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A sud di Maradona
"Il calcio per la gente non era semplicemente un momento di svago domenicale, ma rappresentava un collante umano, sociale, in un territorio grande quasi quanto una regione, con 98 comuni più frazioni e circa un milione di abitanti"""", """"A sud di Maradona"""" è il racconto di un'epoca in cui le vicende calcistiche si intrecciano con quelle di un territorio. L'epoca in cui il Salento stava andando incontro ad una radicale trasformazione. Attraverso le gesta calcistiche di Barbas e Pasculli e il Lecce degli anni 80/90, il racconto si articola tra fatto storico e passione calcistica, in un groviglio di emozioni, ricordi, rivalse, che appartengono all'immaginario collettivo e alla cultura popolare del Salento. Una storia di calcio e territorio, in chiave romantica, nostalgica, leggendaria. Dall'epica del football di Osvaldo Soriano ad una interpretazione antropologica dello sport, """"A sud di Maradona"""" attraverso la memoria sportiva, vuol essere anche e sopratutto, recupero della memoria popolare. Libro scritto in collaborazione con Bete Barbas e Pedro Pablo Pasculli, campioni del mondo con Maradona, e idoli senza tempo dei tifosi del Lecce." -
L' altra storia della Lega. I percorsi segreti del federalismo in Italia dal dopoguerra ad oggi
Ancora negli ultimi giorni del conflitto, e a un passo dalla vittoria, le forze alleate si impegnano in Italia, da nord a sud, in un mirato sostegno a istanze separatiste ai fini del contenimento delle sinistre. Affidata ad un esordiente Eugenio Cefis, e ad un ancor più giovane Gianfranco Miglio, questa strategia finisce per incrociarsi con un complesso apparato di istituti culturali federalisti, emanazione della CIA, che gli anglo-americani impongono sul continente, al fine di controllarne il futuro geopolitico. Via via che il verbo etnico e identitario si fa paradigma di questi movimenti, il federalismo diventa in Italia il laboratorio di una trama sottile volta a creare un'ulteriore opzione alla deriva a sinistra del Paese: quella della sua disgregazione in macro-regioni distinte per criteri etnici da sottrarre a uno Stato centrale, una volta caduto sotto il governo del PCI. Le ombre dei servizi, delle logge e dell'eversione nera entrano così in scena, senza esclusione di morti eccellenti quanto ambigue, fino al frutto di questo progetto politico e al suo leader, la Lega di Umberto Bossi. Di qui sono le maglie della P2 a raffinare il progetto e poi, mentre Tangentopoli dissolve l'equilibrio politico della Penisola, Licio Gelli in persona a siglare, fuori dai clamori, l'intesa con una pletora di formazioni autonomiste innescate a sud dalla mafia. Un percorso destinato a mutare solo quando, a sorpresa, Silvio Berlusconi irrompe sulla scena, dirottando nel suo nuovo partito quelle medesime forze intese a impedire l'accesso dei comunisti al potere. -
Ufficio sinistri. Il buco nero in cui è scomparsa la sinistra
In questo libro la protagonista è una sinistra più aggettivo qualificativo che soggetto. L'autore immagina le pagine come una piccola cassetta degli attrezzi, una bussola per orientarsi nel mare in burrasca di questo terremotato presente, uno strumento per interrogarsi sul livello di deprivazione emotiva che la nostra società ha raggiunto. Sulle dimensioni del deserto interiore che ci circonda. Il genere dell'opera è un saggio di analisi politica e di controinformazione. Lo spazio e il tempo dell'azione sono incentrati all'attualità del nostro paese, ma si dilatano a livello temporale dalla Rivoluzione Francese, al Socialismo del 21° Secolo che caratterizza i paesi dell'ALBA e spazia dall'Europa all'America Latina con frequenti incursioni nel medioriente, nel mondo arabo e nelle altre zone calde di cui quotidianamente ci parla la cronaca geopolitica. I suoi capitoli rappresentano una foto di gruppo dissacrante e irriverente di una fetta consistente del nuovo potere italiano. Questo libro parla della sinistra e lo fa senza peli sulla lingua, ne narra i ripetuti tradimenti, la viltà, il sistematico opportunismo dei suoi dirigenti ed autoproclamati leader. Dunque la peculiarità di questo saggio è che la sinistra diviene al tempo stesso la protagonista e l'antagonista di se stessa. Lo stile è asciutto ma evocativo. Il tempo verbale al presente, con alcuni salti temporali nel passato prossimo e remoto, aiuta l'autore a raccontare gli eventi in modo lineare e con una struttura colloquiale, senza ricercatezze superflue. La narrazione è immediata e il linguaggio diretto e comunicativo. -
Costruire evasioni. Sguardi e sapere contro il diritto penale del nemico
"In Italia, dal 2001 in poi, la repressione rivolta ai movimenti sociali ha visto una forte accelerazione. Il fenomeno non è solo materia di tribunali, ma anche di politici e media. È tuttavia necessario considerare anche il piano giuridico, esaminando le evoluzioni dei dispositivi più usati contro le lotte sociali. Il testo si confronta con alcune inchieste giudiziarie e con le eterogenee pratiche di lotta e resistenza messe in atto dai movimenti. Non ci troviamo in una situazione di emergenza democratica: la guerra senza quartiere al """"nemico pubblico"""" è la regola di qualsiasi governo. Per questo preferiamo parlare di diritto penale del nemico. Dal basso e dal ventre dei movimenti, non vogliamo dettare la linea, ma contribuire a inceppare il meccanismo repressivo.""""" -
Black liberation struggle. Scritti sulla prigione e la lotta di liberazione dei neri
"Black liberation struggle"""" è una raccolta di scritti, realizzati da Angela Davis durante la detenzione, tra la fine degli anni '60 e gli inizi dei '70. Scritti sulle prigioni, i prigionieri politici e la repressione subita dai movimenti di liberazione dei neri negli Stati Uniti. Una testimonianza diretta dell'incrollabile impegno verso la causa del movimento afroamericano di Angela Davis. Saggi in cui la critica verso il sistema carcerario americano, cui l'autrice vorrebbe l'abolizione, diventa denuncia verso ogni forma di oppressione." -
The rebel girl. Autobiografia di una militante americana
L'autobiografia di Elizabeth Gurley Flynn va oltre l'autobiografia, è il racconto di un'epoca in cui le lotte sociali sono semplicemente quotidianità, partecipazione, militanza. Gli Usa dei primi decenni del secolo scorso dove il vissuto di Elisabeth Gurley Flynn, fatto di comunismo al femminile, di ribellione e lotta si mescola a quello del suo tempo: ""Questo libro narra di come divenni socialista all'età di sedici anni, della mia attività come militante degli IWW e organizzatrice di scioperi fino al 1918, del lavoro che intrapresi in seguito per la difesa dei diritti sindacali durante la prima guerra mondiale, e della mia profonda immedesimazione nella lotta per la liberazione di Sacco e Vanzetti. Un ritratto della mia vita di comunista militante. Molti di coloro che hanno scritto le proprie memorie lo hanno fatto in veste di ex-comunisti. Questo libro è la storia di una militante comunista che è fiera di esserlo. Quali ne possano essere le conseguenze, non mi muoverò mai dalle mie posizioni!"""". """"The rebel girl"""" è l'autobiografia di una rivoluzionaria unica nel panorama del femminismo internazionale."" -
Un calcio al razzismo. No racism cup; 10 anni di antirazzismo nel Salento
Ogni anno in Salento, ad agosto, si svolge un mundialito di calcio antirazzista: No Racism Cup. Un progetto che si sviluppa in quattro giorni di campeggio, tra sport, musica, cultura e lotta, contro razzismo e ogni forma di discriminazione. Arrivato alla decima edizione, il collettivo organizzativo ha sentito la necessità di raccontarne la storia. Soprattutto, alla luce del fatto che, oggi, le politiche discriminatorie stanno tornando forti e queste pratiche risultano essere fondamentali ""forme di resistenza"""". Raccontare di un decennio di lotte, movimenti sociali, autorganizzazione, pratiche dal basso e autogestione a cui hanno partecipato decine di realtà: collettivi, squadre di calcio, rugby, palestre popolari. Un racconto corale, che si articola tra sport popolare, pratica politica e cultura underground. In appendice, le voci di chi, in questo decennio ha partecipato attivamente al progetto, contribuendo a realizzarlo."" -
I figli del vulcano. Perché rivoluzione non è culto delle ceneri, ma custodia del fuoco
Questo è un libro di racconti guerriglieri narrati dalla viva voce dei protagonisti. La ribellione come metafora del fuoco, la lotta armata come storia collettiva fatta di tante storie individuali. L'autore mostra le vene aperte dell'America Latina. Ridona voce, memoria e grammatica a chi ha messo armi e cuore al servizio della giustizia. Immagina le pagine come tante piccole eruzioni che trasformano le idee in scintille e le ingiustizie in furore incendiario. L'epicentro da cui si irradiano gli avvenimenti è il Guatemala, paese magico e surreale, per poi attraversare come una porta dimensionale paesi come Cuba, El Salvador, Haiti, Messico, Guyana e Nicaragua. Il genere dell'opera è a metà tra il romanzo storico e l'autobiografia di una rivoluzione. Ogni capitolo è un libro nel libro. I vari paragrafi sono collegati l'uno all'altro da un filo rosso fatto di gesta rivoluzionarie, spesso declinate al femminile. Lo stile è evocativo. La narrazione immediata e il linguaggio fluido e comunicativo. Il tempo verbale al presente, con frequenti salti temporali nel passato prossimo e remoto, aiuta l'autore a raccontare gli eventi in modo più diretto e con una struttura più simile ai racconti orali. Il libro narra degli intollerabili soprusi subiti dalle masse popolari, dalle popolazioni indigene e della risposta armata che ha innescato uno straordinario laboratorio di lotte sociali che hanno incendiato l'America Latina portando a innovative forme rivoluzionarie di socialismo e di autogoverno del territorio. Un testo che non vuole essere un saggio di analisi politica né un quadretto agiografico di esotismo rivoluzionario, ma un atto deliberato di amore e gratitudine nei confronti di chi ha tentato l'assalto al cielo per divenire l'evocazione stessa del fuoco. -
Il calcio è del popolo. Geografia del calcio popolare in Italia
Ad un primo sguardo potrebbe sembrare che il calcio di oggi sia solo tv, giornali di gossip, ""bombe?' e ragazzini forgiati dal mito del campione sin dagli anni della scuola calcio. Tutto ciò è dovuto ad un giornalismo sportivo (per fortuna non tutto) più interessato ai profili social dei giocatori che ai loro numeri in campo e ad un proliferare sul web di pagine dedicate al machismo, dove le WAGS sono un oggetto di proprietà dell'attaccante di turno e più si è fieri della propria ignoranza e più si viene idolatrati. Per fortuna però il calcio non è solo questo. Il calcio è passione, sudore, campi di terra battuta, spalti minuscoli e riappropriazione dal basso. In quattro parole: il calcio è popolare. In questi anni nel Bel Paese sempre più realtà, da Nord a Sud, sono nate rifacendosi all'idea del calcio popolare. C'è chi, stufo del calcio moderno, ha deciso di fondare una nuova squadra e di gestirla in maniera trasversale con l'azionariato popolare. Chi invece, partendo dalle lotte politiche nelle strade e nei quartieri, ha visto nel calcio un naturale megafono dei valori e delle idee che si professano ogni giorno nelle manifestazioni e nei centri sociali. E ancora chi ha deciso di dare una possibilità ai rifugiati ed ai migranti giunti in Italia dando loro un pallone da calciare per fargli scordare per un paio d'ore le difficoltà della vita di tutti i giorni. In questo libro Davide Ravan ha intervistato più di venti società di calcio popolare, cercando di scovare le motivazioni di questa loro scelta, le difficoltà incontrate e le soddisfazioni ottenute. Il tutto raccontato dalla viva voce dei protagonisti. Chi meglio di chi lo vive tutti i giorni può spiegarci cos'è davvero il calcio popolare? In appendice un focus sul calcio popolare in alcune realtà tedesche (Sankt Pauli e Babelsberg), inglesi (F.C. United of Manchester) e rumene (Petrolul Ploiesti) curate rispettivamente da Nicolò Rondinelli, dall'autore del libro stesso, da Damiano Benzoni e Gianni Galleri. Il libro è arricchito da una prefazione di Andrea Ferreri, studioso di calcio e sottoculture giovanili."" -
Una giusta rabbia. Fermare la distruzione del mondo
Il 17 novembre 2018 la rivolta dei Gilets Jaunes esplodeva nelle piazze di tutta la Francia e faceva vacillare il governo Macron. Reclamando una vita degna per tutti, una vera democrazia e rifiutando qualsiasi forma di rappresentazione, la rivolta di novembre dava inizio a una lunga stagione di lotte che continua ancor oggi con l'opposizione allo smantellamento del sistema pensionistico portato avanti dallo stesso Macron. Scritto a caldo nell'impeto della rivolta dei Gilets Jaunes, Una giusta rabbia sottolinea come questo movimento, così come il quasi concomitante fiorire delle mobilitazioni per il clima, preannuncino nuove forme di esplosione sociale che certamente si moltiplicheranno nel prossimo futuro. Per capire questa dinamica è indispensabile ricusare tutte le teorie che predicono un crollo certo e inevitabile del mondo dell'economia; sarà allora evidente che il dominio di questo mondo può invece perpetuarsi ed estendersi, a scapito di una sempre maggiore disgregazione politica e sociale, di una crescente pressione sulle ""risorse umane"""" e di una sempre più marcata devastazione ecologica."" -
Calcio e migrazioni. Un fenomeno mondiale
Il gioco del calcio, con la sua diffusione mondiale, è sempre stato lo specchio dei fenomeni storici che lo circondavano. Sin dalla nascita dell'uomo, i flussi migratori ne hanno caratterizzato la specie, differenziandola da altri animali e permettendone la diffusione su tutto il globo, e con l'accentuamento dei flussi migratori degli ultimi secoli anche il calcio non ne è rimasto immune. Come mai l'Italia due volte campione del mondo negli anni '30 portava con sé numerosi argentini? Come mai la Francia campione del mondo nel 2018 contava molti giocatori provenienti dall'Africa? Che rapporto c'è tra la costruzione del Muro di Berlino e l'ampia presenza di calciatori di origine turca nella nazionale tedesca? Partendo dalle ventuno edizioni dei Mondiali di calcio, questo libro intende analizzare i fenomeni storico politici che hanno attraversato il nostro mondo tramite le storie di chi ha calpestato il palcoscenico più prestigioso del gioco più bello del mondo. -
La pellicola va nella plastica. Ovvvero come smaltire il cinema spazzatura. Enciclopedia breve del cinema freak, trash, bizzarro, exploitation
«Il mondo del cinema è un universo variegato, composto da molteplici generi e diversi livelli di produzione, sia in termini di qualità e quantità. Ai piani più bassi della catena evolutiva cinematografica esiste un cinema povero, smaccatamente perverso e inconsapevole della sua bruttezza, il cosiddetto cinema spazzatura, che naviga impertinente nei generi, inconsapevole di aver prodotto migliaia di pellicole ancor oggi mai smaltite. Spaziando dal finto bondage della saga di Olga fino agli orrori di cartapesta di Roger Corman, passando per le giunoniche forme delle protagoniste dei film di Russ Meyer ai ridicoli polpettoni in costume di Andy Milligan fino all'irriverente cattivo gusto di John Waters, il cinema spazzatura, per quasi un secolo, ha inquinato mari e monti ma soprattutto le sale cinematografiche. Con questo libro si tenta di mettere ordine in questo mondo valutando il miglior modo di smaltirne i generi all'interno di una raccolta differenziata di film tra i più brutti che siano mai stati realizzati affinché anche loro abbiano finalmente una giusta collocazione e magari (perché no?) una doverosa rivalutazione in un futuro più o meno lontano...» (Dalla Prefazione di Manuel ""Bloodbuster"""" Cavenaghi)"" -
La racchetta di Mao
Dopo aver assistito ad un'esibizione di tennistavolisti cinesi a Roma nel 1970, uno dei grandi del giornalismo sportivo italiano Franco Melli scrisse sul principale quotidiano sportivo italiano: ""Solleciteremo i nostri figli nel futuro ad applicarsi anche in età post-adolescenziale al ping-pong con monastica abnegazione, vagheggiando impossibili miti. Saranno altri tempi, altri mondi, e attraverso un divino processo sostitutivo i cinesi saranno propagandati da un loro Riva o da un loro Arese mitologico e noi avremo il Wang Wen-Hua o Wang Wen-Jung su cui appuntare il nostro fanatismo"""". A leggerle oggi, queste parole sembrano lontane anni luce dalla realtà delle questioni sportive, ma negli anni '70 i pongisti cinesi apparivano come veri e propri miti globali, capaci di suscitare l'entusiasmo popolare. La dirigenza cinese già dalla metà degli anni '50 aveva intuito la capacità del tennis tavolo (a torto ritenuto uno sport minore, visto che l'ITTF è la federazione internazionale con il maggior numero di associazioni membre al mondo) di diventare lo sport capace di lanciare l'immagine della Cina nel mondo, in un programma di soft power ben dettagliato. Grazie ad una vasta documentazione, l'autore ricostruisce questo percorso dalla Conferenza di Bandung del 1955 alla morte di Mao Zedong avvenuta nel 1976. Prefazione di Andrea Bisceglia."" -
Sole e rivoluzione. L'incantesimo cubano
Un caleidoscopio di colori e profumi. Il sole come emblema, la rivoluzione come bandiera. Un viaggio nel cuore di Cuba costellato da racconti impetuosi e aneddoti irresistibili, pagine incendiarie in cui la narrazione appare sospesa tra il realismo magico e l'epica rivoluzionaria. A metà tra il saggio e il romanzo. questo libro è un viaggio letterario che amalgama sapientemente vicende collettive e individuali, che intreccia la storia con la esse maiuscola al vortice di sensualità e scintillante umanità di un popolo unico. Lo stile è evocativo, il linguaggio fluido e diretto, quasi musicale. Ogni capitolo è un libro nel libro. Una dichiarazione d'amore verso un'isola incantata che ha la capacità di trasportarti nella terza dimensione, quella della profondità. Una terra meticcia che incrocia idee, razze, colori e culture. Cuba è un destino controcorrente, vita palpitante. poesia di strada che nasce dal frastuono dei barrios. Una piccola ma orgogliosa utopia caraibica che già dalla cartina ha la forma di un sorriso. -
Manga Academica. Rivista di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese (2017). Vol. 10
Manga Academica compie dieci anni e celebra il traguardo con un volume commemorativo che raccoglie i contributi dei maggiori studiosi italiani di manga, anime e culture pop del Giappone contemporaneo. Un numero ricco di contenuti e in un'edizione speciale. Con un saggio introduttivo di Gianluca Di Fratta. -
Manga academica. Rivista di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese (2018). Vol. 11
Manga academica, la prima rivista italiana di studi sul fumetto e sul cinema di animazione giapponese, raccoglie i contributi dei maggiori studiosi italiani di manga, anime e culture pop del Giappone contemporaneo. -
Elementare, Matsuda! I «manga» polizieschi tra tradizione letteraria e cultura contemporanea
Uno studio che prevede l'indagine sugli aspetti significativi del Giallo e la loro assimilazione nei registri del manga comporta la necessità di tracciare una corrispondenza tra i testi presi in esame. Guardando la distanza tra Arthur Conan Doyle e G?sh? Aoyama, nei quattro capitoli in cui è suddiviso il libro - il luogo, la vittima, il detective e l'assassino - si vuole evidenziare l'esistenza di un modello unico che collega la detective story al suiri manga, a partire dalla domanda che il ritrovamento di un corpo freddo suscita in chi lo osserva fino alla soluzione esaustiva rivelata dal protagonista. -
Risposte. Goldrake love story
Chi, guardando gli ultimi episodi di Goldrake, non ha pensato che mancasse qualcosa? Tanti avvenimenti si erano accumulati in poche puntate: erano ricomparsi personaggi che avevano avuto un ruolo importante nelle vite dei protagonisti, i veghiani erano stati sconfitti, la guerra era finita e, soprattutto, Actarus e Maria avevano improvvisamente deciso di tornare sul loro pianeta. Ma che era successo prima? Cosa era accaduto ""dietro le quinte""""? Due autrici, diversissime tra loro per carattere e stile di scrittura, hanno cercato di trovare le risposte ai tanti interrogativi rimasti in sospeso, fornendoci quella che in fondo è soltanto una visione più ampia dei fatti."" -
Modelli pedagogici e sistemi applicativi. Riflessioni educative
Il libro nasce dalla volontà di analizzare e trasmettere le grandi idee che nel corso della storia si sono sedimentate nel mondo della formazione. Nella prima parte si analizzano le principali teorie che hanno contribuito alla crescita e allo sviluppo delle diverse forme di pedagogia, mentre nella seconda il focus si stringe sulle metodiche moderne e maggiormente applicabili alla società contemporanea. Il complesso dell'opera non vuole essere una didascalica elencazione di teorie sviluppate nel corso dei secoli, ma uno spunto per tutti i docenti che vogliono reinterpretare, in relazione alle proprie realtà didattiche, le idee e le tecniche dei diversi educatori. -
Vega verrà
Ambientato nell'universo fantascientifico degli anime e dei giganti di ferro giapponesi, «Vega verrà» è il capitolo conclusivo della saga di «Dei o Demoni», il ciclo di romanzi che ha dato un nuovo volto al cinema di animazione di genere robotico.