Sfoglia il Catalogo feltrinelli035
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 3881-3900 di 10000 Articoli:
-
Quasi un paradiso. Viaggio in Romagna. La terra del pensiero simpatico
Come le altre sei o sette cose più belle della vita, anche la Romagna non si sa bene come definirla”, scrive Davide Rondoni, poeta romagnolo, da Forlì. ""Quasi un paradiso"""" è un libro molto particolare, una guida inaspettata che ci porta in una delle zone più amate d’Italia: sulla costa adriatica, a Cervia e a Riccione, a Rimini e a Cattolica, a Cesenatico e a Milano Marittima; verso i borghi carichi di storia delle prime pendici appenniniche, come Gradara o Bertinoro; alle città ‘scrigno’ d’arte e cultura, celebrate nel mondo per i loro gioielli: Ravenna, Faenza, Imola, Cesena, Forlì. “Una terra che forse è una visione, ma di sicuro è una visione del mondo”. Una terra ricca di umori, quella romagnola, plasmata dalle passioni delle sue donne e dei suoi uomini. La terra dove si accende quello che Rondoni chiama “il pensiero simpatico”, misto di attitudini, ospitalità, intraprendenza e passione, appunto. """"Quasi un paradiso"""", infatti, non è solo un libro di luoghi, ma è anche uno speciale catalogo di tipi umani, l’anima diffusa della Romagna: il “patàca”, che la spara grossa e lo sa, quindi si diverte e diverte; il “pirata”, che non “batte bandiera” e vive sempre libero; l'invornita, la donna dal sorriso timido e un po’ perso. E molti altri ancora. """"Quasi un paradiso"""" è un atto d’amore di uno scrittore appassionato per la sua terra."" -
Clandestinità
Scritto a trent’anni dopo un lungo periodo di deragliamento e pubblicato quando ne avevo quarantacinque, questo è il mio libro d’esordio. Rifiutato per quindici anni da decine di editori italiani è stato infine accolto da Giulio Bollati e dalla sua Bollati Boringhieri, che mi ha permesso di uscire finalmente dalla mia condizione di scrittore sotterraneo e invisibile e di poter far sentire per la prima volta la mia voce. Contiene quattro narrazioni che si svolgono ciascuna a suo modo nella dimensione assoluta della clandestinità. Alle tre pubblicate al mio esordio se ne è poi aggiunta un’altra (Il re), scritta tempo dopo e tenuta per anni nel cassetto, dove si ritorna negli stessi luoghi della prima (La camera blu) attraverso un vertiginoso slittamento di tempo e di senso. È un libro strappato brano dopo brano al silenzio in cui era piombata la mia vita, fortemente contratto e quasi autistico, dove cerco di imparare ad allineare l’una dopo l’altra le parole e le frasi e dove, nel combattimento cruento che avviene nel breve romanzo che da il titolo al libro (Clandestinità), si rappresenta nel suo stesso farsi la mia nascita di scrittore. -
Miele. Billionaire trilogy
L’ho fatto davvero. Ho sposato un milionario. Il motivo lo so soltanto io. Di certo non mi aspettavo di essere trattata come un oggetto. Anche se ho fatto delle promesse sull’altare, sono determinata a restare me stessa. Lui con le sue regole sta conquistando il mio mondo, ma io non sono un tipo che ubbidisce e basta. C’è solo un piccolo problema: forse mi sto innamorando. Non so come andrà il nostro matrimonio, ma la sfida è restare aggrappata a un frammento di me mentre soccombo ai suoi piaceri proibiti. -
Gli incendiati
«""Gli incendiati"""" è il mio primo romanzo dove il confine anche narrativo tra la vita e la morte e la morte e la vita viene sfondato e poi oltrepassato. Dopo di questo ho potuto scrivere altri tre romanzi accomunati dalla stessa libertà (La lucina, Fiaba d’amore del vecchio pazzo e della meravigliosa ragazza morta, Canto di D’Arco). Questa avventura romanzesca estrema, nata in un momento di crisi e passaggio cruciale della mia vita, ne esprime tutta la disperazione e l’anelito. Ho avuto la prima idea di questo romanzo una notte in cui ero solo in una casa fuori dal mondo, sotto un diluvio di pioggia, e non riuscivo a dormire. Provavo un sentimento di solitudine e annientamento così assoluto che ho dovuto accendere la lampada e, su un pezzo di carta che tenevo sul comodino, ho scarabocchiato con una biro le parole che erano appena salite irresistibilmente da qualche punto profondissimo della mia anima: “Allora ero completamente infelice. Nella mia vita avevo sbagliato tutto, fallito tutto. Ero solo. Lo avevo capito di colpo, in una notte di forte pioggia in cui non riuscivo a dormire, e ne ero rimasto annientato.” Sono esattamente come le avevo scritte le prime parole di questo romanzo.»"" -
Il fotografo
«Preparatevi a essere stravolti e rapiti.» Eva DolanrnIl detective Rachel Narey continua le indagini supponendo ci siano un centinaio di fotografie in tutto; è stupita ma terrorizzata dalla semplicità dei gesti ritratti. Inizia così una corsa contro il tempo per trovare le vittime sconosciute del fotografo. Una corsa contro il tempo più veloce del click di una macchina fotografica. Prima che nuove foto vengano scattate… -
Love Trotter
Diana ha tutto dalla vita. Ha fatto dei viaggi la sua professione, collabora con un quotato mensile di cui è una delle penne più seguite, e ha una relazione appagante con un bellissimo uomo. Finché un giorno la sua esistenza subisce uno scossone devastante. Scopre che una giovane collaboratrice prenderà il suo posto, rientra a casa distrutta per cercare rifugio tra le braccia del compagno, ma quando arriva si trova di fronte una spiacevole sorpresa. Nel giro di poche ore Diana perde irrimediabilmente tutti i suoi punti fermi. Non le resta che tornare dalla madre, Regina, che vive in un piccolo appartamento alla periferia di Milano. La donna si dimostra una fonte d’ispirazione e l’aiuta a recuperare la fiducia per affrontare il futuro. Una trasferta in solitaria a Londra e l’apertura di un blog sui viaggi low cost le regalano una nuova opportunità. Il caso si diverte a mescolare le carte e un incontro fugace si tramuta in una nuova e importante offerta professionale. Diana ricomincia così a viaggiare per lavoro, stavolta in coppia con un collega astioso e maschilista. La loro rubrica, amatissima dai lettori, è però una bomba a orologeria pronta a esplodere... Un libro divertente e sincero, che ci insegna che solo cadendo e imparando a rialzarci possiamo spiccare il volo, magari con la speranza di imbarcarci un giorno per il viaggio più importante: quello di un amore lungo una vita. -
Il mare e il silenzio
Irlanda, anni Quaranta. Giovane e bellissima, Iz vive sulla costa sudorientale con suo marito Ronnie, vicino a un mare spesso inquieto che ama contemplare. Le circostanze che l’hanno portata ad abitare non lontano da Monument, una città portuale, sono però avvolte nel mistero. L’emergenza mondiale si è infatti riflettuta nel microcosmo di Iz che, dopo aver conosciuto il vero amore, è stata costretta da ragioni più grandi di lei a fidanzarsi con un uomo che non amava in nome della sicurezza finanziaria e poi a sposare Ronnie per il bene della sua famiglia. Inizialmente le cose con il marito sembrano funzionare, ma poi precipitano man mano che le debolezze di Ronnie vengono alla luce. Ripercorrendo i decenni successivi alla conquista dell’indipendenza da parte dell’Irlanda, tra le brucianti questioni di classe e gli scontri fra protestanti e cattolici, ""Il mare e il silenzio"""" è un’epica storia d’amore ambientata tra gli sfarzi del ceto privilegiato anglo-irlandese ormai in declino, che Cunningham ritrae con sapiente maestria. Un romanzo sulla turbolenta nascita di una nazione e sugli amanti che ha diviso."" -
Taccuino di una sbronza
Charles Bukowski muore il 9 marzo del 1994 a San Pedro, California. Nemmeno il tempo di capire se la sua anima debba bruciare nell’inferno degli scrittori maledetti e a Dublino la vita di un impiegato standard si lega indissolubilmente alla sua. Carlo Boschi, trentenne bancario, nonché futuro marito di Sara, una ragazza della Milano bene, parte con l’amico di una vita per un addio al celibato memorabile: tre giorni a Dublino, impiegati a raggiungere una sbronza colossale. Birra dopo birra, però, il promesso sposo finisce all’ospedale, in pieno coma etilico. Al risveglio non è più lo stesso: è convinto di essere la reincarnazione del suo scrittore preferito, Charles Bukowski, morto proprio quella notte. Da quel momento in avanti, per quella pinta in più, la vita di Carlo cambia radicalmente. Drogato di scrittura e assetato di alcool, manderà all’aria il matrimonio con Sara, mollerà il lavoro, comincerà a scrivere spinto dal whisky, a rimorchiare donne nei bar e a vivere di espedienti e lavoretti saltuari, alle prese con sgangherati reading di poesia o impegnato a fare a pugni nei vicoli. Una galoppata a briglie sciolte nella movida milanese, mentre l’Italia di fine millennio cambia per sempre. -
Salto nel buio
Inghilterra, oggi. La comunità della piccola isola di Evergreen, nella costa del Dorset, rimane scossa dal ritrovamento di un cadavere sepolto da molto tempo. Per Stella Harvey la notizia è particolarmente pesante. Il corpo è infatti stato ritrovato nel giardino della sua casa d'infanzia, la stessa casa che la sua famiglia abbandonò senza spiegazioni venticinque anni prima, durante una tempesta. Ora, ripensando al suo passato e alla disperata ricerca della verità, Stella ritorna sull'isola semi deserta, abitata da meno di cento persone. Ben presto scoprirà che la comunità che aveva lasciato non è così calorosa come ricordava e lei non è la benvenuta fra gli abitanti che farebbero di tutto per tenere nascosti i loro segreti. Ma una cosa è certa, non si può tenere la verità sepolta per sempre. -
Il club dei delitti del giovedì
Kent, Gran Bretagna. In una tranquilla e lussuosa casa di riposo quattro improbabili amici si incontrano una volta alla settimana per indagare sui casi di omicidi irrisolti. Elizabeth, Joyce, Ibrahim e Ron, tra calici di vino e torte alla vodka, studiano i fascicoli della polizia segretamente acquisiti dalla leader indiscussa del gruppo, Elizabeth. Ma quando un brutale omicidio ha luogo proprio sulla loro soglia di casa, ""Il club dei delitti del giovedì"""" si ritrova nel bel mezzo del primo caso in diretta. I quattro protagonisti saranno pure degli ottantenni, tuttavia hanno ancora qualche asso nella manica. Sono persone vivaci, straordinariamente agili ed energiche, decise a esercitare la loro notevole elasticità mentale nella ricerca di un assassino a piede libero. Per trovarlo si immedesimeranno nel personaggio dell'anziano curioso e vagamente ingenuo, così da raccogliere informazioni e inserirsi nelle indagini ufficiali con stratagemmi sorprendenti, che superano spesso il confine della legalità."" -
Chisciotte
«Antonio Moresco crea un moderno eroe della Mancia inviandolo in ospedale, reparto psichiatria, per combattere contro i mulini a vento della letteratura». - Leonetta Bentivoglio, Robinson""Come sono finito sulla copertina di questo libro, in camicia da notte bianca e cappello piumato, con quell'espressione idiota ed eroica? Ci sono finito perché ho scritto un romanzo sul personaggio letterario - e per me vivente - che più amo: Don Chisciotte. E perché da questa storia potrebbe persino venire fuori un film scatenato. Il mio non è un Don Chisciotte accademico che lotta contro i mulini a vento, ma un Chisciotte reinventato e scaraventato nel nostro tempo, partecipato e sentito fino all'incarnazione. Una cosa esagerata, disarmata, di quelle che si fanno con incoscienza e abbandono, in cui c'è da ridere e da piangere, come nella vita. La mia speranza è che questo inclassificabile e sghembo romanzo capiti tra le mani di lettori che sentano il bisogno di allargare i propri confini e susciti qualcosa di inaspettato che lasci il segno nelle menti e nei cuori, in questi anni cupi in cui c'è bisogno di invenzione, di sogno, in cui c'è bisogno di un salto di immaginazione e di piani, di rompere lo specchio in cui siamo imprigionati e di passare dall'altra parte."""" (Antonio Moresco)"" -
La vita dentro
Otto storie di grande intensità sull'amore, l'amicizia, l'abbandono, la nostalgia. Un amore improvviso tra due persone amiche che riesce a guarirle dalle loro ferite; un matrimonio che finisce con conseguenze irreparabili; due amanti che si ritrovano dopo una terribile tragedia che ha sconvolto il loro paese; una festa familiare che riunisce tre generazioni in una sorta di balletto precario tra il vecchio e il nuovo; un uomo vicino a morire che rivive i momenti chiave della vita che sta per lasciare. Sono questi i temi su cui si snoda la creatività e la grande maestria di Edwige Danticat in un libro ricco di saggezza e umanità, intimo e vasto al tempo stesso, in cui l'autrice esplora le forze che ci attirano gli uni agli altri o ci separano, a volte nello stesso drammatico istante. -
Fumo e cenere
Un thriller affascinante, una città dal potere ipnotico, la capacità straordinaria di intrecciare suspense, introspezione, e una grande fluidità narrativa.rnCalcutta 1921.Tormentato dai ricordi dolorosi legati alla guerra mondiale e alla morte della sua giovane moglie, il Capitano Sam Wyndham sta cercando di contrastare la grave dipendenza dall’oppio, che deve comunque tenere segreta perché potrebbe costargli la carriera. Ma è proprio in una fumeria d’oppio che, per sfuggire a un’incursione della polizia, incappa nel cadavere sfigurato di uno sconosciuto, ucciso a coltellate. Il tipo di pugnale utilizzato e le ferite sul corpo dell’uomo fanno pensare a un omicidio rituale. È il primo di una serie di morti misteriose, tutte con caratteristiche simili, ma apparentemente slegate l’una dall’altra e avvenute in diverse zone della città. In una caccia all’uomo senza quartiere in cui è aiutato dal suo fidato assistente indiano, l’abile e astuto sergente Banerjee, Sam deve fare di tutto perché l’assassino non colpisca ancora.rnTutto questo sullo sfondo di un mondo in fermento, in cui i nazionalisti sono sul piede di guerra per protestare contro l’arrivo del principe di Galles e le spinte all’indipendenza dall’Impero britannico sono sempre più sentite. -
La restauratrice di libri
Katerina Poladjan riflette sull'enorme tragedia del genocidio armeno con un linguaggio poetico e spigoloso, ricordando come ogni libro sia una ""patria portatile"""", qualcosa da proteggere e difendere.«Emozionante, carico di tensione e alle volte quasi fiabesco» – «Forte nei dialoghi, conciso negli schizzi umani. Katerina Poladjan padroneggia l'arte dell'omissione. Eppure nei suoi romanzi tutto è atmosfera» – Der Tagespiel«""""La restauratrice di libri"""" rilascia gradualmente la sua magia. È un tesoro che contiene più di quanto si possa vedere» – Frankfurter Rundschau«Katerina Poladjan mantiene il suo romanzo nell'equilibrio tra racconto storico e finzione. Sa che la memoria produce sempre nuove varianti dei fatti» – Neue Zürcher ZeitungHelene, una giovane restauratrice di libri tedesca, atterra a Erevan per restaurare antichi manoscritti e imparare le tecniche della legatoria armena. Le viene affidato un evangeliario del Diciottesimo secolo, passato di mano in mano fino ad arrivare, nel 1915, a una famiglia sulla costa del Mar Nero. Gli ultimi proprietari sono stati Anahid e Hrant, e quel libro è l'unica cosa che rimane ai due fratelli in fuga dal genocidio armeno. Helene, un secolo dopo, lavora minuziosamente al complicato restauro con bisturi, ago e filo; il processo è completato da procedimenti quasi alchemici di estrazione del colore. Sul bordo di una pagina trova una scritta scarabocchiata: Hrant non vuole svegliarsi. Incuriosita, approfondisce gli enigmi del vecchio libro nell'Armenia di oggi, ritrovandosi immersa ed emotivamente coinvolta in una storia di esilio, perdita e dolore, che si ripercuote tuttora, generazioni più tardi. Così decide di partire per un viaggio verso la costa del Mar Nero, fino all'altra parte dell'Ararat, per arrivare in fondo alla realtà. Un romanzo con due finali, uno tragico e uno positivo, divisi equamente tra realtà e finzione. Katerina Poladjan riflette sull'enorme tragedia del genocidio armeno con un linguaggio poetico e spigoloso, ricordando come ogni libro sia una """"patria portatile"""", qualcosa da proteggere e difendere."" -
La città del peccato
Da uno degli autori più interessanti del panorama letterario britannico un thriller grintoso, accattivante e di grande attualità. Una storia avvincente e brutale, con un protagonista tormentato e profondamente umano.«Straordinario, inarrestabile, ricco di suspense e di umanità» – Lee Child«Dhand è un autore impavido, ha il coraggio di scavare nei meandri più bui della società» – The Sunday Times«Il noir trova un eroe nel cuore oscure dello Yorkshire. Un detective sikh che opera nei labirinti perversi della città di Bradford» – The Guardian«Una delle voci più importanti del crime britannico» – BBC«Dhand utilizza perfettamente la grammatica del poliziesco socialmente impegnato, l'ispettore Virdee si trova alle prese con il razzismo diffuso nelle comunità anglo-asiatiche e con le gang che gstiscono il traffico di droga» – The Financial Times""Nessuno che lavori su queste strade si può permettere il lusso di fare lo sbirro tutto d'un pezzo. Se vuoi riuscire a combinare qualcosa a Bradford, devi diventare Bradford.""""Una ragazza asiatica nuda, impiccata con del filo spinato, viene ritrovata appesa agli scaffali di un'antica libreria. Il caso viene affidato a Harry Virdee, un detective della Squadra omicidi di Bradford, un tempo importante centro dell'industria tessile, prima che il suo rovinoso declino la trasformasse in un luogo degradato, attraversato da fiumi di droga, prostituzione, tensioni razziali tra immigrati e una povertà dilagante. Persino il matrimonio di Virdee – il detective è sposato con una musulmana – soffre di un razzismo che non dà scampo: le due famiglie non si parlano. Il caso è agghiacciante e Harry capisce che proprio nel cadavere si cela un messaggio. Ma quale? E a chi è rivolto? Ciò che non sa è che l'assassino lo sta guardando, che sta puntando lui. Perché stavolta si tratta di una questione personale. Ha inizio una corsa contro il tempo, mentre il numero delle vittime cresce insieme alla follia del serial killer, intenzionato a dare una lezione alla """"città del peccato"""" e soprattutto a Virdee, un antieroe indimenticabile, capace di aggirare le regole per ottenere ciò che vuole."" -
Storia di una figlia
Verona, 2001. Anna, ventinove anni, è una ragazza ingenua, ricca e viziata dall’adorato padre, un facoltoso imprenditore. Dopo la laurea in medicina Anna vuole specializzarsi in chirurgia plastica per aprire uno studio estetico, sposarsi e avere una famiglia. Quando però un ictus colpisce il padre e un misterioso amico gli fa visita, Anna inizia un’indagine sul passato in guerra del padre. Le tracce la conducono nell’Italia del 1944, nel pieno della furia omicida delle SS in fuga, quando le truppe scelte di Hitler trucidarono per vendetta almeno quindicimila civili. Una storia che oggi pochi conoscono, come pochi sanno che alle SS tedesche si uní un famigerato battaglione di SS italiane, di cui dopo la guerra si è cercato di far perdere la memoria. Al termine di questo drammatico percorso, Anna ritrova la sua vera anima. Così, finalmente libera da quel passato terribile che le scorre nel sangue, torna a Colle Sant’Agnese, il paesino toscano in cui i nazisti fucilarono oltre quattrocento persone fra donne, vecchi e bambini. Una storia nera, drammatica e poco chiara e che parla ancora al presente, chiedendo giustizia. -
L'arte di portare il soprabito
In questi tredici racconti Sergi Pàmies sonda i sentimenti umani, la possibilità e l’impossibilità di rendere felici gli altri e l’incomunicabilità, dovuta a codardia, alienazione, rassegnazione. Ci parla di rapporti apparentemente banali, ma sempre incisivi, del sentirsi nel posto sbagliato, un’epifania spesso dolorosa e inevitabile. Ed ecco il protagonista del racconto d’apertura, invitato a una festa durante la quale viene trovato un cadavere in piscina; una coppia in crisi che si reca al santuario di Bom Jesus in Portogallo, per poi smascherare il proprio destino in una foto; il delicato sistema di finzioni che costituisce il legame tra un figlio e l’anziana madre scrittrice; il romanziere che passa il suo tempo a osservare le vite degli altri in aeroporto; il riflesso dell’attacco alle Torri Gemelle sull’equilibrio precario di una famiglia seduta davanti al televisore. Le storie de L’arte di portare il soprabito confermano la grande capacità di osservazione di Pàmies e il suo talento nel dominare le forme brevi della narrativa. Con uno stile sempre più leggero e raffinato, in cui sentimenti e dettagli sono i protagonisti, il libro combina episodi dell’infanzia, ritrae la vecchiaia dei suoi genitori, riflette sul romanticismo della delusione o sul timore di non essere all’altezza delle aspettative dei bambini. Dalla perplessità dell’adolescenza alle cicatrici collettive della nostra contemporaneità Pàmies attraversa le sue storie con ironia, causticità, malinconia e lucidità e trova nella fascinazione per l’assurdo e nella capacità di sorprendersi gli antidoti più efficaci per combattere assenze, insuccessi, fallimenti e altri lasciti della maturità. -
Figli della furia
Basato su fatti reali, Figli della furia è la drammatica storia di due fratelli baltico-tedeschi nel gorgo del XX secolo. Un'epopea d'inganni e tradimenti che partendo da Riga arriva fino a Tel Aviv, passando da Mosca, Berlino, Monaco.rn«Un libro incredibile» - Vanna Vannuccini, RobinsonHub e Koja Solm sono inseparabili. Hub, il fratello maggiore, è carismatico ed estroverso. Koja invece vorrebbe una vita da artista, come quella del padre, ma i mutamenti politici e i problemi finanziari gli mettono i bastoni tra le ruote. Così, negli anni Trenta, si fa trascinare dal fratello nel movimento nazionalsocialista, prima in Lettonia poi a Berlino. Entrambi nutrono un amore sconfinato per Ev, la sorella adottiva. E quando vengono alla luce le origini ebraiche della ragazza, Koja, che nel frattempo è diventato tenente delle SS, fa di tutto per salvarla da morte certa. Dopo la guerra, di ritorno dalle carceri sovietiche, Koja è costretto a reinventarsi agente tuttofare per i servizi d'intelligence. E così s'immerge sempre di più nei segreti della nuova Germania. Nemmeno a Ev può dire la verità, ma è con lei che si trasferisce in Israele per aiutarla a esaudire il suo più grande desiderio: farla pagare ai criminali nazisti. Figli della furia è il formidabile romanzo che racconta come sono andate davvero le cose alla fine del secondo conflitto mondiale. Nel 1948, mentre s'inasprisce la guerra fredda, Monaco di Baviera è il centro europeo delle operazioni dei servizi segreti occidentali. Lo spionaggio americano non riesce a penetrare nella sfera d'influenza russa al di là della cortina di ferro. Per questo, con l'obiettivo di disinnescare la minaccia comunista in Europa, ricorre agli agenti che avevano militato nei servizi segreti del Terzo Reich contro i russi, servendosi dell'organizzazione di Reinhard Gehlen, l'agenzia di spionaggio formata da ex componenti della Wehrmacht e delle SS. Quando nel 1956 nasce ufficialmente il servizio segreto tedesco, il tentativo della CIA di orientare la nomina del capo dell'organizzazione sull'ex generale nazista Gehlen viene accolto da una forte resistenza da parte dei vertici dello Stato. Tale conflitto fornisce al romanzo il suo arco di tensione naturale e il terreno su cui si muovono i suoi personaggi principali. Con questo romanzo Chris Kraus si dimostra un grande narratore, capace di portare i lettori tra le macerie del regime nazista. -
Ma la sabbia non ritorna
«L'autrice ha fatto suoi i temi del saggio e li ha calati una storia ibrida che è inchiesta e romanzo» - Danilo Zagaria, la LetturaElena ha da sempre un rapporto traumatico con il padre, arricchitosi negli anni Sessanta estraendo sabbia da una cava e distruggendo le dune che proteggevano il litorale dalle mareggiate. Giovanissima, decide di scappare lontano da una famiglia che non la ama e su cui incombe la misteriosa morte del fratellino. La vita la porta a viaggiare per il mondo lavorando come giornalista freelance a vari reportage. L'ultimo riguarda le ""mafie della sabbia"""", organizzazioni criminali che rubano la preziosa materia prima a tutte le latitudini per venderla dove è più richiesta, ovvero nelle nuove megalopoli o nelle popolose aree costiere in cui speculatori privi di scrupoli costruiscono isole artificiali e grattacieli. Studiando questi traffici illeciti e il loro catastrofico impatto ambientale, Elena scopre la verità su alcuni fatti avvenuti nella sua infanzia... Lungo il romanzo corre parallelamente una tormentata storia d'amore. Per colmare il proprio bisogno di affetto la protagonista ha una relazione con un uomo che tende a idealizzare, pur vedendone i limiti. Di che cosa ha bisogno veramente? Forse solo arrivando a una resa dei conti con il proprio passato riuscirà a trovare una risposta."" -
Cuore di rabbia
Un thriller dal ritmo impeccabile in cui il passato si intreccia con il presente in una narrazione appassionante e piena di sorprese, fino al colpo di scena finale, del tutto inatteso.rnrnGiulia Ferro, giovane vicequestore, è tornata a vivere a Milano, una città con cui ha un complesso rapporto di odio e amore. Per lei allontanarsi da Milano aveva significato lasciarsi alle spalle un passato che voleva dimenticare. Ma ora è lì, in una città completamente diversa, dove ci sono turisti, grattacieli nuovi. E omicidi. Il caso che le tocca affrontare è la scomparsa di una vedova benestante, suocera di un assessore regionale, noto per essere passato da un partito all'altro nella sua lunga frequentazione della vita politica milanese. Quando viene ritrovato, il cadavere della donna è in parte bruciato e privo della testa. In un primo momento, la pista seguita è prevalentemente quella della famiglia, poiché nelle vene dei suoi membri non sembra circolare molto affetto, ma piuttosto un fluido mefitico composto in parti uguali di avidità e rancore. Ma c'è un altro caso che ossessiona Giulia Ferro, un caso che appartiene al suo passato: l'omicidio di una ragazza poco più che ventenne, sua amica e compagna di università, il cui corpo carbonizzato era stato ritrovato molti anni prima in una villa sul lago Maggiore. L'omicida non è mai stato scoperto, ma Giulia non riesce a darsi pace. E così, oltre all'indagine ufficiale sulla morte della vedova, ne inizia una privata, che la porta in quella zona fra pianura e montagna compresa fra il lago Maggiore e il lago d'Orta, dove è nata e cresciuta, ma da cui è scappata non appena ha potuto.