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Carristi Italiani in Spagna 1936-1939-Italian tankers in Spain 2936-1939. Ediz. bilingue
"I Carristi italiani si trovarono per la prima volta contrapposti a mezzi ben più potenti dei loro ed iniziarono a comprendere l'inadeguatezza del proprio armamento e la necessità di disporre di artiglieria a bordo dei propri carri"""". La Guerra Civile spagnola fu il primo conflitto che vide l'uso intensivo dei carri armati, giungendo in un momento cruciale per lo sviluppo dei mezzi corazzati in Europa, e la Spagna fu quindi vista come un laboratorio per testare i propri blindati e le dottrine tattiche della specialità Carrista non solo dall'Italia, ma anche dalla Germania e dall'Unione Sovietica. Numerose le foto a corredo dell'opera, oltre a quindici profili a colori appositamente realizzati da Ruggero Calò." -
Operazione Avalanche. Gli alleati sbarcano nel golfo di Salerno
Il 9 settembre 1943 gli Alleati lanciarono l'Operazione Avalanche sbarcando sulle coste della Campania: contemporaneamente i paracadutisti attaccarono Taranto. La prima operazione di sbarco su larga scala avvenne nel Golfo di Salerno, in un arco terrestre di circa 40 km compreso, da Nord a Sud, nei comuni di Pontecagnano, Battipaglia, Capaccio e Paestum. Questa zona era il limite massimo dell'autonomia degli arei alleati monomotore di stanza in Sicilia, e, nel contempo, il punto più vicino al porto di Napoli che era indispensabile per alimentare la Campagna d'Italia. Fu denominata ""Avalanche"""" ma venne in seguito definita una """"Valanga di errori"""". Gli alleati rischiarano di essere rigettati a mare come in nessun'altra occasione durante il conflitto e, solo dopo aver subito gravi perdite, circa tre volte superiori a quelle tedesche, riuscirono a dare inizio all'avanzata verso Napoli, sessanta chilometri più a Nord, dove sarebbero entrati solo il 1° ottobre, ben ventidue giorni dopi i primi sbarchi del 9 settembre."" -
La caduta dell'Impero ottomano e le radici della politica di Erdogan
La storia dell'impero ottomano è stata lunga, gloriosa e densa di avvenimenti che hanno coinvolto e segnato, direttamente o indirettamente, lo sviluppo sia dell'Europa occidentale e orientale che quello di altre vaste regioni del Nord Africa e del Medio Oriente. Per molti secoli, a partire dal 1300, l'impero ottomano ha infatti rappresentato un grande ed importante organismo politico, etnico, religioso e militare. Il testo descrive, nella prima parte, la caduta dell'Impero Ottomano (1918-1924) e in appendice il revanscismo nazionalista e islamico della nuova Turchia di Erdogan che vuole ripristinare il Vecchio Impero attraverso le armi di un nuovo espansionismo (in Libia, Siria e Corno d'Africa), anche il ricorso alle armi e non soltanto alla diplomazia. -
Da Pontida a Roma. Storia della Lega
Il 4 dicembre 1989 veniva fondato un nuovo partito politico: la Lega Nord. Quale fu il contesto socio-economico alla base di questo esperimento? Perché, a pochi anni dalla sua nascita politica, il vulcanico fondatore Umberto Bossi era già divenuto il leader più discusso, stimato e temuto d'Italia? Come ha potuto un movimento, nato anche e non solo sullo slogan ""Roma ladrona"""", sopravvivere alla terribile prova dello scandalo del 2012, per poi risorgere con Matteo Salvini, più forte di quanto non fosse mai stato? Per rispondere a queste e ad altre domande è necessario un viaggio accurato dentro le dinamiche leghiste, che analizzi sia l'anima profonda di una militanza vecchio stile che l'evoluzione degli equilibri di potere ai piani alti del movimento. Con questo libro diventa disponibile una fonte primaria per conoscere dall'interno un popolo politico che, tra alti e bassi, ha rivoluzionato sé stesso e, attraverso un nuovo leader giovane e carismatico, diventa il punto di riferimento dell'intera destra italiana. Prefazione di Matteo Salvini."" -
Paolo il danese. Il prete partigiano
Quando Lauritzen arrivò a Vigatto, la Repubblica Sociale Italiana era in via di costituzione; il fascio repubblicano si costituì soltanto nel dicembre e con un minor numero di aderenti, mentre il podestà della città di Parma, a cui il comune di Vigatto era stato temporaneamente annesso dal fascismo. Tuttavia, nel complesso emerge anche dalla testimonianza di Lauritzen la fragilità dell'impianto e del radicamento della RSI. Grazie ai suoi precedenti di ufficiale e alla stima che raccoglie fra gli uomini del distaccamento Matteotti, un distaccamento composto quasi esclusivamente di giovani (soprattutto cattolici) della zona di Vigatto e a cui egli resterà anche in seguito particolarmente legato, poco dopo ne diviene comandante. Nel movimento partigiano, Lauritzen salirà rapidamente i vari gradi: capo di stato maggiore della IV Brigata Giustizia e Libertà, col grado di comandante di battaglione (senza però avere funzioni dirette di comando), poi vice comandante e infine comandante di Brigata. -
I segreti della guerra fredda. Le strutture militari della NATO presenti in Italia durante il conflitto atomico
Con l'inizio della Guerra Fredda e la successiva adesione dell'Italia alla Nato, il nostro Paese si trovò impegnato nella difesa dei confini nazionali nel nord est, la famosa soglia di Gorizia, e nel controllo del dispositivo aero-navale che copriva il fianco sud dell'Alleanza. Nel nuovo scenario geostrategico, oltre ad una dislocazione delle forze militari idonea a fronteggiare la minaccia, vennero creati sul territorio nazionale dei bunker segretissimi con i compiti di Comando - Controllo e Comunicazione. Il più importante fu West Star, la Stella d'Occidente, situato ad Affi, in provincia di Verona. Fu dal 1966 al 2007, il Centro strategico delle forze armate della Nato nel sud Europa e in caso di conflitto nucleare, i comandi dell'aeronautica, esercito e marina sia della Nato che italiani, avrebbero gestito da lì il controllo delle operazioni. In questo volume vengono descritte le principali strutture militari presenti sul nostro territorio con i relativi protocolli operativi, nel contesto storico degli eventi più rilevanti della Guerra Fredda: la nascita della Nato, l'adesione al Patto Atlantico dell'Italia e la nascita dei primi comandi militari della Nato in Italia, Afsouth a Bagnoli, vicino a Napoli, Landsouth a Verona e la Vataf a Vicenza. -
Josef Mengele. L'angelo della morte
La vita di Josef Mengele, l'Angelo della morte di Auschwitz- Birkenau, ricostruita in una ricerca durata quasi 40 anni. L'infanzia felice, gli esperimenti medici criminali, l'avventurosa fuga in Sudamerica, le paure, la Grande Fabbrica di Günzburg am Donau, le protezioni e la controversa morte in Brasile per annegamento. Tutti i segreti di uno dei criminali nazisti più ricercati al mondo. -
I violatori di blocco italiani. Storia di uomini e navi
In questo piccolo libro denso di notizie, si ricordano i marinai italiani dimenticati, i ""forzatori di blocco"""", autentici eroi sconosciuti della Seconda Guerra Mondiale: uomini a metà strada tra militari e civil, tra pirati e gentiluomini di mare. Si tratta di una storia davvero poco nota, di una guerra asimmetrica e particolare, tra Betasom e Massaua, Kobe e Singapore, che ha interessato mercantili e sommergibili, sulle rotte del Pacifico e dell'Atlantico."" -
Umberto I di Savoia. I grandi delitti politici. Vol. 3
Monza, sono da poco passate le 22.30, quando tre colpi di pistola mettono fine alla vita del sovrano d'Italia. L'autore del gesto, Gaetano Bresci, era un anarchico arrivato apposta dagli Stati Uniti per colpire il mandante morale dell'eccidio milanese del 1898. Inizia da qui, da quel tragico momento, la narrazione dell'assassinio di Umberto I di Savoia, secondo Re d'Italia, ucciso nelle vie del centro di Monza dall'anarchico Gaetano Bresci. Una tragica occasione per rivisitare la storia di questo sovrano, ai più sconosciuto, che regnò per 22 anni. Un periodo complesso ma decisivo per le sorti future del nostro paese. -
Midway. La battaglia che cambiò i destini della guerra nel Pacifico
Combattuta tra il 4 e il 7 giugno 1942 nelle acque dell'oceano Pacifico, la battaglia delle Midway viene spesso indicata, insieme a quella di Stalingrado, come il punto di svolta della seconda guerra mondiale. La sconfitta delle forze imperiali giapponesi avvenne all'apice della loro potenza militare, nel pieno della loro espansione nel Sud Est Asiatico e, sopratutto, in un momento in cui gli alleati non disponevano, almeno sulla carta, delle forze necessarie per infliggere un colpo mortale della portata di quello inferto nel corso della battaglia. Se gloria e onori devono necessariamente essere tributati al vincitore, occorre però far uscire lo sconfitto da quell'aura di ""crassa stupidità"""" che la storiografia post guerra ha disegnato per raccontare le decisioni prese dai Giapponesi nel corso della battaglia. In realtà non fu così che andarono le cose e nuove fonti giapponesi, unite a contributi storiografici più maturi, o quantomeno più distaccati da temi di propaganda, hanno permesso nel tempo di disporre di un quadro più chiaro della situazione nella quale si trovarono a operare Yamamoto e Nagumo, restituendoci un affresco tragico ed al contempo avvincente dei dilemmi che i due comandanti si trovarono ad affrontare."" -
Ricordi di guerra. Con la Julia sui fronti greco albanese russo 1939-1943
Questo volume raccoglie, integrandole con note esplicative, commenti e schede di approfondimento, le memorie militari di Domenico Rossotto, ufficiale effettivo durante la guerra '13-18. Con il grado di tenente colonello ha comandato il gruppo ""Conegliano"""" del 3° Artiglieria Alpina """"Julia"""" durante la campagna di Albania, Grecia e sul fronte russo, guidando i superstiti del Gruppo facente parte della colonna Rossotto nella ritirata del Don. Con lo pseudonimo di Colonello Verdotti è uno dei protagonisti del libro Centomila gavette di ghiaccio di Giulio Bedeschi."" -
Arditi in Sicilia. Il X reggimento nella campagna di Sicilia. Luglio-agosto 1943
Per la prima volta, un saggio scientifico che ricostruisce dettagliatamente le vicende dei reparti del X Reggimento Arditi nella Campagna di Sicilia, tra il luglio e l'agosto 1943.Partendo dalla genesi del Reggimento, la monografia si sviluppa analizzando le vicende del II° Battaglione Arditi (al comando del Maggiore Vito Marcianò e protagonista della Campagna di Sicilia) e delle Pattuglie Camionettisti, Paracadusti e Nuotatori del X Reggimento, rilasciate alle spalle delle truppe Alleate per eseguire rapide incursioni ed azioni di sabotaggio. L'autore, utilizzando la prospettiva del X Reggimento Arditi, prende in esame le vicende del reparto (dalla costituzione all'armistizio), l'addestramento, l'equipaggiamento ed i mezzi in dotazione, le operazioni nel corso della Battaglia di Sicilia, la ritirata oltre lo Stretto di Messina. Sin dalle prime ore dell'Operazione Husky, il II° Battaglione Arditi e le Pattuglie Sabotatori furono impegnate nel contrastare gli Alleati, in prima linea e nelle retrovie. Il saggio è completato da un Appendice (I luoghi del X Reggimento Arditi. Proposte per un Battlefield Tour) curato da Marco Gimmillaro. -
L'odissea dell'Armir. Dal Don a Nicolajewka. La ritirata degli alpini dalla Russia raccontata dai reduci
Un libro sulla Campagna e la Ritirata di Russia potrebbe oggi risultare un'impresa pressoché impossibile, se non inutile. Per prima cosa, perché ormai è stato scritto tutto quanto si poteva dire, senza contare che la maggior parte dei testimoni oculari di quelle crude vicende, fosse solo per ragioni anagrafiche, purtroppo non c'è più. E per seconda cosa perché certi aspetti ideologici e certi interessi di fazioni politiche sono ancora tenacemente superstiti. Nella prefazione del libro, il generale degli alpini Giuliano Ferrari riconosce però a Mario Bussoni di aver saputo muoversi sulla stretto crinale dell'imparzialità di giudizio. E aggiunge inoltre che l'autore si è fatto schermo delle fonti di un'imponente bibliografia, dalla quale ha estratto, con ammirevole coerenza d'opinione, tutti gli eventi sino ad oggi documentati e la narrazione delle emozioni dei protagonisti. Ecco allora in ""L'odissea dell'Armir"""" un lucido riepilogo di ogni aspetto di cosa è successo realmente laggiù, concatenato in un filo logico coerente e scorrevole. Un'opera amica, dunque, per porre definitivamente la parola fine a uno degli eventi più tragici della storia italiana."" -
Guerre spaziali. La corsa allo spazio dalla Guerra fredda alle stazioni spaziali e oltre (1945-2022)
Nel secolo scorso, durante la Guerra Fredda, la Corsa allo Spazio apparve agli occhi del grande pubblico come l'epica esplorazione di una frontiera immensa e sconosciuta. In realtà fu il campo di un duro scontro politico-militare, fra il Blocco Occidentale e quello Orientale, nel quale USA e URSS, più che conquistare la Luna volevano prevalere l'uno sull'altro, per motivi ideologici, strategici ed economici, rafforzando la loro influenza sul piano geopolitico mondiale. Se accettiamo l'antica filosofia greca dei ""cicli storici"""", rileggendo quanto accadde durante la Guerra Fredda e la corsa a e la Corsa allo Spazio degli anni '50 e '60 del secolo scorso, possiamo trovare le spiegazioni all'attuale ritorno ai Blocchi contrapposti, con Stati Uniti ed Europa da un lato, Russia, Cina e India, dall'altro. Queste nuove contrapposizioni però, oltre al pacifico ritorno alla Corsa allo Spazio hanno innescato la percicola ripresa della sua militarizzazione. Un """"quadro"""" già visto in passato, che potrebbe celare il ritorno di un ciclo storico già sperimentato, dove da un lato l'umanità si accinge a esplorare pacificamente """"nuovi strani mondi"""", mentre dall'altro rischia pericolosamente, ora più che mai con l'invasione russa dell'Ucraina, e come accadde con la """"crisi dei missili di Cuba"""", di scatenare una guerra di proporzioni devastanti."" -
Ucraina in fiamme. Le radici di una crisi annunciata
A sei anni di distanza dalla prima pubblicazione il libro ripercorre brevemente la storia dell'Ucraina, in particolare spiegando l'etnogenesi del suo popolo e lo sviluppo della sua identità nazionale. Perché tra russi e ucraini, le cui similitudini sono superiori alle diversità, negli ultimi 150 anni le aspirazioni nazionali sono andate sempre più differenziandosi? Perché l'Ucraina, dopo secoli di unità/sudditanza alla Russia, dal crollo dell'URSS ha svoltato con sempre maggior decisione verso l'Occidente? E perché la Russia vede nella perdita dell'Ucraina una menomazione storica, politica e persino fisica? L'autore risponde con sintetica chiarezza, per poi addentrarsi nell'analisi dei tragici eventi dell'occupazione/annessione russa della Crimea, della guerra del Donbass e delle cause dell'invasione russa dell'intera Ucraina iniziata nel febbraio del 2022. -
Il carro armato Fiat-2000. Dal 1917 alla costruzione della replica. Tank master special. Vol. 10
Il progetto originale del Fiat-2000 fu realizzato completamente in proprio dalla Fiat nel 1917-1918, all'epoca una delle principali industrie motoristiche del mondo, che però non aveva alcuna esperienza di costruzione di mezzi cingolati. Ne nacque un carro pesante molto interessante, dotato di un motore d'aviazione, che presentava varie soluzioni tecniche all'avanguardia, quali un cannone in torretta girevole, un abitacolo dedicato per il conduttore e la separazione tra il comparto equipaggio ed il vano motore. Nonostante avesse prestazioni paragonabili, se non superiori ai coevi carri di produzione britannica e francese, il Fiat-2000 non fu apprezzato dal Comando Supremo Italiano, che gli preferì un carro ben più piccolo e meno potente quale il Renault FT-17. Costruito in soli due esemplari rimasti a livello di prototipo, fu impiegato nel 1919 nelle operazioni in Libia. Dal 2017 al 2019, per celebrare il centesimo anniversario della costruzione del primo carro armato italiano l'Associazione Nazionale Carristi d'Italia, il Museo delle Forze Armate 1914-1915 di Montecchio Maggiore (VI) e l'Associazione culturale ""Raggrupamento SpA"""" hanno eseguito la riprogettazione filologica del grande veicolo e costruito una replica marciante del carro in scala 1:1."" -
Avanti Savoia. Vittorio Emanuele III da principe a re soldato nelle memorie del suo aiutante di campo Francesco degli Azzoni Avogadro
Il libro racconta la figura di Vittorio Emanuele da fine '800, quando giovane principe ereditario a Napoli, fu formato alla carriera militare e alla sua vita da Re d'Italia attraverso il racconto del suo giovane ufficiale d'ordinanza Francesco degli Azzoni Avogadro che gli fu sempre a fianco anche durante il primo decennio del '900, nelle varie visite ufficiali a Roma e all'estero fino ad arrivare alla 1° guerra mondiale. Nel corso del conflitto, attraverso il diario dell'aiutante di campo ed altre testimonianze viene messo in luce il ruolo del Sovrano durante i momenti difficili della guerra. Non solo visite al fronte per Vittorio Emanuele III° per essere vicino ai soldati in prima linea, ma anche gli incontri a Villa Italia con alte personalità civili e militari italiane ed alleate e momenti di vita familiare per il Re con la Regina Elena e i figli. -
Afghanistan. Eterno crocevia di interessi e guerre
L'Afghanistan non è mai stata una terra facile da conquistare, o da ""pacificare"""" (come in voga attualmente). Il Paese è infatti costituito principalmente da montagne e steppe abitate da tribù da sempre ostili a qualsiasi tentativo teso ad imporre il controllo di un'autorità centrale. E' una lezione che solo recentemente l'Occidente sta imparando, pur non assimilandola del tutto, dopo oltre 20 anni di guerra e guerriglia mascherata e missione di peacekeeping, anche se prima sono stati i sovietici a seguire, seppur con scopi politici e ideologici diversi, questa errata traccia."" -
Vissuto in Romagna
Tanti episodi, tristi e gioiosi, dolorosi e divertenti, visti attraverso gli occhi dell'autore che ha ""spremuto"""" i propri ricordi, così come il cervello li conserva."" -
I campi ci raccontano... La vita e il lavoro nei campi
Si tratta dell'ultimo di quattro quaderni che l'autrice ha pubblicato a partire dal 1998 in cui ha voluto raccogliere e divulgare testimonianze ed esperienze personali di un modo di vivere tipico della campagna e del territorio persicetano degli anni '40 e '50.