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Obscurandum
Le poesie di Fabio Strinati assomigliano alla sua musica. Sono raminghe e saltellano in territori con temperature differenti, danzano tra il convenzionale e l'assurdo, con un piede da una parte e uno dall'altra. -
Eremita. Dialogo
"Eremita, un dialogo satirico, con cui, secondo Eberhard Gothein, Galateo «ha domato il clero, ha rigettata la tradizione, ha circoscritta l'autorità in una sfera ristretta, ha esercitato un'acuta critica anche sulle figure della Bibbia, ed ha tentato di spiegare con la filosofia i dommi del cristianesimo», producendo probabilmente «il più notevole prodotto del Rinascimento». [...] Possiamo mai pensare che Monsignor Della Casa l'ignorasse? No. È più facile credere che da autore satirico qual era stato (non vanno dimenticate le rime burlesche), abbia escogitato il libro di buone maniere, per assolversi (indicando i giusti comportamenti da tenere nella conversazione / dialogo?), compiacere la Chiesa, e dare un'elegante frustata di stile, con conseguente eclissamento, allo scostumato galatonese."""" (dall'Introduzione di Nadia Cavalera)" -
Il canto del luì
"... Eppure, il nostro Rondi procede allo stesso modo, come un corpo in stato di imponderabilità, prosciolto cioè da obblighi diegetici. Ogni spunto è buono per consentirgli di dirottare, di svoltare per strade incognite, che tali sono anche al """"lui"""" cui è istestato l'intero percorso, forse il primo a stupirsi delle deviazioni incontrate a ogni passo. Il tutto, se si vuole, ci ricorda l'esperienza onirica, quando, è mia convinzione, siamo tutti grandi creatori di trame, che sarebbero da raccogliere religiosamente sia in versioni scritturali sia in termini visivi. Ma purtroppo, come si sa e si dice, i sogni muoiono all'alba, però c'è chi riesce a ricostruirli anche a occhi aperti, e il nostro Rondi appartiene a questa fortunata categoria."""" (Dall'introduzione di Renato Barilli)" -
Le parole grondanti. Antologia della nuova poesia centroamericana. Ediz. italiana e spagnola. Vol. 1: Guatemala, El Salvador, Honduras.
Nonostante il Centroamerica, e più specificamente il Nicaragua, sia stato la culla del modernismo nella figura di Rubén Darío e nonostante il premio Nobel della letteratura concesso al guatemalteco Miguel Ángel Asturias, la poesia di quest'area continua a vivere in uno stato di isolamento. Le varie voci poetiche che pure, attraverso gli anni, hanno avuto riconoscimenti importanti, come il Premio Adonais o il Casa de las Américas, spiccano per la loro assenza clamorosa nelle numerose compilazioni antologiche della poesia ispanoamericana e, persino quando esse prendono in esame la sola realtà centroamericana, si notano vuoti spaventosi. Questa antologia ha così la pretesa di colmare un vuoto e di essere la prima a informare, in maniera esaustiva, sulla situazione poetica centroamericana di questi ultimi anni attraverso una vasta scelta di versi di quarantotto poeti, equamente distribuiti nei due volumi che la compongono. -
Bosco dell'essere
Stefano Lanuzza, scrittore e critico 'non allineato', sempre interessato alle sperimentazioni del linguaggio, impegnato in percorsi poco frequentati, pratica una poesia certamente lontana dalle mode. Evitando accuratamente quella trascrizione del vissuto e dell'empito sentimentale che costituisce un 'senso comune' poetico ancora tanto duro a morire, non si butta però all'altro capo del conformismo attuale, ossia al puro manierismo della poesia di rifacimento e citazione. L'autore non ama le scorciatoie, né quelle della nostalgia, né quelle di una altrettanto facile e superficiale ironia; preferisce i sentieri scomodi e oscuri, ramificati e contorti, di una poesia intricata di suoni e di significati, tanto da sembrare un ""Bosco"""". E il suo è un viaggio impietoso e lucido nella complessità del discorso e dell'immaginario."" -
Mabò lo straniero
"Tra bozze e progetti letterari lasciati inediti da Piazzolla, emerge Mabò lo straniero, un quanto mai attuale, cogente metapoema che, redatto dall'autore agli inizi degli anni Ottanta, implica un discorso sui diritti dei migranti in un'Italia ciurmata da razzisti ignoranti e fomentatori di odio; nonché una critica dell'ipocrisia sociale da cui discendono l'isolamento, la discriminazione, lo sfruttamento patiti da quanti, configurati quali stranieri interni, sono tenuti fuori della comunità..."""" (Stefano Lanuzza)" -
Antidoto a un mondo in deriva. Sette poeti italiani novecenteschi: Dario Bellezza, Mario Lunetta, Francesco Muzzioli, Marino Piazzolla, Antonia Pozzi, Vittorio Sereni, Andrea Zanzotto. Ediz. ital...
Un'antologia di poesia... è un'occasione per presentare uno spaccato di letteratura e per farne strumento di conoscenza, di riflessione e di confronto; è un ponte interletterario aperto... Popescu ha compiuto le sue scelte orientandosi verso gli autori che, da italianista, più ha conosciuto e approfondito nel tempo, documentati, tuttavia, in modo che rendessero testimonianza, per la poesia italiana, di un fascio di tendenze rinvenibili nel Novecento, alcune lontane dal potersi considerare giunte a scadenza, aperte invece a sviluppi prospettici nel nuovo millennio. E ha dato spazio, per lo più, a chi non ha avuto ancora una vetrina in Romania. -
Storie sarde. Di animali particolari, di delitti e di speranza
Nel bene e nel male, i protagonisti di questi racconti di Serge Pey sono gli abitanti di Nurine, un piccolo centro immaginario da cui si dipartono percorsi montani, aspri e tortuosi, tanto fantasiosi quanto emblematici, che vanno ad individuare luoghi reali nella geografia di un territorio il cui baricentro è Gavoi, cittadina che affonda le radici nel neolitico, che fece parte del giudicato di Arborea e che raccoglie di fatto un patrimonio denso di eventi e di personaggi. Coprotagonisti nelle narrazioni sono gli animali, con i quali il rapporto della gente è stretto, avvolgente e talvolta inesorabilmente serrato nel gioco perverso della subalternità, che può assumere tinte drammatiche quanto grottesche, che può essere ironico e nello stesso tempo edificante, in situazioni che però rasentano l'assurdo. Nei racconti si scoprirà come si possa essere il sosia di un cane o come un cane possa testimoniare ad un processo, come si possa essere il tutore di un corvo, come un topo possa diventare un incendiario, perché un'anatra sia stata stuprata su un palcoscenico o perché l'eternità sia «un lupo che insanguina gli ovili con la sua fame inappagata». -
Le parole grondanti. Antologia della nuova poesia centroamericana. Ediz. italiana e spagnola. Vol. 2: Nicaragua, Costarica, Panama.
Con questo secondo volume de ""Le parole grondanti"""" si completa la scelta dei poeti operanti nei sei paesi che compongono l'area centroamericana. Un totale di quarantotto poeti che possono sembrare troppi e pochi nello stesso tempo. Se si prendono separatamente i vari stati, ognuno di essi è rappresentato, quindi, solamente da otto nomi. Per avere un'idea la più ampia possibile del panorama poetico di ogni singolo paese, bisognerebbe raddoppiare, triplicare e in qualche caso anche quadruplicare il numero delle presenze, e pur così, il lettore esigente lamenterebbe qualche assenza importante. A mia discolpa, devo ripetere ancora una volta che un'antologia non è la mappa definitiva di un territorio letterario, ma semplicemente un panorama, una prospettiva, con buoni risultati e con errori imperdonabili. E questa mia non è un florilegio compilato col proposito di stabilire verità uniche e inamovibili, ma nasce dall'intenzione di contribuire alla diffusione in Italia di una poesia contenuta in un'area limitatamente piccola e ingiustamente scarsamente conosciuta."" -
Il seme del piangere
Lacrime come liquido ""segno esteriore d'interna passione"""", secondo Cesare Ripa Perugino (alla voce Planctus, nella sua Iconologia, 1593), le lacrime sono il racconto di una storia cui bastano gli occhi per raggiungere il destinatario, senza bisogno della lingua. Addirittura, """"una lacrima sola dice assai più di ogni discorso"""", come dice Franz Schubert in un lied intitolato Elogio delle lacrime. Ci sta tutto in questa definizione: pianti d'amore, di sdegno, di rabbia, di rimpianto, di nostalgia, di contrizione e pentimento, di sofferenza fisica o psicologica, di paura, di lutto per un discidium, una perdita irrimediabile, ma anche pianti di gioia, di commozione. Un linguaggio complesso, una comunicazione che si articola senza parole in un liquido versamento emozionale."" -
Il micro-racconto nella contemporanea letteratura greca
Il genere micro-narrativo ha contribuito al rapido e progressivo affermarsi del racconto breve o brevissimo che ha avuto luogo entro i vasti confini di un intero continente linguistico, quello ispanofono, e non in una territorialmente limitata sfera di influenza culturale. Ha altresì influenzato formazione e irradiazione del fenomeno che ha coinvolto intere strutture e interessi artistico-intellettuali-nazionali. -
Sette parole
Mario, un semplice e comune nome proprio, è la forza centripeta e centrifuga dell'universo delle sensazioni e dei pensieri umani, un dispiegarsi e aggrovigliarsi di relazioni interiori che tenta di fornire risposte creando domande. -
Sugli occhi e per sempre. Ediz. italiana e greca. Vol. 1
"Sugli occhi e per sempre"""" è un'opera che mi ha colpito profondamente. Dico un'opera, non un semplice libro (o una semplice raccolta), perché davvero ha il respiro del poema. Quanta ricchezza e levità di immagini, di invenzioni, di continue illuminazioni e trascolorazioni. La tua fantasia - come la Natura - è inesauribile; e ammirevole è la trasparenza di ogni tuo verso (aria e luce), che entra nell'animo (carne e spirito) per restarvi. Leggendoti sembra di entrare in un bosco di continuo stormente, con le sue continue sorprese di luci e di ombre. O, anche, sembra di ascoltare un'antica sinfonia, coi suoi bassi profondi e i suoi deliranti acuti, dove la molteplicità e complessità della strumentazione non fa che mettere in risalto, sostenendola, la varietà e agilità della melodia. Non sembri nemmeno un poeta italiano, tanto sei lontano dalle attuali mode e maniere. Semmai, assomigli di più a un poeta immerso nell'ultima grande onda romantica, che tu riesci, quasi miracolosamente, a inserire con forza e con grazia in questo nostro """"disastro"""" presente. (Giorgio Caproni)" -
Neve saggia
Tat'jana Grauz segue la poesia del silenzio, della purezza. Volge lo sguardo alle pause, agli strappi, che si trovano tra i fenomeni dell'esistenza. Ogni poesia ha un suo canone lieve. È una laconicità, che può ricordare la forma dell'haiku. -
«Virtù non luce in disadorno ammanto». La «religion minacciante» e la dottrina della retribuzione nella vita di Giacomo Leopardi
Il saggio usa una chiave di lettura assai poco adoperata dalla critica leopardiana: la comprensione dell'Uomo Leopardi e dei suoi scritti attraverso la mediazione di alcuni testi biblici al fine di illuminare particolari aspetti, finora forse poco considerati. L'autrice, riallacciandosi ai suoi studi precedenti relativi al rapporto di Leopardi con i Libri di Giobbe e di Qohélet, analizza una tematica biblica che sembra emergere e aver influenzato sia la biografia, sia l'opera di Leopardi: la dottrina della retribuzione. Questa idea sostiene una visione punitiva di Dio secondo la quale se ai buoni viene riservato un premio, su coloro che disobbediscono alla Legge sarà riversato implacabilmente ogni sorta di castigo. L'interpretazione teologica del tempo considerava, infatti, il dolore e le malattie come conseguenze di una colpa. Il contributo non ha però lo scopo di ripercorrere la storia delle malattie di Giacomo Leopardi, Il percorso si sofferma invece solo su quella che determinò in Leopardi conseguenze morali pesantissime per la sua condizione di visibilità: la sua deformazione ossea. -
L' età della resa
Quando l'uomo scopre di non poter raggiungere la libertà, bistrattata e agognata libertà, cerca invano di salvarsi dal giudizio dell'umanità, cerca invano di salvarsi dalla schiavitù della Resa. Questa è un'opera poetica senza inizio e senza fine, questa è un'opera poetica dal sapore agrodolce di realtà. -
Antologia della poesia portoricana contemporanea
Se si fa eccezione per alcuni nomi indispensabili come quelli di Luis Palés Matos o di Julia de Burgos, non è certamente la poesia portoricana tra quelle più note nell'ambito delle lettere latinoamericane. Se poi ci riferiamo alla sua conoscenza fuori da quell'area, ci accorgiamo che essa è praticamente nulla. Quest'antologia si presenta come una novità assoluta in Italia e ha la sola pretesa di farsi leggere e di spingere il lettore curioso a intraprendere un proprio viaggio attraverso una lirica, qual è quella portoricana, singolare non solo per le sue circostanze storico-sociali, ma anche e soprattutto per le sue indubbie qualità espressive. Poeti antologizzati: Francisco Matos Paoli, Rosario Ferré, Olga Nolla, Hjalmar Flax, Ángela María Dávila, Edwin Reyes, Iván Silén, Salvador Villanueva, Manuel Ramos Otero, José Luis Vega, Etnairis Rivera, Áurea María Sotomayor, David Cortés Cabán, Vanessa Droz, Pedro López Adorno, Rafael Acevedo, Eduardo Lalo, Yolanda Arroyo Pizarro, Noel Luna, Mara Pastor. -
Luna di miele da incubo
Nancy Dampier, una giovane ragazza inglese, arriva a Parigi, dopo tre settimane di luna di miele, con John, un pittore inglese naturalizzato francese. La coppia ha deciso di restare qualche giorno all'hotel Saint Ange di Parigi: sfortunatamente è l’anno dell’Esposizione universale e gli albergatori, non sono riusciti ad avvisare i due giovani che l’albergo è al completo, così i due sono costretti a dormire in camere separate per una notte. Il mattino dopo per Nancy inizia l’incubo. Gli albergatori la trattano in modo scortese, e quando chiede spiegazioni riceve una sconvolgente notizia: la sera prima lei è arrivata da sola e non c’era nessuno ad accompagnarla! Da qui parte l’affannosa ricerca del marito, aiutata in questo dai nuovi amici incontrati all'hotel, il senatore americano Burton e i suoi due figli. Busseranno così a diverse porte, anche a quella della Morgue e del Prefetto di Polizia, ma senza risultati, come se le ricerche finissero sempre contro un muro invalicabile. I giorni diventano così settimane e mesi, le congetture sulla scomparsa dell’uomo crescono. Che cos'è veramente successo? -
La borsa
In piena notte una donna se ne sta tutta sola davanti al Pantheon e stringe tra le braccia una borsa. La donna è Anna-Marie Caravelle. Quando, ventiquattro anni prima, Monique Bonneuil decide in gran segreto di tenere con sé quella piccola dall’enorme voglia color vinaccia sul viso, non immagina di certo il mostro che avrebbe ospitato sotto il suo tetto e che lei stessa contribuisce a creare, tenendola segregata per anni, nel piccolo appartamento. La ragazza, spinta dai suoi demoni e perseguitata dal suo passato, comincerà infatti a uccidere, “dapprima poco e poi sempre di più”, un modo per regolare i conti con la vita che fin dall’utero materno non le ha mai sorriso. Questa è dunque la storia di Anna-Marie Caravelle. Ma che ci fa ora inginocchiata in piena notte nel centro di Parigi? E che cosa contiene quella borsa misteriosa che sembra custodire come un tesoro? -
Amnesia
In un gelido mattino d’inverno Zoe si sveglia da un incubo e si rende conto di avere il corpo coperto di ferite ed ematomi, tuttavia non ricorda niente di ciò che le è successo. Il marito David sembra sparito senza lasciare traccia e subito dopo una voce contraffatta la minaccia di morte al telefono, se non dirà la verità sull’accaduto della sera precedente. Sconvolta e dolorante, Zoe cercherà con tutte le forze rimaste di venire a capo del mistero che si fa tuttavia sempre più fitto e che la porta a diffidare di chi le sta vicino.