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L' escatologia delle mondine. L'inno di chi ha lottato e lotta per «...una nuova terra dove regnino la pace e la giustizia»
«Una riflessione tra il teologico e l'ideologico sui tempi ultimi dell'umanità (con richiami a quel che ci dice la scienza di quel poco che sembra sappia sulla cosmologia) e sull'attesa atavica di ""un mondo nuovo dove regni la giustizia"""". L'impegno e la responsabilità di ognuno per la costruzione di un mondo migliore, perché la vita abbia un senso e lasci segni positivi che potrebbe sopravviverci fino alla fine dei tempi. Questo comporta anche parlare dell'oggi, del fine vita e del dopo (vita eterna?). Di cosa ne pensano le religioni e le filosofie e soprattutto la scienza. Se le religioni abramitiche pensano ad una fine del mondo apocalittico, ma anche a """"tempi ultimi"""" in cui regni la giustizia e la pace, le religioni orientali fanno ipotesi affascinanti sull'evoluzione spirituale nei tempi ultimi. La scienza ci dice che il mondo (la Terra) morirà come il sole e l'universo (ancora in crescita), ma l'uomo non vedrà l'apocalisse, non ci sarà più da milioni di anni... Prima di estinguersi avrà avuto la capacità di darsi migliaia di anni di pace e giustizia? La realizzazione questo mondo dove regni la giustizia sarà possibile ascoltando i profeti di pace e recuperando la profezia dei cristiani e dei socialisti delle origini. Nel mondo nuovo ci sarà anche un po' di tutti coloro che hanno cercato di fare qualcosa per migliorare questo mondo. Più vita eterna di così!»."" -
Per non lasciare indietro nessuno. Sindrome di Down: un cromosoma e una marcia in più
In questo libro racconta la sua storia, parla dei suoi sogni e racconta della Giornata Mondiale della Sindrome di Down, dello sport, della sua vita e della sua storia d'amore. Dimostra come la sua sindrome non sia un freno; dimostra che nella vita con la forza di volontà si supera ogni ostacolo. Marco non è un ragazzo speciale, è molto di più, è un esempio, un modello di vita per tanti. Marco è felice e non cambierebbe la sua condizione. Marco chiede di essere accettato per quello che è, con il suo cromosoma in più, non solo per gli occhi a mandorla, ma per le sue mille risorse. Marco ha anche una ragazza con la sindrome di Down e sono la coppia più bella del mondo. Il messaggio che Marco ci comunica con il suo libro è: ""Io vi amo Down, non fasciatevi la testa, non nascondetevi dietro gli angoli, siate felici. La vita è un posto meraviglioso""""."" -
Binari divergenti. Autismo nella cultura di genere
Il ruolo delle informazioni veicolate durante lo sviluppo e percorsi educativi, così come la struttura dell'identitaria delle persone neurodiverse è cruciale per una buona qualità della vita. La percentuale stimata di popolazione non binaria o non eterosessuale nell'autismo è di circa il 70%. Sono sempre più numerosi i riferimenti in letteratura delle correlazioni tra profili aderenti al criterio diagnostico di PTSD, Depressione, Suicidio e Autismo. Gran parte di questo fenomeno dipende dall'assenza di ambiente adeguato, dalla negazione dell'accessibilità alla consapevolezza, alla gratificazione e alla comprensione di sé. Infatti, se modelli educativi binari costituiscono uno dei tanti scenari di possibilità per le persone con struttura neurologica tipica, per gli autistici questo fenomeno si sviluppa in modo molto diverso, soprattutto perché qualsiasi informazione arriva come attendibile, addirittura come norma. A volte ci si rende conto che si ha il diritto di non aderire a questi standard dopo decenni di adattamento e sofferenza, e sempre con tanto impegno. Così come per quanto riguarda l'educazione sessuale e affettiva e quella emotiva, non ci sono dati adeguati alle esigenze determinate dalla neurodiversità che riguardino anche i modelli di identità e orientamento di genere. Il testo offre una descrizione puntuale della situazione, facendo riferimento ai numerosi dati presenti in letteratura, e fornisce indicazioni anche per orientare chi è interessato a indagare sulle ragioni di questo fenomeno. Il tema assume proporzioni importanti sia nella prospettiva sociale, che clinica, che etica, fino ad andare a toccare anche ambiti di tutela e giuridici. Nei profili con co-occorrenza di disabilità, i criteri di identità e orientamento vengono ignorati, e questo spesso espone ad abusi. La convinzione che l'assistenza di educatori e operatori dello stesso genere biologico del cliente sia alla base di dinamiche disfunzionali che vanno dall'evitare il tema dell'educazione sessuale all'abuso sessuale vero e proprio. Il panorama mondiale offre pochi e obsoleti modelli educativi funzionali. Questo lavoro si pone l'obiettivo di informare sull'urgenza di modelli e servizi adeguati, sensibilizzare sulla dimensione del fenomeno e sull'importanza di considerare la prospettiva neurodiversa come valida e degna di attenzione. -
Epigenetica. Come baci, carezze e coccole ti cambiano il DNA
Noi riscriviamo ogni secondo la nostra espressione genica con le scelte di quel che intendiamo fare, dire e pensare. Ormai sappiamo che l'altruismo, l'ottimismo, la preghiera, la meditazione, la spiritualità, le connessioni sociali fatte anche di baci, carezze e coccole, hanno effetti positivi sulla salute e sulla longevità perché tutto condiziona la nostra espressione genica, momento per momento. L'epigenetica, dunque, rimette nelle mani dell'individuo la responsabilità principale della sua salute o della sua malattia; e nella malattia la sua guarigione, facendoci capire che essa non spetta in primo luogo ai medici, ospedali, omeopati, chiropratici, agopuntori o altri professionisti della salute: in realtà tutto comincia da noi. Noi possiamo assumere il controllo della salute e del benessere non soltanto con una buona esposizione ai fattori ambientali e alimentari, ma anche con una pregnante esposizione alla spiritualità, perché ogni pensiero che elaboriamo, ogni emozione che proviamo si diffonde nell'organismo, influenzando il sistema immunitario, ormonale, cerebrale e, molto più in profondità, il nostro DNA. Quindi non più schiavi dei nostri geni, ma coautori, con essi, del nostro sano e armonico sviluppo psico-fisico. Il che significa che il sistema genetico da solo, pur rimanendo il fondamento di tutta l'organizzazione biologia, è niente senza le importantissime e complesse interazioni con l'ambiente esterno. -
Questo dolore che vive con me. La nostra vita rubata dal governo in Iran
Una giovanissima madre, divorziata, lotta per salvare e proteggere la propria bambina in un Paese, l'Iran, che da più di quarant'anni non lascia spazio alla libertà e ai diritti. Costruendo le ali della figlia privandosi delle proprie, le permette di trovare una vita lontano, nella nostra Italia troppo distratta. -
Il sistema dell'educazione diffusa. Struttura, persone, programmi
In questo volume i dettagli concreti della rivoluzione educativa chiamata città educante o educazione diffusa. Come realizzare un mondo in cui bambini e ragazzi e bambine e ragazze siano finalmente liberati dal giogo scolastico e ricondotti nell’alveo della vita sociale assieme a tutti gli altri, a rivitalizzare le vie del mondo e a vivere da protagonisti la propria crescita. Al posto del vecchio caravanserraglio scolastico basi, tane e portali disseminati nel territorio da cui partire per sperimentare le proprie vocazioni nella realtà in tutte le sue sfumature. Qui le istruzioni per organizzare il nuovo paesaggio educativo da suddividere in un biennio del gioco (per i più piccoli), un quinquennio della scoperta, uno dell’esplorazione e un biennio finale dell’affinamento o della differenziazione. Qui le modalità per programmare il tempo dell’educazione diffusa, gli elementi eticopedagogici fondamentali di riferimento e i caratteri delle figure educative indispensabili ad accompagnare bambini e ragazzi nei loro mondi vitali. A tutti coloro, insegnanti, educatori, genitori, amministratori pubblici, esseri umani ancora sensibili verso i più giovani e che vogliono affermare il loro diritto a diventare ciò che sono da protagonisti e non da oggetti passivi e disciplinati, una guida precisa per effettuare questa rivoluzione. -
Il cuore dentro l'evento. La voce del wedding planner che da forma alle emozioni più vere
Debora è una giovane imprenditrice che da sette anni, due dei quali proprio in piena pandemia, porta avanti una attività di organizzazione eventi che si è fatta apprezzare per alcune caratteristiche particolari. Di organizzatori bravi ce ne sono molti, ma lei non è soltanto brava nel suo lavoro. Debora riesce a integrare perfettamente il suo lato umano. Debora incarna il sogno di ogni donna dal primo successo delle suffragette, poter rivestire un ruolo decisionale e autorevole, utilizzando le caratteristiche di empatia, accoglienza, multitasking, generosità e disponibilità, per quello che sono, senza doversi indurire o “mascolinizzare"". Tutto questo mondo dalla facciata così luccicante e accogliente, è solo la punta dell’iceberg di una scelta fatta di rispetto, di ascolto, di condivisione, il segno di un modello etico di gestione degli affari che funziona. “Non è una professione semplice, soprattutto in un paese dove l’imprenditoria femminile, ha difficoltà a trovare spazio e a essere sostenuta, ma credendoci e impegnandomi moltissimo, in questi anni ho trovato la mia strada e nonostante tutto, sono orgogliosa di poter scegliere e di farmi scegliere dalle coppie che condividono questa modalità così particolare di empatia. Spero che raccontare il mio percorso attraverso alcune delle tappe più significative che lo hanno arricchito, sia utile anche a voi per comprendere meglio la mia scelta. Buona lettura!”"" -
Non bestemmiare il tempo. L'ultimo insegnamento di Don Lorenzo Milani
Questo libro è la testimonianza di Fabio Fabbiani che ha frequentato la scuola di don Lorenzo Milani a Barbiana. Un'esperienza che gli ha trasformato la vita, una vita in cui la presenza del priore è stata sempre centrale. L'autore ha conservato gelosamente per se questi preziosi ricordi, un tesoro che ha protetto e mai usato. Solo negli ultimi mesi della sua vita si è convinto a raccontare questa bellissima esperienza in cui l'autore narra ciò che accadeva giorno per giorno a Barbiana e l'insegnamento di don Milani. Nasce una testimonianza inedita, utile anche per comprendere la didattica di Barbiana e che permette al lettore di entrare in quella scuola esserne partecipe e viverne la sua dimensione lasciando un grande messaggio che oggi, ancora più di ieri, andrebbe accolto. Introduzione di Francesco Gesualdi. -
Verso Occidente
Un'isola bretone, la campagna del Devon e un paese della Sicilia. Dal racconto delle proprie radici, ai viaggi in Australia, Africa e Asia, fino alla navigazione sul grande fiume Mekong, le fotografie di John Winslow ritraggono la realtà di un mondo in trasformazione. Alla storia del reporter si affiancano quella di Rahul, un giovane biologo indiano, quella di Camille, un'infermiera della Costa d'Avorio, e quella di July, una giornalista americana. La loro amicizia, iniziata a Parigi, si manterrà solida nel tempo resistendo alla grandi distanze che li dividono. Grazie ai suoi scatti e alle sue parole, John documenta gli ultimi paradisi naturali, gli effetti della crisi ecologica globale, l'emarginazione dei popoli nativi, il nuovo colonialismo. Durante i suoi viaggi incontra un marinaio filosofo, uno sciamano aborigeno e un maestro spirituale che gli lasciano un insegnamento: una visione della vita di cui dovrà tenere conto prima di intraprendere il suo ultimo viaggio verso occidente. -
Nel silenzio quelle note di pace un valzer in tre temo
Le battaglie della Marna fungono da sfondo a questo racconto, in cui le vite di tanti esseri umani si intrecciano su territori dilaniati dalla Grande Guerra. Uomini narrati con sensibilità e acume. Vicende e domande irrisolte che troveranno risposte e un posto nella Storia grazie alla pazienza, all’amore che regna sovrano su tutto e che, sfida dopo sfida, riporta alla verità e alla pace. E allora anche i ricordi dal fronte diventano quasi una voce in filigrana, in cui emerge quel bisogno di umanità e di luce che diventerà il filo conduttore delle esistenze qui rappresentate. Una melodia, fatta di note sobrie ma piene di vitalità, che saprà coinvolgere il lettore sin dalle prime pagine. Il dialogo e la ricerca costante dei protagonisti che appartengono a cinque generazioni, di nazionalità diverse sembrano muoversi, attraverso la scoperta dell’amore e dell’amicizia, al ritmo dell’Inno alla Gioia, che pur nella sua compostezza e maestosità, invoca imperioso e solenne la necessità di farsi ponte tra i popoli, di riscoprire quell’umanità che ci accomuna e che è alla base dei valori di un’Europa da costruire. «Mi piace raccontare una storia a dimensione umana, a misura d’uomo. In particolare, mi piace soffermarmi e porre l’accento su quei dettagli che concernono l’essere umano direttamente e, di riflesso, riguardano anche me stessa. Uomini che non sono stati illuminati dalla celebrità del gesto eroico, ma uomini lo stesso. È soprattutto questa, la nostra Storia.» -
Ritorno al 2050, verso una terra giusta
Quello che stiamo vivendo non è l’unico nostro destino ma il frutto di un paradigma culturale fallito. Un nuovo modello deve condurci in luoghi diversi dalla distruzione e dalla distrazione, luoghi diversi dalle disuguaglianze e dalle discriminazioni. Il nostro nemico non si annida più dietro un cespuglio con i suoi denti affilati, o nei terreni duri per l’aratro, ma in quelli inquinati, nelle montagne sventrate, nelle foreste che bruciano, nei ghiacciai che si sciolgono, nella ecatombe della biodiversità e negli ecosistemi che collassano. La cultura può essere il nostro nutrimento, la formazione e la conoscenza la nostra leva per dar vita a una nuova dimensione della rivolta. Tocca a noi rivoluzionare il sistema politico globale, non perché siamo ambiziosi, ma perché nessun altro lo farà per noi. Dobbiamo riconoscere il nostro ecosistema e rigenerarlo. -
Le viandanti. Una storia di amore, coraggio e speranza
"Le viandanti"""" racconta la storia vera di un gruppo di donne ammalate di cancro che si cimentano prima con un corso di scrittura autobiografica, come cura di sé, e poi con un progetto teatrale, unico nel suo genere, per gridare al mondo che di tumore si può e si deve vivere, se si è innamorati della vita. Lo spettacolo teatrale è stato portato in scena in Italia e all’estero per due anni, e rimane ancora oggi unico nel suo genere perché le protagoniste sono le stesse donne ammalate che si sono vestite di coraggio e di forza per far viaggiare insieme a loro la speranza delle migliaia di spettatori accorsi a vederlo." -
Iside e Osiride
Il lavoro è dedicato a Clea, una donna colta e intelligente, sacerdotessa di Delfi, ai quali Plutarco aveva dedicato anche il suo De mulierum virtutibus. Si tratta, senza dubbio, di un'opera nata dalle discussioni con Clea in materia di religione e sull'atteggiamento giusto con cui avvicinarvisi. Partendo dall'atteggiamento con cui accostarsi al dio da uomini saggi, Plutarco passa a trattare di Iside che, secondo lui, è «dea eletta per sapienza e amante di sapienza», cui è avverso Tifone, mostro e simbolo di malvagità. Su questo sfondo, Plutarco racconta a lungo i costumi del sacerdozio egizio, del quale Plutarco descrive abiti, usi, riti, regole di vita, collocandolo sempre, alla maniera greca, in una luce di razionalità. I capitoli 12-76, invece, sono dedicati all'esposizione allegorica del mito di amore e rinascita rappresentato, appunto, da Iside e suo marito Osiride. -
Il mito della nascita degli eroi
Il libro tratta del fatto che ""quasi tutti i principali popoli civili... fin da tempi remoti hanno celebrato nella poesia e nella leggenda i loro campioni, re e principi mitici, fondatori di religioni, di dinastie, di imperi, di città, in breve i loro eroi nazionali. In particolar modo la storia della nascita e dei primi anni di queste persone fu arricchita di peculiarità fantastiche, la cui stupefacente somiglianza, talvolta l'accordo letterale, in popoli diversi, separati da grandi distanze e totalmente indipendenti tra loro, è nota da tempo e ha colpito molti studiosi"""". Se ricostruiamo, seguendo Rank e con una tecnica in qualche modo simile a quella di Galton, una """"leggenda mediana"""" che metta in rilievo i lineamenti essenziali di tutti questi racconti, ne ricaviamo il quadro seguente: """"L'eroe è figlio di genitori di altissimi natali, il più delle volte è figlio di re."""""" -
I misteri dell'Egitto
In Siria nel III secolo dopo Cristo, il filosofo neoplatonico Giamblico scrive un libro che è un inno e un’estrema difesa del politeismo pagano morente e lo intitola, in onore di Ermete Trismegisto, I Misteri dell’Egitto. Lo scrive per distruggere gli argomenti lanciati contro le pratiche della teurgìa, “la magia divina”. Nulla è impossibile per l’uomo, egli afferma, se l’uomo sa comprendere l’arte di entrare in contatto con gli dei. I Misteri dell’Egitto diventa il “testo sacro” degli ultimi pensatori pagani: poi per più di mille anni scompare, cancellato dal trionfo del Cristianesimo. Verrà riscoperto da Marsilio Ficino nella Firenze di Lorenzo il Magnifico, e dal quel momento sarà uno dei cardini del “pensiero magico” dell’Occidente, da Giordano Bruno fino ai giorni nostri. -
Il vangelo di Tommaso
Il Vangelo di Tommaso è un vangelo apocrifo che raccoglie 114 detti di Gesù. La sua data di composizione è dibattuta tra gli studiosi: alcuni lo ritengono contemporaneo dei vangeli sinottici, se non addirittura antecedente a questi, la cui datazione non è posteriore alla fine del I secolo; ma la maggioranza degli studiosi ritiene che sia successivo, in quanto mostrerebbe una dipendenza parziale dai vangeli canonici, e lo datano alla metà del II secolo, nel 140. L'attribuzione del vangelo è all'apostolo ""Didimo Giuda Tommaso"""" (sia""""Didimo"""" che """"Tommaso"""" significano """"gemello"""", rispettivamente in greco e in aramaico). La visione che emerge dal Vangelo secondo Tommaso è che il Regno di Dio sia già presente sulla Terra e che la luce divina, presente all'interno di tutti gli uomini, può permettere loro di vedere il Regno ed entrarvi. Il testo completo del vangelo è conservato presso il museo copto del Cairo, in un manoscritto papiraceo in lingua copta scoperto nel 1945 a Nag Hammadi, in Egitto; tale codice, legato con un metodo ora noto come legatura copta, risale al 340 circa."" -
Dei e semidei dell'antico Egitto
L’antico Egitto ha lasciato segni tangibili e incisivi della sua religione attraverso i monumenti e gli scritti. I templi abbondano d’immagini a bassorilievo e a tutto tondo, dipinte con vivaci colori, complete di didascalie e iscrizioni. Le tombe regali e nobiliari non sono da meno e sono queste che ci hanno tramandato figure e testi di grande finezza artigianale. Gli scritti funerari e magici sono degli esempi unici di miniaturistica grafica delle entità divine e di descrizioni dell’aldilà. Dall’osservazione di queste testimonianze, emerge un numero infinito di divinità, principali, secondarie, demoni e semidei. Questa folla di entità antropomorfe, ma spesso zoomorfe o miscuglio di varie parti umane e animali, lasciò disorientati i primi egittologi, dando origine a una congerie d’ipotesi, interpretazioni alcune volte distorte, e duelli letterari di vario genere. -
La stele della figlia di Cheope
La stele della figlia di Cheope, altrimenti nota come stele dell’inventario, è un’epigrafe, apparentemente commemorativa, che ha sempre scatenato una certa curiosità nel mondo dell’archeologia. Il motivo principale della fama di questo manufatto è dovuto alla controversia scaturita sulla sua veridicità storica. Difatti, nel testo vengono riportate varie riparazioni che Cheope avrebbe compiuto a Giza, tra le quali figurerebbe il restauro parziale della Sfinge. Questo libro vuole ripercorre ed affrontare la storia degli studi e delle controversie di un reperto che ha fatto discutere, per cercare di giungere ad una verità effettiva. -
Voci dell'Antico Egitto
Lo studio della lingua e della ricca produzione letteraria egizia ha messo l'autore davanti agli aspetti più intimi della vita degli antichi abitanti della valle del Nilo. Attraverso la lettura dei testi, di cui vengono presentati alcuni passi significativi, possiamo comprendere la mentalità degli egizi e scoprire come questi siano a noi inaspettatamente affini, pur se vissuti millenni di anni fa, in un mondo diverso dal nostro dal punto di vista sociale, economico e spirituale. Dai loro sentimenti, dai dubbi, dalle certezze, dalle intuizioni e quindi dal modo di sentire, di ragionare, di considerare la realtà e di porsi in relazione con essa e con gli altri, ci si può rendere conto che l'uomo nella sua intimità non è affatto cambiato, così come sono rimaste identiche le problematiche a lui proposte dalla vita. Da qui la suddivisione del libro in sette capitoli, riguardanti la saggezza, la moralità, l'educazione, l'amore, la morte, la religiosità e, perché no, anche la magia. -
Fedro
Il Fedro (in greco antico: Φαῖδρος, Phâidros), scritto da Platone probabilmente nel 370 a.C., è un dialogo tra due personaggi, Socrate e Fedro. Il dialogo è composto da tre discorsi sul tema dell’amore che servono come metafora per la discussione del corretto uso della retorica. Esse comprendono discussioni sull’anima, la follia, l’ispirazione divina e l’arte. Il dialogo riguarda l’uso e il valore della retorica in connessione con l’educazione e la filosofia: sullo sfondo, a fornire il fondamentale inquadramento concettuale, permane il sistema delle idee e il metodo corretto per pervenire alla conoscenza della verità e per comunicarla. Fedro, un giovane ateniese appassionato dell’arte del discorso, incontra Socrate e con lui inizia a discorrere di retorica, mentre i due si recano fuori di Atene, nella valle dell’Ilisso, a est della città. Il luogo offre a Platone lo spunto per produrre una delle descrizioni ambientali più belle di tutta la letteratura greca.