante e ben delineato del percorso che l'assassino ha scelto per mettere in scena i suoi crimini. Stravolgendo il punto di vista adottato fino a quel momento, dà una svolta alle indagini e contemporaneamente alla sua vita e al suo misterioso passato, che vuole a tutti i costi dimenticare. -
Lei. Mai sola
Giulia, donna forte e amante dell'arte, ha lottato per molto tempo per la sua indipendenza, per liberarsi da un passato opprimente. Rincorrendo il lavoro dei suoi sogni si trova faccia a faccia con un uomo, Giorgio, che mette in discussione tutte le sue convinzioni e tutto ciò che pensava di sapere su se stessa. L'autrice, Luisa Diaco, attraverso un lungo intreccio di ricordi, ci dipinge la figura di Giulia e quella di tutte le persone che attraverseranno il suo cammino, influenzandolo. La gita sulla Costiera Amalfitana e il lungo progetto di restaurazione di un tempio giapponese, strettamente connessi alla figura di Giorgio, sono due punti cardine per la formazione di questo personaggio che sa guardarsi dentro e sa farsi capire in tutte le sue sfumature. -
Marito seriale
Napoli. Vittorio, fotografo di mezz'età, dopo cinque matrimoni e altrettanti divorzi, crede ancora di poter trovare una donna da amare. Un giorno si ritrova con Peppino, il suo giovane e attraente apprendista fotografo, in una strana situazione a casa di un'anziana signora. Sono attratti lì con un inganno da Rosaria, giovane donna che, con il fratello Apollo, li fa arrestare con l'accusa di furto. I due amici vengono salvati da Elisabetta, terza moglie di Vittorio, diventata giudice dopo la separazione dall'uomo. Il ritorno di questa ex moglie è seguito da quello delle altre quattro, tutti gli ex amori di Vittorio si presentano alla porta di Donna Francesca, madre del fotografo, da cui lui è tornato a vivere. Questa situazione paradossale raggiunge il culmine massimo nel momento in cui tutti i personaggi dell'opera affollano la scena. Caos, scambi d'identità, fraintendimenti rendono ilare tutta la rappresentazione. Prefazione di Rocco Familiari. -
Giacomo Furia. Vita e carriera di un attore caratterista
Protagonista di questa biografia è Giacomo Furia, attore caratterista, il quale, attraverso una fisionomia marcata e degli atteggiamenti eccentrici, quasi caricaturali, ha reso immortali e caratteristiche pellicole quali L'oro di Napoli, nel quale recita al fianco di Sophia Loren, La banda degli onesti, dove interpreta l'imbianchino Cardone, e Il medico dei pazzi, dove si finge uno dei ""pazzi"""" della Pensione Stella. L'opera, oltre a tracciare un quadro completo della sua carriera, prima teatrale e poi cinematografica, fornisce degli interessanti retroscena dei rapporti che l'attore instaurò con personalità di spicco cui fece da spalla, quali Eduardo De Filippo, che lo iniziò al teatro e ne fu quindi mentore, Peppino De Filippo e Totò, con il quale consolidò del tutto la propria carriera. Prefazione di Alberto Castellano. Postfazione di Filippo Furia."" -
Gli scugnizzi di Napoli. Racconti e cenni storici a cavallo di tre secoli
Il testo ci trasporta, racconto dopo racconto, nella realtà di una Napoli del passato, attraverso le vite degli ""scugnizzi"""", i ragazzi di strada, spesso abbandonati, i cosiddetti """"figli della Madonna"""", e i racconti di vita degli uomini che hanno reso la cultura popolare partenopea ancora oggi famosa in tutto il mondo. La raccolta contiene esperienze di vita tra realtà e leggenda e inneggia ai tesori di Napoli, storici e umani, ai colori, agli odori e ai sapori che inebriano i vicoli stretti e pieni di vitalità di una città in cui l'arte di arrangiarsi è un vero e proprio stile di vita. I ricordi dell'autore e le sue esperienze, intervallati da cenni storici e curiosità, arricchiscono ulteriormente il testo e ne fanno una valida raccolta di avvenimenti e di folklore d'altri tempi, ma mai veramente lontani."" -
Non c'è niente che cambierei
Non c'è niente che cambierei non è una semplice biografia, ma una riflessione intima e amichevole in cui Massimiliano Campanile si racconta senza peli sulla lingua, mettendo a nudo la sua anima, affrontando questioni scottanti della sua vita: i traumi infantili, il bullismo subìto, il percorso di accettazione della propria omosessualità, la passione infinita per il suo lavoro, i progetti per il futuro. Un libro emozionante e onesto. Una risposta a tutte le domande che nessun giornalista gli ha mai posto. Perché, nonostante tutto, non c'è niente della sua vita che cambierebbe. Prefazione di Cristina Donadio.