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Tecniche di video intervista e inchiesta con la telecamera
Tecniche di ripresa, disposizione delle luci, qualità della registrazione sonora. Un testo utile all'animatore di comunità, all'operatore sociale, al videomaker, al giornalista interessato alla produzione indipendente, a sperimentare la capacità di narrare e descrivere attraverso la voce di chi ha qualcosa da raccontare. Noti autori e tecnici della televisione arricchiscono il capitolo sulle testimonianze con esempi di alto giornalismo, trucchi del mestiere ai limiti dell'umanamente possibile, linee-guida per un corretto operare nell'intervista sociale. Vengono anche messe a confronto scuole di videoinchiesta diverse, da Presadiretta e Repori a Le lene e Pif. Pagine scritte con la passione di chi vive il mestiere come una vocazione, destinate a chi vuol essere più consapevole di questo delicato e affascinante processo di comunicazione. -
Autoritratto a stampa
Renato Barilli (1935) in una carriera lunga ormai più di mezzo secolo ha partecipato ai maggiori eventi della vita culturale italiana, nei due versanti da lui coltivati dell'arte e della letteratura, con l'estetica a fare da trait-d'union. A questa gremita trama di fatti ha contribuito con tanta carta stampata, di saggi, articoli di quotidiani, settimanali, mensili, e dunque, prossimo al pensionamento, ha ritenuto suo diritto-dovere stendere una propria bibliografia completa. Ne viene un percorso che attraversa tutti i capisaldi della nostra storia recente, la partecipazione all'Informale, l'incontro con Luciano Anceschi di cui è stato stretto fiancheggiatore dalle colonne del ""Verri"""". E poi, in arte, le puntate alle Biennali di Venezia, la rilettura di De Chirico in chiave citazionista, l'appoggio dato a Nuovi-nuovi, Nuovi Futuristi e oltre. Saggi consistenti sono stati da lui dedicati a Pascoli, D'Annunzio, Pirandello, Kafka, assieme a una rilettura totale dei classici della narrativa, dal Boccaccio a Tolstoj. Il tutto appoggiato ad articoli apparsi volta a volta sul Corriere della sera, Il Resto del Carlino, La Stampa, il Giorno, L'Avanti!, L'Unità, cui si deve aggiungere un quarto di secolo di rubrichista per l'arte sull'""""Espresso"""". Siamo insomma in presenza di un enorme e capillare """"diario in pubblico"""" per rubare la felice formula di Vittorini, o a un'affascinante pratica del """"visti da vicino""""."" -
La repubblica della comunicazione. Sistema-Italia: un viaggio tra istituzioni, cittadini e imprese
Riflessioni e competenze. Uno sguardo teorico - quello di Francesco Pira - e uno sguardo operativo - quello di Franco Pomilio. Sono le due direttive che tracciano in queste pagine un percorso originale nel panorama complesso della comunicazione pubblica italiana. In un contesto di democrazia avanzata, fatto di valori, linguaggi e simboli in continua evoluzione, il mondo istituzionale si trova di fronte a sfide del tutto nuove. Naturale che si trasformi, in questo processo, anche il ruolo del comunicatore: non più solo ""tecnico"""" portatore di competenze, ma vero e proprio interprete creativo, posto all'incrocio di tre mondi in contatto: istituzioni, imprese, cittadini. Nasce così questo """"viaggio ideale"""" nell'Italia che cambia attraverso la comunicazione, tra resistenze e spinte in avanti, lungo le molte dimensioni su cui questo percorso si snoda: dallo sviluppo dei new media al rapporto con l'Europa e il Mediterraneo, dalla gestione delle situazioni di crisi alla grande promessa della sostenibilità. A fare da filo conduttore, una serie di case histories esemplari, in cui alla voce del comunicatore si affianca quella dei suoi diversi interlocutori nazionali e internazionali. Ne emerge un ritratto vivido e reale sul mondo della comunicazione pubblica attraverso gli occhi, le competenze di chi da anni si muove all'interno di quel delicato spazio di confine tra sfera pubblica e società civile, che rappresenta il vero campo di gioco di una """"nuova cultura della comunicazione""""."" -
Paura... e allora? Kit di sopravvivenza per manager che vogliono cavalcare l'incertezza professionale
Quante volte abbiamo pensato che sarebbe meglio non avere mai paura? Di cambiare, di mettersi in discussione, di vedere crollare le proprie certezze. Questo libro ci aiuta a vedere la paura come una risorsa per reinventare noi stessi. Per vivere la crisi come occasione di ricostruzione della nostra identità, nuova e più solida. Cosa fare , cosa pensare, a chi rivolgersi quando la paura e l'imprevisto diventano compagni di viaggio? Troverete un kit di sopravvivenza per imparare con semplicità ed efficacia a superare le situazioni difficili che la vita riserva, 'istruzioni per l'uso' e soluzioni che personaggi del mondo delle aziende hanno già utilizzato con successo nella loro esperienza, che possono essere utili a ciascuno di noi, per trovare nella paura quella forza vitale che può forse deve sostenere l'esistenza. -
Effetto Med. Immagini, discorsi, luoghi
Questi e molti altri sono i modi in cui, quotidianamente e nei luoghi più disparati (guide turistiche, istituzioni politiche, manuali di cucina, discorsi pubblicitari, web...) si parla di Mediterraneo - come fosse una realtà chiara, univoca, esplicativa. In realtà, andando a guardare più da vicino (e con gli strumenti della semiotica) i discorsi che hanno per oggetto il Mediterraneo) (dal discorso turistico-promozionale a quello culinario a quello geopolitico sul web), i luoghi che sono parte dell'Italia mediterranea (dalla costa toscana a quella adriatica, fino alle isole siciliane), le immagini che vengono associate alla mediterraneità, diventa subito evidente quanto ""il Mediterraneo"""" sia una categoria culturale e variabile: aldilà della realtà geografica, marittima, non c'è un Mediterraneo condiviso, ma un insieme di valori, figure, emozioni, memorie che vengono giocate - in modo ogni volta diverso - per creare un effetto Med, solo in apparenza univoco."" -
Niente di più facile, niente di più difficile. Manuale (pratico) per la comunicazione
Comunicare è apparentemente facile come bere un bicchiere d'acqua, nel quale però proverbialmente si rischia di perdersi.""Niente di più facile, niente di più difficile"""" è un manuale per non annegare nel complesso mondo della comunicazione. Un libro ricco di analisi e consigli da parte di chi la comunicazione, specialmente quella d'azienda, la pratica tutti i giorni sul campo da molti anni e sa che al di là delle teorie (che pure non mancano in questo volume) quel che conta per un bravo comunicatore è una miscela di sensibilità individuale, visione dall'alto, conoscenza della realtà e capacità di maneggiare gli strumenti a disposizione. È finita l'epoca del comunicatore considerato una specie di stregone capace di manipolare le coscienze in maniera subliminale. Non è più tempo per i """"persuasori occulti"""": oggi comunicare è un'attività puntuale che richiede tecnicalità, competenze specifiche ed esperienza. Il manuale di Gianni Di Giovanni e Stefano Lucchini ha il merito di essere utile e con un taglio marcatamente pratico. In queste pagine, infatti, gli autori hanno fatto confluire la loro lunga esperienza di comunicatori in aziende italiane di primissimo livello, e in particolare in una grande azienda come Eni, analizzando i media tradizionali e senza trascurare i nuovi media, che stanno profondamente cambiando anche il mondo della comunicazione."" -
Comunicazionepuntodoc (2010). Vol. 3: La vertenza comunicazione.
Il focus di questo numero è la ""vertenza comunicazione"""" e cioè la crisi di reputazione degli studi in Scienze della Comunicazione di cui i media e la politica si sono fatti, come al solito, """"intelligente"""" megafono. Perché in tutti i paesi occidentali esistono corsi di Comunicazione e in Italia costituiscono un """"problema""""? La risposta va cercata in una serie di peculiarità del caso italiano, dalla mancanza di una cultura dei dati alla più provocatoria ipotesi di un permanente """"familismo amorale"""". Senza contare la sconcertante capacità delle classi dirigenti di inventare ostacoli e a limitare le chances per i giovani. """"Comunicazionepuntodoc"""" risponde attraverso le testimonianze di chi da anni conduce studi sull'offerta formativa degli atenei italiani e sul destino dei laureati nel mondo del lavoro, come Andrea Cammelli (AlmaLaurea) e Barbara Mazza (Osservatorio delle Facoltà di Comunicazione); ma anche di chi ha visto nascere nei corsi di Comunicazione iniziative la cui carica innovativa è un ponte verso le aziende: tra gli altri, Stefano Rolando (Rivista Italiana di Comunicazione Pubblica), Renato Fontana e Priscilla Martella (responsabili del progetto di placement Stay Open), Lucio Fumagalli e Davide Tamburlini (4CHANGING) e Marco Stancati (Associazione Comunicazione Pubblica). E soprattutto, gli stakeholder più interessati: gli studenti."" -
Mobile marketing: la pubblicità in tasca
Siamo nel pieno della ""rivoluzione mobile"""": la diffusione esplosiva degli smartphone, la proliferazione dei tablet e il progredire delle nuove tecnologie consentono sempre più di collegarci e di rimanere connessi in mobilità. Si sono aperti nuovi e straordinari scenari non solo per noi quotidiani utilizzatori ma anche e soprattutto per le aziende che hanno ora un'opportunità straordinaria: poter interagire con il proprio target in ogni momento e in ogni luogo, misurandone efficacia e rientro economico. Come farlo? Ce lo raccontano in modo semplice e accattivante gli autori del volume, spiegando quali sono le reali opportunità offerte dal mobile marketing, l'innovativa e straordinariamente efficace strategia di comunicazione che permette, con i suoi diversi strumenti, di valorizzare al massimo l'esperienza mobile dell'utente, rendendola un momento gratificante di """"condivisione digitale"""". Gli autori delineano gli scenari presenti e futuri della pubblicità su telefonino, spiegandone i protagonisti: applicazioni, m-sites, ad server, tipologie di advertising, a chi rivolgersi, con un occhio di riguardo a una chiara spiegazione di come funziona il mercato, descrivendone meccanismi e numeri. Tra i protagonisti del mobile marketing ci sono anche eminenti esperti che hanno rilasciato agli autori interviste per fornire nuovi spunti di riflessione e approfondimenti."" -
PNL. L'arte dell'interazione. Sviluppare le abilità di comunicazione e di relazione
"Abbiamo inteso costruire un manuale relativo ai principi e alle tecniche principali della PNL (Programmazione Neurolinguistica), in modo da fornire al lettore una guida pratica da utilizzare nella vita di ogni giorno. La PNL può essere applicata nei più differenti contesti di vita (personale, familiare, educativo, nello sport professionistico) ma noi abbiamo inteso affrontarla anche secondo un 'ottica aziendale, questo anche perché noi tutti passiamo gran parte della nostra vita in azienda e la qualità delle relazioni che intratteniamo in tali ambienti, influenza anche la nostra vita quotidiana. La PNL si basa, originariamente, sulle idee dell'antropologo Gregory Bateson, poi sviluppate negli anni settanta da John Grinder e Richard Bandler. Essa si occupa principalmente di comunicazione interpersonale, """"esperienza """" e ricerca del miglioramento. Offre un approccio strutturato al comportamento umano, al punto che certi la definiscono come la struttura dell'esperienza umana. Noi potremmo anche definirla """"l'apprendimento di come le persone funzionano """". Con questo volume la PNL esce da un ambito ristretto di specialisti, per essere offerta al mondo del lavoro il quale, ed è bene non dimenticarlo, è fatto sempre da persone. Esseri umani che ogni mattina si svegliano, salgono in auto, accompagnano a scuola i figli, pensano alle rate del mutuo, alla riunione che li attende e a come faranno a gestire i """"mostri"""" che li attendono nel corso della giornata.""""" -
Comunicazionepuntodoc (2012). Vol. 6: Strumenti sociologici per i media studies.
Il sesto numero di ""Comunicazionepuntodoc"""" vuole dare spazio ad un radicale ripensamento delle teorie sugli effetti dei media che è in corso nel Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale della Sapienza, e che non può fare a meno del più ampio numero di voci """"esterne"""" per trovare, anzitutto, contributi di conoscenza ad un'ipotesi forte: un bilancio critico delle conseguenze sociali della comunicazione mostra più promesse mancate che mantenute. Questa riflessione passa non solo per un'attenta recensione dei territori della crisi (scuola, politica, giornalismo etc), ma anche per la riscoperta degli strumenti e delle categorie interpretative sociologiche """"classiche"""" - spesso sottovalutate dai cultori del """"nuovismo"""" - come tradizione da riscoprire per quanti aspirino ad indagare il rapporto tra società e comunicazione."" -
Artefici del nostro destino. Realizzare se stessi tra lavoro e famiglia
Per affrontare il tema della conciliazione tra ambito professionale e ambito familiare è necessario considerare non solo realtà e vincoli aziendali e societari, ma puntare i riflettori anche sui lavoratori. Nessuna iniziativa istituzionale di conciliazione famiglia-lavoro, soprattutto se innovativa rispetto agli strumenti classici, può avere successo senza il coinvolgimento che le singole persone compiono su se stesse. ""Artefici del nostro destino"""" stimola ognuno a cambiare prima di tutto se stesso, per cambiare anche l'ambiente circostante e creare il giusto equilibrio tra i """"tempi professionali"""" e i """"tempi di vita"""", con un approccio che si inserisce negli ormai ben sperimentati percorsi di coaching e di leadership personale. Oltre le teorie della responsabilità sociale verso i propri stakeholder, le aziende, come qualsiasi attività organizzata, devono progressivamente diventare parti consapevoli di sistemi più complessi, ma non per questo più rigidi, basati sulle logiche della costellazione del valore nelle quali le persone, siano esse clienti o a maggior ragione collaboratori, devono essere riconosciute come attori e non semplici risorse umane dalle quali acquisire alcune utilità. In questa prospettiva si tratta quindi di riconoscere e rafforzare il principio di sussidiarietà tra le famiglie, le aziende, i diversi soggetti della società civile e le istituzioni, sussidiarietà che si adatta alla realtà complessiva di riferimento, pur rispettando le prerogative di ciascuno."" -
Illustratori italiani. Annual 2011. Ediz. italiana e inglese
"Speriamo di avere valorizzato la capacità e la libertà espressiva degli illustratori, proponendo, a chi opera nei settori tradizionalmente legati all'illustrazione, una panoramica in divenire positivo, e garantendo a tutti, anche a coloro che non hanno avuto opere selezionate, un terreno futuro di lavoro e di ricerca espressiva di qualità."""" (Giulia Orecchia) """"Al di là del gusto e del background personali è stato costruttivo adottare una linea critica condivisa alla professione di illustratore contemporaneo, sempre in bilico tra problematiche tecniche e di personalità, tra esigenze artistiche e di mercato. Penso che proprio la tensione insita in questi rapporti rappresenti inevitabilmente e invariabilmente il cuore di un'illustrazione brillante."""" (Franco Cervi) """"Le illustrazioni che si susseguono parlano da sé. Nel corso della giornata si discute e si critica il lavoro centinaia di volte, tanta è la mole del lavoro presentato. La scrematura che viene condivisa in giuria si presenta come una bellissima e affascinante carrellata di opere. Il libro che avete tra le mani ne è la testimonianza."""" (Stefano Colombo) """"Oltre 700 illustrazioni, tutte straordinarie e originali. Non nascondo che l'esperienza di giurato [...] oltre a gratificarmi, mi abbia messo profondamente in crisi, proprio per l'ottimo livello complessivo delle proposte, tra cui è stato difficile scegliere."""" (Ovidio Sutti)" -
L' IVA occulta. Un caso di technological fiscal drag? Perché in Europa si fugge da un «beneficio»
Lo studio dimostra come l'esenzione senza diritto alla detrazione fosse stata accettata dal legislatore degli anni '70 conscio che ciò avrebbe comportato il venir meno della neutralità dell'imposta determinando il fenomeno dell'""IVA occulta"""". Era però chiara la consapevolezza che l'esenzione avrebbe rappresentato un """"beneficio"""" a favore di comparti socialmente meritevoli dove la produzione era caratterizzata da una forte componente di lavoro, con pochi acquisti e poca tecnologia (sanità, cultura, educazione, sport). Beneficio ritenuto superiore a quello connesso all'applicazione dell'aliquota ridotta sociale. La ricerca quantitativa evidenzia in modo chiaro come una stima prudenziale del fenomeno """"IVA occulta"""" mostri un'incidenza aggregata vicina all'aliquota sociale (in Italia il 4%) registrando però incidenze negative di gran lunga superiori a danno delle strutture tecnologicamente più avanzate e prossime al 10%. Si spiega così il diffuso desiderio di """"fuggire dall'esenzione"""" riscontrato nei contenziosi promossi in vari paesi europei che in alcuni casi presentano tratti perfino umoristici. Il fenomeno del """"technological fiscal drag"""" risulta inoltre in conflitto con l'obiettivo comunitario di un sistema fiscale che favorisca la """"modernizzazione del modello sociale europeo""""."" -
Human brand. Le strategie di marca e i sentieri che hanno un cuore
Se immaginiamo di ricomporre la nostra vita attraverso dei frammenti riuniti in un grande album fotografico, anche per certe marche che ci sono care dovremmo trovare un posto. Alcune ci aspettano ancora sugli scaffali del supermercato o di qualche negozio, altre non esistono più, sono state spazzate via dall'avanzare della tecnologia, dal capriccio di consumatori onnivori o dalla prepotenza dei concorrenti. Per la marca esiste la prospettiva di una vita ben più intensa di quella che gli esperti le organizzano all'interno di schemi e modelli. Lei ama l'aria rarefatta della relazione: con se stessa, con la concorrenza, con i valori di riferimento, con la sua storia passata e con il futuro; con i consumatori che ha incontrato, sfiorato, perduto e con quelli che la sceglieranno ancora. Una marca ricorda, immagina, rimpiange, si illude; qualcosa alla concorrenza e, a sua volta, viene citata, presa a modello. Una marca può creare nuovo lavoro o costringere a salire sui tetti chi il lavoro lo ha perso. Nessuno pensa a tutte queste cose mentre va in giro a guardare le vetrine, ed è giusto che sia così. -
Dal libro di natura al teatro del mondo. Studi in onore di Adalgisa Lugli
Nel febbraio del 2006 è stato organizzato dalla Scuola di Specializzazione in Beni Storici Artistici e dal Dipartimento delle Arti Visive dell'Alma Mater un seminario di studi in onore di Adalgisa Lugli, la grande storica dell'arte che si è laureata a Bologna con Francesco Arcangeli e che ha intessuto nel tempo rapporti di lavoro con amici e colleghi dell'Università di Bologna. L'incontro si è tenuto nell'Aula Magna della Biblioteca Universitaria, luogo privilegiato dalla Lugli nei giovanili percorsi universitari, ed ha visto il concorso di studiosi appartenenti a diverse generazioni in un clima di autentica partecipazione umana e scientifica. La 'varietas' dei contributi, raccolti in questo libro rispecchia la poliedrica genialità degli interessi di Adalgisa Lugli, che ha saputo intrecciare Naturalia e Mirabilia in un confronto innovativo fra passato e presente, intraprendendo un viaggio del tutto originale nella storia e nella critica d'arte del secondo Novecento. E l'omaggio della ""sua"""" Università alla storica dell'arte che ha lasciato tracce indelebili nelle vicende storico-artistiche del secolo passato."" -
Il design non perde lo smalto. La potenzialità dei materiali smaltati. Ediz. italiana e inglese
"Metallo smaltato"""" richiama subito alla mente qualcosa di """"modernariato"""", ovvero le cucine economiche, le vasche da bagno, i secchi per l'acqua e per il latte degli anni '50 e '60. Questo materiale quindi può sembrare un materiale del passato e non più attuale. Invece, grazie agli enormi sviluppi della scienza e della tecnica, ha ritrovato una nuova giovinezza e può, e potrà, giocare un ruolo importante nel mondo delle finiture superficiali. Colori inimmaginabili fino a poco tempo fa, finiture intriganti, sorprendentemente lisce e luccicanti, permettono di sognare una nuova pelle per i prodotti. Questo libro con oggetti e prodotti, iconici o meno, cerca di stuzzicare la fantasia d'ingegneri, designer e progettisti nell'utilizzo di questo nuovo-vecchio materiale lasciando all'immaginazione possibili infinite applicazioni." -
La retorica. Storia e teoria. L'arte della persuasione da Aristotele ai giorni nostri
La retorica è una vecchia signora che per secoli ha fatto parte di ogni enciclopedia delle arti e scienze redatte nella cultura dell'Occidente, ma poi, quando dall'Illuminismo in avanti è sembrato che la sola scienza sicura fosse quella affidata ai procedimenti rigorosi della ragione analitica, se ne è decisa la rottamazione. Finché, nel secolo scorso, un giurista belga, Charles Perelman, è venuto a ricordarci che ci sono settori di fondamentale importanza per l'uomo, quali i processi nei tribunali, i dibattiti politici, le valutazioni critiche delle opere d'arte, in cui non si può pretendere di raggiungere il vero, ma soltanto un qualche grado di probabilità, e comunque bisogna lottare per imporre le proprie tesi, appoggiandole a una argomentazione non solo sicura nei passaggi, ma anche condita con i piaceri dell'eloquenza e con una calda onda emotiva. Così, il busto di Cicerone è stato tolto dal solaio e rimesso in bella vista. Questo anche perché, come McLuhan ci ha insegnato, oggi grazie al web e alla rete le parole non volano più via ma restano allo stesso modo della scrittura. Tutta questa trama secolare viene qui seguita e ricostruita punto per punto, un occhio alla filologia, un altro all'attualità. -
La maschera neutra
Beatrice è una ragazza sfuggente e misteriosa. Sa che a volte, per ritrovare se stessi, bisogna accettare l'idea che un avvenimento possa condizionarti la vita per sempre. Massimo, invece, è un ragazzo che ancora deve imparare a conoscersi. Dopo la morte del padre, si è trasferito con la madre in Italia, a Milano. Presto si rende conto di trovarsi in una città estranea e poco accogliente, dove pare che le persone procedano in massa verso una vita di insoddisfazioni. Anche Massimo si sente smarrito e triste. Vorrebbe tornare al suo Paese, ma l'incontro casuale con Pietro lo conduce nella vita di Beatrice. Sedotto dal fascino inaccessibile della ragazza e deciso a scoprire cosa nasconda il suo passato, inizierà per lui un cammino che lo porterà poco alla volta a capire ciò che desidera dal suo futuro. Diventato psichiatra, la sua storia si intreccia alla vita dei pazienti attraverso temi cardine quali la malattia, l'omosessualità, i legami intimi. Voci interiori capaci di raccontare realtà comuni, ma anche di interrogarsi su argomenti profondamente critici come quello della violenza, della pedofilia, di amori che diventano gelosie e di gelosie che si trasformano in ossessioni. -
Mad for guitar. Storie di chitarre
Quindici racconti dedicati allo strumento più popolare e amato del mondo: la chitarra. Quindici storie rock in cui la chitarra appare come non l'avete mai vista: da scaccia-topi a mezzo di rievocazioni ed esorcismi, da catalizzatore di frustrazioni a metafora per abitudini sconce, fino alla toccante dichiarazione d'amore di Massimo ""Ice"""" Ghiacci dei Modena City Ramblers nella sua bonus track finale. Un libro che racchiude i migliori racconti presentati al concorso letterario """"Mad for guitar!"""", realizzato in occasione di Music Heaven Bologna, gli eventi off del Music Italy Show 2010."" -
Expo la scommessa. Come giocarsi il futuro dell'Italia con un evento di comunicazione
Il 31 marzo 2008 Milano vince l'Expo 2015. Con 85 voti conquista la manifestazione e sbaraglia la concorrenza di Smirne. Nasce una scommessa. Una Grande Scommessa: di fare di Expo 2015 il caposaldo di riferimento per la battaglia contro la fame mondiale sotto il tema ""Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita"""" creando un grande evento di comunicazione che sia in grado di rilanciare il nostro paese, da anni schiacciato sotto una grave crisi economica. L'Expo è quell'evento di comunicazione, un'opportunità unica per l'Italia che non può essere fallita. Se così fosse, rischierebbe di trasformarsi in un boomerang per tutti. L'Italia è il paese del lusso, del bello e del buono: dovrà saper comunicare queste caratteristiche inimitabili, di fascino che il mondo intero ci invidia e reinventarsi un posizionamento nel panorama internazionale. È una storia da raccontare che parla dell'Expo come porta di comunicazione dell'Italia con il resto del mondo e come porta di entrata del mondo intero che in Italia incontrerà la gente che sa accogliere, i paesaggi che sanno imprimersi nella memoria, la moda, il design, i prodotti tipici, i vini e il cibo. È un paese che va comunicato e raccontato fin da subito. Perdere il tempo e il ritmo della comunicazione sarebbe imperdonabile. E il calendario dà un imperativo: serve muoversi già oggi. Serve indicare alle aziende italiane cosa fare prima, durante e dopo l'Expo, come scegliere le location per il fuori-Expo, capire come fare pubblicità alla manifestazione...""