Sfoglia il Catalogo feltrinelli031
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 7181-7200 di 10000 Articoli:
-
Un eroe triestino. Fabio Carniel nelle lettere e nel diario di guerra
In questo volume si ripercorre la vicenda di Fabio Carniel, un giovane irredento triestino che, dopo essere espatriato clandestinamente per arruolarsi volontario nell'Esercito Italiano, si diede volontariamente la morte sul monte San Gabriele il 14 maggio 1917 per non cadere vivo nelle mani degli austriaci. La sua figura viene rivisitata attraverso approfondite ricerche storiografiche che si sono anche avvalse delle lettere inviate alla famiglia e del diario rinvenuto dopo la guerra fra i suoi effetti personali. -
La medaglia di Memel
Il 22 marzo 1939 il distretto di Memel, appartenente alla Lituania, venne annesso alla Germania ed il giorno successivo le truppe tedesche marciarono nella città e nel territorio appena ottenuto. Il primo maggio del 1939, per commemorare il ""ritorno"""" di Memel e per rendere omaggio a chi aveva preso parte a questa ulteriore annessione, Hitler istituì la terza delle cosiddette """"medaglie delle guerre dei fiori"""", la Medaille zur Erinnerung an die Heimkehrer des Memellandes, altrimenti conosciuta con il diminutivo di Memel-Medaille o medaglia di Memel. Questo libro interamente dedicato alla medaglia di Memel è il frutto del lavoro di ricerca e comparazione di questi ultimi anni da parte dell'autore."" -
Le Ritterkreuz delle Waffen-SS. I decorati con la croce di cavaliere 1940-45
Il volume elenca in ordine alfabetico tutti i 458 decorati delle formazioni Waffen-SS divisi in sezioni relative ai diversi gradi della decorazione. Alla fine, una ulteriore sezione riporta i decorati ordinati per unità divisionale nella quale ottennero la concessione della croce di cavaliere. Per ogni decorato viene indicata la data di concessione, il grado, l'unità e il ruolo con i quali la ottennero. -
Ennio Bianchi, una vita spezzata. La guerra di Spagna nelle foto di un aviere fontanese
Ennio Bianchi, di Fontana Liri (FR), arruolatosi nella Regia Aeronautica, si ritrova in piena guerra di Spagna (1936-39). E nella successiva, dalla quale non fa ritorno. La sua è la microstoria di un fontanese che vive la sua vita nel contesto in buona parte tipico di quel tempo: la famiglia patriarcale e numerosa, le condizioni generali e familiari non ottimali, il piccolo paese con le sue caratteristiche sociali e culturali. Fattori che, sommati ad altri, spingono in gran parte il nostro protagonista a scegliere l'arruolamento nella Regia Aeronautica. Per volontà di migliorarsi e sostenere economicamente la famiglia, uscire dal piccolo orizzonte locale. Per patriottismo, anche. Ma, forse, non per volontà guerriera. Una scelta pagata con la vita. Correda il volume l'album personale di oltre un centinaio di fotografie che ritraggono i momenti di vita del protagonista durante il suo impiego nella Aviazione Legionaria. Interessante non solo per gli appassionati di storia militare e della Guerra Civile spagnola, ma anche per gli amanti dell'aeronautica e del modellismo per gli scatti effettuati ai velivoli a terra e in volo. -
Il contributo di Carpaneto alla grande guerra
Storia di Carpaneto durante la Grande Guerra. -
Lebensborn. I figli del nazionalsocialismo. La rielaborazione di una leggenda
Il libro affronta un tema complesso: il Lebensborn, un'organizzazione nazionalsocialista in cui il male e il bene si intrecciano in maniera indissolubile. Nel dopoguerra il silenzio e la menzogna hanno costruito attorno al Lebensborn una fosca leggenda che ne ha fatto un luogo di coercizione in cui le donne erano obbligate a congiungersi con uomini delle SS per concepire figli per la patria. Avvalendosi di un'ampia bibliografia non ancora reperibile in italiano, l'autrice ricostruisce la storia del Lebensborn dalla sua fondazione nel 1935 fino allo scioglimento nei convulsi giorni che fecero seguito alla capitolazione del Terzo Reich. Ampio spazio è dato alla rilettura tendenziosa della realtà storica con cui nel dopoguerra, attraverso romanzi e film, venne stravolta la effettiva natura del Lebensborn. La documentazione fotografica presenta una sezione then and now con foto inedite, di proprietà dell'autrice, che con pazienza e costanza ha ritrovato le Case del Lebensborn. -
Presente! Memorie di Giuseppe Emiliani
L'esperienza del piacentino Giuseppe Emiliani durante la prima guerra mondiale. -
1915-1918 la grande guerra dei borgonovesi
Storia di Borgonovo Val Tidone, provincia di Piacenza, e dei suoi abitanti durante la prima guerra mondiale. -
Lugagnano Val D'Arda 1915-1918. Cronache di un paese in guerra
Cronache di Lugnagnano Val d'Arda durante la prima guerra mondiale. -
La direzione di artiglieria di Piacenza nella Grande Guerra
Storia della Direzione di Artiglieria di Piacenza durante la prima guerra mondiale. -
Kaiten! I siluri umani giapponesi nella seconda guerra mondiale, 1944-1945
Nel febbraio 1944 l'Alto Comando della Marina Imperiale giapponese approvò il progetto di due giovani ufficiali, Hiroshi Kuroki e Sekio Nishina. Si trattava di una nuova e micidiale arma suicida, un siluro a guida umana, il kaiten. Nelle intenzioni dei due inventori la nuova arma avrebbe dovuto mutare le sorti della guerra a favore del Giappone. La prima missione, composta da tre sommergibili con a bordo quattro kaiten ciascuno, venne effettuata nel novembre 1944 e vide come obiettivo le numerose navi americane ancorate nell'atollo di Ulithi, nelle Isole Caroline. Nonostante l'esiguo risultato materiale, l'effetto psicologico sugli Alleati fu notevole. A questa missione ne seguirono altre nove, con alterne fortune, fino all'agosto 1945, quando le due bombe atomiche, sganciate su Hiroshima e Nagasaki, determinarono la resa incondizionata del Giappone e quindi la fine delle ostilità. L'attacco suicida non fu un valido metodo di guerra, ma un'azione dettata dalla disperazione. Dal punto di vista strategico fu uno spreco di risorse. Troppe vite e mezzi persi per distruggere o danneggiare una minima parte dell'inesauribile potenziale bellico nemico. -
Comandante di U-Boot contro l'Inghilterra. Diario di bordo del comandante del sommergibile tedesco U-28 nei primi due anni della Grande Guerra 1914-1915
La presente pubblicazione è una traduzione di un libro pubblicato nel 1916 da Georg Günther von Forstner, comandante del sommergibile tedesco U-28. Il diario è stato scritto con la fretta un po' disattenta di un uomo che approfitta di rari momenti di svago, evidentemente soggetti a improvvise e prolungate interruzioni. Sono state omesse molte ripetizioni e fatti banali, ma, al fine di esprimere la personalità dell'autore, la traduzione è stata la più letterale possibile ed essa evidenzia la strana commistione di sentimentalismo e ferocia, peculiare nella psicologia tedesca. Parte del libro offre una descrizione tecnica - non tanto della struttura di un sommergibile quanto della natura delle sue attività - che concede al lettore l'insolita opportunità di cogliere alcuni preziosi avvenimenti attraverso questo personale e intimo diario di un U-Boot tedesco. Diversi capitoli sono semplici resoconti delle avventure dello stesso comandante durante le prime due missioni, fino all'agosto 1915, dell'U-28 impegnato nella guerra navale condotta contro i trasporti commerciali. Forstner è un compagno fedele; un buon ufficiale preoccupato per il benessere del suo equipaggio. È anche gentile con i suoi prigionieri quando scopre che sono vittime docili. È anche disposto a riconoscere il fegato e il coraggio del suo avversario. Non risparmia mai la propria persona e mostra un'ammirevole resistenza sotto la pressione di un intenso lavoro e di una grande responsabilità. È pieno di amore entusiasta per la sua professione e nel descrivere una tempesta in mare il suo stile piuttosto monotono di scrittura sale improvvisamente all'eloquenza. Ma nella sua esaltata devozione nei confronti dell'Onnipotente Signore della Guerra e della Patria rivela apertamente la sua gioia fanatica nel lavoro nefasto che deve svolgere. Ovviamente Forstner, preso dalla celebrazione, sua e della Kaiserliche Marine, ""si dimentica"""" delle conseguenze meno gloriose di alcune sue imprese, non citando i casi in cui, assieme al vascello nemico, sono annegati anche molti uomini, militari e civili."" -
Il problema del sistema soccorso nell'Italia postunitaria e giolittiana
Tra la fine dell'Ottocento e gli anni Venti del Novecento, in Italia, furono numerose le situazioni emergenziali e calamitose che misero a dura prova il Regio Esercito, i Reali Carabinieri, la Croce Rossa, i Civici Pompieri e così via. Inondazioni, crolli, terremoti e diversi altri gravi sinistri furono portatori di un costante dibattito sulle carenze e le limitazioni del Sistema Soccorso italiano. Polemiche che si trascinarono sui giornali e nelle aule parlamentari. L'autore, partendo da ricerche giovanili di alcuni anni fa opportunamente rivisitate, migliorate ed aggiornate, ha provato a ricostruire le tappe che condussero ai primi passi volti a dare strutture organiche ed omogenee e coordinamento efficiente ai soccorsi in caso di eventi disastrosi nell'Italia postunitaria e giolittiana. -
La dea di Atvatabar. Alla scoperta del mondo sotterraneo
Per la prima volta tradotto in italiano un classico della fantascienza ad opera di William R. Bradshaw. Ultimato nel 1891 e pubblicato a New York l'anno successivo, La dea di Atvatabar riprende le tematiche di Jules Verne e di Edward Bulwer-Lytton circa l'esistenza di altre civiltà in una fantastica Terra cava. Lexington White, dopo aver ereditato i beni del suo ricco padre, vuole utilizzare la sua recente fortuna per diventare il primo esploratore a raggiungere il Polo Nord. Assunto un equipaggio esperto, salpa con la Polar King, un robusto piroscafo. Ma invece di raggiungere la propria destinazione, passa attraverso una apertura nella regione polare e scopre un nuovo mondo vastissimo all'interno della Terra. Lì, nell'utopico regno di Atvatabar, dove la gente cerca di perfezionare sia il corpo che lo spirito, Lexington si innamora di una casta dea vivente e, così, innesca una rivoluzione religiosa che scatena una guerra civile totale, mettendo in pericolo il mondo interno. Pieno di avventura, riflessioni filosofiche, romanticismo ed estese battaglie navali e aeree, La dea di Atvatabar può essere certamente definito un classico della letteratura fantastica e utopistica del XIX secolo. -
Kusunoki masashige. L'epopea del samurai fedele. Le gesta dell'eroe nazionale nel Giappone feudale di inizio XIV secolo
Kusunoki Masashige è il perfetto esempio del samurai solitario che muore eroicamente contro enormi avversità, combattendo coraggiosamente anche se sa che la sua causa è senza speranza. È fedele al suo imperatore e allo stesso tempo al suo makoto, cioè al concetto vitale di onestà a cui è chiamato un samurai. Quel tipo di sconfitta e di morte assicura a Masashige una duratura popolarità come eroe nazionale. La sua storia appartiene a quel periodo del medioevo giapponese che vede tra il 1331 e il 1336 i clan che gestiscono lo shogunato e, quindi, l'effettivo potere nel paese, prima gli Hōjō e poi gli Ashikaga, scontrarsi con il sovrano Go-Daigo impegnato nel tentativo di una restaurazione imperiale. Masashige aderisce subito alla chiamata del suo imperatore e gli rimane fedele fino all'ultimo suo respiro, dopo aver ottenuto la fama di combattente formidabile e aver dimostrato alla nazione un coraggio risoluto, una tenacia combattiva, una astuzia strategica e una audacia tattica di straordinaria grandezza. -
Carmilla. Vol. 6
La rivista contiene racconti inediti di Eraldo Baldini, Sandrone Dazieri, Chuck Palahniuk, Vincenzo Mele, Gregory Maguire, Jean-Louis Trudel, Jim Cowan, Riccardo Valla; saggi e interventi di Serge Quadruppani, Gérard Duménil, Dominique Lévy, Antonio Moresco, Ken McLeod, Aris Papathéodorou, Claudio Asciuti, Marco Paggi; recensioni e rassegne di Domenico Gallo, Vittorio Catani, Danilo Arona, Silvia Arzola, Valerio Evangelisti, Giuseppe Genna, Luigi Lollini, Marco Paggi, Pietro Izzo. -
Cinquanta cose che forse non sai
Scrittore e giornalista d'inchiesta, Russ Kick riunisce in questo agile volume fatti poco noti, informazioni celate, notizie scomode ""che forse non sai"""". Per esempio: sperimentazioni di farmaci su cavie umane inconsapevoli; radioattività in Iraq: l'equivalente di 250.000 bombe nucleari; i farmaci prescritti causano 100.000 morti l'anno; due bombe atomiche sono state sganciate sugli Stati Uniti; le coltivazioni di soia stanno distruggendo l'Amazzonia; nel 1995 stava per scoppiare la terza guerra mondiale..."" -
Tutto in vendita. Ogni cosa ha un prezzo. Anche noi
In questo libro quindici autorevoli giornalisti propongono una visione critica del mercato mondiale. In questo panorama nulla sfugge alla vendita: dalla democrazia all'informazione, dalla natura alla guerra. Tutto ha un prezzo e tutto è merce. -
Influenza aviaria
Nel 1918, quando decine di milioni di persone morirono per una terribile epidemia di influenza, il mondo tremò. Da allora la ricerca ha fatto ben poco, e ancora meno hanno fatto le multinazionali farmaceutiche, che da decenni lottano affinché i vaccini non vengano amministrati dagli Stati e offerti gratuitamente alle popolazioni. In compenso, la facilità di spostamento, gli allevamenti intensivi e il disinteresse per le possibilità devastanti che si possono scatenare in natura hanno reso il pericolo sempre più incombente: il rischio è quello di una pandemia influenzale di proporzioni mai viste prima. Questa pandemia è l'influenza aviaria? Mike Davis spiega quali sono i reali rischi, quali gli errori che si stanno commettendo, quali le prospettive. -
Censura 2008. Le 25 notizie più censurate
"L'informazione come cane da guardia del potere"""" appare sempre più spesso, purtroppo, un precetto astratto. Chiunque lavori - o abbia lavorato all'interno del sistema dei mezzi d'informazione ufficiale sa bene che questo si fonda su un modello di premi e punizioni volto a garantire che la maggioranza rispetti linee di condotta preedeterminate. Sono diversi gli elementi che concorrono a limitare la missione dei giornalisti: tra gli altri, forzature ideologiche, la struttura degli organi d'informazione, le entrate derivanti dalla pubblicità e la cosiddetta pratica del giornalismo """"obiettivo"""" che, paradossalmente, intralcia i media proprio nella ricerca delle verità fondamentali. Per trent'anni Project Censored ha raccolto notizie importanti che i principali conglomerati mediatici hanno ampiamente ignorato, dando spazio anche alle più piccole e frammentarie informazioni che potessero generare verità negate."