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Il mare di mezzo. Al tempo dei respingimenti
Una coraggiosa esplorazione sulle due sponde del Mare Mediterraneo lungo le rotte dei viaggiatori di ieri e di oggi, di donne, uomini e non di rado bambini che cercano un futuro e trovano una barriera di acciaio e pregiudizio, alla mercè di mercanti di esseri umani, feroci carcerieri e crudeli accordi internazionali, come quello tra Italia e Libia. Tre anni di inchieste, un viaggio tra memoria e attualità che vi farà trattenere il fiato dalla prima all.ultima pagina. Una raccolta di testimonianze e storie che fanno la storia. La nostra storia. E quella di un Mediterraneo sempre più blindato dalla paura dell'altro. Gabriele Del Grande - espulso dalla Tunisia e nella lista nera dei servizi segreti locali - si mette sulle tracce dei somali e degli eritrei respinti in Libia, facendo luce sul più misterioso naufragio mai verificatosi sulla rotta per l'Italia. La rete di informatori dell'autore si allarga dalla costa meridionale del Mediterraneo all'Italia e ai centri di espulsione. Ne nascono inchieste su truffe e pestaggi. E parecchi guai. Ma - come insegnano i pescatori di Mazara - non ci si può girare dall'altra parte. E il viaggio alla ricerca della verità continua, dal Nilo al Burkina Faso. -
Enzo. Una storia vera
Uno studente e suo nonno, il fango delle vigne, l’odore dell’uva, il sapore del mosto caldo, i sensi e la sensualità della campagna in questa appassionante cavalcata all’inizio degli Anni ‘90. Una storia vera che non potrete non leggere d’un fiato e non dimenticherete mai. Erano vendemmie d’altri tempi, romantiche, affascinanti. No, per carità. Niente piedi nudi nel catino. Erano vendemmie di bigonci di legno che, carichi, superavano il quintale; di trattori sferraglianti; di donne col pane e pasta del giorno prima che alle dieci già erano in pausa perché avevano fatto le prime cinque ore di lavoro. Vecchie decrepite magari di solo sessant’anni, arse dal sole e bruciate a sangue dalle mani callose dei mariti… -
Sowa rigpa. La scienza della guarigione per un'alimentazione consapevole
"Sono diventato astemio, non bevo più caffè, non fumo: è successo tutto in maniera spontanea. Quando si arriva a scegliere spontaneamente, come nel mio caso, è da considerare come un regalo. Giravo Musikanten e prendevo sette-otto caffè al giorno! Ora non lo posso più bere. Lo stesso mi accade col vino. Un paio d'anni anni fa, in un ristorante a Macerata, assaggiando un'oliva... improvvisamente ho sentito milioni di cellule del mio corpo gridare come per ribellarsi. Ho chiesto al cameriere, per sapere cosa ci fosse dentro quell'oliva e mi ha fatto un elenco: carne di maiale, mortadella, salsiccia... Dentro un'oliva c'era una salumeria, in forma atomizzata!"""". Un lavoro """"gustoso"""", un viaggio rassicurante tra i sapori e i segreti di un'alimentazione basata solo sugli ingredienti naturali per riscoprire il proprio benessere psicofisico e il rapporto con il proprio palato. Franco Battiato, eclettico quanto geniale artista, firma per la prima volta un libro in cui, grazie alla penna di Giuseppe Coco, indica la via per riappropriarsi di quel preziosissimo equilibro tra salute fisica e mentale che la vita frenetica e consumistica, imposta (e fattaci imporre) dalla nostra società, tende spesso a distruggere. Contiene, inoltre, le ricette preferite di Franco Battiato. Prefazione di Piero Ferrucci." -
A Lampedusa. Affari, malaffari, rivolta e sconfitta dell'isola che voleva diventare la porta d'Europa
Lampedusa non è, e non è stata, solo l'epicentro degli sbarchi irregolari ma è il simbolo di un'Italia furba seppure dal cuore grande. Nel 2008 sono sbarcati a Lampedusa circa 31.000 migranti. Da maggio 2009, il centro di soccorso e prima accoglienza è vuoto. I barconi non arrivano più. Ma il malaffare è sempre lì, dietro l'angolo. Fabio Sanfilippo e Alice Scialoja raccontano l'isola più discussa del Mediterraneo conducendo un'appassionante inchiesta giornalistica e dando voce a chi di questa terra ha contribuito a tracciare la cronaca saliente di questi ultimi anni: dalla senatrice leghista Angela Maraventano, vicesindaco di Lampedusa e Linosa, ai rappresentanti delle organizzazioni che hanno operato sul posto (Msf, Unhcr, Legambiente etc.) Dal viceparroco tanzanese ai tanti Mourad che vengono dal Marocco o da altri Paesi africani. Dal prefetto Mario Morcone ad Adelina l'ostetrica che a Lampedusa ha fatto nascere tutti. O quasi. -
Bosnia express. Politica, religione, nazionalismo e povertà in quel che resta della porta d'Oriente
Un dopoguerra interminabile, quello della Bosnia Erzegovina. Oggi, tre lustri dopo, il Paese è in mano a politici corrotti, alle mafie che ripuliscono il denaro sporco nel settore immobiliare e nelle banche occidentali e arabe, a gruppi stranieri che giorno dopo giorno esigono il pagamento di un dazio infinito, il cui peso ha avuto origine nella guerra del 1991-1995. Bosnia Express è il viaggio in un Paese deragliato, con un ritardo strutturale di quarant'anni, ridotto economicamente e culturalmente in ginocchio e squassato dai nazionalismi e dalle contrapposizioni di credo, ma ciò nonostante capace di destare molti appetiti. E di sorprendere. Prefazione di Sabina Langer. Introduzione di Riccardo Noury. Presentazione di Francesco De Filippo. Postfazione di Enisa Bukvic. -
Il cimitero dei pazzi
Aquitania. Cadillac sur Garonne. Un paese di poco più di duemila anime ospita dagli inizi del Novecento un cimitero in cui riposano quattromila “alienati”, malati di mente, quasi tutti senza identità. La storia del cimitero si intreccia con quelle dell’adiacente ospedale psichiatrico e del castello-prigione e con il triste destino della giovane Marguerite B. e di Osvaldo, fuggito con la famiglia dall’Italia che diventava fascista. Poi, durante la seconda guerra mondiale, quasi 45.000 internati morirono in tutta la Francia sotto il governo filo-nazista di Vichy… Per la prima volta un libro racconta i misteri del “cimitero dei pazzi”, diventato oggi monumento nazionale francese. Attraverso le sue croci è possibile ricostruire la storia dell’Europa e dei movimenti delle popolazioni del XX secolo. -
Le spiritiste di Telde
La notte del 30 aprile 1930 la giovane Ariadna Van der Walle, erede di una famiglia dell'aristocrazia canaria, muore. L'avvenimento, realmente accaduto, fa scalpore per le modalità della morte. Durante il processo, la tragica fine della giovane si rivela come il risultato di una trama familiare tessuta dalla madre della vittima, destinata a sacrificare la più bella delle sue figlie per salvare l'anima dell'ultimo primogenito della famiglia dei Van der Walle. Il libro di Barreto percorre il cammino familiare scabroso dei Van der Walle, la cui genesi si perde nei meandri oscuri della storia delle Canarie. Il racconto acquisisce una dimensione epica, sviluppandosi in un periplo narrativo di oltre 350 anni, arco di tempo in cui si descrivono non solo le 13 generazioni della saga, ma tutta una società come quella isolana, dalle origini misteriose e dalla storia labirintica come quella della famiglia intorno alla quale si costruisce il racconto. -
Nacaria
"Társila Vilaflor avrebbe chiuso il locale. - Per sempre. Avrebbe seguito la stessa rotta di coloro che erano già partiti. - Chiudere e andarmene, non posso fare altro. Társila Vilaflor parlava ebbra, la voce pastosa, e gli chiedeva di partire con lei. Non sapeva di quegli occhi che incalzavano da un oscuro passato, come non capiva perché Juan Valeriano Samburgo le rispondesse di sì, che l'accompagnava"""". Con un linguaggio al contempo tellurico e lirico, Nacaria narra l'epopea del sogno utopico - e del suo drammatico epilogo - della fondazione del mitico territorio di Isla Nacaria. Basato su avvenimenti reali del passato, il romanzo è un'originale parabola sull'incanto delle illusioni e la desolazione del fallimento. In qualunque tempo e in qualsiasi geografia. Nel fatale compimento, tanto individuale quanto collettivo, di un destino sempre incerto." -
Caffeina
La vita di Sara sembra scorrere tranquilla: un matrimonio felice, un lavoro appagante, una madre complice e le amiche più care con le quali scambiare confidenze davanti a fumanti tazzine di caffè. In questa apparente serenità a un tratto qualcosa va in pezzi e, mentre il germe del dubbio e del tradimento si insinua in tutti i suoi rapporti , ecco che la verità si fa strada... ""Adoro la caffeina. È la droga legale per eccellenza. Mi tiene sveglia, stimola la mia voglia di fare e l'adrenalina ne viene rigorosamente corroborata. Del resto, per una che non ha vizi, cosa volete che sia bere cinque tazzine di caffè al giorno?""""."" -
Fiabe dal nord
Età di lettura: da 4 anni. -
Enrico e il mostro dell'ospedale. Ediz. illustrata
«Dicono che qua nel reparto si aggiri un mostro, che esce solo la notte, quando tutti dormono... Nessuno l'ha mai visto bene... Si muove facendo un rumore di rotelle trascinate sul pavimento. È alto, magrissimo, ha una testa quadrata con dei capelli tipo rasta, ha un torace ciondolante e al posto delle mani delle siringhe che sembrano artigli... » Tantissime leggende si rincorrono su un fantomatico e spaventoso Mostro dell'ospedale, che nessuno ammette di avere mai visto ma che esiste eccome e che si aggira, di notte, nei reparti in cui sono ricoverati i bambini. Toccherà a Enrico scoprire le sembianze del Mostro, al termine di una storia mozzafiato, illustrata ad acquerelli. Età di lettura: da 5 anni. -
Retayan. La straordinaria avventura di una principessa orientale. Ediz. illustrata
La piccola principessa Retayan è figlia di un re e di una regina che non sanno essere genitori. La bambina, appena nata, viene affidata alle Fate Invisibili dell'Allegria e dell'Armonia, per accudirla e farla crescere felice. Retayan va così a vivere, come tanti altri bambini, nel Castello Incantato tra i Monti Careim, dove le Suore si prenderanno cura di lei in attesa che le Fate le trovino una nuova famiglia, che la saprà amare e la farà davvero sentire una vera principessa. Una favola basata su storie realmente accadute, illustrata ad acquerelli, sincera e delicata, che parla di adozione, d'amore, d'amicizia, con un finale dolce come gli occhi grandi e profondi di Retayan e di migliaia di bambini che condividono ogni giorno la sua esperienza. Età di lettura: da 5 anni. -
Noitaliani
L'occasione storica della celebrazione dell'Unità di un Paese europeo come l'Italia è unica per una riflessione sulla nostra o sulle nostre identità. È un passaggio collettivo nella vita di un popolo in un momento storico in cui la globalizzazione avanza velocemente, l'Europa procede a fatica ma procede, il mondo sta vivendo grandi trasformazioni. E allora: chi siamo noi italiani? Che senso ha l'Italia? Dove ci porterà la mediocrità della politica contemporanea, lo squallore della maggioranza al governo e la pochezza sterile di un'opposizione che non esiste? -
Monnezza
Una città, un Paese assediati dalla malavita e dalla spazzatura. Monnezza - ma anche tanti rifiuti tossici - che da ogni parte d'Italia, talvolta d'Europa, la malavita trasporta, gestisce, interra, con gravi connivenze, in luoghi meravigliosi trasformati in insalubri pattumiere. In cui vive tanta gente, bambini inclusi. Uno scrittore racconta la sua città - e l'intera Italia mentre sprofonda nei rifiuti, respira diossina, si ammala. E spiega quali sono i meccanismi, drammatici e criminali, che permettono che questo accada ogni giorno. -
Lena e il poeta. Dalla Svizzera con furore
Lena è un ""impiastro"""" di bimba e vive nella periferia parigina con la zia Marceline e lo zio che vende le pizzette ai turisti. Gioca spesso con il suo amichetto Zyed ed è affezionata a Bouna, il profugo clandestino che di sera grida per le strade. Una notte Lena si alza dal letto e fila via; prende il treno e arriva a Bellinzona, nella Svizzera italiana, dove incontra il poeta Giorgio Orelli che le regala il suo cappello. Il viaggio di Lena continua fino a Roma. Nel frattempo uno strano spiritello si materializza e sale su un treno a Lugano: è la strampalata reincarnazione di Johan Wolfgang Goethe, ultrabicentenario, che ha appena deciso di rifarsi un viaggetto in Italia, alla ricerca di un contatto editoriale con Bruno Vespa e per respirare un po' di Belpaese..."" -
La mia vita dentro. Le memorie di un direttore di carcere
"Gli anni di lavoro di Morsello sono coincisi con uno dei periodi più bui della storia del nostro Paese: lì si collocano, infatti, con i loro ripetuti delitti, alcuni di portata storica, le azioni più devastanti del terrorismo e della mafia. L'appassionante panorama di personaggi che questo libro ci propone può finalmente rivelare al lettore l'umanità che vive dietro le sbarre e che costituisce, insieme al direttore, agli agenti, agli assistenti sociali, agli educatori, ai medici e infermieri, non tanto un'istituzione totale, quanto una vera e propria comunità."""" (Piero Luigi Vigna)." -
La lumaca e il tamburo. Favola di un viaggio alla riconquista del tempo
Trieste molo audace. Un incontro è l'inizio di un viaggio a piedi di una donna incinta e di un uomo malato, confini estremi della vita, fino in Bosnia, passando per Slovenia e Croazia, varcando confini ufficiali e non, attraversando terre cattoliche, ortodosse e ""meticce"""", fino a quelle dell'islam europeo, laico e aperto quanto ignorato. Un ultimo viaggio carico di sentimento in luoghi rimasti incolumi e in altri disfatti dalle guerre jugoslave degli Anni '90; posti in parte ricostruiti, altri in bilico tra passato bellico e futuro forse di pace; terre etnicamente purificate e terre meticcie, lungo il crinale che separa la cultura del mare e quella della terra. Introduzione di Paolo Rumiz."" -
Questo mondo un po' sgualcito
"Di interviste ad Andrea Camilleri è affollato il mondo del giornalismo e della televisione; di tesi di laurea sulla sua opera sono colmi gli scaffali degli atenei, così come quelli delle biblioteche per quanto concerne libri confessione, ponderose sintesi biografiche, quadri di sicilianità e quant'altro. Che motivo c'era di scriverne un altro, dunque? A mio avviso non ce n'è uno, ce ne sono due. Comincio dal secondo: il ricavato di questo libro, detratte le spese sostenute dall'editore, andrà in beneficenza. Il primo motivo: nell'abbagliante, stordente e caduco mondo dei media dominato da rapidità e approssimazione, credo che la figura dello scrittore siciliano sia sottovalutata; va corretta. Di riflettori puntati su di lui ce ne sono fin troppi, ma l'immagine che ne rimanda la televisione o la stampa è parziale, banalmente personalistica, a volte paternalistica. Se tralasciamo per un istante la produzione montalbaniana, divenuta suo malgrado quasi un prodotto di consumo, cosa rimane di Andrea Camilleri? Tantissimo ancora: un uomo di grande rigore etico, onestà e intelligenza, uno scrittore di grande talento, un intellettuale engagé ma non barricadero, un anziano ancora curioso e disponibile ad apprendere, un uomo colto che ha attraversato quasi un secolo di storia conoscendo di questa molti protagonisti, un individuo semplice con i suoi difetti, un regista tra i primi a portare in Italia il teatro di Beckett. In una parola, un saggio. (Francesco De Filippo)" -
La leggendaria storia dei Mani
Come una valanga, per un lungo periodo della storia africana il popolo dei Mani ha conquistato terre e popolazioni, condizionandone la vita e le tradizioni e imponendo un destino differente agli appartenenti a decine di etnie. Con la loro aggressività i Mani – guidati da una donna, la temibile e terribile condottiera Macarico – gettarono le basi della moderna storia dei popoli dell’Africa occidentale e della Sierra Leone in particolare. Laddove sono passati, i Mani – sebbene non abbiano lasciato né una loro lingua né testimonianze scritte – hanno creato una mistura completamente nuova di popoli ed etnie, investendo molte popolazioni con la loro forza e imprimendo evidenti tracce che si sono conservate nel tempo, fino a oggi. -
Haiti. L'innocenza violata
Bois Caiman, 22 agosto 1791: il sacerdote vudù Boukman lancia la rivolta degli schiavi, che porta alla nascita del primo Paese ""nero"""" indipendente del mondo. Port-au-Prince, 12 gennaio 2010: in 35 secondi un terremoto devasta Haiti. Sbarcano 20.000 marines. Oggi la comunità internazionale, Stati Uniti in testa, con la """"scusa"""" della ricostruzione sta mettendo il futuro del Paese sotto tutela, rubandogli di fatto l'indipendenza. E il popolo haitiano rischia, ancora una volta, di restare escluso dai piani per il proprio sviluppo.""