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Fifty-fifty. Sant'Aram nel Regno di Marte
Chi ha conosciuto il narratore nel primo dei due romanzi che compongono il dittico ""Fifty-fifty"""" lo ritroverà qui immerso in uno dei momenti più luminosi del suo passato: durante la naia, quando il desiderio di un corpo sembrava poter sempre trovare una via per esprimersi. Non più i dinieghi di Fifí, ma l’affetto e l’entusiastico noviziato omoerotico del ritrovato Sciofí sono infatti il perno intorno al quale la memoria si va rifondando. Ezio Sinigaglia porta così a compimento la sua opera più ambiziosa, in cui la creatività della lingua reinventa la tradizione letteraria novecentesca in una chiave insieme umoristica e rigorosa. Un trattato in forma narrativa sulla meraviglia e la libertà di amare, sulle insidie della gelosia e sulla stoltezza degli uomini quando giocano a far la guerra."" -
Ragazza senza prefazione
Si può raccontare un periodo in cui tutto va storto facendo sorridere? Luca Tosi ci è riuscito con questo esordio apparentemente scanzonato che ha per protagonista un ventisettenne della provincia romagnola. Lavoro nessuno, pensieri e parenti troppi, fisse una sola: Lei. Marcello non riesce a togliersela dalla testa, anche se c’ha passato insieme una notte soltanto, e allora trascorre a casa coi genitori meno tempo possibile, cerca in qualche modo di far fruttare la laurea, ma soprattutto gira in tondo per le strade di Santarcangelo e intanto osserva e rimugina trascinandoci nel mulinello irriverente delle sue considerazioni. -
Sfondate la porta ed entrate nella stanza buia
Macioci racconta il momento in cui tre bambini incontrano la paura e il mondo degli adulti inizia a farsene sedurre. Christian scompare negli stessi giorni in cui Alfredo Rampi cade nel pozzo di Vermicino e Francesco, seienne come loro, è costretto a tradire una promessa nella speranza di ritrovare il suo amico, mentre gli occhi di tutti sono rapiti dai bagliori della televisione, dal primo dramma in diretta e senza redenzione. La tarda primavera dell’81 è quella in cui si insinua una crepa nell’infanzia del protagonista ma anche nella nostra coscienza collettiva, ed è una crepa i cui margini hanno finito per sfrangiarsi fino a farci precipitare al suo interno, nella stanza buia della quale forse non siamo più in grado di abbattere la porta. Un romanzo breve che mescola i generi letterari e non può lasciare indenni. -
Mia e la voragine
Mia Balestra non sopporta la sua illustrissima madre, pediatra ossessivamente concentrata sul lavoro, che la costringe a trascorrere nello sperduto paese di Dolina le sue estati; quella dei suoi undici anni però non sarà come le altre: Mia farà amicizia con i bambini-bestia, conoscerà il mondo incantato della donna-sirena e scoprirà che la gravina che costeggia l'abitato, oltre che sussurrare, custodisce segreti. Sì, ""Mia e la voragine"""" è una favola ma la magia è tutta negli occhi della protagonista che ce la racconta con la sua voce impertinente, autentica e ricca di immaginazione; lo si legge come un libro d'avventura per ragazzi ma non è solo la storia di una bambina che sta diventando grande, è piuttosto quella di chiunque nel corso della sua esistenza affronti la paura di cambiare."" -
Cuori di nebbia
La pianura emiliana nei tardi anni ’90, avvolta dalla nebbia e dallo squallore: è qui che per un beffardo scherzo del destino si incrociano le esistenze dei protagonisti di questo noir senza redenzione. Filippo che va a puttane, sua moglie Mirella che se ne rallegra, Nicola che spia le coppiette, Natascia che ha fatto della menzogna e del suo corpo armi letali, Francesco e Patrizia che corteggiano la morte, Mirco che attraversa la notte con colpevole candore: ciascuno di loro ha un vizio o un’ossessione che lo condurrà senza rimorsi a confrontarsi con il lato oscuro del proprio cuore. -
Si vede che non era destino
La protagonista di questa storia prima è una bambina e poi una donna. Prima non riesce a comprendere l’enigma della sua gravidanza, poi la stranezza di suo figlio. Una bambina che per amore dei genitori rinuncia alle proprie visioni e una donna che per amore del suo uomo le ritrova. Questa bambina, questa donna, si chiama Maria. Seguendo una prospettiva delicatamente laica e dando voce femminile alla sua scrittura, Daniele Petruccioli riesce ad accostarsi al mistero senza cadere nelle facili suggestioni dell’irrazionale per ripercorrere, in modo inedito, una delle vicende cardinali della cultura occidentale: dall’annunciazione alla crocifissione. -
Il prof. K. e la scoperta della bellezza
"Qualcuno doveva aver calunniato Immanuel K., perché senza che avesse fatto niente di male, una mattina fu arrestato. Così, come il Processo di Kafka, potrebbe incominciare questo processo di Kant, in cui il giudice (perché questo è il significato di Critica, delle tre Critiche, che sono altrettanti giudizi) viene giudicato. I testimoni a carico sono le creature del pensiero che abitano i libri di Kant: l'intelletto e l'immaginazione, il bello e il sublime, gli incubi dei lettori che diventano giudici dell'autore. E, questa volta non come Josef K, ma come il professore dell'Angelo Azzurro (che per inciso di nome faceva Immanuel) viene salvato, invece che perduto, dalla bellezza."""" (Maurizio Ferraris)" -
Diario di una molecola psicoattiva
«Io sono un composto di atomi senza emozioni e mi nutro delle vostre. Mi piace studiarvi, capirvi, mi affascinate. Siete uomini e donne che combattono con le emozioni, ma non potete vivere senza di esse. Ricorrete a me quando vi sentite vuoti, ma a volte provate sensazioni così forti che dovete usarmi per fermarle e farle tacere. Buffo, vero? Vi racconterò come vi vedo dal vetro di una boccetta, come il passeggero Iggy dai treni di Berlino. Sarà un viaggio fra le strade lastricate e i sentieri polverosi che si snodano dentro di voi; vedrò le vostre giornate di sole e gli uragani che vi scuotono e insieme incontreremo gente, ai margini della via». -
Si innamoravano tutti di me e io del loro amore
Tu sei l'autunno che muore spogliato, violentata dal freddo che ti ha assuefatta. Ingoi le foglie che hai perso per strada e nel ventre tuo sorge di nuovo la vita. Il vuoto ancora si compiacerà. Chissà se stai guardando verso di me. Spero di no, perché vacillano le mie mani di nostalgia. Spero di sì, perché è l'unica fiamma che adesso mi sgela. -
Antigone. Monologo per donna sola
"Per assistere a una tragedia greca è necessaria una certa predisposizione d'animo. Nello specifico: una tendenza alla depressione, una generale mancanza di speranza e del pessimismo cosmico. A me, ve l'assicuro, queste cose vengono naturali, ma a voi? Magari voi siete delle persone felici... Ecco, dovete smettere di esserlo.""""" -
Il Gatto di Chagall
Il gatto di Chagall è la constatazione che, oltre i vetri della finestra del reale, esiste un mondo rivoluzionario che ha con sé la forza della libertà e della finzione. Gatto, protagonista del libro, è un impiegato in banca che, in un giorno qualunque, sprofonda nella percezione di un mondo deformato, in cui il ricordo e il futuro si agitano e tutto si presenta come la maschera delle nostre fragilità. Il romanzo di Salvatore Spampinato scardina le resistenze della vita di ognuno di noi per tentare di aprire un varco oltre la nebbia della routine, dicendoci che per farlo non serve altro che perdere, di tanto in tanto, la testa o gli occhi. -
Gli Adelphi ignoranti. Waiting for dodot
"La satira in chiave parodica colpisce ormai tutti: ultima vittima designata è, infatti, la nota casa editrice Adelphi, i cui titoli intellettuali ed elitari divengono lo spunto perfetto per un rifacimento caricaturale degli stessi che chiama in causa i più noti fatti di costume. I volti noti dello spettacolo e del panorama televisivo vengono trasformati in scrittori improvvisati con tanto di titolo del libro che si rifà a una loro peculiarità, alla loro professione o a una frase idomatica particolaremente identificativa. Dalla Parodi con il suo Destrutturami il dessert, romanzo erotico, al Grande libro dei sogni, cabala e sedativi di Bill Cosby, passando da L'amore ai tempi del Girela di Valentino Rossi e da Waiting for Dodot di Tonio Cartonio, la geniale idea dei creatori della pagina non può che far sorridere tutti, anche i più scettici." -
Il mercante di monologhi
Che cosa non vi vendiamo stasera? Questa sera non vi vendiamo vestiti, ne abbiamo gli armadi pieni, non vi vendiamo neppure pentole volanti o tappeti a pressione o ochetipochetipochetiuà. E soprattutto non vi vendiamo la Verità, ché la Verità fa male agli occhi. Vi vendiamo... Monologhi! -
Il dolore dei pesci
"Il dolore dei pesci """"racconta la storia di un ragazzo cresciuto in una Sicilia guardona, repressa e decadente. Teo si ritrova unico erede di un appartamento borghese; il padre, con il quale scambia singolari lettere, è fuggito in giro per il mondo. Si parla la """"lingua incomprensibile del non amore"""", che usa chi non sa comunicare con l'altro. """"Qualcuno mi spieghi la differenza tra l'amore e il dolore"""", chiede con forza il protagonista. Uniche figure presenti nella sua vita sono Nico e Viola, un ragazzo che ama il travestimento e una ragazza omosessuale dal carattere molto forte. Con i suoi amici nonché nuova famiglia di adozione, Teo vive incontri bizzarri che scandalizzano l'intorno dei condomini perbenisti, episodi grotteschi che flirtano spesso con l'assurdo, a volte violenti, altre volte teneri. Come in un diario di qualcuno costretto all'esilio da se stesso, Teo ci fa boccheggiare assieme a lui nel tentativo di risalire verso la luce, trovare un po' d'aria, un po' d'amore. Può una storia che racconta di sesso, perversioni, violenza, degrado, solitudine e morte, essere delicata e intensa, come una pennellata di Schiele o di Goya?" -
Dizionario che cura le parole
Non una parola muore senza che un'altra le fiorisca accanto. Nel primo volume del dizionario edito dal Fondo Tullio De Mauro e da SuiGeneris alcune delle parole più radicate nella nostra società: Cura, educazione, famiglia, multiculturalismo, odio, politica, populismo, razza, verità. La loro penetrazione in discorsi e testi fa sì che i significati delle parole sembrano talora banalizzarsi, piegati come sono dagli usi e dagli abusi della quotidianità. Si sono presi cura di queste parole, restituendo una definizione: Antonella Agnoli, Chiara Saraceno, Cinzia Sciuto, Edoardo Lugarini, Emergency, Francesco Cavalli Sforza, Francesco Remotti, Gian Enrico Rusconi, Gianrico Carofiglio, Guido Formigoni, Igiaba Scego, Marco Rossi Doria, Nicola Crepax, Silvia Sordella, Tindaro Granata. -
Enti di ragione
Otto racconti collegati tra loro, un microcosmo di personaggi uniti da relazioni simultaneamente reali e soggettive, o per citare Leibniz, da Enti di Ragione, in bilico tra illusione e rassegnazione disperata. Incontri, ricordi, invenzioni che si insinuano tra il passato e il futuro, influenzano nel presente i flussi di coscienza, portano a ripetere gesti, a cambiarli, a dubitare di sé e degli altri. Penserà ancora a me la ragazza a cui da adolescente scrissi una poesia di insulti? Davanti a me ho la stessa sorella che avevo da piccolo o è un'altra? E perché la fuga di un gatto, un programma in tv, un attentato o una chat erotica mi obbligano a fare i conti con la realtà? E se volessi far finta di niente? Marta Cai smaschera i meccanismi di difesa che attuiamo per sfuggire all'ineluttabile: le relazioni ci segnano e non tollerano di essere ignorate. -
Porto Palazzo
Nel chiassoso quartiere di Porta Palazzo, grande mercato di Torino, e lungo le vie acciottolate del Balon, si snodano le vite di rifugiati, migranti, viaggiatori. A prescindere dalla cultura di appartenenza e dall'età, all'interno del nucleo familiare, tutti i personaggi si confrontano con aspettative molto alte. Diventare o rimanere fedeli a se stessi, quindi sentirsi liberi di agire, è un percorso difficile e ci vuole coraggio per assecondare e realizzare i propri desideri. Due polarità attraversano le storie: l'acqua che simboleggia il desiderio di viaggiare e tagliare i legami; e la terra che è la necessità di radicamento e di stabilità emotiva. Ogni personaggio sente il bisogno di rompere gli schemi all'interno del proprio mondo ricollegandosi a una di queste due polarità, mentre prova ad aderire al sentimento più intimo e autentico che ha dentro di sé. -
Theo. Storia del cane che guardava le stelle
"Vi ricorderete di tutti noi, che non siamo mai stati al centro della Storia, mai i protagonisti, vi ricorderete delle spalle, dei maggiordomi, dei fratelli? Vi ricorderete mai di me? Il mio nome è Theo Van Gogh, ho trentaquattro anni, e sono un cane bastardo. La storia di Theo Van Gogh, il fratello, sostenitore e mercante d'arte che ha venduto soltanto un quadro di Vincent e che ha conservato tutte le lettere che gli ha inviato il fratello. È grazie anche a lui se adesso noi ammiriamo il giallo dei girasoli e il cielo stellato di Vincent Van Gogh.""""" -
Il Morandazzo 3. Film in tre righe. Come non li avete mai visti
"Torna alle stampe il terzo libro più venduto tra i parenti di Gianni Morando Morandazzo. Un manuale cinematografico che si completa nel 2020. Un anno che ci ha regalato tante soddisfazioni e che peggio non poteva finire. Con questo volume si completa una magnifica trilogia, come la saga de Il Signore degli Anelli, la saga di Star Wars e le Guerre Mondiali... ah no quella ancora no. Con questo volume il Maestro del Trerighismo ha voluto dare spazio anche alle recensioni dei fan, non certo per generosità, ma solo per farvi capire quanto sono scarsi in quest'arte unica e inimitabile""""." -
Terrore e miseria nel primo franchismo. Testo spagnolo a fronte. Ediz. bilingue
Opera di Teatro di Frontiera, quello che approfondisce i luoghi di confine, di scontro e porta alla ribalta gli umili, gli sconfitti e le meschinità di quelle parti di Storia che si vorrebbero insabbiare. Non c'è situazione più ai limiti della guerra, di una dittatura per mettere in scena l'uomo spoglio, ma al contempo mai piatto, nella sua natura duplice e cangiante. In queste nove scene, che onorano nel titolo e nella struttura ""Terrore e Miseria nel Terzo Reich"""" di Bertolt Brecht, Sinisterra ritrae episodi di vita quotidiana negli anni della dittatura di Franco e lo fa con un incalzante ritornello: dimenticare è come uccidere due volte, non ci si libera dei prigionieri, della moltitudine ribelle, della parola e dell'idea.""