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Storia di Panorama
I Panorama sono le grandi tele (fino a 14 metri x 120) che, appese in una struttura cilindrica apposita, per tutto il corso dell'Ottocento affascinarono gli spettatori entusiasti offrendo l'ebbrezza di una visione a 360 gradi dei grandi episodi storici, dalle battaglie per terra e per mare alla Crocefissione di Cristo, ma anche di vedute reali o fantastiche, urbane o di elementi naturali: non a caso la parola stessa, nata per indicare questo genere di spettacolo, passò poi a indicare paesaggi gradevoli. Diffusi in tutta Europa e negli Stati Uniti e costruiti soprattutto nelle metropoli, ma presenti anche in città medio-piccole, ebbero in Italia una presenza relativamente esigua, per diversi motivi, soprattutto economici: di qui, a differenza di quanto si fa all'estero, un certo disinteresse nel nostro paese per gli studi su uno spettacolo dominante per oltre un secolo, soppiantato solo dall'avvento trionfale delle immagini in movimento del cinema. Tuttavia, anche in Italia nella seconda metà del secolo furono costruiti diversi Panorama: questo volume ricostruisce le vicende dei quattro Panorama di Torino indagandone le radici culturali, senza mai dimenticare che si trattò di un fenomeno europeo. -
Mudir
Questo libro autobiografico di Alfonso Calabrese ha un titolo abbastanza strano che viene spiegato subito nelle prime pagine. Il contenuto dei sei capitoli è soltanto la Parte Prima (che va da ottobre 1948 a dicembre 1985) di Tutta la mia prima vita che finisce nel marzo 2003. La Parte Seconda (da gennaio 1986 al marzo 2003) è ancora in fase di scrittura e sarà pubblicata, entro il 2014. Tutta la mia seconda vita verrà raccontata e pubblicata negli anni a venire. -
Attualità del pensiero di Carl Gustav Jung. Sguardi, pensieri, riflessioni
A più di 50 anni dalla morte di Carl Gustav Jung sono in molti a riflettere sull'attualità della psicologia analitica. Per questo motivo Temenos è andata a intervistare alcuni tra i più attivi analisti junghiani: Federico De Luca Comandini, Marco Gay, Marco Garzonio, Robert Michael Mercurio, Michele Oldani, Augusto Romano, Daniele Ribola, Murray Stein, Carla Stroppa, Giulia Valerio, Antonio Vitolo, Claudio Widmann. È probabile che lo spirito di Jung non sia mai stato così vivo. La sua natura caleidoscopica e la prospettiva epistemologica complessa che anima la psicologia analitica offrono di continuo preziosi sguardi e straordinarie chiavi di lettura al ricercatore interessato alla comprensione dell'attuale nei suoi risvolti antropologici, sociologici e psicologici. -
Il segreto della malaria
Per millenni le epidemie hanno imposto le proprie regole esoteriche, attraverso l'invisibile e, da parte sua, la scienza è rimasta pressoché impotente verso questo mondo nascosto. La febbre da malaria è quella che più di tutte rappresenta questo quadro di mistero. Un quadro che in Europa inizia a cambiare tra fine Settecento ed i primi dell'Ottocento, attraverso l'avventura e la curiosità dell'ignoto geografico, e dell'invisibile della malattia. Il fine di questo testo, nato da una serie di ricerche d'archivio, è quello di proporre un quadro storico dettagliato dell'enorme complessità del pensiero Ottocentesco, presentando una serie di tematiche attraverso le diverse discipline di studio. -
Il welfare aziendale. Dallo stress lavoro correlato allo sviluppo della qualità
Il libro si sviluppa attorno alcune dimensioni del welfare aziendale che trovano una sintesi nel ""benessere organizzativo"""". Sono diverse le prospettive con cui può essere analizzata la sua multidimensionalità (giuridica, sociologica, filosofica, degli studi di strategia e di teoria dell'organizzazione). Gli autori, senza trascurare i tratti salienti di queste visioni integrative, si focalizzano sulle prospettive della psicologia del lavoro. Il libro si qualifica per un approccio analitico rigoroso, attraverso l'utilizzo delle categorie e degli strumenti di lettura propri dello psicologo del lavoro, non esaurendosi tuttavia in una trattazione teorica degli argomenti sottoposti a riflessione, ma scrutando i fenomeni del reale organizzativo in un contesto complesso, sistemico, come quello aziendale."" -
I ragazzi dell'Atletica Worms
Questo libro ha come protagonisti i ragazzi fortunati nati nel Dopoguerra, racconta la storia dei loro cortili, dei loro quartieri, della loro spensierata e sognante giovinezza. È la favola di chi ha avuto il privilegio di potersi inventare la vita quando c'era davvero poco, ma in realtà c'era tutto l'indispensabile per essere eterni Peter Pan. -
Sulle tracce di una sciamana. La ragnatela incantata
Luglio 2000, Afghanistan. Culla dell'integralismo islamico. Scenari di guerra. Traffico di armi e droga. Corruzione. Ingerenze internazionali. Sean e Shona, i due protagonisti del racconto, si recano nella Valle del Panjshir per realizzare un reportage sui mujaheddin che si oppongono al regime talebano. Lui è uno psicologo, di madre spagnola e padre scozzese. Lei è una giornalista free-lance, di madre senegalese e padre olandese, ed è anche una sciamana Dogon. Arrivato in Panjshir via Tajikistan, Sean viene informato da Shona del motivo reale della loro missione in territorio afghano. Portare in salvo una bambina, Dhangal, di madre australiana e padre francese, rapita in Pakistan da una organizzazione criminale islamica alla quale l'ISI, il Servizio segreto pakistano, ha commissionato l'omicidio del padre, collaboratore dei servizi segreti francesi, e poi venduta ai talebani. Dhangal è destinata ad essere una sciamana. Shona, alle soglie del Terzo Millennio, deve dare vita a una nuova generazione di sciamane mentre Sean scopre di essere, un Cumbo. Il reportage si trasforma in una corsa per la sopravvivenza, che riserva strane sorprese. Abbastanza strane da tessere la trama di una ragnatela incantata. -
Una bella vacanza. Forse
Un filo sottile ma ben visibile lega nel professor Prospero Marino le sue ormai datate passioni: la Sicilia, terra d'origine dai prepotenti ricordi e richiami; la ""sua"""" Bologna, amata città che lo ha adottato e gratificato; la Gastroenterologia, disciplina alla quale ha dedicato la vita professionale. Un colore, un portico, un volo d'aereo gli consentono di ripercorrere con vivace chiarezza una vita intensa e uno straordinario trentennio; ed evocare, cantare e accedere agli anfratti delle emozioni indimenticabili, di ricordi semplici o eroici, romantici o erotici che accompagnano l'esistenza. Ma l'esperienza non è mai troppa... e Marino si ritrova, e anche ben volentieri, a lasciarsi tentare dalla natia Libea. Tuffandosi in una vicenda umana, ancor prima che politica, che non ha tempo né spazio, ieri come oggi e forse domani, con il rincorrersi dei fantasmi di Sciascia, di Tomasi di Lampedusa, di una politica che non si smentisce. Una scrittura asciutta, radicata nella dura e secca cultura scientifica, eppure capace di regalare pagine di vera poesia e di suscitare sensazioni fisiche ai ricordi che pian piano si materializzano."" -
Al cinematografo
Si tratta di un racconto (""novella"""") che narra la vicenda di Gastone Fedi, un intellettuale giovane e scapolo che frequenta le proiezioni di un cinematografo urbano per tre serate accendendosi d'amore per il cinema e per una deliziosa e assidua frequentatrice. Considerando la data di edizione (1907) può essere considerato come un """"incunabolo"""" e probabilmente il primo esempio letterario a tema cinematografico. La """"novella"""", oggi semisconosciuta che all'epoca ebbe straordinario successo, assolve al compito di far conoscere al lettore odierno, quasi per esperienza immediata, quelle platee cinematografiche di inizio secolo, su cui si sono avute finora solo notizie incerte. Di qui l'importanza anche storica del testo di Fabbri. """"Questo libro, che rimette in circolazione una novella sconosciuta di uno scrittore dimenticato, promette di lasciare il segno nella fase storica iniziale della cultura italiana del Novecento. Infatti la ristampa di 'Al Cinematografo' (1907) e il tratteggio del profilo intellettuale di Gulatiero Fabbri inducono a retrodatare l'incontro fra cinema e letteratura in Italia e a ritoccare i lineamenti primordiali della nostra critica cinematografica."""" (Dalla postfazione del curatore Sergio Raffaelli)"" -
Il corpo racconta. Psicosomatica e archetipo
Molti libri trattano di psicosomatica, ma questo nuovo testo di Maria Pusceddu lo fa in modo del tutto particolare. L'autrice ha una formazione scientifica che le permette di vedere il corpo e i suoi organi come frutto di una lunga evoluzione della materia vivente, la cui storia è sedimentata in essi; inoltre la sua formazione psicologica junghiana le consente una visione della psiche umana attuale come frutto dell'evoluzione della coscienza sedimentata nell'inconscio collettivo. In entrambi i casi, andando a ritroso, si va alla ricerca degli elementi fondanti: si tratta delle funzioni (per esempio nutrizione, riproduzione, ecc.) che strutturano gli organi e delle funzioni che danno forma alla psiche e alle sue immagini. In entrambi i casi possiamo parlare di archetipi. Inoltre, secondo l'autrice, gli archetipi nella materia e nella psiche sono in relazione tra loro tramite legami analogici e si rispecchiano gli uni negli altri. Il testo ci conduce per mano a esplorare i contenuti simbolici nascosti nelle profondità delle strutture fisiche e psichiche; inoltre sostiene, grazie ai molti flash clinici, l'assunto secondo il quale l'azione psicoterapeutica opportunamente condotta può contribuire a risolvere anche patologie fisiche importanti. Tutto questo è esposto con un linguaggio rigoroso, ma volutamente semplice, tale da renderlo a un tempo significativo per gli addetti ai lavori e fruibile per un pubblico non specializzato. -
Immagine. Note di storia del cinema. Vol. 6
La rivista ""Immagine. Note di storia del Cinema"""" è la più antica e gloriosa rivista italiana dedicata agli appassionati di cinematografia, organo ufficiale dell'Associazione Italiana per le Ricerche di Storia del Cinema (AIRSC). Sulle sue pagine hanno scritto studiosi di fama internazionale come Mario Verdone, Aldo Bernardini, Vittorio Martinelli e molti altri. Gli articoli in questo numero: Cinema e scienze nel primo Novecento: discorsi, film, sperimentazioni a cura di Silvio Alovisio e Simone Venturini, Camillo Negro e """"Neuropatologia"""" di Adriano Chiò, Volti senza maschera. Una nuova edizione dei filmati neuropatologici di Camillo Negro di Claudia Gianetto e Stella Dagna, L'archivio e le sue tracce: la collezione Vincenzo Neri di Lorenzo Lorusso, Federico Vanone, Simone Venturini, """"Acciaio parlante tra i muti acciai"""". Gli esperimenti italiani di fotografia e di cinematografia scientifico-militare fino alla Grande Guerra di Sila Berruti, """"Un metallo che sente e che pena"""". Cinema e scienza del lavoro nell'Italia del primo Novecento di Silvio Alovisio """"Del prezioso ausilio e della sua alta missione"""". La microstoria della Filmoteca di Igiene Sociale di Giuseppe Fidotta, La pestilenza e la guerra: due cavalieri dell'apocalisse nei film di Liberio Pensuti di Sergio Toffetti, """"Cinema tra bianche pareti"""". I film chirurgici di Pasinetti: una prima nota informativa di Carlo Montanaro, I bimbi di Lewin. Immagini mediali, percezione della realtà, agire sociale di Massimo Locatelli."" -
Verso la luce ostile. Il Mitridate
La poesia di Luca Manini nasce da un senso d'inappagamento, dal suo sentirsi estraneo agli ""avversi maestri"""", ossia a quanti, nel secondo Novecento, hanno caparbiamente distrutto l'aura di poeticità dei versi per discendere a un tono prosastico che poco o nulla lascia, al lettore, di emozione letteraria e di riverbero sentimentale-mnemonico. Le due raccolte qui riunite, scritte a distanza di alcuni anni, si muovono lungo lo stesso sentiero, che è ricerca di un interno (e intimo) ritmo poetico. La metrica tradizionale della sezione che apre """"Verso la luce ostile"""" si discioglie, poco a poco, in un verso libero che vuol essere frammento di musica e di canto. È un infinito amore per la parola che muove Luca Manini ad accostarsi a essa, a lottare connessa, col suo suono, coi suoi accenti, col suo senso, o, meglio (come egli ci mostra ne Il Mitridate), coi suoi possibili, riverberantisi sensi. Le parole (italiane ma anche di altre lingue) sono spezzate, frantumate, poi ricomposte, ricreate; e son pronte a nuove mutazioni, a nuovi dissolvimenti e nuove ricomposizioni. Il viaggio/naufragio dei tre io del primo poemetto si fa, nel secondo, viaggio del poeta nel mare delle parole: viaggio di una barca che, naufragando, trova approdi che si rivelano al contempo saldi e provvisoriamente in-finiti."" -
Primo comandamento. Paure cosmologiche e fondazione del mondo
Questi pensieri sono per i non credenti. Per coloro che, in assenza della fede, reggono il mondo con il coraggio che giunge da una oscura credenza nell'uomo e nella sua capacità di agire per qualcosa di grande. La loro audacia è per certi aspetti superiore a quella dei credenti. Questi pensieri sono anche per i credenti. Per coloro che reggono il mondo con la fede, con la preghiera e l'azione orientata al futuro. Per essi la fede è un'invisibile rete che tiene in correlazione fondamentale le cose. Credenti e non credenti non sono nemici. Sono sotto lo stesso cielo con diversa posizione mentale, ma in un medesimo ordine ontologico. Il loro problema è di trovare una strada comune, benché solcata da differenti sentieri, per riconoscere quell'ordine. In questa ricerca i non credenti sono amati dai credenti, perché rappresentano quella parte nascosta in cui ogni uomo di fede conserva gelosamente la sua necessaria riserva di miscredenza. La fondazione del mondo non risiede solamente dietro le impenetrabili cortine cosmologiche, che rappresentano la meta della ricerca scientifica. La fondazione del mondo è, infatti, un postulato dell'esistenza che costruisce la propria biografia con l'azione e la contemplazione, poiché combatte ogni momento contro le minacce e le paure cosmologiche. Diceva Platone: ""Siamo come delle sentinelle e non possiamo esimerci da questo impegno né lasciare il posto"""" (Fedone 62b). Il primo comandamento è la trama nascosta che accomuna tutti coloro che, credenti o non credenti, sentono la spinta incontenibile a costruire il mondo."" -
Actus tragicus. Complessi affetti e misere tragende
"Un libro insolito dove la ragione esaspera i sentimenti per stanarli e costringerli, senza soste e impietosamente, a confrontarsi con la vicenda (o le vicende) del mondo. Poesia e prosa di cui non si temono, però, l'impatto della voce violenta che infierisce, ma che anzi ci si dispone ad avvicinare e a esplorare come ordine morale, conoscitivo, trascendente; 'sistema' di testi sedimentato e longanime di cui, dunque, non si teme l'impatto della scrittura, precisa e responsabile come le ricette di un acuto, sapiente medico dell'anima."""" (Roberto Roversi)" -
Immagine. Note di storia del cinema. Vol. 7
La rivista ""Immagine. Note di storia del Cinema"""" è la più antica e gloriosa rivista italiana dedicata agli appassionati di cinematografia, organo ufficiale dell'Associazione Italiana per le Ricerche di Storia del Cinema (AIRSC). Sulle sue pagine hanno scritto studiosi di fama internazionale come Mario Verdone, Aldo Bernardini, Vittorio Martinelli e molti altri. Gli articoli in questo numero: Cinema e scienze nel primo Novecento: discorsi, film, sperimentazioni a cura di Silvio Alovisio e Simone Venturini, Camillo Negro e """"Neuropatologia"""" di Adriano Chiò, Volti senza maschera. Una nuova edizione dei filmati neuropatologici di Camillo Negro di Claudia Gianetto e Stella Dagna, L'archivio e le sue tracce: la collezione Vincenzo Neri di Lorenzo Lorusso, Federico Vanone, Simone Venturini, """"Acciaio parlante tra i muti acciai"""". Gli esperimenti italiani di fotografia e di cinematografia scientifico-militare fino alla Grande Guerra di Sila Berruti, """"Un metallo che sente e che pena"""". Cinema e scienza del lavoro nell'Italia del primo Novecento di Silvio Alovisio """"Del prezioso ausilio e della sua alta missione"""". La microstoria della Filmoteca di Igiene Sociale di Giuseppe Fidotta, La pestilenza e la guerra: due cavalieri dell'apocalisse nei film di Liberio Pensuti di Sergio Toffetti, """"Cinema tra bianche pareti"""". I film chirurgici di Pasinetti: una prima nota informativa di Carlo Montanaro, I bimbi di Lewin. Immagini mediali, percezione della realtà, agire sociale di Massimo Locatelli."" -
Canzoni di cortese villania
Mirko Servetti è presente con poesie ed interventi critici in numerose riviste e antologie di letteratura. Da qualche tempo partecipa assiduamente a diversi reading letterari in Liguria. -
Funtanavì andata e ritorno
Rosa è una donna povera e analfabeta, nata da una famiglia incapace di vivere all'onore del mondo. Un destino crudele le porterà via Giuseppe, il marito con il quale era stata felice. Sola con la figlia Gina, Rosa si troverà a percorrere un'esistenza colma di sacrifici e rinunce. Il rapporto tra madre e figlia diventerà profondo e morboso, una sorta di magica dipendenza che influenzerà negativamente le scelte più importanti. Tullio, onesto lavoratore, sposerà Gina soltanto per mettere fine alla sua solitudine, tacita conseguenza di una gioventù bruciata nei dispiaceri. I tenui colori della Liguria sono intercalati dai silenzi delle colline del Monferrato, dal grigiore delle strade di Torino distrutta dai bombardamenti, dalla statica tranquillità delle valli di Lanzo e dalle lunghe notti trascorse ai bordi di una foresta di betulle nel cuore della Svezia. -
Calepino. Parole in trasferta
In una casa deserta avviene un fatto straordinario: da un vocabolario escono tutte le parole e prendono vita. I termini eleggono democraticamente i loro leaders per definire le regole dell'avanzata nel nuovo mondo, nel quale lasceranno una misteriosa traccia di sé. Comincia così un viaggio all'interno della lingua italiana e del suo alfabeto, scandito da un algoritmo per ogni lettera. I protagonisti vanno alla scoperta della loro realizzazione negli oggetti in un continuo rimbalzare di proverbi, modi di dire e giochi di parole che si mostrano non più come semplici mezzi utilizzati dall'uomo per esprimersi, ma come veri e propri esseri viventi, con vizi e virtù della specie umana. Una storia senza fine che fa sorridere e riflettere: ""Siamo quel che siamo. Semplici, utili, inutili parole""""."" -
Swingin' Bulåggna. Storie di musica, cinema e teatro nella Bologna degli anni '60
"Swingin' Bulåggna"""" offre ai lettori uno spaccato della vivacissima e misconosciuta scena culturale underground che ha caratterizzato il panorama artistico bolognese fra gli anni sessanta e i primissimi anni settanta. C'erano i Judas... avevano una rondella come simbolo, contendevano ai Jaguars la palma di migliore band cittadina e suscitavano l'ammirazione di Patty Pravo sul palco del Piper. C'era Mauro Mingardi... girava film western a Castenaso sotto i tralicci dell'alta tensione, prima di suscitare scalpore per aver sconfitto Olmi e Rossellini in un importante festival cinematografico. C'erano quelli del Gruppo Teatrale Viaggiante: Loriano Macchiavelli, Luciano Leonesi, Paolo Bondioli, Guido Ferrarini... facevano teatro popolare per la cittadinanza fra cortili e chiese sconsacrate, quando Dario Fo si interessò alla loro esperienza. E c'era Sandro Toni, memoria storica della cultura cinematografica bolognese... partendo dai cineforum fino ai cinema d'essai e i cineclub ci ha traghettato alla Cineteca, oggi conosciuta e apprezzata come una delle realtà più importanti a livello mondiale." -
La strada bianca
Filippo cresce con uno scudo mentale di ipoaffettività a protezione di emozioni e sentimenti, retaggio di una lieve dislessia nell´infanzia. Solo con Miriam sente di essere davvero se stesso. Con grande orgoglio si stacca da Letojanni, paese di nascita, si laurea in medicina e decide di approfondire gli studi sugli embrioni, le staminali e la clonazione all'ospedale Xin shan a Pechino. Il viaggio in Cina gli permetterà di vedere da vicino gli ultimi confini della scienza. A Pechino conoscerà intimamente Ling, l'isola d'amore che scioglierà i nodi nel filo della sua vita. Attorno a lui s'intrecceranno nuove vite, come quella del chirurgo Khalid o della giovane Lì, ognuna parte integrante del cammino sulla strada bianca verso le porte del cielo.