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Il laboratorio magico di Emilio Salgari. Avventure, fantasmi, magie
"Si affronta e si raccoglie, in dettaglio, l'attenzione per la magia da spettacolo presente nella narrativa di Emilio Salgari, di cui quest'anno ricorre il 150° anniversario della nascita (1862-2012). Cronista teatrale, sposo di un'attrice dilettante, Salgari ama il palcoscenico in generale. E del resto non è un caso che gli studi sul melodramma travasato nella sua opera siano ormai numerosi. Il più popolare illusionismo ottocentesco riguarda i fantasmi, che affiorano frequentemente nelle avventure del Nostro, dove si passa via via da uno sguardo positivista a una contemplazione più ludica. In tal senso, nel romanzesco salgariano precipitano pure alcune amicizie dello scrittore, come l'ex segretario di un illusionista di colore: entrambi personaggi reali, da sempre creduti di fantasia. E che dire dei più famosi trucchi indù di ogni tempo? Del gioco della cesta e del seppellimento del fachiro? Altri """"morti"""" che tornano magicamente in vita...""""" -
Fantasmi in Val d'Orcia. Un diario e un racconto
Il racconto inizia con un viaggio. O meglio inizia con un testamento. Chiamato dal notaio dopo la morte del nonno, Edoardo, un giovane storico, si reca nella Val d'Orcia, luogo della sua infanzia. Ma assieme all'eredità riceve anche un diario e un racconto di memorie. Saranno proprio questi scritti a far conoscere una verità: il nonno non era la persona che Edoardo aveva sempre creduto ma aveva un'identità nascosta. Inizia così un viaggio tra ricordi e apparizioni dal passato che spingerà Edoardo su un cammino per comprendere chi fosse il nonno e chi sia lui stesso, passando dall'odio alla riconciliazione. -
ItaliaEuropa in 150 anni. Pace e non violenza
La fine del XX secolo e l'inizio del XXI sono stati caratterizzati da un incredibile aumento delle disuguaglianze che dai paesi del sud del mondo si sono estese anche all'interno dei paesi ricchi. Ci troviamo in un sistema socio-economico che non sa condividere la ricchezza fra tutti gli uomini della terra. Quando i grandi poteri che gestiscono questo modello di sviluppo prendono atto che esso non è estensibile a tutti, accettano che ci siano esclusi ed inclusi, sommersi e salvati. Per mantenere questo stato di cose è ritornata la guerra. La pace è diventata una parola in disuso e in un momento in cui dovrebbe imporsi con forza si è invece allontanata dall'orizzonte del nostro tempo. Ormai sappiamo con certezza che non c'è futuro senza pace e che uno dei pilastri della pace è la giustizia. La guerra non si può più giustificare in alcun modo, è morte, menzogna, tradimento, devastazione, sofferenze di ogni tipo, è distruzione di risorse vitali, è una ricaduta nell'inciviltà. L'articolo 11 della nostra Costituzione esprime con chiarezza sia il ripudio della guerra, sia la necessità di porre limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia. -
Architettura e urbanistica a Cuneo tra il XVII e XIX secolo
Lo studio sulla città ed il territorio circostante vuol essere un contributo per approfondire e comprendere il complesso ed articolato sviluppo urbanistico e architettonico di Cuneo dal 1662 al 1814. L'apertura dei grandi cantieri militari e religiosi, tra la fine del Seicento e l'inizio del XVIII secolo, hanno favorito un completo rinnovamento delle grandi strutture dell'architettura religiosa, militare, assistenziale e civile, coinvolgendo anche le dimore dell'oligarchia locale. Contestualmente procedevano i lavori di ampliamento del complesso apparato delle fortificazioni dilatandosi e restringendosi a seconda dell'evoluzione delle tecniche balistiche e militari... -
Sulle liste nere. La vita di un giornalista nell'Europa centrale
L'autobiografia senza abbellimenti di un noto giornalista, esperto di Europa centrale. Nel suo caso si può dire con piena ragione che vita privata e storia del ventesimo secolo si intreccino. In Ungheria, durante la seconda guerra mondiale, da ragazzino sfugge al corteo della morte, dopo diventa membro del partito socialdemocratico poi comunista. Negli anni Cinquanta è uno tra i più giovani prigioneri politici; dopo la rivoluzione del 1956 immigra in Austria e diventa un giornalista di grande importanza, amico del cancelliere austriaco Bruno Kreisky. -
Manuale di psicometria applicata
La ricerca scientifica, ma anche una pratica clinica correttamente svolta, richiedono la misura delle variabili di cui ci si sta occupando. Vi è inoltre un'esigenza di tipo pratico, maggiormente sentita per ora dai servizi pubblici o privati convenzionati ma destinata a farsi sempre più rilevante nel tempo (oggettivazione della diagnosi e degli esiti degli interventi). Esistono a tal fine numerosi tests variamente realizzati, per cui è fondamentale conoscere i principali modelli teorici per poterli somministrare e per interpretare correttamente i risultati ottenuti. Questo volume intende offrire allo stesso tempo uno strumento di studio per gli allievi del corso di laurea in terapia neuro e psicomotoria dell'età evolutiva e uno spunto di riflessione per tutti coloro che si occupano di neurologia e psichiatria dell'età evolutiva. -
Il momento (Creusaide)
Come sarebbero andate le cose se da Troia non fosse riuscito a fuggire Enea, ma sua moglie, Creusa? Magda Szabó riscrive l'Eneide in chiave femminile. Un poema epico sotto forma di romanzo che scaturisce dalla ricca cultura classica dell'autrice, ma è anche un romanzo moderno, politico del potere e dei regimi totalitari. Il particolare progetto che ha attratto Magda Szabó per una vita e che lei ha realizzato in un'età più matura ricorda Le memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar e Orlando di Virginia Woolf. -
Anna Édes
Nel tumultuoso periodo del primo dopoguerra ungherese, tra rivoluzioni e controrivoluzioni, in un tranquillo quartiere di Budapest, una famiglia borghese e benestante assume una giovane cameriera, Anna. Il quotidiano sembrerebbe procedere sereno se non fosse che lentamente la dura condizione di serva corrode l'animo docile e benevolente della ragazza, che si trova persino sedotta e abbandonata da un membro della famiglia. Per i padroni il culmine sarà inatteso e disgraziato. -
Affresco
"Affresco"""" racconta la storia di una famiglia che si raduna per il funerale della moglie di un prete calvinista, per decenni curata in manicomio. Torna anche la figlia, Annuska. Nella sua figura non è difficile scoprire elementi autobiografici: Annuska spirito indipendente, sincero e intransigente, si tiene lontana dalle mostre e dalle occasioni di pubblicazioni istituzionali che offrirebbero la via facile al successo, pur di non scendere a compromessi con il potere. Annuska, fuggita di casa nove anni prima per realizzare il suo sogno d'infanzia, diventare una pittrice, fu rinnegata dal padre tirannico che educava i figli con la frusta in una mano e la Bibbia nell'altra. Mentre la notizia del ritorno della figliola prodiga sconvolge i membri della famiglia e la città, nelle tredici ore che trascorrono tra il suono mattutino e quello serale della campana, si mettono sulla bilancia le menzogne, l'egoismo, l'ipocrisia, il bigottismo dei vivi e dei morti e nessuno può evitare la caduta della propria maschera. Il primo romanzo di Magda Szabó, con una prefazione dell'autrice e l'introduzione di Gian Paolo Serino." -
La notte dell'uccisione del maiale
Anni '50: in una città di provincia ungherese, Debrecen, in un cupo e freddo giorno invernale, una famiglia si prepara all'annuale uccisione del maiale e al conseguente banchetto. Conosciamo la storia del matrimonio di János e Paula, il passato delle loro famiglie e scopriamo un segreto che porta alla morte ma nello stesso momento alla rinascita. -
Per Elisa
Magda Szabó (1917, Debrecen – 2007, Kerepes) è autrice pluripremiata di numerosi romanzi, drammi, raccolte di poesie e saggi. È considerata la più importante scrittrice ungherese del XX secolo. Il suo romanzo più famoso è La porta, in Italia pubblicato da Einaudi. Per Elisa è l'ultima opera scritta dalla scrittrice ungherese. Doveva far parte di un dittico autobiografico rimasto inattuato, seppure Per Elisa è in sé completo. Viene considerato in patria il capolavoro della scrittrice, il degno lascito prima della compianta scomparsa. In Ungheria ne hanno vendute più di centomila copie nel primo anno della sua pubblicazione, nel 2002, ed è ancora un long seller. La storia di Per Elisa avviene tra il 1917 e il 1935, e segue la vita della scrittrice fino all'esame di maturità. I genitori assicurano alla loro brillante ma cocciuta figlia di poter godere di un'eccezionale gioventù. La giovane Magda non era una ragazzina facile da controllare. Ebbe un periodo molto difficile a scuola con i suoi insegnanti, cui rispondeva con azioni di sfida e vendetta. Nell'appassionata prosa di Magda Szabó riusciamo a vedere una fantasiosa studentessa, esperta di cultura classica, fiduciosa nelle proprie capacità, che fa la sua prima conoscenza con l'amore. Perché il titolo Per Elisa? Come sul risvolto della prima edizione Magda Szabó ci spiega: “l’umanità è composta da miliardi e miliardi di Elise, e ognuna di loro può cogliere nella canzone di Elise un messaggio, un interrogativo o un’istruzione personali indirizzati a lei, (...) ma dice qualcosa anche a noi, a ognuno tra di noi che siamo disposti a canticchiare la canzone in questa maniera muta e filtrare da essa riguardo a cosa il maestro ci chiede di prendere posizione.” E possiamo solo condividere il pensiero espresso dalla professoressa Cinzia Franchi che sulle pagine de Il Manifesto scrisse: “chissà che non sia questo il segreto, la chiave che apre la porta sul passato incastonato nel quadro del Grande Trauma collettivo storico ungherese del Trianon, la chiave per comprendere un’autobiografia interrotta.” Introduzione di Simonetta Sciandivasci. Postafazione di Stefano Bottoni. -
Settembre 1972
Settembre 1972 è uno dei testi più originali e più geniali della letteratura contemporanea ungherese.rn«In un libro travolgente come Settembre 1972 possiamo leggere la testimonianza dolorosa e la spietata storia di sofferenza dell’uomo che dalla sua esperienza dell’assoggettamento amoroso comprende che non può mai capire il suo assoggettamento, deve soltanto subirlo.» – La Letturarn«Settembre 1972» è un romanzo in versi che racconta in 99 istantanee la storia di un amore, dal suo prologo al suo epilogo. Pubblicato per la prima volta nel 1988 in Ungheria, le copie vennero esaurite in tempi brevissimi e il libro divenne un caso letterario. Una donna e un uomo si conoscono, si innamorano, si sposano, hanno un figlio e poi si separano perché la donna non può vivere con l'uomo, che anche lei ama, ma non sopporta di essere proprietà di un solo uomo, anche se è padre del loro figlio. Il testo racconta minuziosamente i fatti. Il primo incontro, i primi amplessi, le prime gelosie e i primi tradimenti, di lui e di lei. Poi segue la storia della separazione fisica e spirituale. Il ciclo di poesie di Imre Oravecz descrive tante donne, ma solo un desiderio, quello che ci spinge verso l'oggetto del desiderio, verso l'unica donna. -
Lolò, il principe delle fate. Ediz. illustrata
Lolò, il figlio di Iris, regina delle fate, desidera diventare un bambino del mondo reale ma una minaccia incombe, la sua mamma e la pace del regno sono in grave pericolo: anche il mondo delle fate non è così bello come sembra, segreti e ricatti, minano la giustizia. Tante le sfide che gli abitanti del regno dovranno affrontare; importanti i quesiti a cui dovranno trovare risposte, ricercando la forza nello spirito di collaborazione e, soprattutto, comprendendo che la convivenza nella diversità è l'unica arma pacifica per lottare – e vincere – contro l'abuso di potere e gli inganni, regalandos(c)i momenti di amore e amicizia profondi. Una riedizione illustrata della favola più famosa di Magda Szabó: una storia senza tempo adatta ai piccoli ma soprattutto ai grandi lettori, raccontata attraverso la voce di fate, unicorni, umani e oggetti parlanti. Un'avventura tra magia e creature fantastiche, una fiaba che, a distanza di tempo, ci impone di riflettere su tematiche sempre attuali, perché questo è ciò che le voci più importanti sanno fare. È una pozione contro i maghi del potere, in difesa della libertà, capace di spezzare il confine tra mondi distanti che poi così diversi non sono. Introduzione di Antonella Cilento. Età di lettura: da 10 anni. -
Il Gatto d'argento
Jacobus Troll è stato ucciso. Il suo cadavere giace nei pressi di un antico insediamento urbano. Decenni dopo, un visitatore avvierà indagini personali sulla vittima e si sentirà attratto dal mistero che aleggia tra le piccole case del paese, la cui tranquilla vita è scandita dai molteplici orologi montati su torri e campanili. Visitando i resti della Locanda del Gatto d’Argento, ricordando antichi manoscritti, incontrerà vecchie curatrici e il fantasma di una giovanissima ballerina. Giungerà a scoprire che il destino della sua stessa vita era parte del mistero. Il miglior realismo magico ungherese si mescola alla prosa di uno dei maggiori scrittori magiari contemporanei. La scrittura di Száraz è paragonata dai critici a quelle di Hrabal, Márquez e Zafón. Con l’introduzione di Claudio Morandini. -
Abigail
Seconda Guerra Mondiale. Gina, ragazza quindicenne dell'alta società di Budapest, orfana di madre e figlia unica di un generale dell'esercito ungherese, per volontà del padre, nell'autunno del 1943 deve abbandonare i luoghi abituali e le persone amate della sua vita e senza poter salutare alcuno, viene portata in una prestigiosa, ma molto lontana scuola calvinista, nell'Istituto di Educazione Femminile Matula. Le tolgono ogni oggetto personale, è obbligata a indossare un'uniforme scura e semplice, la sua giornata è regolata da un orario molto rigido. La vita nell'istituto è pieno di regole e divieti e Gina per un piccolo tradimento si trova anche emarginata dalle sue compagne di classe. Si ribella, ma verrà a sapere qualcosa per cui decide di rimanere nell'istituto e accettare la sua reclusione. Come riuscirà Gina ad orientarsi in un mondo difficile e pieno di segreti da adulto? I suoi passi saranno vegliati dalla misteriosa Abigail, una statua del giardino della scuola che secondo la leggenda diffusa tra le allieve pare avere strani poteri, e da un segreto protettore, l'identità del quale è conosciuta solo dal generale. -
Una storia da dimenticare. Storia, ricordi ed emozioni del «solista del mitra»
Luciano Lutring, noto alle cronache degli anni Sessanta con il soprannome di ""Solista del Mitra"""", fu autore di rocambolesche rapine (in cui nessuno fu ferito) commesse per amore di una donna. Dopo anni di carcere ottenne la doppia grazia presidenziale per meriti artistici e, con la riacquistata libertà coincise un radicale cambiamento di vita all'insegna della pittura e della scrittura."" -
Il disertore
"Quasi ogni giorno sentiamo parlare di azioni terroristiche e, nel ventunesimo secolo, dobbiamo affrontare la cruda realtà di essere mortali. Può capitare di trovarsi nelle medesime circostanze ed essere coscienti del fatto che non possiamo fare nulla contro (e permettetemi il termine) l'eccessivo zelo religioso di alcuni. Vorrei dunque dedicare questo racconto a tutte quelle persone, che neppure conosco, ma che hanno sofferto e patito simili eventi e che, purtroppo, hanno, inevitabilmente, perso dei cari, nel tentativo di rispettare delle regole che altri invece non rispetteranno mai!"""" (Amos Cartabia)" -
Sussurri dal cuore
Nick Graves è un chitarrista. Raggiungere Los Angeles è una priorità assoluta per realizzare i suoi sogni di musicista. Ma durante il viaggio attraverso il deserto, a causa di un banale imprevisto, incontra Emily Johnson, una bellissima ragazza dai lunghi capelli corvini e occhi verdi smeraldo. Per Nick è amore a prima vista, ma per Emily non è altro che uno straniero comparso all'improvviso. Col passare del tempo, però, tra i due giovani nasce un qualcosa di magico, contrastato purtroppo da un terribile segreto che Emily porta con sé. Di fronte a questo, Nick dovrà fare una scelta, la più difficile della sua vita, e che solo il suo cuore sarà in grado di suggerirgli. -
Non raccontatemi delle storie
Tra tinche che saltano, segreti che vengono a galla e personaggi che si fatica ormai ad incontrare, il lago di Lugano fa da sfondo ad una serie di storie noir a cavallo tra fantasia e realtà. Come la superficie dell'acqua si increspa improvvisamente per il vento, così l'assopita vita di paese è messa in subbuglio da eventi difficili da decifrare. Per un attimo, la tranquillità del lago si trasforma rivelando situazioni inquietanti per poi tornare, dopo poco, alla lenta e sicura quotidianità. -
Punto di rottura
La Russia ha un arsenale nucleare di oltre 27.000 ordigni, mal conservati e soprattutto mal custoditi. Ha anche centinaia di funzionari disposti a svenderli. Uno di questi è il fantomatico Abraxas (la farfalla), trafficante d'armi sospettato di avere trafugato quattro testate nucleari in un magazzino nel nord dell'Ucraina. Il furto, inizialmente, sembra non avere alcun rapporto con l'omicidio di Anna Pakula, ricercatrice universitaria brutalmente assassinata dopo un viaggio in Russia, ma le indagini di Daniel Garcia, giornalista e marito della donna, portano alla luce una serie di intrighi nei quali la moglie pare abbia avuto un ruolo determinante. L'indagine di Garda finisce così per incrociarsi con quella di Notorius, agente dell'Mi6 inglese alle calcagna di Abraxas, e rischia di comprometterne la missione. A complicare ulteriormente la situazione emerge poi la notizia che un missile nucleare (con a bordo una delle testate rubate) si è inabissato nel mar del Giappone, dopo un lancio fallito della Corea del Nord. Contemporaneamente, le indagini dell'Fsb (il servizio segreto Russo), rivelano che Abraxas sta per vendere alcune testate nucleari ad un pericoloso gruppo terroristico. Un agente infiltrato, il cui destino si incrocierà con quello di Notorius e di Daniel Garcia, viene così incaricato di recuperare gli ordigni.