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Parlare al buio
Ci troviamo in un paese del Nordest italiano: una voce narrante all’inizio parla di sé e poi ci conduce, attraverso altre vicende e altri personaggi, a ritroso nel tempo, fino a raggiungere l’infanzia dei protagonisti. Forse è proprio il tempo il tema più importante: la voce ora disincantata, ora ironica, ora intensamente poetica che compie questa discesa nella memoria inventa uno sguardo inedito su una provincia investita e sconvolta in pochi decenni da un’ondata di mutamenti. Ci sono tutti: i furbi e le disadattate di ieri e di oggi, le buone e gli spaventati, i preoccupati e le convinte, con il lavoro, il sesso e i suoi sogni accesi; tutto un paese che risponde all’appello del tempo, insieme con gli alberi e gli animali, compresi in una comune vorticosa accelerazione che so-spende le singole esistenze in un falso movimento o in un delirio dell’immobilità. Dalle soglie del nuovo secolo, uno sguardo al passato prossimo che oggi, a vent’anni dall’inizio delle vicende narrate, può farci comprendere meglio chi siamo stati, chi siamo e chi potremmo forse ancora essere. -
L'uomo con le radici in cielo
Libro candidato da Laura Bosio al Premio Strega 2022La vicenda di Alessandro si intreccia ai miti antichi e alle storie bibliche, per insegnarci a superare l'inferno dell'ego e a raggiungere il paradiso che sta oltre, dimostrando come uno stesso bagliore primordiale possa generare galassie e comunità, amori e amicizie.A prima vista L'uomo con le radici in cielo potrebbe sembrare soltanto una storia medica e umana di dolore e guarigione, una vicenda privata estremamente intensa, a tratti drammatica, la cronaca di una dura prova che la vita ha imposto ad Alessandro, il suo protagonista. Ma questo libro è molto di più: una meditazione sulla vita e sulla morte, su Dio e sull'uomo, sulla dinamica tra libertà, vocazione e destino. Alessandro è uno scrittore, «insegna storia, tiene letture pubbliche di Dante» ed è un esperto di cartografia dell'Eden. Per anni ha studiato le immagini del luogo perduto di perfezione e felicità descritto nella Bibbia. Non è facile situare un cielo sulla terra ma è uno sforzo costante alla ricerca di un altrove che coinvolge anche lui. È infatti un sognatore, sempre alla ricerca di nuove avventure, ma avverte il bisogno di un amore più elevato, una forma ideale del sentimento in grado di conciliare le esigenze del corpo con quelle dello spirito. Improvvisamente, però, le sue vertigini di bellezza diventano vertigini fisiche. Alessandro comincia a stare molto male, fino al punto di annullare tutti i suoi impegni perché incapace di reggersi in piedi. A Londra, dove vive, gli viene in soccorso Charlotte, una sua ex studentessa che gli presta aiuto nonostante lui l'abbia già sedotta e abbandonata. La diagnosi di tumore al cervello impone ad Alessandro un brusco cambiamento di vita e il male diventa il punto di partenza per una riflessione più profonda sui meccanismi dell'esistenza e sui rapporti di coppia. La vicenda di Alessandro si intreccia ai miti antichi e alle storie bibliche, per insegnarci a superare l'inferno dell'ego e raggiungere un paradiso sempre oltre ma in realtà vicinissimo, sullo sfondo di uno stesso bagliore primordiale che genera galassie e comunità, amori e amicizie.Proposto da Laura Bosio al Premio Strega 2022 con la seguente motivazione:«Si entra, anzi si penetra e si sprofonda dentro le pagine di questo libro come se si fosse al fianco di chi le sta scrivendo. Un uomo e un'anima divisi indissolubilmente in due: l'Alessandro che vive a Londra e che al celebre Warburg Institute studia le cartografie del Paradiso medievali e moderne che collocavano l'ultramondano in un luogo specifico della terra, forse tra il Gange e il Nilo; e l'Alessandro preso dalla vita, dalle donne che ripetutamente seduce, dall'ebbrezza delle veleggiate sul mare abruzzese dell'infanzia, e insieme da una tensione spirituale verso un irraggiungibile ma ineludibile divino. Alla ricerca, come gli autori delle bellissime carte che esplora, di un trascendente insediato, di un cielo in terra, con un'ansia di perfezione che rifugge ogni mediocrità. Finché un'estate, preannunciato da malesseri che i medici non riescono subito a interpretare, nel suo cervello si insedia un tumore. Un po'... -
Roma calibro zero
A Roma, una soffiata porta il commissario Gianni Giunti e l’assistente Flavio Fiore a irrompere in uno stabile fatiscente nel quartiere San Lorenzo, dove trovano tre tossicodipendenti in stato confusionale e il cadavere di una ragazza violentata. Il caso sembra risolto in partenza, ma niente è come appare: lo stupro è avvenuto post mortem e la ragazza è deceduta in un luogo diverso dall’edificio in cui è stata ritrovata, mentre era in compagnia di una persona appartenente all’élite della Roma bene, un uomo che una consorteria criminale ha l’incarico di proteggere. Ben presto è chiaro a tutti che una serie di insospettabili hanno interesse a depistare le indagini, così come è chiaro che anche all’interno della polizia c’è qualcuno che, per motivi di forza maggiore, è stato costretto a sporcarsi le mani. Un romanzo dal ritmo serrato e dai risvolti profondamente umani, che racconta gli angoli di una città dove sembra che non si salvi nessuno. Una storia di affari loschi e conflitti tra gang, tradimenti e vendette, omicidi ed estorsioni, in una Roma sempre più allucinata, una città dove il degrado delle borgate si contrappone all’opulenza delle feste più esclusive. -
Un'altra storia
L’Italia non ha perso la battaglia di Adua, e la Storia ha preso un corso differente. Durante la Grande Guerra il Paese è rimasto neutrale, Matteotti è stato primo ministro per molti anni, Mussolini è ormai solo un vecchio e patetico ministro del governo Pella-Fanfani. Siamo nel 1956. A Macallè, capitale della provincia meridionale della Colonia Eritrea, il commissario Francesco Campani si trova alle prese con un delitto avvenuto cinquant’anni prima. Tra chiese rupestri, paesaggi sconfinati e primi fermenti di indipendenza degli eritrei, l’indagine di Campani arriva alla soluzione anche grazie all’aiuto di una brillante ricercatrice dell’Istituto Agricolo Coloniale. Nel frattempo, la Fiorentina vince il suo primo scudetto... -
Un mondo quasi perfetto
La figlia di cinque anni di Bea, Agnes, sta lentamente deperendo, consumata dallo smog e dall’inquinamento di una metropoli dallo sviluppo incontrollato. Se rimangono in città, Agnes morirà. C’è solo un’alternativa: lo Stato delle Terre Vergini, l’ultima fascia di terra incontaminata e protetta, da cui gli uomini sono sempre stati banditi. Fino a ora. Bea, Agnes e altre diciotto persone si offrono volontarie per andare a vivere nello Stato delle Terre Vergini, cavie di un esperimento volto a verificare se gli uomini possono convivere con la natura senza distruggerla. Come nei tempi antichi, la loro situazione è quella di nomadi, cacciatori raccoglitori che imparano lentamente e dolorosamente a sopravvivere in una terra imprevedibile e pericolosa, combattendo per il potere e per il controllo, tradendosi e salvandosi a vicenda. Ma mentre Agnes abbraccia la libertà selvaggia di questa nuova esistenza, Bea si rende conto che aver salvato la vita di sua figlia significa ora perderla sul piano affettivo e personale. Più si allontanano dalla civiltà, più il loro legame viene messo alla prova in modi sorprendenti e dolorosi. -
Chissenefrega degli anni Ottanta
Bologna, fine anni Ottanta. Sandra, ventenne soffocata dalle dinamiche familiari e dall’immobilismo della provincia italiana, sogna una vita diversa. L’unica soluzione è di lasciare Bologna e trasferirsi a Londra. Insieme a Lidia, con cui nasce un’amicizia speciale, si ritrova in una città creativa, smodata, irregolare, al centro dell’Europa e forse del mondo. Inizia così un viaggio alla scoperta di sé, dei sottili meccanismi dell’amore e della forza ambigua del sesso, immersa in nuove comunità di incontro. Rimasta senza un soldo, finisce a lavorare come barista, mentre prova a pubblicare articoli e racconti. Si immerge nella complessità londinese, con il delirio del pub crawl, i quartieri popolari, il Notting Hill Carnival, la psichedelia della Tate Gallery, la monumentalità del Barbican Centre; e poi le audiocassette dei Roxy Music e dei Depeche Mode, le gonne plissettate coi collant e i calzini, gli anfibi dalle stringhe slabbrate. Sandra costeggia la controcultura punk, l’universo del rave e il mito delle nuove droghe. Conosce la realtà della discriminazione e la lotta per i diritti degli ultimi. Intanto continua a viaggiare fra Italia, Gran Bretagna, Francia e Paesi Bassi. Quando Lidia scompare, qualcosa si spezza nell’incanto e nell’entusiasmo della scoperta... ""Chissenefrega degli anni Ottanta"""" è il racconto di un’educazione sentimentale, sullo sfondo dei cambiamenti epocali che hanno plasmato la politica e la cultura europea: il crollo del Muro di Berlino, il dissolvimento dell’Urss, l’ascesa della Thatcher, l’edonismo e il mito della carriera, la crisi della sinistra... Sabina Macchiavelli regala ai lettori un fotogramma intenso che ci proietta direttamente nella fulgida Londra degli anni Ottanta e travolge un’intera generazione. Una storia che mescola diario intimo e cronaca, tono tragico e leggero, in un fluire irresistibilmente variopinto."" -
Storie di vite diverse
“Storie di vite diverse” riporta nel canone letterario una scrittrice straordinariamente dotata, che è stata riconosciuta come un grande talento prima di scomparire dalla scena pubblica per decenni, a causa anche di una forma di demenza da cui è stata colpita troppo presto. Bette Howland era un’intellettuale outsider di un quartiere operaio di Chicago; una madre divorziata e single, rifiutata dalla famiglia; un’artista ferita dalla povertà e dal desiderio di perfezione. Ognuno di questi aspetti gioca un ruolo centrale nel suo lavoro. Esaminando le emozioni più profonde dell’animo umano, Howland racconta le tensioni della sua generazione, le lacerazioni di un’esistenza difficile, i paradossi del vivere, con un’ironia pungente e acuta. “Storie di vite diverse” presenta ai lettori una osservatrice brillante e una scrittrice di grande empatia, dall’umorismo sottile e gioioso. Un’artista a lungo trascurata, incisiva e particolarissima, riscoperta dalla direttrice della rivista A Public Space su un banchetto dove si ammucchiavano libri diversi al prezzo di un dollaro. -
Un altro finale per la nostra storia
Mauro Massari, quarantenne, è un “atleta mentale” pluripremiato; si dedica assiduamente alle gare di memoria, un’attività che porta avanti dai tempi dell’università. Per vincere utilizza la “tecnica dei loci”, evocando nella propria mente luoghi e momenti della sua storia d’amore con Bianca Cerutti, sorella di Fabio, suo migliore amico ai tempi del liceo, scomparso misteriosamente vent’anni prima. Mauro ha anche una figlia, nata dal rapporto con Ali¬ce; ma quando finisce anche questa storia, si ritira dalla vita pubblica, fino al momento in cui Bianca torna dal passato e lo contatta nella speranza di scoprire qualche frammento di verità sulla sparizione dell’amato fratello Fabio. Attraverso la ricostruzione del loro incontro, della conoscenza reciproca e del suo innamoramento per Bianca, Mauro riacquista la consapevolezza di quanto il sentimento d’amore e il desiderio siano alimentati dal potere dell’immaginazione.Proposto da Riccardo Cavallero al Premio Strega 2023 con la seguente motivazione:rn«Dopo un felice esordio che ha rivelato un’autrice capace di orchestrare una vicenda corale in cui tutto funziona con precisione chirurgica, dall’arco narrativo teso alla capacità di condensare gli umori più oscuri delle realtà urbane, cogliendo a un tempo il carattere precipuo di una città e gli elementi che accomunano le metropoli globali, Bottani evoca questa volta una Milano come città invisibile calviniana, sospesa tra luoghi simbolici e intimi. Nelle pagine, l’autrice edifica un grande Palazzo della Memoria, una mappa della geografia sentimentale della città in cui Mauro si muove alla ricerca di Fabio, di Bianca e di sé stesso, psiconauta nello spazio e nel tempo, maestro nell’antica e (quasi) dimenticata ars memorativa e, proprio in virtù della sua pratica, consapevole della friabilità di ogni ricordo, di ogni frammento labile di una storia che non è ancora cristallizzata. La mnemotecnica, disciplina a cui si è votato il protagonista, epitome di una generazione che fa i conti con la lista delle promesse mancate e degli obiettivi falliti, non è qui solo un espediente narrativo o una curiosità da wunderkammer, ma un vero e proprio elemento costitutivo dell’architettura del romanzo, nel quale ogni accadimento e luogo si configurano come mattoni della sua costruzione mentale, ricordi veri e finzionali al contempo dell’immaginifico viaggio tra un passato e presente instabili e, in parte, indecifrabili. Eppure, è un senso di luminosa apertura che ci consegna infine il racconto, una schiusa che origina dalla malinconica consapevolezza della fine di un mondo, anzi di più mondi, quelli che hanno segnato le categorie storiche di lavoro, famiglia, relazione, ambiente, radici. Se ogni nostra storia d’amore è alimentata dall’elemento immaginativo, se anche la memoria è un processo narrativo inesauribile attraverso il quale scriviamo la nostra storia privata e collettiva, Bottani ci dice che nell’impossibilità ultima di stabilire la verità dei fatti e degli accadimenti, in quel nucleo misterioso è contenuta paradossalmente l’occasione di determinare un altro finale per la nostra storia. Un dono prezioso per immaginare futuri ancora possibili.» -
Il dono inatteso
In questa nuova opera Cerutti Marocco presenta un campionario particolarissimo di diversi personaggi ben descritti e calati in ambientazioni esotiche e affascinanti. Dalla postfazione di Maurizio Cucchi: “Dopo il romanzo 'Fratelli allo specchio', che nel 2018 aveva significato un suo felice esordio nella prosa narrativa, Mariella Cerutti Marocco amplia, ulteriormente, il campo della sua scrittura con questa raccolta organica di racconti interpolati da un capitolo di rapidi e incisivi passaggi in versi, la cui tensione poetica viene a sottolineare la natura e il carattere sottilmente lirico delle stesse narrazioni che compongono questo nuovo libro. Il dono inatteso, dunque, conferma e insieme crea una sensibile apertura, nella forma e nelle direzioni tematiche, del lavoro letterario dell’autrice, la cui personalità si esprime nella delicatezza degli accenti, nella sottigliezza dei sentimenti, che i testi siano in versi oppure in prosa”. -
Factory girl
Nonostante la sua aura leggendaria, la Factory non rappresentava la stessa terra di libertà ed emancipazione per tutti quelli che la frequentavano. Andy Warhol la dominava, ne era il padre-padrone incontrastato. Le donne restavano ai margini: una a una passarono dall’adorazione per il loro “creatore” alla consapevolezza di essere state sfruttate. Isabelle Collin Dufresne, artista conosciuta come Ultra Violet, per decenni va in cerca delle sopravvissute. Il rimorso per la tragica fine di Edie Sedgwick la tormenta: a lei, bellissima e fragile, inseparabile doppio androgino di Warhol, non è rimasta altra scelta che togliersi la vita, nell’indifferenza totale di quella che considerava la sua vera famiglia. Ultra Violet, voce narrante del romanzo, prova a ricostruire quella che sembra la chiave del mistero: l’ultimo film con Edie intitolato The Andy Warhol Story, con un set trasformato in un ring e il girato misteriosamente sparito dalla Factory. Cosa rivelava Edie di così compromettente da dover essere distrutto? Per capirlo occorre ripercorrere le indagini di Ultra Violet, che raccontano un’altra versione della Factory e della controcultura newyorkese: quella di Edie e delle altre ragazze, bollate per decenni come pazze e assassine, la cui voce è stata cancellata. Con un lungo lavoro di documentazione, nato dalle interviste a John Giorno, ex compagno di Warhol, Nadia Busato restituisce l’atmosfera elettrica della Factory e le sue ombre. Dopo aver riportato alla luce la storia di Evelyn McHale con Non sarò mai la brava moglie di nessuno, l’autrice torna nella New York del secolo scorso e regala alla letteratura un’importante figura femminile dimenticata. -
Pan
Nella Milano al tempo della pandemia, un palazzo racchiude frammenti di umanità sull’orlo del baratro. L’edificio in stile Liberty, ""uno qualsiasi di via Venti Settembre"""", diventa teatrino di ombre cinesi, ogni piano ospita una storia sul cui palco vanno in scena personaggi al limite del grottesco. La famiglia Boroni, capitanata da Piero, medico ligio al giuramento di Ippocrate, schiacciato tra dubbi esistenziali e il disagio del figlio Luchino, cantante frustrato. Antitetica figura, è l’omeopata Ruben Crespi con la sua medicina non convenzionale, il modo di vivere anticonformista e l’attico all’ultimo piano trasformato in giardino incantato. Le anziane sorelle Costa, Emma, ex professoressa di lettere, e l’arteriosclerotica Gianna. Il pittore Rocco Galli, emigrato negli anni Settanta dalla Basilicata, in fuga da un tragico incidente d’infanzia. I Flick, tipica famiglia di laureati e sottoccupati, nonché gestori di bed and breakfast. Il ragioniere Plinio Lorusso e la blasonata Catherine Marie Kettler. In lockdown tra le quattro mura di casa, tutti sono costretti a fare i conti tra passato e presente. Il lettore guarda nell’acquario generazioni imbarbarite e rese nude dall’arrivo del virus. Ma c’è qualcun altro a osservare con scabrosa avidità e a tessere le trame degli inconsapevoli attori. E se fosse un’incarnazione divina? Pan, mezzo uomo e mezzo capro, custode delle leggi della Natura. Non a caso imbattersi in Pan provoca panico e la pandemia diventa la sua manifestazione nel mondo reale. Narratore, cronista, untore. A chi sta raccontando le sventure di noi umani? Contro chi leva il selvaggio grido che infetta chiunque osi importunarlo? Nell’epoca in cui le certezze della scienza diventano baluardo spettacolare contro l’estinzione, Audisio di Somma crea un gioco di specchi, dove ai protagonisti sfuggono le certezze, trovandosi smarriti. E al lettore tocca fare i conti con inquietanti domande sotterranee."" -
La strana fine del venditore di case
Quando il cadavere di Lorenzo Rossi, agente immobiliare di successo, viene ritrovato sul freddo cemento di un cavedio, nessuno ha dubbi: si tratta di un suicidio. Il biglietto d’addio trovato nell’appartamento in vendita del quinto piano, da cui Lorenzo è precipitato, raffredda ogni velleità di indagine da parte della polizia. Nessuno fra gli amici e conoscenti di Lorenzo sembra incontrare difficoltà a rassegnarsi di fronte alla scelta estrema di un uomo brillante e avido di vita. Nessuno tranne il suo migliore amico e socio, Max Foschini, che ostinatamente inizia ad indagare per i fatti suoi, alternando intuizioni promettenti a iniziative maldestre alla scoperta dell’insospettabile vita segreta dell’uomo che credeva di conoscere come le sue tasche. Mentre si destreggia in un percorso irto di ostacoli e vicoli ciechi, Max deve fare i conti con una storia sentimentale agli sgoccioli e con l’ingombrante Mirella, l’anziana madre, terrore delle badanti, ostile a ogni soluzione che il figlio a fatica insegue per farle trascorrere una vecchiaia tranquilla. Con il solo aiuto del suo istinto e forte di una inesauribile ironia, dovrà barcamenarsi tra mafie del cemento, polizia corrotta, escort, ricatti e soldi sporchi di sangue. Intorno a lui gira un esercito di personaggi cinici, tra i quali potrebbe nascondersi il colpevole. Max si ritrova intrappolato in un incubo e rischia inesorabilmente di non uscirne mai più. ""La strana fine del venditore di case"""" è l’indagine psicologica e spiazzante di un’Italia provinciale, oscura, dove verità e menzogna si confondono per dare origine al male, spesso nascosto nelle pieghe più insospettabili dell’animo umano. La penna di Gavioli partorisce il “detective” più improbabile della narrativa italiana, alla ricerca solitaria di una identità spezzata che riguarda tutti noi."" -
Funerale dopo Ustica
Terroristi rossi e neri che seminano la morte e sono pronti a morire per le proprie idee; servizi segreti infiltrati e corrotti, i cui agenti non esitano a praticare il doppio o il triplo gioco; un «Vertice» formato da personaggi eccellenti e insospettabili che vogliono destabilizzare lo Stato italiano; un killer internazionale, infallibile e spietato, che agisce al riparo di coperture perfette, e la sua vittima designata: il presidente della Repubblica; un’arma micidiale e avveniristica; Victorhugo, il grande burattinaio, un misterioso personaggio che muove a suo piacimento le fila di stragi e assassinii; Stefano Degiorgi, un agente «pulito» dei servizi segreti italiani braccato dai servizi segreti «sporchi» e perfino da quei killer ai quali dà la caccia; Mila Santini, una donna che gioca la sua partita sino all’estremo; un lungo, accanito inseguimento condotto senza pietà e senza esclusione di colpi, che si svolge in Italia e in Europa dal 1974 al 1981. Ecco soltanto alcuni degli ingredienti e dei protagonisti di questa inquietante e incredibile vicenda che avrà il suo sorprendente e inatteso epilogo sul DC9 Itavia abbattuto nel cielo di Ustica il 27 giugno 1980. Un vero labirinto di intrighi e di trame, fatti e avvenimenti raccontati secondo il principio romanzesco che l’aderenza alla realtà è sempre di gran lunga più fantastica di qualsiasi fantasia romanzesca. Cinismo, odio, amore, sesso, violenza, lealtà, fedeltà, senso del dovere, avidità, ambizioni sfrenate: ecco i fattori che fanno agire, uccidere, vendicarsi i protagonisti (molto spesso semplici pedine di un gioco più grande di loro) di questa spy story. -
Il tempio del piacere
Repubblica di Weimar, luglio 1932. Gereon Rath, commissario della polizia di Berlino, si trova di fronte a un enigma. Un uomo giace morto nel montacarichi del locale Haus Vaterland, il più importante “tempio del piacere” della città, che ospita, tra le varie cose, il più grande caffè al mondo. Il mistero si infittisce ancora di più perché la causa della morte sembra essere l’annegamento. L’omicidio, avvenuto a Potsdamer Platz, pare riconducibile a una serie di delitti che porteranno Rath a est, verso la Polonia. Mentre il commissario procede nelle indagini in una piccola cittadina della Masuria, Charly, appena rientrata dal suo anno di studio a Parigi, si introduce sotto copertura al “tempio del piacere” come aiuto cuoco. La situazione a Berlino si farà più tesa quando un segreto, tenuto a lungo nascosto, rischierà di essere svelato... Volker Kutscher delinea ancora una volta una storia avvincente e complessa, sullo sfondo di epocali avvenimenti storici: i conflitti di strada tra nazisti e comunisti causano sempre più morti, ma sarà la destituzione del governo democratico prussiano da parte del cancelliere del Reich, von Papen, a mettere i bastoni tra le ruote a Rath, perché questa decisione politica porterà anche alla rimozione del capo della polizia di Berlino. Un thriller che ritrae il periodo di transizione dalla Repubblica di Weimar al Terzo Reich, un’epoca oscura e carica di tensione della storia contemporanea. -
Il codardo
Dopo un incidente d’auto, Jarred scopre che non camminerà mai più. Confinato su una sedia che definisce un pattino a rotelle gigantesco, si ritrova senza soldi né lavoro. Peggio ancora, è costretto a vivere a casa con il padre, un tempo alcolista violento, con cui non parla da dieci anni. Se si aggiunge l’abitudine al taccheggio, la dipendenza dagli antidolorifici e il fatto che dei perfetti sconosciuti ora lo trattano come se fosse un idiota, la sua vita sembra la ricetta perfetta per l’autodistruzione. Mentre cerca di ricostruire se stesso e il suo mondo, Jarred ripensa al suo passato la tragedia che ha distrutto la sua famiglia, il motivo per cui è scappato, i danni che ha causato a se stesso e agli altri e inizia a chiedersi se, forse, non valga la pena di smettere di lottare e di lasciare che le cose vadano come devono andare. Ma la voglia di vivere finirà per prevalere e con lei la speranza in un’esistenza più piena e libera dal rancore... Un’esplorazione commovente, avvincente e profondamente ironica di cosa significa venire a patti con un corpo spezzato, ricostruire una relazione disastrata e trovare l’amore quando sembra che non ci sia speranza. -
Fine di una stagione
Siamo su una strada lungo il confine tra Spagna e Portogallo,rnnell’estate del 1977. Juan e Rosa, poco più che adolescenti,rnhanno un appuntamento in una clinica dove si praticano abortirnclandestini, ma un grave incidente impedisce loro di arrivare arndestinazione e completare l’operazione.rnQuasi vent'anni dopo, Rosa e suo figlio Iván, che non sarebberndovuto nascere, iniziano quello che sarà il progetto della lorornvita: il restauro di un campeggio sulla Costa Dorada all'altrarnestremità della penisola, accanto a delle centrali nucleari.rnDa quando Iván è nato, madre e figlio hanno vissuto in diversirnluoghi, sempre da soli e con mille difficoltà, in fuga da un passato che presto li raggiungerà. “La vita di quella madre e di quelrnfiglio si poteva riassumere così: sempre insieme loro due, da unrnposto all’altro, senza nessun altro, l’uno avendo solo l’altra e viceversa.""""|Libri"" -
L'ultimo inganno
Venezia, 1943. È una domenica infuocata di luglio e agli Alberoni due ragazzi cercano un po’ di frescura e di intimità. È su quella spiaggia poco frequentata che si rifugiano, perché in base alle leggi razziali non possono entrare negli stabilimenti del Lido. Ad aspettarli c’è una scoperta agghiacciante: il cadavere di un uomo seminascosto tra i giunchi. È vestito con eleganza e non sembra appartenere al tipo di persone che si ritrovano abitualmente in quella zona. Il maresciallo Giuseppe Russo, a cui viene affidata l’indagine, scopre infatti che si tratta di Ludovico Ferri, un personaggio molto in vista nella buona società veneziana, membro del Partito Fascista, che aveva da poco lasciato il golf club lì vicino dopo aver ricevuto un misterioso biglietto. Sposato con Maddalena, una ricca signora, Ludovico Ferri non è una bella persona: spietato, violento, disposto a tutto pur di raggiungere i suoi scopi, si guadagna più facilmente odio che amore. Tocca al maresciallo Russo, aiutato dall’amico Rodolfo, segretario della scuola ebraica, districarsi tra i possibili autori dell’omicidio per arrivare a una verità sorprendente e inaspettata. Sullo sfondo le vicende di una guerra che non accenna a finire e che incombe sulla vita della città. -
Il quarto requisito
Anna ha vent’anni e una bellezza sfacciata che non ha bisogno di ostentare. Ambiziosa e sicura di sé, adorata e coccolata dai genitori, viene da una famiglia umile e si è trasferita dall’Elba a Trieste per studiare architettura. Gloria di anni ne ha trenta, segnati da un’infanzia da incubo e da un’adolescenza trascorsa interamente in un carcere minorile. Aggressiva e manesca, niente sembra farle paura, tranne la solitudine contro la quale gli unici antidoti sono il corpo di Anna e la cocaina. Risoluta nelle azioni criminali ma emotivamente vulnerabile, Gloria vorrebbe Anna solo per sé. Lei si concede, ma detta modi e tempi. Con l’esca di un po’ di sesso facile le due agganciano e derubano, il maschio nelle loro mani diventa oggetto e preda. Durante una rapina in un appartamento, l’anziana vittima muore accidentalmente. Dalla finestra di casa Marcella, moglie vessata e umiliata, vede tutto. Quando Anna scompare misteriosamente, Gloria capisce che qualcuno o qualcosa si sta mettendo tra di loro. Per Gloria lei è ossigeno, è l’aria che respira, non se la lascerà portare via senza lottare. Ma l’educazione criminale di Anna è più avanzata di quanto Gloria possa immaginare: Anna delinea, progetta e costruisce il suo futuro come farebbe con un progetto architettonico, partendo dalle fondamenta e curando ogni dettaglio, rispettando alla lettera i tre requisiti vitruviani... -
La linea della vita
Romania, 1926. Nina, la protagonista di questa saga familiare, è una ragazza bella e dallo spirito combattivo, figlia del prefetto della Bessarabia. Nel giorno del suo sedicesimo compleanno incontra un’indovina che le preannuncia una vita lunga e difficile. La giovane non crede alla profezia, ma la veggente avrà ragione, l’esistenza di Nina e dei suoi fratelli seguirà le sorti di una nazione dilaniata dal violento nazionalismo dell’estrema destra, quindi da Hitler, per poi finire nella morsa dell’occupazione russa. Sotto la dittatura comunista cambia tutto e non resterà nulla della grande famiglia in cui la giovane è cresciuta, dei balli alla corte del re Ferdinando Hohenzollern Sigmaringen, dei vivaci festini universitari a Bucarest. L’ombra della profezia non risparmierà nemmeno il suo matrimonio, dettato da un amore travolgente per cui la donna sfiderà le convenzioni sociali e che le regalerà anni di intensa felicità tra le montagne della Transilvania. Nina ingaggerà una lotta senza tregua contro il destino, che di volta in volta vestirà la divisa delle truppe ungheresi, degli ufficiali russi o della polizia politica. Con la sola forza dell’amore per i figli, si giocherà il tutto per tutto al tavolo di una vita che le riserverà molte sorprese. Cristina Stanescu racconta la storia di una donna coraggiosa in pagine di grande intensità narrativa, abbinate a una dettagliata ricostruzione storica. Un romanzo di passioni sullo sfondo di un secolo di profondi e laceranti cambiamenti. -
Le ragazze meravigliose. Quello che il cuore vuole
Germania, 1953. L’ombra della guerra finalmente comincia a dissiparsi, il paese affronta un nuovo inizio colmo di speranza. Luise Dahlmann vuole essere più di una semplice moglie e casalinga, sogna il suo piccolo negozio di alimentari, lo vede già davanti a sé: un lungo bancone con grandi barattoli di dolci, un frigorifero per i prodotti freschi, torte burrose, calze di seta, panini fragranti ogni mattina... La cosa che più le dà gioia è poter essere finalmente indipendente, grazie a una discreta somma di denaro lasciatale in eredità dalla suocera. Desidera essere se stessa e per la prima volta, dopo tanto tempo, osa fare qualcosa di suo. Il cammino di Luise si intreccerà a quello di altre tre donne: Annabel von Thaler, ricca moglie del medico della porta accanto, Helga Knaup, giovane infermiera, e Marie Wagner, rifugiata originaria della Slesia, da dove è stata espulsa. In questi anni segnati dal miracolo economico e da nuovi e inediti inizi, hanno tutte un desiderio in comune: tornare a essere felici. Tra amore, amicizia ed emancipazione femminile, Stephanie Schuster narra i destini di quattro donne in movimento verso un nuovo mondo.