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Ansia. Luci e ombre di un vissuto pieno e autentico
Cosa accade quando andiamo contro noi stessi e la nostra volontà? La storia vissuta in prima persona dall’autrice cerca di rispondere proprio a questa domanda, ma non è lei l’unica voce della narrazione: al suo fianco, all’improvviso, compare l’ansia. In un intreccio di pensieri, spunti di riflessione, incoraggiamenti e suggerimenti che non sono mai “formule magiche” o false promesse, ""Ansia - Luci e ombre di un vissuto pieno e autentico"""" offre una prospettiva empatica e positiva a tutti coloro che si trovano a condividere il palcoscenico della propria vita con una comparsa che tenta di vestire i panni del protagonista."" -
Tracce
Cosa c’è di più presente dell’assenza? Luca Vidali è un architetto di quarant’anni che vive circondato dal passato, dalle tracce di quello che è stato e di quello che avrebbe potuto essere. Da quando Caterina, la compagna di una vita, lo ha lasciato la sua quotidianità è fatta di solitudine e dipendenze. Non sente più niente, non prova più niente. Poi incontra Paola. Nei quattro giorni in cui le loro vite si incrociano ad Amsterdam, Luca dovrà confrontarsi proprio con quelle tracce, provando a dar loro finalmente un senso. -
A cavallo delle due cordigliere
Nella prima metà dell’Ottocento, tra i monti e le vallate che separano il Mancolle dalla Tircuria, si svolgono le vicende di Arcom. Abbandonato dal padre e orfano di madre, trascorre i primi anni con la nonna e, in seguito alla scomparsa di quest’ultima, viene preso in consegna da Don Ernesto, parroco del borgo. Questi lo affida prima a mastro Attilio e poi, dopo la prematura dipartita dell’uomo, alla corte del Conte Paloroli di Guarnito Burgus. Proprio nel castello il fanciullo si forma e diventa uomo, soprattutto grazie alla dedizione del ragionier Camillo che, notatane la vivace intelligenza, decide di prenderlo sotto la sua ala. Arcom diviene ben presto l’aiutante del cerimoniere Serafino. Iniziano così le sue avventure, che lo porteranno a esplorare nuove terre, a visitare piccoli paesini e una grande città, a stringere amicizia con una temibile banda di fuorilegge e persino a incontrare l’amore. -
Il silenzio delle parole
"Il poeta è un artista, qualcuno sopra le righe, che sfida le ipocrisie della propria epoca. È una presenza che inonda le vite, le sa sviscerare dando un senso a tutto ciò che ci accade, alle voci che si uniscono alla nostra, alle strade che percorriamo. È grazie alle sue abilità che Antonio Schiano Moriello ci offre una silloge profonda ed elegante, in cui apre il suo sguardo sul mondo, offrendoci una visione originale, ricca di sfumature e dettagli. In queste pagine è impressa la vita, in tutte le sue emozioni e sensazioni. In questi versi trova casa l’amore, che ci riempie l’esistenza. """"Il silenzio delle parole"""" è un’opera che ci illumina, che ci mostra il quotidiano dandogli importanza, regalando ai nostri giorni una nuova magia. È un viaggio alla ricerca dell’amore, quello benevolo, capace di dare insegnamenti, ma a volte anche tragico, che lascia cicatrici, che fa perdere la retta via. Una raccolta per coloro che hanno la necessità di fuggire dall’universo materiale e di viaggiare mentalmente alla ricerca della vera essenza interiore.""""" -
Ultimo Quarto
Sofferenza, femminismo, denuncia, frustrazione. Questi solo alcuni dei temi affrontati nella presente silloge. In ""Ultimo quarto"""" la luna diviene infatti compagna delle anime in perpetuo mutamento, di quelle che si riscoprono con un dolore in mano, troppo ingombrante da riuscire a chiuderlo in un pugno. L’anima chiede lo svincolo dalla notte durante le ore diurne, così come il desiderio di sentirsi vivi brama un momento di leggerezza nell’assiduo tormento. Si ascolta un """"Ultimo quarto"""" per trovarne uno proprio, e scivolare finalmente nella fase calante in cui si fa pace con il sole."" -
Insomnia
"Insomnia"""" è un diario poetico, una raccolta di percezioni e riflessioni istantanee racchiuse in un pezzo di carta prima che il tempo intervenga con la sua razionalità falsificatrice. Cronologia e certezze vengono abbandonate nei luoghi in cui l’unico tempo reale è quello dei sogni. Poi arriva un momento in cui si smette di sognare, in cui l’insonnia diventa mancanza di sogni più che mancanza di sonno. A quel punto sorge la necessità che quella mancanza coesista con qualcosa di vivo per essere sopportabile, che coesista con la poesia." -
Viola, l'amore secondo me
Attraverso la rilettura del diario che le ha lasciato in punto di morte, Sara ripercorre la gioventù di sua nonna Viola. Questo viaggio nel passato corrisponde anche a un percorso reale: quello che la riporta nelle terre della Calabria che sono state la casa di Viola. E lì, in un intreccio che alterna più piani temporali, tra sentimenti ed eventi storici, Sara riscoprirà la storia della donna che la nonna è stata, ma anche quella della donna che lei stessa sta diventando. -
Mebahel. La protettrice dei mille volti
Sono trascorsi alcuni mesi dagli eventi narrati nel primo volume della serie: Mebahel sta lentamente acquisendo consapevolezza dei suoi poteri e imparando a fare i conti con la propria natura ultraterrena. La sua vita è cambiata da quando ha incontrato Cahetel: vorrebbe che il loro amore potesse fiorire e crescere, ma qualcosa nell’atteggiamento freddo di lui rischia di creare tra i due una distanza incolmabile. Purtroppo durante una gita incontrerà un personaggio sinistro, il quale le porterà un messaggio da riferire a Cahetel: Akariel è tornato, e presto verrà a riscuotere la sua vendetta. Parallelamente, la storia di un’altra ragazza comincia a intrecciarsi a quella di Mebahel. Luce crede di essere una diciannovenne come tante altre, orfana di madre e assai affezionata al padre, con cui condivide un piccolo appartamento a Milano. Tuttavia, un giorno riceve una notizia inaspettata: Luna, una vecchia amica di sua madre, è appena morta e le ha lasciato in eredità una bellissima proprietà. -
La rugiada del cuore
La silloge ""La rugiada del cuore"""" raccoglie vari momenti di vita dell’autore: gioie, dolori, amori e semplici riflessioni, che con tratti impressionistici e a volte surreali vengono come dipinti su carta, andando a riprendere tematiche rilevanti nell’esistenza di ognuno di noi, ma soprattutto utilizzando parole dal forte significato evocativo e immaginifico, servendosi di strategie per far rivivere al lettore il punto di vista del poeta. Un invito a soffermarsi sulla bellezza e l’importanza delle piccole cose, a dare voce ai veri sentimenti e alle emozioni. Proprio come la rugiada che delicatamente si forma sulle foglie, possa allo stesso modo la poesia adagiarsi sul nostro cuore, dissetandolo."" -
Franco Minissi: il museografo, l’architetto e gli allestimenti del Museo Civico di Viterbo. Ediz. illustrata
Il volume raccoglie i contributi della giornata di studi organizzata dall’università degli studi della Tuscia nel 2019, in occasione del centenario della nascita a Viterbo dell’architetto Franco Minissi. Titolare della prima cattedra di museografia in Italia istituita presso la facoltà di architettura di Roma, Franco Minissi è stato voce autorevole della museografia e museologia italiana del dopoguerra e ideatore di numerosi allestimenti di musei e di interventi di protezione e restauro di monumenti antichi. I contributi, organizzati in tre sezioni, dopo aver tracciato un rapido profilo biografico e professionale dell’architetto attraverso la rilettura di alcuni suoi celebri progetti di riallestimento come quelli del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e del Museo archeologico regionale di Agrigento, si focalizzano in particolare sui due allestimenti del museo civico di Viterbo, compiuti da Minissi alla metà degli anni Cinquanta del Novecento e al principio degli anni Novanta. Di quest’ultimo si pubblicano per la prima volta alcune delle numerose tavole di progetto conservate presso l’archivio centrale dello stato di Roma. Il volume, inoltre, grazie al lavoro e ai contributi di docenti e studenti dell’ateneo della Tuscia, vuole provare ad interrogarsi anche sul destino futuro del museo civico di Viterbo, tra tutela, conservazione e sviluppo. -
Architettura eremitica. Sistemi progettuali e paesaggi culturali. Atti del 5° Convegno internazionale di studi Certosa del Galluzzo 2020
L'eremo è un luogo di difficile accesso, dove gli eremiti o anacoreti si ritirano escludendosi volontariamente dalla società per condurre una vita di preghiera e ascesi. Se la realizzazione di luoghi isolati di preghiera è comune a numerose religioni, si deve soprattutto al Cristianesimo la diffusione in Italia di un gran numero di eremi che, dal Medioevo ad oggi, costituiscono una grande parte del patrimonio culturale di interesse storico ed architettonico del nostro paese. Tale patrimonio è inoltre testimone di un processo evolutivo, religioso, culturale ed anche scientifico che ha posto le basi della civiltà contemporanea e fa parte della nostra specifica identità culturale; questi luoghi costituiscono infatti un coagulo straordinario di testimonianze - dei processi storici che ne hanno determinato le modificazioni e che li hanno spesso trasformati in eccezionali complessi di interesse monumentale. Lo studio di questi impianti architettonici costituisce una tappa fondamentale nel doveroso impegno per la conservazione del nostro patrimonio. -
Un qualche piccolo lustro alla patria comune. Per la storia della Pinacoteca civica «Francesco Podesti» di Ancona
Frutto di un lungo lavoro di ricerca e spoglio archivistico, il volume dà voce agli storici dell'arte del Novecento che si sono succeduti nella direzione della Pinacoteca civica ""Francesco Podesti"""" di Ancona, restituendo secondo i canoni della storiografia artistica le ragioni delle scelte compiute e il valore della tutela agita sul territorio. In continuo dialogo fra centro e periferia, l'impostazione diacronica della narrazione è articolata in tre sezioni, riferibili a tre differenti stagioni della vita della pinacoteca. Quanto alla progressione degli studi critici e al conseguente riconoscimento della forma del museo, l'indagine muove dal riesame dell'operato di Lionello Venturi e di Luigi Serra per poi estendersi al periodo di annessione delle collezioni civiche al Museo Nazionale Archeologico. Data l'incidenza dei fatti storici sul patrimonio, larga parte dell'analisi è rivolta alle vicende riconducibili ai due conflitti mondiali, al periodo intercorso fra di essi e al riallestimento post-bellico delle collezioni. Le dinamiche riferibili al collezionismo privato e al mercato artistico sono indagate in relazione al rapporto museo-territorio-città e, più latamente, al museo e alle sue comunità, restituendo agli studi inediti elementi in merito a fedecommessi, juspatronati e legati, fra i quali il lascito Rocchi Camerata."" -
Firenze attraverso i giardini. Discover the gardens in Florence
“Questa guida tascabile è stata pensata per offrire allettanti spunti per un viaggio a piedi dentro Firenze, nello spazio e nel tempo dei suoi giardini. È organizzata in due sezioni, giardini di città e itinerari. La prima raccoglie le schede descrittive di diciotto luoghi. Ai giardini storici e ai siti patrimoniali, si combinano tessere di paesaggi del quotidiano di recente riconfigurazione. Il risultato è la definizione di un misurato ma composito atlante di luoghi, per documentare l’evoluzione delle idee e delle forme di giardino urbano coltivate a Firenze nel corso dei secoli, dal Quattrocento ad oggi. Muoversi per una città attraverso i suoi giardini significa spostarsi da un luogo a un altro camminando su superfici temporali, modellate nei tempi brevi e nei tempi lunghi dei cicli naturali e delle trasformazioni umane e nel susseguirsi di differenti stagioni climatiche e culturali. Ogni scheda suggerisce una tappa del viaggio, e ogni tappa è stata interpretata come il nodo portante di un circuito aperto e implementabile di camminate urbane, per scoprire [o riscoprire] Firenze città-palinsesto: un sistema stratificato di luoghi viventi, di tracce, segni e narrazioni, prodotto di quel continuo processo di cancellature e riscritture che ne fa la storia. Andando per giardini, al piacere del camminare si unisce quello di conoscere luoghi dove la “natura si è fatta pensiero” e di vedere, comprendere, immaginare quali e quante idee di natura potremmo [dovremmo] coltivare, come individui e come società, nel nostro tempo e nel prossimo futuro. Ogni lettore/esploratore potrà prepararsi ad affrontare più d’un viaggio e decidere di seguire di volta in volta un differente fil vert, per sperimentare percorsi alternativi, collegando altri nodi a quelli segnalati.” Anna Lambertini -
Le collezioni extraeuropee a Firenze e in Toscana. Ediz. illustrata
Una maschera di travertino verde da Teotihuacan, un manichino ikiningy? di arciere dal Giappone, tessuti kuba dall'Africa, un Saron Parenus dall'Indonesia, un letto nigeriano in legno di palma, porcellane e bronzi cinesi, mattonelle persiane, un antico Buddha dalla Birmania. Che cosa accomuna tutti questi pezzi di varia fattura e provenienza? Il fatto che si trovino in Toscana, in cinque province diverse, custoditi all'interno di dieci musei. La Firenze medicea, l'Arezzo antiquaria, la Prato tessile, la Pistoia e la Lucca dalle tradizioni musicali, conservano oggetti di notevole interesse storico-artistico ed etnografico che sono arrivati qui per volontà di nobili, viaggiatori, collezionisti, studiosi e missionari sotto forma di doni, acquisti, merce di scambio e reperti da esibire. Un vero e proprio viaggio in Toscana, dal Quattrocento ai nostri giorni, alla scoperta di collezioni etnografiche extraeuropee, sì, ma anche una scoperta delle culture altre grazie alle quali possiamo attuare un esame di coscienza e conoscenza identitaria. -
Gioielli da una Wunderkammer-Jewellery from a Wunderkammer. Ediz. illustrata
«Che cosa cerchiamo in un oggetto d'oro o d'argento, in qualcosa di così bello, di così prezioso, di così inimmaginabile da obbligarci a chiamarlo con una parola, 'gioiello' che purtroppo pronunziamo ormai con troppa disattenzione, con leggerezza talmente riprovevole da averla trasformata in qualcosa di banale o di lezioso? ""Questi sono i miei gioielli"""": è la ben nota esclamazione della saggia, sobria, fiera Cornelia presentando i suoi figli, i Gracchi, avviati a una storia luminosa e terribile. Ma la 'gioia', il 'gioiello', è qualcosa d'ineffabile: ed è veramente un delitto umiliarlo sino a farne una parola comune, magari perfino volgare, sia pure quando indica un oggetto prezioso. Perché la gioia, quella vera, è appunto ineffabile a sua volta. Facciamoci spiegare che cosa sia davvero lo stupore, la meraviglia, l'inesprimibile. Ecco qua: è Ariel, la regina degli spiriti dell'aria, a spiegarcelo nella seconda scena del primo atto della Tempesta di Shakespeare: """"A cinque tese sott'acqua tuo padre giace. Già corallo son le sue ossa Ed i suoi occhi perle. Nulla di lui era destinato a perire, ma il mare lo ha trasformato In qualche cosa di ricco e di strano""""...» (Dalla Presentazione)"" -
Napoleone a palazzo. Artigianato artistico e gusto francese nelle residenze napoleoniche in Toscana. Ediz. italiana e inglese
Nominata dall'augusto fratello Napoleone nel 1805 Principessa di Lucca e Piombino e nel 1809 Granduchessa di Toscana, Elisa intraprese per l'appartamento di Napoleone a Palazzo Pitti e per tutte le sue dimore in Toscana un imponente lavoro di restyling finalizzato ad adeguare gli ambienti alle necessità del cerimoniale imperiale e, nel contempo, a renderli conformi ai canoni dello stile Impero, imposto dalla corte napoleonica di Parigi. Per realizzare questa grandiosa operazione vennero impiegati i migliori manifattori toscani, affiancati da alcuni artisti francesi e numerosi furono gli arredi e oggetti d'arte fatti giungere da Parigi. Da Lucca a Piombino, da Pisa a Livorno, da Firenze a Siena i palazzi di Elisa si trasformarono in straordinarie vetrine per mostrare all'aristocrazia e alla emergente borghesia toscana mobili, tessuti, porcellane, bronzi, orologi e ogni altro elemento decorativo in voga a quel tempo secondo il più aggiornato gusto di Parigi. Risultato di un lungo lavoro di ricerca storica il volume ricostruisce, con ricchezza documentaria e iconografica, la storia della produzione di manufatti artistici intrapresa dai maggiori mercanti toscani del tempo già al servizio delle case regnanti di tutta Europa oltre che, naturalmente, al servizio della corte imperiale di Napoleone. -
Padroni di casa
Con questa raccolta di saggi giunge al suo secondo numero la collana ""Buonarrotiana"""".Gli autori, da sempre dedicati ai temi che scaturiscono dai luoghi e dalle storie di Michelangelo Buonarroti e in generale della famiglia dei Buonarroti Simoni, propongono un punto di vista originale e ricco di sviluppi. Per una volta l'attenzione non è concentrata su quel 'divino' protagonista delle arti che fu Michelangelo, ma su coloro che vennero prima e dopo di lui, dalle origini della famiglia alla sua estinzione: i 'padroni di casa' di via Ghibellina 70, appunto. Un libro di densa sostanza grazie alle numerose testimonianze artistiche e archivistiche presenti ancora in situ nella Fondazione Casa Buonarroti, un tesoro unico al mondo. Dalle nobili origini fatte risalire a Matilde di Canossa all'ultimo della stirpe, Cosimo, passando dai nipoti Leonardo e Michelangelo il Giovane Buonarroti, questo testo è uno strumento prezioso per tutti coloro che vogliono approfondire non solo la figura del grande artista, ma soprattutto dell'uomo che fu e delle persone che lo accompagnarono prima, dopo e durante la sua vita."" -
Renato Brozzi e la scultura animalista italiana tra Otto e Novecento. Ediz. illustrata
Nel Museo dedicato al «più grande Animaliere italiano dopo il Pisanello», secondo la definizione che di Renato Brozzi diede Gabriele D'Annunzio, si apre una mostra che ha il sapore di una sfida, perché restituisce ad un genere, l'animalismo, la giusta dignità. Un genere straordinariamente ricco di originalità e bellezza, che fino a oggi è stato affrontato per singoli protagonisti ma mai tutto insieme, mai con uno sguardo globale, mai raccolto ed esemplificato in un'unica esposizione, con oltre 100 opere e più di 50 artisti rappresentati. Molti i nomi esemplari (Rembrandt Bugatti, Duilio Cambellotti, Guido Cacciapuoti, Antonio Ligabue, Guido Righetti, Sirio Tofanari, Felice Tosalli), accanto ad altri meno noti ma che lo diventeranno, perché si tratta di artisti di grande qualità. Una mostra unica nel suo genere, che offre per la prima volta una lettura dell'orientamento animalier in modo organico documentandone lo svolgersi in Italia fra Otto e Novecento, a partire da Paolo Troubetzkoy per arrivare a Luciano Minguzzi. -
Il restauro di tre modelli in gesso dell' Accadermia di Belle Arti di Ravenna
«Gli operatori del restauro italiani si sono qualificati a tal punto da essere riconosciuti nel mondo quali professionisti dotati di una eccellente formazione. A questo risultato ha contribuito il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo con l'emanazione delle linee guida applicative dell'articolo 182 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, concernente la disciplina transitoria del conseguimento delle qualifiche professionali di restauratore di beni culturali e di collaboratore restauratore di beni culturali. L'Accademia delle Belle Arti di Bologna ha fatto sua la disciplina relativa ai professionisti dei beni culturali ed ha individuato l'essenza dell'insegnamento nella preparazione di personale idoneo, con possesso dei requisiti e delle competenze, per gli interventi operativi di tutela, protezione, conservazione valorizzazione fruizione dei beni culturali, ognuno nell'ambito della propria competenza. Augusto Giuffredi, attualmente docente di restauro stucchi e gessi presso le Accademia di Belle Arti di Bologna e Napoli, ci presenta il positivo risultato dell'insegnamento e di guida conseguito nel corso di ""Restauro"""", negli anni accademici 2017-18, con le allieve Mariana Azimondi, Carlotta Capanna ed Irene Ciacci. Ho riscontrato in questo scritto la corretta, concreta applicazione delle linee guida dettate dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, che sintetizzerei in: conservare quello che i secoli ci hanno tramandato, restituirlo alla luce, se trascurato, rimetterlo nel giusto valore, rimuovere le cause dei danni, proteggerlo contro future insidie del tempo, e inoltre evitare creazioni ex novo o fantasiose integrazioni; non imitare e non falsificare, ricordando che quanto è perduto è perduto e non può essere risarcito da interventi arbitrari che, al contrario, rappresentano sempre qualche cosa di estraneo all'opera d'arte...» (Michelangelo Poletti Presidente dell'Accademia di Belle Arti di Bologna)"" -
I Bonelli tra Puglia storica, Roma e l'area padana. La costruzione di un'identità
Il volume muove dal progetto di ricerca finanziato dal Dipartimento di Lettere, Lingue, Arti (LELIA) dell'Università degli Studi di Bari 'Aldo Moro', Lanello mancante. Il Fondo De Beaumont-Bonelli dell'archivio fatta a Ruvo e le relazioni della Puglia storica con Roma e l'area padana (PI Andrea Leonardi). Esso abbraccia un orizzonte ampio che si mostra paradigma di quei diversi rami proiettati in una dimensione 'italiana', tra Campania, dove si insediarono i membri della famiglia di più diretta filiazione pugliese, Sicilia, Lombardia, l'area umbro-toscana, Piemonte e, ovviamente, Roma. Gli ultimi due ambiti, va da sé, di maggiore visibilità, considerate le aperture in direzione della componente più colta della corte papale, dovute in special modo al nipote di Pio V Ghislieri, il domenicano Michele Bonelli (1541-1598) noto come il 'cardinale Alessandrino'. In lui la discendenza pugliese volle riconoscere un illustre antenato: lo fece dagli anni immediatamente successivi alla sua scomparsa e continuò a farlo sino àl quarto decennio dell'Ottocento. Lindagine ha preso l'abbrivio dalle carte, inedite, che fanno parte di un complesso documentario aggregato all'archivio privato della famiglia Jatta, meritoriamente conservate dai discendenti di Giovanni e di Giulio Jatta.