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Stickers. La comunicazione nella pubblicità anni Ottanta
Il progetto editoriale a cura di Laura De Berardinis e Paola Di Felice prende le mosse dal ritrovamento casuale di una collezione privata di adesivi anni '80, messa a disposizione degli studenti e delle associazioni culturali del territorio per analizzare l'evoluzione del linguaggio della comunicazione pubblicitaria. Nel novembre 2022 il progetto aveva avuto anche un momento espositivo nell'omonima Mostra allestita presso l'Università degli Studi di Teramo UNITE, grazie alla collaborazione del Dipartimento di Scienze della Comunicazione che aveva accolto il progetto condividendo competenze e professionalità al fine di realizzare, da un punto di vista didattico, orientamento e formazione rivolta agli studenti. Va ricordato che nel volume compaiono anche adesivi di marchi ""storici"""" teramani, alcuni dei quali ancora attivi in città."" -
Documenti per una storia della giustizia e dell'avvocatura teramana
Il libro dell'Avv. Gianfranco Cocciolito ripercorre in modo scrupoloso e dettagliato, pur se con un linguaggio volutamente non tecnico e divulgativo, l'affascinante evoluzione dell'amministrazione della Giustizia e dell'Avvocatura nel Teramano. Una strada assai lunga che prende avvio dall'epoca greca e romana, attraverso il medioevo, passando per i Borboni, i Savoia e la Repubblica. Vengono descritte puntualmente le diverse regole con le quali la giustizia veniva amministrata nei diversi periodi storici e si descrive in quale modo l'Avvocatura teramana si sia affermata nel tempo, da Maione, avvocato dell'Imperatore presente a Teramo nell'873, fino alle lotte per la libertà, per l'affermazione dell'alto ruolo sociale dell'Avvocatura. In definitiva, una ricca e appassionante rassegna delle più illustri carriere dell'Avvocatura teramana, dal suo nascere fino agli anni Cinquanta del Novecento. -
Secondo fronte. La guerra di Marietta
Un avvincente romanzo storico ambientato tra Teramo e il Pasubio durante la Prima guerra mondiale. La storia è quella di Marietta ed Ettore – giovane coppia teramana – che si trovano loro malgrado a essere protagonisti involontari sia al fronte che nelle retrovie di una guerra crudele e spaventosa come il primo conflitto mondiale, del quale subiscono gli effetti devastanti. Entrambi perderanno qualcosa e a nulla servirà l’amicizia fraterna del caporal-maggiore Bressan, la particolare attenzione del Tenente Cesare Battisti, la volontà di ogni protagonista della storia di ritornare presto a una vita il più possibile normale. L’atmosfera pesante della guerra alla fine affannerà e lacererà non solo i soldati in battaglia, ma anche quelle donne e quegli uomini che vedranno sconvolto il ritmo della loro quotidianità e cancellate tutte quelle certezze sulle quali avevano costruito la loro vita. La scrittura di Natale si presenta sempre fluida, rapida e piacevole: la disseminazione degli indizi viene utilizzata per incuriosire e orientare il lettore. La prefazione è dello storico Luigi Ponziani. -
Simona Bramati. Lovers eyes. Ediz. italiano e inglese
Catalogo della mostra Lovers eyes di Simona Bramati presso la Galleria d'Arte “la Dama di Capestrano” (1/4-2/6 2023). La Mostra è a cura di Antonella Muzi, con la collaborazione di Simonetta Caruso e Letizia Perticarini e un contributo di Simona Giannangeli. Così la curatrice Muzi nel suo testo: «... La mostra propone un corpus cospicuo di opere, una raccolta di acquerelli, di oli su tela, una installazione di sei teche e una numerosa raccolta dalla serie Lovers Eyes, dipinti a olio e tecnica mista su tavola... Dietro quegli occhi si celano donne che hanno subìto soprusi e violenze, che sono state oggetto di umiliazioni, che si sono sentite trattare come oggetti. Storie individuali che però diventano storie universali. Gli occhi di Bramati sono uno per ogni Paese del mondo – in mostra ne viene presentata una selezione – come a voler realizzare una campionatura, come a voler sottolineare che l’essere umano, nella sua duplice polarità di vittima e carnefice, è il medesimo, in ogni latitudine. Le piccole tavole dipinte ripetono la stessa composizione: un fondo bianco incastonato di ramages raffinatissimi che si apre su un foro centrale, oltre il quale si scorge un occhio...» -
Vincenzo Rosati. Abruzzese eclettico (1859-1943)
L'elegante volume di Renata Ronchi, settimo titolo della collana ""Arte"""", è dedicato alla figura di Vincenzo Rosati “una salda tempra di educatore e, insieme, una appassionata coscienza di artista”, vissuto tra Otto e Novecento. «È sempre interessante e fertile di spunti – si legge nella bella introduzione al volume a firma di Anna Fusaro – la circostanza che un saggio monografico su un protagonista della vita culturale sia scritto da una discendente, come nel caso di questo bel volume di Renata Ronchi sul prozio Vincenzo Rosati, ingegnere, artista, archeologo, nato a Ponzano nel 1859 e lì morto nel 1943 nel villino di famiglia, nella frazione civitellese che rappresenta la piccola patria della famiglia Rosati Ronchi. Il legame dell’autrice con Vincenzo Rosati arricchisce la ricostruzione storica e artistica di vita e opere del Nostro, vivificata da ricordi personali e familiari che aggiungono umanità e calore al ritratto di artista, educatore, tecnico. Un ritratto articolato di personalità eclettica, sfaccettata, complessa, come viene fuori efficacemente da queste pagine. Progettista di edifici e macchine, pittore, scultore, ceramista, didatta e direttore in varie scuole di arti..»"" -
Il volo del toporagno
L'incipit del nuovo romanzo di Dino Di Timoteo: «La cima di una bassa collina sulla conca del Vomano ospita Forcella, piccolo paese di scarse cinquecento anime, alcune delle quali, in pena, le troverete in questo racconto dove si sovrappongono storie che abbracciano l’intero borgo. Poche vie e viottoli che partendo dal fiume s’inerpicano in cerchi concentrici sul colle come il purgatorio dantesco. Il Gran Sasso lo protegge a oriente e fa l’occhiolino al mare che lo ripaga con il suo calore. Teramo è vicina anche se molti di qui non ci sono mai stati.» Il terzo romanzo di Di Timoteo, dopo Freddo come il cuore (2015) e La morte del gatto (2019), mescola storie d'amore con dinamiche famigliari, turbamenti personali e sofferenze psichiche, sullo sfondo l'Italia risorgimentale con l'incursione di personaggi storici del tempo, tra i quali spicca un Carlo Pisacane in visita segreta nel piccolo paese tra mare e monti per una non meglio specificata missione... -
Il colore dei sogni
La raccolta ""Il colore dei sogni"""" di Lenio Vallati è costituita da poesie dense di contenuti eterogenei e profondi e ricche di immagini evocanti atmosfere oniriche e scenari naturali. Le suggestive immagini tratteggiate dal poeta non solo conferiscono ai testi un marcato lirismo, ma diventano anche metafora del suo intimo sentire ed espediente poetico per comunicare le proprie riflessioni sui problemi che affliggono la società e il mondo in cui viviamo. Le incisive pennellate cromatiche, con le quali raffigura le luci e i colori tipici di ogni stagione, caricano invece i versi di ulteriori simbolismi e conferiscono loro maggiore armonia."" -
Era di maggio...
I sentimenti, la natura, l'infinito sono gli elementi portanti dei versi della presente raccolta, ""Era di maggio"""" di Elisabetta Antonangeli, poetessa e scrittrice. Elisabetta presenta le sue poesie nelle quali appare, nitido, il suo essere donna che guarda attorno a sé un mondo di colori e sfumature e ne coglie l'unione spontanea tra il sentimento e l'espressione, tra la poetessa e l'osservatrice. L'opera è intrisa di nostalgia, di suggestioni profonde che portano la poetessa ad immedesimarsi con la natura, con gli animali che la popolano, con le attività umane connesse. Ella ne avverte l'importanza e una sensazione paradisiaca, quasi di una religiosità apotropaica legata all'alternarsi delle stagioni e delle attività agricole che ne fanno da sfondo..."" -
Rien-carnation
Il romanzo, già nel prologo, contiene il messaggio di eventi che vanno al di sopra del comprensibile o accessibile attraverso la ragione o la logica umana. ""La porta da superare è bellissima e affascinante. Ci attrae e al tempo stesso incute timore e apprensione, forse non l'attraverseremo soli. Esistono delle presenze lungo il nostro cammino che ci accompagneranno fino all'attimo in cui capiremo. Nei momenti più oscuri, dove sentiamo di non essere in grado di governare ciò che accade, entriamo in contatto con il nostro 'io' più profondo. Allora percepiamo di non essere fini a noi stessi ma l'anello di una sequenza di esistenze susseguitesi nel tempo. Alcuni la definiranno reincarnazione, altri il contrario, altri solo suggestione. L'unica certezza è il dono della vita, dal primo vagito all'ultimo respiro""""."" -
È ora di finiamola!
Non solo un libro della memoria questo di Giuseppe Milazzo, ingegnere, ma un taccuino di informazioni, scritto con lo stile di chi ha frequentato studi classici. Tra i tanti ricordi autobiografici, di fisica immediatezza, si insinuano temi socio-politici vissuti e analizzati dall'autore in stretto rapporto con i fatti narrati e l'occhio attento alla contemporaneità e al mondo del lavoro in particolare. Le note biografiche si diramano dall'infanzia sino ai nostri giorni e sono vive esperienze di vita vissuta a partire da quel periodo cruciale della nostra storia, quando nel nostro Paese imperversava la tragedia della seconda guerra mondiale. Gli avvenimenti narrati, filtrati dalle sue passioni, sono coinvolgenti perché appartengono a tutti gli italiani che hanno vissuto in quei terribili anni. Milazzo li ha rivisitati con l'occhio del fanciullo, parlando di sé e della sua famiglia, costretta a sfollare dalla città e a rifugiarsi in campagna, lontana dalle bombe. Finita la guerra, segue il ritorno alla quasi normalità e dunque agli studi: il liceo, l'università, la laurea e il trasferimento dalla Sicilia al Nord - a Torino prima, in Sicilia come ferroviere... . -
La spada di Setyon. Vol. 1
"La spada di Setyon"""" è il primo di una saga, """"Il regno di Visteria"""", composta da quattro libri. In una terra divisa in quattro Spicchi da mura imponenti, la città di Vistèria, situata esattamente al centro del Regno, ne è la capitale. Gli ultimi frammenti di un periodo di pace preludono al sorgere di una nuova minaccia, ignota e temibile. Tra vicende amorose e lotte di potere, il Regno dovrà prepararsi ad affrontare la più difficile delle sue prove, che lo cambieranno per sempre. Nel contempo un giovane nobile dello Spicchio Est di nome Setyon, animato dalla passione per i draghi, trova per caso una spada i cui poteri misteriosi solo il tempo potrà rivelare appieno." -
Il deserto di Narbe e il segreto della nona roccia. Ediz. per la scuola
Questa favola ci introduce in un mondo immaginifico abitato da animaletti e piante parlanti. Nel deserto di Narbe e precisamente nella nona roccia è nascosto un segreto tutto da scoprire. La fiaba si svolge in luoghi lontani e incantati, tra animaletti fatati, che ci sorprendono con i loro dialoghi melodiosi e suadenti, come i suoni della natura. Il deserto di Narbe è infestato dal ragno cattivo e dai suoi sudditi. Ma Fennec, la volpe del deserto, che conosce tutte le lingue ed è mercante di parole, ammaestra Sabbia, che con l'aiuto di Fiù, di Selene, del Sicomoro, della Piuma Rosata e di tanti altri amici straordinari, intende riportare l'antico ordine sulla ""terra"""" resa """"amara"""" dalle cattiverie del nemico. Riuscirà Fennec con le lettere dell'alfabeto, a riportare il sorriso nel deserto di Narbe? Età di lettura: da 7 anni."" -
I racconti nel computer di Vito Sanò
Quattro racconti, dei tanti trovati nel computer di Vito Sanò da Mela Mondì, vengono pubblicati postumi in questo libro: sono quattro, tutti ambientati a Castroreale, città natia e città del cuore dell'autore, sebbene da tempo vivesse nella città di Palermo. I racconti hanno come soggetto personaggi tipici di Castroreale. Tutti i racconti di Vito Sanò sono evocativi delle atmosfere e dei costumi della sua Castroreale, paesaggi della memoria visti con disincanto e stupore. La prosa scandisce i tempi del racconto, mentre gli imprevisti e le incongruenze si concludono sempre con un senso di pessimismo, espresso sottilmente. -
Racconti gialli & noir. Nove racconti di autori selezionati
In questa antologia troverete autori già noti nel campo della scrittura gialla - come Michele Manfredi-Gigliotti - o del cinema, del teatro, del giornalismo, della TV - come Bruno Santini. Leggerete racconti che seguono i canoni tipici del giallo, come A. Ciceri, M. Bruno, P. Vicario; altri che vanno dall'humor nero al racconto basato su doti personali di percezione, come A. Bertolone e G. Gennai, altri ancora - come Michele Orlando - molto divertenti, per l'ironia che caratterizza il racconto e per le battute in lingua sicula. Abbiamo infine uno scrittore dell'horror classico, Howard Phillips Lovecraft, contemporaneo di Edgar Allan Poe, con uno dei suoi racconti del tipo oltretomba. Sono già passati oltre 70 anni dalla sua morte, tutti i suoi libri, già in pubblico dominio, sono stati pubblicati. -
Lorella. Una ragazza coraggiosa
Questa di Lorella è una storia che mette in rilievo i tanti problemi realistici dei nostri tempi: l'emigrazione dal Sud al Nord in cerca di un lavoro, la solidarietà della gente, e finalmente l'occupazione tanto attesa. È il momento della casa di proprietà e della famiglia. Ma proprio quando sembra che tutto vada a meraviglia, cominciano i grandi problemi non sempre controllabili, né recuperabili. E, come sempre accade, si aprono altre strade, altri sentieri ma tocca ai giovani farsi forza e combattere per non dover subire violenze e ritrovare la serenità. Il libro si legge d'un fiato, perché coinvolge personalmente il lettore e perché è strutturato in modo lineare, in piena armonia con i protagonisti del romanzo, lavoratori dai buoni sentimenti, che non sempre si trovano a contatto con personaggi di cui fidarsi completamente. -
Un amore senza fine
Giuseppe Nardini in ""Un amore senza fine"""" - il cui titolo è già emblematico dei contenuti narrati - ripercorre la sua vita, dal momento in cui si innamora di Daniela, fino alla improvvisa e dolorosa scomparsa di lei. È un libro autobiografico, che si legge d'un fiato da cima a fondo, scritto - come afferma lo stesso autore - con la sensazione che qualcuno stesse guidando la sua mano. Quel qualcuno era Daniela, la donna con cui ha condiviso la sua vita, spesso faticosa e febbrile, fra un turbine e l'altro, fra una gioiosa realizzazione e una delusione, ma sempre nel segno del grande amore. La perdita del lavoro è stata la più dura sconfitta di Giuseppe Nardini, a cui, però, non si è mai assoggettato passivamente, anzi ha affrontato, spesso in modo clamoroso e singolare, tutti gli episodi spiacevoli e intollerabili, piombatigli addosso. Così la sua vicenda privata e personale, la solitudine della lotta - quelle stesse prove che ciascun uomo si porta dentro - per Giuseppe Nardini diventano anelito di comunicazione, di divulgazione, e si traducono in un romanzo..."" -
Gocce
"Gocce"""" come frammenti di vita passata, su cui poggiare lo sguardo e riflettere, """"Cerco ad occhi chiusi / il prato dell'infanzia / e della giovinezza / dove margherite aspettavano..."""" o gocce d'acqua """"A capo chino accolgo / la frusta del tuo getto / che batte sul mio corpo/"""". Gocce di mistero a volte, un guardare alla vita e alle cose, spinta dal desiderio di fermarsi su certi aspetti oscuri e inesplicabili e capire, acquietandosi poi nella piena consapevolezza che si trovano nell'anima le infinite risorse per ricatturare la gioia. """"Lanciata negli infiniti """"perché?"""" / ascolto il fascino dell'avventura / e una gioia sottile / colma i vuoti dell'anima / scoprendo risorse nascoste..."""" E ancora gocce di nostalgia per il suo paese, Sesto Fiorentino, la cittadina a cui, dopo il suo trasferimento nel Mugello, è rimasta sempre legata, come a un paradiso perduto, e a cui vorrebbe tornare dopo la vita e fermarsi per sempre. """"Paese mio, nulla ho dimenticato / le mie radici sono nella tua terra..."""" Poesia scarna e scandita, dunque, attraverso cui, Loredana filtra i suoi ricordi, le sue passioni, le sue accorate riflessioni sulla vita e sulla morte, i suoi timori per ciò che è incomprensibile e..." -
Come libellule nella tempesta
In questo romanzo, la narrazione si svolge sempre in prima persona. Le due protagoniste - Sabrina e Morena - si alternano nel racconto, intessuto di piccoli e grandi avvenimenti, facendo emergere via via la storia della loro vita intrecciata alle peripezie e agli intrighi orditi, a loro danno, da personaggi oscuri e malvagi. Sabrina e Morena sono due ragazze - provenienti da famiglie spezzate dalla vita - che trovano il modo di affrontare insieme il non facile vivere quotidiano. E lo fanno in modo meraviglioso. Il romanzo è quasi un inno all'amicizia, quella vera, leale, priva di calcoli opportunistici. Le due protagoniste sono sempre solidali e vicine nella buona e nella cattiva sorte. Così, tutto il romanzo è percorso da un senso di leggerezza e umanità, pur nella drammaticità dei tanti problemi... -
I ragazzi del rione Zaccaneddri
Giorgio, Nino e Roberto sono i protagonisti di questo romanzo di Pietro Trapassi. Cresciuti in una delle periferie più disagiate di Palermo, i tre ragazzi sognano il cambiamento. Tra un gioco, un ballo e una tragedia, i loro progetti quasi sempre vengono cancellati. Ma i giovani non si lasciano abbattere, ricominciano, con forza e coraggio, percorrono altre strade, per qualcuno pericolose... e più volte il tragitto è segnato... -
La camelia bianca
La camelia bianca è il simbolo del grande amore, l'amore che continua oltre la morte e domina tutti i sensi. Istinto e ragione, anima e cuore, dedizione e stima sono i sentimenti esclusivi e assoluti che animano i personaggi di questo romanzo corale di Franca Canitella. Ogni protagonista racconta la propria storia che si intreccia e confluisce in quella degli altri personaggi, come per una misteriosa programmazione, o qualcosa di inaspettato eppure miracoloso. Ogni personaggio è individuabile nel ruolo specifico che gli compete ed è reso vivo, reale. Si riporta di seguito un brano della prefazione di Anna Alessandrino: ""Vi siete mai soffermati a osservare i colori delle varie stagioni?... Non sono mai sempre troppo accesi o troppo spenti, è l'anima piuttosto che a seconda delle situazioni e, soprattutto, delle emozioni, intravede maggiormente il colore che la rispecchia in quel momento, mentre gli altri colori, se pur visibili, li intuisce, ma solo sullo sfondo. È questo che si prova leggendo 'La camelia bianca'...""""""