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Non scherzo. Re Cecconi, la verità calpestata
Il 18 gennaio 1977 Luciano Re Cecconi, centrocampista della Lazio, moriva per un colpo di pistola esploso da Bruno Tabocchini, un gioielliere romano. La ricostruzione dei fatti diffusa a caldo fu universalmente accettata: il giocatore, entrato nel negozio in compagnia di un amico e del compagno di squadra Ghedin, aveva minacciato per scherzo una rapina, suscitando la letale reazione del gioielliere. Il processo si svolse in tempi rapidi e l'uomo fu assolto per legittima difesa putativa. Oggi per la prima volta viene messa in discussione la tesi dello scherzo. L'autore del libro, esaminando le carte del processo, collegando fatti e situazioni, ascoltando testimoni, apre la strada a una verità atroce: Re Cecconi non fece nulla per provocare la reazione del commerciante. Nel volume viene anche ricostruita la storia controversa di un film dedicato dalla Rai al caso Re Cecconi nel 1983. Un film che non venne mai messo in onda per l'opposizione della famiglia Tabocchini, la cui istanza, accolta in primo grado, fu però bocciata in Appello e in Cassazione. -
Nel nido dell'aquila. I fratelli Corelli e la Podistica Lazio
I primi anni della Lazio nei ricordi e nei documenti messi per la prima volta a disposizione dalla figlia di uno dei pionieri (Corrado Corelli, calciatore e artista) che nel giugno 1908, a Pisa, consegnarono alla storia un'impresa memorabile: tre vittorie in un giorno. Il testo e le immagini riportano alla luce un lembo di Roma del primo Novecento, in cui il Tevere era spiaggia e palestra per una generazione di ragazzi animati da un'inesauribile voglia di muoversi, fare sport, competere. -
1974. La storia incredibile della Lazio di Maestrelli. Un gruppo di pazzi in cima al calcio italiano
Nel maggio del 1974 una squadra che due anni prima si dibatteva in Serie B conquistò il primo scudetto della sua storia. Un successo imprevedibile e quasi assurdo: quella Lazio non aveva né la struttura, né la potenza economica per vincere. Era fatta in gran parte di giocatori dal passato anonimo, o ritenuti già finiti. Durante la settimana erano divisi da rivalità profonde, rissosi e inquieti fino all'autolesionismo. Da loro, un tecnico di grande arguzia e umanità, Tommaso Maestrelli, seppe formare un complesso di straordinaria efficacia. Il volume, giunto alla seconda edizione, entra a oltre tre decenni di distanza nello spogliatoio più pazzo del calcio italiano, miscelando il racconto della stagione con le interviste a tutti i protagonisti. Ne scaturisce una affresco di aneddoti, ricordi toccanti e segreti rivelati. Il testo è accompagnato da circa sessanta fotografie. -
GeniAle. L'album di Alessandro Del Piero
Diciannove stagioni, 705 partite ufficiali, 289 gol; un palmares sterminato che mette insieme i trofei più importanti in campo nazionale e internazionale: Alessandro Del Piero è il massimo emblema della storia della Juventus. La sua parabola bianconera, cominciata il 28 giugno 1993 con la firma del primo contratto, è terminata il 20 maggio 2012, giorno della finale di Coppa Italia perduta con il Napoli. Il libro, in equilibrio tra testo e foto, racconta dall'inizio questa inimitabile avventura: l'ascesa, la consacrazione, gli infortuni, i periodi oscuri e le tante rinascite di un campione fra i più amati del calcio italiano. -
Mister 4-3-3. Dalla Primavera di Praga a Zemanlandia
La vicenda di un ragazzo di Praga che dopo la repressione sovietica dei moti del 1968, decide di fuggire a Palermo, a casa di suo zio Cestmir Vycpalek, ex calciatore e allenatore di fama. Il ragazzo, Zdenek Zeman, completa all'Isef gli studi già intrapresi in patria e comincia ad allenare squadre giovanili, costruite su un modulo, il 4-3-3, molto lontano dai canoni italiani tradizionali. È un offensivista puro in un mondo da sempre difensivista. Il suo Foggia, condotto alla promozione in Serie A e poi alle soglie dell'Europa, fa epoca. Poi tre stagioni alla Lazio e due alla Roma, fra valanghe di gol e qualche debacle. Ex tifoso della Juve, ne diventa il nemico numero uno quando denuncia l'abuso di farmaci nel calcio italiano, deviando l'attenzione verso il club bianconero. Da quel momento viene messo all'indice: chi lo vorrebbe come allenatore viene dissuaso da ""poteri forti"""". Va all'estero, imbarcandosi in avventure difficili. Torna e ricomincia dal basso. Il suo Pescara è l'ennesimo prodigio, il suo ritorno alla Roma, dopo 13 anni, è un riconoscimento per l'uomo, oltre che per il tecnico."" -
Quel tredicesimo gol... Io e il derby: come divenni l'incubo dei laziali
Dodici gol in tredici derby giocati: è questo lo straordinario ruolino di Dino da Costa, stella brasiliana della Roma anni Cinquanta e tuttora primatista di reti nella stracittadina della Capitale. Ma per Dino c'è un gol in più, il tredicesimo, anche se le statistiche non glielo hanno mai concesso. Accadde il 3 marzo 1960, la porta laziale era difesa da Bob Lovati, sua vittima storica. Il giallorosso tirò e per l'ennesima volta mise il pallone alle spalle di Lovati. Sulla traiettoria c'era il difensore della Lazio Janich, che a fine partita sostenne di aver deviato imparabilmente il tiro. Autogol, quindi? In tribuna, qualcuno vide la deviazione, qualcuno no. Fu peraltro quello l'ultimo derby romano giocato dal campione. Oggi da Costa ricorda le sue 12 perle (più una...), attorno alle quali fiorisce un racconto lucido e ironico, sostenuto dalla prosa e dalle ricerche di Carlo Matteo Mossa. Emerge un periodo della As Roma sul quale in tempi recenti si è scritto poco. La Roma di Ghiggia, Losi, Nordahl, Schiaffino e Manfredini, sempre in bilico tra sogni di grandezza e puntuali cadute. -
Sul carro di Bearzot. Così la stampa italiana perse la faccia
Il 12 luglio 1982 l'Italia si svegliò più felice: per paradossale ed esagerato che fosse, un Paese afflitto da anni di terrorismo, violenza, tensioni sociali a livello di guardia, si ritrovava in una vittoria calcistica. La sera prima gli azzurri di Bearzot avevano vinto il campionato mondiale in Spagna, al termine di una competizione cominciata tra polemiche roventi e decisa battendo una dopo l'altra le favorite della vigilia. La rilettura di Mugnai, a 30 anni di distanza, coglie in particolare la storica e per nulla imbarazzata acrobazia della stampa italiana. Mai un mondiale di calcio era stato accompagnato da critiche tanto feroci al tecnico azzurro e ai suoi giocatori. E quando, dopo una prima fase difficile, gli azzurri cambiarono passo, piccole e grandi firme del giornalismo sportivo passarono in un lampo dal crucifige all'esaltazione. Il volume è impostato su tre livelli di lettura che si intersecano continuamente: il racconto cronologico, i ricordi dei protagonisti intervistati dall'autore, gli articoli e le opinioni ripescate dai giornali dell'epoca. Un mosaico che pagina dopo pagina cala il lettore nel vivo di un'avventura umana, prima ancora che sportiva. -
L'isola che non c'è. Il mio esodo dall'Istria
La storia più nascosta di Nino Benvenuti, campione epocale del pugilato e dello sport italiano. I primi anni della sua vita, segnati dal dramma della guerra e dal triste destino della sua cittadina natale, Isola d'Istria, da cui lui e la sua famiglia, incalzati dalle truppe di Tito, dovettero partire. ""Molti sapevano - dice oggi Benvenuti - e non hanno fatto nulla. Se non indignarsi quando ormai non serviva più"""". Il racconto, che parte dall'infanzia, si ferma al giorno della conquista dell'oro olimpico, nel 1960 a Roma."" -
Ininterrottamente Inter. Entomologia di un'epopea
Una partita di calcio come nessuno l'ha mai raccontata. Marco Ardemagni, componente storico del gruppo di ""Caterpillar"""" (Radiodue), descrive secondo per secondo la finale di Champions League tra Inter e Bayern Monaco, giocata al Bernabeu il 22 maggio 2010. Ogni giocata, ogni movimento, ogni interazione tra i giocatori vengono passati al microscopio. Alla base di un esperimento così """"folle"""" c'è un fondo filosofico: la ricerca e la messa in evidenza di momenti che di solito sfuggono a commentatori e tifosi, ma che nell'economia di una partita si rivelano decisivi. Come l'istante magico e rivoluzionario in cui una squadra perde il pallone che le costerà la sconfitta. Il testo viene accompagnato da 94 prefazioni, anzi """"Interfazioni"""", scritte da amici dell'autore, come Claudio Sabelli Fioretti, Antonio Di Bella, Gad Lerner, Cristiano Militello e Stefano Bartezzaghi. Novantaquattro, non a caso: sono i minuti della partita del Bernabeu, dal fischio d'inizio a quello finale."" -
La coppa in faccio. 26 maggio 2013, Roma-Lazio 0-1: il derby che sconv il tifo romano
Un libro agile, ironico e un po' sfrontato descrive umori e sensazioni dei tifosi biancocelesti dopo la finale di Coppa Italia tra Lazio e Roma, giocata in un ormai storico 26 maggio 2013. Non un derby, piuttosto ""il"""" derby, una sfida che ha reso il tifo laziale padrone della Roma calcistica. """"Vi abbiamo sbattuto la Coppa in faccia"""" è diventato il grido trionfalistico, lanciato per tutta la città verso le legioni giallorosse in rotta. Il libro, frutto della penna di un giornalista raffinato come Franco Recanatesi, si snoda attraverso racconti, sberleffi, battute, barzellette e una galleria di immagini scattate per le strade di Roma e dintorni nei giorni successivi alla vittoria."" -
Malato di Lazio. L'ossessione. Lulic 71
Le ansie, le follie, i deliri e le gioie di un tifoso di calcio alle prese con la fase acuta della sua ossessione. Due racconti densi di ricordi e di vita laziale si snodano tra la Lazio di Cragnotti e quella più recente di Lotito e Lulic. Il calcio raccontato dalla voce assolutamente coinvolta di un malato conscio della propria patologia ma incapace di controllarla. Autoironico, romantico e squilibrato, il protagonista affoga danzando nel mare delle sue contraddizioni. -
Dodici maggio 1974. Lazio, le ore della gloria
Un racconto minuto per minuto che si sviluppa prima, durante e dopo l'evento decisivo del campionato 1973-74: Lazio-Foggia 1-0, la partita che diede il tricolore alla squadra guidata da Maestrelli, la più folle del calcio italiano. L'autore, Franco Recanatesi, all'epoca giovane cronista del Corriere dello Sport, ha riannodato con i giocatori di allora il filo dei loro ricordi più intimi. La cena insolitamente silenziosa, le ultime raccomandazioni di Maestrelli, Chinaglia e Oddi che giocano a scopetta fino all'alba, la messa per pochi intimi la mattina. E poi la partita, il rigore di Chinaglia, l'invasione di campo, la festa in albergo e la folle notte al ""Jackie 'O"""": tutto rivive nei ricordi dell'autore e dei protagonisti, che a distanza di quarant'anni non hanno mai smesso di frequentarsi, incontrarsi e ricordare."" -
La partita in Tv. I mondiali di calcio visti dalla regia
Da uno dei registi storici della Rai, un saggio sulla partita di calcio televisiva, e prima ancora cinematografica. Una storia che viene da lontano, ripercorsa dai primi esperimenti ai Mondiali del 1930 fino alle 34 telecamere dell'edizione brasiliana del 2014. Un racconto che si sviluppa attraverso la ricerca dei produttori, dei registi, dei cameramen, dei replaysti, dei mixer, dei grafici, delle squadre di ripresa; l'apporto dei giornalisti e dei telecronisti; dei critici del cinema e dei semiologi; i Seminari sulla definizione del linguaggio del calcio. Un volume che si rivolge sia agli addetti ai lavori che al tifoso di calcio. -
La brigata Chinaglia
Dopo quarant'anni riappare un libro che per molti tifosi della Lazio ha rappresentato a lungo un introvabile oggetto di culto. La Brigata Chinaglia uscì nelle edicole il 13 maggio 1974. Celebrava il primo scudetto della Lazio, conquistato aritmeticamente solo il giorno prima, dopo la vittoria all'Olimpico sul Foggia. Era un libro scritto ""da dentro"""", perché l'autore, Angelo Pesciaroli, seguiva giorno per giorno la Lazio per il Corriere dello Sport e conosceva i segreti e le follie di quella squadra irripetibile. Di ognuno dei protagonisti, dal tecnico Maestrelli a Chinaglia, da Wilson a Re Cecconi, da Martini a Frustalupi a tutti gli altri, svelò aneddoti, episodi, pregi e difetti. Il libro, stampato in sole 1500 copie, risultò esaurito in pochi giorni e non fu più ristampato. La nuova edizione, aggiornata dall'autore, regala ai tifosi biancocelesti, anche a quelli che nel 1974 non erano ancora nati, uno straordinario quadro dello spogliatoio più pazzo del calcio italiano."" -
Rey, il cavallo che visse due volte
La storia vera di un purosangue cattivo, ingestibile e pericoloso che si trasforma in una docile guida per bambini principianti e diversamente abili. La storia di El Rey del Mundo (questo il suo nome completo), narrata dal suo proprietario, che ebbe la fortuna-sfortuna di acquistarlo nel 2001, ritrovandosi con un cavallo volubile e imprevedibile, capace di vincere corse da campione, ma anche di disarcionare il suo fantino prima di una gara, se non aveva voglia di correre. Costretto a disfarsene, proprio per l'impossibilità di gestirlo, terrorizzato all'idea che potesse finire in qualche giro di corse clandestine, o peggio in un macello, l'autore ha l'idea di affidarlo a una scuola di equitazione e ippoterapia. Qui, nelle mani di Barbara Morani, amante dei cavalli con alle spalle una lunga carriera nel salto a ostacoli (e autrice di un capitolo del libro), Rey vive la sua seconda vita, che dura tuttora. -
Sud. La curva magica
Un libro-album che ripercorre la storia della curva Sud, tempio del tifo romanista, attraverso le coreografie più spettacolari e significative. In oltre 100 immagini passano trent'anni di pagine memorabili del tifo giallorosso, dai tamburi e i megafoni del Cucs (Commando Ultrà Curva Sud) alle moderne ""due aste"""". Il testo accompagna ogni fotografia, svelando retroscena inediti e spiegando i mutamenti avvenuti negli anni nella Curva Sud."" -
Nel cuore di chi resta. Storie di vittime innocenti e di chi non si è arreso al dolore
Ventisei storie di vittime di mafia e criminalità comune, attraverso le sensazioni e i ricordi dei familiari. Il filo conduttore è il passaggio dalla disperazione alla testimonianza attiva, attraverso un cammino che lo Stato, dimenticando i suoi figli e i suoi servitori, rende ancora più difficile. In apertura, la vicenda di Vito Scafidi, ucciso dal crollo del controsoffitto nella scuola Darwin di Rivoli. Un episodio solo all'apparenza casuale, ma invece emblematico del malaffare che infanga il nostro paese. Emblematico anche per la forza della mamma, Cinzia Caggiano, impegnata da anni in una lotta ostinata contro i disservizi della nostra scuola. Tra le storie, anche quella dell'esplosione nel Rapido 904, che trent'anni fa causò 15 morti. Ma la maggior parte delle vicende toccano la realtà tragica delle guerre di mafia, del racket che avvelena la vita di famiglie innocenti, della guerra eroica che singoli e indifesi esponenti delle forze dell'ordine ingaggiano contro i clan. E dopo, cosa resta? Non di rado, i familiari si trovano alle prese con il disinteresse delle istituzioni, con l'indifferenza dell'opinione pubblica, con i nodi inestricabili della burocrazia. -
Ventisei maggio. Apoteosi Lazio
La traccia del derby del 26 maggio 2013, che consentì alla Lazio di trionfare in Coppa Italia proprio a danno dei cugini, rimane fresca malgrado lo scorrere del tempo. Il volume è una galleria fotografica completa dell'evento: prima (con le manifestazioni della vigilia), durante (con le immagini della partita e del gol decisivo di Lulic) e soprattutto dopo, quando la fantasia del tifo della Lazio si scatenò, riempiendo Roma di striscioni, murales e bandiere. L'ultimo capitolo del libro è dedicato agli sfottò apparsi sul web nei giorni successivi. Le fotografie sono di Giuseppe Calzuola, decano dei fotografi sportivi italiani. -
Dal Tevere al Piave. 1915-1918 gli atleti della Lazio nella grande guerra
Nel centenario della Prima Guerra Mondiale, una ricerca storica sugli atleti della Polisportiva Lazio impegnati nel conflitto. Si tratta di oltre duecento ragazzi, trenta dei quali (e non 11 come si credeva fino a oggi) periti al fronte o per le conseguenze di ferite riportate durante i combattimenti. Con metodica e documentata precisione, vengono riportate le vicende dei giovani biancocelesti, corredate da date e riferimenti storici basati su una lunga e paziente ricerca. -
La Lazio è de più. 1900-1930: alle radici di un ideale
I primi trent'anni di storia della S.S. Lazio narrati attraverso una ricerca capillare su fatti, date e personaggi. Dalla fondazione del club su una panchina di Piazza della Libertà all'inizio della Serie A a girone unico, la storia biancoceleste viene raccontata in tutti i suoi aspetti: societario, sportivo, sociale. Alcune imprecisioni della storiografia precedente vengono sanate, alcuni fatti e personaggi prima misconosciuti vengono portati all'attenzione del lettore. Questi gli argomenti: il cammino della Lazio dal 1900 al 1930; biografie; le radici; i luoghi della Lazio; appendici; statistiche.