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La parrucca di Newton
Cosa si nasconde sotto l'alta e pesante parrucca di Isaac Newton? Senza dubbio una mente d'eccezione, che ha scoperto le leggi della gravitazione universale e concepito il più importante libro scientifico della storia. Ma anche una testa calva, sia per effetto dei vapori di zolfo e di mercurio generati dalle sue esperienze alchemiche, sia a causa delle lunghe notti insonni, passate a rileggere le Scritture per calcolare la data dell'Apocalisse. Il fondatore della scienza moderna ha, in effetti, consacrato più tempo a condurre esperienze alchemiche e a studiare teologia che a praticare le scienze naturali. ""La parrucca di Newton"""" traccia il ritratto di un uomo straordinariamente complesso che, dopo un'infanzia solitaria, è divenuto ombroso, collerico, vendicativo e profondamente ossessionato da Dio. Questo personaggio, acclamato dal secolo dei Lumi e tuttavia dedito a ricerche esoteriche, verrà sepolto con gli onori tributati a un re dopo una vita lunga, 85 anni, durante i quali non si accostò mai a una donna. Un romanzo storico che svela il volto nascosto di un genio."" -
Il nido della fenice
Nel 2086 tra Pacifico e Atlantico naviga New World, una sterminata piattaforma supertecnologica protetta dallo Scudo, un sistema di satelliti capace di controllare l'intero pianeta. Ai quarantamila cittadini dell'arca fa capo l'80% della ricchezza mondiale e l'ingegneria genetica produce i futuri leader, gli umani di gruppo A. L'identità è certificata da microchip inseriti sottopelle alla nascita, mentre la droga più diffusa è il sys fader, un microprocessore capace di stimolare le zone cerebrali del piacere. Saladino Rizzitano, un ex intendente dei carabinieri di origini nordafricane, vive a Pantelleria nel dammuso dove è cresciuto e dove si è ritirato. Suo compagno d'avventure è Sandro Zac, un dandy allampanato, vanitoso, colto e sagace. E poi c'è Valérie, una bambina allevata in un nido per umani di gruppo A, che qualcuno vuole morta. Toccherà a Sandro e Saladino proteggerla. Chi c'è dietro l'assassinio rituale di un bambino arso vivo su uno scoglio di Pantelleria, quasi fosse una vittima del dio Baal descritto da Flaubert in Salammbô? Chi ha rapito Valérie e perché tutte le tracce conducono alla Rocca di Gibilterra? Un giallo ambientato in un futuro inquietante che per molti versi è già presente. -
Strafalciopoli. Dove la cronaca si fa comica
Un affresco satirico sull'inesplorato mondo del giornalismo di periferia descritto come una specie d'inferno abitato da pochi cronisti stressati, affaticati, frustrati e che si odiano cordialmente. Da questo inferno sbocciano come fiori di campo spettacolari nonsense: ""Finalmente una tragedia che è finita nel migliore dei modi"""", """"Adesso lascio la parola al mio didietro"""", """"Il maniaco va in giro nudo, ma con il coltello in tasca"""". E ancora: """"Migliorano le condizioni del carabiniere rimasto ucciso"""", """"L'aumento salariale sarà del -4%"""", """"Domani, in Comune, cerimonia commemorativa dell'assessore che ha compiuto tre anni dalla sua morte"""", """"Dopo la Messa i familiari daranno l'estremo saluto a tutti i presenti""""."" -
Giallo umbro
Che cosa ci fa un lupo morto accanto al cadavere di una ragazza orrendamente dilaniato dai cinghiali, scoperto da un cacciatore nella radura di un'alta valle umbra? Il professor Agostino Gatti, predestinazione del nome, è uno dei massimi esperti al mondo del gatto selvatico europeo e un gran conoscitore della fauna appenninica. Per questo motivo, ogni volta che un allevatore denuncia l'uccisione di una pecora, Gatti viene consultato per appurare se a sgozzarla sia stato un lupo o un cane inselvatichito. A lui, la polizia di Perugia chiede quindi di esaminare il lupo ritrovato nella radura. Non è stato l'animale a uccidere la ragazza, ma si tratta di un omicidio. Con l'aiuto dei due amici di una vita il professor Gatti condurrà un'inchiesta parallela a quella ufficiale, scoprendo che l'alta valle è abitata da gente fiera e testarda, ma anche da personaggi tanto inquietanti, quanto violenti. In questo ""giallo etologico"""", le storie di animali si confondono con quelle di un'umanità ancora aggrappata a un passato contadino che non sempre riesce a mettersi al passo con il presente."" -
Astrum noctis. L'abbazia dei misteri
Ginevra, Svizzera. In una misteriosa abbazia medievale, sede di una rinomata scuola, accadono eventi inspiegabili e inquietanti, ma qualcosa sta per cambiare: durante una fuga dal collegio, la studentessa Florence Lenoir è colpita da un fulmine e, in seguito all'incidente, acquisisce poteri extrasensoriali, visioni su eventi che devono ancora accadere. Ora Florence riesce ad avvertire le oscure presenze che si aggirano nell'abbazia e ha una missione da compiere: utilizzare le sue facoltà di chiaroveggenza per ostacolare i malvagi piani di una Badessa non-morta e dei suoi seguaci. Con l'aiuto dei suoi amici e del geniale prof. Byron, si lancerà ogni volta in una corsa contro il tempo per sottrarre le vittime della Badessa al loro sciagurato destino; e, mentre cercherà di far luce sui misteri dell'abbazia, scoprirà alcune importanti verità su di sé. -
Però un paese ci vuole. Storia di nebbie e contentezza
Forse per la prima volta la generazione degli anni Sessanta prende finalmente congedo dal proprio passato in questo romanzo intessuto di sentimento, ma anche di lucida ironia. Un paese: volti che si assomigliano, abitudini che non cambiano. Radici. Francesca torna in quel paese nel 1989, vent'anni dopo averlo lasciato, e ritrova amicizie, parole, amori e canzoni. Tutte le tracce ancora visibili del suo appassionato romanzo di formazione. Scorrono i giorni del grande caldo immobile e delle fiere, dei balli, delle notti piene d'anguria e di ""ti ricordi?"""". Li accompagna l'indimenticabile colonna sonora di un'epoca (Kinks, Beatles, Nomadi, Caselli). Ma questa volta c'è un segreto nell'aria, che fa slittare tutte le prospettive e trae in inganno anche la memoria. Perché Francesca è tornata? Perché qualcuno continua a spedirle misteriose buste gialle? Scritto in un lessico familiare impastato di voci di memoria e di paese, luoghi comuni e poesie, questo diario di una generazione tormentata che ha respirato l'aria del boom e del '68 senza essere mai andata a sedersi in prima fila, rilancia una domanda: da quel paese, da ogni paese, bisogna andarse."" -
I piemontesi a Roma. Storie, aneddoti, immagini e curiosità dal 1870 al 1900
E dopo i bersaglieri arrivarono i piemontesi, proiettandosi sulla Città Eterna alla velocità della luce. Il nuovo lavoro di Sergio Valentini ci racconta la Roma post-unitaria nel periodo dal 1870 al 1900, gli anni dell'occupazione piemontese e di una metamorfosi urbana travolgente, spesso tutt'altro che gradita o gradevole: tredici movimentati capitoli corredati da immagini d'epoca per descrivere gli effetti della ""furia edilizia"""", le prove di convivenza tra romani e buzzurri (come venivano tout court definiti i forestieri), le gioie e i dolori di una città restìa a lasciarsi trasformare nella madre di ogni burocrazia. Grazie a un'approfondita ricerca documentaria Valentini tratteggia un affresco corale dallo sfondo continuamente cangiante, a rendere il senso e il ritmo di una mutazione frenetica. I piemontesi a Roma è una sorta di memorabile foto di gruppo in cui troviamo, in perenne vivace contrappunto, da una parte i romani e dall'altra i piamontesi, la nobiltà sabauda, i politici, i travet, le dame, i cavalieri e commendatori più o meno fittizi: tutti insieme appassionatamente, nell'impareggiabile scenario della Roma fin de siécle, e tutti più o meno impelagati nel cinismo, nella nostalgia, nella lotta per la sopravvivenza. Da piazza Colonna alle spiagge sul Tevere, dalla corte sabauda alle osterie rionali, dalle case patrizie a quelle dei poveracci, quella di Valentini è una Roma mai agiografica e sempre umanissima, raccontata con sentimento e talvolta con amore."" -
L' occhio di Galileo
Ottobre 1601. Ai funerali dell'astronomo e matematico Tycho Brahe, il suo successore Johannes Keplero si appoggia su un bastone ricevuto in eredità dal defunto: il bastone di Euclide. Ciò che il resto del mondo ignora è però che il bastone è cavo e che Keplero vi ha nascosto preziose osservazioni astronomiche sottratte all'avidità degli eredi di Tycho. Keplero, oltre a scoprire le tre leggi destinate a rivoluzionare la nostra visione dell'Universo, si è anche dedicato allo studio dell'ottica ed è il solo uomo in grado di comprendere a fondo il funzionamento del cannocchiale di Galileo. Lo scienziato italiano, geloso delle proprie scoperte, scrive a Keplero senza rivelare quasi nulla delle osservazioni compiute con il cannocchiale, esponendogli i suoi dubbi sotto forma di enigmi. Keplero saprà risolverli? Un romanzo ""di uomini e di idee"""", che svela aspetti poco noti e sorprendenti del rapporto tra i due scienziati, mettendo in luce la complessa personalità di Keplero."" -
Il libro delle meraviglie
Il ""Libro delle Meraviglie"""" di Giovanni Tritemio è un testo chiave della tradizione ermetica. È suddiviso in due parti: la prima è un'introduzione-saggio in cui sono presentati la figura di Tritemio e alcuni estratti dalle sue lettere e dai suoi scritti di carattere ermetico-magico. La seconda parte è una raccolta di processi e segreti alchemici e magici (che conosciamo, con diversi titoli, da alcuni manoscritti del XVIII secolo, i cui contenuti risalgono certamente a un'epoca di molto anteriore), pubblicata solo verso il 1855 con il titolo """"Wunder-Buch"""". Si tratta di un'incredibile mole di istruzioni operative, un vero e proprio manuale di """"tecnologia sacra"""" che affonda le proprie radici nella notte dei tempi e che ha avuto una lunga storia nello sviluppo dell'esoterismo occidentale."" -
Ipazia. Vita e sogni di una scienziata del IV secolo
Astronoma, matematica, musicologa, medico, filosofa, erede della scuola alessandrina, fu fatta massacrare da Cirillo, vescovo di Alessandria. Con questo delitto la cultura occidentale ha definitivamente escluso la donne dalla sfera del sapere. La vita di Ipazia è una delle più antiche parabole su un conflitto secolare ma ancora attuale: fede e ragione, uomo e donna. Per secoli la scienza sperimentale moderna ha creduto di avere un solo padre, Galileo, quando in realtà possiede anche un madre, nata 1200 anni prima di Galileo: Ipazia. Il ritratto che ci è stato tramandato è quello di una donna di intelligenza e bellezza straordinarie. Fu l'inventrice dell'astrolabio, del planisfero e dell'idroscopio, oltre che la principale esponente alessandrina della scuola neoplatonica. Aggredita per strada, fu scarnificata con conchiglie affilate, accecata, smembrata e bruciata. Un assassinio considerato dallo storico Edward Gibbon ""una macchia indelebile"""" nella storia del cristianesimo. All'inizio del III millennio l'UNESCO, dietro richiesta di 190 stati membri, ha creato un progetto internazionale, il progetto Ipazia, appunto, che intende favorire piani scientifici al femminile nati dall'unione delle donne di tutte le nazionalità. Prefazione di Margherita Hack."" -
Pecunia olet?
Ginevra 1981. Un immenso patrimonio viene depositato in una banca privata. Dieci anni dopo scompare per poi riemergere misteriosamente nel 2008, all'apice della crisi finanziaria internazionale. Tra Londra e Ginevra si scatena così una vera e propria caccia al tesoro che per alcuni è l'occasione per riscattare una vita di fallimenti, conquistare una posizione sociale sempre sognata, regolare i conti con il passato. Quei capitali, nascosti tra le pieghe dei prodotti finanziari e delle istituzioni, finiranno per generare soltanto sofferenze, inganni e un'avidità che avvelena le esistenze. Un thriller ambientato nel mondo spietato della finanza, che svela gli aspetti più inquietanti della crisi che attanaglia l'Occidente. -
Il giorno rubato
Lo scrittore e studioso di storie soprannaturali Valerio Malerba si imbatte casualmente in una scoperta incredibile: c'e? un giorno, nella storia recente, che nessuno ricorda o ha vissuto. E? il 13 marzo 2007 e sembra cancellato dalla memoria del mondo: se viene digitato su Internet non si ottiene risultato; se si cercano giornali usciti quel giorno, non se ne trovano; nessuno quel giorno è nato o morto, si è sposato o ha divorziato, ha scritto una pagina di diario o di blog. Il 13 marzo 2007, semplicemente, sembra non essere esistito. L'unico indizio per risolvere il mistero è una videocassetta apparentemente girata in quella data. Malerba inizia a indagare, ritrovandosi in un incubo senza fine, nelle viscere di una Roma demoniaca e sanguinaria; nella sua frenetica corsa contro il tempo dovrà confrontarsi con un potere di inconcepibile crudeltà, che gioca da sempre con la vita e con il destino degli umani. -
L' artificio supremo. Alchimia e palingenesi nei tre regni della natura
La palingenesi, cioè la rinascita o ricostituzione di un corpo naturale dalle sue ceneri, è un soggetto che ha da sempre ossessionato la fantasia dell'essere umano nel suo faustiano tentativo di sopravvivere a se stesso. Nell'immaginario collettivo, la palingenesi è stata relegata nel regno delle favole e delle leggende, così come leggendario è il suo simbolo: la Fenice che rinasce dalle proprie ceneri. Quest'opera, la prima in lingua italiana totalmente dedicata all'argomento, raccoglie una grande quantità di testimonianze che ne dimostrano invece la possibilità reale: scienziati di tutte le epoche l'hanno sperimentata, considerandola un soggetto di importanza capitale e passibile di sviluppi inauditi. La palingenesi può essere naturale, cioè riprodurre fenomeni riscontrabili in natura, o artificiale, ossia ottenuta con mezzi di laboratorio. In questo libro si descrivono i diversi procedimenti messi in atto per giungere alla suddetta ""rinascita"""", che toccano, come il lettore vedrà, non solo il regno vegetale, ma anche minerale e animale, e persino umano."" -
Il bastone di Euclide. Il romanzo della biblioteca di Alessandria
Nel 642 le truppe del generale Amrou attaccano Alessandria con l'intento di dare alle fiamme i milioni di libri custoditi nella celebre Biblioteca. Da Medina il califfo Omar ha dato loro l'ordine di eliminare tutto ciò che si oppone all'Islam. Un anziano filosofo cristiano, un medico ebreo e soprattutto la bella e sapiente Ipazia, matematica e musicista, tenteranno di dissuadere Amrou dal distruggere il tempio del sapere universale. Per convincerlo gli racconteranno la vita degli scienziati, poeti e filosofi che hanno vissuto e lavorato tra le mura della Biblioteca: Euclide, ma anche Aristarco di Samo, che per primo scoprì che la Terra gira attorno al Sole, Tolomeo e tanti altri che dedicarono la vita alla verità e alla conoscenza. Il generale Amrou verrà infine convinto dagli argomenti del califfo Omar? Sono stati veramente gli arabi a bruciare la biblioteca? Oppure, con il trascorrere dei secoli, è caduta vittima della follia umana? Nel raccontare lo straordinario destino di tanti grandi spiriti dell'antichità, Jean-Pierre Luminet riesce a trasmettere, attraverso l'appassionante trama del romanzo, sia il racconto filosofico che la divulgazione scientifica, dissimulando la sua erudizione tra le pieghe di una scrittura ispirata dall'umorismo e dalla poesia. -
I signori scaduti
Otto racconti che costituiscono un unico romanzo. Protagonista è quel lembo di Puglia che si stende tra la Murgia e il mare. Enrico Panunzio riesce ad evocarne in modo quasi sciamanico luci, odori, ombre, l'atmosfera degli interni delle case e dei cortili in abbandono, persino il latrare dei cani in lontananza. Gli altri protagonisti del romanzo sono, appunto, i signori scaduti. Nel passaggio da un vecchio a un nuovo ordine, nel momento storico collocato tra la fine dell'occupazione tedesca e l'arrivo degli Alleati, un mondo si disgrega per far posto a un'altra realtà. Signore scaduto è, per vox populi, chi si arrende alla vita dopo aver dilapidato un patrimonio o immiserito la propria persona nell'indigenza e nell'abbandono, per imperizia, spreco o dabbenaggine. Declassati socialmente, umanamente vinti, tentano ancora di esercitare il loro prestigio dal fondo del sotterraneo in cui si sono ridotti a vivere. ""Sono cresciuto tra questi eroi sgangherati e li ho visti cadere nella mia casa ad uno ad uno - dichiara l'autore. - Gente per cui nessuno poteva far nulla, recalcitranti alla pietà e al soccorso, fieri, deboli, tremendamente soli"""". Panunzio si fa testimone di questi personaggi e ne narra le vicende rivolgendosi al lettore in modo intimo, caldo, amichevole; traccia così il ritratto di una borghesia attanagliata da un'irrazionale paura senza nome, la stessa di cui si nutre ancora la nostra frenetica vita di oggi."" -
La bugia dell'alchimista
L'appassionata ricerca della pietra filosofale ruota intorno a una porta di pietra, che ancora oggi a Roma, in piazza Vittorio, sfida la curiosità del viandante. Due storie parallele si intrecciano in questo romanzo. La prima ha inizio nel Seicento: il marchese Massimiliano Palombara fa incidere i misteriosi simboli alchemici che ancora oggi appaiono sulla porta e incontra personaggi come la regina Cristina di Svezia e Athanasius Kircher, nel tentativo di realizzare una ricetta per l'immortalità. La seconda, quasi quattrocento anni dopo, coincide con la vicenda di Cristina, una ricercatrice che insegue quelle antiche tracce, cercando di svelarne il disegno con coraggio e determinazione. Un gioco di specchi tra passato e presente, una partita a scacchi con il destino, in bilico tra Opera alchemica e indagine psicologica, con un sorprendente ribaltamento di ruoli nel teatro del mondo. Ogni indizio sarà utile per risolvere l'enigma che il marchese, con sorriso ermetico, ha consegnato alla posterità: poiché, se la verità è indicibile, nulla è più luminoso di una bugia. -
Il mantello di porpora
La narrazione del ""Mantello di porpora"""" si basa su due manoscritti: il primo opera dell'eunuco Evemero, schiavo e segretario di Giuliano, e il secondo di Mardonio, figlio misconosciuto dell'imperatore. È il romanzo dell'ascesa e della caduta di Giuliano l'Apostata, l'ultimo imperatore che cercò di difendere la civiltà pagana. Ma è anche il racconto drammatico della fine di un mondo e dell'inizio di una nuova era. Giuliano, ispirandosi a Marco Aurelio e ad Alessandro il Grande, cercò di realizzare il suo sogno neopagano, ma morì in battaglia, forse per un omicidio destinato a restare impunito. La sua morte segnò l'inizio di un processo irreversibile: la vittoria del cristianesimo e della Chiesa."" -
Lacerazione/Der riss. 1915-1943: i nodi irrisolti tra Italia e Germania
8 settembre 1943: una data che in Italia è diventata un simbolo, metafora a un tempo della debolezza e della forza morale di una nazione. Che cosa ha rappresentato invece quella stessa data per la Germania, l'ex alleata che dell'evento fu la speculare protagonista? Come hanno vissuto i tedeschi, le istituzioni, certo, ma ancor più la popolazione civile e i milioni di soldati in divisa, il ""proclama Badoglio""""? Interrogando fonti stampa, la maggior parte delle quali inedite o sconosciute in Italia, e lasciando parlare veterani tedeschi ancora in vita, l'autore cerca di ricostruire quella che, per molti aspetti, è la versione mancante del noto fatto storico. A emergere è un'immagine doppia: gli italiani visti dai tedeschi, i tedeschi visti dagli italiani. Un contributo prezioso, non certo per una strumentale polemica revisionista, ma per la costruzione di una coscienza più meditata della tragedia da cui sono nate l'Europa e l'Italia di oggi."" -
Il disordine delle cose
Con il suo nuovo romanzo ""Il disordine delle cose"""" la giovane scrittrice romana Silvia Pingitore ci offre il ritratto fra concretezza e ironia di una generazione tradita, che non ha santi in paradiso né il coraggio di ribellarsi al furto di futuro subito dai propri padri. Quella stessa generazione che oggi fugge dall'Italia nella speranza di trovare un lavoro, ma soprattutto un'identità e un ruolo diverso nel teatro del mondo. Al centro della sua agrodolce istantanea dell'Italia odierna, tra atenei improbabili e slot machine, arrampicatori sociali e progressisti fasulli, sogni frustrati e desideri segreti, l'autrice ha voluto una protagonista assolutamente antieroica come la ventenne Lucia Fellini, desolatamente povera a dispetto del cognome altisonante: una ragazza che come molti altri coetanei inanella giorni sbiaditi e cerca di seguire l'onda senza farsi troppo male, facendo i conti anche con la propria patologica timidezza. Lucia appare come predestinata perdente fra i perdenti, finché con l'incoscienza di chi ha ben poco a cui rinunciare decide di spezzare il suo guscio e se ne va, in fondo senza sapere se per una manciata di giorni o per sempre. La posta in palio è scoprire se il disadattamento è un inevitabile marchio a fuoco o semplicemente una condizione indotta, che altrove potrà svanire. Più casuale di un lancio di moneta la scelta cadrà sulla Finlandia, evocata nei monotoni giorni romani dai versi del poema epico Kalavala..."" -
Gli argonauti a Roma
Gli Argonauti sbarcano nella Roma del Seicento, tornati dalla spedizione in Colchide con un vello d'oro che stavolta è la pietra filosofale. E intorno a loro prende forma un incredibile circuito di nomi, volti, saperi, intuizioni alchemiche e filosofiche in grado di riscrivere le nostre conoscenze sulle cerchie ermetiche del XVII secolo. L'epopea dei nuovi Argonauti è tutta nei quarantadue ""Dialoghi Eruditi"""" di Giuseppe Giusto Guaccimanni, monumentale opera scritta tra il 1698 e il 1705 e suddivisa in quattro tomi, che per tre secoli è rimasta misconosciuta benché sotto gli occhi di tutti. Il nuovo libro di Maria Fiammetta Iovine ci introduce come ospiti o discepoli di riguardo nell'eccezionale parterre degli Argonauti seicenteschi, uomini e donne tutti in viaggio verso le """"colonne d'Ercole"""" della conoscenza. Guaccimanni, Argonauta egli stesso, si ispira alle conversazioni accademiche alle quali ha assistito, e che forse in qualche caso trascrive, e sembra così di ascoltare le voci di Cristina di Svezia, Francesco Maria Santinelli, Athanasius Kircher e Robert Boyle, insieme a quelle dei principali esponenti della nobiltà romana (Acciaioli, Albani, Aldobrandini, Altemps, Cesarini, Colonna, Massimo, Orsini, Ottoboni, Pamphilj, Sforza...). Nei Dialoghi si disquisisce con disarmante naturalezza di atomismo e trasmutazioni, o delle vicende di Federico Gualdi e dei Rosacroce, di Sendivogio e di Filalete.""