Sfoglia il Catalogo feltrinelli035
<<<- Torna al MenuCatalogo
Mostrati 9121-9140 di 10000 Articoli:
-
Poesie a Casarsa-Il primo libro di Pasolini. Ediz. speciale
"Poesie a Casarsa"""", libro tra i più rari e 'leggendari' del '900 italiano, meritava da tempo di essere riproposto proprio nella forma originaria che Pasolini volle dargli per il suo esordio poetico. Il volume fu pubblicato nel 1942 dalla Libreria Antiquaria Mario Landi a spese dell'autore, in una tiratura di 300 copie su carta vergata, numerate, oltre a 75 copie per la stampa. Questa nuova edizione, promossa dal Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa, è stata realizzata in edizione tipografica, in 500 copie, stampata dalla Tipografia Campi Monotype 1898 di Milano, con il carattere Bodoni 135. Edizione di pregio su carta a mano Amatruda di Amalfi. L'opera è accompagnata da """"Il primo libro di Pasolini"""", volume a cura di Franco Zabagli che racconta le vicende della composizione e della fortuna di """"Poesie a Casarsa"""", illustrato da fotografie e riproduzioni di autografi, e con un'antologia di testimonianze e di recensioni." -
Saturnini, malinconici, un po' deliranti. Incontri in terra veneta
Il filo che Nicola De Cilia dipana in questo libro di incontri e interviste con scrittori veneti del secondo Novecento è il tenace rapporto che lega ciascuno di loro alla terra e al paesaggio. È quanto unisce due combattenti, Antonio Giuriolo e Antonio Adami, '?piccoli maestri?' dell'epica resistenziale, ai grandi del dopoguerra: Andrea Zanzotto, Luigi Meneghello e Mario Rigoni Stern. Per tutti, l'esperienza della libertà è scaturita quasi per osmosi dal terreno stesso, le forme del paesaggio divenendo forme della coscienza.Analoga fratellanza incardinata nella terra accomuna Giuseppe Berto, Giovanni Comisso, Goffredo Parise e Nico Naldini - la storia e l'opera di ciascuno stretta fra radicamento e impulso nomade. Sono vagabondi felici, ma sognano ovunque il «?cielo nordico del Veneto?». Quel paesaggio è oggi sfregiato. Lo strazio e, insieme, la «?ribelle speranza?» che ne viene si leggono nell'intensa conversazione con Luciano Cecchinel, poeta grande in lingua e in dialetto, anche lui indomabile combattente civile. Il cerchio così si chiude, specchiandosi nel «grido di gioia ferito» di Pier Paolo Pasolini in contrappunto con la disperata nostalgia dell'artista Loreto Martina. -
Diario 1963-1971
Pubblicato a trent'anni dalla morte di Neri Pozza (1912-1988), questo ""Diario 1963-1971"""" è un documento di eccezionale importanza per chiunque voglia approfondire la conoscenza di una personalità tra le più affascinanti e poliedriche della cultura italiana del secolo scorso. Neri Pozza aveva spiccate attitudini artistiche, è stato un pregevole scultore e incisore, oltre che collezionista, ma soprattutto un editore di fiera e apprezzata indipendenza, capace di riconoscere e coltivare gli autori davvero meritevoli di esser portati al successo (si deve a lui la scoperta di Goffredo Parise). Dal piccolo osservatorio provinciale di Vicenza, città più amata che odiata, Pozza racconta se stesso alle prese con situazioni, motivi e personaggi di un'Italia che la nascente società del benessere sta trascinando verso un radicale mutamento di cultura e di costumi. E mentre osserva e commenta le fasi convulse di questa trasformazione - per lo più con disapprovazione, ma senza mai rinunciare a prendere parte alla vita contemporanea - Pozza matura a sua volta un cambiamento inaspettato, testimoniato proprio da queste pagine: il passaggio, a quasi sessant'anni, da editore a scrittore."" -
C'era una volta un'Isola. Storie della pellagra e altri racconti. Nuova ediz.
L'isola di Sbalchiero è un luogo della memoria che ci riporta nella parte più autentica e profonda della nostra storia in cui la vita dei paesi di provincia e dei suoi protagonisti diventa un piccolo poema epico in prosa; è un racconto popolato dai tipi umani della cultura contadina, alcuni vivono già nella nostra memoria, altri riemergono nella tessitura di una lingua oramai perduta. La spontaneità del racconto e la sorprendente attitudine al cambio di registro, dal poetico al grottesco, dall'ironico al sagace, diventano archetipo di un mondo semplice e trasparente in cui l'autore riesce a fondere sincera partecipazione e distacco ironico, freschezza della scrittura e pietas per la purezza dei più deboli. In questo microcosmo ancestrale scorrono genuinamente le stagioni della vita, dall'infanzia all'età matura, e s'intravede la bellezza di un tempo irripetibile, forse meno precario di quello di oggi. -
Glossario del contado isolano e dei comuni contermini a uso dei forestieri
Questo glossario non è la classica raccolta alfabetica di vocaboli ma un piccolo patrimonio lessicale di suoni e cadenze che diventa racconto a sé. Voci e ricordi di un'epoca ormai perduta riprendono forma in un testimone che si fa narratore. Opera autonoma che, come in una foto d'epoca, risveglia la memoria di chi c'era, e ai più giovani apre la finestra su un mondo che oggi appare fiabesco. -
C'era una volta un'Isola. Storie della pellagra e altri racconti-Glossario del contado isolano e dei comuni contermini a uso dei forestieri
L'Isola di Sbalchiero è un luogo della memoria che ci riporta nella parte più autentica e profonda della nostra storia in cui la vita dei paesi di provincia e dei suoi protagonisti diventa un piccolo poema epico in prosa; è un racconto popolato dai tipi umani della cultura contadina, alcuni vivono già nella nostra memoria, altri riemergono nella tessitura di una lingua oramai perduta. La spontaneità del racconto e la sorprendente attitudine al cambio di registro, dal poetico al grottesco, dall'ironico al sagace, diventano archetipo di un mondo semplice e trasparente in cui l'autore riesce a fondere sincera partecipazione e distacco ironico, freschezza della scrittura e pietas per la purezza dei più deboli. In questo microcosmo ancestrale scorrono genuinamente le stagioni della vita, dall'infanzia all'età matura, e s'intravede la bellezza di un tempo irripetibile, forse meno precario di quello di oggi. -
Sapere di tappo. La vera storia dell'oggetto più usato al mondo. Ediz. illustrata
Chi ha inventato il tappo? E quando? La risposta è svelata in un viaggio di ottomila anni attraverso il tempo e le civiltà che hanno popolato il mondo occidentale. Gli antenati del tappo sono nascosti nei primi insediamenti neolitici iraniani e sotto le macerie della civiltà cretese, nei mercati dell'antico Egitto e sulle navi fenice. In epoche più recenti, quando i tappi cominciarono a prendere la forma che ci è familiare, furono protetti dalle leggi della Repubblica di Venezia, o conservati come reliquie nell'antica abbazia di Hautvillers, dove dom Pérignon per primo appose un tappo in sughero a una bottiglia di champagne. Ai giorni nostri, il tappo è un oggetto così diffuso da risultare quasi trasparente ai nostri occhi: eppure ha segnato l'evoluzione della cultura eno-gastronomica dell'uomo. Nella sua versione più collezionata, ""a corona"""", il tappo rappresenta l'emblema di tutta l'epoca moderna: non solo perché ha spazzato via quasi duemila brevetti alternativi di chiusure, ma soprattutto perché ha posto le basi, nel bene e nel male, dell'epoca dell'usa e getta. Il primo (e finora unico) libro sulla storia dell'oggetto più usato al mondo."" -
Il diavolo d'estate
Sicilia, luglio del 1978, a un paio di mesi dall'omicidio Moro. Il diciassettenne Salvatore (Totò) si aggira annoiato per le vie deserte e infuocate di un paesino della provincia di Agrigento. Ignazio e Siso spingono l'auto rimasta senza benzina; stanno andando al mare da Michele, figlio del vicesindaco, che ha promesso di intercedere con il comune per far passare la loro proposta di trasformare il piazzale della villa del barone Farina in una discoteca all'aperto, e invitano Totò a unirsi a loro. Quella stessa estate, di Ferragosto. Totò e Siso scoprono che nella discoteca è scoppiato un incendio. In un istante, gli scontri con chi si era opposto all'apertura e il successo dell'iniziativa vengono vanificati. E tra quelle antiche mura si consuma la tragedia: gli inquirenti rinvengono un corpo ridotto a tronco carbonizzato, quello di Ignazio. Totò è costretto ad affrontare la morte dell'amico, e i dèmoni che lo affliggono. A fare da sfondo a tormenti e passione è una Sicilia concreta, segnata dalla disperata emigrazione verso il Nord, dall'ombra pressante della mafia e dal clientelismo che dilaga ? e magica, dove si mescolano paure e radicate credenze popolari. -
Franco Volpi filosofo e amico
Se il filosofo è inseparabile dall’uomo, questo ritratto di Franco Volpi (1952–2009) a dieci anni dalla prematura scomparsa – curato da una comunità di colleghi professori, artisti e cultori della filosofia e della traduzione filosofica – non è soltanto un dovuto omaggio a una grande personalità, ma dischiude una via d’accesso al cuore stesso della filosofia. Se poi aggiungiamo che Volpi si dedicò con uguale cura agli Antichi come ai giganti del pensiero del Novecento – riuscendo nello sforzo di farceli scoprire senza banalizzarli, allora il volume diventa un vademecum prezioso: tale è stato voluto anche nella veste grafica e nelle soluzioni tipografiche per onorare un pensiero che ricercò “una bellezza senza condizioni, e perciò assoluta”. La prima parte, ""Franco Volpi, il filosofo amico"""" sonda il lascito speculativo di Volpi alla ricerca di quella proposta originale che andava elaborando; la seconda, """"Franco Volpi, l’amico filosofo"""", prende le mosse dalla singolarità di un uomo rimasto indimenticabile per tutti coloro che l’hanno incontrato, e risale al filosofo che pure fu. E il gustoso apparato di immagini si spinge a illustrare ciò che le parole non riescono a dire."" -
Lunedì inizia sabato
Pubblicato per la prima volta in Russia nel 1964, ""Lunedì inizia sabato"""" in patria è considerato il romanzo più popolare dei fratelli Strugatskij; poggia saldamente sulla tradizione nazional-popolare russa, ed è pervaso da un'aura fiabesca di schietto ottimismo e comicità. Sasha Privalov, giovane programmatore di Leningrado, sta guidando attraverso le foreste della Carelia, nella Russia nord occidentale; deve incontrarsi con alcuni amici a Solovets per una vacanza nella natura. Quando lungo la via raccoglie un paio di autostoppisti locali, ancora non sa che nella cittadina di Solovets accadono cose davvero straordinarie. I due convincono Sasha a fermarsi e lavorare con loro all'Istituto di ricerca Scientifica e Tecnologica per la Magia e la Stregoneria, dove incontrerà ogni genere di creatura fantastica, e avrà a che fare con oggetti animati e aggeggi stravaganti."" -
20 alfabeti brevemente illustrati da Raffaello Bertieri. Ediz. italiana e inglese
Raffaello Bertieri (1875-1941), protagonista della tipografia italiana, pubblicò nel 1933 - l'anno cruciale della svolta grafica modernista - uno dei suoi libri più importanti: ""20 alfabeti brevemente illustrati"""", impresso in 275 copie e ormai da tempo pressoché introvabile. Un testo rivolto a «bibliofili, curiosi, buongustai dell'Arte della Stampa...», e redatto in uno stile semplice e chiaro come i caratteri tipografici illustrati in quelle pagine. Bertieri è testimone di un gusto tipografico ancorato saldamente alla tradizione, ma tentato pure dal modernismo, come mostra la rassegna di questo suo libro, dove sono compresi caratteri connotati da tratti liberty insieme ad alfabeti funzionali alla nuova grafica che si va imponendo. Questa rarissima opera è ora riproposta, con uno scritto introduttivo di Alessandro Corubolo su Bertieri e i caratteri tipografici (bilingue ita/en). Le scansioni delle immagini e la stampa sono eseguite da Trifolio di Verona; la copertina, in due colori, è impressa tipograficamente con il torchio a mano. Il libro, formato 240 x 163 mm, è di 96 pagine su carta Munken Lynx, e come la prima edizione è tirata in 275 copie numerate."" -
Perché Istanbul ricordi. Ediz. integrale
Istanbul. Un misterioso delitto mette alla prova il commissario Nevzat Akman e i suoi giovani collaboratori. La vittima viene rinvenuta nella parte vecchia della città, davanti alla statua di Ataturk, tiene in mano una moneta antica e sembra indicare una direzione precisa. È solo il primo di una serie di omicidi rituali in luoghi storici, ogni monumento è legato a una figura importante del passato: sette monarchi, sette magnifici luoghi antichi e una sola sconvolgente verità. Inizia così una corsa contro il tempo, alla caccia di abilissimi e sfuggenti criminali. La chiave dell'enigma risiede nel passato di una delle città più misteriose del mondo, e conduce a un emozionante viaggio storico da Bisanzio a Istanbul, in cui la sorte delle vittime dipenderà dalla capacità degli investigatori di decifrare quella storia, di ripercorrerla attraverso dolorosi ricordi, e di attraversare l'anima di una moltitudine di personaggi: ubriachi senzatetto, potenti uomini d'affari senza scrupoli, avvocati e giornalisti corrotti, avidi archeologi e cittadini idealisti che lottano per preservare i siti storici di Istanbul. Ümit scava nella psicologia dei personaggi, nella sacralità dell'amore e dell'amicizia, e fonde abilmente la narrazione di genere con gli intermezzi storici. Tra le righe si ritrovano la sua vocazione politica, il richiamo ai tempi cupi del recente passato e del presente, in ogni pagina l'amore sconfinato per la sua città. Fino all'imperativo finale: “perché Istanbul ricordi”. -
Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino. Ediz. integrale
Per inaugurare la collana Alfabeto è stato scelto ""Le avventure di Pinocchio"""" di Carlo Collodi, uno dei libri più belli della letteratura italiana, diventato ormai da gran tempo un consolidato classico della letteratura universale. Il Pinocchio di Ronzani è certo da rileggere, ancora una volta, per la sua miracolosa qualità letteraria (il testo si attiene a quello stabilito nell'edizione critica dell'Accademia della Crusca), ma a farne un libro speciale e assolutamente nuovo è l'apparato figurativo che lo accompagna. Il pittore Mario Francesconi ha realizzato per questa edizione una formidabile serie di 'ritratti' di Pinocchio, tante estrose variazioni sull'immagine del burattino più famoso del mondo eseguite con le tecniche e i materiali più diversi. Il personaggio inventato da Collodi, insieme ingenuo e sfuggente, misterioso e concreto, ha sospinto l'arte di Francesconi verso una sorprendente esplorazione di forme, figure, effetti cromatici e stilizzazioni, che candidano sicuramente questo Pinocchio a un ruolo del tutto originale, e di prim'ordine, nella lunga tradizione di edizioni illustrate dedicate a questo classico senza tempo. Età di lettura: da 8 anni."" -
Quando il tempo s'ingorga. Racconti biografici e autobiografici. Ediz. illustrata
Questo nuovo libro di Nico Naldini riunisce una serie di prose scritte tra il 2004 e il 2016 per la rivista «L'immaginazione». Sono piccoli racconti, ricordi, ritratti di amici e di personaggi famosi (le due cose, nella vita di Naldini, hanno tante volte coinciso), stralci di diario, riflessioni su temi di attualità: pagine a cui il nitore stilistico e un'impeccabile 'misura breve' conferiscono spesso l'incanto della poesia. Nella sua operosa vecchiaia Naldini ha aggiunto intorno al prezioso nucleo della sua opera in versi alcune esemplari biografie di personaggi del Novecento (Comisso, De Pisis, Pasolini), e diversi libri di squisita vena autobiografica, nei quali ha affinato una sua speciale e sapientissima arte della memoria. ""Quando il tempo s'ingorga"""" - il titolo del libro è tratto da una poesia degli """"Ossi"""" di Montale - è un nuovo importante episodio di questa ricerca, nel quale Naldini incrementa con inediti ricordi la sua viva testimonianza sulla cultura del Novecento, e restituisce mirabilmente, con la meditata magia della parola, gli incorporei fenomeni del passato. Il volume è illustrato dal una serie di ritratti eseguiti dalla pittrice Olimpia Biasi."" -
Storia della colonna infame
La ""Storia della Colonna infame"""" è la celebre “appendice storica” ai Promessi Sposi che Alessandro Manzoni, nella definitiva edizione del 1840, volle fosse stampata di seguito al romanzo in una sorta di necessaria e inscindibile continuità. La riflessione etico-giuridica sul ‘processo agli untori’ durante la peste a Milano si era sviluppata in una forma che non poteva contenersi nelle ‘digressioni’ con cui il Manzoni accompagna, proiettandole nella storia, le avventure di Renzo e Lucia. E alla storia tout court fu necessario tornare perché il grande affresco dei Promessi Sposi venisse compiuto. Per spiegare, con l’analisi delle fonti e gli argomenti della ragione, i modi in cui l’ignoranza, il pregiudizio, la cecità verso il più elementare buonsenso possono determinare un male efferato nel destino degli uomini. Specialmente quando gli uomini sono messi alla prova da un disastro eccezionale, che rivela in modo tragico e improvviso tutti i loro limiti. Questa edizione è accompagnata da un saggio introduttivo di Salvatore S. Nigro, e ripropone in una sontuosa elaborazione grafica le illustrazioni originali commissionate dal Manzoni a Francesco Gonin."" -
Teoria del type design
"Teoria del type design"""", è una teoria completa del disegno di caratteri. Scritta da Gerard Unger – designer e docente olandese internazionalmente riconosciuto come uno dei più autorevoli esponenti della disciplina – e pubblicata in edizione originale nel 2018, la teoria si è affermata da subito come un classico della letteratura tipografica. Il libro si articola in 24 brevi capitoli, ognuno dei quali affronta un aspetto specifico del disegno di caratteri, dal rapporto con il linguaggio a quello con gli stili, dall’importanza dei modelli storici all’evoluzione digitale, dalla leggibilità all’espressività. I capitoli sono accompagnati da più di 200 immagini e da esempi pratici; la terminologia è chiarita da un esaustivo glossario. La Teoria si rivolge a chiunque nutra un interesse sincero nei confronti della tipografia; la completezza della trattazione e la chiarezza dell’esposizione la rendono adatta a un pubblico ampio: dai professionisti del settore agli studenti di tipografia e design, fino ai semplici appassionati di questa meravigliosa arte che da più di cinque secoli dà forma alle nostre parole." -
Goffredo Parise a Salgareda. La Casetta, 1970-2006. Ediz. illustrata
Il libro racconta la storia d'amore tra Goffredo Parise e una «specie di casa delle fate, minuscola e vecchia» sulle rive del Piave, a Salgareda. Di quel «piccolo Eden profumato di sambuco», lo scrittore si innamora: vi trascorrerà undici anni, tra i suoi più felici e fecondi. Qui hanno radice i ""Sillabari"""". Giovanissimo, Claudio Rorato fece amicizia con lo scrittore, e in queste pagine se ne avverte l'eco. Vi è ricostruita la storia del piccolo edificio, così resuscitando modi di vita e di lavoro ormai lontani. Si apre, inoltre, uno squarcio preciso sul mondo animale e vegetale che vive intorno all'incantevole ritiro. Da allora, il paesaggio ha subito alcune ferite per mano dell'uomo, oltre alle gravi devastazioni prodotte dalle alluvioni del fiume - ultima, quella dell'ottobre 2018. Eppure la Casetta resiste. Dopo il trasferimento di Parise a Ponte di Piave, ha cambiato due volte proprietari: entrambi rispettosi del «sonoro interno» che tuttora si avverte in quegli spazi, ne hanno custodito la peculiare natura. Oggi la Casetta è aperta ai visitatori che la frequentano in gran numero dando corpo, ciascuno, a un'immagine dello scrittore sempre viva e sempre nuova."" -
Geografie di Comisso. Cronaca di un viaggio letterario
Il viaggio letterario di Nicola De Cilia è simile al vagabondare caro ai romantici, ma porta in sé anche qualcosa di corsaro. Al modo dei naviganti, che avanzano saggiando punte, isole, promontori, si basa sull'antica concezione per cui s'impara più per vie traverse che non per la via breve. Così anche in questa cronaca di viaggio sulle orme di Giovanni Comisso: scrittore legato come pochi altri alle terre dove è vissuto, da lui filtrate attraverso lo sguardo, ma anche i pori della pelle, l'udito, gli odori, il gusto, in una sorta di fotosintesi tra emozioni, natura, eros. Un'osmosi perenne che coinvolge corpo, mente, luoghi. La pianura trevigiana e il Piave, innanzi tutto, quindi il Friuli nell'esperienza di guerra, poi Fiume e Chioggia, fino alla lunga sosta nella 'sua' casa di campagna, a Zero Branco; sosta inframmezzata da lunghi viaggi in altre terre, lontane e vicine. Queste, le 'geografie' restituite qui in una sorta di scrittura a specchio - da e verso Giovanni Comisso - e nelle numerose fotografie che la intervallano, partecipi. Passo dopo passo, il lavoro degli occhi e il vigile ascolto del 'sonoro interno' divengono scoperta e conoscenza - non da ultimo, di sé. -
La forma del libro. Ediz. integrale
"La forma del libro"""" è un classico della letteratura tipografica, opera di uno dei più importanti e influenti tipografi del Novecento: Jan Tschichold. Questa nuova edizione è interamente riveduta, sia nel testo, che nelle tavole illustrative, e recupera titolo e struttura della prima edizione (Basilea, 1975): un piccolo formato, quasi manuale tascabile da avere con sé in ogni occasione, e l'eloquente sottotitolo di """"venticinque risposte sul libro e la tipografia"""". Elementi che rivelano immediatamente la natura del testo: una raccolta di brevi saggi che coprono un lungo arco di tempo e nei quali l'Autore ci offre la """"summa"""" della sua esperienza, illustrando in maniera chiara e con stile brillante ogni aspetto della progettazione e dell'impaginazione di un libro, e fornendo a tutti - non solo agli esperti della materia - una serie di nozioni ben argomentate e convincenti. A rendere questo libro speciale sono non solo le pagine più tecniche, ma anche le illuminanti pagine in cui l'Autore riflette sull'esperienza della lettura, un aspetto spesso trascurato, ma che deve essere il fine ultimo del lavoro di un bravo progettista di libri: """"servitore leale e sensibile della parola scritta""""." -
Di sole, di vento e di mare
È il 9 gennaio del ’44: primo bombardamento alleato su Pola. Un ragazzino di undici anni, uscito in barca col padre pescatore, vive quell’improvviso sconvolgimento come rapito da fenomeno stupefacente, in una sorta di esaltante, romantica immedesimazione. Davanti al suo sguardo innocente comincia in questo modo la grande lacerazione storica dell’Istria, dove di lì a pochi anni un esodo straziante porterà lontano la maggior parte degli italiani, lasciando i pochi rimasti in «una vita trasversale, diagonale, frastagliata e accidentata. Priva di un centro di gravità». ""Pesca miracolosa"""", racconto cruciale di questo libro, è incorniciato e come completato sottilmente da due prose ibride, fra autobiografia e riflessione saggistica, sulla più intima natura degli italiani rimasti in terra istriana, sul loro ininterrotto dialogo con chi se n’è andato, e sul concreto pericolo che una componente umana essenziale della civiltà adriatica scompaia del tutto.""