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Liquefatto
Pochi giorni dopo aver scoperto di essere incinta, Maddalena decide di partire per la California, direzione Santa Monica. Fugge da Romano, l'uomo con cui vive da anni una routine sfarzosa e nociva, e da un improvviso e violento senso d'inadeguatezza. La donna si mette in viaggio con l'amica Lia e raggiunge a Los Angeles Tito, un ragazzo che vive una vita oscura, al limite dell'illecito. I tre, a loro volta, iniziano un viaggio on the road nel deserto del Mojave fino ad arrivare a Las Vegas, alloggiando nel famigerato hotel El Cortez. Il continuo vagare conduce la protagonista - nonché voce narrante dell'intera storia - a uno sfinimento fisico e psichico che, al ritorno dal Nevada, la spingerà verso una definitiva crisi interiore. -
Profili di donne
Dopo il soggiorno romano del 1875 dove appuntò le prime idee del romanzo ""Giacinta"""", Luigi Capuana tornò a Mineo per lavorare al suo primo volume di novelle, stampato a Milano nel 1877: """"Profili di donne"""". In questa raccolta lo scrittore siciliano fece confluire, oltre alla sua attività di critico letterario, i suoi studi sulla psicologia femminile, tesa a ricostruire, riconoscere e interpretare in chiave narrativa lo straordinario, cioè quel misto di situazioni misteriose e personaggi enigmatici di cui sono costituiti i """"fatti umani"""". Seppure narrati da una voce maschile, attraverso le sei figure femminili, cittadine e borghesi, queste novelle si pongono l'obiettivo di gettare nuove basi per riflettere sulla condizione della donna nel mondo contemporaneo. E così raccontano l'amore mai ricambiato di Delfina, l'assurda fedeltà di Giulia verso un uomo ingrato o l'abbandono di Cecilia all'amore adultero."" -
Gli alunni del tempo
Ne ""Gli alunni del tempo"""" Marotta fonde la quotidianità della città alle notizie più sconvolgenti di cronaca giornalistica. Nella Napoli del dopoguerra, al Pallonetto di Santa Lucia, la guardia notturna Vito Cacace legge ogni giorno il giornale, sull'uscio del suo basso e a beneficio del vicinato. Politica internazionale, cronaca passionale e prodigi della scienza moderna vengono commentati, fraintesi e reinventati dagli abitanti del Pallonetto, in un dialogo serrato scandito dal passare del tempo e delle stagioni. Le notizie giungono al Pallonetto come provenienti più da una fiaba lontana che dal mondo reale; la gente di Napoli, sofferente e sognatrice, le rende parte del proprio mondo con un lavorio interminabile di fantasia. Con questo romanzo Marotta vinse il Premio Napoli nel 1960. Prefazione di Goffredo Fofi."" -
Fai ciao
È ora di cena e la mamma di Samuel sta friggendo le cotolette. Lui, in silenzio alle sue spalle, ha un coltello in mano e le punta il centro della schiena. Resta lì qualche secondo e desiste. Nella sua scuola di periferia Samuel non riesce a tenere stretta nessuna amicizia e con la madre, giovane vedova ancora avvenente, ha un rapporto conflittuale. Chiuso in sé stesso, il ragazzo passa le giornate ad ascoltare musica rock in cuffia e a sgattaiolare fuori casa per raggiungere una villa abbandonata al di là del bosco. L'unica persona con cui riesce a confidarsi è Arabella, la misteriosa ragazza incontrata durante una delle sue fughe, che asseconda i suoi stati d'animo e lo chiama spesso. Solo con lei Samuel riesce ad aprirsi e raccontare le sue insicurezze. ""Fai ciao"""" è un romanzo che procede all'indietro, un pezzetto per volta, incastrando i singoli tasselli di una vicenda limacciosa come l'acqua di una piscina abbandonata e letale quanto quello che nasconde."" -
La madre
Quando Maria Maddalena scopre l’amore tra il figlio Paulo, sacerdote del paese, e la giovane parrocchiana Agnese, inizia a tormentarsi. La madre teme lo scandalo e, più di tutto, che la relazione possa mandare all’aria i sacrifici fatti per assicurare al ragazzo un ruolo di prestigio nella comunità di Aar, paesino immaginario situato tra i monti sardi. Così, per difendere l’integrità di Paulo, la donna decide di intercedere nella relazione, calando il figlio in un complesso tormento interiore che lo vedrà diviso tra la passione amorosa e la fede in Dio. Pubblicato per la prima volta nel 1920 La madre è il romanzo che, anche grazie alla mediazione di D. H. Lawrence, ha decretato il successo letterario di Grazia Deledda in Europa. -
Una ragazza molto bella
Una muchacha muy bella è la madre del narratore: una ragazza con la pelle diafana e luminosi capelli neri. Una donna misteriosa, mai uscita dall'Argentina, che adora i canditi, le cartoline dall'Olanda e Che Guevara. Ma soprattutto, una muchacha muy bella è un ricordo, perché quella ragazza a un certo punto scompare, come molti altri giovani argentini negli anni '70. La violenza, i rapporti della donna con la dittatura e i militanti: tutto arriva al lettore nascosto dietro un velo, quello dello sguardo di un bambino che solo dopo molti anni riuscirà a capire il conflitto interno della madre, divisa tra l'amore per il figlio e il dovere di militante. Una serie di istantanee preziose che il narratore raccoglie dei momenti passati insieme a sua madre, quando aveva solo otto anni: la gita al giardino botanico di Buenos Aires, un Natale trascorso in compagnia della vicina e della sorella voluttuosa, le chiacchiere in cucina. A emergere è la ripetizione ossessiva della frase ""era una ragazza molto bella"""", che si plasma e assume ogni volta nuove sfumature, che universalizza l'assenza, la nomina e la reclama."" -
Nefando
Nefando, viaggio verso le viscere di una stanza, è stato un videogioco online poco conosciuto e subito eliminato dalla rete a causa del suo criticato contenuto sensibile. Le esperienze dei giocatori sono, ora, al centro dei dibattiti gamers nei forum più profondi del deep web, però gli utenti non sembrano mettersi d'accordo: era un gioco dell'orrore per nerd, una immorale messa in scena oppure un esercizio poetico? Le viscere di quella stanza sono davvero così profonde e contorte? Sei giovani condividono un appartamento a Barcellona e le loro stanze vibrano come alveari. In ciascuna di esse fervono attività inquietanti e turbanti. I loro spazi privati sono architetture bianche dove si esplora il territorio dei corpi, della mente e dell'infanzia. Spiragli sull'abietto e sul racconto, che li collega al processo di creazione di un videogioco di culto. -
Il mio cadavere
Prefazione di Vittorio Del Tufo. -
Tutti i soldi di Almudena Gomez
Quando Almudena Gomez lasciò il suo paese, ebbe poche e precise indicazioni: mostrarsi serena, dare l'impressione di partire per un viaggio di piacere e, soprattutto, non piangere. In Italia, dopo aver trascorso un paio d'anni svolgendo lavori di fortuna, Almudena viene accolta come badante in casa della signora Cols. Qui inizia per la donna sudamericana una lunga esperienza lavorativa e d'amicizia con l'anziana signora che preferisce coltivare il legame con lei a discapito dei propri figli, anaffettivi e interessati. L'affetto tra le due donne suscita scalpore e perplessità che si intensificano alla morte della signora, a causa di una postilla del suo testamento e per l'avarizia dei figli che vorrebbero mettere mano sull'intera eredità. -
Alma che visse in fondo al mare
Procida, 1960. Napoleone Lubrano di Scampamorte è uno dei più giovani pescatori della Corricella. Le sue doti immersive sono note in tutta l'isola, tanto da giustificare il suo nome, legato a uno strano pesce che abita le acque del Mar Rosso. Ma Napoleone ha anche un altro talento: la pittura. I suoi quadri, in particolare i suoi ex-voto, sono tra i più apprezzati di Procida e ben presto le sue opere, maturate anche grazie all'apprendistato dall'artista dell'isola, il solitario zio Vastiano, gli conferiscono il titolo di Caravaggio di Procida. Arte e pesca sono il pane quotidiano di Napò, almeno fino a quando sull'isola non arriva dall'America Alma Scotto di Santillo, la bella figlia italo-giamaicana di un illustre comandante di petroliere. Il loro incontro sconvolgerà per sempre le esistenze dei due che, aiutati dalla magia di Procida dovranno fare i conti con i loro sentimenti, e le possibili conseguenze. -
Vantaggi di viaggiare in treno
Dopo aver ricoverato il marito in una clinica psichiatrica, una donna sale in treno per tornare a Madrid. A bordo, uno sconosciuto all'improvviso le chiede: ""Ti piacerebbe ascoltare la storia della mia vita?"""". È Ángel Sanagustín, uno psichiatra che lavora proprio nella stessa clinica. Specialista in disturbi della personalità, basa i suoi studi sugli scritti dei pazienti. Li porta con sé in una cartellina rossa, che raccoglie quindi casi di schizofrenia, di doppie vite o di pazienti paranoici. Durante una delle fermate, lo psichiatra scende per comprare un panino, ma perde il treno: e la donna resta con la cartellina rossa. Iniziamo così, con lei, a leggere le storie dei pazienti. Trascinato in un vortice grottesco, labirintico, di inquietante umorismo e satira feroce, di manie e complotti, il lettore sarà travolto da storie piene di inventiva, in un romanzo la cui struttura circolare si risolve tra colpi di scena e sorprese. Il patto di credibilità tra lettore e autore vacilla spesso: qual è il confine tra la verità e la verosimiglianza, tra la sanità mentale e la follia, tra l'identità e il racconto?"" -
Coraggio, guardiamo
In una poesia intitolata ""Spiragli"""", e posta in calce al volume che avete tra le mani, Vincenzo Caldarelli prova a raccontare cosa colpisce il suo occhio di poeta e dichiara di «levare la testa» verso quei ricordi che nel riaffiorare appaiono nitidi, fedeli, tanto da doversi incitare con un «coraggio, guardiamo» per poterli affrontare. Con lo stesso spirito Giuseppe Marotta nel 1952 dà alle stampe il suo """"Coraggio, guardiamo"""": un viaggio tra Napoli, Roma, Genova, Milano e altre città d'Italia a metà tra diario, reportage, racconto di cronaca e divertissement narrativo. Così, dal mare, il vento, i vicoli di Genova si passa al ricordo di amori giovanili a Napoli, alle turbolente storie di donne e uomini che si incontrano per le nostre città, fino a un'improbabile fiera dei sentimenti. Un affresco, quello del giornalista napoletano, che, come nella poesia di Cardarelli, si pone il compito di osservare senza fronzoli ciò che si pone sotto lo sguardo dello scrittore e raccontarlo fedelmente."" -
Distopia pop
Un comitato interspaziale soppesa le sorti dell'umanità analizzando in qualche punto imprecisato dell'Universo le canzoni pop che hanno fatto la storia. Nel frattempo, sul pianeta Terra Clotilde si affanna da una parte all'altra di Roma per sbarcare il lunario. Storica dell'arte freelance, colta e sarcastica, vive tra correzioni bozze notturne e allestimenti di mostre contemporanee, attanagliata dall'ansia del precariato e in una costante instabilità professionale e affettiva. I dialoghi con le amiche, le uscite con il giovane e spensierato nipote o le chiacchiere in cucina con il suo coinquilino costituiscono piccoli accadimenti quotidiani costellati di imprevisti, che Clotilde riesce a risolvere o aggirare con ironia e un po' di testardaggine. La precarietà generale coinvolge anche le relazioni: amori latitanti riapparsi con criptiche e-mail, avventure di una notte e cotte di breve durata si susseguono in un vortice comico che tuttavia lascia spazio a un lieve senso di inquietudine. Con sguardo acuto e incisivo, in Distopia pop Francesca Guercio delinea la condizione traballante dell'Italia di oggi e allo stesso tempo svela tutte le fragilità e la bellezza delle relazioni umane.Proposto da Angelo Piero Cappello al Premio Strega 2023 con la seguente motivazione:rn«La materia narrativa risulta distribuita su tre livelli diegetici: il primo livello, Cronografia, i cui capitoli sono ambientati sul pianeta Terra, in cui Clotilde, una geniale giovane storica dell’arte, impegnata a lottare con il precariato della sua esistenza, in una società in cui è sempre più difficile trovare una stabilità lavorativa ed emotiva, ma che trova un suo modo per salvarsi, un salvagente in questo mare di incertezze: la certezza della cultura, dell’arte, della poesia.rnParallelamente, su Un altro piano, veniamo catapultati nella BASE FATO della «commissione di osservazione artistica istituita dal consiglio superiore per la valutazione e la selezione delle razze cosmiche». Gli extraterrestri, per comprendere il genere umano, hanno il compito di analizzare le canzoni pop che hanno segnato la storia della musica umana, dai Beatles a De André.rnTra questi due mondi paralleli si insinuano, come una sorta di coro nelle tragedie greche, i commenti del Corsivo ortogonale, affilati e taglienti lacerti in cui la punteggiatura svanisce per lasciare spazio a un breve flusso di coscienza descrittivo e disordinato, spesso ermetico e nebuloso. Che è poi quello che, in genere, passa confusamente nella testa di una persona e che, se trascritto senza correzioni, faticheremmo a comprendere.rnUn libro che riesce a unire con la genialità ideativa dell’autrice e la maestria compositiva di un linguaggio sempre in bilico tra ironia e tragedia la ragione e i sentimenti, la precarietà e la stabilità, il doloroso incedere della quotidianità con una speranza sempre presente, anche se a volte lontana. La rivelazione di un talento narrativo.» -
Un mondo orfano
In un quartiere fatiscente di una sconosciuta città di mare, un padre e un figlio fanno fatica a sbarcare il lunario. Ma invece di farsi scoraggiare dalle difficoltà e dalla durezza della loro vita, ogni giorno si inventano modi fantasiosi e bizzarri per cercare di sopravvivere. Anche quando un evento terribile e macabro scuote la vita notturna del quartiere e gli abitanti cominciano ad andarsene, padre e figlio decidono di restare. Quello che conta è rimanere insieme. In Un mondo orfano Giuseppe Caputo racconta con lirismo audace una storia di amore e di violenza, di sesso e ribellione, dove il corpo è un luogo di piacere e di brutalità e si esplora la piaga dell'omofobia. Forse, soprattutto, questo romanzo è un'onesta, brutale lettera d'amore di un figlio a suo padre. -
A Milano non fa freddo
"A Milano non fa freddo"""" è la prima di tre opere che Giuseppe Marotta dedicherà a Milano. Seguiranno negli anni successivi Mal di galleria e Le milanesi. Emigrato prima della guerra nel capoluogo lombardo, Marotta deve alla città momenti cruciali della sua gioventù e vita adulta. Le vicende di due giovani sposi della Milano operaia, tra momenti di sconforto e improvvise rivelazioni di felicità, sono incorniciate da esperienze autobiografiche, le notti passate a fumare lungo i Navigli e i primi passi nell’editoria milanese. Alternando finzione e memoria, Marotta traccia con delicata ironia un percorso doppio, che coniuga la sua profonda intimità con sentimenti di fratellanza delineati nei racconti. Il lavoro, ormai divinizzato, sovrasta la topografia cittadina e le sue strade percorse e ripercorse dall’autore e dai suoi personaggi in cerca di un impiego, come fossero destinati a incontrarsi a un incrocio. Ma lo sguardo di Marotta ritrova sempre dietro ogni narrazione il conforto di un’autentica umanità. Sfumando la linea di confine tra presente e ricordo, l’autore lenisce la nostalgia per Napoli e e riesce a dichiarare il suo nuovo, commosso affetto per la sfavillante Milano." -
Come un mattino texano
Un romanzo onirico e di formazione sull'oblio. A intralciare questo sperimentalismo narrativo fondato sulle dolorose rimembranze, è una particella – cosiddetta foglet - che parla al protagonista del libro, Traven, un uomo grigio e senza apparenti coordinate famigliari. Gli parla di un passato lontano, eppure così vicino al suo spirito. Naufragato in questo turbine solitario, Traven vagherà in una città senza nome per ricercare o la morte o una nuova vita con l'amore. -
I camminatori. Dieci racconti tra le strade di Napoli
Dieci scrittori danno vita a una raccolta di racconti ambientati lungo le strade di Napoli. Sull'esempio di maestri come Salvatore Di Giacomo o Matilde Serao, in questo volume Vincenza Alfano, Vittorio Del Tufo, Giuseppina De Rienzo, Marco Perillo, Lavinia Petti, Pier Luigi Razzano, Patrizia Rinaldi, Martin Rua, Pietro Treccagnoli e Monica Zunica ""passeggiano"""" insieme al lettore a caccia di emozioni, di storie e d'identità. Una flânerie tra vie, piazze, vicoli dei vari quartieri di Napoli che diventano dunque i veri protagonisti. Si cammina, si osserva, si riflette, si fa la conoscenza di qualcuno e poi, a un certo punto, inevitabilmente accade qualcosa destinato a stravolgere la quotidianità. Attinto alla realtà o all'irrealtà, al paradosso o al mistero, alla quotidianità o al sogno questo qualcosa darà adito a giornate fuori dal comune. Gli autori: Vincenza Alfano, Vittorio Del Tufo, Giuseppina De Rienzo, Marco Perillo, Lavinia Petti, Pier Luigi Razzano, Patrizia Rinaldi, Martin Rua, Pietro Treccagnoli, Monica Zunica."" -
Telegrafi dello Stato
Dopo aver terminato gli studi Matilde Serao trovò impiego come telegrafista alle Poste centrali di Napoli. L'esperienza durò dal 1874 al 1877 e fu di ispirazione per Telegrafi dello Stato. La novella racconta le vicende sentimentali e professionali di un gruppo di telegrafiste le cui vite sono totalmente assorbite dal lavoro. Si lavora a Natale, nelle feste comandate, si lavora oltre il turno accordato e si lavora per sostituire le colleghe in difficoltà. Per ognuna delle ragazze l'orologio è un lusso che non ci si può permettere, così come non si possono permettere le multe applicate in caso di ritardo. I telegrammi sono tutti urgenti e importanti, devono essere consegnati in tempo, e la direttrice della sezione femminile si impegna a far sì che le sue dipendenti non appaiano meno abili dei colleghi della sezione maschile. Prefazione di Vincenza Alfano. Intervista di Ugo Ojetti. -
I Robinson italiani
I Robinson italiani, pubblicato nel 1896, è un'opera insolita nella produzione di Emilio Salgari che, fin a quel tempo, raramente aveva inserito personaggi italiani nei suoi lavori. La storia è quella di tre personaggi (il signor Emilio Albani, Enrico e Piccolo Tonno) che si ritrovano naufraghi su un'isola della Papuasia. Qui, la grande esperienza di Emilio si rivela fondamentale per l'insediamento dei tre in quel territorio selvatico dove, nel tempo, riusciranno a condurre un'esistenza quasi normale nonostante la presenza di pirati, selvaggi e animali feroci.Scritto sotto l'evidente influenza dell'opera di Daniel Defoe, I Robinson italiani è l'ennesima prova del genio immaginifico di Emilio Salgari, capace di reinventare i romanzi della grande tradizione classica in chiave moderna per i suoi giovani lettori. -
Nel rumore del fiume
Di là dell’Adda arriva la piccola Beatrice, lontana, oppure no, dalla famiglia. È ospite antico, nuovo e silenzioso. Tra giochi dispettosi con le lucertole, un mutismo a volte spettrale – come se a mo’ di oracolo parlasse per ventriloquia –, volti prodigiosi che le appaiono sul soffitto fino a toccare quelli degli altri, letture tombali presso il cimitero per placare la malinconia, Beatrice affronta, come uno spettro fragile, un lutto innominabile di cui non parlare. Meglio sussurrarlo, indovinarlo e soffrirlo. Attraverso uno spirito, quasi illusionistico, la bambina ricostruirà la sua intera esistenza per esorcizzare un immane dolore al di là del cuore e dello stesso fiume, i cui confini fantasmatici forse sono umani. Un romanzo delicato e magicamente perturbante. Come se Clarice Lispector di Vicino al cuore selvaggio incontrasse, fino a ibridarsi al meglio, Lizzie di Shirley Jackson, Franca Cavagnoli ci propone una lingua incantevole e letteraria che supera sé stessa per leggersi cristallina e riflessa, al punto di commuovere e contundere l’anima come nei migliori classici in cui le emozioni non devono mai trovare un’origine empirica.