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Il Savoldo ritrovato
«Erano, ricordo, i primi anni Novanta quando mio padre acquistò l'opera ""Ritratto d'uomo (un armaiolo?)"""" di G. Gerolamo Savoldo. A quel tempo un nostro cugino, che abitava a Milano, portò all'attenzione di papà Mario la vendita, sul mercato antiquario di alto livello, di una pittura ad olio su tela di un grande artista bresciano del Cinquecento. Mio padre, che sentiva forte il richiamo della terra che lo vide nascere, crescere e lavorare in qualità d'imprenditore, non ci pensò due volte. Credo sia stata questa la vera molla... Dal canto mio, sin dalla prima volta che vidi l'armigero appeso alla parete del palazzo di Manerbio detto """"Castelletto"""", rimasi affascinato da quella figura umana: enigmatica, dallo sguardo serio ma sereno, autoritaria ma pacata l'espressione che, quasi sporgendosi dalla tela, pareva volermi comunicare qualcosa che, ragazzo, non riuscivo a capire.» (Roberto Ziletti)"" -
AVIS Urago d'Oglio. Seme buono nella terra buona
Angelo Vezzoli ha avuto l'abilità di trasformare le pagine dei registri dei verbali dell'AVIS in un vero e proprio capolavoro, rispettando l'autenticità dei documenti e inserendo quel tanto di personale che ha reso il libro scorrevole e certamente molto interessante. -
Cento anni accanto agli anziani. Dal «Ricovero vecchi» alla Fondazione don Angelo Colombo
A Travagliato la ""Fondazione Don Angelo Colombo Onlus"""", articolata in RSA (Residenza Sanitaria Assistenziale) e in CDI (Centro Diurno Integrato), offre l'ospitalità residenziale e semi-residenziale a persone anziane non autosufficienti, in un ambiente sereno e familiare, dando a tutti gli ospiti occasioni di vita comunitaria e garantendo servizi che li aiutino nelle loro attività quotidiane."" -
Nel cielo tra i monti. Alpini e aviatori (1917-1918)
"Quando l'Impero austro-ungarico era ai suoi ultimi anni e gli italiani d'Istria erano allontanati dalle terre di confine il nostro papà nasceva profugo in un albergo vicino a Lubiana. Ecco perché dedicare a lui, con questa pubblicazione, un libro che narra quei tragici anni. E li narra raccontando fatti, eroismi e sacrifici in quei luoghi nei quali venne accolto qualche anno più tardi. La Valle Camonica. Ancora una volta profugo, questa volta per non essere considerato troppo italiano avendo i genitori un cognome slavo, che venne italianizzato. La Valle Camonica è diventata la terra nella quale ha costruito attività e famiglia, nella quale ha trovato affetto, comprensione ed amicizie sincere. [...] Il nostro papà è stato un colonnello dell'Aeronautica Militare Italiana, è stato decorato con due Croci di guerra al merito, è stato un ingegnere, è stato un attivo protagonista delle attività sociali e della parrocchia brenese, è stato un appassionato delle montagne, quelle camune e quelle carsiche. Il nostro papà: Desiderio Berdini. Con tanto affetto."""" (Alessandro e Massimiliano Berdini)" -
Sport bresciano nel XX secolo. Campioni e campionissimi
Questo volume racchiude nomi di atleti bresciani che si sono distinti, che hanno ""fatto la storia"""", di associazioni vissute grazie alla passione dei fondatori, racchiude i valori che lo sport porta con sé, valori che si respirano non solo di fronte ai grandi eventi olimpici, ma anche tra gli sport amatoriali, grazie all'impegno di numerose associazioni che aiutano i nostri ragazzi a crescere e a formarsi in varie discipline. Lo sport è davvero fondamentale nella vita di un individuo, non è solo competizione, ma anche condivisione, rispetto dell'avversario; lo sport insegna importanti valori e dimostra che la passione e il sacrificio portano a grandi risultati."" -
Come de not a 'ndà . Natale 2019
Lino Marconi, medico e poeta di Chiari (BS), ha pubblicato per i suoi 90 anni quest'ultima raccolta in lingua bresciana. Versi musicali e cristallini in un dialetto genuino. È lo stupore sempreverde di un animo curioso, attento a segni e segnali. È al buio che il poeta vede; vede le parole e il loro colore; ne sente il sapore; tocca la verità d'un sogno d'amore, e dal fondo del cuore estrae parole nuove, svelte e leggere. Lucido e saggio, lo sguardo di Lino Marconi scava nel profondo, cerca il senso delle cose, interroga il mistero di un mondo corroso e corrotto... Ma il suo è anche uno sguardo capace di accogliere l'incanto (quando c'è) di richiami e rintocchi: è grave e breve «el bòt de le ure», dolce e lieve il cielo a primavera, belle le stelle d'aprile. Attimi di bellezza tra lampi di memoria o nuove suggestioni. -
Il crogiolo operoso. L'educazione cooperativa di Linda Criscuolo a Odolo
L'esperienza all'avanguardia delle classi della maestra Linda Criscuolo accanto a quella dei lavoratori e degli imprenditori siderurgici odolesi: due modelli di operosità di cui vale la pena serbare memoria per gli effetti benefici e il valore di quanti vi concorsero. -
30 fogli
"La nostra percezione dello scorrere del tempo è direttamente proporzionale alla voglia che abbiamo di viverlo."""" """"Non è facile mettere nero su bianco i pensieri e le sensazioni, mettendo loro e noi stessi a nudo. Trenta Fogli assomiglia a me: casinista e caotica, passionale e intrepida, ingenua e calcolatrice, ottimista e tragica quale sono, ma senza dubbio coraggiosa e incosciente nelle scelte che ho fatto, senza rimorsi. Ci ho sempre messo la faccia e qualche volta il conto è stato davvero salato. Trenta Fogli è senza capitoli, ma ha una numerazione di fogli indipendenti. Si può iniziare a leggere da dove si vuole, perché ogni foglio ha un'anima propria, con tanto di 'Morale della Favola' (la mia ovviamente). In ogni foglio ci sono io, ma potrebbe esserci chiunque, compreso chi legge, perché ciò che racconto non è la mia storia straordinaria e unica: è vita quotidiana, vita vissuta su questo pianeta che chiamiamo Terra.""""" -
Per vivere la vita che non scorre due volte. Sempre. Dovunque. Con tutte le proprie energie
Chi sono io? Perché sono nato? Che scopo ha la mia vita? Qual è la mia missione? Come dovrei vivere per realizzarmi? Perché esiste il dolore? Perché c'è il male? Perché devo morire? Cosa c'è dopo la morte? E ancora: Può essere che la nostra esistenza non abbia senso, che l'universo esista per caso, che gli uomini siano condannati a rapporti contrassegnati soltanto da competizione e sopraffazione e che tutti, dopo una breve esistenza, siano destinati a scomparire e a non lasciare traccia? A questi interrogativi e timori sono dedicate le pagine di questo libro che riportano il pensiero orientale e le esperienze personali di Nanrei Yokota, un religioso buddista responsabile del grande e storico tempio zen dell'Engakuji, e di Hidesabur? Kagiyama, un imprenditore di Tokyo giunto al successo facendo ""in modo straordinario le cose più ordinarie"""" come la pulizia, fondamento del suo stile di management."" -
Arata. I disegni. Ediz. italiana e inglese
"Disegnare equivale a conoscere, vedere e far vedere la realtà: significa rendere visibili il mondo e le cose, luci e ombre del vero, gli uomini e i loro gesti, i volti e le maschere. Per Francesco Arata il disegno è una storia a parte e dopo una ventina di mostre postume che hanno ufficializzato la sua pittura, felicissima l'idea del figlio Gian Maria di rendere pubblica una nascosta, se non gelosa, dedizione del padre al particolare linguaggio visivo che è la produzione grafica. Pur essendo la tappa iniziale dell'attività di ogni artista, il disegno in Arata non è quasi mai un esercizio propedeutico all'opera pittorica, ma un lavoro a sé stante di volta in volta ripetuto e compiuto su oggetti o soggetti visti con la mente prima che realizzati dalla mano, pensieri visivi al filtro di sentimenti e sensazioni, desideri e passioni, in cerca di una definitiva consistenza figurale. Penna o pastello, matita, carboncino o gessetto, per altro usati su improbabili supporti cartacei, l'autore li ripete ma non li corregge, essendo la sua una fedeltà alla prova grafica come bisogno naturale, inconscia restituzione delle cose viste alla segreta verità dell'idea.""""" -
Ritorno a Wudang. La saga di Harvey Duke. Vol. 5
Quinto episodio della saga di Harvey Duke. I monasteri taoisti del Monte della Saggezza e di Fei Long sulle montagne del Wudang, in Cina, fanno da sfondo alla vicenda umana di Harvey a cui il Gran Maestro Huang ha affidato il delicato compito di scoprire le trame oscure ordite da alcuni monaci. Il ritrovamento dei manoscritti segreti di Kunlun, capaci di predire il futuro in modo impeccabile, costituirà il pretesto per disseminare la strada percorsa da Harvey di morte e dolore. Dfficile e doloroso sarà il compito di riportare la pace e l'armonia nel mondo taoista del Wudang. -
Anni d'arte. Estetica e canoni nel Novecento
Andrea Barretta si presenta nella dualità di critico d'arte e di scrittore e pertanto racconta un ambiente artistico che crea una scena, da cui prende avvio con un resoconto come saggio esegetico. E tenta di discuterne senza per questo pretendere di offrire un esaustivo indirizzo dell'arte moderna ma una prospettiva, tra estetica e canoni, negli anni in cui l'artista ha posto domande sul linguaggio e sulle norme espressive in rapporto con il sociale tenuto in primo piano. Il libro è organizzato sul percorso dei ""gruppi"""" e dei """"movimenti"""" artistici della prima metà del Novecento, per poi aprire nell'ultimo capitolo una finestra sugli anni Sessanta e Settanta come ideale prodromo all'arte contemporanea sugli sviluppi delle ricerche d'avanguardia avanzate negli anni precedenti, nella definizione di una critica che guarda alla bellezza, in una nozione di storia che schiude una sperimentazione essenziale fra tradizione e modernità, con i massimi esponenti che qui sono citati e che l'autore ha scelto per mostre da lui curate."" -
Il filo d'oro. Elena senior & Elena junior
"È la tua vita mamma che mi scivola davanti agli occhi e non riesco a fermarla! Vorrei trattenerla e scegliere qualcosa da poter appendere al filo d'oro della mia esistenza, ma mi accorgo che per te non basterebbe. Frugo, rovisto affannosamente, il materiale non manca, mi serve però qualcosa che non mi parli solo dei tuoi sacrifici, dei tuoi dolori repressi, delle tue sfortune: cerco cerco... Ecco finalmente trovato: il tuo enorme reggipetto gonfio delle tue imponenti tettone di cui tu andavi fiera, i tuoi trofei di guerra complici della conquista del Pierino di Campoverde e un preziosissimo paio di calze di nylon, una vera rarità in grado di scovare certi angoli oscuri del tuo animo e metterli a nudo. Parlano soprattutto della tua giovinezza e della tua personalità unica, forgiata da tante traversie che ti hanno reso straordinaria e che meritano di essere narrate.""""" -
La casa di neve
Fin dall'esordio si comprende che è la figlia Giselle ad esser vittima del complesso ingranaggio che muove la sfilacciata relazione dei suoi genitori, Franco e Vanna. Giselle è posta, volente o nolente, al centro del sempre più doloroso groviglio di forti emozioni, di legami affettivi ambivalenti, di stati d'animo contrapposti. Fin dalla propria infanzia, subisce le conseguenze delle inconsulte azioni dei propri genitori, essendo costretta a vivere con ""disincanto la propria realtà bambina"""" proprio per l'irresponsabilità e l'immaturità degli adulti, che, invece, dovrebbero prendersene cura."" -
Il preso di mira. La ferocia del bullismo
La forza di una storia vera è che non ha bisogno di altro. Solo delle parole per ricostruire quello che è stato, per non dimenticare. Questo libro vuole essere un faro per chi sta subendo il bullismo e anche un ammonimento verso coloro che hanno la responsabilità educativa dei nostri ragazzi all'interno delle scuole. La mamma di David l'ha scritto per risvegliare la consapevolezza che i gravi fatti accaduti a David, possono succedere ai ragazzi nelle scuole, comunità o ritrovi di giovani. Vuole svelare i retroscena di quello che spesso è confuso con la goliardia e che invece si chiama bullismo. Vuole offrire un appiglio a quei ragazzi presi di mira dai coetanei, senza che nessuno si renda conto della potenzialità distruttiva dei loro atti. A volte le cose accadono per fatalità, altre sono indirettamente legate a responsabilità altrui: se sentiamo delle urla, è perché qualcuno sta soffrendo. Se certi comportamenti sono reiterati, è perché nessuno li sta fermando. Perché nessuno si rende conto che quelle prese in giro e quegli abusi, possono spingere a gesti estremi e che tanti, troppi David, potrebbero essere ancora qui. -
Quando ritornerò.... La storia del Sottotenente Antonio Gargano dalla Scuola Ufficiali alla battaglia di El Alamein (1937-1942)
Dalla fitta corrispondenza di Antonio Gargano, Ufficiale di Artiglieria Medaglia d'Argento al Valor Militare, per gli amici e i parenti semplicemente ""Rodi"""", nasce questo romanzo storico, intenso e soprattutto vero. Antonio aveva combattuto per un Giuramento fatto alla Nazione, alla famiglia, ai suoi affetti. Un giuramento fatto sul suo Onore che vive integro ancora oggi nei suoi scritti; aveva combattuto per sopravvivere e tornare a casa da Elsa, sua moglie amatissima e dalla piccola figlioletta Annamaria che non aveva mai conosciuto ma che aveva amato ugualmente fino all'ultima scintilla della propria vita. Aveva combattuto per una guerra forse inutile come lo sono tutte le guerre, una guerra che aveva chiesto il suo sacrificio in una terra lontana dal suo Paese, come lo è stato per gli amici e i nemici che in questi luoghi vissero e morirono con una divisa. Per cercare di capire il senso di tutto questo rimasto presente nelle lettere che sua figlia ha gelosamente e amorevolmente conservato, c'è il ricordo della sua breve vita incastrato nelle vicende di quei tremendi anni di guerra, un ricordo animato ora dalla sua voce."" -
L'ULTIMO VIAGGIO - Ritorno al Barrio México
Basato su fatti realmente accaduti. Danny, amava l'avventura, ricercava continuamente nuove esperienze, e si calava in esse noncurante dei possibili rischi. Un giorno conobbe un uomo straniero, con il quale instaurò un profondo legame di amicizia. Egli cambiò tutte le carte in tavola, offrendogli la possibilità di migliorare il suo futuro. Danny, dopo aver vissuto anni difficili, desiderava sentirsi vivo, veramente vivo. A causa di un lieve disturbo caratteriale era stato etichettato e marginalizzato, proprio dalle stesse persone di cui si era più fidato. Una serie di episodi negativi, che lo indussero ad intraprendere nuove strade; si introdusse, così, su invito dell'amico, in dinamiche ignote, e le sue ambizioni si ingigantirono a dismisura. Una volta partito da casa, per più di due mesi non si ebbero più notizie. Fu il suo ultimo viaggio. Un viaggio di sola andata. Ciò che veramente accadde, in parte rimane ancora avvolto nel mistero. La sua vicenda sconvolse non soltanto la famiglia, ma l'intera comunità. -
Linee e memorie sulla scoliosi. Viaggio nella e oltre la scienza tra storie di schiene storte per vite dritte
L'idea di questo libro nasce dall'esigenza personale di far conoscere la scoliosi a tutti, dando voce a coloro che non l'hanno studiata sui testi di medicina scientifica ma ci vivono e convivono. Credo possa essere un supporto per le famiglie che non sanno spesso a cosa andranno incontro, nel tempo, nell'affrontare o meno un percorso di cura. Per i ragazzi che si sentono diagnosticare la scoliosi leggere questi racconti può farli sentire parte di un'esperienza condivisa. Vorrei che i medici, gli specialisti e i tecnici che operano intorno alla cura della scoliosi si fermassero a leggere queste storie e trovassero il tempo per riflettere su come si approcciano ai loro pazienti e come li accompagnano nel tempo nel lungo percorso di cura. -
La pelle del coniglio. Dialogo tra Gianfranco Bertoli e Tonino Zana
"Era da tempo che pensavo alla stesura di un libro che in qualche modo raccontasse qualcosa della mia vita, non per desiderio narcisistico, ma per un'esigenza sentita e molto forte di far conoscere ai miei cari e alle persone a me più vicine quelle parti di me che probabilmente - temevo o pensavo - non avevano mai conosciuto. La parte più conosciuta, certamente è quella di una persona che ha attraversato e che ha conosciuto tanti successi e tante cadute, attraversate comunque come un guerriero apparentemente indistruttibile, ma che ha finito per mettere in ombra le parti di me più fragili, più introverse e probabilmente più sconosciute. Sentivo però forte l'esigenza di poter presentare i sentimenti, le emozioni e le paure che hanno attraversato la mia vita, avvertendo in me la difficoltà di poterle scrivere, di poterle fare arrivare alle persone alle quali ho dedicato questa piccola fatica. Conoscevo Tonino Zana da anni ci eravamo incrociati alcune volte, un po' avevo letto di lui e riconoscevo nella sua scrittura quello che stavo cercando: la capacità di descrivere le emozioni. Ecco che allora ha iniziato a farmi parlare e secondo me è riuscito pienamente ad aprire il mio cuore.""""" -
Non solo Q.I.. L'intelligenza emotiva e quella dell'anima al tempo della didattica a distanza
"A fronte di un educatore che chiede scusa, il discente recepisce l'insegnamento più importante: quello del saper perdonare e del sapersi perdonare."""""