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L' oceano in un bicchiere
La remata non era più la stessa fluida e materiale di quando ero uscito qualche ora prima, perdevo colpi, le braccia andavano per fatti loro, imbarcavo acqua, a volte avevo la sensazione che si stessero spezzando i remi sotto le braccia, un minuto dopo pareva che fossero le braccia a spezzarsi sotto i colpi dei remi. Stavo ritornando alla realtà, alla terra ferma, a Bagnoli, casa mia. Stavo navigando solo e in balia del vento sullo sfondo della mia vita. Da bambino mi piaceva andare con papà ad aggiustare l'antenna Tv sul tetto, tra l'altoforno e la cokeria si riusciva a vedere un fazzoletto di mare, adesso sul tetto mio padre non ci sale più, la fabbrica se ne è quasi andata, ma il mare è sempre lì, uno sfondo di menzogna su un residuo di verità. Mi sono distratto e ho perso quel poco di vantaggio che ero riuscito a prendermi sul vento, il Maestrale è furbo, ti fa credere che ce la puoi fare serenamente, ti fa stancare, ti distrae e ti attacca alle spalle. Lo sapevi sarebbe successo non sei più un ragazzino, stai cercando risposte in un posto che è solo uno specchio di acqua e sale, rivedi il salvagente, la prima paura di affogare, il primo tuffo dal pontile nord... sei al punto di partenza. -
Oscuri incendi
Vite apparentemente comuni e immerse nella normalità prendono fuoco in un istante. Basta un attimo di visione, una foto, un ricordo, un incontro casuale per innescare lo stravolgimento profondo, totale, necessario. Uomini e donne che si riappropriano della loro natura più pura e ne pagano il prezzo. È il vecchio Livio che scrive la sua ultima opera legando esperienze vissute a episodi immaginari: la storia di un ispettore di polizia che si perde nel trovare il bene nel male, lo sguardo sconvolgente di un'icona sul ladro che l'ha rubata, Kamal che lascia la sua terra per l'altra parte del mare, le cupe memorie di un santo, la scoperta della propria vocazione in un bambino. Storie e personaggi intrecciati tra loro a formare un unico affresco corale di eresia e contemplazione, di vita struggente, gioiosa, violenta. -
Delle coincidenze. Opificio di letteratura reale. Vol. 1
Dall'agnizione della tragedia greca alla palla da baseball di DeLillo, dai treni di Anna Karénina all'amore struggente fra Tomàs e Tereza, dalle contrade picaresche alle trame multiple del modernismo, un testo letterario è, anche, un sistema relativamente esatto e coincidente: un meccanismo a incastro che un artigiano della penna ha predisposto nell'intento di far combaciare i pezzi. Per secoli, è stata proprio la coincidenza l'ingrediente più abusato della narrativa: sia che abitasse l'anima della storia, sia che fosse calato ex machina come qualcosa di posticcio e di imprevisto, sia che rispondesse al dettato di qualche provvidenza. C'è stato però un momento, nella prima metà del secolo scorso, a partire dal quale le regole del gioco non sono state più le stesse, perché la fisica dei quanti e la psicologia del profondo avevano trasformato i paradigmi di riferimento. Su questa mutazione il dibattito critico forse non si è interrogato abbastanza. Nate nel corso di un appassionante, libero opificio accademico, le scritture qui contenute provano a ripensare la questione dalle sue fondamenta, aprendo la teoria letteraria al dialogo con altri saperi non sempre prossimi - eppure, in qualche modo, co-incidenti. -
Napoli brand. Il valore aggiunto del territorio per l'identità nazionale
Una grande azienda napoletana. Un ricercatore di marketing. Un grande problema da risolvere: se considerare Napoli un valore o un disvalore per l'impresa. Per capire in che misura il territorio può essere una risorsa proficua per la mission aziendale. 7 settimane di indagini di mercato, analisi semantica e semiotica di 40 brand, lo studio di oltre 100 campagne pubblicitarie, i focus group sul consumer a Napoli, Padova e Milano, interviste in profondità ai manager. Sono gli ingredienti di ""Napoli brand"""", diario di un analista alle prese con questioni di identità aziendale. Un utile strumento di lavoro, per riflettere su metodi e tecniche di ricerca, attraverso il vissuto professionale e il racconto delle esperienze maturate sul campo."" -
E tu che mangi il gelato
Agita il braccino quando va a fare shopping inventando deliziose coreografie; ama dire ""a zonzo"""" molleggiandosi placidamente sulle zeta e sogna un dispensa che al posto delle scatolette di tonno abbia uova e farina """"come nelle famiglie vere"""". Un giorno di novembre si ritrova a dipingere un lampadario in carta di riso e non poter più smettere di fissarlo: ha appena ricevuto da F. uno dei più crudeli messaggi della sua vita, e il dolore è lancinante. Da allora le capita di non respirare più tanto bene, di chiamare al telefono il fratello e dire """"muio, muio!"""" e poi magicamente sopravvivere. Sempre grazie al gelato. Se in """"Cara"""" Lucio Dalla incastonava nell'omonimo verso le macroscopiche discrepanze dell'innamoramento, """"E tu che mangi il gelato"""" è la descrizione di un amore a senso unico che diventa il pretesto per raccontare la difficoltà di stare al mondo, di trovarsi, scegliere di farsi posto e, alla fine, salvarsi. Una voce irreverente e deliziosa con cui la protagonista non lesina commenti politicamente scorretti. Una tragicommedia pop, serissima nella sua agonia; un testo dal linguaggio fresco, rivoluzionario, incalzante nell'emergenza di raccontare le cose del mondo e la vita fuori che fa paura sì, ma è bella da morire. Tra amici """"da indossare come un maglione caldo le mattine di febbraio"""", case da cambiare, aitanti ragazzi biondi che girano in doppiopetto e regalano libri inappropriati. Essenzialmente, un romanzo sull'importanza della felicità."" -
Tutto tranne l'amore
Sentimenti, ossessioni, amore che diventa odio, estasi e repulsione, odio che ridiventa amore. Un triangolo fatalmente destinato a macchiarsi di sangue. Ma chi ha ucciso? E perché? È stato un atto volontario o un tragico incidente? O la colpa è soltanto del destino? La lucida realtà più che ai protagonisti si manifesterà al lettore, unico testimone delle voci che raccontano, nello svolgimento in avanti e a ritroso del tempo. In una lingua scarna, veloce, essenziale Di Costanzo ha scritto un romanzo di dialoghi, drammatici, ironici, tragici, nel solco del registro espressivo che culmina in Ivy Compton-Burnett. All'autore più che il cosiddetto realismo nelle sue scontate mistificazioni e varianti neo e post interessa la potenza del narrare, che intercetta la realtà modificandola. Il romanzo si apre alla vita, scardinandone gli inganni, sbriciolandone le maschere, organizzando il caos, per dirla con Nietzsche, che ognuno di noi si porta dentro. -
Adesso altre pecore
"Adesso altre pecore"""" è un romanzo sulle anime migranti, ma il tema principale è solo lo spunto per una scrittura libera, giocosa, leggera. Il protagonista è convinto d'aver vissuto infinite volte e racconta dei tempi lontani in cui era corbezzolo, molecola organica, abete in una pista di sci. La sua adorata Adelina è caduta in un dirupo a Canale Monterano e lui crede che si sia reincarnata nell'orologio a cucù appeso in salotto. Spera che prima o poi si rompa e che l'anima di Adelina trovi alloggio nel corpo di una donna perché del cucù non è proprio contento. Quando ciò accade si reca a Parigi alla sua ricerca accompagnato da un'amica barbona ex docente universitaria e da un ladro in pensione che sostiene d'esser fittizio, inventato. A Parigi ha inizio l'azione vera e propria, il ritmo si fa serrato come in un poliziesco, con fughe in taxi, risse, raffiche di mitra, travestimenti, svenimenti. L'assunzione prolungata di queste pagine può provocare crisi di rigetto degli altri libri. Capita a Ciro che adesso non riesca a leggere neanche il suo amato Proust, apre La strada di Swann e subito rigetta il libro dalla finestra urlando improperi contro Odette e Madame Verdurin. Lo stesso accade con molti altri libri famosi, legge due righe e gli scattano i nervi, urla come un dannato, picchia la sorella, poi si legge un capitolo di Adesso altre pecore e si calma. Altri effetti collaterali non ce ne sono, ma va pur detto che l'intolleranza per i classici è un disturbo grave." -
La nuova concezione di un ostacolo
Il giovane mercenario Tryfoll Ghyle sente il cupo boato di uno sparo. Comincia così, come lo start di una gara olimpica, un'avvincente corsa a ostacoli. Dopo il ritrovamento di un corpo in una pozza sangue, Tryfoll dovrà risolvere un presunto caso di contrabbando idrico, la materia più preziosa della Federazione delle Tre Sfere. La sua corsa continuerà in una Firenze preziosa e primaverile a caccia di un fantomatico trafficante d'acqua, tracannando cocktail e cibandosi di sigarette, fino a incrociare gli occhi di una ragazza al cui amore non potrà resistere. Tra scariche di fucili a impulsi, fiamme, tradimenti e vendette Tryfoll Ghyle continuerà senza sosta la corsa sul pianeta Marte fino all'ultima resa dei conti. Il salto, l'affanno, il dolore si faranno insopportabili, ma per Tryfoll non ci sarà altra scelta che continuare a correre puntando all'ultimo, decisivo ostacolo. -
Non avremmo mai dovuto, le frasi che gli uomini sposati dicono alle amanti
Il frasario essenziale del fedifrago: istruzioni per l'uso. Quando un marito fedifrago si rivolge all'amante, attinge più o meno inconsapevolmente a un repertorio consolidato, una sorta di serbatoio dell'inconscio collettivo adulterino. È come se i traditori avessero accesso a un manuale segreto in cui sono racchiuse le frasi utili ad affascinare, rabbonire, turlupinare le malcapitate, nel tentativo di perpetrare all'infinito la bigamia. Le amanti, talvolta per un periodo molto lungo, ascoltano con orecchie vergini le asserzioni del fedifrago, credendo nell'esclusività di quelle parole e ignorando che si tratta invece di formule condivise da tutta la categoria dei traditori. Tali formule corrispondono a enunciati standard che accompagnano ogni fase della relazione: dalle sperticate dichiarazioni d'amore alle promesse di un futuro diverso, passando attraverso i moniti, i ripensamenti, le preoccupazioni, le gelosie, le giustificazioni, le autocommiserazioni, le fantasie poligame, le descrizioni opportunistiche della legittima consorte, le esaltazioni del polimorfo sesso extraconiugale e, infine, i finti abbandoni e le nuove epifanie. Ma a partire da oggi ogni donna possiede uno strumento indispensabile di difesa personale, perché il manuale del fedifrago non è più segreto: è qui, tra le vostre mani, sotto i vostri occhi, affinché vi possa essere di aiuto e conforto. Le mogli sapranno cosa raccontano i mariti alle amanti. Le amanti si accorgeranno di non essere sole... -
Corpi civili di pace in azione
La nonviolenza, nella concezione di Gandhi, non è la negazione della violenza, ma il superamento della violenza, la ricerca cioè di uno strumento più valido per ottenere quei valori (pace, libertà, giustizia) che spesso si ritiene possano essere raggiunti solo con l'uso della forza armata. L'azione per il dialogo inter-etnico e la riconciliazione punta alla sperimentazione di corpi nonviolenti di pace per il superamento di quei conflitti che la guerra non ha, evidentemente, affatto risolto. -
Il protomedico Francesco Buonocore. Il termalismo a Ischia nel Settecento
La figura di Francesco Buonocore, protomedico all'epoca del re Carlo di Borbone e successivamente dell'erede Ferdinando IV, pur circoscritta nel suo ambito, può essere considerata emblematica delle vicende e dei rapporti di potere esistenti all'interno della corte del Regno di Napoli. Sul protomedico vi sono state in passato varie testimonianze, non di rado risultate in contrasto tra di loro. Sono state infatti riscontrate discordanze finanche sulla data di nascita, sul luogo e sulla morte e questo perché, prima di questa ricerca, non erano state mai pubblicate testimonianze dirette. Questo libro, tracciando un quadro della vita e della cultura illuminista del Settecento, ripercorre la vita di Buonocore inscindibilmente legata alla nascita e allo sviluppo del termalismo a Ischia, risorsa essenziale e unica nel panorama italiano. L'importanza delle terme fu colta chiaramente dal Buonocore che seppe anche ben coniugare la politica con il mondo culturale di cui costituì un solido riferimento. Grazie al talento costruì la propria carriera partendo da una piccola isola che deve proprio alla costruzione del casino a Villa de' Bagni gran parte del suo sviluppo. -
Sotiro
"Il tramonto scende lentamente sul mare e sul villaggio, dove qualche luce inizia ad accendersi nelle case che si immergono anch'esse lentamente nel buio della prima sera. Il mio posto di guardia, di vedetta come dice Ostuno, si trova sotto un piccolo pergolato diroccato giusto sopra l'abitazione più lontana dal porto. Si sente in lontananza una nenia triste, una specie di ninna nanna per qualche bimbo che si addormenta, come quelle che mia mamma cantava per farmi calmare e cacciar via le paure. Seduto su una pietra e col moschetto appoggiato sulle gambe, mi chiedo se la quiete tutt'intorno è autentica rispetto allo squallore e all'ipocrisia che siamo costretti a vivere e sopportare. Tutti, nessuno escluso. Compreso Sotìro""""." -
Dove le strade non hanno nome
Carmelino Ramale ha 14 anni e una smisurata passione per i vulcani. È il figlio di don Vittorio, cuoco di uno dei ristoranti più noti di Napoli. Gerri Ghibli ha una singolare ditta che si occupa di recapitare messaggi per conto di chi non se la sente di comunicare notizie di persona, fa dialogare il bene con il male, tiene contatti con ""certa gente"""", """"certi amici"""". Carluccio Passamano si muove nel sottobosco dello spettacolo. Moderato Petrone per lavoro si traveste da pupazzo. Questi e altri personaggi, brandelli di un'umanità semidisperata, entrano in contatto tra loro nell'arco di una settimana del luglio del '93. Quella che si conclude con lo storico concerto degli U2 al San Paolo di Napoli, città in ginocchio in quei giorni per gli scandali sul latte infetto, l'acqua corrente inquinata, la corruzione. E che immaginava di avere davanti a sé un'opportunità con le elezioni del novembre successivo, quelle del """"Rinascimento napoletano"""". La settimana degli eventi è ricostruita e narrata a ritroso. Il primo giorno, all'ultimo capitolo, spiegherà cause e motivi degli eventi raccontati e porterà tutti verso le strade che non hanno un nome. La metafora del tradimento del futuro di una città, ma pure il luogo da cui parte una dichiarazione d'amore e di speranza."" -
Ollip e il grande inceneritore
Cosa ci fanno una bottiglia impaurita, un pulcinella di mare scampato al petrolio, un pesce smemorato e un ratto filosofo in giro per il mondo? E come possono aiutare il loro amico Ollip, alla ricerca di un segreto nel fondo dell'oceano? E cosa c'entra questa storia con... la riduzione dei rifiuti, il riuso, la raccolta differenziata, il riciclo, il compost? Tutto comincia una sera di pioggia... Età di lettura: da 8 anni. -
Adozione sociale il programma
Questo libro, promosso a cura del gruppo di coordinamento del Programma Adozione Sociale, ripercorre la storia dell'intervento di sostegno precoce ai nuclei familiari con minori, dal 1994 ad oggi. Il volume rappresenta una testimonianza del percorso e dell'evoluzione del programma attraverso gli anni. È stata analizzata l'integrazione socio-sanitaria in relazione al contesto sociale, politico e organizzativo. Di seguito, vengono illustrate le ragioni dell'intervento e la sua organizzazione come programma comunitario di sostegno precoce integrato ai nuclei con minori. Viene poi tratteggiata la storia del programma a Napoli e l'attuale modello organizzativo. Ampio spazio è stato dedicato alle narrazioni, strutturate come una sorta di ipertesto: dalle storie dei nuclei familiari presi in carico alle riflessioni sulla precarietà e devianza sociale dei nuclei familiari ed alla metodologia dell'intervento. A questo ultimo riguardo vengono descritte le azioni (la relazione di aiuto, la giusta distanza, accompagnamento al sistema dei servizi), le modalità e gli attori coinvolti, l'intervento domiciliare, l'équipe multidisciplinare, il tutoraggio familiare, la presa in carico ed il progetto personalizzato, il monitoraggio e la valutazione. Viene fatto cenno alla realizzazione del programma in tutta la Regione Campania per gli ambiti sociali che hanno partecipato alla sperimentazione degli ultimi tre anni. Infine, si accenna alle prospettive del programma... -
Grand Eden Hotel. Il segno di un'epoca
Il Grand Eden Hotel ha rappresentato e rappresenta un simbolo che, forse più di altri e non solo per la sua data di costruzione (1901), raffigura l'avvento dello stile Liberty a Napoli. A distanza di oltre un secolo, dopo la scomparsa di alcuni suoi pregevoli elementi caratterizzanti tra cui la quasi totalità della tessitura cromatica e il degrado dei dettagli ornamentali - e prima che fosse compromessa definitivamente l'immagine dell'ex albergo, si è dato inizio e portato a termine l'intervento di restauro. Nel presente testo, che rappresenta un importante contributo alla conoscenza delle vicende storiche e culturali in cui si riconobbe la costruzione, viene ricostruita la storia e la problematica di tale restauro. Lo studio, inoltre, ha consentito di conoscere i processi costruttivi e l'ambito storico e culturale nel quale le costruzioni di Angelo Trevisan furono progettate ed eseguite. Un viaggio nella memoria poiché, mentre si attuava il progetto di restauro, si ricostruiva parimenti l'identità dell'edificio e con essa quella dei protagonisti che vi presero parte. -
Prima del tempo
Regina Galian è un'immigrata che approda in Italia nei primi anni novanta insieme alla figlia Elena e al marito Costantino dopo la disfatta di Ceaucescu. Le difficoltà infieriscono, Costantino abbandona lei e la figlia sparendo dalla loro vita. Regina si arrangia come può per evitare gli agguati della criminalità interessata alla sua bellezza. Nel corso delle sue vicissitudini la donna incontra un politico che se ne interessa fino a prendersi cura della figlia. Il deputato l'aiuta a mettere su una sartoria e intanto lui si trasferisce a Roma insieme a Elena con la promessa che le garantirà gli studi e una vita agiata. L'incontro di Regina con un professore di liceo darà una svolta alla vicenda i cui esiti si riveleranno sorprendenti. Quinta della storia è la città di Napoli, e un'Italia stretta nella morsa della crisi politica. Rivisitazione di una tragedia classica, la storia dei protagonisti evoca conflitti antichi in cui riaffiorano nei loro connotati mai sopiti i temi del potere e della corruzione, la vicenda assume una carica allegorica che va al di là del tempo breve di una congiuntura. -
Nostos
Nestore, decano della guerra di Troia, ha equamente diviso tra i figli potere e beni e vive sereno la vecchiaia. Quando gli giunge l'appello di Ulisse lacerato da una lotta di potere contro Penelope e Telemaco, in una Itaca sull'orlo della guerra civile, non esita a raggiungerlo per portargli conforto. Qui riabbraccerà il vecchio compagno d'armi, ascolterà sua moglie Penelope, donna di potere che non si lascia incantare da un preteso eroe di cui ben conosce la natura bugiarda; rincontrerà Telemaco che conobbe ragazzino e lo ritroverà uomo, deciso ad assicurare ad Itaca un futuro di pace. Nestore si troverà dinanzi alla borghesia itacese, a cui Ulisse ha fatto strage dei figli, una potenziale classe dirigente annullata col pretesto dell'onore e si imbatterà anche in Melante, la schiava che vive come un'ombra dolente nella reggia. Ulisse, convinto da Nestore a seguire ancora una volta un destino non stanziale, partirà lasciando gravida Melante, così che in Itaca rimanga il suo seme nobile. Ma le cose non sempre seguiranno il corso che i potenti cercano di dare loro. -
Cooked with love in Porta Capuana
Attraverso la cucina, che sia tipica e tradizionale o nuova e inconsueta, si possono capire i cambiamenti, si possono studiare le trasformazioni e, sopratutto, lo si può fare dal basso. Una ricostruzione del passato remoto e recente di un pezzo di città fatta dai propri abitanti, da un punto di vista privilegiato. Uno studio che è contemporaneamente indagine e racconto di un'identità compromessa eppure più viva che mai. Una ricerca che si fa percorso costituente di un'identità culinaria, che tratta i conflitti del quartiere sotto un'altra lente, che cerca di ricostruire un racconto altro da quello dei casi di cronaca e dei luoghi comuni. Un racconto che è strumento di promozione del quartiere e punto interrogativo sul suo futuro, che cerca di restituire l'ultima parola sul suo destino a chi lo vive, lo abita e, in qualche modo, lo cucina. -
I tessuti d'arte del regno di Napoli. Ediz. a colori
«Il restauro non è un'applicazione tecnica per quanto sofisticata, ma è un atto critico, il gesto di mani guidate dal pensiero. E il gesto che porta a restaurare non si dirige verso l'indistinto mondo dell'arte ma verso la singola opera. È la singolarità dell'opera la protagonista del pensiero, dello studio e della conoscenza». (Maria Andaloro)