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Metonimia e metafora
È stato Giambattista Vico a ridurre i molti tropi della tradizione retorica classica a quattro figure fondamentali: metonimia, sineddoche, ironia e metafora. Mettendo tra parentesi la figura-maschera dell'ironia, l'autore di questo brillante saggio — che attraverso gli esempi più diversi, da Hugo a Rabelais, da Dante a Proust, Michaux e Ionesco, disegna un'affascinante mappa della situazione retorica contemporanea — scrive: «La nostra ambizione è di mostrare che questa 'trinità' attualizza in realtà una sola persona, generata da un'unica essenziale operazione mentale». Cosi presto il discorso si focalizza sulla dicotomia metafora-metonimia, che tanto peso ha avuto sul formarsi della critica contemporanea, binomio ormai classico — come osserva Pier Marco Bertinetto nella sua introduzione — nell'ambito degli studi contemporanei sul linguaggio, specialmente in seno agli studi che si svolgono a cavallo dello spartiacque tra linguistica e letteratura. ""Il pensiero corre naturalmente a R. Jacobson aggiunge Bertinetto ed al suo abbozzo di una tipologia delle forme letterarie, che avrebbe ai suoi poli estremi la poesia ‘pura' (metaforica) e la prosa ‘pura' (metonimica)""""."" -
Gli oggetti di Montale
Nei saggi che costituiscono il nucleo di questo volume Blasucci illustra magistralmente alcune peculiarità della lingua poetica montaliana. L'autore si sofferma innanzi tutto sulla grande ricchezza oggettuale che caratterizza l'opera di Montale e ne individua le diverse funzioni poetiche. Nel processo linguistico antipetrarchesco iniziatosi nella nostra letteratura ai primi dell'Ottocento Montale costituisce infatti una tappa decisiva verso l'allargamento del ""dicibile poetico"""", fino a includervi i dati della realtà più trita (ivi compresi quegli “oggetti tecnologici” che popolano la nostra quotidianità di moderni: l'altoparlante, il cronometro, il grammofono ecc.) in funzione lirica e non comica. Emerge dal complesso di queste analisi la visione di un poeta che è da considerare un classico a tutti gli effetti e che, senza gesti clamorosi, ha rinnovato profondamente l'idea stessa della poesia."" -
Solus ad solam
"Solus ad Solam"""" è un opera postuma, pubblicata nel 1939, un anno dopo la morte dell'autore. Il Vate da libero sfogo ai suoi sentimenti e ci fornisce un esempio di autobiografismo. L'opera è il diario che D'Annunzio scrisse nei primi mesi dell'autunno del 1908 e narra della perdita della ragione di Giusini, la contessa fiorentina Giuseppina Mancini, sua amante. Ledizioni ripubblica questo volume già edito da Sansoni editore il 25 marzo del 1939." -
Genius 01
Anno 2092. Nel Vecchio Mondo inquinato dal silicio e dall'umidità dell'energia a idrogeno, si dipana un thriller poliziesco dal ritmo serrato. I suoi protagonisti sono condotti, in un'atmosfera soffocante, attraverso quartieri della Repubblica Federale Europea corrotti, disgregati, ricostruiti sinteticamente: il centro ginevrino blindato sotto una cupola climatizzata, Milano tra la Certosa e il Duomo sorretta da esoscheletri, S. Lorenzo oppresso e sgretolato da un calore liquescente, Belleville di Parigi trasformato in una casba autarchica. Abraham Cohen, commissario della dipartimentale ginevrina, ebreo sradicato, violento, soggetto a stati allucinatori da droga, con un passato di sregolatezza e delinquenza, è costretto a scavare al fondo della verità dell'omicidio della moglie. Sarah Cohen è stata, dunque, vittima di un attentato di matrice islamica o bersaglio premeditato di un'attività d'intelligence? -
Il testo a quattro mani. Per una teoria della lettura
Questo libro, in linea generale, vorrebbe tentare di rispondere a una domanda. Una domanda semplice, fondamentale, articolata e riprodotta in una sequenza di sotto-domande, lungo una progressione di questo tipo: Che cos'è la lettura? Come funziona? Qual è il suo rapporto con il testo letterario? Qual è il ruolo del lettore? Quali conseguenze critiche può avere uno studio orientato sulla ricezione? -
Rime
"Uno dei due occhi di Firenze al tempo di Dante"""" (l'altro, naturalmente, era Dante), così disse di Guido Cavalcanti Benvenuto da Imola nell'età ormai di Petrarca e di Boccaccio: testimonianza di una fortuna ininterrotta, fondata su un'""""altezza d'ingegno"""" che Dante fu il primo a riconoscergli. Assieme alla Vita Nuova, le sue rime costituiscono l'apice della cultura poetica e non solo poetica fiorentina di fine Duecento, e il pegno di un primato che è anche rinnovamento totale, appena ai primi passi, di una civiltà. Sotto la specie di una stretta osservanza naturalistica, ossia dei dettami della """"filosofia naturale"""" (ma altrettanto imponente è il magistero retorico), è l'esperienza irripetibile del fenomeno amoroso che si dispiega per la prima volta in tutta la sua verità, anche in dialogo (e in controcanto) con altri poeti, in ispecie con Dante: che vorrà dire la riflessione, in una mirabile canzone, sull'essenza d'amore, o la sua proiezione sul magico schermo delle occasioni quotidiane. La raccolta include tutte le rime dei corrispondenti o comunque a lui indirizzate, e quelle di una figura minore della sua casa, il fratello Iacopo." -
Bibliographie der troubadours
"Les provençalistes sont gens heureux"""" scriveva Charles Samaran, fornendo, nella prima annata da lui diretta della """"Bibliothèque de l'École des Chartes"""" (96, 1935), una breve notizia della Bibliographie des manuscrits littéraires en ancien provençal di Clovis Brunel, ancora fresca di stampa. E spiegava le ragioni di questa fortuna: """"Leur domaine est vaste, mais non démesuré. Ils peuvent, sans tomber dans le découragement, en dénombrer les richesses; ils peu-vent aussi revenir de temps en temps sur les répertoires existants pour les améliorer encore""""." -
Diritto e narrazioni. Temi di diritto, letteratura e altre arti. Atti del 2° Convegno nazionale (Bologna, 3-4 giugno 2010)
Il presente volume raccoglie i contributi del secondo convegno nazionale della Italian Society for Law and Literature (ISLL) ""Diritto e narrazioni. Temi di diritto, letteratura e altre arti"""" che si è svolto a Bologna nel giugno del 2010."" -
Il disagio della simulazione
"Negli ultimi vent'anni le tecnologie per la simulazione e la visualizzazione hanno cambiato il nostro modo di rapportarci con il mondo. In """"Il disagio della simulazione"""", Sherry Turkle esplora gli aspetti di questo cambiamento epocale: studenti di architettura che non disegnano più a mano, scienziati e ingegneri che ammettono che le simulazione al computer sembrano più reali degli esperimenti nei laboratori.La simulazione richiede che ci si immerga nel suo mondo, ed i benefici sono chiari: gli architetti possono creare edifici impensabili prima, gli scienziati manipolano la struttura delle molecole in uno spazio virtuale, i medici imparano l'anatomia su corpi umani digitali. Ma una volta immersi siamo più vulnerabili. Ci sono pro e contro. Gli scienziati più anziani descrivono i giovani come """"ebbri di codice"""", mentre i giovani cercano in tutti i modi di carpire la conoscenza tacita dei più anziani. Da entrambe le parti si avverte il divario generazionale: c'è il timore che con la simulazione qualcosa sfugga per sempre."""" (Sherry Turkle)" -
Dopo la transizione. Welfare e povertà in Europa centro orientale
Com'è cambiato il welfare state in Europa Centro Orientale con la fine del socialismo? L'avvento dell'economia di mercato ha inciso sulla distribuzione del benessere nei Paesi in transizione? Chi sono i nuovi poveri dell'Europa allargata? In che modo le politiche sociali contribuiscono ad esasperare i confini tra inclusione ed esclusione sociale? Il testo affronta alcuni dei principali nodi legati alla trasformazione delle politiche sociali nei paesi post-comunisti e fa riflettere sulle relazioni esistenti tra orientamenti normativi, policy design e giustizia sociale. -
Momenti di storia del pensiero sociologico
Questo volume raccoglie testi scritti in varie occasioni nell'arco di circa mezzo secolo. Riunisce saggi, articoli, introduzioni e prefazioni alle traduzioni italiane di classici più o meno noti, oltre a relazioni e interventi tenuti durante svariati convegni. Testimonia l'incessante attenzione di Alessandro Cavalli nei confronti delle molteplici tematiche inerenti la storia del pensiero sociologico. Quattro personaggi occupano la scena: Max Weber, Georg Simmel, Werner Sombart e Norbert Elias. Coi primi due, in particolare, l'autore non ha mai smesso di ""dialogare virtualmente"""". Fonti inesauribili di riflessione, ne hanno influenzato - sia direttamente sia indirettamente - l'attività di ricercatore empirico, anche su argomenti in apparenza lontani dall'attenzione dei suoi referenti. Questi scritti, sebbene in parte superati dalla letteratura specialistica più recente, sono un invito rivolto alle giovani generazioni di ricercatori sociali a non trascurare i classici della loro disciplina, al fine di non appiattirsi sulla contemporaneità e sulla contingenza."" -
Identità compromesse. Cultura e malattia: il caso dell'allergia
L'allergia interessa sempre più persone nel mondo occidentale ed appare strettamente legata a temi quali l'inquinamento e lo stile di vita moderno. Chi soffre di questo disturbo si rivolge di norma all'allergologo, ma molte persone scelgono cure di tipo alternativo. L'autrice analizza e mette a confronto le interpretazioni di allergia fornite da diversi attori (pazienti, allergologi, medici alternativi),così svelando la loro intima connessione a riferimenti culturali specifici. Le molteplici interpretazioni di allergia, le loro costellazioni di significato e come esse si trasformano e si combinano nella terapia, costituiscono una prospettiva stimolante attraverso cui riflettere sul rapporto tra retorica identitaria, malattia e medicine, ma anche sui processi di pluralismo medico, di globalizzazione e d'ibridazione culturale. -
Eloquenza e letterarietà nell'Iliade di Vincenzo Monti
"Chi si ponesse a cercare questa traduzione del Monti, con intendimento di conoscere dove sia dissimile dall'originale, lontano, a nostro credere, dal trovare che scarna ella sia, vorrebbe anzi dire che talvolta è concitata più che la pacatissima poesia omerica. Il quale aggiungimento di energia... non è vôto frastuono, ma impeto di un animo passionato che detta secondo sua tempra"""": così scriveva Giovita Scalvini pochi anni dopo la prima edizione dell'Iliade montiana. Concorde nel considerare la """"bella infedele"""" del Monti come un'opera originale (se non addirittura, paradossalmente, come la più originale del poeta) caratterizzata da un'eccezionale unità di tono, la critica si è poi trovata divisa nella definizione di quest'ultimo. Articolandosi in tre distinte sezioni, il presente studio intende appunto contribuire ad individuare il """"tono"""" del capolavoro montiano, troppo sbrigativamente archiviato sotto la formula della """"grazia neoclassica"""" o viceversa svalutato in quanto può avere di barocco e di """"scenografico""""." -
La lettura digitale e il web. Lettori, autori ed editori di fronte all'ebook
Cosa cambia nelle abitudini di lettura di chi sceglie di leggere un ebook? In che modo l'editoria affronta i cambiamenti che il digitale porta con sé? Qual è il ruolo del web nel determinare queste trasformazioni? A queste ed altre domande un gruppo di undici book bloggers, riuniti in occasione di LibrInnovando 2011, tenta di rispondere in questo libro. A partire da un'idea di Marco Giacomello, gli autori offrono riflessioni e ricerche originali, utili tanto al lettore incuriosito dalle possibilità della lettura digitale quanto al professionista - l'editore, l'autore, il libraio - che si trova a vivere i mutamenti dell'editoria. Ma se cambiano i libri, cambia anche il modo di fare e diffondere cultura in Italia: l'ebook apre nuove possibilità di condivisione e socializzazione del sapere, che bisogna, criticamente, saper cogliere. Questo volume, parlando senza eccessivi tecnicismi e sempre con un profondo rispetto del lettore, sviluppa alcuni punti nodali e indica delle strade percorribili. -
Homo technologicus
Tra la nostalgia per i valori della tradizione e un nomadismo identitario ormai privo di memorie e confini, è sempre più evidente l'importanza che ha la tecnologia nel definire la creatura uomo: le macchine si connettono tra loro e con noi, ci assediano, ci invadono, ci pensano, forse ci spiano. Ma l'uomo dovrà proprio arrendersi alle fantasie inquietanti della tecnologia? Dopo ""II nuovo Golem"""", Longo continua il suo percorso presentandoci l'Homo technologicus, ibrido di uomo e macchina, integrato nella rete, probabile protagonista di un futuro artificiale e virtuale, forse candidato all'onniscienza e all'immortalità. Siamo davvero a questa soglia? Solo il futuro può rispondere a questa domanda, ma nelle riflessioni e nei racconti del libro (in cui a fianco dell'argomentazione saggistica riemerge in forme inedite la narrazione, insopprimibile bisogno umano) il lettore troverà spunti per un'analisi disincantata del nostro presente e del destino che ci attende."" -
Il latino del Pascoli e il bilinguismo poetico
Il rapporto tra la poesia latina del Pascoli e la sua poesia italiana è problema di antica data. I Carmina, riservati a una ristretta cerchia di lettori, ebbero più vasta diffusione grazie all.edizione mondadoriana (con traduzione italiana e brevi commenti redatti da vari studiosi), curata da Manara Valgimigli (19511). L'interesse critico per il bilinguismo pascoliano ebbe impulso innovativo con il Saggio sul latino del Pascoli (1961) del latinista Alfonso Traina: un saggio ormai classico, recentemente apparso - con significative aggiunte e rielaborazioni - in terza edizione. Questo volume, con la presenza di latinisti e italianisti, costituisce un bilancio e un rilancio di un cinquantennio di lavorio critico sul bilinguismo poetico di Pascoli e in generale sulla tradizione italiana di poesia in lingua latina. -
Un secolo di sentimenti. Amori e conflitti generazionali nella Venezia del Settecento
Un vento caldo e potente soffia nel Settecento in tutta Europa. Consegna parole cariche di energia ai figli mentre svuota quelle dei padri. Un vento nutrito di cultura, romanzi e frequentazione dei teatri, che a Venezia rende sempre più audaci i figli e le figlie. In questo libro li seguiamo mentre scrivono lettere, inviano suppliche per liberarsi da padri dispotici, sorprendono i parroci con matrimoni clandestini, rincorrono una dispensa per nozze segrete, fuggono di casa. Si appropriano di saperi giuridici ed ecclesiastici, di informazioni pratiche e di notizie per riuscire a realizzare i propri desideri. I padri invece escogitano impedimenti, chiedono correzioni e progettano matrimoni forzati. Sono anni, atmosfere, idealità che masticano poco il linguaggio dell'ubbidienza e del sacrificio: il confronto tra le generazioni è ampio e senza esclusione di colpi. La posta in gioco è del resto la libertà di vita. Il terreno dello scontro è l'amore, che in questo secolo si conquista un prezioso alleato: la cultura assegna infatti all'amore il compito di creare una comunità rigenerata e migliore. E soprattutto felice. -
La stauroteca di Bessarione fra Costantinopoli e Venezia
Nel 1472 giunse alla Scuola Grande di Santa Maria della Carità, donata dal cardinale Bessarione, una stauroteca che conteneva, oltre a frammenti del santo legno e della tunica di Cristo, una croce dorata e scene dipinte su tavola. In seguito alla soppressione della Scuola in epoca napoleonica, l'oggetto finì sul mercato antiquario e giunse nel 1820 a Vienna trovando posto nelle collezioni imperiali. Dopo la fine dell'impero austro ungarico e la restituzione all'Italia, la stauroteca ritornò nella sua vecchia ubicazione: la sala dell'Albergo della Scuola della Carità, divenuta nel frattempo sede delle Gallerie dell'Accademia. Il prezioso reliquiario fu aperto, per la prima volta dopo il 1765, a dicembre del 2010 dai restauratori della Soprintendenza speciale per il Polo museale della città di Venezia e dell'Opificio delle Pietre Dure e restaurato a Firenze nei laboratori dell'Opificio stesso. Gli interventi eseguiti, accompagnati da una sofisticata campagna diagnostica sull'oggetto, ha reso doveroso valorizzare i dati acquisiti e un confronto a largo raggio con studiosi di diverse discipline che hanno analizzato il contesto di produzione, la storia della stauroteca, il ruolo a Venezia del suo celeberrimo possessore Bessarione e il rapporto con la Scuola della Carità a cui fu donata. -
Così ho sedotto Roma. Amori, vizi e perversioni di Messalina
Roma, anno 41 dopo Cristo. Il crudele imperatore Caligola viene assassinato sul Palatino dai pretoriani, gettando la capitale del più grande impero del mondo nel caos più assoluto. Inaspettatamente salirà sul trono dei Cesari il maturo Claudio con a fianco la giovane moglie: la bellissima e spregiudicata Messalina. Inizia così una storia trascinante dei segreti più inconfessabili nella Roma imperiale del I secolo dopo Cristo. -
L' incantesimo globale. Il sonno del pensiero politico. Rischi ed opportunità dell'era digitale
La tecnologia digitale è una risorsa che potrebbe cambiare la vita di tutti sulla terra se svincolata dalla rincorsa al solo benessere materiale. Una presa di coscienza universale - Internet ci dà comunicazione e conoscenza in tempo reale - dell'indirizzo del capitale naturale ed umano verso bisogni non indotti dal consumismo, potrebbe umanizzare la vita su tutto il pianeta, ricordando non per sole elemosine i miliardi di persone afflitte da penuria dell'essenziale per i bisogni della vita e per esprimersi come persone. In mancanza del recupero del pensiero politico, che è morale o non è, per dirigere la nuova produttività c'è il rischio dello sprofondamento globale nella guerra di tutti contro tutti o della comparsa di nuove tirannie che, come sempre, imbriglieranno le masse ed ancora una volta sgombreranno il campo al sistema mercantile con i suoi profitti.