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Le coraggiose amazzoni. Ediz. a colori
I viaggiatori di ritorno in Grecia descrivono con timore e ammirazione le donne che abitano i territori barbari. Sono le Amazzoni: donne valorose che si vestono come gli uomini e che, fin da piccole, imparano ad andare a cavallo e a combattere. Madri amorevoli ma anche abili tiratrici, sono capaci di spaventare così come di suscitare grande venerazione per le loro sorprendenti imprese. Età di lettura: da 6 anni. -
I viaggi di Ulisse. Ediz. a colori
Con il vento a favore, Ulisse avrebbe dovuto impiegare pochi giorni per tornare a Itaca dopo aver vinto la famosa guerra di Troia, ma Poseidone decide di vendicarsi e prolungare per anni il suo viaggio, costringendolo ad affrontare continue sfide e grandi pericoli... Una sintesi illustrata degli straordinari eventi narrati da Omero nell'Odissea come, ad esempio, l'incontro con le Sirene e la lotta con il ciclope Polifemo. Età di lettura: da 6 anni. -
L'ultimo Leonardo, 1510-1519. Leonardo tra Milano, Roma e Amboise: committenze, progetti, studi fra arte, architettura e scienza. Atti del Convegno internazionale di studi (Milano, 7-8 novembre 2...
Atti del Convegno promosso da Comune di Milano – Cultura, Palazzo Reale, Ente Raccolta Vinciana e Politecnico di Milano, con il patrocinio del Comitato Nazionale per le celebrazioni del Quinto Centenario della morte di Leonardo da Vinci e inserito nell'ambito del palinsesto “Milano Leonardo 500” del Comune di Milano (7-8 novembre 2019). Il volume indaga l'attività dell'ultimo decennio della vita di Leonardo, mediante l'apporto di un gruppo significativo di studiosi internazionali invitati a contribuire con relazioni inedite. Sono qui esaminate le attività, le ricerche teoriche e i rapporti con i diversi committenti tra il 1510 e il 1519, tra Milano, Roma e Amboise. Contributi di: P.C. Marani, M. Clayton, F. Fehrenbach, M. Gaiani, C. Calì, C. Pasquali, C. Occhipinti, F. Zöllner, G.M. Fara, M. Spagnolo, M. Viganò, Z. Kárpáti, D. Laurenza, J. Sammer, C. Vecce, M.T. Fiorio, P. Brioist, A. Nova, R. Sacchi, T. Mozzati. -
Giovanna Giachetti. 2020 dal 2015. Ediz. italiana e inglese
Giovanna Giachetti è nata a La Chaux De Fonds (CH); trascorre la giovinezza fra la Nigeria e l'Europa, diplomandosi all'Accademia Albertina di Torino nel 1988. Il suo lavoro prende le mosse da tecniche tradizionali della scultura, come l'uso di terracotta dipinta e diversi materiali poveri e di recupero, con una sensibilità maturata durante la lunga permanenza in Africa. Più recentemente l'artista ha scelto la lamiera battuta con cui mette in scena vere e proprie installazioni, e il lavoro tessile, aereo, sospeso, ecocompatibile e ispirato all'esigenza di allargare lo sguardo verso dimensioni impreviste da recuperare all'arte. Il suo lavoro infatti è sempre inclusivo e animato da un interesse non solo estetico ma aperto a tutte le valenze dell'esperienza creativa. Testi di Martina Corgnati, Maria Fratelli, Giovanna Giachetti, Elisabetta Longari e Marta Orsola Sironi. -
1945-1970 Il disegno tra periferie e città. La Galleria delle Ore. Fumagalli, Meloni, Viviani
Catalogo delle mostre ""Il Premio del Disegno della Galleria delle Ore"""", a cura di Marta Orsola Sironi, presso Villa Brivio di Nova Milanese; e """"Giovanni Fumagalli, Gino Meloni, Vittorio Viviani"""" a cura di Susanna Zatti, presso la Libera Accademia di Pittura """"Vittorio Viviani"""" di Nova Milanese. Testi di Luigi Emanuele Rossi, Marta Orsola Sironi, Simona Squadrito, Susanna Zatti."" -
Wildfire. J. Frost
"J. Frost. Wildfire"""" è un romanzo fantasy che mette in scena amore e disamore, coraggio e meschinità, ribellione e speranza che albergano sulla terra degli umani. Così come nei mondi a loro paralleli. Ritmo travolgente ed emozioni mozzafiato in un'intensa favola d'amore che è anche la storia dell'ostinata ricerca della propria felicità, contro ogni ostacolo. Il primo volume di una trilogia i cui protagonisti sono due giovani di universi irrimediabilmente separati, che tuttavia si incrociano nel loro abbraccio infinito. Indigo ha vent'anni quando rimane completamente sola. Persi genitori e fratello in un tragico incidente d'auto, si chiude in se stessa. Si blinda in un mondo tutto suo e non permette a nessuno di varcarne la soglia. Philadelphia le diventa troppo stretta, è ora di andare, di tentare una nuova vita. Unica possibilità l'Alaska, dove i nonni materni abitano in una minuscola, banale e impronunciabile cittadina dimenticata dal resto del mondo." -
Le donne di troppo
Con la verve e il sarcasmo del romanzo di costume di Jane Austen, nella Londra di Dickens e Thackeray, Gissing racconta varie storie d’amore intrecciate con problemi di soldi e aspirazioni sociali.rnrnLondra, fine Ottocento. Un gruppo di donne cerca di organizzarsi per ottenere dignità e indipendenza economica nella capitale vittoriana. Non sono rivoluzionarie, non lottano ancora per il suffragio: ma vogliono poter lavorare per arrivare a sposarsi, in caso, per amore e non per bisogno. Dalle premesse classiche del marriage plot (una giovane bella e nubile appena arrivata nella grande città; un dandy intraprendente in cerca dell’amore; una donna bruttina ma di gran carattere decisa a seguire le proprie idee) si sviluppa una serie di equivoci ferocemente realistici, destinati a finire nell’unico modo in cui può finire un romanzo che vuol fare i conti con la realtà: con uno schianto. Con la verve e il sarcasmo del romanzo di costume di Jane Austen, nella Londra di Dickens e Thackeray, Gissing racconta varie storie d’amore intrecciate con problemi di soldi e aspirazioni sociali: ma le racconta come se fossero vere, giocando a ribaltare gli stereotipi della fiction romantica calandola nella realtà delle pressioni sociali, del conformismo e, soprattutto, della discriminazione di genere. -
La terza esistenza di Joseph Kerkhoven
"La terza esistenza di Joseph Kerkhoven"""" insieme a """"Il caso Maurizius"""" ed """"Etzel Andergast"""", compone una trilogia legata dal filo rosso dei personaggi, che tornano di volume in volume a segnare una straordinaria continuità stilistica e una deliberata e inquietante coincidenza con la biografia dell'autore. In un tragico giorno dell'autunno 1929, Joseph Kerkhoven, medico psichiatra, scopre che la moglie Marie lo ha tradito col suo giovane allievo e amico (Etzel Andergast). Per ritrovare se stesso, accetta l'incarico del governo olandese e parte per Giava. Quando ritorna in patria si riconcilia con Marie e apre un centro per malattie nervose, dove Wassermann-Kerkhoven rivela la sua notevole capacità nel sondare l'animo umano e studiarne i misteri. Fra i suoi pazienti, lo scrittore squattrinato Alexander Herzog, il giornalista e politico M. Mordann, la veggente Emile Thirriot. Al primo, tormentato dalla dispotica e demoniaca moglie Ganna, consiglia come terapia di scrivere la storia del suo matrimonio. Al secondo, affetto da manie persecutorie, apre una strada sempre più sgombra dalla dimensione ricattatoria. Con Emile Thirriot - che in trance vede la verità sul caso Maurizius - mette a fuoco la realtà e l'incidenza dei fenomeni paranormali. Fra romanzo nel romanzo, il gioco di specchi del rimando autobiografico, e il fascinoso delirio delle trame relazionali, Jakob Wassermann chiude, con quest'opera, la sua trilogia, o, per parafrasare l'autore, la «sua» terza esistenza." -
Romanza senza parole
Romanza senza parole è la seconda opera narrativa di Sof’ja Tolstaja, dopo il grande successo di Amore colpevole. rnrnRimasta sepolta in un archivio di Mosca, è stata pubblicata per la prima volta in lingua tedesca nel 2010, in occasione del centenario della morte di Lev Tolstoj: fu la stessa Tolstaja a chiedere che uscisse postuma per evitare di inasprire la sua lunga crisi matrimoniale. La storia intreccia la passione, il senso del dovere e il potere dirompente della musica nella vita di Sascha. Con la morte della madre, la giovane sprofonda in una grave depressione. Pyotr, l’insensibile marito, è interessato solo al suo giardino, non è in grado di confortarla e di rompere il muro di silenzio che ormai li divide. Sarà invece l’incontro con Ivan Iljitsch, pianista e musicista di talento, a sconvolgere la vita di Sascha: ascoltandolo suonare le Romanze senza parole di Mendelssohn, la giovane proverà infatti un’inattesa felicità, provocata non solo dalla musica, ma soprattutto dalla passione che la donna nutrirà per Ivan e che la segnerà tragicamente. -
Mayflowers
Questa è una storia di uomini e di donne che nella prima metà del Diciassettesimo secolo sbarcarono sulle coste orientali del Nord America in cerca di pace e di fortuna. Venivano dall’Inghilterra, dalla Scozia e dall’Irlanda. Fuggivano alla crudeltà di un’epoca difficile: la fame, le epidemie, le guerre. Cercavano riparo dalle violenze fisiche e spirituali di chi li governava. Inseguivano il benessere e la libertà: la libertà di amare o non amare, di parlare di Dio o di tenerselo nel cuore. Vinsero perché le donne seppero lottare, imporsi, pensare il futuro. Questa è la storia di Costanza, di Ann, Margherita, Pearl, Mary, Priscilla, Desire, Helen, Alice. è la storia di padri, mariti, figli, e di tanti altri.rnMayflowers è un romanzo storico, nel senso che diamo all’esposizione di fatti veri visitati dall’intensità dell’immaginazione. Molte furono le Mayflowers dei «pellegrini» dirette nell’America del Nord, da qui quella «s» che trasforma una nave leggendaria nella leggenda di molte navi.rnAnnagrazia Bassi coglie, con penna felice, lo spirito del tempo, i dettagli della vita in comune, la lotta quotidiana contro le avversità. Fa sentire come il tormento e le speranze di tutte le migranze hanno tratti comuni che tagliano trasversalmente la Storia con la S maiuscola. -
Una confessione postuma
Unico erede di una ricca famiglia borghese, figlio di genitori anaffettivi, Termeer si convince, fin dagli anni dell'adolescenza, di essere vuoto, inadeguato alla vita. Al destarsi dei sensi gli approcci con le donne sono disastrosi. Sposa Anna, figlia del suo ex tutore, che accetta il dovere coniugale e l'infelicità che ne consegue. D'altro canto lo stesso Termeer vive il matrimonio come una trappola e alterna alla seduzione della musica la frequentazione tormentata dei postriboli. Anna gli rinfaccia di non avere né amici né di provare veri sentimenti: lo disprezza e lui lo sa. Quando resta incinta, trova in questo la compensazione afta grande delusione del matrimonio. In un rapporto basato sul reciproco odio, sulla disistima, sui silenzi devastanti, la morte improvvisa dell'unica figlia crea un'ulteriore frattura. Termeer non prova nulla, e scrive, rozzo e scabro: «Anna partorì una figlia senza particolari problemi - la creatura visse poco più di un anno e mezzo». Stordita dal dolore, Anna cerca conforto nell'ex predicatore de Kantere che, spinto dalla donna, cerca di aiutare il marito di lei ma finisce solo con l'ottenere che Termeer si convince che la moglie abbia una relazione con de Kantere: vorrebbe divorziare, ma Anna si oppone. Termeer si consola con la venale Carolien, che pretende, nel corso della relazione, sempre più denaro. Una notte, Termeer trova la moglie addormentata, e decide di versare un'ulteriore dose di sonnifero nella bocca socchiusa della dormiente e Anna muore. Omicidio o suicidio? O forse è Termeer, che ha preso su di sé la colpa della sua fine perché convinto che l'avrebbe voluta morta? Il romanzo si muove fino aUa fine nell'ambiguità e nel mistero, rivelando progressivamente una intricatissima e oscura rete di nodi psicologi irrisolti - e forse a destinati a restare tali, per sempre. -
Gli abissi
Dei bambini a volte si sa molto, se non tutto: è grazie alla voce magnetica e approfondita della scrittrice Pilar Quintana se riusciamo a immergerci così bene nella vita di Claudia, una bambina di otto anni che inizia a sondare gli abissi della vita adulta grazie alle trasformazioni della sua famiglia e a una rottura di un’intimità con la madre. Ambientato a Cali in Colombia, “Gli abissi” è un romanzo in cui una famiglia della classe media appare dominata da una donna irrequieta e interrotta che passa le giornate a leggere le riviste patinate o seppellita nel letto per tamponare la sua brama di vita. È una visione perturbante per una figlia, che cerca di risolvere il mistero delle madri che restano anche quando vogliono andarsene, e prova a districarsi nella giungla della vita familiare e della femminilità con tutti gli strumenti della sua coscienza ancora morbida, interrogativa. Come le piante che affollano alcune pagine del romanzo e il paesaggio drammatico delle montagne che fa da sfondo alle vacanze, Quintana ci offre una scrittura densa, rilucente e sempre da decifrare, dimostrando la straordinaria affinità di quest’autrice per il selvatico che c’è in noi. Dopo ""La cagna"""", Pilar Quintana torna con una storia che risuona a lungo nella mente di chi legge, basata sulla voce di una bambina tenera, cruda, impossibilmente già grande. Nel 2021 il romanzo ha vinto il prestigioso Premio Alfaguara."" -
Le quattro ragazze Wieselberger
Vincitore premio Strega 1976In una incantevole Trieste fine Ottocento, vivificata dall'aria mitteleuropea e dalla bora dell'irredentismo, si muovono, aggraziate, e come consapevoli di un loro tragico destino, le quattro sorelle Wieselberger. Appartengono a una della buona società: la madre è una tranquilla signora, che si divide tra la casa di città, odorosa di cera e di pulito, e la grande casa di campagna, con giardino, orto e vigna; il padre è uno stimato musicista, che dirige con autorità affettuosa sia la famiglia che l'orchestra dei ""dilettanti filarmonici"""". Narrando la loro storia, che è poi quella della sua ramificatissima famiglia, Fausta Cialente racconta mezzo secolo di storia. Integrando la memoria con la fantasia e cogliendo i nessi espliciti e sotterranei tra vita privata e pubblica, tra individuo e storia, «Le quattro ragazze Wieselberger», vincitore del Premio Strega nel 1976, porta a compiuta maturità umana ed espressiva l'attività di scrittrice svolta dalla Cialente nell'arco di quarant'anni e realizza il senso, più segreto e vero, della sua vocazione artistica."" -
Una splendida figliola come me
Condannata per omicidio, la giovane e avvenente Camilla Bliss marcisce in prigione da due anni, quando Carter Everett, professore associato di sociologia all'Università della California, si interessa al suo caso nell'ambito di un progetto di ricerca sulle assassine e ricostruisce il suo triste passato. Inizia così una serie di interviste fra il giovane docente e la criminale, durante le quali quest'ultima racconta la sua storia. Dalla più tenera età, Camilla, cresciuta in una famiglia disgraziata e incestuosa in un borgo sperduto dell'Arkansas, fuggita poi con il sogno di diventare una cantante, ha usato la sua capacità di seduzione per manipolare un gran numero di uomini. Ma le cose non sono andate come lei sperava e ha avuto sfortuna: si è vista accusata di un omicidio che non aveva commesso. Soggiogato dalla confessione della sua interlocutrice, Carter Everett riesce a farle ottenere la libertà vigilata e, innamoratosi di lei, tenta di sedurla... Non sa che la sciagura circonda questa femme fatale dell'America rurale dove il sogno americano non è mai arrivato. Da questa commedia nera François Truffaut ha ricavato una versione cinematografica di grande successo. Ma Farrell era già noto negli anni Sessanta per altri noir, tra cui soprattutto ""Che fine ha fatto Baby Jane?"""", anch'esso portato sul grande schermo e interpretato da Bette Davis e Joan Crawford. Oggi La Tartaruga ripropone questo classico di Farrell nell'accurata traduzione di Sergio Claudio Perroni."" -
Parole armate. Le grandi scrittrici del Novecento italiano tra Resistenza ed emancipazione
Un racconto avvincente che intreccia storia,letteratura e vita femminile. rnrn""Siamo entrate nella lotta, ne abbiamo fatto parte e vogliamo rimanerci, continuare ad offrire il nostro aiuto fin dove è possibile. E da quel gradino non possiamo più scendere. Non possiamo e non vogliamo.""""rnrnrnParole armate ricostruisce una pagina della storia d’Italia ancora poco nota, seguendo alcune scrittrici italiane, tra cui Anna Banti, Maria Bellonci, Alba de Céspedes e Natalia Ginzburg, e ricostruendo il ruolo che hanno svolto durante la Resistenza e nell’immediato dopoguerra, continuando a combattere con l’arma della parola per una democrazia capace di calarsi fin dentro la relazione tra i due sessi. Un racconto avvincente che intreccia storia,letteratura e vita femminile. La Guerra di Liberazione, cui in Italia non è certo mancata la partecipazione civile, ha aperto la speranza di un futuro migliore, tutto da costruire (o ricostruire), donne e uomini insieme. In quella straordinaria stagione dell’Italia, anche le donne hanno partecipato alla Resistenza, prendendo in mano la loro vita e combattendo nei modi più diversi. Hanno sostituito gli uomini nel lavoro, hanno sostenuto le famiglie, hanno offerto solidarietà, rifugio e cura ai partigiani. Pur essendo attive e partecipi, non tutte hanno imbracciato le armi. Alcune di loro hanno scritto, parlato alla radio, istigato al sabotaggio, alla rivolta contro il nazifascismo: insomma hanno usato le parole come armi. La comunicazione è stata la loro trincea."" -
Caro Scott, carissima Zelda. Le lettere d'amore di F. Scott e Zelda Fitzgerald
Un appassionato scambio di lettere che disegna la biografia emotiva e la vita di una coppia bella e dannata, quella di Francis Scott Fitzgerald e sua moglie Zelda. rnrn""Come puoi pensare di proposito alla vita senza di me – Se tu dovessi morire – O caro – caro Scott sarebbe come diventare cieca. So anche che lo sarei davvero – non avrei nessuno scopo nella vita – solo una graziosa – decorazione. Non credi che io sia stata fatta apposta per te?... Voglio che tu mi indossi, come un talismano alla catena dell’orologio o come un fiore all’occhiello – davanti al mondo"""" - Zelda a Scott, marzo 1919rnrn«Questa raccolta è il commovente ritratto di una storia d’amore profonda e complessa, lunga vent’anni.» - Publishers WeeklyrnrnrnrnUn appassionato scambio di lettere che disegna la biografia emotiva e la vita di una coppia bella e dannata, quella di Francis Scott Fitzgerald e sua moglie Zelda. Poche storie d’amore sono diventate una leggenda come questa: uno scrittore di disarmante talento che morì a quarantaquattro anni consumato dalla tubercolosi e dall’alcol, soltanto otto anni prima che l’eterna ragazza in cui aveva specchiato tutte le sue turbolente eroine bruciasse nel rogo di una clinica per malattie mentali.rnIl giovanissimo Scott incontra per la prima volta a un ballo del country club la bella ed estrosa debuttante dell’Alabama e tra i due nasce un sentimento profondo che saprà sopravvivere a tutte le vicissitudini delle loro esistenze. Insieme, lasciandosi alle spalle le ombre della provincia, conquistano la ribalta newyorkese dove assurgono a simboli di successo, vitalità e sregolatezza dopo l’improvviso trionfo del primo romanzo di Scott Di qua dal paradiso. Poi, decisi entrambi a inseguire un destino speciale, eccoli in Europa, sulle spiagge della Costa Azzurra, a Parigi, tra il bel mondo... Ma ben presto la rincorsa al successo di Scott, ogni giorno sempre più logorato dall’alcol, e gli spasmodici tentativi d’indipendenza di Zelda, rivelatori di una insospettata fragilità nervosa, rendono il sogno della coppia più invidiata e infelice della generazione perduta sempre più impossibile. Il brillante scenario si infrange contro la dura realtà, ma non spezza il profondo e tormentato legame che unisce Scott e Zelda, lacerante fino all’ultima lettera.rnrnLa raccolta è stata curata e corredata da note e introduzioni ai vari capitoli che raccolgono le lettere in ordine cronologico da due esperti e studiosi dell’Università del Maryland: Cathy W. Barks e Jackson R. Bryer. L’introduzione di Eleanor Lanahan, nipote di Scott e Zelda, aggiunge un toccante e commovente ricordo familiare."" -
Lager
Lager viene letto come una sorta di autopsia e di testimonianza della violenza del regime sovietico, ma conserva anche la memoria delle vittime del gulag, di cui Angela Rohr si è resa testimone.rn«Il nome di Angela Rohr appartiene al firmamento del terrore e della bellezza andando ad aggiungersi ai nomi di Franz Kafka e Primo Levi, Jorge Semprún e Varlam Shalamov.» - Der SpiegelrnrnrnLager è prima di tutto la narrazione degli eventi di cui l’autrice fu testimone e che visse in prima persona. I punti di partenza sono fame e malattia che ebbe a patire, anche se Rohr sposta subito l’attenzione sul suo lavoro come una lotta per la vita dei malati affidati alle sue cure, costretta a spingersi sino al limite dell’esaurimento fisico e psichico per salvarli e per resistere all’efferatezza della vita nel campo di prigionia, che descrive nei minimi dettagli. -
Un' infanzia toscana
«Appassionatamente amata e accuratamente descritta la Toscana prende vita in tutto il suo splendore tra le pagine di Kinta Beevor. Par di sentire il frinire delle cicale, il profumo del timo selvatico e il rumore degli aghi di pino sotto i piedi.» The Sunday TimesrnrnNei primi anni del Novecento soltanto un pittore inglese molto originale poteva innamorarsi di un castello imponente circondato da una natura selvaggia e mozzafiato. L’edificio in questione, la Fortezza della Brunella nei pressi di Aulla, era stato costruito in epoca medievale dai Malaspina, signori di Massa e Carrara. Fornito di ponte levatoio e di giardino pensile sul tetto nonché di regolari fantasmi – i soldati di una guarnigione massacrati dagli Spagnoli nel 1700 – divenne per molti anni l’adorata residenza della famiglia di Kinta Beevor. Mentre lei e i suoi fratelli correvano per le campagne, vendemmiavano e raccoglievano funghi, i genitori ricevevano ospiti illustri come Bernard Berenson, D.H. Lawrence e Aldous Huxley, tutti innamorati della Toscana come nella migliore tradizione inglese e pronti a sopportare le precarie comodità del truce maniero pur di gustare i piaceri della tavola e della vita agreste. Kinta Beevor racconta tutto ciò con grande eleganza e partecipe commozione, dipingendo il ritratto di una Toscana incontaminata e suggestiva vista con gli occhi curiosi di uno straniero. Il castello che mio padre scoprì fu, per me e per i miei fratelli, il posto più bello e magico del mondo. Ma quando guardo al passato, posso ben comprendere perché amici e parenti considerassero i miei genitori assai imprudenti, se non addirittura matti, per aver scelto quel luogo per viverci. Ringrazio ancora Dio per la loro sconsideratezza -
Agosto
In agosto, gli strizzacervelli lasciano le città. E se vivono a New York, si riversano negli Hamptons, dove per un mese niente e nessuno potrà interferire con la loro vita, mentre i pazienti cercano di cavarsela da soli.rnrnQuando Dawn Henley, bella studentessa diciottenne, si presenta nello studio della dottoressa Lulu Shinefeld è sull'orlo del baratro: reduce da un incidente stradale, un aborto e quattro anni sprecati con un analista di cui si è innamorata. Non solo. Orfana di entrambi i genitori, è stata cresciuta da Vera (la sorella del padre) e Tony, una coppia lesbica che ha imparato a chiamare ""papà"""" e """"mamma"""", che ora si sono separate. Gli amanti che si sceglie sono sempre di mezz'età, è gelosa della vita privata dei suoi analisti e non sopporta gli agosti di vacanza, senza l'ausilio delle sedute. Lulu, invece, è fresca di divorzio dal secondo marito, uno psicanalista che l'ha tradita con una minorenne, ha un nuovo amore affascinante e bugiardo, due ragazzi preadolescenti di cui occuparsi e Sascha, la figlia ventenne avuta con il primo marito (che ha abbandonato Lulu quando era incinta), che se ne è andata di casa e non si è fatta sentire per anni. Dawn, la cui dipendenza da Lulu è inizialmente totale, comincia a fare un grande lavoro su se stessa alla scoperta delle origini delle sue paure e insicurezze, cercando i tasselli che compongono la sua storia famigliare per riuscire a dar forma alla propria identità. Gli anni passano, la vita privata di Lulu si alterna alle sedute con Dawn. Ma Lulu, intrappolata in una vita professionale e sentimentale di cui non sempre riesce ad avere il pieno controllo, imparerà a prendersi cura di sé e Dawn a essere felice?"" -
Natalia
Tra sogno e realtà. Un mondo onirico, fatto di visioni e di aperture verso quello reale. In mezzo la vita, con le sue gioie e i suoi dolori (tra cui quelli inflitti dalla guerra). Una vita che impone delle scelte, spesso obbligate, come lo sono quelle di una donna, specie negli anni Venti. Un marito, dei figli. Un matrimonio a cui Natalia si vota per scontare un peccato ritenuto ignobile: l'amore proibito per la più adulta e affascinante Silvia. Natalia si muove con leggerezza nella vita, grazie ai suoi sogni. Ma non si sottrae alla realtà, anzi reagisce in modo anticonvenzionale e audace. La scrittura intensa di Fausta Cialente conquista la critica, vincendo il Premio dei Dieci conferitole da Massimo Bontempelli, ma così non può arrivare al pubblico. Il regime chiede all'autrice di apportare alcuni cambiamenti: quell'amore saffico è troppo sconveniente, e il termine «disfatta» riferito alla battaglia di Caporetto non è accettabile. Lei si rifiuta, e il libro si inabissa nell'oblio per decenni. Un romanzo antico eppure ancora attuale: Natalia è una donna che appartiene a ogni tempo, mostrando i segni del conflitto fra ciò che desidera e il ruolo che la società le impone.