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Il rovescio della coscienza
Sullo sfondo di una Torino innevata e alle porte del periodo natalizio, tre agenti e un commissario della Polizia Municipale si trovano alle prese con un sinistro stradale dai contorni incerti. In un contesto cittadino dove tutto appare sottotono, ai limiti del monotono, i vigili urbani avocano a sé un'indagine fuori dai binari consueti della routine lavorativa, e si imbattono in due singolari funzionari dell'Agenzia delle Entrate e, soprattutto, sono costretti dagli eventi a fare i conti con se stessi e i propri irrisolti problemi personali. -
Carema. Terra di vino e di emozioni
La storia, i personaggi, l'ambiente fisico e umano di un piccolo paese alle falde di una montagna franosa, ai confini tra Piemonte e Valle d'Aosta. Dire Carema per i più vuol dire vino di Carema: celebrato sin dall'antichità, ora riconosciuto dalle guide eno-gastronomiche con riconoscimenti e apprezzamenti a livello internazionale. La coltivazione eroica del Nebbiolo ha forgiato la sua gente con la forza, la tenacia e il grande amore indispensabili per dissodare le pietraie franose e trasformarle in terrazze dalle architetture di supporto alle vigne, descritte in questo libro con parole e immagini, aneddoti popolari e ricerche d'archivio. -
Il colore delle lacrime
Sullo sfondo di una Roma suburbana, in un turbinio di follia, di duelli di strada, di inseguimenti, di omicidi, di droga e di carcere, di parole e lacrime mai dello stesso colore, si svolge l'avventura umana di due coppie che, quasi identificando la lotta tra il bene e il male, si incontrano tragicamente all'inizio e alla fine dell'opera, nella tela mortale tessuta dal destino... -
C'era un italiano in Argentina...
Che fine ha fatto Vittorio Meano? Il libro ricostruisce la vita di questo architetto piemontese, tanto dimenticato quanto affascinante, autore a Buenos Aires del Colón e del Congresso, nonché a Montevideo del Parlamento. Sono pagine sorprendenti, dallo stile asciutto e personale, scritte in modo agile e coinvolgente, mai noiose seppur dense di particolari e di riferimenti precisi: dalla nascita a Gravere all'infanzia a Susa, dagli studi a Pinerolo alla giovinezza torinese, dal viaggio verso l'Argentina alle vicende umane e professionali intessute nella capitale platense, per concludersi con l'omicidio e i relativi retroscena. Il testo, che in alcune parti riveste i caratteri dell'inchiesta e a tratti assume quasi i contorni del noir, oltre a narrare un'esistenza da romanzo e a sviscerare un enigma da film giallo, parla altresì dell'emigrazione italiana, di Torino e di Buenos Aires nella seconda metà dell'Ottocento e della cifra artistica dei lavori meaniani. Un racconto biografico che diventa affresco storico e si presta a ulteriori piani di lettura. -
Una storia di duemila anni fa
La lunga storia narrata nel volume prende le mosse da un fatto incredibile: un uomo del XXI secolo viene inopinabilmente scaraventato in uno sperduto villaggio del Canavese di 2000 anni fa, a quel tempo chiamato Luciliacus e attualmente Lusigliè. Ivi trascorre tre giorni prima di tornare nel Duemila, facendo conoscenza con Lucilio, un centurione romano, e Adbogio, uno schiavo salasso, e riportando a casa, assieme a una messe di notizie storiche locali, alcune informazioni che aiutano a riscoprire un'antica stagione del territorio canavesano. Il volume si articola nella descrizione delle consuetudini di vita dei Romani e dei Salassi: da un lato, gli ordinamenti sociali della trionfante civiltà di Roma imperiale; dall'altro, le progredite tradizioni del popolo salasso in cui si conservano maestrie del lavoro in grado di trarre profitto dalle risorse agricole e minerarie della loro terra. Ne nasce un vivido quadro delle vicende relative agli scontri bellici e alle abitudini di vita di questi popoli, che riesuma lontane radici e suggerisce raffronti con i tempi moderni, riscoprendo testimonianze di un arcaico passato ancora presenti nell'attuale territorio. -
Se non sogni non voli... Una vita tra vere e... false banconote
Attraverso gli occhi di un addetto ai lavori, viene raccontata la storia della banconota vissuta negli aspetti meno conosciuti al grande pubblico. Dalla progettazione alla produzione, dall'immissione in circolazione agli incontri ravvicinati con le imitazioni dei suoi falsari. Un percorso che inizia dall'idea di un artista, vincolata al progetto di un'opera d'arte da coniugare con coriacei elementi di sicurezza anticontraffazione su un minuscolo pezzo di carta filigranata prodotto in milioni di esemplari. Uno dei più piccoli pezzi di carta al mondo viene prodotto con il più alto valore aggiunto disponibile, mettendo in atto tutte le misure possibili in fatto di sicurezza allo scopo di tutelarne il valore e consentirgli di restare irraggiungibile dalle imitazioni. -
La lupa e il leone
È una storia vera e un libro d'amore: l'amore di Egisto ed Elisa, ai quali la vita ha regalato un destino da ""salvati"""". L'abbandono alla nascita da parte dei genitori naturali avrebbe potuto renderli dei proscritti, disprezzati dalla società. Quella stessa società ha però al suo interno due secolari istituzioni che permettono, a chi non possiede nemmeno il cognome, d'essere accolto in una grande famiglia, non legata dalla consanguineità, ma dallo spirito di fratellanza universale. Per Egisto è l'Arma dei Carabinieri, nella quale trova la dignità personale e il riferimento sociale; per Elisa è l'Opera Pia Santa Maria della Pietà, dove orfanelli e trovatelli sono accolti, educati e forniti di strumenti adeguati per essere avviati al lavoro e all'indipendenza economica. La figlia Margherita non potrà che sciogliere un canto d'amore in loro ricordo."" -
Ij boton ca luso. Una vita da carabiniere reale
Il racconto di una vita semplice e straordinaria si snoda tra lettere, immagini e un affetto imperituro che colora i ricordi. Nel centenario della nascita dell'amatissimo nonno Carabiniere, una nipote lo propone dapprima alla famiglia e poi, in occasione del Bicentenario dell'Arma, lo presenta al mondo, raccontandone gli anni trascorsi nella Benemerita. Un viaggio che da Ivrea porta alla Scuola Allievi Carabinieri Reali di Torino, poi nella Val Pusteria in difesa del Vallo Alpino voluto da Mussolini; quindi dal Peloponneso ai campi di concentramento in Germania e Polonia, fino alla liberazione da parte dell'ArmataRossa, e il sospirato ritorno in patria. La lunga storia di una divisa con ""ij boton ca luso"""", i bottoni che luccicano..."" -
Le fiabe di Celeste
Celeste è una maestra misteriosa che sa stimolare l'attenzione dei suoi alunni, rendendo loro piacevole il compito d'imparare. Essa li guida attraverso racconti fantasiosi e in parte reali, comunicando l'amore per Madre Terra e per tutte le Creature: la diversità diognuno è il mezzo per meglio comprendere e accettare il mondo circostante. Nello stesso tempo, Celeste apre uno spiraglio al sogno, perché nulla è impossibile, anche nella vita reale, se si percorrono i sentieri della gioia, della fiducia e della buona volontà. Le fiabe di Celeste possono essere stimolo per un percorso didattico multidisciplinare: dalla musica, al disegno, agli aspetti storico-geografici e soprattutto linguistici nella scuola dell'obbligo. Età di lettura: da 7 anni. -
La parlata di Trausella. Appunti e spunti per un dizionario
L'autrice ha raccolto, in relazione alla propria lingua materna, parole nei fondali della propria mente e nelle annotazioni di anni, realizzate con l'ausilio del questionario per la stesura dall'Atlante linguistico ed etnografico del Piemonte Occidentale, sia per serbare memoria delle generazioni che ci hanno preceduti; sia per fornire uno spunto e uno stimolo a ulteriori più approfondite analisi (fonetiche, fonologiche, semantiche, culturali, ecc.), di consuetudini e visioni del mondo, anche in rapporto a parlate affini o ""dominanti"""". Gli esempi di uso, i detti, i proverbi, le formule dialettali aprono talora squarci sulla """"cultura"""", sui valori, le norme, le consuetudini, le sapienze e le fatiche di un mondo in via di sparizione."" -
In cerca del regno
Karen Vassileva è l'investigatrice archeologica che, grazie alle sue straordinarie capacità, viene scelta dai servizi segreti francesi per una missione apparentemente impossibile: ritrovare il fantomatico Regno del Prete Gianni per prelevarvi l'acqua dell'eterna giovinezza, da barattare con la vita di un giornalista prigioniero del pazzo Kurosh Sahar. Affiancata in questa avventura tra Parigi e l'Iran dall'affascinante agente Chevalier e dal misterioso cugino Jordan, Karen dovrà affrontare, tra sparatorie, inseguimenti mozzafiato e tradimenti insospettabili, non solo nemici agguerriti e senza scrupoli, ma anche insicurezze e paure legate al proprio passato. -
Ivrea & Canavese orientale
Chiese, pievi, cappelle, cattedrali, abbazie, santuari e Vie Crucis: non esiste borgo in Canavese per minuscolo che sia che non disponga del proprio luogo di culto. Si può chiaramente affermare che era una terra di fede, un mondo in cui la religione occupava il primo posto nella scala dei valori esistenziali. Stante l'incredibile quantità di monumenti religiosi sul territorio, spesso ricchi di opere d'arte che meritano di essere portate a conoscenza di un pubblico più vasto, sono nati I percorsi della fede in Canavese in collaborazione con la Diocesi di Ivrea: quattro volumi che descrivono, dal lontano Medioevo all'attualità, la storia e le leggende di quasi un migliaio di luoghi sacri canavesani. Il primo volume, Ivrea & Canavese Orientale, descrive le chiese cittadine di Ivrea e individua altri due percorsi: il grande anello attorno ai laghi (che parte da Cascinette di Ivrea, Chiaverano, Burolo, Bollengo, Palazzo Canavese, Piverone, Azeglio, Settimo Rottaro, Caravino, Cossano, Maglione, Borgomasino, Vestignè per chiudersi ad Albiano), e il circuito del piccolo anfiteatro morenico (che scende a Pavone Canavese, Perosa Canavese, Scarmagno, Romano Canavese, Strambino). -
La ventitreesima chiave
Lo spunto proviene dal web sotto forma di concorso letterario, imperniato su un'accorata richiesta di notizie riguardanti un enigmatico personaggio di nome Bosco. Ne scaturisce un avvincente percorso narrativo che toccherà New York, Parigi e Barcellona, per concludersi nel Finis terrae della Galizia a prolungare il Cammino di Santiago de Compostela. La trama si snoda come una sorta di cammino iniziatico alla ricerca della Luce, in cui lo strumento fondamentale d'indagine e di speculazione è rappresentato dall'arte e dalla scienza. Il protagonista è l'autore stesso che si mette sulle tracce di Bosco come un segugio, coinvolgendo il giovane Silvano e guidandolo alla scoperta dell'affascinante mondo della pittura internazionale degli ultimi sette secoli; e tentando un'ardita dimostrazione dell'esistenza di una Vita oltre la vita, un mondo di Luce, intravisto nelle esperienze di pre-morte. La ventitreesima chiave non è celata sotto lo zerbino, ma luccica ancora accanto allo stipite dell'ultima soglia, quella della conoscenza, in attesa che il lettore la raccolga, per gustare la fragranza dell'ultimo frutto di Bosco che sta per sfuggirgli di mano. -
Il teorema della memoria
Due vicende intrecciate, ma divise dal tempo che sembra separare geometricamente due mondi la cui distanza è apparentemente siderale. Solo l'osservazione dei fatti tra le due narrazioni e la loro memoria potrà dare una spiegazione di qualcosa di apparentemente irrisolto nel cuore degli interpreti di due epoche, così come un teorema, da condizioni iniziali decise a tavolino, trae conclusioni dandone una dimostrazione. La voglia di esistere e resistere da protagonisti del proprio tempo porterà quattro ragazzi a percorrere strade tortuose. Lo scenario è quello delle rivolte giovanili del 77 a Napoli. Quattro amici uniti per la pelle, quattro percorsi divergenti al culmine del loro scopo collideranno uno contro l'altro con effetti drammatici. Dopo trent'anni si consumerà la storia di una famiglia dell'alta borghesia milanese coinvolta nell'arresto dell'unica figlia poco più che ventenne. I ricordi e la loro rievocazione determineranno un susseguirsi convulso di flash tra due epoche lontane verso un finale inaspettato. -
Il canavese della valli Dora, Chiusella, Sacra e Soana
La quadrilogia giunge a metà dell'opera e nelle aree interessate da questo volume (con la prefazione di mons. Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea), i monumenti religiosi occupano un posto di assoluto riguardo nella vita quotidiana degli abitanti. Il primo percorso si sviluppa nelle zone basse della Valle della Dora Baltea (che pure conta monumenti sacri fino ai 2300 metri d'altitudine del Mombarone); il secondo percorre la dolce Pedanea che nel ricordo dei San Martino conserva chiese bellissime, e il terzo sale in Valchiusella, che fino a mezzo secolo fa contava centinaia di abitanti. Si passa poi in Valle Sacra che - come dice il nome - è disseminata di chiese, cappelle e santuari a tutte le altitudini e infine si affronta la Val Soana con una cinquantina di luoghi sacri da Frailino, appena sopra Pont Canavese, fino ai 2200 metri del Monte Fanton dove vigila il santuario di San Besso, martire tebeo nella cui fede sono cresciute le genti di Cogne, della Val Soana e di Ozegna, e la cui salma è sepolta ora nel Duomo di Ivrea. -
Un antiquario al Kremlino. Storie di una famiglia di mercanti d'arte
La lunga storia di una famiglia di mercanti d'arte nasce un giorno di maggio del 1947, quando il destino decide che Carlo Datrino, commerciante di metalli di Trino, diventi antiquario. E, sul solco tracciato dal padre, il figlio Marco procede accumulando successi e raggiungendo vertici incredibili. Con la sola costanza e senza il minimo appoggio riesce a godere la fiducia del presidente dell'URSS; a essere annoverato tra i creatori della Fondazione per il patrimonio culturale russo; a portare in un minuscolo borgo canavesano i favolosi tesori dei musei del Cremlino, mai usciti fino ad allora del territorio russo, per quanto ambìti dai più importanti musei dei cinque continenti; a realizzare una mostra ritenuta a giudizio unanime la più importante del mondo; a far arrivare a Torre Canavese (600 abitanti) centinaia di migliaia di visitatori estasiati, e non solo dall'Italia... Il libro narra queste incredibili vicende, illustrandole con immagini. -
Estranea
"Perché riandare indietro al passato remoto alla ricerca di fatti e persone ormai dimenticati? Nostalgia dell'infanzia? Rimpianto di situazioni, di riti e di modi di vita ormai superati? Tutte queste domande me le sono poste mentre mi accingevo a scrivere questa nuova saga familiare. Per anni, quando sentivo psicologi e sociologi affermare la necessità per tutti di 'ancorarsi' alle radici del vissuto familiare, mi ribellavo e sostenevo con convinzione che le uniche radici necessarie non sono quelle familiari e sociali, ma quelle culturali, d'identificazione, non con un determinato luogo fisico, ma con dei principi ideali e religiosi. Ritengo di non contraddirmi, ora, nel cimentarmi nella rilettura della mia fanciullezza, alla luce delle prove e delle difficoltà affrontate (a volte superate, a volte no...); i cambiamenti, per quanto sofferti, sono stati letti nel significato positivo di un possibile arricchimento. Il mio cuore si volge indietro, al passato, solo per trarne forza e consapevolezza, per guardare avanti con fiducia a quel futuro che sarà quello che noi oggi determiniamo con le nostre scelte consapevoli, non con le nostre paure.""""" -
Vivere a Milano dal '45 al '68
È un libro vero e spontaneo, fatto di ricordi, di sensazioni, di profumi e molto altro. Non è un'autobiografia in senso stretto, perché vengono altresì raccontate, con ironia e vivacità, piccole curiosità e simpatiche situazioni vissute dalla protagonista durante l'infanzia, l'adolescenza e fino alla prima giovinezza, negli anni che vanno dal dopoguerra a quelli del boom economico italiano. La storia è ambientata prevalentemente a Milano, con brevi accenni alle vacanze estive al mare, in Calabria e in Romagna. Il racconto, offrendo uno spaccato di vita, fa riflettere su come le cose siano cambiate da allora, quanti oggetti non esistessero e come si vivesse diversamente da oggi, con la vita che scorreva meno affannosa. Le atmosfere riportano il lettore al periodo fantastico che furono gli anni del ""miracolo italiano"""", dove Milano ostentava ricchezza e tutto era improntato all'ottimismo. Tutto cambia, tranne i sentimenti e le emozioni; quelli, almeno, sono rimasti uguali in ogni epoca."" -
Alto Canavese, Cuorgnè e valli dell'Orco
La collana che narra l'antica fede canavesana si conclude con quest'opera.Il primo percorso parte da Cuorgnè per passare a Valperga, di dove è consigliabile un'escursione a Belmonte (uno dei luoghi più frequentati dai fedeli di tutto il Piemonte), per proseguire verso Pertusio, San Ponso, Salassa, Oglianico, Favria, Busano, Rivara, Forno Canavese, Pratiglione, Prascorsano, Canischio, San Colombano Belmonte. L'area è attualmente di pertinenza dell'arcidiocesi di Torino; soltanto dal 1800 al 1817 fu affidata alla diocesi di Ivrea. Il secondo percorso, invece, si snoda attraverso la Valle dell'Orco: qui la responsabilità della diocesi di Ivrea non è mai stata messa in discussione. Chi vuole percorrerlo inizia da Alpette o Frassinetto, quasi due sentinelle poste ai lati dell'ingresso della valle, poi prosegue verso Pont Canavese e Sparone, si inoltra nella Valle di Ribordone, quindi torna a Locana, tocca la valle di Piantonetto, sale a Noasca e raggiunge Ceresole Reale, fino al lago Serrù, dove si aprono maestosi scenari per gli sciatori: ovunque, tuttavia, lungo gli oltre quaranta chilometri di salita, la presenza di Dio è evidente. -
Si può fare... In «cadrega» a Santiago di Compostela
Matteo Gamerro, colpito da sclerosi multipla, aveva il vivo desiderio di percorrere un pezzo del Cammino di Santiago di Compostela: non ha mai pensato di fare tutti i novecento chilometri del mitico percorso, ma poterne percorrere anche solo una parte, con l'ausilio dei suoi ""angeli custodi"""", era comunque una bella scommessa. Anche perché fare un cammino, per uno che non cammina più da qualche anno, sembrerebbe una contraddizione in termini. Eppure, se aiutato dagli amici, anche per un non deambulante un cammino """"si può fare"""". Spesso, infatti, sono gli altri a temere la disabilità, perché non sanno come comportarsi davanti a un disabile, ma l'autore riesce a trasmettere alla gente come può essere bella, stimolante e interessante la vita al suo fianco, pur se non è così semplice.""