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Il Pimandro
Il primo libro del Corpus hermeticum, ""Il Pimandro"""", si apre con la visione di Ermete. Una visione che porta Ermete ad incontrare Dio. Un Dio che si manifesta indefinito, immenso, incommensurabile quale del resto deve essere. Dio è per definizione inconoscibile, inqualificabile ma, comunque, onnipresente e visibile. Dio-Creatore e Padre deve necessariamente rivelarsi alla Sua creatura preferita, deve far sentire la presenza del padre affinché l’uomo non si senta solo e abbandonato. Questa rivelazione è necessaria per far comprendere all’uomo che la sua vita, la sua esistenza, non sono limitate al mondo materiale e tangibile, fargli capire che la sua vita va molto al di là della quotidianità e di ciò che è percepibile con i sensi. Dio, rivelandosi, vuole far comprendere all’uomo che è parte di qualcosa di più grande, indefinito, immenso: Dio. La rivelazione trasforma i prescelti in strumenti di Dio e la loro opera servirà, per coloro che sanno ascoltarli, alla realizzazione del disegno di Dio. Questo è il cammino intrapreso, tra gli altri, da Ermete. E la descrizione presente nel Pimandro consente di avere una visione più chiara del disegno divino."" -
Il vangelo degli egiziani
"Vangelo copto degli egiziani"""" o """"Santo libro del grande Spirito invisibile"""" è un vangelo gnostico scritto in lingua copta tra il III e il IV secolo. Descrive Gesù come incarnazione di Set per liberare le anime divine dalla prigionia della carne. Ritenuto perduto, ne è stata ritrovata una versione tra i codici di Nag Hammâdi nel 1945. Non va confuso con un altro vangelo apocrifo di matrice gnostica andato perduto, """"Il vangelo greco degli egiziani""""." -
Corpo ermetico. Corpus hermeticum
Il Corpus Hermeticum è una collezione di scritti dell'antichità che rappresentò la fonte di ispirazione del pensiero ermetico e neoplatonico rinascimentale. All'epoca il Corpus era attribuito all'antichità egizia ed era ritenuto addirittura precedente a Mosè, come opera di Ermete Trismegisto (""tre volte grandissimo Ermes""""), la cui rivelazione religiosa si riteneva vi fosse in qualche modo contenuta. Marsilio Ficino indicava Orfeo, Pitagora e Platone come i più tardi rappresentanti della sapienza antica contenuta nel Corpus. Il testo come lo conosciamo oggi, si pensa che risalga al 1050 circa, periodo in cui fu raccolto e collazionato da Michele Psello, eminente studioso bizantino, insegnante di ?loso?a, storico, teologo e funzionario statale. Psello rimosse probabilmente elementi strettamente magici e alchemici, rendendo il Corpus più accettabile per la Chiesa ortodossa."" -
Il Timeo
Il ""Timeo"""", scritto intorno al 360 a.C. da Platone, è il dialogo platonico che maggiormente ha influito sulla filosofia e sulla scienza posteriori. In esso vengono approfonditi essenzialmente tre problemi: quello cosmologico dell'origine dell'universo, quello fisico della sua struttura materiale, ed infine quello, anche escatologico, della natura umana."" -
Il simbolismo dei tarocchi. Filosofia dell'occultismo nelle figure e nei numeri
L'interesse di P. D. Ouspensky per i tarocchi risale ai primi anni del Novecento, e precede l'incontro con Gurdjieff. Affascinato dalla misteriosa struttura delle carte, nel 1913 pubblica questo breve saggio in cui racconta, con stile poetico e immaginativo, la macchina filosofica rappresentata dai 22 arcani maggiori. Nell'interpretazione del filosofo russo, i tarocchi sono un vero e proprio ""libro"""" di simbolismo ermetico che permette di accedere a un mondo più ampio e profondo."" -
2000 a. C.: distruzione atomica
Nel 1979 l'anglo-indiano William David Davenport, in collaborazione col giornalista italiano Ettore Vincenti, realizzò questo libro che affrontava specificamente la protostoria indo-ariana alla luce di quella che oggi è definita la ""teoria degli Antichi Astronauti"""". Frutto di indagini, ricerche e prospezioni in loco, esso avvalorava la presenza di alta tecnologia di origine non terrestre nell'antica India, e addirittura la distruzione della città di Mohenjo Daro nella Valle dell'Indo a seguito di un bombardamento effettuato dai """"vimana"""", i mitici """"carri celesti"""" dei Deva, le divinità indù assimilabili ad astronauti alieni. Una potente vampata termica confermata da verifiche in situ avrebbe incenerito l'antica città con effetti simili - ma non identici - a quelli di una esplosione nucleare."" -
De l'infinito, universo e mondi
"De l'infinito, universo e mondi"""" è il terzo dialogo filosofico che Giordano Bruno pubblica a Londra nel 1584, chiudendo il ciclo dei dialoghi cosmologici londinesi intrapreso con """"La cena de le ceneri"""" e proseguito con """"De la causa, principio et uno"""". Sviluppando ulteriormente tematiche già iniziate in quelli, il rapporto fra un Dio immanente e un universo infinito da un lato, e la distinzione dei ruoli di teologia e filosofia dall'altro, il De l'infinito sancisce il punto definitivo di frattura del pensiero del filosofo sia con la dottrina aristotelica sia col cristianesimo. Dedicato anche questo all'ambasciatore di Francia in Inghilterra, il De l'infinito è composto di cinque dialoghi preceduti dalla dedica (la """"proemiale epistola""""), nella quale Bruno non manca di inserire tre poesie. Protagonisti sono Filoteo, che dà voce all'autore, come già nei precedenti dialoghi; Fracastorio, medico, personaggio reale; Burchio, peripatetico, personaggio immaginario; Elpino, giovane allievo che fa da interlocutore a Filoteo; Albertino, che compare soltanto nell'ultimo dialogo, personaggio forse reale." -
L'apocrifo di Giovanni. Il libro segreto di Giovanni
L'Apocrifo di Giovanni (Libro di Giovanni Evangelista o Libro segreto di Giovanni o Rivelazione segreta di Giovanni, in quanto qui «apocrifo» sta a significare «segreto») è un vangelo composto in lingua greca nel II secolo (entro il 185) attribuito (pseudoepigraficamente) a Giovanni apostolo. Si tratta di un vangelo gnostico. Citato da Ireneo di Lione, è stato ritenuto perduto fino al ritrovamento di tre distinte versioni in lingua copta tra i Codici di Nag Hammâdi nel 1945; più una quarta versione. L'Apocrifo di Giovanni fu un libro estremamente diffuso tra i maestri gnostici, che lo rielaborarono più volte, tanto che ne furono prodotte almeno cinque versioni. -
Pistis Sophia
Il Pistis Sophia, o Libro del Salvatore, è un vangelo gnostico scritto in lingua copta probabilmente nella seconda metà del III secolo. Come altri vangeli gnostici contiene una rivelazione segreta di Gesù risorto ai discepoli in assemblea (inclusa Maria Maddalena, la Madonna, e Marta), durante gli undici anni successivi alla sua resurrezione. Perduto per secoli, è studiato dal 1772 grazie al codice Askew. Ne sono state ritrovate varianti tra i Codici di Nag Hammâdi nel 1945. Non va confuso con altri testi gnostici: la Sapienza di Gesù Cristo o Sofia di Gesù Cristo; il Dialogo del Salvatore; il Vangelo del Salvatore. -
Teosofia. Introduzione alla conoscenza soprasensibile del mondo e del destino umano
In questo libro si vuol dare una descrizione di alcune parti del mondo soprasensibile. Chi voglia ammettere soltanto quello sensibile, riterrà tale descrizione un vacuo prodotto della fantasia. Ma chi voglia cercar le vie che conducono fuori del mondo dei sensi, arriverà presto a comprendere che la vita umana acquista valore e significato soltanto se si penetri con lo sguardo in un altro mondo. Questa penetrazione non distoglie l'uomo, come molti temono, dalla vita “reale”. Poiché solo per tale via egli impara a star saldo e sicuro nella vita. Impara a conoscerne le cause, mentre, se le ignora, muove a tastoni, come un cieco attraverso gli effetti. Solo dalla conoscenza del mondo soprasensibile la “realtà” sensibile acquista significato. Perciò questa conoscenza accresce, non diminuisce, la nostra capacità alla vita. Può diventare un uomo realmente “pratico” soltanto chi comprenda la vita. -
Libro dei morti egiziano. Libro per uscire nel giorno
Libro dei morti: raccolta di testi funerari di epoche diverse, contenente formule magiche, inni e preghiere che, per gli antichi egizi, guidavano e proteggevano l'anima (Ka) nel suo viaggio attraverso la regione dei morti. Secondo la tradizione, la conoscenza di questi testi permetteva all'anima di scacciare i demoni che le ostacolavano il cammino e di superare le prove poste dai 42 giudici del tribunale di Osiride, dio degli inferi. Questi testi indicavano inoltre che la felicità nell'aldilà dipendeva dal fatto che il defunto avesse o meno condotto una vita virtuosa sulla terra. Il libro dei morti si inserì in una tradizione di testi funerari che include i ben più antichi Testi delle piramidi, tipici dell'Antico regno (XXVII-XXII secolo a.C.) e Testi dei sarcofagi, appartenenti al Medio regno (XXI-XVII secolo a.C.), che erano appunto inscritti su pareti di camere funerarie o su sarcofagi, ma non su papiri. -
Il Vangelo di Marco
Si tratta del resoconto di una serie di conferenze sul Vangelo di Marco, che Rudolf Steiner tenne a Basilea dal 15 al 24 settembre 1912. L’autore ebbe modo di parlare in altri cicli di conferenze anche degli altri tre vangeli. Il Vangelo di Marco, in modo particolare, appare all’autore quello più adatto per comprendere il percorso dell’anima cosciente nei tempi odierni. Nel corso delle 10 conferenze, egli mostra come il vangelo solo apparentemente esponga le vicende di Cristo come fatti che hanno avuto luogo sulla Terra; in realtà essi additano eventi che furono naturali e soprannaturali nello stesso tempo. L’autore inoltre analizza le opere e i detti di Cristo mettendoli a confronto e contrasto con le figure di Socrate e del Buddha, confronto dal quale risulta ancora più evidente come la sua figura sembri appartenere al piano soprannaturale più che a quello terreno. La lettura di quest’opera sembra aprire la strada verso una nuova esperienza e conoscenza del Cristo, che va molto al di là degli insegnamenti tradizionali della Chiesa. -
L' esoterismo di Dante
Il libro di René Guénon, ""L'esotérisme de Dante"""", (""""L'esoterismo di Dante"""") viene pubblicato nel 1925. """"Esoterico"""", dal greco esoterikós, deriva da esóteros, vale a dire segreto, oscuro e misterioso, e indicava, presso i filosofi greci, quelle dottrine riservate a un gruppo ristretto d'iniziati, e si oppone a """"essoterico"""", che indica quelle dottrine destinate a una diffusione più ampia. La domanda che allora ci poniamo è la seguente: possiamo veramente parlare di un """"Dante esoterico""""? È possibile che Dante, insieme ad altri poeti e scrittori, facesse parte di una setta segreta legata o ai templari, o ai massoni, o ai Rosacroce, o a un gruppo eretico che si nascondeva sotto il nome """"Fedeli d'amore""""? È possibile che Dante fosse al corrente della mistica ebraica, quella dello Zohar e della Kaballah? René Guénon, uno dei maestri della tradizione esoterica del Novecento, autore di libri sulle dottrine indù, sulla teosofia, sulle metafisiche orientali, per ricordare solo alcuni dei soggetti più importanti da lui studiati, mette in luce alcuni dei temi ermetici più importanti nella Divina Commedia."" -
Cos'è lo gnosticismo? Momenti di un'antica religione
Lo gnosticismo antico è una via di salvezza grandiosa,quanto sconosciuta. Si parte dall'inganno che forze ostili hanno tessuto intorno all’uomo: gli hanno fatto credere di essere la «misura di tutte le cose», ma in realtà è niente più che un escremento. Un’idea bassissima della materia, concepita come intrinsecamente malvagia, all'opposto un Dio, quello vero, totalmente straniato dal mondo. Il mondo esclude Dio, mentre Dio mette fine al potere che il mondo esercita sull'uomo, nell'attesa di metter fine al mondo stesso. Chi è il Salvatore e in che consiste la salvezza? Gli gnostici mettono insieme la salvezza con la deiezione nei postriboli, senza sentirsi colpevoli. I nostri discorsi ci seppelliscono in luoghi dove non siamo, eppure vi torniamo spesso per reimparare la differenza tra il vero e il falso, tra il vero Dio e gli impostori, gli Arconti. -
L'iniziazione. Come si consegue la conoscenza dei mondi superiori?
L'Iniziazione è un testo del 1904 che accoglie riuniti in un unico volume i saggi pubblicati da Rudolf Steiner originariamente come singoli articoli. L'autore espone in questo libro la tesi secondo la quale in ogni uomo esistono facoltà che egli descrive come ordinariamente latenti le quali, se opportunamente destate, permettono all'uomo stesso di acquisire conoscenze sui mondi superiori. Nella prima parte del testo egli indica le modalità pratiche per adoperarsi nello sviluppo di tali facoltà, supportando tali indicazioni con un'ampia descrizione di matrice teorica. L'invito al risveglio di tali facoltà è esplicitamente rivolto ad ogni essere umano; l'autore afferma infatti che per acquisire la conoscenza e la capacità nei mondi superiori non esistono ostacoli per chi conduca seriamente la ricerca. L'avvio lungo questo cammino presuppone tuttavia un ben determinato atteggiamento dell'anima: esso consiste nella venerazione, nella devozione di fronte alla verità ed alla conoscenza. Ogni sentimento di vera devozione che si sviluppi nell'essere e nella sua anima smuove infatti sostiene l'autore, forze che condurranno al progresso nella conoscenza. -
Signore, cosa vuoi che io faccia?
Maria, agiata prostituta israelita, accoglie tra i suoi cuscini e le sue ricchezze uomini della sua stirpe, e graduati romani dominatori del suo popolo: Apulius è uno di questi. Proprio durante il suo incontro con questo Romano, inizia il racconto. Questi, con le sue idee e le sue convinzioni, non riesce a penetrare e considerare l'animo e la mentalità ebraica della donna. Partendo da questo episodio, e ascoltando un discorso di un vecchio mercante su Giovanni il Battista, Maria indurita nello spirito, e incuriosita nello stesso tempo da questo personaggio, parte verso il Giordano per dimostrare a se stessa la falsità del profeta. È un viaggio avventuroso, costellato d'incontri che si dimostreranno fertili per una sua ricerca interiore. Al Giordano incontra sì il Battista, ma tra la folla s'imbatte nello sguardo del Nazareno. Da quel momento, anche se ritorna nella sua dimora, Maria ha sempre presente quegli occhi che le danno un senso di libertà e di forza: ormai quello sguardo impresso nella sua mente è diventato suo. -
Tarocchi e cabala. La conoscenza suprema. Tarot y kabala
Migliaia di anni fa, l'angelo Metatron ha consegnato i Tarocchi e le lettere ebraiche all'umanità in modo che noi, che siamo così confusi e accecati dal nostro stato psicologico, potremmo avere un modo per acquisire informazioni attendibili. I Tarocchi sono un antico metodo sacro per acquisire informazioni per l'intuizione spirituale. La Kabbalah è la scienza dei numeri e rivela le strutture di tutto ciò che esiste. Conoscendo la Kabbalah, si conosce anche la via per uscire dalla sofferenza. Insieme, i Tarocchi e la Kabbalah potenziano, danno energia e chiariscono la tua vita spirituale. Invece di vagare in ipotesi, credenze e supposizioni, si può sapere per se stessi, con certezza. -
La vita e il tempo di Akhenaton
Basato su scoperte archeologiche di prima mano, questa biografia rivelatrice esamina la vita di Akhenaton, che regnò come re dell'antico Egitto dal 1379 al 1362 a.C. Cambiando il suo nome da Amenhotep IV ad Akhenaton (""Aton è soddisfatto""""), come riflesso della sua conversione religiosa, abbandonò il politeismo per abbracciare il monoteismo. La sua religione era centrata attorno al sole (Aton) ed era brutalmente assoluta nei suoi sforzi zelanti per sradicare il culto di altri dei. La sua scelta del monoteismo non era motivata solo dalla devozione spirituale, ma da un tentativo di accrescere il potere del faraone. Poiché la maggior parte delle sue riforme sono state introdotte con forza e disturbato l'equilibrio tra potere e influenza, hanno incontrato una forte resistenza. Prefazione: Pietro Testa. Traduzione e cura edizione italiana: Leonardo Paolo Lovari."" -
Sepher Yetzirah. Libro della formazione o Libro della creazione
Sepher Yetzirah - Libro della Formazione o Libro della Creazione, è uno dei testi più importanti dell'esoterismo ebraico, sebbene alcuni antichi commentatori considerassero il libro come un trattato di teoria matematica e linguistica in opposizione alla Kabbalah. Il trattato venne composto fra il III e VI secolo e.v. in Palestina o forse a Babilonia. Il Sepher Yetzirah è dedicato alle speculazioni teologiche e cosmogoniche riguardo alla creazione del mondo da parte di Dio attraverso l'emanazione delle Sefiroth. L'attribuzione al patriarca biblico Abramo testimonia l'alta stima di cui tale opera godette per secoli; questa era seconda solo al Talmud nell'ambito della formazione culturale ebraica, ed è uno dei testi più antichi e misteriosi della tradizione kabbalistica: benché ciò sia accettabile, non è escluso che la profetessa ebrea Miariam ne abbia colto la mole: è assai probabile infatti che ella abbia profetato lo scritto durante i giorni di Teshuvah prima che comunque anche Aronne e Mosè pregassero per lei. -
Kore kosmou. La vergine del cosmo
Il Kore Kosmou è un trattato ermetico che costituisce parte dei frammenti raccolti da Stobeo, autore greco del V Secolo, in cui è narrato come Iside, grazie alla mediazione di Ermete Trismegisto, rivela a suo figlio Horus il grande mito della creazione e del destino delle anime.