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Ikigai rebel. Impara le regole e infrangile
Negli ultimi anni abbiamo visto molte pubblicazioni sul tema ikigai, con tanto di esercizi studiati per aiutare il lettore a trovare la propria ragione di vita. Ma siamo sicuri sia così? Questo libro parte dal presupposto che potremmo tradurre ikigai con un concetto più vicino a noi e, purtroppo, spesso trascurato: quello del significato profondo (non solo lo scopo o la motivazione) che vogliamo dare alla nostra vita. La sua costruzione (e non la ricerca) prende in considerazione tutte le nostre dimensioni: da quella mentale a quella sentimentale, da quella professionale a quella emotiva, da quella creativa a quella fisica. Qualsiasi sia la tua età puoi imparare a lavorare sulla tua essenza più profonda, su cosa è davvero importante per te, su cosa ti spinge e motiva a livello creativo-sentimentale. Costruire il proprio ikigai è utile per condurre una vita felice e piena di significati, un percorso di conoscenza e padronanza di sé con ripercussioni positive nel privato e nel lavoro (dipendente o autonomo). L'ikigai, inoltre, rappresenta la base fondamentale per la costruzione di un personal branding efficace, di una carriera di successo, di relazioni appaganti e di libertà creativa. In questo volume troverai una parte teorica ma soprattutto tanti spunti di riflessione ed esercizi pratici per iniziare da subito a lavorare e pianificare in modo concreto e proattivo, attraverso azioni utili da mettere in campo da subito per realizzare i tuoi obiettivi e per diventare la persona che desideri essere. Attraverso strumenti psicologici e di coaching andremo a esplorare la tua dimensione di ikigai, imparerai le regole ma soprattutto imparerai come poterle infrangere e dare vita a qualcosa di unico, esattamente come te. -
Nicola Rubino è entrato in fabbrica
Nicola Rubino ha trent’anni quando intraprende la Via Crucis che lo trasformerà da stagista in operaio a tempo determinato di una grande azienda, da ribelle idealista in ingranaggio del sistema. Un romanzo che non si limita a denunciare un ambiente lavorativo opprimente e spersonalizzante, ma fa i conti con le aspirazioni frustrate di coloro che lo popolano e con la gamma completa dei loro sentimenti. Una storia in presa diretta che, tra narrazione e testimonianza, non rinuncia all’inventiva e all’espressività di una lingua che trova un inedito equilibrio tra letterarietà e gergo. A dodici anni dalla sua prima pubblicazione, “Nicola Rubino è entrato in fabbrica” ci mostra ancora una verità eversiva, e in questa nuova versione dà prova della piena maturità stilistica dell’autore. -
Né padri né figli
Due storie che si incrociano, quella di Mino, ragazzo dall’infanzia problematica, e quella di don Paolo, viceparroco in forte crisi vocazionale; il primo ha la stoffa del calciatore, ma subisce il fascino degli ambienti criminali, il secondo è innamorato di una donna e cerca il coraggio per intraprendere una nuova vita. In un’opera dal ritmo sempre più incalzante e attraverso un doppio registro stilistico, Capraro ci racconta le parabole dei due protagonisti, sino all’impatto con una realtà molto diversa dalle loro aspettative. “Né padri né figli” è un romanzo duro e vero, tra i primi ad aver fatto i conti con l’universo criminale della Sacra Corona Unita, prima che il noir pugliese diventasse una moda; in questa nuova edizione il linguaggio diventa più espressivo e si accosta ancor più al parlato, acquisendo una nuova autenticità. -
Il cadetto
Leo sta per lasciare la sua città, Taranto, e gli amici di sempre per giocarsi la carta dell’Accademia a Modena. È un duro ed è un ribelle, per cui saprà tener testa alla violenza che permea le giornate da cadetto, ma quella vita non fa per lui. Tenterà di strappare una laurea in Giurisprudenza a Bari e poi di lavorare a Milano, sempre alla ricerca della sua sfuggente vocazione, ovunque capace di sodalizzare con i più deboli, con coloro che vivono ai margini per imposizione o per scelta. Il volume racconta cosa sia stato esser giovani a fine millennio, l’impossibilità di sottrarsi ai colpi bassi della vita così come ai suoi improvvisi doni, e in questa nuova edizione Argentina riesce a restituirci la crudeltà e l’ironia del suo esordio portandole sino in fondo. -
Jenny la secca
Trip torna dai suoi amici e si ritrova legato a una sedia, con un occhio nero e una gamba rotta. Ciascuno dei ragazzi di un tempo è dovuto scendere a compromessi, con gli altri e con se stesso, per trovare la propria strada: adesso sono tutti invischiati in un progetto criminoso più grande di loro. Intanto di Jenny sembrano essersi perse le tracce: la Secca ormai è una donna che non mostra traccia della fragilità e della solitudine di un tempo. Ma si può esser certi di conoscere davvero coloro a cui siamo legati dalle stimmate e dalle estasi della giovinezza? Con una capacità inconsueta di intrecciare i personaggi, di mostrarceli mentre dialogano tra di loro e vivono le proprie esistenze, con uno stile magmatico e privo di manierismi, Claudia Lamma crea un romanzo corale che racconta le storie di un gruppo di ragazzi ormai diventati uomini attraverso un percorso che non fa sconti e non rispetta le regole: quello di ogni vita. -
Restiamo così quando ve ne andate
Francesco lavora in un supermercato, ma vorrebbe dedicarsi alla musica, così come il suo amico e collega Donatello alla scrittura. Francesco si ripropone di spendere bene il proprio tempo libero, ma finisce per sprecarlo sui social network col rumore di fondo della televisione e una canna tra le labbra. Francesco ha una strana relazione con Monica, ma gli piace la giovane vicina indiana, Fatima. Francesco sente di non essere padrone del proprio destino e non sa quanto abbia ragione. Cristò racconta la difficoltà di un quarantenne di trovare una propria collocazione nella nostra società e insieme fa i conti con la presenza pervasiva dei media, con il rapporto che si instaura con i luoghi in cui viviamo, con la difficoltà di dare corpo alle proprie aspirazioni, in un romanzo diviso in quattro sezioni (dieci giorni, dieci ore, dieci mesi, dieci anni), capace di spiazzare continuamente il lettore senza sacrificare alla sperimentazione il ritmo narrativo e la chiarezza compositiva. -
La gente per bene
Con rabbia e ironia il narratore racconta il trascinarsi delle ore e dei giorni da disoccupato o come dipendente alle prese coi meccanismi insensati e truffaldini dell’imprenditoria, in una provincia specchio della nazione e sempre più abbandonata a se stessa. Dezio non si limita a raccontare la fine del lavoro e l’ingiustizia sociale, ma reinventa un linguaggio e una sintassi che sfruttano al meglio tutte le loro possibilità in un caustico romanzo che rilancia e porta avanti il discorso sulla precarietà, che sfoga l’amarezza per una politica inadeguata e per le disparità sociali che si perpetrano di generazione in generazione. -
Quante bugie hai detto questa sera
Ora che il tempo sta per scadere e che la confusione nella sua mente è sempre più indistricabile, Anna fa un resoconto infedele della sua precoce e morbosa educazione sessuale, cerca di capire chi e perché l’abbia rapita, forse anche nel disperato tentativo di salvare quegli istanti di felicità che le hanno concesso l’infanzia e la pubertà. Un romanzo che sonda i difficili equilibri famigliari e i rischi di ogni iniziazione alla vita adulta, la fragilità della psiche e la forza delle pulsioni. -
Il pantarèi
Daniele Stern è un giovane collaboratore editoriale che viene incaricato di redigere una sintetica storia del romanzo del Novecento per una “Enciclopedia della Donna”. Un lavoro nel quale si getta a capofitto, cercando di tenere lontano il pensiero della moglie che lo ha lasciato per un altro, e della quale è ancora innamorato, sebbene continui a essere molto attratto anche dai ragazzi. Assistiamo così alle sue scorribande senza meta, tra una pagina su Proust e una su Joyce, Kafka, Faulkner e gli altri autori che hanno rivoluzionato il romanzo moderno, mentre la tentazione di scriverne uno lui stesso si fa di giorno in giorno più forte. Pubblicato nel 1985, ""Il pantarèi"""" è un’opera metaletteraria sulle inesauribili possibilità della scrittura, una risposta alla domanda sulla morte del romanzo che già a quei tempi circolava con insistenza fra gli intellettuali, ma è anche una storia sull’instabilità sentimentale ed emotiva, sull’ambiguità dell’eros e la meravigliosa inafferrabilità della vita."" -
Adesso tienimi
Quando uscì fu un caso editoriale.rnA distanza di dodici anni torna in libreriarnil romanzo d'esordio della scrittrice Flavia Piccinni:rnuna storia d'amore, d'abuso e di morte in una Taranto violenta e bellissimarnrn«Una voce convincente e precisa fin dall’attacco» – Michele De Mieri su «il Venerdì» rnrn«Un romanzo maturo, dalle tinte cupe, senza concessioni al giovanilismo» – Paolo Di Paolo su «l’Unità»rnrn«Un romanzo d’esordio che è un colpo al cuore» – Antonella Lattanzi su «Stilos»rnrnrnrnAmare, e nell'amore morire. È questa la storia di Martina, che ha diciassette anni, che vive a Taranto, che conosce l'abuso e la dipendenza, che trova nell'ossessione una zattera per una momentanea, disperata, felicità. Intorno a lei un Sud perbenista e ipocrita. Dentro di lei la violenza assoluta come si conosce solo nella giovinezza. La sua storia, malinconica e aspra, la racconta direttamente lei. Per come l'ha vissuta. Per come l'ha uccisa. -
La meravigliosa lampada di Paolo Lunare
L'omissione è una menzogna oppure no? Quante ne occorrono per non turbare le relazioni che intessiamo con le persone che ci sono più care? Quella tra Paolo e Petra è una storia di amore e di inganni capace di varcare i limiti temporali che scandiscono ciascuna esistenza. -
Mezza luce mezzo buio, quasi adulti
Bert e la sua banda vivono la loro ultima estate prima delle superiori con l'adrenalina di sapere che nei campi delle loro scorribande c'è un assassino, con l'eccitazione di qualcosa che sta per finire e altro che deve iniziare. Intanto però c'è da fare i conti con Billy e i suoi scagnozzi e da capire come resistere alle lentiggini di Matilda: sono questi i problemi che assillano il protagonista, per lo meno finché un incontro inatteso e temuto lo costringerà a scelte irragionevoli dalle rischiose conseguenze. -
L'imitazion del vero
Proposto per il Premio Strega 2020 da Lorenza Foschini.rnrnMastro Landone è riconosciuto come il più talentuoso artigiano e inventore che vi sia al mondo, ma entro i confini del principato di Lopezia è solo e infelice perché costretto a reprimere la propria sessualità. Finché l'apparizione del giovane Nerino non lo indurrà a concepire la più semplice e geniale delle sue creazioni, infrangendo le leggi degli uomini per assecondare quelle del desiderio. Con una scrittura musicale che mima un italiano arcaico, Sinigaglia presenta una novella che gioca con le regole della sintassi e della morale per lanciare una sfida letteraria e farci riflettere sui labili confini tra realtà e inganno, verità e finzione.rnrnProposto per il Premio Strega 2020 da Lorenza Foschini: «""L'imitazion del vero"""" colpisce per l'eleganza e la ricercatezza della scrittura e per l'originalità del soggetto: un racconto amorale che ricorda per lo stile, l'ironia e la bellezza della prosa una novella di Boccaccio. In questo libro Sinigaglia mostra inoltre la sua singolare capacità di camuffare il lessico contemporaneo facendolo """"sembrare"""" antico, sfruttando un'elegante sintassi e una prosodia della musicalità incantevole. É grazie a questi elementi stilistici e al ritmo serrato della narrazione che prende vita il racconto: una storia d'amore licenziosa e originalissima, un conte philosophique sulla natura misteriosa e oscura dell'amore """"socratico"""" e sulle leggi del desiderio. """"L'imitazion del vero"""" è un libro che sorprende dal principio alla fine.»"" -
La parte del fuoco
Quelle di Karim ed Elsa sono due vite difficili, e ardono: immigrato clandestino lui, dentro e fuori da una clinica lei. Eppure quando si incontrano sembra sciogliersi un po’ della rispettiva solitudine, ma non si fa alcuna concessione al sentimentalismo. Marco Rovelli sceglie una lingua letteraria e tagliente per raccontare il nostro tempo visto dal margine: La parte del fuoco è un romanzo che denuncia e mostra l’inadeguatezza del sistema istituzionale e sociale nel dare spazio alle diversità, sedare i conflitti, rendere giustizia. Una storia che attraversa tutta l’Italia e la sua coscienza malata. -
La casa delle madri
Libro incluso tra i dodici candidati al Premio Strega 2021La casa delle madri non è solo un’esplorazione dei delicati equilibri sui quali poggiano gli sbilanciati rapporti famigliari, ma è anche l’esordio di una voce narrativa capace di incantare il lettore, facendolo smarrire in una prosa ricca di affluenti ma al contempo sorvegliata e potente.«Un'opera prima che coniuga ricerca letteraria e fruibilità» - Alessandro Beretta, la LetturarnErnesto e Elia sono gemelli e si inseguono in una specie di lontananza ravvicinata senza riuscire a toccarsi, come fossero rette parallele; Sarabanda e Speedy, i loro genitori, invece non la smettono di allontanarsi neanche quando credono di starsi vicino. E così Daniele Petruccioli ci conduce su e giù per le generazioni che si succedono in case dove le persone crescono, vivono, muoiono, traslocano e che sono forse le uniche vere custodi di una memoria che facciamo di tutto per rimuovere, ma permane ostinata.rnProposto da Elena Stancanelli al Premio Strega 2021 con la seguente motivazione: «Daniele Petruccioli, già esperto e raffinato traduttore, ha scritto un romanzo che candido allo Strega perché possa guadagnare lettori. Sicura di fare a quei lettori un regalo. La casa delle madri è una storia familiare, dolente, dal passo meditato, mai isterico. L’ambiente, poco esplorato di questi tempi, è quello della borghesia colta. Sarabanda, vitale, femminista, ricca e coraggiosa sposa Speedy, eterno ragazzo, bello e inquieto. Rimane incinta di due gemelli, ma al momento del parto qualcosa va storto. Ernesto ed Elia sono identici, ma diversi. Ernesto in particolare è diverso da tutti, ma Sarabanda non vorrà mai ammetterlo. Elia cresce inseguito da quel mantra, “bada a tuo fratello”, Ernesto, crescendo, gonfia il suo impaccio in una rabbia autolesionista. Fin quando la sua malattia finalmente verrà diagnosticata. Daniele Petruccioli racconta questa storia con una lingua raffinata e un andamento che incanta. Le anse dell’amore, le morti, l’appartenenza e la fuga. Case, gatte, nonne e bambini protagonisti di un’esistenza normale, normalmente dolorosa.» -
Binari
Marcel ama la simmetria delle linee, delle cattedrali in particolare, ma la traiettoria della sua esistenza è spezzata in segmenti, per lo meno finché non incontra Ale e non assapora prima qualcosa di simile alla felicità e poi alla resa. È una Voce turbata e partecipe a raccontarci la sua esistenza e il loro incontro, una Voce che sa omettere e penetrare, scomporre e tracciare armonie... -
Qui non crescono i fiori
Salvatore, Damiano e il loro padre a volte sembrano una famiglia come tante e si trovano gomito a gomito nell'officina meccanica che gli dà di che vivere. Damiano e Pietro, che lavora con loro, sognano però di lasciare l'isola dove si trovano e finire in televisione, a Salvatore invece basta l'amicizia di un cane e non si chiede perché il fratello maggiore lo odi, o che fine abbia fatto sua madre, né quando e perché il padre abbia cominciato a cedere all'alcol e all'autolesionismo: in quella terra brulla tra due continenti lui cerca semplicemente un equilibrio, ma è destinato a incrinarsi e nessuno può immaginarne le conseguenze. -
Uno su infinito (racconto orale)
Quante probabilità ha un racconto di venir pubblicato da tre editori diversi in otto anni? Senza dubbio davvero poche, eppure ""Uno su infinito"""" era già uscito con il titolo """"That's (im)possible"""" prima per Caratterimobili e poi su Intermezzi, ma non ha ancora perso nulla della sua capacità di indagare il desiderio umano di illudersi. Non è però solo la storia di una lotteria che lentamente si trasforma in un fenomeno planetario, ma è anche il canto folle e rivoluzionario del suo ideatore Bruno Marinetti, un faretto puntato sul momento di celebrità o in cui la realtà si sfrangia nel sogno dei tanti personaggi che si raccontano dinanzi a una telecamera."" -
Pensa il risveglio
Lorenzo è scomparso quando le riprese del suo film sono quasi terminate; il narratore ne segue le tracce e, mano a mano che passa il tempo, si impossessa della sua vita. Lorenzo potrebbe essere morto, ma la sua presenza si insinua nella coscienza degli altri personaggi, con la sua ombra sinistra. Nel frattempo c’è qualcosa che non funziona, continuano ad aprirsi delle crepe nella realtà di questo mondo, a riproporsi frammenti di vita e visioni, a ritornare i nomi di Albert Speer, architetto del Terzo Reich e confidente di Hitler, e di Josef Mengele, il medico assassino di Auschwitz. Quando il narratore scoprirà della gravidanza della compagna di Lorenzo, Cate, la storia prenderà un’accelerazione che lo porterà a compiere scelte di cui non sembrava capace. Un romanzo intenso e politico che ci interroga continuamente sulla responsabilità di essere al mondo. -
Rogozov
Chi è davvero Ruggero Gargano? Fanatico salutista o spirito illuminato? Vittima o carnefice? Avrebbe avuto un rapporto meno tormentato con sua figlia se la compagna non li avesse abbandonati? Sarebbe stato così spietato con i suoi vessatori se fossero stati meno cinici (Taddeo), indisponenti (Ennio) o remissivi (Carla)? Anima in pena alla costante ricerca di soldi, Ruggero idealizza la Natura, crede nell’autoguarigione e per il bene della figlia malata ha deciso di seguire sino in fondo le sue teorie, ma basandosi sul suo resoconto è difficile scindere tra verità e manipolazione, comprendere quali colpe imputargli e in che misura. Quale che sia la sua vera indole, è però senza dubbio un personaggio grottesco e vivo come pochi ne sa regalare la narrativa contemporanea e Maraschi lo delinea e lo assedia in un romanzo denso di approfondimenti su ogni ambito dello scibile, con una verve inarrestabile e senza mai far perdere ritmo alla narrazione.