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Stupore e pudore. Emozioni versate
"Consegnata alla frenesia del vivere, la comunicazione è diventata sterile trasmissione di dati essenziali allo scopo, incapace di concepire una frase che non sia assuefatta alle esigenze del pragmatico e del funzionale. Comunicare attraverso la poesia è invece ridare spazio al respiro della parola, al volo della metafora, al sentimento dell'infinito e, quindi, restituire all'uomo d'oggi quel supplemento di anima che la società dei consumi gli sottrae ogni giorno di più, dimentica che, privato del nutrimento dello spirito, il corpo s'imbarbarisce a tal punto da non averne neppure consapevolezza. Questa silloge - puntualizza l'autore - """"è nata per l'esigenza profonda di espellere momenti della mia vita che pressavano la memoria e urgevano come un vero travaglio. Se ha scartato la forma prosastica e ha preso le sembianze del verso, il motivo va individuato nella ricerca d'una espressione più libera, non costretta a correre sui rigidi binari della citazione scientifica che avevano costituito lo schema della saggistica filosofica cui avevo consacrato l'intero arco della mia vita di studioso.""""" -
Arcobaleno
Dopo ""Fuochi d'artifizio"""" e """"Girotondo"""", ecco la terza esperienza poetica di Adalpina Fabra Bignardelli. La fede, il richiamo costante alla visione cristiana della vita, la speranza: sono questi gli elementi fondamentali entro cui si articolano i temi da lei trattati, che vanno dalla natura alla famiglia, alla società, alla storia, alla patria nonchè alla vita interiore, al raccoglimento, alla meditazione.Una poesia realistica ma anche intimistica, scritta con uno stile terso, colto ma senza ricercatezze, che procede con semplicità e naturalezza, raggiungendo le alte vette dell'arte, la sublimità."" -
La dolce incoscienza dell'immoralità
Valeria, giovane fotoreporter, torna a casa dopo aver vissuto diversi anni in un paese africano dilaniato dalla guerra civile. Ben presto si accorge di non riuscire più a relazionarsi con una società che, alla luce delle sue esperienze, trova vacua, indifferente e scandalosa. Lei, che con le proprie mani, aveva scavato una fossa in cui depositarvi il corpo di un bimbo morto di stenti, non se la sente proprio di entrare a far parte di un sistema basato più sul consumo che sull'utilità, più sull'apparire che sull'essere, più sullo sfruttamento del prossimo, che sulla collaborazione. Ma la voglia di parlare, di raccontare ciò che ha visto e che ha vissuto sulla propria pelle nell'Africa nera, le viene inibita dalla paura di non essere compresa, di non essere ascoltata. Sarà il coinvolgente amore verso un'altra donna, conosciuta per caso a una festa, che la incoraggerà a scrivere un libro, e che l'aiuterà a ritrovare nuovi approcci con la realtà. -
Movie
Movie è un percorso metaletterario, un dialogo tra il lettore, i personaggi e il loro autore, in cui la presenza del demiurgo si integra con la finzione, quando addirittura non si sdoppia nei panni di un personaggio a sua volta scrivente, che muove e al contempo è mosso dai fili dello scrittore in carne e ossa: Vicio Matta. Cinque sezioni e una bonus track, così Matta ha declinato la sua raccolta di racconti d'esordio, conferendo a questi veri e propri short movie le tinte di una vita spesa a piene mani, con un bicchiere in mano, una donna accanto, sempre in sella a una rombante due ruote. -
Fabbricante di parole
Con questa raccolta che porta il mitopoietico titolo di ""Il fabbricante di parole"""" Biagio Balistreri assembla, rivisita e incrementa la sua consistenza emozionale nei confronti del vissuto. Con passo costante, uniforme e con l'uso privilegiato della struttura poematica, l'autore sembra tornare a campo largo in tutti quei luoghi fisici battuti e rimasti impressi negli anni, come pure negli ambienti impalpabili del suo archivio interiore, e non li abbandona se non dopo avere sviscerato ogni possibile declinazione della propria sensibilità e del proprio specifico rapporto con gli eventi circostanti, raggiungendo apici di ventilate armonie. Potremo dire di essere in presenza d'una poesia d'impegno civile, portata avanti con la particolarità d'una naturale predisposizione verso l'endecasillabo, attraverso un linguaggio per nulla ermetico e che non indugia affatto in compiacimenti di tipo stilistico. La parola di Balistreri si propone magicamente innamorata nella sezione desideri, sviluppata con una freschezza d'accenti, che vanno ad assegnare al sentimento dell'amore ulteriori segmenti di eternità e di valore salvifico."" -
Boogie-woogie craze. Una storia in parole e musica
Un romanzo di simmetrie. Lidia ama Bob, una passione non ricambiata; la Società che ha fondato e sua madre Susi muoiono assieme; Vins s'invaghisce di Lidia, l'anima affine che ha sempre cercato, ma lei gli sfugge. Uno gira intorno all'altro: il boogie-woogie della vita. Non si può fermare. A ogni punto di stallo si rilancia: il direttore e la sua opportunità, una missione da compiere, il rosso cinabro, Vins e il suo talento spettacolare per il ballo. Tutti richiamano Lidia in pista. D'altra parte, se i protagonisti ricevono la chiamata, devono fare qualcosa. È il destino. E non saranno liberi sino a che un dio non li chiamerà, lo dice Platone. Una storia che non sarebbe esistita senza la Bassa - la pianura emiliana verso il Po - e gli anni della nuova grande voglia creativa italiana ed europea. I Novanta: un magnifico decennio. -
Io e Simone
Ostia, 27 febbraio 2011. È mattina. Flavio si sveglia, pronto ad affrontare una nuova domenica di lavoro. È un giornalista e quel giorno è chiamato a seguire una partita di calcio allo stadio: ma presto si accorge di non essere solo sul suo lettone. Accanto si ritrova il piccolo Simone. Superato il primo momento di sorpresa, inizia a giocare con il neonato e la situazione si trasforma in un'occasione utile a ripercorrere mentalmente le varie tappe della propria vita, giunta alla soglia dei 30 anni. L'incontro cambierà in breve tempo l'esistenza di Flavio e gli permetterà di recuperare il proprio ""io"""", una volta pacato e sensibile, e ora inquinato dal cinismo e dall'egocentrismo. Ma chi è Simone? E chi è quella donna che li sta osservando?"" -
Il canto della maga
Romanzo fantasy, ma di ambientazione storico-geografica definita. Si svolge, infatti, all'epoca dei Celti, ossia nella Gran Bretagna nel periodo che va dalla preistoria agli ultimi anni avanti Cristo, e ai giorni nostri, in un intreccio continuo di alterne situazioni e ambientazioni. Sharlynn è una druida che, a causa di un incantesimo sbagliato, si ritrova catapultata da Caerludd, ossia dal grosso villaggio che sarebbe diventato la Londinium dei Romani, alla Londra dei nostri tempi. -
Custodi della memoria
"Custodi della memoria"""" si presenta come un testo composito ed articolato di poesie, quasi tutte inerenti al tema delle scale, vissute e rivissute dall'autrice da diversi punti di vista e momenti della vita. Metafora dell'esistenza nelle sue ascese e discese, esse sono da sempre testimoni silenziose delle vicende umane e rimandano in questi versi a riflessioni talora struggenti di profonda e sentita poesia." -
Preparazione test Facoltà a numero Programmato. Il magico potere del sapere
Questo testo è un corso di preparazione ai test di ammissione destinati ai diplomandi e agli studenti del IV e V anno delle scuole superiori per: I - Laurea Magistrale in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria, Veterinaria II - Lauree di primo livello delle Professioni Sanitarie: Infermieristica, Fisioterapia, Tecniche di Radiologia Medica per Immagini e Radioterapia, Tecniche di Laboratorio Biomedico, Igiene Dentale ecc Gli argomenti trattati hanno l'obiettivo di fornire una Specifica e Seria Preparazione ai Test d'ingresso mediante: Il ripasso degli argomenti indicati nelle disposizioni Ministeriali (Biologia, Chimica, Fisica, Matematica e Logica); Aiutare lo studente ad accrescere le proprie conoscenze e fornire quelle informazioni che potranno essergli utili quando dovrà scegliere la risposta esatta; Acquisizione di skills nella risoluzione dei test a risposta multipla; Capacità nella gestione del tempo durante le prove; Dopo ogni capitolo è presente una verifica con domande a risposta multipla degli argomenti trattati al fine di verificare il grado di apprendimento raggiunto. -
Un normalissimo ebreo
Il giornalista ebreo tedesco Emanuel Goldfarb riceve un invito da parte di una scuola in cui gli si chiede di parlare della propria cultura di appartenenza. Nonostante la prima reazione, di rifiuto tassativo, Goldfarb si ritrova a frugare nelle pieghe di un passato che a lungo ha messo da parte, soffocandolo attraverso una quotidianità che si rivelerà assai fragile. Tornano a galla i ricordi, e con essi i protagonisti di una storia che, pur essendosi svolta in Germania, non è quella di un ""normale tedesco"""". Sebbene Goldfarb non abbia direttamente avuto a che fare con l'Olocausto, le sue tragiche conseguenze ne hanno segnato la crescita e la vita adulta, portandolo a vivere un'esistenza di emarginato in casa propria. Prefazione di Vittorio Dan Segre, postfazione di Carlo Baggi."" -
Su De Gasperi. Dieci lezioni di storia e di politica
De Gasperi è stato un grande ""autore"""" dell'Italia e dell'Europa. Il suo stile politico fu quello di un """"realismo spirituale"""" originato da una severa esperienza di vita in cui una solida fede cristiana scandiva il ritmo di una forte passione politica. Le dieci Lezioni qui raccolte, corredate da altri preziosi contributi per meglio inquadrare l'uomo e la sua vicenda, sono state presentate nell'arco di dieci anni - tra il 2004 e il 2013 - nel paese natale dello statista trentino, a Pieve Tesino, nella data anniversario della sua morte. Dalla loro lettura si potrà capire che se l'immagine di De Gasperi è legata alla storia della Democrazia cristiana e del sistema dei partiti di massa sorti dalle ceneri della guerra e del fascismo, la sua figura li supera abbondantemente, perché De Gasperi ebbe la fortuna di essere un politico alla frontiera di una missione, di un bisogno e di un sogno molto più grandi: la missione di portare i cattolici ad essere i nuovi protagonisti nella storia sociale e politica, il bisogno di ricostruire una nazione difficile come l'Italia e il sogno pacifista di un'Europa dei popoli."" -
Diario di un marinaio. Renato Gnerucci racconta: fiume Sussak, porto Baross 8 settembre 1943
Il volume accoglie la testimonianza di un sopravvissuto alla Seconda Guerra Mondiale. Renato Gnerucci, marinaio, racconta in prima persona le concitate ore ed i giorni successivi al comunicato di Pietro Badoglio ""La guerra è finita tornate tutti alle vostre case"""". È il racconto di una travagliata fuga in mare, attraversando l'Adriatico di notte,scappando dai soldati Tedeschi che stavano raggiungendo Fiume. La narrazione è arricchita anche da numerose immagini fotografiche, scattate dallo stesso Gnerucci durante il suo servizio a Fiume, Sussak Porto Baross, e documenti e lettere relative a quel periodo e agli anni successivi. Segue il racconto la """"Lettera ad un amico"""" che il cortonese Gnerucci scrive nel 1978 ricordando ancora la brutta avventura vissuta."" -
Vangelo 'n versi cortonesi (El)
L'autore, Rolando Bietolini professore di lettere, offre sotto forma di sonetti la sua libera ma fedele trasposizione in rima e in dialetto cortonesedi una selezione di testi tratta dai Vangeli. L'intento dell'autore nel cimentarsi in questa opera è stato quello di ""ricondurre i Vangeli ad un racconto popolaresco, quasi a far tornare la parola di Cristo al popolo, nel quale del resto era nata e si era diffusa"""". Inoltre attraverso quest'opera, si rinnova l'occasione per divulgare e portare nuovamente l'attenzione su una particolare forma di espressione linguistica, il dialetto appunto, sinonimo di identità territoriale che rischia in una civiltà sempre più globalizzata, di cadere in disuso tanto da non essere più compresa neppure dalle giovani generazioni autoctone. Il testo stampato su carta grave avoriata, è arricchito dalle incisioni tratte da """"La storia sacra del Bambino"""" di E. S. Brès 1913."" -
Generi mediati. La rappresentazione di genere nei periodici femminili e maschili
Il volume prende in analisi le tradizioni e consuetudini sociali che longeve ed immutabili nel corso del tempo, hanno garantito il perpetrarsi di modelli di genere statici e obsoleti. Nel percorso di inculturazione al genere, che coinvolge anche bambine e bambini fin dalla più tenera età, accanto alle tradizionali agenzie educative, si stanno facendo sempre più pressanti i contributi divulgati dai mass-media, veri e propri costruttori della realtà sociale. Il volume analizzando l'evoluzione delle precedenti ricerche condotte sul tema ""generi e media"""", raccoglie e presenta i risultati dell'analisi condotta attraverso procedure qualitative e quantitative su riviste periodiche rivolte in modo specifico a donne e uomini. Considerando sia i contenuti iconografici delle inserzioni pubblicitarie sia i contenuti testuali delle riviste, vengono individuati gli attuali modelli che veicolano l'idealtipo femminile e maschile assumendo il quale è più facile sentirsi accettati e integrati nella società, obbligati però ad un destino socialmente preconfezionato."" -
Jam Session
"Jam Session"""" evidenzia, fin dalla scelta del titolo della raccolta di racconti di Giuseppe Martini, la sincronia dell'autore con l'universo musicale. Come un'antologia musicale infatti questi 16 racconti, divisi in due grandi spazi di concepimento, quello della memoria e l'altro delle visioni, si presentano con ritmi e melodie contigue, affini eppure mai ripetitive, delineando un quadro antropologico e logico di una parte d'Italia, e della sua cultura, spesso marginale rispetto alla propria necessaria e delicata epifania. La volontà di voler indagare e rappresentare un quadro sociale e morale peculiare nella sua normalità." -
Cortona nella storia di vie, vicoli, piazze e piazzette
Scoprire il significato dei nomi di vie, vicoli, piazze e piazzette di una città come Cortona, vuol dire andare di pari passo con la storia e, qualche volta, con la leggenda. E a Cortona storia e leggenda sono di casa: l'atmosfera che regna nell'intreccio dei vicoli del Centro conduce facilmente il visitatore a chiedersi cosa possa celarsi dietro un' antica e suggestiva denominazione e quali vicende siano all'origine di un nome che pare evocare lontanissimi scenari. Questo libro vuole offrire risposte a tali domande. Attraverso la spiegazione delle denominazioni di vie, vicoli, piazze e piazzette, si compone un affresco vasto, denso anche di aneddoti e vicende altrimenti perse nella memoria: un ideale filo di Arianna che, dipanandosi attraverso secoli e secoli di storia, non mancherà di sorprendere e appassionare i lettori. -
Musica per non musici. Note di teoria musicale trascritte in treno
Il libro è frutto dell'intrusione di un non addetto ai lavori in un ambito tematico che può apparire ostico: la teoria musicale. Avrebbe potuto avere il titolo: ""Teoria della musica raccontata a chi ne sa poco o niente"""". Quello scelto è per pura necessità di sintesi e di grafica ma il significato rimane lo stesso. Ecco, il senso dell'intrusione è proprio questo: raccontare, nonostante non si sia un addetto, di suoni consonanti e dissonanti, di melodia, di armonia, di accordi e delle note che li formano, del tempo ritmico e perfino dell'interpretazione/lettura del pentagramma in forma accessibile e comunque rigorosa. D'altro canto, l'immagine di copertina è la metafora dell'intrusione che è alla base del libro: la storia del viaggio di un non musico, il cocomero di peluche, nel mondo della teoria musicale, la frutta vera ossia i musicisti veri."" -
Dal fronte del Don ai lager sovietici. 42 mesi di prigionia nei campi di Tambov, Oranki, Suzdal, Vladimir, Odessa, S. Valentino
Giuseppe Bassi racconta la partecipazione alla campagna di Russia nei complementi del 120º Reggimento Artiglieria Motorizzata della divisione Celere. Partito da Padova il 9 febbraio 1942, partecipò ai combattimenti per raggiungere la riva destra del Don e prendere posizione sull'ansa di Serafimovich. Pochi giorni dopo il ritorno da un mese di licenza premio, dal 16 dicembre 1942 si trovò coinvolto nel caos della ritirata. Intrappolato dai russi nella valle di Arbusowka, la ""Valle della morte"""", dalla sera del 21 dicembre, assieme ad altri 30.000 soldati italiani e tedeschi, fu fatto prigioniero all'alba del 24 dicembre 1942, iniziando, già stremato per i combattimenti, la fame ed il sonno, le """"marce del davai"""", preludio a tre anni e mezzo di lager. Il periodo della prigionia è illustrato dai suoi disegni, veri sostituti delle fotografie, dei luoghi, degli edifici e degli ambienti dei lager di Tambov, di Oranki e di Suzdal. Eseguiti a memoria, essi sono straordinari per la sicurezza del tratto, l'accuratezza e la precisione delle prospettive, la fedeltà dei particolari. A stupire in questo libro sono la vividezza dei ricordi, i nomi e i cognomi dei compagni e delle persone che animavano quel mondo, le date precise degli avvenimenti, la descrizione dei luoghi illustrati anche nei disegni. A sostenere la memoria spesso è l'indignazione per i trattamenti subiti, per l'indifferenza dei soldati e delle autorità russe di fronte a sofferenze atroci e per il disprezzo della vita dei prigionieri lasciati morire a migliaia quando spesso bastava poco per salvarne molti, come durante l'epidemia di tifo nel lager di Oranki. L'indignazione raggiunge il culmine quando l'autore parla dei fuorusciti italiani e della loro azione di propaganda politica a favore dei sovietici, indifferenti alle sofferenze dei connazionali. La molla che ha spinto Giuseppe Bassi, fin dal suo ritorno in patria, a raccogliere e ordinare le sue memorie di guerra e soprattutto di prigionia è stato il bisogno di testimoniare in prima persona le atrocità di cui è stato vittima e testimone, di onorare i tanti compagni ed amici morti nei combattimenti e durante le marce sulla neve con temperature"" -
I ragazzi dell'esilio (Argentina 1975-1984)
Negli anni Settanta, nel tragico periodo dell'ultima dittatura, un'intera generazione di adolescenti dell'ambiente liceale di Buenos Aires, politicamente impegnati, si ritrova perseguitata. Ragazze e ragazzi dai 15 ai 20 anni, sono costretti ad abbandonare il paese, divenuto teatro di sparizioni inquietanti. Attraverso le testimonianze, raccolte decenni più tardi da Diana Guelar, da Vera Vigevani Jarach e da Beatriz Ruiz, vengono salvate le vicende dolorose che precedettero le partenze, le storie di militanza, di presa di coscienza, di progetti e di utopie; le lotte, le certezze, i dubbi; le vicende di paura, di fughe e di clandestinità; fino alla drammatica decisione dell'esilio. Il materiale raccolto include le corrispondenze che gli adolescenti esiliati hanno mantenuto con familiari e amici, attraverso vari testi, su un passato che non può passare.