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M. Marijuana. Anatomia di una sostanza psicoattiva
Impiegata come farmaco, droga, sacramento religioso, la marijuana ha accompagnato l'uomo nel suo percorso storico, passo dopo passo, curandolo, rilassandolo e facendolo avvicinare a Dio più di quanto si possa immaginare. Anni di proibizione e demonizzazione ne hanno fatto una sostanza negativa, pericolosa, da vietare, adombrandone la sua importanza nella storia dell'umanità. Tutto questo in nome di un'economia selvaggia che all'umanità e al suo destino in realtà non ha mai saputo pensare. Tuttavia l'uso della marijuana è oggi in costante aumento, la medicina moderna ne sta sperimentando l'uso, la gente l'ebbrezza che provoca, e i canteisti continuano ancora a ricongiungersi a Dio grazie ad essa. Tutto ciò accade, nonostante in quasi tutto il mondo si continui a proibirla. Dalle proprietà farmaceutiche agli usi ludici, un percorso storico ed una riflessione attuallizzata per chi vuole conoscere l'evoluzione della pianta degli dei, demonizzata dagli uomini. -
Scritti dal braccio della morte
"Qui la vita oscilla tra il banale e il bizzarro. A differenza degli altri prigionieri, i detenuti del braccio della morte non """"scontano una pena"""". Alla fine del tunnel non splende la libertà. Al contrario, la fine del tunnel porta all'estinzione"""". Muovendo da questa estrema quanto """"necessaria"""" consapevolezza è possibile capire, seppur da lontano - visto l'estrema situazione di Mumia quale può essere la condizione umana di un individuo detenuto da 28 anni e che fino al 27 marzo 2008 - quando gli è stata annullata la pena di morte - ha vissuto con la sola prospettiva di finire nella forca del boia. Tuttavia Mumia Abu-Jamal non ha mai smesso di lottare per la libertà sua e della propria gente. Questo libro è una raccolta di scritti """"in diretta dal braccio della morte"""" di uno dei condannati politici più martoriati della storia contemporanea." -
La banda Bonnot
Una storia, quella di Jules Bonnot e della sua banda, fatta di rapine e di assalti spettacolari. Furono i primi, prima dei gangster americani, ad introdurre l'uso dell'automobile per realizzare una rapina, ad attuare azioni di esproprio proletario, attraverso le quali sostenere economicamente se stessi e il movimento anarchico (giornali, sostegno ai prigionieri e ai militanti, ecc.), ma soprattutto a dimostrare la vulnerabilità del sistema capitalistico. Stufi dell'ingiustizia del mondo, hanno voluto dare l'esempio, insorgendo contro tutto e contro tutti. -
Weathermen. I fuorilegge d'America
L'immagine della contestazione giovanile americana degli anni sessanta limitata in sfilate pacifiste, happening sui prati dei colleges e grandi fumate di - cannabis è demolita dalle cifre che provengono dai dipartimenti di Giustizia e del Tesoro USA di quegli anni: Tra il gennaio 1969 e aprile 1970 vi sono negli USA quasi 2330 attentati dinamitardi, oltre che una serie incalcolabile di disordini e vere e proprie sommosse. I Weathermen (il cui nome deriva da una canzone di Bob Dylan) hanno riempito le cronache americane come il gruppo della ""gioventù bianca rivoluzionaria"""" che ha scelto la strada dell'azione diretta e della clandestinità. Il libro documenta la parabola dei Weathermen, dalla linea iniziale di un """"movimento rivoluzionario della gioventù"""" uscito dalle università per combattere fianco a fianco con la classe operaia, alla scelta finale della lotta armata clandestina contro centri di potere (mai persone): commissariati di polizia, istituti di ricerca bellica, uffici centrali di grandi società coinvolte nella guerra del Vietnam. Tra le più famose le esplosioni dinamitarde avvenute nel 1970, prima nella centrale di polizia di New York, qualche mese dopo all'interno del Pentagono. Il libro è una panoramica storica e un'analisi sulle prospettive politiche della Nuova sinistra americana."" -
Fuoco greco
"Il corteo è diventato un fiume debordante, traboccante di violenza. La sua forza torrenziale sta travolgendo Atene. Ogni cosa è sotto la morsa della tempesta di popolo"""". Il 5 maggio 2010 Atene è sotto la morsa della protesta popolare. Niente e nessuno può fermare l'onda rabbiosa dei manifestanti. Quattro morti e centinaia di feriti saranno il risultato di una situazione al limite. Un fuoco divampato all'interno di un Paese in balia di un'Odissea economico-finanziaria di proporzioni storiche. La rivolta di Atene vista, vissuta, interpretata e raccontata da chi si è ribellato in modo radicale. Una cronaca riot, violenta, ribelle, scritta con lo slang della protesta costante, della protesta rabbiosa, fatta di teppismo politico e ribellismo contro ogni forma di autorità." -
Lucio Urtubia. L'anarchico irriducibile
Definito dalla stampa come ""un bandito buono"""" e come """"l'ultimo Don Chisciotte"""" da chi invece lo conosceva, Lucio Urtubia, un uomo onorato e compromesso fino in fondo con l'ideologia libertaria, è considerato, oggi, un eroe della lotta anti-franchista. Un Robin Hood moderno, contrabbandiere, disertore, militante anarchico, rapinatore, falsificatore di documenti e di soldi. Riuscì a truffare tre miliardi di pesetas alla First National CityBank senza diventare mai ricco e rimanendo sempre fedele all'ideale libertario. In questa biografia, da uomo umile che continua lavorando come muratore, ha voluto raccontare tutta la sua vita: i primi furti, i viaggi clandestini in Spagna, la falsificazione del denaro, il suo incontro con il Che, il suo ruolo da mediatore nel caso Albert Boadella, la sua intercessione nel sequestro di Javier Rupérez, gli arresti e i processi. Bernard Thomas è riuscito a mettere insieme gli infiniti pezzi di questa vita affascinante e ricca di esperienze."" -
Street art. La rivoluzione nelle strade
Basterà alzare la testa al cielo mentre si cammina per strada in città per rendersi conto che non siamo più soli. Gli angoli e i muri si riempiono di figure dalle sagome familiari e interessanti pronte a rubare la nostra attenzione anche solo per un attimo. Ci sono scritte, slogan, stencil, poster, stickers che ci seguono ovunque. Stanno cercando di dirci qualcosa? Cosa sta succedendo? Con la street art l'arte scende in strada trasformando gli angoli della quotidianità in beni comuni dal tono familiare e accattivante. Le città si trasformano in vetrine dalle possibilità illimitate. La strada è viva. La rivoluzione parte dalla tecnica, veloce, strappata e piena di adrenalina, indispensabile per comunicare messaggi chiari e indelebili. Messaggi che dai muri entrano nel cervello e nel cuore. Una vera e propria rivoluzione raccontata dai protagonisti della scena italiana attraverso dialoghi, racconti e immagini. Ennio Ciotta analizza e fotografa questa urgenza artistica, sociale, culturale e antropologica in maniera lucida e disincantata. Street art: la strada e l'arte sono di tutti. -
Civiltà della distruzione. Teorie contro la civilizzazione
I testi raccolti in questo volume analizzano in modo critico e radicale le derive di una civiltà che attraverso l'idea di ""progresso e civilizzazione"""" sta andando incontro alla propria distruzione. Dagli autori di questo saggio """"anarco-primitivista"""", l'industrialismo e il progresso, sono considerati come la causa principale dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo e dell'uomo sulla natura: la chiave del sistema capitalistico, strutturato in un sistema di potere centralizzato e gerarchico, che non può sussistere senza genocidi, distruzioni, colonialismo e repressione. Secondo i teorici di questo radicale pensiero ecologista, il ritorno alla natura, sarebbe la soluzione alle derive della civiltà del progresso e non potrebbe che avere un impatto positivo sulla nostra salute psichica e fisica, aiutando di conseguenza a migliorare le condizioni vita comunitaria. Testi scelti di Feral Faun, Murray Bookchin, Richard Heinberg, Bill Joy, John Zerzan."" -
Anticopyright. Breve storia della proprietà intellettuale
Karl Fogel analizza la storia del copyright e spiega come esso sia nato per proteggere un modello di business e non gli interessi degli artisti/autori. E sia stato originato dalla censura. ""C'è un gruppo di persone che non sono sorprese dalla recente decisione dell'industria discografica di andare in giudizio contro utilizzatori scelti a caso del file sharing: gli storici del copyright. Essi già sanno ciò che tutti gli altri stanno scoprendo lentamente: che il copyright non ha mai riguardato il pagamento degli artisti per il loro lavoro; il copyright, più che essere pensato per aiutare gli inventori, è stato pensato da e per i distributori. Ma ora che internet ci ha dato un mondo senza costi di distribuzione, non ha più senso restringere la condivisione delle opere per pagare una distribuzione centralizzata, non solo è possibile abbandonare il copyright, ma anche desiderabile"""". Una breve storia della proprietà intellettuale e dei meccanismi di controllo da parte dei grandi gruppi di distribuzione e delle lobby dell'industria culturale."" -
Non sono un uomo, sono dinamite! Friedrich Nietzsche e la tradizione anarchica
Il nesso tra Friedrich Nietzsche e anarchismo potrebbe apparire audace a molti, in particolar modo a coloro che ancora associano Nietzsche al fascismo, e l'anarchismo ad una semplice concetto di lotta di classe. Tuttavia l'anarchismo, quale progetto che mira all'abolizione di tutte le forme di potere, dovrebbe potersi appropriare liberamente dell'opera di uno dei più grandi iconoclasti di tutti i tempi. Nonostante Nietzsche si fosse dimostrato piuttosto severo nei confronti dei suoi contemporanei anarchici, in qualche modo ne condivideva la visione di totale trasformazione dell'esistente. Il fatto di riconsiderare tutti i valori costituiti non solo risulta decisamente compatibile con il progetto anarchico ma resta anche una componente integrale dello stesso, mentre la concezione di una filosofia martellante e aspramente critica è alla base dell'impegno anarchico verso una trasformazione sociale radicale. ""Non sono un uomo, sono dinamite!"""" esamina le connessioni storiche, politiche e filosofiche tra il pensiero trasgressivo di Nietzsche e la visone politica di trasformazione dell'anarchismo."" -
Riot. Storie di ordinaria resistenza
Progetto letterario di materiale resistente, narrato e vissuto dai protagonisti di questa piccola antologia di racconti d'asfalto, ruvidi come il catrame. Una mescola fatta da ""teppisti narranti"""", che usano le parole come amano usare le pietre, contro un mondo che combattono e rifiutano. Un reticolo di passioni e conflitto sociale, politico, culturale che trova espressione e forma nelle pagine di un libro come se fosse un corteo, una piazza, la strada. Materiale incendiario, l'inferno esistenziale di alcuni piromani intenti a infuocare il mondo. Una storia frammentata di ribellione quotidiana. Scrittura generazionale, che non è di chi la scrive, o di chi la legge, ma di una massa umana che si riversa in strada a rivendicare le proprie istanze."" -
Onorevole Bunga Bunga. Berlusconi, Ruby e le notti a luci rosse di Arcore
Emilio Fede che chiede a Lele Mora una tangente in cambio dell'intercessione per un prestito milionario. È solo uno dei numerosi episodi del «Rubygate», uno di quelli ripresi dai giornali. In questo volume, tutte le carte del caso che sta facendo tremare il governo, tutte le intercettazioni che svelano la vita privata del primo personaggio pubblico d'Italia. Il direttore del Tg4 è, insieme a Mora e alla consigliera regionale del Pdl, Nicole Minetti, uno dei grandi reclutatori delle starlette che sgomitano per passare la notte con il «vecchio» ad Arcore, sperando di uscirne la mattina con una busta piena di soldi. Ne esce un quadro degradante, con le ragazze che «bombardano» di telefonate il Cavaliere e fanno a gara per infilarsi nel suo letto per «dormire con lui per poter prendergli qualcosa al mattino» e «far cassa». È il ritratto di un Berlusconi grottesco, solo, circondato da ruffiani ed escort, gente pronta a tutto pur di sfruttare la sua solitudine. -
Contro la storia, contro il leviatano!
Contro la Storia, contro il Leviatano (Against HisStory, Against Leviathan!), l'opera più celebre di Fredy Perlman, rappresenta una riscrittura della storia attraverso la metafora hobbesiana del Leviatano. Si tratta di uno studio approfondito dell'ascesa del dominio dello Stato, l'espressione più efficace e riuscita della critica alla tecnologia che Perlman sviluppò nel corso di tutta la sua vita. L'autore vede la civiltà emergere dai sistemi di irrigazione dei sumeri, che per la gestione di questo sistema idraulico svilupparono una casta di specialisti, la cui autorità si estese sul corpo sociale. Da questo primo germe autoritario si sarebbe sviluppato il primo Leviatano, che stenderebbe la sua ombra, la storia, con un carico di guerra, schiavitù e infelicità. Non a caso, ""Contro la Storia, contro il Leviatano"""" resta un'inesauribile fonte di ispirazione per tutte le prospettive anti-civilizzatrici dell'anarchismo contemporaneo. Sebbene Perlman detestasse essere associato a qualsiasi forma di ideologia, questo suo libro continua ad essere importantissimo nell'ambito del pensiero anarchico moderno in quanto offre uno straordinario cambiamento di prospettiva sul modo di intendere la storia dell'umanità, una prospettiva che con Perlman diventa quasi poetica e decisamente sovversiva."" -
Perché amo questo popolo. Storie di resistenza palestinese da Gaza
In questo libro è presente una raccolta di interviste effettuate dal settembre al dicembre 2011 nella striscia di Gaza. Le interviste sono intervallate da brevi note storiche e descrizioni, che mirano a contestualizzarle. Si è scelto di intervistare persone di diversa estrazione sociale e di diverse appartenenze politiche, per dare una panoramica più ampia possibile delle pratiche volte a combattere l'occupazione sionista. Sono centrali, infatti, non tanto le sofferenze del popolo palestinese quanto la forza che esso riesce a trasmettere nel continuare tenacemente a resistere. Sono stati presi ad esempio il contadino, che per nessuna ragione vuole smettere di coltivare la sua terra anche se attaccato dai cecchini israeliani, la giovane blogger, che vuole comunicare con il ""mondo fuori"""" che cosa significhi vivere a Gaza, il rapper, che ha deciso di esprimere il suo dissenso con la musica, le attiviste del movimento per il boicottaggio disinvestimento e sanzioni verso Israele, che chiedono di non supportare l'apartheid sionista, chi porta avanti la lotta armata, perchè con tutte le armi che Israele usa contro i palestinesi essi hanno diritto di rispondere a tono, chi pensa sia più efficace la lotta popolare non violenta, perché può coinvolgere più persone ed essere più efficace a livello mediático e tante e tanti altri. Leggendo scoprirete che le storie di queste persone sono in realtà molto più vicine di quel che si possa pensare."" -
Vita da cani. Storia di un emigrante rivoluzionario
Due racconti in uno solo, indivisibili perché uno conseguenza dell'altro. Il primo va dalla cattura al volo verso l'esilio in Italia, il secondo dal primo lavoro minorile alla cattura da parte delle Tre A. Il libro è una ""storia vera"""", un romanzo autobiografico, una testimonianza sugli orrori di una dittatura. È uno spaccato di storia argentina relativa agli anni 60/70, vista attraverso l'esperienza di un emigrato italiano, cresciuto pensando di essere argentino ed espulso poi dopo 5 anni di carcere sotto la dittatura di Videla come """"straniero indesiderato"""". Attraverso il racconto della vita di Francesco'Carlucci, il """"Tano"""" Franco, scopriamo le vicende di una famiglia povera, della conurbazione di Buenos Aires, la sofferenza e la gioia del trovare il proprio posto nel mondo e con gli altri. I compromessi con la vita, la lotta contro l'ingiustizia, il nauseabondo sentore delle differenze sociali respirato fin da piccolo, la ricerca di strade per aprire porte e abbattere mura di oppressione quotidiana, la militanza, l'adesione a un'organizzazione politico militare come il PRT-ERP, gli anni di lotta, gli amori, la clandestinità, il carcere, i sogni, le paure, le speranze e l'esilio. La storia di un emigrante italiano che si sposa con quella degli argentini in un'epoca che segna nettamente un prima e un dopo nella storia di queste terre d'America. Introduzione di Enrico Calamai."" -
The cultural workers. Fenomeni politico culturali e contestazione giovanile negli anni '60
Questo libro racconta la storia e le forme espressive dei fenomeni d'opposizione culturale degli anni sessanta e dei suoi maggiori interpreti internazionali. Un articolato affresco lontano da costrizioni raffigura la vitalità dei movimenti marginali, spesso minimizzati e obliati nella ricostruzione processuale di quegli anni. In una complicata mappa teorica si riordinano i grovigli sulle dinamiche e sulle tendenze della scena underground e sulle sue utopie ""resistenti"""" all'obnubilazione storica, in un viaggio dentro gli aspetti e le idee di un'altra cultura che ha annunciato la fine di un'epoca e, insieme, l'inizio di un nuovo continente sociale e umano, in un reticolo di passioni, idee e rapsodiche propensioni generazionali. Chi sono e cosa vogliono i beatnicks, i Motherfuckers, i Merry Pranksters, i Diggers, gli Yippies, i Gammler, i Kabouters, gli Enrages? Il libro tenta di rispondere a queste domande analizzando le turbolenze politicizzate dei figli della middle class, tanto in Europa quanto in America, il cui armamentario culturale ha alterato l'elettrocardiogramma della Storia dei movimenti sociali di protesta. Il libro in appendice è arricchito da una raccolta di immagini, volantini e documenti dell'epoca, con lo scopo di ricostruire il tessuto antropologico di questo eterogeneo spaccato giovanile, offrendo al lettore un ulteriore interpretazione senza filtri del fenomeno."" -
Senza freni
Dopo ""Interminabili Disordini"""" e """"Cockney è bello!"""" due libri che hanno raccontato la strada e i suoi protagonisti: la Milano dei centri sociali, gli Skinhead, gli ultras. Alex Alesi torna con il suo stile a parlare dei dimenticati di Milano, di immigrazione, di zone in penombra di cui gli occhi di un cittadino non attento, riescono a coglierne solo il lato oscuro. Alex nel suo nuovo romanzo s'immerge in questa realtà, come se fosse stato ancora una volta testimone delle vicende romantiche e avventurose dei protagonisti. Cristiano ha ventiquattro anni, vive a Milano nord. Al contrario dei suoi amici ha deciso di vivere da solo. Frequenta i centri sociali, ma non vuole appartenere a nessun gruppo o collettivo. """"Qualsiasi ambiente frequentasse, si sentiva diverso, strano, aveva sempre la sensazione di essere fuori luogo, fuori tempo e troppo arrabbiato"""". Uno spaccato reale di una Milano decadente, priva di cambiamenti, in cui un ragazzo cerca di districarsi tra le mille difficoltà di una società in cui si sente escluso."" -
Media e potere
L'opera in questione, è una raccolta di saggi, scritti dal filosofo americano nel corso degli ultimi anni. Una riflessione sul rapporto tra mezzi di comunicazione, potere e controllo sociale. Un'analisi critica sulle strategie di addomesticamento e massificazione dell'individuo. A partire da quelle che definisce ""Le 10 regole per il controllo sociale"""", Chomsky analizza storicamente e socialmente, le strategie che il potere, mette in atto per manipolare la società. Un piccolo libro introduttivo, verso quella che è, la complessa opera di Noam Chomsky."" -
Ribelli, sociali e romantici. FC St. Pauli tra calcio e resistenza
St. Pauli non è solo una squadra di calcio, non è solo un quartiere di Amburgo, grossa e potente città tedesca e ""porta sul mondo"""". St. Pauli è un modo di vivere, è un modo di sentire lo sport e la vita quotidiana in maniera differente. St. Pauli è l'emanazione di una controcultura univoca che racchiude in sé in maniera sinergica l'organizzazione e la struttura della società sportiva, fondata sull'associazionismo popolare e sulla partecipazione, il network dei tifosi, ribelli e antirazzisti, e la comunità del quartiere, solidale e operaia. """"Ribelli, sociali e romantici"""", attraverso un'attenta analisi e un lavoro di ricerca sul campo, indaga e tenta di spiegare i fenomeni che rendono del tutto particolare l'esperienza """"sanktpauliana"""" in tutte le sue accezioni, dalla socialità, all'attivismo politico, dalla partecipazione popolare, alla solidarietà. Il tutto in nome di un calcio intriso di politica, inteso come strumento e motore di resistenza alle dinamiche tardocapitalistiche e dello show business odierno, nonché mezzo di promozione culturale contro ogni forma di discriminazione e razzismo."" -
Le crepe del capitalismo
Il capitalismo non è l'eterno ritorno ciclico dell'identico, ma un processo storico dinamico. Ogni grande crisi si incontra a un livello di accumulazione e di produttività superiore a quelle del passato. Quindi, la questione della gestibilità o non gestibilità della crisi si pone in forma sempre nuova. I precedenti meccanismi di soluzione perdono validità. Le crisi dell'Ottocento furono superate perché il capitalismo ancora non aveva coperto tutta la riproduzione sociale. C'era ancora spazio interno per lo sviluppo industriale. La crisi economica mondiale degli anni '30 rappresentò una rottura strutturale a un livello di industrializzazione molto più elevato. Essa fu dominata grazie alle nuove industrie fordiste e grazie alla regolazione keynesiana, il cui prototipo furono le economie di guerra della seconda guerra mondiale. Quando l'accumulazione fordista urtò contro i suoi limiti, negli anni '70, il keynesianismo sfociò in una politica inflazionaria, sulla base del credito pubblico. La cosiddetta rivoluzione neoliberale, intanto, spostò solo il problema dal credito pubblico ai mercati finanziari. Lo sfondo era una nuova rottura strutturale dello sviluppo capitalista, causato dalla terza rivoluzione industriale della microelettronica. Il libro in questione è una raccolta di saggi sul capitalismo e le sue derive, in cui il filosofo tedesco analizza in modo critico, attraverso una revisione continua della crisi del capitalismo, la sua possibile fine.