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Emozioni dolomitiche. Ediz. illustrata
Prefazione di Alessandro GognaPresentare una guida al pubblico di appassionati di arrampicata in montagna (in contrapposizione a quello di arrampicata sportiva), e a maggior ragione ad un pubblico di possibili appassionati futuri, è un compito difficile che per fortuna l’autore mi ha facilitato aprendo la sua esposizione con un’esauriente serie di avvertenze su come si deve affrontare l’alpinismo su roccia e di come si dovrebbe praticare in piena sicurezza.Di solito ad una guida non si richiede questo: si dà per scontato che tecnica e passione siano bagaglio consolidato del lettore (ma in tempi di bieco consumismo non si dice fruitore?) e quindi, dopo un rapido elenco delle abbreviazioni usate e delle scale di difficoltà, si passa direttamente alle descrizioni.In questa guida non è così e tutta la sua costruzione, oltre ai minimi particolari, lo dimostrano. C’è prima di tutto la preoccupazione di far amare queste montagne e questi percorsi, spesso poco noti. S’interpreta facilmente la precisione con cui gli itinerari sono descritti non tanto per una malintesa ed inutile pignoleria o per l’ansia di non dare adito a interpretazioni sbagliate: qui la precisione è essenziale, è chiarezza di ricordo e di suggerimento. Fa parte cioè della struttura mentale dell’autore.In secondo luogo, le annotazioni emotive traducono le vere sensazioni che l’autore stesso ha provato ed in definitiva l’evidente amore che nutre per queste montagne che, non dimentichiamolo, anche se meno note e frequentate di altre, a quest’ultime non hanno proprio nulla da invidiare.Infine si nota il bel proposito, secondo me riuscito, d’inserire questi itinerari nel flusso della grande storia dell’alpinismo dolomitico, grazie alle annotazioni dei primi salitori o sulla prima ascensione. L’autore ha fatto la scelta di trattare un percorso come un figlio prediletto, del quale vorrebbe tutto il bene futuro possibile.Questa selezione “d’autore” porta con sé il pericolo, già osservato altrove e in precedenza, di pubblicizzare oltremodo angoli dolomitici che così qualcuno teme saranno “presi d’assalto”.Ma io non sono d’accordo. Credo che il vero pericolo per una valle ed una montagna siano lo “sviluppo” e lo sfruttamento turistico con impianti forzati, specie in questi anni di evidente saturazione del mercato invernale, allorquando i centri sciistici più noti di tutte le Alpi si disputano i clienti a colpi di offerte e di “qualità”.Oppure si potrebbe obiettare ancora che le guide a selezione traghettino il pericolo più sottile e reale di creare un campionario di moda tra gli itinerari possibili e quindi favorire la mancanza di fantasia nelle “libere” scelte dell’arrampicatore. Questo è un vecchio problema, nato a suo tempo con la pubblicazione delle collane di Walter Pause o delle “100 più belle” di Gaston Rébuffat. Il tempo che gli appassionati hanno a disposizione per la loro attività preferita, l’arrampicata, è sempre limitato dal lavoro, dalla famiglia, dal brutto tempo. Non preoccupiamoci se qualcuno cerca di abbreviare la strada facendosi consigliare. Purché i consigli, come in questo caso, siano dati bene e con cognizione di causa, soprattutto con amore. -
Antelao in punta di piedi. Il re del Cadore in 150 anni di storia alpinistica
Antelao.Pietra, neve, prati e ghiaccio.Ma anche silenzio ed ardimento.Nulla sull’Antelao passa “osservato”, quasi come se la montagna stessa non volesse, per timidezza o, ancora più plausibile, per superiorità, far vedere e conoscere la sua storia.Ci son voluti oltre 150 anni perché qualcuno osasse, col suo beneplacito, profanare questa riservatezza.E scopriamo che molti uomini silenziosi hanno calcato le sue pareti, i suoi costoni, le sue “laste”.Vicende eroiche, passate molte volte in sordina, senza i clamori di pareti più blasonate.Ora possiamo conoscere, valutare, capire fino in fondo il valore degli uomini al cospetto del Re del Cadore.E la loro poesia.Ogni montagna può essere bella, può assumere le forme più congeniali ad ogni animo umano ma può anche diventare un semplice mucchio di sassi se non se ne conosce la storia.L’alpinista ne traccia le vie, interpreta le conformazioni, dà vita alla pietra.È questo l’invito rivolto al lettore: amare una montagna non solo perché oggettivamente bella ma soprattutto per la forma delle sue linee, tutte conquistate con fatica, rischio e sudore. -
Repertorio delle essenze floreali. Guida completa alle essenze floreali nord americane e inglesi per il benessere emotivo e spirituale
"Per tutti i corsi organizzati da noi, il """"Repertorio delle Essenze Floreali"""" costituisce la migliore fonte di informazioni per gli studenti. E un punto di riferimento inestimabile, ugualmente utile sia per i principianti che per i terapeuti esperti. Il """"Repertorio"""" descrive l'essenze con un ampia gamma di tipologie in modo chiaro e conciso, e cattura il cuore dell'essenza relativa ad ogni specifica tipologia. È un investimento che non ha prezzo per chiunque usi le essenze floreali.""""" -
Scolpire il tempo. Riflessioni sul cinema
Uno dei più noti e importanti saggi sull'arte cinematografica scritto dal grande regista russo Andrej Tarkovskij. Nuova edizione critica, rivista e corretta con note, indice e 60 fotografie nel testo. -
Salento romantico. I luoghi giusti per l'amore
"Salento romantico. I luoghi giusti per l'amore"""" parla di un Salento inedito, di un Salento visto in chiave romantica e non turistica come avviene di solito. L'autrice ha trasfuso nel libro le proprie esperienze romantiche, vissute in più occasioni quale cliente di alcune belle strutture ricettive del Salento leccese e messapico o che essa ritiene possano essere vissute presso dette strutture da chi è innamorato. Incantevoli le location descritte nel """"Salento romantico"""" : Masseria Santa Lucia, Torre Coccaro, Masseria Muzza, Tenuta Mosè, Masseria Vittoria, Rossoterra, per citarne solo alcune delle tante." -
Marx e la decrescita. Perché la decrescita ha bisogno del pensiero di Marx
La crisi del ""pensiero unico"""" neoliberista riapre la possibilità di una riflessione critica e, in prospettiva, di un'azione politica volte al superamento dell'attuale organizzazione economica e sociale. Questo saggio propone, in quest'ottica, un incontro fra il pensiero di Marx e le recenti teorizzazioni della decrescita, nella convinzione che l'anticapitalismo che si ispira a Marx ha bisogno della decrescita, mentre la decrescita ha bisogno del pensiero di Marx per dare un adeguato fondamento alla propria prospettiva."" -
Oltre la decrescita. Il tapis roulant e la società dei consumi
Ozio, passività, lentezza, silenzio: la decrescita deve passare necessariamente attraverso queste nuove pratiche, profilandosi come uno stare-solo-con-se-stesso che vuol dire, però, anche avere coraggio del non-senso. In caso contrario la decrescita rimarrà ancora troppo ""sensata"""" e non sarà in grado di svelare la situazione Matrix in cui stiamo vivendo, di essere cioè noi tutti assoggettati ad un eccesso di senso che proprio perciò non ha più senso."" -
Liturgia del quotidiano. Celebrazioni laiche di vita
Perché la liturgia dovrebbe essere confinata dentro le atmosfere rarefatte di una chiesa? Perché non celebrare la vita di ogni giorno? Lo iato che esiste tra la cerimoniosità ufficiale dei riti e l'anelito di una pienezza esistenziale che il recinto sacro non riesce ad esaurire sarà mai colmato? Chi è il celebrante? L'officiante sacro autorizzato e riconosciuto dalle istituzioni religiose? Od ogni uomo piuttosto celebra, in modi solo a lui noti eppure essenziali, il proprio sé più profondo e la propria esistenza? Perché la liturgia, come e più della teologia, è rimasto terreno mai attraversato dalla cultura contemporanea? Forse ha raggiunto, proprio nella liturgia, il conflitto massimo quel contenzioso mai ricomposto tra modernità e cristianesimo religioso. Vi è una densità liturgica nella vita ordinaria che scorre ferialmente ed è quasi del tutto assente in omelie e documenti ufficiali: eppure si tratta niente di meno che della vita reale, concreta, effettiva, che silenziosa prosegue, come un fiume, verso il suo esito certo. -
Prova a dirlo con una cena. 20 menu per dare una notizia
Più che un ricettario, tante idee per stare insieme, per divertirsi, per scoprire che ogni momento della giornata (e della propria vita) può avere un risvolto... gustoso! Non pensiamo mai a quanta parte del nostro tempo trascorriamo a tavola; eppure è così. E allora perché non approfittarne, rendendo partecipe anche un piatto delle nostre avventure e disavventure, delle nostre gioie e dei nostri dispiaceri? Francesca Martinato ha ideato 20 menu per annunciare qualcosa, per condividere con amici e parenti un lieto evento (il matrimonio, la nascita di un figlio o una gratifica lavorativa); un appuntamento goliardico (la finale di calcio o una bella festa a sorpresa) o semplicemente il desiderio di trascorrere una serata all'insegna della spensieratezza e buona cucina. -
Pappanozza, purpi e caponatina
"Pappanozza, purpi e caponatina"""" è il secondo volume dedicato ai piatti amati dal Commissario Montalbano. Ma, a differenza del primo, questo libro raccoglie le molte ricette dolci che Montalbano """"trascura"""" nelle soste gastronomiche. E, in più, un menu speciale, ideato dallo chef di Mazara del Vallo, Nino Rosolia, che a ciascun personaggio (Livia, Adelina, Fazio, Mimì, Catarella, Nicola Zito e il dottor Pasquano) ha voluto dedicare un piatto della sua Sicilia." -
Mille e un... panettone!
Un libro sul più classico dei dolci italiani? Mille e un... panettone! è molto di più. Nelle sue pagine si legge la storia di un grande prodotto della nostra tradizione pasticcerà, ma soprattutto di una passione: quella di Dario Loison, che da sempre produce panettoni di altissima qualità, e la nostra per i libri che riescono a conquistare il cuore della gente. Volevamo qualcosa in grado di attualizzare un dolce che ha fatto la storia della pasticceria e il risultato è un libro che parla di panettoni nel mondo, che offre spunti per usare il panettone in molte ricette salate, che propone interi menu a base di panettone e piatti creati appositamente da chef internazionali... Ma soprattutto che lascia al lettore, dopo aver provato la vera ricetta professionale, lo spazio per dare forma al 'suo' panettone, quello di domani! -
Guida al catering in Italia
Attraverso 10 città italiane e le loro province (Torino, Milano, Padova, Bologna, Firenze, Perugia, Genova, Roma, Napoli e Bari) la nuova Guida al catering in Italia propone un elenco di società di catering (200 nella prima edizione 2007) divise per tipologia, servizi offerti e pubblico di riferimento. Ogni società è presentata con una scheda completa di tutte le informazioni necessarie (indirizzi, menu, servizi e prezzi) per scegliere il catering più adatto a ogni esigenza (matrimonio, ricevimento, evento aziendale, meeting, congresso o semplicemnte una festa tra amici), confrontando le proposte dei maggiori operatori di settore. -
Poesie sotto l'albero
Maria Antonietta Rotter scrive poesie fin dall'adolescenza e, già da allora, le sue rime differivano da quelle prodotte nell'età acerba da tante ragazze. Conclusi i suoi studi con la laurea in lingue, M. Antonietta iniziò la sua carriera d'insegnante di lingua tedesca e le sue poesie furono riposte in un cassetto, ma non dimenticate, poiché - ogni tanto - una di nuova si aggiungeva alle consorelle più anziane. M. Antonietta Rotter ha rimesso mano a quel piccolo mare di carte che sonnecchiava da troppo tempo nel fatidico cassetto, ha cominciato a rileggere le poesie più antiche e a scriverne di nuove, più sensibili e mature, che recano i segni dell'esperienza pur mantenendo - e questo è il miracolo della poesia - una loro inalterabile freschezza. Dopo molte esitazioni, M. Antonietta si è finalmente decisa a proporre i suoi lavori all'attenzione altrui, inviando le sue poesie a vari concorsi e ottenendo un successo che ha stupito lei per prima: i suoi versi franchi, privi di pretese e di astrusità, ma ricchi di sentimento e acuti nel cogliere le dissonanze tra reale e ideale, hanno convinto le giurie e commosso il pubblico che forse, dopo tante aride contorsioni linguistiche, aspettavano da tempo una lirica limpida e comprensibile, che parlasse al cuore, sicchè si spera che questa nuova raccolta di poesie, che Maria Antonietta propone, troverà buona accoglienza da parte della critica e, soprattutto, dei lettori. -
Se non fosse amore
"Non si sa mai dove puoi incontrare l'altra metà che ami! Tutto ha inizio due anni fa quando i nostri destini si sono incrociati un pomeriggio d'autunno caldo come l'estate, quando desiderosi di conoscerci ci siamo innamorati, da lì a poco perdutamente come due incoscienti. Questo libro dedicato a me, è l'avvenimento realizzato del nostro viaggio, la nostra magica storia d'Amore spiegata in poche parole della tua semplice coscienza ricca di esperienza. Straniera, lontana dalla mia terra, ispiratrice delle tue poesie, ho riabbracciato con te il piacere di vivere, il linguaggio espresso della mia vita di adesso, il coraggio di affrontare un mondo diverso dal mio; ho capito che il colore della pelle, la nazionalità non hanno importanza, che l'amore è tutto quel che conta, il desiderio giusto da sviluppare in ogni direzione. Che l'essenziale è il contesto dell'animo, il frutto che se ne trae perché escluso l'amore noi non siamo nulla. Le poesie come: 'Mi perdo', 'Tu riesci', 'Il tuo silenzio' e 'Se non fosse amore' sviluppano le carezze della tua sensualità, l'ardente passione immutabile che mi riveste di te completamente.""""" -
Giovanni Paolo II, un santo tra la gente. Pensieri, materiali e percorsi
In queste pagine si offre l'occasione di poter riflettere e comprendere appieno il valore e la profondità di alcuni documenti, omelie e pensieri di e su Giovanni Paolo II. ""Un Santo fra la gente"""" è il sottotitolo che dà voce al sentimento spontaneo della gente che ha visto passare fra le proprie strade e nelle proprie vite una testimonianza autentica del Cristo della Croce. """"Pensieri, materiali e percorsi"""" è il contenuto. Una sintesi di frasi e """"pensieri"""" esternati nel lungo pontificato di Giovanni Paolo II; materiali poco noti come il Rogito di morte del Papa inserito dall'Ufficio del Cerimoniale Pontificio nella bara del Pontefice, e l'Editto del processo di canonizzazione. I materiali che nel volume si propongono sono stati estratti dai maggiori siti internet che offrono, nelle rappresentanze on line della Santa Sede e del Vicariato di Roma, preziose informazioni di dominio pubblico sull'attività pastorale e sociale della Chiesa di Roma. Si è voluto con la presente pubblicazione permettere ad un numero sempre più ampio di persone di poter conoscere, capire e vivere il messaggio di Cristo Risorto attraverso lo strumento millenario della Chiesa fondata da Gesù Cristo. Con il ritorno al Padre Celeste del Sommo Pontefice Giovanni Paolo II si è verificato nella moltitudine della Chiesa e dei fedeli quel sentimento di profondo amore filiale verso colui il quale li aveva guidati nelle difficoltà di parte del Novecento appena trascorso."" -
Enigmistica per giovani marmotte
"Mentre appoggi le mani dietro la schiena per distendere le gambe conserte, un'orchestra di novanta archi attacca una fuga; dietro le orecchie ti sibilano i sistri infuriati degli anonimi esecutori di questa sinfonia imponente. Il fienile è al buio quasi completo, salvo i bagliori di alabastro che ti spiano da dietro le travi. L'orchestra si allontana, stizzita dalla tosse del tuo compare, che si china in avanti per controllare di sotto senza doversi alzare per forza. L'aria della sera è tiepida; una viola, superstite, piange da sola note ascendenti, che sgorgano dalla gola di un cane nascosto sull'altro lato della collina, e intorpidisce i casolari di cui è cosparsa l'ombra; un violoncello costeggia la strada con arcate sovrumane e interminabili, e diminuisce giù per una carraia. La carta sottile che sfrega contro i polpastrelli del tuo compare batte d'un tratto il tempo per una cascata bollente di contrabbasso, e accarezza il bordo di piatti dorati, e sussurrano le spatole al sassofono impazzito un delirio vertiginoso che dal buio ti cola spontaneo sugli occhi disegnando armonie imprevedibili; mai al mondo hai sentito niente di più travolgente e delicato. Come draghi rimanete appollaiati lassù, con i palmi impolverati, ad annebbiare un ramo che si affaccia sul vostro rifugio...""""" -
Essevi. Autoritratto d'artista. Ediz. illustrata
Monografia sul celebre ceramista torinese, Sandro Vacchetti, ricca di illustrazioni a colori, colma una lacuna del panorama artistico italiano del '900. Fondatore, nel 1934, delle ceramiche Essevi a Torino, dopo essere stato direttore artistico della Lenci, Sandro Vacchetti (1889-1976) ha prodotto opere che sono una testimonianza significativa per comprendere la storia del costume italiano del Novecento. Grazie alle ricerche condotte, con il ritrovamento di documenti e disegni del periodo americano, prima della Lenci, si sottolinea l'importanza di questo artista. Il libro presenta con un'attenta ricostruzione del catalogo delle ceramiche e dei disegni eseguiti a Torino dalla fine degli anni '20 fino al 1952. La sua produzione grafica è qui ampiamente ricostruita con foto d'epoca e cataloghi d'archivio. Le ceramiche sono il punto di forza della sua creatività e della sua continua sperimentazione. Opera completa con disegni e ceramiche. -
La ceramica ernestine. Forma, colore ed innovazione 1948-1968
Catalogo ragionato della mostra tenutasi a Salerno presso il Museo Città Creativa di Ogliara sulla ceramica Ernestine che ha rappresentato una delle più significative ed importanti esperienze di design industriale del secondo dopoguerra in Campania. Il tentativo della grande retrospettiva sulla produzione Ernestine non è quello di essere completamente esaustivo ma di mettere in luce l'equilibrato connubio tra innovazione tecnologica di processo, qualità della produzione esperimentalismo cromatico che hanno caratterizzato questa breve ma incisiva esperienza di creatività e di arte difficilmente ripetibile tanto da raggiugere ampi riconoscimenti anche a livello internazionale. Questa vicenda ceramica ha inizio nei primi anni '50 grazie all'incontro tra l'americana Ernestine Cannon, l'industriale salernitano Matteo D'Agostino e il keramic - ingegnere Horst Simonis. -
Napoli 1943. I monumenti e la ricostruzione. Ediz. illustrata
Con caratteristiche diverse da un volume di atti, arricchito di immagini anche a colori di Archivio Life e di fondi napoletani, inglesi e americani - in copertina la straordinaria immagine della Fontana di Santa Lucia scattata da Geroge Rodger - il libro raccoglie in modo sintetico gli interventi di oltre trenta studiosi, storici dell'architettura, dell'arte e del restauro al convegno Napoli 1943. I monumenti e la ricostruzione, organizzato in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio (24-27 settembre 2009) dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici Paesaggistici Storici Artistici ed Etnoantropologici di Napoli e Provincia, in collaborazione con il Dipartimento di Storia dell'Architettura e Restauro dell'Università Federico II di Napoli. Introdotto dal Soprintendente Stefano Gizzi con un saggio sulle Questioni di restauro postbellico a Napoli, il volume presenta uno spaccato ampio delle questioni di metodo, della documentazione storica, oltre che grafica, fotografica e anche cinematografica, delle vicende della protezione prebellica dei monumenti, dei danni provocati dai bombardamenti e dall'occupazione militare, e della ricostruzione, non senza tener conto del dramma della vita civile a Napoli durante la Seconda Guerra Mondiale. Particolare riguardo è riservato alla struttura alleata di controllo sullo stato dei monumenti, la Subcommission for Monuments, Fine Arts and Archives III Region, diretta dal maggiore Paul Gardner, e alla storia recente di Palazzo Reale, delle chiese di Santa Chiara, Monteoliveto, Sant'Eligio Maggiore, del Cannine, della zona del Porto e dell'edifìcio dell'Università. Specifici contributi riguardano la prassi industrializzazione edilizia nel restauro dei monumenti, e i progetti di di trasloco degli altari barocchi per la ricostruzione postbellica, gli effetti della musealizzazione di Villa Floridiana, Santa Chiara e Sant'Aniello a Caponapoli. -
Progetto lino. Modelli e stili di una volta rivisti alla luce di oggi
L'identità culturale di una società si può tracciare attraverso le sue produzioni artigianali ed artistiche. Il tessile è un settore strettamente legato al mondo delle donne, depositarie dell'arte operosa del fare. Filando, tessendo e ricamando esse hanno tessuto, insieme ai fili, gli intrecci della nostra storia sociale. La tradizione procidana del lino grezzo importato e poi filato e tessuto è un patrimonio della cultura del luogo. Da tale patrimonio si può partire per nuove possibilità di sviluppo economico, grazie al rinnovato interesse per le fibre naturali,ed aprire nuovi scenari del tessile moderno.