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L' uomo con il cane. Sculture di Jørgen Haugen Sørensen
Catalogo della mostra a Prato. -
Restauro in accademia (2022). Ediz. illustrata. Vol. 1: Milano.
Prosegue la pubblicazione dei quaderni Restauro in Accademia dedicati alle migliori tesi di laurea dei giovani ricercatori delle Accademie di Belle Arti d'Italia, così da infondere nuove energie nell'obiettivo di divulgare in modo più diffuso i risultati scientifici concernenti il campo del Restauro. Questo è il primo volume con cui la Scuola di Restauro ""Camillo Boito"""" dell'Accademia di Belle Arti di Brera di Milano aderisce a questa collana e vede la luce proprio allo scadere del decennale dall'istituzione dei corsi di laurea magistrale in Restauro di Beni Culturali in Italia. Il libro presenta alcune delle migliori tesi dei ricercatori dell'Accademia di Brera, in cui studiano e indagano casi di lavoro e ricerca. Partendo da casi studio intorno ai materiali lapidei naturali e artificiali, il libro passa ai manufatti dipinti su supporto ligneo e tessile per approdare infine al materiale librario e archivistico. In questo modo, il volume mira a creare un percorso di conoscenza strutturato, mettendo in collegamento più attività di tesi tra di loro, in modo da creare sinergie e valorizzare al meglio i risultati scientifici ottenuti."" -
Architettura come opera. Italo Gamberini e la sede fiorentina della RAI. Dialogo con Loris Macci. Ediz. illustrata
L'edificio della sede fiorentina della RAI, mostra ancora intatta tutta la sua innegabile ""freschezza"""". Ripartire oggi da quella caratteristica come chiave per una possibile odierna rilettura dell'edificio e dell'intera poetica del suo autore, significa, innanzitutto, soffermarsi sulla veridicità che ognuna delle architetture di Italo Gamberini possiede, comprendere quel bilico prezioso tra molti aspetti diversi che rivela ogni sua architettura, disvelando la propria dimensione al contempo reale e spirituale. Architettura come opera, quella della sede fiorentina della RAI, ovvero, architettura fatta di materia, di tecnica e di misura, ma anche di simbolo e di figura, cioè di un valore e di un significato ulteriori, capaci di affermare un autentico ragionamento sull'uomo. Un ragionamento che in virtù della sua dimensione accogliente e relazionante, è in grado di esprimere il delicato quanto fuggevole punto di contatto non solo tra la forma, la funzione e l'uso, quanto soprattutto tra il significato e il senso. Questo libro sulla sede fiorentina della RAI, attraverso la rilettura di quello che potrebbe essere definito come """"il capolavoro della sua stagione di mezzo"""", si pone come un ulteriore tentativo all'interno della generale sistematizzazione dell'opera gamberiniana. Oltre ad aggiungere conoscenza su un importante tassello della storia recente dell'architettura fiorentina, ha anche lo scopo di disvelare da questa stessa opera, una possibile cosmogonia teorica e operativa della composizione architettonica, all'interno della quale i principi enunciati, i temi percorsi e le tematiche applicate nell'edificio fiorentino, possono essere riletti e interpretati quali veri e propri centri propulsori del fare progetto, e per questo, consegnati alla generazione odierna e a quelle future, quale patrimonio da non disperdere."" -
La Pala di San Marco del Beato Angelico: restauro e ricerche. Ediz. illustrata
Questo volume presenta i risultati del progetto di ricerca e di conservazione che l'OPD ha realizzato sulla Pala di San Marco del Beato Angelico. Già le fonti antiche citano l'opera come innovativa, la prima 'tavola quadra' all'antica della pittura italiana, inserita in una monumentale cornice, purtroppo perduta, ispirata alla classicità modernamente rivissuta. Allo stesso tempo, la Pala di San Marco è il frutto perfetto della sintesi eloquente tra Arte e Potere: l'arte aggiornatissima e sublime dell'Angelico e il potere di Cosimo de' Medici il Vecchio, patrono della chiesa e del convento, ristrutturati a sue spese dall'architetto di famiglia Michelozzo secondo i più recenti dettati del Brunelleschi. L'operazione di restauro è stata segnata da molte difficoltà e da una non comune complessità che riguardava sia la conservazione del supporto ligneo, sia della pellicola pittorica e per entrambe sono state messe a punto specifiche ed innovative metodiche, frutto dell'impostazione generale del progetto di restauro come un progetto di ricerca. Uno dei risultati dell'attuale intervento consiste nell'aver evidenziato il suo ruolo centrale nell'attività del pittore e nell'immagine del Museo stesso, dedicato a questo insediamento domenicano. In tal senso, assai opportuna è stata la collocazione dell'opera nella nuova Sala del Beato Angelico, dove è concentrata la più importante raccolta al mondo di capolavori su tavola del Frate pittore, e che è stata interamente rinnovata e riallestita in tutti i suoi aspetti. In tal modo, è stato così restituito al mondo un capolavoro assoluto, recuperandone gli stupefacenti valori pittorici, cromatici, prospettici, volumetrici, iconografici e simbolici che sembravano perduti, ma che sono stati splendidamente ritrovati. -
Il futuro della città sostenibile
Molte domande, qualche risposta: l'evento traumatico del confinamento pandemico del 2020 ha evidenziato come veloci ed apparentemente imprevedibili possano essere gli sviluppi nelle nostre realtà urbane, sottolineando l'importanza della Ricerca finalizzata allo studio dei nostri spazi di vita e dei diversi ambienti che li caratterizzano per cercare di comprenderne la complessità. Il volume ""Il futuro della città sostenibile"""" raccoglie e approfondisce le riflessioni fatte nel giugno del 2021 nell'ambito dell'omonimo talk e, come l'incontro, è organizzato in due parti, “Lo scenario di un pianeta in crisi, territori, ambienti ed habitat antropizzati” e “Ecologia Urbana e nuovi spazi di vita, progettare il futuro”. Anima del volume è, infatti, il confronto fra esperti di diverse realtà accademiche e professionali italiane su approfondimenti di ricerche a volte già in cammino ed ora dotate di nuovi orizzonti, senza sottrarsi alla complessità del tema ma cercando di contribuire ad un dibattito fondamentale per il nostro futuro, che riguarda in definitiva il nostro modo di essere comunità nei luoghi che la rappresentano e la ospitano: la città."" -
Storia di una collezione. Il patrimonio grafico degli Uffizi dal 1915 al 1960 e la rinascita dell'arte incisoria
Il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi ospita una delle raccolte grafiche più importanti del mondo. La collezione, iniziata nel Seicento da Leopoldo de' Medici e tuttora in continuo accrescimento, consta di oltre 150.000 tra disegni e stampe. Ultimo in ordine di tempo nella serie di Miriam Fileti Mazza, questo volume esce come sesto numero della collana Inventario Generale delle Stampe. Qui Miriam Fileti Mazza riparte dall'inizio della Grande Guerra fino agli anni Sessanta dello scorso secolo, un periodo ormai storicizzato tanto da poter essere affrontato con obiettività. L'arco cronologico qui affrontato comprende tra l'altro il periodo fra i due conflitti mondiali, che, oltre a essere tra i più drammatici nella storia del nostro Paese, ha più di altri ingenerato rischi di distruzione e dispersione per il patrimonio culturale. Il libro presenta un curato lavoro analitico di sistemazione del sapere in funzione della ricerca storico-artistica, oltre a fornire dati sulla provenienza delle opere e sulle modalità della loro acquisizione. Inoltre, l'autrice non si limita all'esame dei documenti manoscritti, ma individua anche riviste e cataloghi, strumenti di diffusione del sapere che sempre più spazio dedicavano al dibattito critico sulla produzione incisoria italiana, documentandone le novità tecniche ed estetiche in quanto espressione artistica ormai svincolata dal disegno e dai meri procedimenti di riproduzione. -
Lezione italiana. Allestimento e museografia nelle opere e nei progetti dei maestri del dopoguerra. Ediz. illustrata
I percorsi affrontati all'interno dei capitoli di questa ""lezione italiana"""" legata al campo dell'allestimento e della museografia, ci conducono alla riscoperta di una serie di architetture realizzate e progettate nei decenni del secondo dopoguerra. Pur con le loro evidenti diversità di approcci e di linguaggi, ognuna di loro dovrebbe essere intesa non soltanto nel proprio valore documentario a testimonianza di una stagione progettuale all'apparenza irripetibile, ma come una vera e propria base dalla quale ripartire. Rileggere oggi questa serie di esempi, ci insegna non solo a riscoprire una generalizzata cura e raffinatezza progettuale, espressa con la stessa intensità sia nel dettaglio che nella strutturazione generale, ma anche a porre nuovamente l'attenzione sul delicato rapporto tra l'architettura e l'opera da esporre. Ma soprattutto, ci invita a recuperare la dimensione generativa di ogni dinamica progettuale, mostrandoci architetture la cui forza è interamente affidata a quel valore ineffabile e indicibile - e per questo universale - che risiede interamente nella composizione dello spazio."" -
Spiccioli di carta. Ediz. illustrata
Durante particolari circostanze storiche ed economiche furono prodotte, soprattutto nell'Italia post unitaria, monete di necessità cartacee, conosciute più comunemente con il nome di biglietti fiduciari, in sostituzione delle monete metalliche emesse dallo Stato. Tale fenomeno si sviluppò nel decennio 1866-1876 come conseguenza della carenza di moneta spicciola. La circolazione fiduciaria abusiva si diffuse essenzialmente nell'Italia settentrionale e centrale dove banche, municipi, comuni, associazioni e perfino privati, emisero biglietti fiduciari indispensabili al commercio minuto. Nel volume, dopo l'inquadramento del fenomeno dei biglietti abusivi nell'Italia post unitaria e un capitolo dedicato alla circolazione fiduciaria nel territorio aretino, vengono presentati, con i relativi commenti, i biglietti fiduciari italiani e una selezione di quelli stranieri della collezione di cartamoneta custodita dalla Fondazione Ivan Bruschi attualmente sotto l'egida di Intesa Sanpaolo. -
Restauro in accademia. Vol. 6
L'Accademia di Belle Arti di Bologna prosegue la pubblicazione dei quaderni Restauro in Accademia dedicati alle migliori tesi di laurea, facendosi così interprete capofila delle frequenti sollecitazioni riguardanti la necessità di rendere pubblici i risultati della didattica, emersi più volte nelle periodiche riunioni del Tavolo Tecnico sul Restauro presso il MIUR. Il sesto volume indaga il lavoro svolto sul crocifisso ligneo di Marano, in cui è stato affrontato il problema della rimozione controllata delle superfetazioni non coerenti, uno dei quesiti metodologici di fondamentale importanza nella pianificazione dell'intervento di restauro. La cura del patrimonio storico artistico ecclesiastico è un importante impegno che coinvolge la Chiesa in prima persona sin dalle origini. La Chiesa non solo ha da sempre promosso l'arte, considerando la bellezza come una via per avvicinarsi a Dio, ma è anche tra le prime istituzioni pubbliche che abbiano regolato con leggi proprie la conservazione e la tutela dei beni culturali. Nel solco di questa filosofia, l'aspetto fondamentale di questo restauro è che non si è limitato all'azione conservativa, a riparare un degrado, ma è stato una vera e propria operazione di valorizzazione, che ha restituito significato all'oggetto e oggettività a un'eredità culturale. Il volume testimonia, quindi, quanto proficua sia la collaborazione tra la Curia Arcivescovile e l'Accademia di Belle Arti di Bologna nello sforzo comune di conservazione e rivitalizzazione di un patrimonio collettivo che dovrebbe essere sempre più conosciuto e valorizzato. -
Seguendo Ofelia. Mario Castelnuovo-Tedesco e gli amici fiorentini
«Nell'estate del 2021 la mostra che il Museo Novecento ha dedicato ad Arturo Martini ha riportato a Firenze, tra le altre, una piccola scultura realizzata in terra refrattaria che raffigura uno dei personaggi femminili più noti della tragedia shakespeariana, Ofelia. La scultura era stata esposta a Palazzo Ferroni nel 1931. Entrata a far parte della collezione di Castelnuovo-Tedesco in occasione della mostra fiorentina, era rimasta in città alla partenza della famiglia a pochi mesi dall'entrata in vigore delle leggi razziali, per ricomparire nel Dopoguerra nella nuova casa dei Castelnuovo-Tedesco insieme con quei ""mobili superstiti delle nostre case passate"""" evocati da Mario nella sua autobiografia. Era, quindi, con ogni probabilità sempre rimasta in città, nascosta, per poi partire verso gli Stati Uniti dopo la morte della moglie di Mario, Clara, avvenuta nel 1989. Seguendo Ofelia è un omaggio a quest'opera di grande forza evocativa e all'uomo che l'aveva custodita per tutta la vita, Mario Castelnuovo-Tedesco. L'attenzione su Ofelia ci ha portato infatti a ripensare alla formazione culturale del compositore fiorentino, nutrita anche di arti visive, e di osservarne da un punto di vista privilegiato la vita, in particolare quei primissimi anni Trenta in cui la sua casa fiorentina era aperta ad artisti, letterati e musicisti, e offriva le pareti alle tele degli amici pittori. Il nostro racconto si arricchisce, attraverso i ricordi dello stesso Castelnuovo-Tedesco, delle suggestioni iconografiche che sono state fonte di ispirazione per le sue composizioni, dando vita a un gioco di rimandi in cui anche le dediche a stampa negli spartiti ci riportano al ricchissimo panorama figurativo che animava la vita e l'opera del musicista ed insieme al fervido clima culturale fiorentino tra le due guerre. Ma la vicenda di Mario Castelnuovo-Tedesco e della sua Ofelia riporta alla mente anche un destino comune a tantissime opere d'arte durante gli anni delle leggi razziali, trafugate, sottratte, nei casi più fortunati nascoste con l'aiuto di amici o conoscenti e riportate alla luce dopo il conflitto. A noi evoca soprattutto la sorte della collezione di Leone Ambron, che a quella data già comprendeva il nucleo più cospicuo di quadri macchiaioli. Miracolosamente sfuggite alle requisizioni, donate proprio all'indomani della Liberazione e oggi esposte alla Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti, quelle tele ponevano le basi di un lascito che oggi arriva a contare quasi quattrocento opere. Un gesto di grande generosità, certo, ma che in quel momento storico acquistava anche il valore di straordinario senso di appartenenza a quel paese che pochi anni prima lo aveva privato di ogni diritto, compreso quello di possedere opere d'arte.» (Giovanna Lambroni e Dora Liscia Bemporad)"" -
Un palazzo-fabbrica nella Roma del Novecento. Ricerche archeo-industriali per il recupero della Regia Zecca. Ediz. illustrata
La Regia Zecca di Roma fu inaugurata nel 1911 per rispondere alla duplice funzione di fabbrica di monete e Scuola dell'Arte della Medaglia. Nel 2007 le attività industriali sono state trasferite in un'altra sede. Quali funzioni assegnare ai grandi spazi dismessi, anche alla luce del legame d'eccezione tra arte e industria che essi testimoniano? «Questo volume costituisce un'opera esemplare per l'approccio al tema, il metodo e l'impianto adottati, la varietà e l'uso incrociato delle fonti, la ricchezza della documentazione iconografica, l'organizzazione e l'articolazione dei contenuti. Esso assume il valore di un vero e proprio manuale per le indagini di archeologia e storia del patrimonio industriale, per di più su una tipologia di heritage molto specifica e di assoluto valore monumentale come il palazzo-fabbrica della Zecca. L'Autore ha ben chiara la centralità del fatto tecnico ed economico nell'ambito del patrimonio industriale. Di qui la fondamentale scelta di aprire il libro con un capitolo dedicato all'evoluzione delle macchine per la fabbricazione di monete e medaglie e alle correlate trasformazioni degli edifici destinati ad ospitarle. Due processi che marciano sempre insieme. Nei capitoli successivi gli esiti degli studi architettonici e tecnologici sono finalizzati alla formulazione degli indirizzi per il riuso. Edoardo Currà dà risposta non solo ad esigenze legate alla riqualificazione della Zecca, ma anche, e più in generale, ad una domanda di memoria che interpella tanto gli storici quanto i progettisti.» (Dalla Presentazione di Giovanni Luigi Fontana) Prefazione di Daniela D'Alessandro. -
Cultura e potere nell'età dell'Umanesimo. Percorsi storiografici in onore di Riccardo Fubini
Il volume raccoglie gli atti della giornata di studi organizzata dall'Accademia Toscana di Scienze e Lettere ""La Colombaria"""" di Firenze il 15 marzo 2021 in onore di un suo membro illustre, Riccardo Fubini. Nell'occasione, il ricordo della multiforme attività di ricerca dello studioso si è allargato a una serie di approfondimenti sulle problematiche storiografiche più vive per la ricerca storica sull'età dell'Umanesimo. La diplomazia, la comunicazione politica tra città e corti principesche, i legami tra cultura giuridica e vita delle istituzioni, la rappresentazione dell'arte, l'eredità rinascimentale fino al cuore della cultura politica settecentesca, il ruolo complesso e fondamentale della cultura ebraica sono tutti temi a cui Fubini ha dato un contributo decisivo, e dei quali gli autori di questo volume tracciano un bilancio denso di prospettive per la ricerca dei prossimi anni. Lorenzo Tanzini è professore associato di Storia medievale all'Università di Cagliari. Studioso di storia delle istituzioni e della cultura nell'Italia tardomedievale, ha pubblicato recentemente i volumi A consiglio. La vita politica nell'Italia dei comuni (Roma-Bari, 2014), 1345. La bancarotta di Firenze (Roma, 2018) e Una Chiesa a giudizio. Tribunali vescovili nella Toscana del Trecento (Roma, 2020), oltre a curare la raccolta di saggi Il laboratorio del Rinascimento. Studi di storia e cultura per Riccardo Fubini (Firenze, 2015)."" -
Mirabilia. La Wunderkammer contemporanea di Giano del Bufalo
"Mirabilia. La wunderkammer contemporanea di Giano Del Bufalo"""" ripercorre la storia del collezionismo di meraviglie concentrandosi sul recupero di questa pratica nel XXI secolo. A partire dalle protocollezioni di epoca greco-romana fino alle wunderkammern rinascimentali e contemporanee, vengono considerate le implicazioni del meraviglioso a partire dal significato che il termine assunse in epoca medievale, quando cominciò ad essere associato al bizzarro, il curioso, o addirittura il mostruoso. Gli oggetti più singolari e insoliti divengono poi semiofori grazie all'atto del collezionare: significanti di per sé e privi di valore commerciale e d'uso. L'analisi della funzione meditativa e conservativa degli studioli precede l'excursus sui principali protagonisti che tra 1500 e 1600 cominciarono ad allestire i primi Gabinetti di curiosità, prototipi del Museo moderno, in cui venivano ospitati esemplari di naturalia, artificialia, scientifica, exotica e mirabilia. Sono molti gli artisti contemporanei come Giano Del Bufalo che hanno recuperato e ricontestualizzato i concetti di meraviglia e di wunderkammer. Nell'ultimo capitolo le riflessioni teoriche si intrecciano con le testimonianze raccolte grazie alle interviste e alle visite al Castello della Cecchignola e alla Galleria Diorama. La collezione Del Bufalo, composta quasi esclusivamente da artefatti dell'area africana e oceanica, consente una critica antropologica sulle implicazioni del collezionismo di exotica, da sempre accompagnato a sentimenti di orientalismo e di esotismo. Grazie alla sua testimonianza, i mondi intimi e misteriosi dei nuovi collezionisti di meraviglie possono essere portati alla luce, sì da valorizzare i caratteri specifici di questa forma di arte rispetto a quella """"tradizionale""""." -
The Art Translator. L'arte contemporanea e il suo eclettico mondo
The Art Translator è nato con l'esigenza di raccontare, educare, coinvolgere e includere le persone nel mondo dell'arte contemporanea, quel mondo troppo spesso considerato distante, incomprensibile, scomodo. Paura dell'arte contemporanea? Non ti preoccupare, te la traduco io! Con un taglio leggero e divertente, The Art Translator vuole rendere accessibile l'arte contemporanea a coloro che non la conoscono e ne hanno dei pregiudizi. L'arte contemporanea, infatti, viene spesso percepita come qualcosa di strano, incomprensibile, ""non vera arte"""". Questo libro mira a cambiare l'opinione delle persone facendo scoprire il valore dell'arte di oggi. The Art Translator, infatti, nasce con l'obiettivo di portare al centro dell'attenzione il valore estetico e culturale dell'arte dei nostri giorni. """"Si sa, l'arte contemporanea spaventa, incute timore ed è troppo spesso considerata scomoda e difficile da comprendere. Il mio obbiettivo è di attenuare questo divario, facendovi capire che può essere qualcosa alla portata di tutti, nessuno escluso. Ma come? Attraverso brevi, avvincenti e soprattutto semplici Pillole d'Arte Contemporanea che si aprono con le Avanguardie Storiche del primo Novecento e arrivano fino alla recente Crypto Art degli anni Duemila. Per non farvi mancare niente, vi farò entrare nel mondo dell'arte contemporanea attuale con le Istruzioni per l'uso - Contemporary Art Edition in cui illustrerò gli spazi, gli attori e le dinamiche sociali che si celano in questo straordinario e sfavillante sistema""""."" -
L' inquietudine nell'arte di oggi
L'inquiétude dans l'art d'aujourd'hui, che qui si presenta per la prima volta in traduzione italiana, offre l'originale punto di vista di Bernard Champigneulle sulla situazione delle arti e dei giovani artisti nella seconda metà degli anni Trenta a Parigi. Il testo, edito nel 1939, è frutto di un confronto diretto con gli artisti e i critici appartenenti alla corrente del cosiddetto rappel à l'ordre. Bernard Champigneulle (1896-1984), si forma al mestiere di avvocato ma, una volta approdato a Parigi per proseguire gli studi, si dedica soprattutto al giornalismo. Durante la seconda guerra mondiale Champigneulle è impegnato nella lotta per la tutela dei monumenti. A partire dal secondo dopoguerra si moltiplicano le sue pubblicazioni monografiche, che spaziano dalla musica alla storia nazionale, dalla scultura alla pittura e alle arti decorative. Tra i testi più conosciuti la serie delle Promenades, la monografia su Rodin e la sua enciclopedia dell'Art Nouveau. -
L' arte nei musei delle università. Tutela e divulgazione
I saggi raccolti in questo volume derivano da un convegno ideato e organizzato nel febbraio 2017 presso l'Università di Firenze. Partendo dalla riflessione su quanto il patrimonio storicoartistico universitario sia stato trascurato nel passato e su quanto oggi sia necessario un nuovo approccio di tutela e di gestione, il libro mette a confronto diverse esperienze nell'ambito dei musei universitari che sono principalmente musei che conservano importanti collezioni naturalistiche e scientifiche, ma che spesso comprendono anche opere d'arte o edifici di grande rilevanza storica e storico-artistica. Negli ultimi anni, infatti, si sono sviluppate una nuova attenzione e sensibilità verso il grande patrimonio storico, architettonico e artistico ereditato con la consapevolezza degli errori compiuti in passato. Questo volume, dunque, offre una significativa panoramica sugli orientamenti metodologici e sulle soluzioni concrete messe in atto in diversi contesti universitari italiani, anche grazie agli apporti dei conservatori museali e dei docenti che si sono attivamente impegnati nel campo della tutela delle collezioni artistiche e dei complessi storici degli atenei italiani. -
Hi woman! La notizia del futuro. 22 artiste internazionali dialogano con le opere del Pretorio-News from the future. 22 artists in dialogue with masterpieces of Pretorio. Ediz. illustrata
"Hi Woman. La notizia del futuro è la prima mostra di arte contemporanea - di artiste contemporanee! - pensata come estensione della Collezione del Museo di Palazzo Pretorio e nata dalla Collezione stessa, una gemmazione non frutto di un dialogo con altro da sé (come nel caso, invero primigenio, di Synchronicity, 2015) bensì di una lettura non necessariamente dialogante del patrimonio stratificato ed in particolare di un tema che - in quel patrimonio pubblico custodito lungo tre piani e due ammezzati - ritorna potentemente, quello della Annunciazione. Che porta nuova luce, nuovo tempo, nuova presenza. Nuova speranza, verrebbe da aggiungere in questo scorcio dell'anno 2021. Uno sguardo femminile, non necessariamente materno e consolatorio ma comunque generatore, interrogante che si forma attraverso 22 opere che mescolano angelo e vergine e che chiedono alla visitatrice, come se fosse un'investigatrice, Tu, chi pensi di essere? Con questa esposizione, curata dalla sincretica curiosità di Francesco Bonami, il Museo civico della Città di Prato conferma una vocazione al cambiamento, perfetta interprete dell'evoluzione continua della ricchezza del nostro patrimonio." -
Armando Giuffredi. Disegni di uno scultore. Ediz. illustrata
Questo catalogo presenta per la prima volta al pubblico una selezione di disegni dello scultore, medaglista e xilografo emiliano Armando Giuffredi (Montecchio Emilia 1909-1986). La figura di Giuffredi disegnatore, che proponeva il disegno come forma artistica sempre più autonoma e indipendente rispetto alla realizzazione finale di un dipinto o di una scultura, viene delineata con chiarezza attraverso una settantina tra acquerelli, disegni a matita, a carboncino e cartoni preparatori per sculture a tutto tondo e rilievi, databili soprattutto tra la metà degli anni '30 e i primi anni '50. Nel 1939, lo stesso Giuffredi scrisse che il disegno è ""la manifestazione più genuina ed aristocratica, più diretta ed immediata del sentire dell'artista, ed è perciò quella che meglio ne rivela le qualità ed anche i difetti"""". Il catalogo, firmato dai due curatori della mostra, contiene un saggio di Roberto Cobianchi intitolato I disegni di Armando Giuffredi: teoria e pratica e uno di Andrea Bacchi: Invenzione ed esecuzione nell'opera di Giuffredi (per un recupero della scultura figurativa in legno del Novecento italiano). Il volume è corredato dalla pubblicazione di un quaderno di appunti? (1935-1946) nel quale Giuffredi annotò, insieme ad eventi quotidiani, numerose riflessioni di carattere teorico/critico, e dal carteggio (1935-1947) intercorso tra lo scultore e l'amico pittore e scultore Renato Marino Mazzacurati."" -
Sul «restauro» dei beni culturali. Viatico per gli studenti
Il volume si pone in continuità con gli Appunti per un manuale di storia e di teoria del restauro del 2009 dello stesso Autore, con il quale condivide l'intenzione divulgativa rivolta agli studenti, sia di storia dell'arte, sia di restauro, e per tutte le figure professionali destinate ad occuparsi della conservazione dei beni culturali. Si tratta di una serie di riflessioni derivate da una lunga esperienza professionale personale maturata nel campo del restauro delle opere d'arte che può servire da introduzione, appunto da ""viatico"""", per chi voglia impegnarsi in questa complessa disciplina, ancor oggi non sempre sufficientemente approfondita e vittima di molti errati luoghi comuni. Il lettore potrà trovare nel volume delle riflessioni teoriche, l'analisi di temi e concetti di fondamentale importanza per operare consapevolmente in questo settore e delle proposte per una corretta impostazione progettuale del restauro, frutto di una concreta attività svolta per la conservazione di alcuni dei più importanti capolavori artistici."" -
Fantasia, licenza, libertà: studi sul disegno toscano dal XV al XIX secolo
Il libro si compone di una raccolta di saggi focalizzati sulla grafica toscana, dal XV al XVIII secolo, intesa come espressione di ""libertà"""" dell'artista per suo divertimento o per il suo circolo di affetti e committenti. Questa raccolta di studi vuol porre attenzione alle opere grafiche che sono espressioni celebrative del valore dato alla fantasia e al riposo in luoghi meno impervi dello spirito e dell'intelletto e che perciò talvolta usano una lingua """"volgare"""" e antiretorica, arrivando finanche a preferire la via dello scherzo e del gioco. Disegno quindi come strumento - talvolta cinico - per godere del presente e dei piccoli piaceri che esso offre, """"abbassandosi"""" dai pensieri e occupazioni troppo elevate, per trovare una umanissima pace.""