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Libertà, uguaglianza, solidarietà. Il sindacato in Francia dalle origini al duemila
Il volume disegna, nelle sue linee essenziali, la traiettoria storica di quell'intreccio di spinte organizzative e sensibilità collettive che ha portato il sindacalismo francese ad affermarsi, nell'arco di oltre un secolo e mezzo, quale interlocutore irrinunciabile dell'imprenditoria e dello Stato. Il processo di allargamento della sua sfera di rappresentanza è andato di pari passo con l'articolazione degli organismi associativi in strutture verticali e piramidali. Ciò ha finito con il creare una distanza sempre maggiore tra i vertici delle organizzazioni sindacali e la base, e ad accelerare una tendenza alla diversificazione che, delineatasi nel Primo dopoguerra, si è consolidata dopo il Secondo. A partire dagli anni Settanta del Novecento il calo di adesioni, in concomitanza con le trasformazioni connesse alla terziarizzazione dell'economia nazionale e alla globalizzazione, segnala l'inizio di un sostanziale declino del sindacalismo. Privi di concrete prospettive di unificazione in un fronte comune, i sindacati francesi devono attualmente affrontare problemi di non facile risoluzione sul piano del rinnovamento delle architetture interne e delle strategie per la difesa dei diritti dei lavoratori. Prefazione di Maurizio Antonioli. -
Cafiero
Carlo Cafiero (1846-1892) occupa un posto centrale nella storia del movimento operaio italiano, per essere stato nel 1872 tra i principali ispiratori e organizzatori della prima Conferenza della branca italiana dell'Internazionale (Rimini, 1872). Fiduciario di Engels e Marx, nonché primo divulgatore in Italia de ""Il Capitale"""", dopo la rottura con i due Cafiero diventa amico di Bakunin ed è promotore, insieme ad altri, del tentativo insurrezionale della Banda del Matese nel 1877. La vita pubblica di Carlo Cafiero si compie nell'arco di dodici anni: fra gli sviluppi internazionalisti seguiti alla caduta della Comune di Parigi (1871) sino a quando Andrea Costa, amico di Cafiero e a sua volta tra i principali esponenti dell'Internazionale in Italia, abbandona le file di questa per entrare nel Parlamento italiano come primo deputato socialista. La vita di Cafiero, spesa nell'appassionata, intransigente, disperata, ma vana ricerca del """"sol dell'avvenire"""", si chiude, infine, con la tragedia della follia. Il libro che Pier Carlo Masini ha dedicato a Cafiero, è ora presentato in una nuova edizione rivista e ampliata dall'autore prima della sua scomparsa."" -
Una bibita mescolata alla sete. Internazionale situazionista
Il testo è suddiviso in tre parti: le prime due ripercorrono l'avventura teorico/pratica dell'Internazionale Situazionista (1957-1972) analizzando il contesto storico in cui si è sviluppata la critica situazionista, critica rivolta all'alienazione prodotta dallo spettacolo della merce in una società dell'abbondanza che ha trasformato il consumo della merce in un canovaccio in cui ciascuno recita il proprio ruolo, che è determinato dal benessere a lui concesso come unica fonte di felicità. La terza e ultima parte, consta di un Glossario di architettura e urbanistica situazionista in cui sono esposti i concetti e gli aspetti nodali del pensiero situazionista, così come si è formato e trasformato nel corso del tempo. -
Migrantes. Clandestino verso il sogno americano
Due giorni di galera in un luogo sconosciuto, un numero indefinito di assalti da parte di bande criminali e ""legali"""". E poi la fame, il freddo, il caldo, la sete, la foresta, le montagne, il deserto e un muro da superare, da abbattere. Ma anche la solidarietà e l'amicizia di un popolo straordinario e di compagni di viaggio che, come lui, cercano il sogno americano. Grazie alla sua lunga esperienza in America Latina, Flaviano Bianchini si trasforma in Aymar Blanco e intraprende il viaggio che migliaia di persone affrontano ogni giorno per raggiungere quel sogno effimero che è al di là del muro."" -
Gli ammutinati delle trincee. Antimilitarismo e insubordinazione dalla guerra di Libia al primo conflitto mondiale 1911-1918
La Prima guerra mondiale ha determinato traumi, conflitti, trasformazioni non solo nella società, ma nella coscienza collettiva e nell'esperienza umana di milioni di persone e, in particolare, delle classi subalterne. Furono infatti queste a pagare maggiormente gli effetti laceranti di quella guerra, voluta dal potere economico, dai governi e dai rispettivi nazionalismi, per affermare un'egemonia imperialista, conquistare territori e incrementare i profitti dell'industria bellica. Non tutti però accettarono passivamente di morire per interessi e logiche non loro. Prigionieri delle trincee, combatterono una loro guerra dentro la guerra, ammutinandosi agli ordini criminosi dei generali, disertando, animando rivolte per difendersi da una patria che li mandava al massacro e li voleva assassini di altri sfruttati. Questa ricerca vuole dare voce al loro coraggio. A un anno di distanza dalla sua pubblicazione nella collana ""Cultura storica"""", presentiamo una versione riveduta e ampliata del saggio, accompagnato da un inserto: Il gioco del soldato (una sorta di Gioco dell'oca) disegnato nel 1918 da Arturo Checchi e pubblicato con prefazione di C. Alvaro poco prima che """"scoppiasse la pace""""."" -
Le cospiratrici. Rivoluzionarie russe di fine Ottocento. Lettere e memorie di Olimpia Kutuzova Cafiero
Le vicende del movimento rivoluzionario russo di metà Ottocento sembrano uscire da una trama di Dostoevskij, mentre sono state esse stesse di ispirazione alla grande letteratura dell'epoca. Le ricerche storiche confermano la rilevanza e l'originalità di tale esperienza, e questo testo, suddiviso in tre parti, ne offre uno spaccato significativo. Nella prima parte si ricostruisce la storia dell'emancipazione femminile russa nell'esplosivo ventennio che vedrà lo sviluppo del nichilismo e del populismo. Nella seconda viene presentato, per la prima volta in Italia, il profilo biografico della rivoluzionaria bakunista Olimpia Kutuzova. Nella terza, attraverso due suoi scritti, la stessa Kutuzova ci narra brevemente le sue vicende: la partecipazione all'esperienza della Baronata, con Michail Bakunin - del quale sarà complice nel tentativo insurrezionale di Bologna dell'agosto 1874, trasportando dinamite verso l'Italia - e Carlo Cafiero, che sposerà e a cui in seguito legherà gran parte della sua vita. tentando una disperata evasione dalla Siberia con mezzi di fortuna, per tornare in Italia e salvarlo dal manicomio. -
Eppur si muove! Movimento operaio a Pisa e provincia dall'unità d'Italia alla dittatura. Studi e ricerche
L'impostazione di questa ricerca rientra in quel filone storiografico di ambito territoriale che ha avuto nuovo impulso in Italia nel decennio 1969-1979. Marianelli ha affrontato lo studio della complessa realtà del territorio con l'intento di capire come l'idea dell'utopia socialista e libertaria di un ""altro mondo è possibile"""" abbia permeato, dall'Unità d'Italia alla dittatura fascista, le idee, le culture, le politiche e i costumi delle classi subalterne. Lo storico partiva nella propria ricerca da una considerazione semplice ma ricca di risvolti: """"Pisa è ancora oggi una delle città che fanno della Toscana una regione rossa. Si tratta di una connotazione che, come nel caso dell'Emilia Romagna, ha radici lontane; e non mi pare un luogo comune cercare queste radici nella 'tradizione sovversiva' che la città ha alimentato da oltre un secolo a questa parte, a partire almeno dalla prima affermazione di un movimento operaio organizzato. Magari anche a Pisa, come in Toscana, le idee - per riprendere un topos storiografico ormai classico circolarono prima delle macchine e dei capitali""""."" -
Riglione. «Questa centrale e laboriosa borgata». Vita sociale e politica 1861-1948
È possibile raccontare un secolo circa di storia d'Italia attraverso la narrazione degli eventi accaduti nelle borgate situate al confine sud-est del comune di Pisa? A tale domanda vuole rispondere questa ricerca, che scava nella storia del nostro paese attraverso un ampio ventaglio di fonti archivistiche e documentarie. Pisa e la sua provincia vivono intensamente, e con caratteristiche peculiari assai spiccate, il processo di unificazione nazionale e la prima industrializzazione, nel contempo sono protagoniste della storia del nascente movimento operaio e socialista, con una marcata anima anarco-repubblicana e anticlericale. L'autore, attraverso un racconto coinvolgente ed efficace, riscopre gli ""anonimi volti"""" degli abitanti di questi borghi, dando loro voce e descrivendone le passioni, i progetti, le speranze e le delusioni che li animarono nei momenti cruciali della storia d'Italia. Lo studio accurato della storia locale è utile a formare quella memoria storica necessaria a contrastare il processo, che è in corso, di oblio del nostro passato. Come ricordava il grande storico francese Marc Bloch: «L'incomprensione del presente cresce fatalmente dall'ignoranza del passato»."" -
Un' ardua gioconda utopia. Il «Prometeo liberato», simboli e miti degli anarchici tra '800 e '900
L'anarchismo in Italia è stato un movimento politico e sociale che ha profondamente caratterizzato l'età classica della storia del movimento operaio e socialista. Ma come è stato possibile il suo radicamento in importanti settori del proletariato? Si può rileggerne la storia non tanto attraverso l'adesione a un preciso programma politico, ma individuando una molteplicità di personaggi, simboli e vettori che hanno caratterizzato la sua immagine collettiva? È possibile dare un'interpretazione del suo percorso a partire dall'analisi di alcuni personaggi ed eventi che hanno sicuramente alimentato l'immaginario sociale libertario? A tali domande risponde in parte questo volume che raccoglie una serie di saggi che hanno a che fare con singole persone del milieu anarchiste. Non si tratta tuttavia di biografie in senso stretto, ma dell'utilizzo dell'elemento biografico ai fini della ricostruzione di ampi frammenti dell'immaginario collettivo simbolico dell'epoca (come nel caso di Ferrer, Bresci e Gori) oppure di reti di relazione (l'universo dei noms de plume) o di fasi e piccole porzioni di fenomeni allora rilevanti come l'emigrazione politica. -
I sindacati autonomi in Italia 1944-1968. Un dizionario
Questo dizionario, dedicato ai sindacati autonomi in Italia tra il 1944 e il 1968, censisce 167 organizzazioni autonome (non affiliate ad alcuna delle confederazioni Cgil, Cisl, Uil e Cisnal). Di ciascuna vengono ricostruite, quando le fonti lo hanno consentito, la storia, le linee contrattuali e organizzative, corredate da informazioni sui gruppi dirigenti, nel quadro di un processo di forte cambiamento in Italia a livello politico, economico, sociale, e culturale. Tali trasformazioni hanno prodotto anche una frammentazione dell'universo sindacale con la creazione di decine di sindacati di categoria, proclamatisi autonomi rispetto alle confederazioni. La ricerca è stata condotta su materiale archivistico e sulla stampa coeva. È una guida organica al complesso e vario mondo del sindacalismo autonomo in Italia nel periodo 1944-1968. -
Gruppi anarchici d'azione proletaria. Le idee, i militanti, l'organizzazione. Vol. 1: Dal fronte popolare alla «legge truffa»: la crisi politica e organizzativa dell'anarchismo.
Tra il 1949 e il 1957 si consuma all'interno dell'anarchismo italiano una frattura, figlia della crisi politica e ideologica maturata dalla sconfitta degli anni '20 e '30. Una delle esperienze meno conosciute di quel periodo sono stati i Gruppi anarchici d'azione proletaria: un gruppo di militanti aggregati intorno a P.C. Masini, il principale ispiratore e responsabile della nascita dei Gaap, che voleva costruire un'organizzazione politica di ""quadri"""", un """"partito"""" libertario con una prospettiva internazionalista/libertaria, classista e consiliarista. La parabola si chiuderà dopo il fatidico 1956 (rivolta d'Ungheria) quando si fonderanno con i Gruppi d'azione comunista - movimento dissidente comunista ispirato da G. Seniga - formando il Movimento della Sinistra comunista. L'opera sarà composta da tre tomi, i primi due contenenti una selezione degli atti e dei documenti dell'organizzazione, il terzo le biografie dei militanti e simpatizzanti che formarono il nucleo di questo """"ardito"""" esperimento politico."" -
Gruppi anarchici d'azione proletaria. Le idee, i militanti, l'organizzazione. Vol. 3: militanti: le biografie, I.
Tra il 1949 e il 1957 si consuma all'interno dell'anarchismo italiano una profonda frattura, figlia della sua crisi politica e ideologica maturata dalla sconfitta degli anni Venti e Trenta. Una delle esperienze forse meno conosciute di quel periodo storico sono stati i Gruppi anarchici d'azione proletaria. La scelta dei militanti che si aggregarono intorno a P.C. Masini, il principale ispiratore della nascita dei GAAP, fu quella di voler costruire un'organizzazione politica di «quadri», un «partito» libertario con una prospettiva internazionalista/libertaria, classista e consiliarista. La loro parabola si chiuderà dopo il 1956 (Rivolta d'Ungheria) quando si uniranno con i Gruppi d'azione comunista - movimento dissidente comunista ispirato da G. Seniga - formando il Movimento della Sinistra comunista.L'opera, di cui si presenta la terza parte, si compone di tre tomi, i primi due contengono gli atti e i documenti dell'organizzazione selezionati attraverso il riordinamento dell'archivio dell'organizzazione - conservato oggi dalla Biblioteca F. Serantini -, il terzo le biografie dei militanti e simpatizzanti che formarono il nucleo di questo ""ardito"""" esperimento politico."" -
Prigionieri del fuori. Ordine neoliberale e immigrazione
Le riflessioni condotte in questo volume - che rielaborano temi oggetto di un seminario della Libera Università del Sapere Critico tenutosi nel 2016 al Centro studi movimenti di Parma - sono attraversate dall'idea che l'immigrazione costituisca un nodo in cui si incontrano le trasformazioni e le contraddizioni che segnano la contemporaneità, giocando in essa il duplice ruolo di elemento di criticità e di supporto per la riproduzione dell'esistente. Corredati da interviste ad alcuni studiosi e operatori esperti sulla questione, i saggi mirano a problematizzare l'ordine del discorso cercando di uscire dalla facile proiezione delle nostre paure o delle nostre speranze sull'esperienza dell'immigrazione, per cogliere e contrastare il movimento generale di precarizzazione della vita e di svuotamento della politica in cui tutti, italiani e immigrati, siamo, a diversa intensità, coinvolti. -
La Resistenza difficile
Censure, rimozione di momenti ritenuti imbarazzanti o disdicevoli rispetto a una versione altisonante ed eroicistica della Resistenza, hanno finito per togliere comprensibilità e fascino al periodo di storia nazionale più ricco di protagonismo popolare, di drammi collettivi, di difficili scelte individuali, a volte eticamente e intellettualmente motivate, spesso solo necessitate dalle tumultuose circostanze. Ripubblicato a distanza di anni dalla prima edizione, il volume contribuisce a valorizzare i momenti alti, senza però espellere le ambiguità, le debolezze, i coni d'ombra, le fratture interne che segnano il percorso della Resistenza. Il farsi della Resistenza è un lungo e travagliato lavorio di distillazione, che mette a dura prova scelte collettive e vocazioni individuali, non sempre rettilinee, non sempre irreversibili. Ma che senso avrebbe continuare a rimuovere la tortuosità, i ""costi di formazione"""", le mutazioni intervenute nel farsi della Resistenza, come se si trattasse di pagine vergognose, o indicibili?"" -
Il '68 in Italia. Le idee, i movimenti, la politica
Che cos'è accaduto nel 1968 in Italia? Come e quali fattori internazionali lo hanno condizionato e preparato? Come si inserisce tale evento nella più generale storia politica, sociale e culturale del nostro paese? Quali furono i problemi che il movimento studentesco dovette affrontare e tentare di risolvere? Perché oggi si tende a recidere i collegamenti e i legami che all'epoca si strinsero tra lotte studentesche e lotte operaie? Il movimento del '77 come si pone rispetto a quello del '68? La nuova edizione di questo libro vuole ancora essere un tentativo di riproporre alcuni passaggi politici e sociali, spesso ignorati dai cantori del '68 come evento epocale, senza i quali una parte consistente della storia dell'Italia repubblicana, quella che copre gli anni 60 e 70 rischia di non appartenerci. Ancora oggi, a 50 anni dal ""fatto"""" è più che mai necessario andare oltre il '68, liberarsi dell'evento, ricollocarlo nella sua dimensione storica e temporale, cercando di coglierne i legami e gli intrecci con quanto era accaduto prima e con quanto accadde negli anni successivi."" -
L' anarchia spiegata a mia figlia
Attraverso un'esposizione lineare, esempi concreti e concetti elementari, utilizzando la forma dialogica dell'incontro tra un padre militante di vecchia data e la giovane figlia che si affaccia alla curiosità della vita, vengono qui linearmente esposti i cardini etici e politici alla base del pensiero anarchico. Nel corso di un'ipotetica giornata, incalzato dalle domande della figlia, il padre affronta con sincerità intellettuale e innegabile passione politica i temi che da sempre animano il dibattito e l'azione degli anarchici: i presupposti di libertà e uguaglianza contrapposti a quelli di autorità e dominio (dello Stato, della Chiesa, del Capitale...), il principio di delega, la coerenza tra mezzi e fini, la lotta all'oppressione e allo sfruttamento, il problema della violenza, la tensione alla giustizia sociale, all'autogestione e al mutuo appoggio. Nel solco della tradizione del pamphlet politico, un piccolo testo ""educazionista"""" utile ai neofiti - giovani o meno giovani - e dedicato a tutti coloro i quali non si sono ancora rassegnati all'idea che l'utopia è qualcosa di irrealizzato, non di irrealizzabile."" -
Divieto d'infanzia. Psichiatria, controllo, profitto. Nuova ediz.
La tendenza della cultura occidentale a medicalizzare ogni fase della vita si estende all'infanzia e all'adolescenza codificando nuove diagnosi psichiatriche, colpevolizzando espressività e comportamenti, sancendo nuovi limiti di definizione delle presunte anomalie e offrendo all'industria farmaceutica proficui sempre più copiosi. La scuola pubblica è il luogo privilegiato per avviare, attraverso strumenti approssimativi, l'iter diagnostico. L'aumento esponenziale di certificazioni, sancite per catalogare ogni difficoltà dell'età evolutiva, induce alla prevaricazione dell'approccio clinico danneggiando la relazione educativa. Quali le possibilità di opposizione alla diffusione degli screening e a obiettivi formativi che limitano la libertà professionale degli insegnanti? Quali le alternative per i genitori? Affinché la fantasia, il senso critico e la libertà di scelta continuino a caratterizzare l'infanzia, tutta la comunità adulta dovrà difendere le nuove generazioni e la propria responsabilità tornando a riflettere sull'importanza dell'ambito sociale e relazionale. -
Eternamente straniero. Un medico napoletano nella Selva Lacandona
Capire quanto avvenuto in Chiapas dal 1° gennaio 1994 non è facile, anche se la letteratura sul Chiapas è praticamente sterminata. Perché allora un nuovo libro sull'argomento? Precisamente perché questo di Martinelli non è un nuovo libro sull'argomento; è qualcosa di assai diverso. Non è, ad esempio, l'ennesima dissertazione politicamente corretta sulla pertinenza della lotta zapatista e neppure un'analisi erudita sulle contraddizioni sociali del Chiapas. È una testimonianza umana che dice più di mille analisi dotte. È il diario di viaggio (un viaggio che dura da 22 anni) di un medico che ha messo in gioco i suoi saperi, le sue esperienze, e anche la sua vita, per difendere le cose in cui crede. In questi tempi di tanto grigiore e cupezza, non è comune che un docente universitario molli una vita agiata per andare a stare in un angolo sperduto del Chiapas. Eppure, è quello che ha fatto Martinelli. Un sognatore ingenuo e irresponsabile, diranno alcuni; eppure è proprio grazie ai sognatori, agli incorreggibili creatori di utopie - diceva Ricardo Flores Magón, uno che la sapeva lunga - se il mondo non è peggiore di quello che potrebbe essere. -
La sfida anarchica nel Rojava
Questo libro raccoglie analisi ed esperienze vissute, dirette e indirette, di una sperimentazione sociale e politica nel bel mezzo di una guerra. Se è difficile promuovere collettivamente una rivoluzione nelle relazioni sociali e nelle forme di autogoverno diffuso nei territori curdi, sicuramente è più complesso praticarla quando le armi prevalgono sulle parole. Nata come rivolta contro il regime di Assad, la guerra civile si è internazionalizzata con l'intervento di potenze regionali e internazionali. Per non parlare delle organizzazioni fondamentaliste religiose. I cantoni curdi in territorio siriano hanno lanciato la sfida del confederalismo democratico di chiaro segno libertario, orizzontale, antiautoritario, laico, al femminile. Con contraddizioni, speranze e disillusioni, la sfida anarchica nel Rojava persiste da quasi cinque anni, ben più della ""breve estate dell'anarchia"""" spagnola, dalle radiose giornate del luglio del 1936 a quelle più funeste del luglio del 1937. A prescindere da come andrà a finire, essa segna una tappa indubbiamente significativa verso l'emancipazione di intere collettività lungo un accidentato percorso di liberazione e di libertà sempre da conquistare."" -
La casa della cognizione. Immagini della memoria gaddiana
L'autrice di questo testo ha sottratto all'oblio le ""immagini della memoria"""" che sottostavano all'opera di Gadda, """"La cognizione del dolore"""", e ne ha fatto reagire le pagine sul materiale documentario che lo stesso Gadda consultò per esse.""