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Il purgatorio non è eterno
Roma, 1995. Émile Martin, professore di storia medioevale all'Università di Avignone, viene trovato morto nella sua stanza al residence La Mimosa. Quella sera stessa un pirata della strada investe e uccide Remo Gentili, un addetto agli Archivi Vaticani sommerso dai debiti di gioco. Il vicecommissario Luigi Ranieri e il sostituto procuratore Elena Mariani si troveranno coinvolti in un'indagine che li condurrà oltre le mura vaticane, fino al di là dell'Adriatico, in quella Jugoslavia dilaniata da una guerra sanguinaria. Gli indizi porteranno Ranieri e Mariani a inseguire le sorti di un documento della Segreteria di Stato Vaticana misteriosamente trafugato. Contro ogni aspettativa, gli inquirenti si troveranno a dover sondare i meandri oscuri del rapporto tra la Chiesa Cattolica e il regime fascista degli Ustascia durante la seconda guerra mondiale, sbattendo contro un muro di omertà. Roma, vent'anni dopo. Le vicende che avevano scosso la Capitale negli anni '90 sono state pressoché dimenticate; soltanto il commissario Ranieri ne conserva intatta la memoria: non si farà sfuggire l'occasione che il destino gli offre per riaprire il caso, fino a portare alla luce un'inquietante verità. -
Questo non è un libro d'artista
Elena Chiesa (artista ed esperta d'arte) e Marco Giancarlo Pea (progettista grafico), uniscono le loro competenze per rispondere all'invito a partecipare alla mostra ""Oggetto Libro"""", poi esposta alla Triennale di Milano nel 2017. È un libro di design mascherato da libro d'artista, attraverso pochi interventi manuali. Propongono un prontuario che contiene pagina dopo pagina i termini tecnici propri della disciplina editoriale. Un modo per far prendere coscienza al lettore che anche delle pagine vuote possono contenere molti saperi legati all'oggetto libro, classico tema dell'arte applicata all'industria. Questo libro ripropone una parte del programma d'insegnamento della grafica editoriale che mira ad analizzare tutti gli elementi che costituiscono il libro stesso. Quasi un gioco che gli addetti ai lavori si ritrovano inconsciamente a fare quando entrano in contatto con un prodotto grafico che li attrae. La conoscenza e l'utilizzo della corretta terminologia tecnica, permette al progettista grafico di interagire in modo consapevole con il tipografo, che di rimando, riconoscendo la comune competenza, da semplice fornitore si trasforma in fondamentale partner di progetto."" -
Scena muta
«Sulla soglia del frontespizio c'è un titolo che precipita nell'afasia e nel silenzio: in queste zone, del resto, un componimento poetico prende avvio e in queste è continuamente ricacciato. Il titolo del quinto libro di poesia di Nicoletta Bidoia smaschera la contraddizione e l'esitazione che tutto plasma: la partenza, in poesia come in una musica o a teatro, è sempre silenzio e mutismo. Pensiamo, esemplificando, alla fatica sovraumana che fa l'attacco dell'""Incompiuta"""" di Schubert per fuoriuscire dal silenzio. Pensiamo soprattutto a quanto dicono i versi di Massimo Ferretti, richiamati a un certo punto quale constatazione e dilemma e a conferma di un'aporia originaria: ricorrere alla parola scritta quando si vorrebbe unicamente ballare.» (dall'introduzione di Alberto Cellotto)"" -
Posina e il suo territorio. Nei rapporti fisio-medico-storico-statistici. Ediz. integrale
Monografia, saggio, guida e trattato politico e filosofico, è questo un testo che, pur mantenendo un proprio sapore ""antico"""" - la sua stesura risale infatti al 1885 - ha di fatto un'impronta già moderna. L'autore, intellettuale educato ai principi liberali, è un """"uomo del suo tempo"""" che sa guardare con coraggio e lungimiranza al futuro: mirabili in questo senso sono le idee che egli esprime sul ruolo dello Stato, che deve garantire l'emancipazione dei propri cittadini, ma esemplare è anche il suo sguardo di medico, che osserva i suoi pazienti con occhio umano e umanistico. Uomo di cultura, egli descrive la storia e le caratteristiche dell'ambiente in cui vive e opera. Il libro si divide in due parti. Nella prima viene descritta la Val Posina sia nelle sue caratteristiche topografiche, climatiche, idrogeologiche, sia negli aspetti socio-economici e antropologici: usi, costumi, malattie, qualità fisiche e morali dei valligiani. Nella seconda parte si sviluppa invece una disamina dei documenti, monumenti e avvenimenti storici salienti che hanno riguardato la valle dalle sue origini al 1880 circa. E un indice cronologico degli avvenimenti di Posina, che chiude il volume."" -
Il grande spettacolo di guardare in alto
«I calciatori che amavo da bambino / erano quelli con i calzettoni tirati giù, / confusamente srotolati alle caviglie, / afflosciati sulle scarpette a formare / una specie di aureola ribelle. / Erano ali di sfrontati lucignoli, / erano Sivori, Meroni, Favalli, / angeli che qualcuno ha fatto precipitare / per divertirci e per insegnare / a noi bambini per la prima volta / a resistere, in quella corsa delicata, / nel sussurro del campo ». Sembra quasi una dichiarazione di poetica questo frammento tratto da ""I calciatori"""", atto idealmente a introdurre il nuovo lavoro di Marco Molinari, contenente versi composti tra il 2011 e il 2018. L'autore infatti predilige situazioni in cui l'elemento informale, alla stregua dei calzettoni abbassati dei calciatori descritti, è quanto mai tangibile, al pari di quella sua fedeltà atta ad animare figure multiformi di reietti che cadenzano un'esistenza «che non consola, / che colpisce come un sicario alle spalle / e da cui non impariamo mai». (dall'introduzione di Pasquale Di Palmo)"" -
Labrenta, 50 anni di «pop». Una storia di tappi, da Breganze allo spazio extragalattico. Ediz. italiana e inglese
Quale misteriosa musica lega, nello spazio e nel tempo, i tappi di sughero scagliati verso il cielo da un archeologo messicano, una modella finlandese, un quasi centenario brasiliano e una studentessa francese trasferitasi per la propria tesi di laurea fra i pregiati vigneti di Breganze, nell’alta provincia vicentina? -
Come nasce un libro
In ""Come nasce un libro"""" (1931) Raffaello Bertieri racconta in modo piano, con precisione didattica e dovizia di esempi, tutte le fasi della produzione del libro, dalla composizione dei testi, all'impressione vera e propria e alla legatura, mostrando in dettaglio quanto siano interdipendenti le varie fasi, e quanto l'accuratezza e la precisione siano essenziali alla realizzazione del lavoro. Dopo decenni di profondi cambiamenti, riguardanti non solo la tecnologia, l'editoria, la grafica, ma l'insieme dei fenomeni culturali e sociali che stanno dietro alla produzione del libro, queste pagine - espressione dell'approccio 'funzionalista' di Bertieri alla progettazione grafica - mantengono intatto il loro interesse, sia quale documento di prim'ordine sullo stato dell'arte libraria negli anni Venti e Trenta del secolo scorso, che per l'attualità di insegnamenti e considerazioni sulle qualità che un libro deve avere per soddisfare, innanzitutto, le esigenze del lettore. Dopo novant'anni dalla prima e unica edizione, Ronzani ripropone questo piccolo classico della tipografia in facsimile che permette di apprezzare anche visivamente la vocazione didattica del libro."" -
Un giorno dopo l'altro. Poesie scelte 1981-2021
Leggendo i versi di Lanaro si potrà vedere qua e là dove il tempo si fa storia e dove invece rimane il nucleo esistenziale più autentico e irriducibile. -
Slow spritz. Come prepararlo, come berlo
Perché se in internet e sulle etichette delle bottiglie tutti danno la ricetta, quella vera, quella originale dello spritz, in giro non si beve più uno spritz decente neanche a pagarlo oro? Perché la ricetta non esiste. Lo spritz non è un cocktail da farmacia, e nemmeno un long drink. Il cocktail è il modo di bere tipico della cultura globale. Lo spritz ha invece un carattere glocal. La parte globale è rappresentata dai bitter e aperitivi oramai mondiali, mentre l'elemento locale è costituito dalla irriducibile individualità del vino, suo componente indispensabile. Lo spritz fa parte della cultura dell'ombra, veneta, ma è un nome 'foresto' pieno di consonanti. Il tempo dello spritz è un attimo di pausa, di sospensione e di attesa. Fondamentale per la storia del moderno spritz è che il vino, dopo aver sposato l'acqua fin dai tempi antichi, ha incontrato a metà '800 il rosso del Bitter. Lo spritz soddisfa così anche la nostra sete di colore. Una scorza di limone arrivato da lontano e lo spritz è servito. Ah! dimenticavamo lo spruzzo di seltz. Alziamo il calice, non resta che brindare. E se viene la pandemia speriamo che non tutte le feste porti via. Tanto l'osteria rinasce sempre. -
Roger Excoffon. Il gentleman della tipografia. Ediz. italiana e inglese
Roger Excoffon è stato un designer di caratteri tipografici e un grafico pubblicitario il cui lavoro ha contribuito in maniera determinate a definire l'identità visiva della Francia tra gli anni Cinquanta e Settanta. L'arte tipografica gli deve il disegno di caratteri come Mistral, Banco, Choc o Antique Olive, tutti connotati da una evidenza di segno e da un'efficacia comunicativa che li ha resi ideali per l'utilizzo da parte dell'insorgente economia del dopoguerra, e che sono divenuti familiari all'occhio dell'uomo della strada nelle insegne dei negozi, in centinaia di marchi pubblicitari, manifesti, depliant e in tutta quanta l'attività pubblicitaria di esercizi pubblici e aziende e imprese di grande prestigio. Questa monografia, uscita nel 2011, che Ronzani Editore pubblica ora in in edizione bilingue, è una sorta di ""biografia per immagini"""" che documenta circostanziatamente il lavoro di Excoffon tipografo, di grafico pubblicitario, e artista """"tout court"""", ed è accompagnata da uno straordinario corredo iconografico a colori di oltre cento immagini, con rare fotografie di Jean Dieuzaide e """"gouaches"""" provenienti da collezioni private."" -
Piccola antologia della peste
Di fronte a un'emergenza inimmaginabile come quella del Covid-19, questo libro ha provato a chiamare all'appello le forze della letteratura italiana contemporanea, con nessun altro scopo se non quello di testimoniare il terribile evento mondiale - ancora in atto, e destinato a condizionare a lungo la vita di tutti - attraverso la parola dei nostri scrittori. Una pluralità di voci, trentaquattro poeti narratori saggisti giornalisti, autori famosi o esordienti, oltre trecentocinquanta pagine dove la prosa di diario si alterna alle narrazioni distopiche, il racconto al fumetto, la riflessione saggistica ai versi in lingua o in dialetto. Concepito e orchestrato da Francesco Permunian, Piccola antologia della peste è un libro vario e attualissimo, al cui insieme tutti gli autori contribuiscono con una risonanza poetica speciale. Il volume è impreziosito da un ""bestiario"""" di Roberto Abbiati, che ha realizzato la copertina e trentaquattro disegni, uno per ogni testo compreso nell'antologia."" -
KZ lager
"KZ lager"""" è un libro che racconta un percorso, insieme rigoroso ed emotivo, attraverso ventitré campi di concentramento e di sterminio: da Bergen-Belsen a Buchenwald, da Dachau a Mauthausen, sino ad Auschwitz, luoghi dove Davide Romanin Jacur ha accompagnato, in oltre cinquanta viaggi, gruppi di studenti o adulti. Un percorso in cui si intersecano e integrano due strade, una contraddistinta dall'ordine e dalla razionalità con le quali si descrivono i campi: la diversità morfologica, la collocazione, la dimensione e gli strumenti che servivano alla detenzione e all'uccisione dei prigionieri. La seconda è invece riflessiva, definisce la condizione emotiva dell'autore e traccia una sua riflessione personale: di ebreo partecipe della tragedia del suo popolo, e di uomo posto di fronte al mistero della cattiveria umana. Il testo è corredato da fotografie, carte geografiche, e alcuni testi scritti dai ragazzi che hanno partecipato ai viaggi." -
Microcosmographia Academica. Ovvero una guida per il giovane politico accademico. Ediz. integrale
"Microcosmographia Academica"""", di F.M. Cornford, storico della filosofia e filologo classico dell'Università di Cambridge, è una narrazione intelligente, ironica, disincantata e divertita della vita accademica di quell'Università fra la fine dell'800 e l'inizio del '900. Il libro ironizza su un mondo caratterizzato da conservatorismo e intrinseca inerzia, scettico e incapace di riforma, mosso soprattutto dal pregiudizio, dalla paura e dall'avidità. Il capolavoro di Cornford sta nel riuscire a trasformare un tema in sé ristretto e polveroso in una commedia leggera e divertente, svelandoci dinamiche peculiari, ma anche sempre uguali in ogni luogo e ogni tempo, mosse dagli stessi impulsi e sabotate dagli stessi difetti. L'universalità e l'attualità dei contenuti permettono a questo libro di mantenere, a distanza di oltre un secolo, tutto il suo interesse, e di presentarsi al pubblico con intatta freschezza, in questa prima edizione italiana." -
L' ultima stagione. Voci e memorie della civiltà contadina
La civiltà contadina non esiste più. Esistono appassionati custodi di oggetti d'epoca, case e stalle diroccate, musei rurali dedicati e gli ultimi testimoni di quella epopea. Ma nel corso del Novecento il mondo contadino, sacrificato sull'altare della patria della Grande Guerra, ha finito per subire l'incedere della civiltà industriale e consumistica del secondo dopoguerra. Una storia secolare che aveva saputo elaborare una cultura alternativa a quella colta, capace di dare un significato profondo al vivere e al morire, è ben presto superata in nome del progresso e della comodità. Dai ""bò"""" al trattore, dalla stalla alla fabbrica, dalle case in pietra al cemento. La fretta di lasciarsi alle spalle un tempo di miseria e tribolazioni fa dimenticare quello che di buono la civiltà contadina aveva serbato per secoli. Il saggio è un omaggio all'ultimo contadino, a quei pochi che ancora si ostinano a rimanere legati al ciclo naturale delle stagioni, ai lavori nei campi, a regolare i mestieri in base alla luna."" -
Polvere d'oro
In Polvere d'oro sono raccolti tre drammi che Salvatore Mannuzzu scrisse per Radio3 tra il 1996 e il 1997. Allo scadere del Novecento, uno degli autori che hanno ""espresso al meglio - scrive Goffredo Fofi nell'introduzione - una continuità con la grande generazione dei nostri scrittori del dopoguerra"""", scopre nel radiodramma una forma particolarmente adatta a esprimere la dolente rarefazione della realtà in cui quella generazione letteraria si estingueva. Nella dimensione immateriale del teatro alla radio diventa possibile assemblare ancora una volta i residui di un qualche realismo, e comporli in una drammaturgia spettrale di voci musica suoni. Mannuzzu riprende in mano certi elementi ordinari del teatro borghese - infedeltà coniugali, conflitti coi figli, le disgrazie che impongono di misurarsi col mistero del vivere - e li colloca in una Sardegna quasi astratta, connotata poco più che dai suoi stessi toponimi, o da una semplice suggestione di cielo e mare come presenze indeterminate e primordiali, che amplificano il vuoto dove i personaggi 'agiscono', e il silenzio dove si perderanno le loro parole."" -
Fortunato
Fortunato Ardore ha 65 anni, è un uomo onesto, dedito al lavoro e alla famiglia. La sua è una vita fatta di sacrifici, cose semplici e poche pretese. Ma una notte, la tranquillità costruita da Fortunato con tanta fatica viene interrotta: il commissario di polizia Valenti e la sua squadra irrompono in casa sua per arrestarlo; secondo il Giudice e i magistrati della Procura distrettuale antimafia, Fortunato è un capo della 'ndrangheta. Un assurdo quanto improbabile errore degli inquirenti getta Fortunato nel girone impossibile del processo penale di coloro che vengono accusati di reati mafiosi. Inizia per lui un lungo percorso giudiziario, fatto di ottusità e mala fede. Sullo sfondo dell'intricata vicenda processuale che coinvolge Fortunato si consuma un inspiegabile delitto: il cadavere del commissario Valenti viene rinvenuto a Locri. Un giallo giudiziario che si snoda tra Napoli e la Locride, toccando argomenti spinosi ed estremamente attuali: una severa denuncia delle iniquità del sistema giudiziario penale italiano, che ne indeboliscono la credibilità, e di riflesso colpiscono la nostra società. -
Quaderni dell'amore e del pericolo
Questa strana bambina sembra conservare in sé traccia di quando, nella notte dei tempi, ""sentivamo"""" all'unisono con gli animali e le piante, parlavamo con essi, ci percepivamo un tutt'uno con quella che avremmo chiamato Natura. Quale allora il suo messaggio? Forse che, passando da un piano del """"sentire"""" a uno via via più logico e razionale (sia come genere umano che come singole persone), grazie al sedimentarsi di una sempre più definita coscienza, non dobbiamo però, scordare da dove veniamo, rimuovere lo stadio precedente: nessun brusco e annullante """"salto""""."" -
Teatrin de vozhi e sienzhi. (Teatrino di voci e silenzi)
«Xe 'ncora tuto rosso, / cofà 'na ferìa che no' se inciava» [«è ancora tutto rosso, / come una ferita che non si chiude», ""Cue'a che credo (soneto)"""", p. 2]: è racchiusa in questo distico, che chiude il sonetto incipitario, la chiave della presente silloge di Favaron, inscritta nel segno del lutto e della perdita irredimibile. (Dall'introduzione di Maurizio Casagrande)"" -
Incunaboli di Pasolini. Le edizioni friulane 1942-1953 nella biblioteca di Bruno Lucci
«Sembra che si sia formato in una arcadia letteraria barbarica priva di modelli, che sperimenti una voce arcaica»: così Umberto Saba parlava, in una lettera inedita del 1952 ad Anita Pittoni, degli inizi friulani di Pasolini (quando già viveva a Roma dal 1950), cesellando che ""i grandi poeti si vedono dalle poesie che sbagliano"""". Erano sbagliate le Poesie a Casarsa del 1942? E le prove poetiche dello Stroligut del 1944-1946? E l’ideazione di una Academiuta di lenga furlana nel 1945? E ancora, in pochi mesi, le plaquette Poesie, I pianti, Diarii, Dov’è la mia patria? In quegli anni, tra Versuta, San Vito e Casarsa, il rabdomante Pasolini cercava la sua vena d’acqua, in un lembo di terra ricco di risorgive e di case contadine dove, raccontava, """"sotto l'acqua vivo di deliziosi sotterfugi, perfettamente felice di essere nascosto"""". Pane e poesia, pane, polenta e lingua friulana. In questo terso paesaggio atmosferico, fatto di privazioni, germogliano i suoi incunaboli, editi in carattere bodoniano da fierissime microtipografie artigianali per poi venire donati ad amici e venduti, forse, alle sagre. Prove poetiche, di valore modestissimo e con molte, troppe, possibilità di rimanere incomprese: così il timidissimo Pasolini confessava a Francesco Arcangeli. Partendo da una delle maggiori biblioteche private di letteratura friulana, quella di Bruno Lucci, alcuni studiosi, di diversa provenienza a tutti legati per biografia al Friuli, hanno ripreso tra le mani questi poveri e delicatissimi reperti editoriali che Pasolini stesso, a Roma, ha cercato di nascondere, mimetizzare. Come manufatti leggeri e vaganti sono stati analizzati con i ferri della bibliografia (abbiamo in assoluto la prima bibliografia delle edizioni pasoliniane in lingua friulana), della letteratura e della poesia."" -
Un pensiero per lo Stato. Antologia di un riformatore
Luigi Rava (1860-1938) può annoverarsi tra i grandi dimenticati della storia politica e intellettuale del nostro Paese. Professore di filosofia del diritto, contabilità pubblica e scienza dell'amministrazione, ha insegnato a Siena, Pavia e Bologna. È stato protagonista della vita istituzionale italiana, non solo quale parlamentare, ma anche da sottosegretario e ministro (dell'agricoltura, industria e commercio; dell'istruzione pubblica; delle finanze). Si è distinto per il suo impegno a favore delle riforme sociali e del lavoro, ed è il padre di una innovativa disciplina nazionale per la tutela delle bellezze naturali e dei beni culturali. In questo volume si pubblicano per la prima volta alcuni suoi scritti (prolusioni universitarie; discorsi parlamentari; altri discorsi pubblici), selezionati nell'ambito di una produzione sterminata. Riemerge in tal modo la testimonianza di una passione interamente consegnata al servizio dello Stato e delle sfide difficili che esso ha dovuto affrontare in un periodo di grandi crisi e trasformazioni. Le parole di Rava costituiscono i tasselli preziosi di un quadro istituzionale ancora da scoprire e tracciano una lezione tuttora valida e suggestiva