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Giornalista di periferia
"In questi fogli è racchiuso un frammento di ciò che i miei occhi hanno visto, quello che le mie orecchie hanno sentito, quello che i miei articoli hanno raccontato di un giornalismo vecchia maniera"""". È questo il senso del primo libro di Pasquale Golia, giovane giornalista per passione e non per mestiere, che in poche pagine ripercorre il suo breve ma entusiasmante viaggio nel mondo dell'informazione. Sei le storie trattate nel volume, dallo scottante caso delle ferriti di zinco nella sibaritide, approfondito grazie anche ad estratti di un reportage della giornalista Maddalena Oliva; all'inferno della statale 106 Jonica, compreso l'adiacente tratto ferroviario; fino ai misteri delle presunte scorie radioattive sepolte in Basilicata. Segni del degrado di una """"terra disgraziata"""", raccontati tutto d'un fiato ma con dovizia di particolari. Eppure il giovane reporter si cimenta anche con i fatti di ordinaria speranza, quali la venuta del nuovo vescovo e la voglia di riscatto palpitante tra i giovani. Un pezzo di mondo portato alla luce da chi si ostina ad indagare e far partecipare agli altri la realtà degli stretti vicoli dei paesi del Sud, nonostante i seri rischi e i pochi riconoscimenti. Perché, in fin dei conti, la ricerca della verità che si annida nell'animo del giornalista di periferia """"da sensazioni che traboccano, sensazioni che scrive Golia - non ho saputo tacere...""""." -
L' educazione: il mestiere possibile
Il libro, andando controcorrente, vuole dimostrare che l'educazione è un mestiere possibile e che il suo fine è ancora quello di sostenere nelle persone la ricerca della propria unicità personale, dello sviluppo consapevole e responsabile delle potenzialità che ad essa sono connesse. Il tutto all'interno di un progetto tessuto dall'amore per la vita e l'uomo e, quindi, da valori, ideali e, laddove presente, da una fede religiosa che siano congruenti con questo amore. A questo punto è però necessario precisare che l'educazione è un mestiere possibile a condizione che esso sia svolto da un adulto, ovvero da una persona che nell'agire educativo persegue gli obiettivi evolutivi che caratterizzano, o dovrebbero caratterizzare, l'acquisizione della condizione adulta. In particolare la capacità di integrare nel proprio Sé il genere complementare al proprio e di far dialogare tra di loro le età che la persona ha incontrato nel suo cammino esistenziale e, nello stesso tempo, aprirsi all'attesa di quelle che deve ancora incontrare. -
Il bullismo non esiste. Una questione pedagogica
Nell'essere umano non esiste un' energia vitale buona e un'energia vitale cattiva ma un'unica energia vitale che può essere volta alla costruzione o alla distruzione. L'educazione ha come compito, quindi, non la soppressione dell'energia ""cattiva"""" ma la canalizzazione di questa verso scopi costruttivi. In una persona la stessa energia che è servita alla distruzione può servire alla costruzione. Questo approccio appare oggi particolarmente necessario perché nell'immaginario collettivo a fronte dell'emergere di questo, come di altri fenomeni di devianza o di disagio giovanile, sembra che l'unica risposta possibile sia quella di interventi o di contenimento o di tipo terapeutico. Quasi il bullismo fosse una sorta di patologia individuale e/o sociale dimenticando che esso non è una malattia ma, semplicemente, un progetto relazionale e un modo di costruzione di sé inadeguato e, quindi, disumanizzante."" -
Incontri-scontri. Con Umberto Galimberti, Emanuele Severino, neodarwinisti e pensatori postmoderni
L'autore include ed amplia in questo libro temi trattati in un precedente suo scritto ""Un cammino"""". Lungo l'esposizione esamina alcune affermazioni dei pensatori in epigrafe e, alla luce della ragione, della scienza, della natura umana e della storia, ne mette in evidenza illogicità, incongruenze e manipolazioni. Una particolare attenzione è rivolta ad eventuali implicazioni negative, materiali e morali sulla vita della """"comunità democratica e interculturale"""" di oggi, nella quale, senza possibilità di alternative, dobbiamo operare, progredire nella libertà, rettamente intesa (sub lege), nel rispetto reciproco di tutte le culture e delle pari opportunità di diritti e di doveri."" -
Il senso autentico del Natale a Catanzaro e dintorni
Fra tradizione e modernità, consumismo e povertà, il Natale mette in luce ogni anno le contraddizioni e i paradossi della contemporaneità: la luce calda dei centri storici parati a festa e l'emarginazione degli indigenti, la corsa all'acquisto e la solitudine degli ultimi, la retorica dei buoni sentimenti e i tanti gesti nascosti ma concreti di solidarietà. Nel capoluogo calabrese, tanti elementi coesistono, si alternano e si sovrappongono nella celebrazione di un evento che ha cambiato il mondo e la storia dell'umanità. E lo ha fatto con la forza dirompente di un messaggio d'amore che è rivolto a tutti, senza eccezioni, e che rappresenta oggi, come allora e come sempre, l'alternativa più radicale all'intolleranza, all'individualismo, allo smarrimento esistenziale e alla perdita di ogni speranza. È questo ""Il senso autentico del Natale"""" sul quale si sofferma Luigi Mariano Guzzo, conducendo idealmente il lettore non solo per le vie e per le chiese illuminate della sua città e dei piccoli borghi vicini, ma anche all'interno di una riflessione più profonda sul mistero di un Dio che si fa uomo tra gli uomini «per dare un brandello di cielo a chi il cielo non l'ha mai visto»."" -
Il gusto amaro delle caramelle
Un'infanzia e un'adolescenza tutt'altro che felici. Una mamma che muore quando lui è ancora troppo piccolo, due nonni che cercano, in qualche modo, di riempire quel vuoto ma senza riuscirci realmente, uno zio che lo vede come oggetto delle sue mostruose pulsioni e un padre interessato più alla sua carriera e alle sue avventure che a cercare di capire cosa si nasconde dietro i silenzi del figlio. È un uomo che cerca, consapevolmente e per quanto possibile, di resistere al demone che si sta facendo strada dentro la sua anima, ma che non riuscirà mai a scacciare. La strana amicizia che lo ""legherà"""" a Luca, Federico e don Mariano e, gli incontri che farà lo catapulteranno in un mondo in cui non esistono leggi e regole o, forse, la cui unica legge e regola esistente è il soddisfacimento di aberranti desideri, che lo porteranno a sperare in un provvidenziale annullamento di sé, del suo corpo e della sua anima. Una prosa chiara e scorrevole che porta ad affrontare temi di grande attualità, dalla pedofilia, che rappresenta il filo conduttore, al bullismo, alla prostituzione, all'omosessualità; temi """"scomodi"""" che spesso si evita di trattare."" -
Interventi pedagogici nell'ambito della cooperazione internazionale
Per rispondere alle sfide della globalizzazione e alle trasformazioni che oggi investono l'umanità su scala mondiale è necessaria una profonda riforma del pensiero, fondata su una visione aperta e pluriprospettica della convivenza fra singoli, nazioni, culture. Ma una simile riforma, per poter essere realizzata, necessita di una nuova educazione fondata sulla centralità della persona e delle comunità, sulla solidarietà e sulla collaborazione reciproca tra persone che vivono in diverse parti del mondo. Serve una riflessione critica sull'opportunità di continuare a far riferimento ad un solo modello di sviluppo, quello occidentale, fondato su concezioni economiche proprie dei paesi industrializzati ma inadeguate alle esigenze di intere popolazioni che vivono in contesti differenti e che sono chiamati ad essere protagonisti del processo di trasformazione sociale. Serve una sempre maggiore affermazione di concetti quali ""interdipendenza"""" ed """"intercultura"""" e, soprattutto, serve un'affermazione della centralità dell'etica, della responsabilità e della salvaguardia dei diritti umani."" -
I racconti di orso Bibo
Animali protagonisti che rappresentano vizi e virtù degli uomini attraverso una lettura piacevole che stimola la curiosità. Semplici racconti, con disegni molto semplici, quasi simili a disegni che realizzano i bambini nei primi anni di età, che non ripropongono personaggi stereotipati quali principi, principesse e cavalli bianchi, in cui ogni animale ha un messaggio importante ed unico che collega il pensiero alla quotidianità. -
Risparmiamo l'energia
Una filastrocca allegra e divertente per un messaggio educativo importante. Lo strumento letterario utilizzato crea un forte legame affettivo e stimola il bisogno di natura con pochi, semplici ingredienti, di cui tutti sentiamo il bisogno. Una filastrocca da leggere ai piccoli, ma divertente e utile anche per i grandi. -
Paolo e il segreto delle nuovole
Illustrazioni coloratissime, a volte a piena pagina, quasi a perdersi più nell'immagine che nello scritto e nelle quali si apprezza l'azione raccontata che corrisponde a quanto dettagliatamente descritto. Un libro per credere nel potere dell'immaginazione, in cui alle domande corrispondono risposte creative, originali e fantasiose, che aprono a vasti pensieri per trovare soluzioni armoniche. -
L' altalena della vita
«La vita è un mezzo per conquistare amore, è un fine per additare agli altri le vie possibili dell'amore. Questo e ancora di più e altro ancora è il messaggio luce che Maria Teresa Vonella lascia all'umanità. Da cose semplici verso immensità prima imperscrutabili, dalla voglia di libertà alla conquista sofferta della libertà, per salvare gli altri poi che se stessa sia riuscita a portarla fuori dal guado delle cose comuni, della mediocrità, delle bassezze che una vita legata troppo alla materialità può trascinare con sé. E allora cosa c'è di più bello che lasciarsi incantare da un uccello che ha spiccato il volo fuori dalla gabbia come Maria Teresa stessa, fuori da tutte le gabbie possibili. Ha trovato il lume e poi la sua intelligenza l'ha portata lontano nella ricerca e nel ritrovamento di se stessa, parte di Dio e dell'amore universale che è la vita vera. Maria Teresa vola ma non dimentica le anime intrappolate nella materialità, soprattutto quelle che vogliono ascoltarla e condividere l'opera di liberarsi dalle catene». (Dalla Prefazione) -
Murat morte di un re. Vicende e misteri nel castello di Pizzo
"Questa è la ferale storia di un Eroe che aveva combattuto con grandissimo coraggio sui campi di battaglia di tutta Europa, e che, con la tristezza nell'animo e senza potersi difendere, va incontro alla morte con la spavalderia dell'Uomo superiore e di valore. Forse per lui il momento più tragico sarà stato quello in cui avrà avuto la coscienza dell'ingiusta condanna, perché è in quell'attimo che l'uomo ha la percezione del nulla dopo la morte. Il non poter rivedere, prima dell'esecuzione, i suoi cari figli e la moglie, divenne intima angoscia e disperazione. Egli sapeva perfettamente che la morte sarebbe stata la fine dell'esistenza dell'uomo, perché con essa cessava violentemente il pensiero della speranza e con essa, senza soluzioni, sarebbero svaniti tutti i suoi progetti, tutti i suoi pensieri, tutti i suoi affetti. Nel momento in cui ha varcato la linea dei sogni per entrare nella tragica realtà della morte, nell'attimo in cui vi è stata la separazione dell'anima dal corpo, il Re Gioacchino Murat si è fatto avvolgere dalle tenebre del nulla, cessando con tristezza la sua avventurosa, eroica, romantica esistenza.""""" -
Quel villaggio sulla collina
In questo volume l'autore produce - istintivamente e senza ratio specifica l'incontro, lo sbocco e la confluenza tra due mondi culturali diversi per contenuto, non per linguaggio. Da una parte il lirismo narrativo e la letterarietà propria dei suoi libri e romanzi, fino all'ultima opera nel segno del tempo, La Stagione dell'ira, e dall'altra la sua attività di giornalista, conclusasi con il libro di cui stiamo per parlare. Questo giornalismo partecipativo ha una caratterizzazione speculare nella ricerca dell'emozione soggettiva nel lettore che deve essere percepita nel momento stesso in cui viene letta. Se la ricerca - come suggerisce la Levi Montalcini - è il primo successo di ogni scoperta, il Giardini ricercatore ha, a mio giudizio, raggiunto l.obiettivo che si era prefisso di ottenere: sembra che abbia inglobato nel sangue e nella mente un universo di sensazioni straordinarie e di magie narrative. L'autore non comunica, non trasmette e non analizza ma confida il valore e la sua fedeltà nelle emozioni e negli stati d'animo della propria storia oltre che nei suoi sentimenti. In altri termini, sono fiumi di voci e passioni di cui ciascuno sogna d'essere partecipe. -
Inseguendo un sogno rosa
Storie, luoghi, protagonisti, emozioni: il racconto del 94' Giro d'Italia di un inviato alla corsa. Il racconto del ciclismo, quello vero, attraverso gli occhi e la penna di un giovane cronista al seguito della ""carovana rosa"""" nei 150 anni dell'unità d'Italia. Un intreccio di emozioni spalmate in quattro capitoli ricchi di curiosità, testimonianze, cronache di tappa che fanno del Giro d'Italia un avvenimento unico. Dal dominio del """"pistolero"""" Contador alla vittoria di Kiryenka dopo 220 km di fuga. L'autore insegue il suo sogno rosa per ventuno giorni. Perché il Giro è di tutti: di chi lo corre, di chi lo vede passare e anche di chi lo racconta. Per tre settimane un intero paese indossa la maglia rosa. Ogni tappa ripercorre la storia della nazione. Da Reggio Emilia, la città che ha sventolato per la prima volta il tricolore, al Santuario di Montevergine dove i benedettini protessero la Sacra Sindone da Hitler. Anche questo è il Giro. E poi, il calore della gente. Che abbraccia i """"girini"""" ancor di più dopo la morte del corridore belga Weylandt, perché nel ciclismo """"chi cade non lo fa mai per finta""""."" -
Chi è che bara? In gioco con Umberto Galimberti ed Emanuele Severino, pensatori postmoderni, naturalisti, neo-darwinisti e laicisti
Il presente libro include, approfondisce, puntualizza e amplia temi trattati in due precedenti suoi lavori- ""Un cammino"""" e """"Incontri- Scontri""""; lungo l'esposizione l'autore esamina e critica alcune affermazioni dei pensatori postmoderni più noti, alla luce dei mezzi conoscitivi umani, la Ragione, la Scienza, la Storia e la Trascendenza, e ne mette in evidenza illogicità, incongruenze e manipolazioni di testi profani e sacri. Una particolare attenzione è rivolta alle eventuali implicazioni negative, materiali e morali, sulla vita della """"Comunità democratica interculturale"""" di oggi, nella quale, senza possibilità di alternative, dobbiamo vivere, operare, progredire nella libertà, rettamente intesa (sub lege), nel rispetto collaborativo di tutte le culture e della parità di diritti e di doveri."" -
Camicie rosse in Calabria
Nell'anno del 150° anniversario dell'Unità d'Italia era più che mai necessario mettere in evidenza il notevole apporto che la Calabria diede in termini di intelligenze, energie e sacrificio di vite umane alla causa risorgimentale. Così da esporre in un quadro chiaro e facilmente comprensibile le fasi salienti che scandirono il nostro Risorgimento, dai moti carbonari del 1820-21 e del '31 a quelli del '47-'48, fino ad arrivare alla spedizione dei Mille del 1860 e all'anno successivo, in cui a Torino fu proclamata l'unità della Penisola, la Calabria ricoprì sempre un ruolo di primissimo piano e di elevato prestigio. Memorabili furono quegli avvenimenti che costituirono i prodromi al processo risorgimentale, come i condannati a morte di Catanzaro, le fucilazioni dei cinque martiri di Gerace, l'impresa eroica dei fratelli Bandiera, la sollevazione di Reggio Calabria, il sacrificio dei congiunti di Benedetto Musolino. E tanti altri episodi non meno importanti che scandirono la storia della Calabria, dalla restaurazione borbonica fino all'Unità. Come non vanno dimenticati avvenimenti tristi e meno tristi che si svolsero in terra calabra. -
Eventi in versi
Eventi in versi è una breve ma intensa raccolta di poesie che si propone al lettore come la rappresentazione di un istante infinito, un frame di un lungo film che inesorabilmente segue il suo corso. Non una silloge, dunque, ma un racconto senza fine che si snoda attraverso versi poetici dal gusto ricercato ed elegante: il linguaggio dal sapore ""arcaico"""" sortisce l'effetto di """"fermare il tempo"""". I latinismi di alcuni componimenti conferiscono alla struttura poetica una velatura ormai superata, desueta ma, proprio per questo, romanticamente attuale. La metrica e la dialettica raffinate lasciano piacevolmente sorpreso il lettore attento e favoriscono la scoperta del risvolto emozionale dell'esistenza, tanto dei suoi aspetti deliziosi quanto di quelli più drammatici. Sturm und Drang (tempesta e impeto), rievocati dall'autrice in alcuni dei suoi versi, e una tecnica aulica rendono quella della Meloni una penna poetica di altri tempi."" -
Danny il marinaio
Danny ha solo dodici anni, ma un grande sogno: vuole diventare un marinaio. E così ogni mattina si sveglia presto e, dalla montagna che si affaccia sul mare, osserva i marinai del paese rientrare dalla pesca notturna. Vorrebbe scendere sulla spiaggia, aiutarli a svuotare le reti colme di pesci, vorrebbe addirittura imbarcarsi assieme a loro, ma è solo un ragazzino, e quello, gli dicono sempre, i marinai, non è posto per lui. Ma Danny è curioso e vorrebbe tanto sapere cosa c'è oltre la linea dell'orizzonte, quella linea al di là della quale vede scomparire le barche e dalla quale, ogni mattina, le vede riapparire. ""Dell'altro mare"""" gli hanno detto i marinai, ma a Danny non basta, vorrebbe vederlo con i suoi occhi. E solo quando, finalmente, riuscirà a imbarcarsi, a superare quel confine, a respirare a bordo della barca l'odore del mare, lo stesso che immaginava dalla montagna, e avvertire gli schizzi delle onde sul viso, riuscirà a sentirsi un vero marinaio. Età di lettura: da 7 anni."" -
Milo e i dentini
Milo, come ogni cucciolo della sua età, non vuole mai lavarsi i dentini subito dopo aver mangiato e la sua mamma con tanta pazienza cerca di spiegare al piccolo l'importanza dell'igiene orale. Età di lettura: da 4 anni. -
Vescovi a Catanzaro (1687-1791)
Continuando a rivisitare la storia della Chiesa che è in Catanzaro, certamente per una viva esigenza di amore e, proprio per questo, nella rigorosa fedeltà al dato documentale, viene offerto questo terzo volume, dopo Vescovi a Catanzaro (1792-1851) e Vescovi a Catanzaro (1852-1918), con i profili dei vescovi del '700. Sono nove, e precisamente: Francesco Gori (1687-1706), Gian Matteo Vitelloni (1707-1710), Emanuele Spinelli (1714-1727), Domenico Rossi (1728-1735), Giovanni Romano (1735-1736), Ottavio Da Pozzo (1737-1751), Fabio Troyli (1751- 1762), Antonio De Cumis (1762-1778), Salvatore Spinelli (1779-1791).