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No comics. La fine del fumetto
Forze oscure minacciano il presente. Tra default finanziari e indecifrabili profezie sull'Apocalisse, sembra non esserci possibilità di salvezza. La crisi è di sistema e si ripercuote ovunque. Anche nel fumetto, come profeticamente annunciato in No Comics, il fumetto non esiste, pubblicato nel 2011. La negazione di ogni forma di fumetto perseguita nel primo volume, coincide con ogni fantasia sulla fine del mondo prevista per il 2012. Nel secondo capitolo di questo progetto editoriale, quattro fumettisti come quattro cavalieri con la matita in mano, hanno dato vita a quattro storie per raccontarci la loro visione della fine. Stili e intenti ancora una volta inconciliabili tra loro in una disarmonia perfettamente in sintonia con il caos di ogni fine.No Comics, la fine del fumetto è il primo squillo di tromba dell'Apocalisse. Il fumetto ha le ore contate. -
L' allevatore di farfalle. Le storie non scritte sono destinate a non essere lette
Stefano Bruccoleri ci racconta quella strada nascosta ai nostri sguardi indiscreti. Parchi cittadini in cui passare la notte, i volti del pubblico di un cinema porno, rapporti sessuali occasionali a colmare una solitudine desolante. La strada come casa e mura che opprimono chi per anni una casa non l'ha avuta. Momenti di rabbia e alcolismo consumati in silenzio. Ma anche l'inaspettata tenerezza dei rapporti umani, l'ospitalità e la generosità di chi non ti nega un letto caldo, l'incontro con un extracomunitario che ti fa sentire un privilegiato. La capacità di riconoscere gli attimi di felicità e scriverli. -
Amico treno non ti pago. Perché ho viaggiato senza pagare il biglietto
Angelo Maddalena fa teatro e viaggia in treno per l'Italia per portare in giro i suoi spettacoli. Per sensibilità e necessità personale desidera un trasporto pubblico gratuito e decide di non pagare il biglietto. Spiega le sue motivazioni ai suoi casuali compagni di viaggio, a volte nascono tensioni, altre volte amicizie che durano oltre il viaggio stesso. Questo è un diario autobiografico che ci racconta il nostro Paese attraverso le situazioni e i volti incontrati dall'autore, come zì Vincenzu che non considera un adulto serio chi non ha un'automobile, giovani pendolari che sono costretti a prendere treni ultraveloci ma in ritardo e che in viaggio lavorano sempre al computer, scioperi del biglietto e scioperi dei ferrovieri, la solidarietà tra viaggiatori quando si resta bloccati per ore in stazione a causa delle nevicate che paralizzano ogni anno il Paese. E poi la voglia di conoscersi per non sentirsi pacchi in transito su e giù per l'Italia e soprattutto il desiderio di raccontarsi perchè ogni storia è una possibilità di confronto. -
Oggi tocca a me. Una guerra per bande
Un fratello non si lascia nella merda e questo il Teppa lo sa. Per questo accetta l'aiuto da uno come Benza. Per un fratello si fa tutto, anche vendere coca per tirare su i soldi per l'avvocato. Ma le cose vanno storte, c'è sempre un ostacolo per quelli come lui. Uno sbirro lo frega ma il Teppa sa dov'è, deve solo trovarlo tra migliaia di altre persone. Val di Susa: 3 luglio 2011, una delle più grandi manifestazioni NO TAV degli ultimi anni. Inizia la ricerca. Teppa non è solo, è con Giamaica e Panza. Sono più di tre amici, sono un branco, se parte uno partono tutti. Funziona così per chi ha 16 anni e vive nelle case popolari di un quartiere di periferia, tra bisogni frustrati e cassonetti della carta incendiati per noia. Ci sono così tanti agenti che Teppa non li aveva mai visti neanche allo stadio, ma il destino non lo lascia solo, anche altri lo aiuteranno. Una spirale di eventi li porterà a essere tutti nello stesso posto nello stesso momento per pareggiare i propri conti, perché la vita è come un ristorante, se vuoi davvero uscire devi passare dalla cassa e se hai consumato più di quello che ti potevi permettere nessuno ti fa sconti. Il problema è solo tuo. -
Nel paese dei mullah
Un soldato dell'esercito iraniano si arena su un'isola deserta. Viene soccorso da uno scrittore che lì vive in cerca di ispirazione e tranquillità. Questo incontro improbabile mette a confronto un militare nazionalista e credente con un intellettuale moderato. Insieme ripercorrono la storia del proprio paese dai loro diversi unti di vista e lentamente le loro certezze vengono messe in discussione e spazzate via. -
A piedi scalzi. Storie scorrette al tempo della crisi
Giampaolo, esodato, che mentre aspetta di leggere sul giornale cosa ne sarà del suo futuro osserva un presente fatto di giovani precari che sedano l'ansia camminando a piedi nudi nelle aiuole cittadine; Riccardo e i suoi aquiloni, chiusi in una struttura psichiatrica che rispecchia il peggio dell'Italia, con medici incompetenti interessati solo ai loro interessi; Maroso che ha dedicato la sua vita alla parità nello sport che si scontra con istituzioni lontane dai territori, chiuse nelle loro torri che nel cittadino che le interpella vedono solo un disturbo sgradito della loro routine quotidiana fatta di affari e non rispetto delle regole; una banda di ladri che ruba portafogli, orologi e portatili nelle stazioni ferroviarie, senza nome e storia, con la voglia di appropriarsi di istanti di vita altrui attraverso le memorie dei pc prima di rivenderli: e una poesia, poche parole, neve sporca, visi di pietra e la speranza di lenire il dolore. Racconti nati in questo tempo di crisi che ci parlano del presente senza stare attenti al ""politically correct"""". Cinque voci emergenti selezionate attraverso il concorso letterario """"Racconti corsari"""", giunto ormai alla sua ottava edizione."" -
Filastin. L'arte di resistenza del vignettista palestinese Naji Al-Ali
Naji Al-Ali è stato assassinato a Londra nel 1987 per quelle idee politiche che ha espresso con forza nelle sue opere ogni giorno della sua vita. È uno dei vignettisti più importanti della storia del mondo arabo e alla sua morte ha lasciato un'eredità di oltre quarantamila vignette. Handala, il suo personaggio più importante, è una vera e propria icona della resistenza palestinese ed è popolarissimo nei paesi arabi come nel resto del mondo. Filastin in arabo significa Palestina. Naji Al-Ali è uno dei suoi figli e ancora bambino ha dovuto lasciarla per diventare profugo come la maggioranza dei palestinesi a causa della proclamazione dello Stato d'Israele. Filastin è la terra in cui non ha potuto fare ritorno ed è il centro di tutta la sua opera artistica ma ""non solo nel senso geografico, ma anche umano e simbolico, cioè la causa giusta ovunque sia nel mondo"""". Il suo obbiettivo era quello di avere un dialogo diretto e quotidiano con chi viveva la sua stessa realtà: dal campo profughi palestinese alle grandi città arabe. Naji Al-Ali ha lavorato per le maggiori testate giornalistiche del mondo arabo ed è tuttora molto pubblicato."" -
Iter fati. Un altro concetto di dignità
Un insegnante frustrato che nella scuola di oggi non riesce più a metterci entusiasmo, una tennista di livello mondiale che nello sport trova una passione e una prigione che disumanizza la sua vita e i suoi affetti, un interprete che della sua professione ricorda solo più il lato burocratico e che affronta le sue giornate di lavoro in modo meccanico e ripetitivo, un banale vecchio pescatore che nasconde la sua doppia identità e che vive in un borgo di mare tra turisti e storie di clandestini deportati. E poi il vecchio immigrato italiano, che tornato a vivere in Italia per la pensione cova un odio così smisurato verso il politico locale di turno che decide di non starsene più a guardare. Sei voci emergenti che ci raccontano come il destino si possa cambiare dicendo basta alla tranquilla routine quotidiana che ci plasma fino a farci perdere di vista la nostra identità. Sei autori selezionati attraverso il concorso letterario ""Racconti Corsari"""", giunto alla sua nona edizione."" -
Alien
Una tenera storia al femminile. Tre figure di donna, una madre e due figlie, legate da una quotidianità normale e dal tema della sessualità ricordata con rimpianto o piacevole scoperta. La madre si interroga sul fallimento della sua vita, la ragazza vive una delusione d'amore e amicizia, la bambina incontra un alieno e ne fa amicizia. -
Amerigo Vespucci (1450 c.a.-1512)
Amerigo Vespucci è un personaggio assai discusso nella storia delle grandi scoperte geografiche, in particolar modo dal 1507 quando un gruppo di eruditi - geografi di Saint-Dié proposero nella loro opera la ""Cosmographiae Introductio"""", di dare il suo nome alle terre scoperte da Cristoforo Colombo. Da quel momento il Fiorentino appare come un usurpatore della gloria che spettava di diritto al Genovese. In realtà il merito di Vespucci sta nel fatto che fu tra i primi uomini Europei a rendersi conto delle enormi estensioni dell'America Meridionale. Egli è il primo uomo a far conoscere agli Europei quel Mundus Novus, attraverso le epistole che inviò a Firenze, al suo amico Lorenzo di Pier Francesco dei Medici detto il Popolano. In queste lettere Vespucci descrive non solo la natura di quei luoghi, ma anche gli uomini che vi abitavano; furono i suoi scritti a far conoscere al Vecchio Mondo quelle terre scoperte da Cristoforo Colombo. Questo volume infine vuole indagare sul rapporto che vi era tra Amerigo Vespucci e Cristoforo Colombo, un rapporto che non era di rivalità, ma di amicizia e di stima reciproca."" -
Ricette per (non) sgarrare
"Ricette per (non) sgarrare"""" non è il classico ricettario. È un approccio innovativo, istruttivo e motivante che insegna se e come sgarrare nella dieta sull'esempio dei migliori fisici dello sport: atlete e atleti di fitness, bikini model, bodybuilder." -
Ricette dolci di Natale senza zucchero & light. Vigilia, Santo Stefano, Capodanno
"Ricette dolci di Natale"""" contiene i classici dolci italiani della tradizione natalizia, completamente ricreati per non intaccare la goduria delle papille ma limitare calorie, grassi e zucchero, cioè per adattarsi allo stile di vita fitness. Contrariamente al timore che questi mostri sacri della pasticceria possono incutervi, sono ricette semplici, le istruzioni sono brevi e chiare, non occorrono costosi elettrodomestici o strani stampi." -
I «murales» del cielo. Testo di astronomia per ragazzi
Età di lettura: a partire da 6 anni. -
La piccola Parigi. Leggende di Cabiate
Una città, un racconto misterioso e una bambina di cui nessuno ha mai saputo il nome. Ecco cosa si cela dietro Cabiate e il suo essere chiamata dai suoi abitanti ""Piccola Parigi"""", per un motivo che però nessuno sembra ricordare. Forse solo il nonno di Chiara ha, nascosta nel suo passato, la chiave per svelare la natura di questo incantesimo che ora, forse, sta per essere finalmente rivelato."" -
Quaderni di Inschibboleth (2012). Vol. 1
Il volume costituisce il secondo numero della rivista ""Quaderni di Inschibboleth"""" e raccoglie i saggi di Chiara de Luzenberger, """"Linguaggio e arte nel pensiero di Ernst Bloch""""; Giuliana Gregorio, """"Heidegger, Hegel e la fine della filosofia""""; Gabriele Rizzo, """"Pensare sulla superficie del corpo, Il materialismo in Deleuze""""; Giorgio Palumbo, """"Impegno comunicativo e senso dell'universale, Le suggestioni dell'ermeneutica""""; Giuseppe Mascia, """"Sulle tracce del Dasein, La prospettiva heideggeriana degli Erlebnisse al pensiero dell'Esserci""""."" -
L' evento esposto come evento d'eccezione
La logica di un evento d'eccezione dovrà situarsi nella speciale convertibilità di un ritiro e di un inizio. Costringerà a pensare l'inizio in un certo ritiro e il ritiro in una speciale esposizione. Vedremo che un ritiro non sarà mai tale se non potrà esporsi nella sua ritrazione. Vedremo che sarà indispensabile liberare il ritiro da ogni evidenza di presenza e d'assenza. L'evidenza di una presenza o di un'assenza segna infatti sempre un particolare contrattempo, un inevitabile anticipo o ritardo sull'evento d'eccezione. Ritiro, inizio ed esposizione si ritroveranno in un orizzonte univoco, convertibili l'uno nell'altro. Nel ritiro esposto come nome per un evento d'eccezione si farà scena inoltre la difficile complicazione di una libertà e di una possibilità. -
Levinas. La trama logica dell'essere
La trama logica dell'essere"": espressione che può sembrare paradossale se consideriamo che si tratta di un autore noto per la sua radicale critica dell'ontologia. La tesi del presente lavoro intende tuttavia interrogare questa rimessa in questione dell'ontologia o meglio della differenza ontico-ontologica. La radicalità della critica impegna in qualcosa come una contro-ontologia, come una nuova """"ontologia fondamentale"""", legata alle seguenti domande: Su quale """"ente esemplare"""" leggere """"il senso dell'essere""""? Come definire la relazione dell'esistente, con l'essere, l'ente, gli enti, il mondo, Dio &? I primi capitoli si sforzano di prendere sul serio l'ipotesi di un'altra ontologia, di un'altra """"fenomenologia materiale"""", o ancora dell'abbozzo del motivo della traccia e della diacronia. La seconda parte dell'opera non abbandona del tutto le acque levinassiane. Innanzitutto perché si fa carico del rischio di una esplorazione della dimensione teologica e politica di questo pensiero, e poi perché, anche quando si dirige verso Schelling, Rosenzweig o Benjamin, sono ancora dei temi legati alla temporalità e alle sue stratificazioni che sempre attraggono il nostro proposito."" -
Emmanuel Levinas, l'intrigo dell'umano. Tra metapolitica e politica
"Quando ho incontrato l'opera di Levinas, una questione si è posta naturalmente: questa aveva qualcosa da apportare alla riflessione sulla politica o bisognava collocarla, al contrario, come si tendeva a fare, solo dalla parte dell'etica, considerando anche che vi era in questo filosofo, se non un disprezzo, almeno una mancanza di considerazione della politica? Molto presto, quest'ultima posizione mi è apparsa del tutto inesatta. Sono rimasto infatti impressionato dal testo che Levinas aveva dedicato alla critica dell'hitlerismo nel 1934 nella rivista Esprit, """"Alcune riflessioni sulla filosofia dell'hitlerismo"""". Mi aveva colpito il fatto che questo filosofo, che si diceva essere estraneo o indifferente ai problemi politici, aveva visto le cose con molta più perspicacia e precisione rispetto a dei pensatori che si consideravano specialisti della politica o delle lotte sociali e che, in realtà, non avevano assolutamente misurato ciò che rappresentava l'hitlerismo. Presto, dunque, il respiro e il gesto di quest'opera mi sono apparsi non solamente nella loro aspirazione utopica, ma nel loro tentativo di pensare la politica secondo un altro paradigma rispetto a quelli classici.""""" -
Filosofia dell'umorismo
Filosofia e umorismo. Un'endiadi foriera di interrogativi irrisolti. L'umorismo può avere la dignità di problema filosofico? E ancora: si può fare filosofia con e attraverso la forma umoristica? L'umorismo è un concetto in divenire, ambiguo e contraddittorio. Un ""ospite inquietante"""" che la filosofia ha tentato di rimuovere dal suo orizzonte. Il saggio ripercorre le tappe di questa marginalizzazione attraverso una rassegna frammentaria ed eterogenea di riferimenti, dalla risata di Demetra alla danza di Zarathustra, dall'umorismo biblico all'ironia socratica. Un arcipelago di macerie che elegge l'umorismo a esperienza universale e originaria dell'esistenza umana."" -
Decisione-indecisione. Dramma della decisione e utopia dell'indecisione
Questo libro non verte sul soggetto, in realtà inesistente, che prende libere decisioni, ma su quello deciso che nasce venendo divelto dal corpo della madre o, se si vuole, distaccandosi dall'indifferenziato per individuarsi-identificarsi. Il soggetto deciso ha due problemi: sta contro l'altro e gli altri da sé; ed è solo con la sua autocoscienza, che gli dice che morirà. Al primo problema ovvia erigendo i sistemi filosofico-scientifici, fra cui quello dialettico che nella sintesi decide il passaggio dal dire alla prassi, che come tecnoscienza domina il mondo. All'altro inseguendo stati indecisi di deindividualizzazione, di cui qui si dà una rassegna in un percorso saggistico fra ""La persuasione e la retorica"""" di Michelstaedter, """"L'uomo senza qualità"""" di Musil e """"Gruppo di famiglia in un interno"""" di Visconti. Il modello dell'indecisione è il saggismo filosofico fedele alla dialettica diadica di Adorno. Non giungendo alla sintesi, vieta il passaggio della teoria nella prassi; e grazie alla """"frenetica"""" scrittura adorniana crea una pagina dove talora tesi e antitesi sono quasi così vicine da sovrapporsi, inibendo ogni distinzione-individuazione e sanando il dramma della decisione.""