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Il nostro viaggio. Identità multiculturale in Bosnia Erzegovina
Un doppio viaggio sospeso tra la vita dell'autrice, che oggi si definisce ""bosniaca perciò multiculturale"""", e il dissolvimento della Jugoslavia. Il racconto dell'esperienza personale di Enisa Bukvic è al contempo la narrazione di un difficile cammino interiore alla ricerca di una nuova identità - con i problemi d'integrazione legati al suo essere straniera - e del tragico passaggio della ex Jugoslavia da un'unità multiculturale alla guerra e al genocidio degli anni Novanta. """"Enisa Bukvic aiuta non soltanto la nostra gente, dispersa in emigrazione, a veder meglio la realtà presente e a evitare il ritorno di un passato tragico. (Dalla prefazione di Predrag Matvejevic)."" -
Misteri persiani. I volti nascosti dell'Iran
Dal 1979 per la maggior parte degli occidentali l'Iran è sinonimo di fondamentalismo islamico, di terrorismo, di pericolo. Le cronache hanno ridotto la Persia a ""problema"""", offuscando 2.500 anni di storia. Molto prima di Khomeini e Ahmadinejad, l'Iran ha dato i natali a Ciro il Grande, Rumi, Avicenna, Hafez e Khayyam. Una storia che ci porta in una terra di bellezze assolute e ingiustizie profonde. Una storia complessa, affascinante e misteriosa. E troppo spesso sottovalutata. Una storia di musulmani sciiti, zoroastriani, cristiani ed ebrei. La ricchezza di etnie e culture diverse che convivono dai tempi dell'Impero Persiano è il """"mistero"""" dell'Iran, in cui soltanto il 51% della popolazione è di etnia persiana. Un Paese che continua a svolgere anche nel XXI secolo il ruolo di cerniera tra Europa ed Estremo Oriente. La nostra storia, il nostro vocabolario e persino la nostra tavola devono molto all'Iran. E nel confrontarci con l'Iran dovremmo sempre essere consapevoli della grandezza della sua storia e della sua cultura. """"L'autore, per l'acutezza delle osservazioni, sembra un diretto discendente dei grandi viaggiatori europei da Marco Polo ad Ambrogio Contarini e soprattutto del romano Pietro della Valle, che raggiunse la corte dei re sufi nel XVI secolo"""" (dall'introduzione di Amir Madani)."" -
Uomini e belve. Storie dai sud del mondo
Storie dai Sud del mondo d'Europa (Georgia, Cecenia, Romania, Italia, Bosnia Erzegovina, Serbia, Kosovo), Africa (Sierra Leone, Liberia, Togo, Burkina Faso, Etiopia, Eritrea) e America (Canada, Cuba, Ecuador, Bolivia). -
Lettera aperta agli uomini
Una donna parla agli uomini di tre generazioni per superare – con un testo carico di ironia e passione – decenni di incomprensioni stratificate tra i due sessi. Una lettera che si gusta d’un fiato. “Il libro di Elisabetta non si legge senza provare sentimenti ed emozioni vivi. Siamo nudi davanti ai nostri figli. Loro non hanno il coraggio o la lucidità di mostrare che ci vedono in tutta la nostra pochezza. E noi, pur sapendo che ci vedono in quel modo, ci comportiamo come se non ci vedessero. È una sorta di tacito devastante accordo. Ammettere le nostre colpe ci permetterebbe un abbraccio liberatorio” (dalla prefazione di Raffaele Masto). -
Il cielo in una stalla
"Brutta notizia per il sottotenente degli alpini Aldo De Luca, mio padre, di stanza in Albania: la sua casa era stata colpita dai fitti bombardamenti dell'agosto del '43. La guerra, perduta su tutti i fronti, metteva in ognuno la speranza di uscirne senza troppa perdita personale. Per lui non era più così, il solo suo possedimento era crollato. Al sottotenente venne data licenza per casa bombardata. Partì alla fine di agosto e arrivò a Napoli a inizio di settembre. Si presentò al comando e poi al suo indirizzo in via Crispi, strada di buon nome. La rovina era grave. Fu la sua fortuna""""..." -
Fuori dalla società della conoscenza. Ricerche di etnografia del pensiero
Un saggio che distrugge la società ""della conoscenza"""", che oggi fa da modello alla Società globale, trasformandola piuttosto in una """"società delle incognite"""". Il testo, adottato per un quinquennio in sette corsi di laurea dell'Università di Bologna, critica la problematica della società e dell'economia della conoscenza come univocamente votata ad accrescere il potere della comunicazione, a discapito delle risorse intellettuali e linguistiche, specie di quelle popolazioni che solitamente vengono considerate al più come numeri. Nel libro sono incluse ricerche sul campo da Italia, Francia e Africa."" -
Il soffio della dea madre. Suono, tecnica e mito della danza del ventre
Il libro analizza la disciplina, gli aspetti positivi per la salute fisica e psicologica di chi la pratica. L'autrice è diplomata Isef e il libro è usato come testo d'esame Coni. Prefazione di Isabella Ferrari e Walter Santinelli (Coni). -
I gioielli di Dharamsala. I giovani tibetani dell'esilio
L'esperienza di un'educatrice italiana che in India, a Dharamsala, per quattro anni ha fatto teatro e poesia con bambini e adolescenti tibetani esuli in fuga dalla persecuzione cinese. -
Torniamo alla Costituzione!
«L'Assemblea Costituente esprime il voto che la nuova Carta Costituzionale trovi senza indugio adeguato posto nel quadro didattico della scuola di ogni ordine e grado, al fine di rendere consapevole la giovane generazione delle raggiunte conquiste morali e sociali che costituiscono ormai sacro retaggio del popolo italiano». Ordine del giorno presentato in Parlamento dagli Onorevoli Moro, Franceschini, Ferrarese e Sartor nella seduta dell'11 dicembre 1947, approvato all'unanimità, con vivi, generali applausi. «In Italia per fortuna abbiamo una Costituzione, teniamocela stretta» (Giorgio Napolitano, 13 febbraio 2009) Un saggio contro il familismo amorale di un Paese in cui la democrazia è manipolata. Con testi di Michele Gesualdi-Fondazione don Lorenzo Milani, Leo Nodari-Associazione Società Civile, Articolo 53, Demos Agorà, Persone Oneste. -
Erose forze d'eros
Erose forze d’eros è raccolta di versi concepiti e nati a Sarajevo, in uno dei cuori della multiforme e ferita Europa: di questa ferita portano il segno della spossatezza (che è l’esatto contrario della rassegnazione). Versi marrani che popolano l’attesa, la formano, la tengono desta per quando il momento verrà; e versi liberi, tecnicamente, o costretti nell’endecasillabo, in sonetti e quartine: in ogni caso forme che premono da dentro il foglio e da dentro la gola, prive d’immaterialità. Sono fortiniane “poesie ad alta voce”, e solo a tratti sopportano la lettura silenziosa. In attesa del momento in cui “la verità abbandonerà il campo dei vincitori” (Simone Weil), questi versi si aprono alla forza di tutti coloro che “la vittoria contestano e cercano di sabotare”. -
Finalmente Beatrice
Finalmente Beatrice è uno sguardo alla Divina Commedia di Dante Alighieri partendo dalla Psicologia del profondo e dalla Filosofia simbolica. Beatrice rappresenta il Femminile, l’archetipo della creatività, l’accoglienza e l’intuizione racchiuse in ognuno di noi, indipendentemente dal sesso, che nelle condizioni ottimali si armonizzano con l’archetipo del Maschile. Il sogno di Dante splendidamente rappresentato nella Commedia è un cammino, un viaggio iniziatico che sarebbe ideale per tutti intraprendere al fine di raggiungere la condizione di Umanità Vera, di Umanità Universale. Proprio quest’ultimo è il modello finale a cui tendiamo, come dimostrano tutte le principali teosofie, da quelle più antiche fino all’Ebraismo, al Cristianesimo e all’Islam. Dante ha attinto la sua arte e le sue certezze da lavori precedenti nonché da idee e concetti cari alle diverse religioni. Questo, invece di sminuire l’opera del Poeta, le dona un respiro più universale. -
L' eredità
Sono ritornato a Nacaria per occuparmi dell'eredità, Alma. Sono ritornato a Isla Nacaria per inoltrarmi nel silenzio del tempo andato e, tra le ombre e gli echi, svelare le perdite e le assenze che danno forma alla memoria. Questa è la vera eredità, Alma, quella che veramente mi appartiene oltre al vecchio casolare che fu di mia madre e la cenere vera che è rimasta della terra e della casa dei miei zii Candelaria e Fidel. Anche il loro ricordo è un profilo confuso e labile, una nebbia diffusa nel vuoto delle presenze del passato. È questa la cenere di cui è fatta l'eredità... Per la prima volta in italiano, il capolavoro dello scrittore spagnolo Sabas Martín, tradotto e letto in oltre venti Paesi europei e americani. Un'eredità, le ceneri di una famiglia, una guaritrice, il seme della follia. -
Dania e la neve
“Il romanzo di Ceresa parla di assassinii di giornaliste. Di stupri e omicidi a sfondo razziale. Parla di abusi. Parla di violenze insensate. Parla di guerre senza regole. È un film dell’orrore. Ma purtroppo non c’è niente di inventato” (dall’introduzione di Andrea Riscassi). Le guerre in Cecenia, il destino di tre donne, quello di un intero popolo e le violazioni dei diritti umani nella nuova Russia raccontate in un libro-denuncia. Dania: bella, elegante, meravigliosa e figlia dei culi neri. Li chiamano così i ceceni, in Russia. Un termine dispregiativo per indicare qualcosa che non appartiene a loro, che non sentono come fratelli. Le pagine di Dania e la neve si collocano in uno spazio quasi a-temporale, dove il rimorso fa breccia nell’anima di un torturatore, dove bere il sangue della propria vittima ti rende il mostro che non sei. L’odio si impossessa di te che ti ritrovi a combattere perché te lo hanno ordinato. Così la neve che Dania guarda dal finestrino del suo treno in corsa si macchia ogni giorno di rosso. Rosso sangue. -
Il bosco dopo il mare. Partigiani italiani in Jugoslavia, 1943-1945
"Il bosco dopo il mare ha lasciato in me una profonda impressione, mi ha commosso. Ha ridestato i ricordi di un tempo che segnò la mia tarda infanzia e la mia prima giovinezza, vissute nella nativa Mostar occupata dall'esercito italiano. Mi ha fatto ricordare di un partigiano italiano, Mario, che in qualche maniera è il parente più prossimo, forse un fratello, sia per Giacomo che per me, ma soprattutto per il protagonista principale del libro di Scotti, Clemente Vavassori"""" (dall'introduzione di Predrag Matvejevic). Un grande libro su quegli italiani - e furono circa 40.000 durante la seconda guerra mondiale - che ebbero il coraggio di trasformarsi da militari in partigiani e combatterono in Jugoslavia contro il nazi-fascismo e per la libertà." -
Iran. La resa dei conti
La crisi in Iran dell'estate 2009 non è solo elettorale. È la crisi di un regime, di un sistema di valori, dei suoi protagonisti. Esattamente trent'anni dopo la rivoluzione e venti dopo la morte di Khomeini, le diverse forze politiche e sociali dell'Iran sono entrate in rotta di collisione. È perciò sbagliato ridurre la crisi post-elettorale a uno scontro tra potentati politici in cui i cittadini vengono usati come pedine. Le proteste di piazza sono fenomeni autentici e rappresentativi di una società che è cresciuta a una velocità maggiore rispetto alla politica. Il risultato di questa combinazione di fattori è una ""tempesta perfetta"""" inattesa e dirompente, che si è abbattuta sull'establishment politico iraniano e ha costretto il mondo intero a guardare questo Paese con occhi nuovi. Questo libro, scritto da uno dei principali esperti italiani, vuole raccontare cosa è accaduto e ipotizzare che cosa sarà l'Iran di domani."" -
Roma senza fissa dimora
“Della mia prima notte per strada mi rimane soprattutto la stanchezza. E un certo senso di vergogna. Sento come il bisogno di nascondermi tra la folla, anonimo; non riesco a fermarmi, cammino avanti e indietro, in quel pullulare di genti, zaini a tracolla, borse, valigie e carrelli. Mi accorgo subito che non è affatto difficile essere trasparente agli sguardi dei viaggiatori di passaggio in una stazione…”. “Questo réportage è importante anzitutto perché restituisce identità, storie e ‘corporeità’ a chi, pur non avendole perdute, è come se non le avesse più. Il libro di Del Grande dimostra che un giornalismo umano e del tutto privo di cinismo è possibile” (dalla prefazione di Stefano Trasatti). Un viaggio che attraversa i confini sociali non solo di una città, ma di un intero Paese. Un’esperienza incredibile, eppure reale, nella città degli oltre 6.000 esclusi e, al contempo, nella città che li esclude. A Natale. Questo ne è il racconto. -
Come un uomo sulla terra. Con DVD
Infinito edizioni, in collaborazione con Asinitas Onlus e ZaLab, presenta la versione integrale del film ""Come un uomo sulla terra"""" corredata da un inedito libro di testimonianze arricchito dalla prefazione di Ascanio Celestini e dall'introduzione di Christine Weise, presidente della Sezione Italiana di Amnesty International. """"Come un uomo sulla terra"""" è il documentario che ha rotto il silenzio sugli accordi tra Italia e Libia e ha svelato le terribili violenze subite dai migranti arrestati e respinti in Libia. Un racconto pieno di dignità che ha commosso e indignato centinaia di migliaia di italiani. All'interno del libro sono contenuti interventi, oltre che dei cinque autori, di Gabriele Del Grande, Stefano Liberti, Dario Zonta e Boris Sollazzo. Oltre 50 minuti di inediti contenuti speciali, comprendenti una fotogalleria di Gabriele Del Grande e frammenti di un audiodocumentario di Roman Herzog, completano l'opera in DVD. """"Il 7 maggio 2009 dieci anni di politiche di cooperazione tra Italia e Libia sul contrasto dell'immigrazione irregolare, incondizionate sul piano dei diritti umani, hanno iniziato a produrre i prevedibili frutti: da quel giorno in poi a decine, a centinaia, donne, uomini e bambini sono stati trasferiti in Libia dalle autorità italiane, tramite consegne dirette alle autorità libiche o un trasporto forzato sino a Tripoli. Si tratta di persone intercettate nel Mar Mediterraneo mentre tentavano di raggiungere l'Europa in fuga da conflitti armati, povertà estrema, persecuzione, torture e altre violazioni dei diritti umani. Persone come i protagonisti di Come un uomo sulla terra, cui la Sezione Italiana di Amnesty International è orgogliosa di concedere il patrocinio"""" (Christine Weise, Amnesty International)."" -
E viene Natale
Natale che viene, tempo di auguri. Ci sono stati altri Natali che ricordiamo, perché il tempo passa. Ce ne saranno altri. Succede da oltre duemila anni. Chissà come saranno i prossimi. Intanto in questo libro l’autore traccia quarantuno modi inusuali e ricchi di poesia per formulare auguri diversi dal solito, ricordando che il Natale non è e non può essere la celebrazione del consumismo, ma altro. Ben altro. -
Puro amore
"Annie, io vorrei proprio sposarla. Il problema è che, a parte i mariti, lei non è molto convinta e quando glielo chiedo mi risponde: «Eh, non so se mi va». Kami – intellettuale cattolica, professoressa – ama Annie appassionatamente. L’ha soprannominata così per via di una somiglianza fisica con la cantante Annie Lennox. Entrambe sono donne, sono madri, sono due serie insegnanti della scuola pubblica italiana e hanno un marito. La loro passione si dispiega in un susseguirsi di emozioni in cui il sesso è raccontato senza alcuna reticenza ma con quell’ironia che aiuta a esorcizzare anche i momenti più drammatici, che sfociano in una vera e propria “Guerra Santa emotivo-sentimentale senza esclusioni di colpi e di intelligenze, come solo le donne sono capaci di concepire e mettere in atto” (Giuseppe Caliceti). Celebro il rito fisico dell’amore per lei. Consumo una passione eucaristica. Trasformo in carne la più pura tensione spirituale e rendo grazie, rendo grazie, sì, rendo grazie.""""" -
Sudafrica in bianco e nero. Ediz. illustrata
«Il Sudafrica è l'emblema del riscatto di popoli e culture ancestrali che hanno sperimentato - ahimé, in tempi non lontani - ogni genere di angherie e malversazioni in nome dell'odio razzista. Ebbene, questo Paese potrebbe davvero essere un autentico ""paradiso terrestre"""" - in effetti questo indicano le guide turistiche - se non fosse ancora ostaggio del suo passato coloniale.» (Padre Giulio Albanese). «Quando ho cominciato a comprendere meglio il significato delle parole apartheid, sfruttamento e discriminazione, è nata in me una reazione di rigetto verso qualunque sistema che discrimini per il colore della pelle, il sesso o altro... Era qualcosa che doveva essere combattuto. Il mio coinvolgimento nella lotta non è stata una coincidenza, non avevo scelta: il sistema doveva essere cambiato.» (Thenjiwe Ethel Mtintso). Che cosa è diventato il Sudafrica, due decenni dopo la fine dell'apartheid? Questo libro fatto di testi asciutti ed essenziali e foto in bianco e nero dipinge un ritratto del Paese africano, primo nella storia del continente a organizzare un campionato del mondo di calcio (giugno 2010), ponendo il focus su tematiche come la società, la sicurezza, la coesistenza etnica, il cinema, la musica, i ghetti, lo sport. «Il Sudafrica racchiuso nelle pagine di questo libro è il Paese visto attraverso gli occhi e l'animo di un fotoreporter che ha saputo cogliere nei volti le parole non dette, le lotte da portare avanti, le speranze ancora da realizzare.» (Nicola Zingaretti).""