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L' amico dei cani. Avventure underground di Sergio. Ediz. multilingue
La caratteristica principale di questo lavoro, scaturito da un incontro-contagio, sta nel fatto che il protagonista fino a oggi non si sia piegato al sistema di ordine del linguaggio, ma abbia scelto di continuare a esprimersi secondo il proprio stile fabulatorio-speculativo. Da qui la scelta, conseguente e rispettosa, in chi lo ha ascoltato, di limitarsi a una trascrizione contigua del parlato, pur nella consapevolezza dell'ostacolo alla comprensione, complicato dal friulano, e da inserimenti prestati dalle lingue slave e dal triestino. Il risultato è una narrazione anomala della propria vita, nella forma e nella sostanza: come quella di chi, ogni tanto, continua a volgere lo sguardo verso il bosco, perché là si trova la sua vera patria. Testimonianza che non accetta di rimanere inascoltata ma che è meditata e vuole, al contrario, lasciare sensazione di sé. -
41 bis. Il carcere di cui non si parla
Gli anni nei quali è stato scritto il testo dell'art. 41 bis dell'Ordinamento penitenziario sono quelli di confine tra l'""emergenza terrorismo"""" e l'""""emergenza mafia, criminalità organizzata"""". Non si vuole qui dare giudizi sui fenomeni sociali e politici richiamati. Si vuole invece portare l'attenzione sugli interrogativi suscitati dalle misure """"emergenziali"""" adottate in relazione ad essi, in un Paese che si definisce democratico e che disattende la propria legge fondamentale. In questo libro percorriamo la storia recente del carcere e dei suoi dispositivi punitivi, seguendo la traccia delle emergenze che di volta in volta ne hanno determinato - o pretestuosamente consentito - l'evoluzione. Prendendo l'esperienza armata degli anni settanta come analizzatore, si presenta la nascita del 41 bis e del corollario di articoli di legge che, dal 1986 ad oggi, sono in uso per privare di ogni diritto quei detenuti dei quali si vuole, con la forza, cancellare l'identità per sostituirla con un'altra."" -
Razza e diritto nell'esperienza coloniale italiana
Questo libro tratta della ""razza"""". Sebbene questa nozione non possa applicarsi alla specie umana, vi è stata una vera e propria costruzione giuridica di questo concetto, tanto radicato da ricorrere ancora diffusamente nel gergo e da ritrovarsi persino all'articolo 3 della Costituzione della Repubblica. In Italia questo è avvenuto nel quadro dell'espansione coloniale, tra l'ultimo ventennio dell'Ottocento e la fine della seconda guerra mondiale. Sono qui esplorate le ricadute normative delle concezioni d'epoca in materia di """"razza"""", nel mondo accademico e scientifico, con particolare attenzione alle colonie di Eritrea ed Etiopia. Il quadro che ne emerge presenta un razzismo di matrice italiana dai tratti peculiari, sviluppatosi soprattutto nel ventennio fascista sul terreno coloniale africano, giunto solo alla fine del suo percorso alla legislazione antisemita del 1938. Perciò ampio spazio viene dedicato alla condizione giuridica dell'indigeno, alla regolazione dei rapporti tra colonizzato e colonizzatore e allo statuto giuridico del """"meticcio"""", figlio di relazioni intime tra popolazione italiana in colonia e nativi."" -
Il «Galletto» e Serramaggio. Storia di un capro espiatorio
Novembre 1936. Nelle campagne del pesarese, avviene un efferato triplice omicidio che passerà alla storia locale come la ""strage di Serramaggio"""": un'intera famiglia massacrata nella propria abitazione a colpi di scure. Un fatto sanguinoso al quale seguono lunghe e affannose indagini che coinvolgono numerose persone, anche se, sin dall'inizio, l'attenzione degli inquirenti si concentra sul """"Galletto"""", un contrabbandiere di tabacco definito """"vagabondo"""", """"socialista"""" e """"immorale"""". Un perfetto colpevole per un'inchiesta giudiziaria che si protrae a lungo senza produrre prove. Isidoro Savini, il """"Galletto"""", trascorre così oltre metà della sua esistenza tra carcere e manicomio criminale fino al sopraggiungere della morte. Molti anni dopo, la confessione sul letto di morte di un'altra persona getterà nuova luce sull'intera vicenda. La storia qui ricostruita invita tutti a riflettere sul dispositivo del capro espiatorio e sulla tendenza - tanto delle istituzioni quanto della gente - ad attribuire questo ruolo ai soggetti più fragili."" -
Là dove 'l sol tace. Una lettura critica della depressione intrecciata con le cantiche dantesche
"per trattar del ben ch'i' vi trovai, dirò de l'altre cose ch'i' v'ho scorte"""". In questo saggio la depressione viene illustrata da diverse visuali: le cause, i sintomi, gli scenari al femminile, le cure e il business. Il """"mal di vivere"""" viene considerato, nella maggior parte dei casi, come una risposta coerente e quindi fisiologica ad """"informazioni"""" (eventi ed interpretazioni delle stesse) che generano dispiacere ed è intimamente connesso con i mali (sofferenze e ingiustizie) del mondo. Una sua lettura separata e """"medicalizzata"""" fa comodo a coloro che hanno privilegi o interessi da difendere. L'autore sviluppa un'analisi della depressione come """"umore collettivo"""" in un periodo di smarrimento morale e spirituale, proponendo ai lettori un viaggio parallelo tra neuroscienze e dinamiche psicosociali intrecciate con le cantiche della """"Divina commedia""""." -
Se io sono la lingua. Aldo Piromalli e la scrittura dell'esilio
È un linguaggio suggestivo e affascinante quello con cui Aldo Piromalli, artista e poeta nato a Roma nel 1946, racconta di sé inviando in tutto il mondo le sue lettere da Amsterdam, città che lo ospita fin dai primi anni Settanta. Questo piccolo volume, che raccoglie una selezione dei suoi scritti e disegni più recenti, nasce da una positiva serie di coincidenze e di relazioni. Nel 2010 il lavoro di Piromalli è entrato a far parte del progetto di Cesare Pietroiusti ""Museo dell'arte contemporanea italiana in esilio"""", su segnalazione di Giulia Girardello che era in contatto con l'artista da alcuni anni, prima attraverso il Museo Casabianca di Malo, poi direttamente tramite un'intensa corrispondenza personale. L'anno seguente, Museo in Esilio è stato ospite al Padiglione Spagnolo per la 54ma Biennale di Venezia, all'interno del progetto """"The Inadequate"""" di Dora Garcia. L'artista ha riconosciuto in Aldo Piromalli una figura emblematica dell'idea di inadeguatezza e di esilio e a lui ha voluto ispirarsi per il progetto """"Exile"""", che sarà presentato nella primavera del 2013 presso il Museo di Tel Aviv."" -
L' ambasciatrice dei draghi
Nella Mezzaluna, una terra in cui regna l'equilibrio tra natura e magia, gli anni si susseguono in un tempo di pace e serenità. L'Impero prospera sotto la guida di un saggio re, Valence il Grande. I maghi, chiusi nella loro Fortezza, ordiscono trame e complotti, in un gioco di ombre impossibile da arrestare. Quando il Libro viene rubato e una Creatura evocata, l'apparente armonia si spezza, sprofondando l'Impero nel terrore. Stretto tra la minaccia dei draghi da Est e di una misteriosa forza militare da Nord, il regno lancia una disperata richiesta d'aiuto. Cora, giovane contadina coinvolta nel cataclisma che scuote l'Impero, si trova a dover compiere difficili scelte. Senna, maga della Fortezza, dovrà misurarsi con il proprio lato oscuro e con la storia, colma di ombra e dolore, dei suoi simili. Nuvole di guerra si addensano, mentre tra scontri e incontri le due donne percorrono le loro vie, muovendo incerte verso il loro destino. Irrisolti e fantasmi del passato le inseguono, costringendole a confrontarsi con loro stesse. -
Destini dentro
Sette storie di personaggi diversi legate tra loro da un filo conduttore, un percorso di luce, un destino appunto: attraverso una molteplicità di prospettive si offre al lettore la possibilità di specchiarsi e riflettersi nei volti e nelle parole di personaggi in cerca di se stessi, della propria consapevolezza: in cerca, cioè, di una luce che giunga ad illuminare anche la parte più oscura di se stessi e della propria vita. Come in un gioco di specchi, attraverso l'immedesimazione con la maschera-personaggio, anche il lettore, se vorrà, potrà condividere questa ricerca interiore, richiamandosi ad un ascolto profondo di sé, scoprendo che il destino è un percorso di luce sulla propria ombra: il destino, appunto, è qualcosa dentro. In questo libro emergono voci inascoltate e messe al bando, emarginate: ""Vivo in un mondo sommerso, io, e come tanti, sono un naufrago spiaggiato, e vomito rabbia insieme all'acqua salata. Sapore salmastro di storie che nessuno sa, che nessuno si preoccupa di sapere. Sono storie importanti, però. Storie vere"""". Storie che, in realtà, appartengono a tutti."" -
I pappataci del sociale. Una storia nel terzo settore
Questo libro si propone, attraverso la narrazione della storia romanzata del protagonista, di abbattere le retoriche sulla cosiddetta economia della solidarietà. Una realtà completamente diversa da quella proposta dalle immagini romantiche degli operatori e degli enti, che appartengono alla ormai lontana fase pionieristica, a venti o trenta anni fa. Il Terzo Settore è, nonostante la crisi, una ciclopica economia nazionale e internazionale, con centinaia di migliaia di addetti, milioni di volontari e utenti, bilanci e flussi di risorse da capogiro. L'esperienza qui raccontata mette in mostra le spregiudicatezze degli operatori, la ferocia e l'implacabilità degli apparati organizzativi e delle burocrazie aziendali, l'inefficienza e lo squallore dei servizi, la debolezza e l'impotenza dei pochi savi. I personaggi positivi che emergono, con tutti i loro limiti e le loro scarse solidità, non sanno proporre riferimenti culturali e pratiche sociali alternative, ma sembrano piuttosto definitivi nella loro critica radicale di ciò che oggi il Terzo Settore, guardato con i loro occhi, sembra essere diventato. Le loro storie possono essere di stimolo per una riflessione più ampia. -
Atlante della città fragile
Vite fragili, dappertutto. Personaggi straordinari e quotidiani insieme: una giovane professoressa precaria che incontra il giovane principe somaro, un'adolescente bellissimo in fuga dallo specchio e dai rituali dell'apparenza, un manager potentissimo e delocalizzato che cerca di ricordare rogge e canali, una giovane pubblicitaria con l'amore per le parole, che ne vorrebbe inventare tante ma non sa se sopravviverà ai tirocini e agli stage. Vite che tessono un altro disegno, mappa, atlante della città, percorsi che portano a un luogo straordinario, il parco del più grande ex ospedale psichiatrico della città, dove tra alberi, panchine, musei degli orrori, appaiono infermieri specializzati nello scassinare porte da troppo tempo chiuse, segretarie innamorate della bellezza e dei giovani spettinati, receptionist in guerra coi mondi ambigui e spietati della prestazione e della performance, un ragazzo tornado bloccatosi di colpo che riprende a camminare. Poesia, canto lirico, storia autobiografica, pericolose avventure, strazi sottili, confessioni e canzoni per una vita che rinasce. Nell'attenzione alla ""fragilità"""", che è misura necessaria e preziosa del vivere."" -
La strada delle stelle
Questo libro propone sei raccolte di poesie dedicate agli ultimi, scritte durante gli anni passati dall'autore a bighellonare sotto il cielo della Genova notturna. Suoi temi ricorrenti sono la povertà, l'emarginazione, la prostituzione, lo sfruttamento, la follia, la disubbidienza, l'ingiustizia, il sesso, ma anche l'amore, l'umiltà... Dio. Ciascuna raccolta è dedicata: a don Andrea Gallo, a Vasco Rossi, a Jole Piccinino, a Fabrizio De André... -
Dal Cile all'Italia. Cinquant'anni di militanza internazionalista
Questo libro fluisce dal racconto diretto della storia di Urbano - esiliato cileno giunto in Italia nel 1973, dopo essere stato arrestato e torturato in seguito al golpe dell'11 settembre - e ci accompagna in un interessante viaggio con diverse mete. Una di esse è la storia del Cile e dei suoi movimenti rivoluzionari, dall'Ottocento fino agli attuali movimenti di liberazione del popolo mapuche. Al suo interno è particolarmente approfondita la lotta contro Pinochet. D'altra parte la formazione libertaria di Urbano e la sua condizione di esiliato ci conducono anche ad incontrare i dispositivi istituzionali del Paese che l'ha accolto. Perciò, attraverso le sue vicende, incontriamo gli sbarramenti per riconoscergli la cittadinanza, dopo oltre vent'anni di lavoro regolare in Italia, e le provocazioni per punire la sua attività militante nelle lotte contro la Montedison a Massa, l'Acna di Cengio, e il suo sostegno alle lotte degli immigrati per veder riconosciuti i loro diritti. -
La carezza del sole. Una madre, il carcere, una figlia
La narrazione trasversale di momenti biografici, relazioni affettive, esperienze carcerarie, trasalimenti interiori, fa di questo libro una proposta capace di parlare a tutti dei nodi profondi che investono le persone detenute e, più in generale, le relazioni tra genitori e figli. Attraverso l'intreccio allo specchio di questi momenti il libro offre al lettore molte chiavi per entrare, senza forzature fastidiose, dentro i luoghi più inquieti di se stesso. Riflessi e specchi, come i sassolini di Pollicino, tracciano con segni lievi il sentiero profondo della ricerca psicologica. Anche le rapide scene di vita carcerata, in questa narrazione, dicono dell'istituzione molto più di quanto le cifre nude riescano solitamente a fare. -
Ti sia lieve la terra. L'aldilà nell'immaginario greco antico
Questo libro percorre, con sguardo critico e attento alle fonti, la concezione che il mondo greco antico, arcaico e classico, ha elaborato rispetto al destino delle anime dopo il loro distacco dal corpo. Utilizzando alcuni testi letterari che spaziano dal VII al V secolo a. C. - come i poemi omerici e le tragedie classiche - e i recenti studi sulle lamine orfiche, si costruisce un quadro esaustivo del pensiero greco antico intorno a questi temi, offrendo qualche breve elemento concernente il mondo romano. Attraverso l'analisi dei riti funebri e dei culti misterici, si può comprendere come la tradizione greca abbia elaborato le strategie per accettare la morte e quanto essa porta con sé, inserendola in un orizzonte cognitivo e superando così il trauma del distacco da questo mondo. Costruire una ritualità della morte permette di esprimere la propria concezione di una fase successiva all'esistenza terrena, collocata in luoghi diversi, nel cuore della terra, sopra di essa, oppure in territori fuori dal tempo e dal mondo conosciuto, come potevano essere le Isole dei Beati o i Campi Elisi. -
Storie di vita e di carcere
Questo libro propone dodici storie di persone transitate per una casa famiglia, a ridosso della loro esperienza carceraria. L'autrice raccoglie e ricostruisce per brevi frammenti gli eventi che hanno condotto queste donne e questi uomini, dai trascorsi difficili, a conoscere il carcere e a intraprendere un percorso di de-istituzionalizzazione. Il tratteggio rapido di caratteri e situazioni consente ai lettori di incontrare figure sociali che solitamente vengono appiattite alla categoria del reato commesso, come se non avessero una storia di vita e non fossero, quindi, fino in fondo persone. Restituire queste storie significa anche ricondurle nell'ambito dell'umano, là dove a tutti accadono cose che non sempre sono lineari e limpide come si vorrebbe. -
Stanza n.17. Tre donne, per caso
Tre donne si incontrano per caso nella stanza di un ospedale. All'inizio si guardano con reciproca diffidenza. Ognuna con il suo personale mondo da decifrare e da non far trapelare. Tina con le sue battute e la sua ostentazione di volgarità, Giuliana nella solitudine di un'appartenenza ritenuta nobilmente diversa, Samantha con un corpo perfetto esibito con sfacciata sicurezza. Tutte e tre obbligate a ridefinirsi perché interpellate dai segni incisi dalla chirurgia sul loro corpo. Segni diversi, tatuaggi indelebili, non richiesti, che rischiano di compromettere anche l'anima. L'incontro fra tre esperienze di vita molto diverse fra loro, ciascuna con il proprio carico di irrisolti, diventa occasione per avviare spontaneamente, attraverso la costruzione di relazioni, un processo autoterapeutico, un salutare percorso di avvicinamento alle altre e a se stesse. -
Splandiana, il nome nascosto. Se una storia viene raccontata non può più essere dimenticata
Questo libro intreccia l'epoca attuale con le vicende, ambientate nel 1500, di Splandiana, ebrea sefardita, e di Michele, benandante, perseguitati dall'Inquisizione. È anche la narrazione di un viaggio che Rachele, la protagonista, compie alla ricerca delle proprie radici. Un viaggio che è un processo di Tiqqun (la rettificazione, la modifica), di catarsi, all'interno di un cammino di purificazione dell'anima dalle qelippoth (le scorie). Processo che attinge alla dimensione storica, nel quadro della quale viene ripercorsa la persecuzione degli Ebrei da parte della Chiesa cattolica. Un viaggio colmo di dolore, ma anche un'acquisizione di consapevolezza e l'assunzione di una responsabilità. Splandiana e Michele rivivono in queste pagine, affinché la loro storia non venga dimenticata. -
Le utopie sono possibili. Le Madres di Plaza de Mayo nell'Argentina di ieri oggi e domani
Questo libro ripercorre la storia dell'Argentina dagli anni della dittatura, con i suoi trentamila uomini e donne scomparsi, fino al percorso democratico tuttora in atto. Una storia che riguarda direttamente le madri dei desaparecidos, delle quali è qui narrata l'esperienza. Donne che hanno perso i propri figli e hanno lottato tenacemente negli anni più bui, le Madri hanno conquistato sostegno trasversale a livello internazionale con le loro coraggiose iniziative di lotta e oggi contribuiscono, insieme a migliaia di giovani, a rifondare il loro Paese. Le Madri di Plaza de Mayo, rielaborando il lutto personale e trasformandolo in un impegno da mettere a disposizione della collettività, costituiscono un punto di riferimento importante per i movimenti sociali dell'America Latina. La memoria è qui intesa come concetto dinamico, fertile, nella quale i figli desaparecidos vivono nelle lotte, nella politica, nelle iniziative a favore dei più deboli, per una ricostruzione dal basso di una società alla quale la dittatura, nel silenzio complice della comunità internazionale, ha distrutto un'intera generazione. -
Il pane e la morte. Lo scambio salute-lavoro nel polo industriale brindisino
Questo libro propone i risultati di un cantiere socioanalitico tenuto a Brindisi nel 2013 sullo scambio salute-lavoro, al quale hanno partecipato una trentina di persone, tra lavoratori e famigliari di operai del Petrolchimico, medici epidemiologi, cittadini impegnati in comitati per la difesa dell'ambiente. Le narrazioni raccolte nel cantiere hanno fatto emergere la stretta connessione fra la produzione e disseminazione di veleni del polo industriale - le Centrali termoelettriche e il Petrolchimico - e l'aumento della mortalità e delle malattie fra i lavoratori e gli abitanti dei quartieri prossimi agli stabilimenti. Ci si è allora interrogati sui dispositivi che hanno reso impossibile, in questi ultimi 50 anni, determinare delle responsabilità e porre dei rimedi alla situazione. Il libro illustra, attraverso il sapere delle persone direttamente coinvolte, tali dispositivi e li inquadra in quella complicità istituzionale che, a Brindisi come in diverse altre parti del mondo, opera privilegiando il profitto a discapito della salute dei lavoratori e dei cittadini. -
Voglio la neve qua ad Aversa. Scrivere sui muri dell'ospedale psichiatrico giudiziario
Il manicomio giudiziario, nella lunghissima attesa della sua fine, è certamente un luogo di dolore e sofferenza, di chiusura e costrizione, di abbandono e a volte di morte. Ma spesso anche di terribile attaccamento alla vita. Insomma, un vecchio camaleonte, che cambia colore a seconda degli occhi di chi lo guarda e della letteratura che ne parla. La letteratura, invece, che nasce direttamente in questi luoghi risente in genere della pochezza dei mezzi di espressione disponibili: la chiusura istituzionale e la perdita della libertà si traducono soprattutto nella privazione della possibilità di esprimersi, come accade del resto in tutte le istituzioni totali. E allora bisogna arrangiarsi con i mezzi a disposizione per esprimersi e salvarsi, attingendo a quella grande risorsa vitale che è la creatività, e a quel punto anche il muro può andare bene per raccontare e raccontarsi. Nell'attesa della chiusura degli ospedali psichiatrico giudiziari, questo libro, che propone i graffiti degli internati, può essere letto come documento di attenzione al modello del manicomio, che è potenzialmente e drammaticamente riproponibile, anche se con nomi e in luoghi diversi.