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No limits
Jesse è dislessico e non lo sa. Già da bambino presenta comportamenti insoliti in una società che non lo comprende e lo emargina; abbandonato a se stesso nei meandri delle sue difficoltà. La musica è il mezzo attraverso il quale riesce a esprimersi, ma quando diventa famoso conosce anche l'altra faccia della medaglia. -
L' ultimo soldato di Napoleone
L'Ultimo soldato di Napoleone è il diario di un nobile piemontese, le cui vicende sono strettamente intrecciate con quelle del generale Bonaparte. Si legge tutto d'un fiato, come un romanzo. Scorrendo tra le righe possiamo farci un'idea della vita e del modo di pensare della prima metà dell'Ottocento. Il libro raccoglie i ricordi di un soldato che - scrive il nipote Guy Hardwin, curatore della prima edizione pubblicata a Londra nel 1915 - ""temo si possa distinguere solo per una fedeltà degna di un cane e per l'immensa capacità di sopportazione dello sforzo fisico"""". Il protagonista svolse anche per conto di Napoleone un importante incarico alla corte di Maria Luigia, duchessa di Parma e moglie del condottiero."" -
La danza del girifalco
Un volo di falco nell'anno Mille, un volo libero, a sovrastare le debolezze e le infamie degli uomini mentre, molto più in basso, numerose vite sono in gioco. Fra queste anche quelle di Avìla e di Egon, due giovani in cerca del loro sentiero. Il cammino delle loro esistenze s'interseca con quello del potente marchese Arduino d'Ivrea, intento a difendere la corona e le sue terre dall'attacco dell'imperatore Enrico II. Sarà nel castello di Sparone, teatro dell'assedio, che i destini di molti si incontreranno, uniti dal vento della guerra. Silvano Nuvolone ci trascina con la sua penna in un tempo lontano ed inquieto, ricco di storie avvincenti e, per alcuni versi, ancora misteriose. Non ultima, il ritrovamento ai giorni nostri di uno scheletro sconosciuto, rinvenuto fra le sepolture dei monaci nell'Abbazia di Fruttuaria. -
Sul fronte di Gandesa. Volontari del Canavese, del Ciriacese e delle Valli di Lanzo dall'emigrazione alla guerra civile spagnola (1936-1939)
Unico e irripetibile esempio nella Storia, la guerra civile spagnola ha visto volontari di ogni nazione combattere fianco a fianco nelle Brigate internazionali per salvare la Spagna repubblicana dall'aggressione fascista. Delle oltre 40.000 unità combattenti, vi hanno partecipato anche 5000 italiani, soprattutto giovani usciti dalle schiere dell'emigrazione in Francia e dalle Americhe, consapevoli che le stesse energie sarebbero state poi necessarie per sconfiggere la dittatura in Italia. Risultato di una ricerca durata anni allo scopo di dare un volto, un nome e una voce ai coraggiosi ""voluntarios de la libertad"""" del Canavese, Ciriacese e delle Valli di Lanzo, il libro di Gianpaolo Giordana offre la biografia di una trentina di questi coraggiosi, illustrandone per quanto è stato possibile ogni loro passo, nella breve o lunga vita che li ha consegnati alla nostra memoria. Uno scavo inedito e rigoroso che ha portato in superficie storie finora rimaste sepolte, che tuttavia avvertivano il dovere di essere raccontate."" -
Gli anni in tasca. Storie di gente di collina
"Gli anni in tasca"""" è un intreccio di racconti usciti dalla penna di Aldo & Aldo, che trovano nell'astigianità la base di partenza della loro narrazione. Storie di varia umanità che si dilatano nel vasto territorio che comprende tutto il sud Piemonte e il suo paesaggio collinare. Giordanino si cimenta in pennellate di memoria a volte intinte nella latta dei colori del vissuto. Cerot con giovanile entusiasmo racconta il suo mondo di incontri e passioni. Racconti di pelle e sudore, risate e bevute. Confessioni di una vita vissuta intensamente, senza mai perdere il senso della realtà, ma giocando a non porsi limiti troppo facilmente raggiungibili. La ditta """"Aldo & Aldo"""" è tutto questo." -
Chi di gola ferisce...
Tommaso Gaudino è il proprietario di un lussuoso agriturismo nei dintorni di Alba e non sa di essere arrivato al termine dei suoi giorni. Chi è il responsabile della sua tragica fine? Chi potrà mai essere l'autore della messa in scena allestita nella grande cucina del suo locale? Un collega invidioso del successo o un cliente scontento del trattamento ricevuto? L'ispettore Giulio Trenta indaga, interrogandosi sui possibili motivi di quell'insolito proscenio che lascia la porta aperta a tutte le ipotesi. E mentre l'ispettore svolge le indagini si imbatte nel suo personale stravolgimento sentimentale che ha le sembianze di una bionda e cocciuta ragazza. -
Camminavamo a testa alta. Frammenti di un mondo scomparso
Le colline dell'Alta Langa, quasi quarant'anni fa. Paesi poggiati sui colli più alti, cinti di mura e torri. Colli tondeggianti che si accavallano come onde verdi, con le montagne che si stagliano nel cielo, non troppo distanti. È da questo paesaggio che affiorano le memorie dell'autore. Una piccola raccolta di ricordi, per la maggior parte allegri, altri coperti da un velo di tristezza. Immagini un po' stinte di antichi mestieri, cibi sani e gente con le mani callose per il duro lavoro, raccolte dagli occhi di un bambino capitato per caso in questo mondo che oggi pare antico. L'idea che il nostro passato fosse, tutto sommato, migliore solo perché ci sentivamo migliori di ciò che siamo. È la semplice esigenza di narrare un passato ancora possibile che tutti rimpiangiamo ma a cui nessuno di noi fa nulla per tornare. -
Il sentiero dell'acero
Egretta Alba, un nome insolito rubato all'airone bianco maggiore, ha una vita ordinaria: una bella casa a Torino, un marito benestante (che nasconde un segreto che sa di non poter condividere con lei), un figlio adolescente un po' viziato. Egretta Alba ha un passato che cerca di dimenticare - un'infanzia trascorsa in modo inconsueto - e che riaffiora nella sua unica passione: i cervi. E quando la sua vita incrocerà quella di Elaphus, uno splendido cervo maschio sulla via del declino, Egretta si troverà a scegliere tra presente e passato, riscoprendo ideali che credeva sopiti. Sullo sfondo della natura incontaminata della val di Susa, il cervo e l'airone lotteranno per difendere le loro fragili vite. -
In cammino tra le rocce
Sul colle del Nivolet, proprio nel cuore del Parco Nazionale del Gran Paradiso, una colonia di marmotte grigie deve affrontare un imprevisto: una moltitudine sterminata di lepri fischianti intende impadronirsi con la forza e con l'inganno delle loro tane e dei loro ricchi pascoli. Per respingere la grave minaccia, tre valorose marmotte intraprendono un lungo e pericoloso viaggio verso sud, in direzione della Val Grande di Lanzo, per chiedere l'aiuto delle marmotte brune guidate dal prode Navarro. Dopo varie peripezie e incontri con volpi, ermellini, corvi imperiali, aquile reali, stambecchi e gipeti i coraggiosi abitanti del Colle sono finalmente pronti ad affrontare le lepri fischianti in uno scontro durissimo dall'esito incerto. Con loro si schiera la Camoscia Bianca, una grande conoscitrice del terreno, sempre pronta ad affiancare i più deboli. Età di lettura: da 8 anni. -
Giuseppe Perrucchetti. Il generale fondatore degli alpini che non fu mai un alpino
A cent'anni dalla morte avvenuta a Cuorgné si rievoca la figura del generale Giuseppe Perrucchetti, ideatore e fondatore del Corpo degli Alpini. Un personaggio importante, vissuto nella seconda metà dell'Ottocento, distintosi sotto vari aspetti: fervente patriota, medaglia d'argento al valore nella battaglia di Custoza, scienziato specialista in topografia applicata all'arte militare, fine stratega membro della Commissione per la Difesa dello Stato, appassionato alpinista membro del Consiglio Direttivo del Club Alpino Italiano ove ha ricoperto anche la carica di vice presidente. Storico e antropologo delle popolazioni di montagna, lucido e fecondo giornalista su periodici e quotidiani di diffusione nazionale, senatore molto apprezzato per la serenità e imparzialità di giudizio. A partire dal 1888 ha trascorso con la moglie parte del suo tempo a Cuorgné, interessandosi dei problemi cittadini e degli eventi di quella guerra che proprio in quegli anni esaltava il valore insostituibile degli alpini da lui fortemente voluti. -
Un battito di ciglia
Gianni Sola, saluzzese, è un giornalista della sezione cultura di un quotidiano torinese. È giovane, curioso, è un giornalista di razza, anche se nella vita privata ha ancora le incertezze di una immaturità non del tutto superata. Ha due affetti, la gatta Ciccia e Laura, giovane donna separata con due figli in tenera età. L'inchiesta di Gianni parte da molto lontano, con nebulosi sospetti, nell'ambiente inquietante di una loggia massonica nel centro città di Torino, e col contatto con ambigui individui. Sarà poi un libretto scritto in francese: ""L'église abandonée près du Chateau Des Constantia de Costiliolis"""", a porre alla mente di Gianni interrogativi più vicini alla realtà, ma ancora senza risposte. Solo una notizia ricevuta per caso, l'abbattimento doloso di alcuni alberi a Costigliole Saluzzo, lo porterà a dipanare l'aggrovigliata matassa e a salvare una preziosa chiesetta. Sullo sfondo di tutto il racconto scorrono paesaggi piemontesi urbani, collinari e fluviali di rara bellezza."" -
Il triennio Giacobino in Canavese (1796-1799)
L'armistizio di Cherasco del 1796 segue le vittorie napoleoniche: il regno sabaudo perde la Savoia, Nizza e Tenda. Diverse fortezze sono consegnate ai francesi. In pratica i Savoia sono ridotti all'impotenza. Con l'occupazione definitiva del Piemonte da parte dell'esercito del Direttorio nasce il governo provvisorio. Ma dopo pochi mesi il governo, sospettato di antifrancesismo, è soppresso e tutto il potere passa nelle mani del commissario Musset. Sono giorni frenetici. Da oriente spingono le forze austro-russe, che in breve avranno ragione dei francesi. A Ivrea intanto, la Castiglia viene presa dalle forze conservatrici - antifrancesi e antigiacobine - in quella che viene definita la prima ""rivolta degli zoccoli"""". L'autore affronta il tema del Triennio giacobino nella Provincia di Ivrea e più in generale nel Canavese, superando la prospettiva di settore e allargando il campo di ricerca alla realtà sociale dell'epoca. Concede largo spazio alle forze di opposizione al repubblicanesimo, protagoniste della prima restaurazione (maggio 1799). Uno studio rigoroso, con una nuova visione e un nuovo modello di indagine."" -
Lettere dal carcere
In questo libro sono raccolte le lettere che Walter Fillak, Comandante partigiano con il nome di ""Martin"""" drammaticamente giustiziato dai nazisti a Cuorgnè il 5 febbraio del 1945, inviò ai famigliari, durante la detenzione quale oppositore politico del fascismo, dalle varie carceri nelle quali fu detenuto dall'ottobre 1942 sino all'agosto 1943. Le Lettere sono quelle inviate ai famigliari, specialmente al padre, da Walter durante la prigionia nelle carceri e spaziano su vari argomenti storici, letterari filosofici. Chiaramente sono scritte sapendo del controllo della censura particolarmente asfissiante e solo nelle lettere inviate in attesa della prossima liberazione, avvenuta il 31 agosto 1943, troviamo finalmente libero il suo pensiero contro """"l'odiosa tirannia fascista"""". Dalle Lettere emerge una forte personalità dai solidi e molteplici interessi culturali, propria di uno studente universitario dedito sin dalla adolescenza a letture formative, giovane convintamente impegnato politicamente che sarà pronto a partecipare alla lotta armata contro i nazifascisti dopo l'otto settembre, arrivando ad assumere il comando della 76a Brigata Garibaldi."" -
La piuma del martin pescatore
La prima parte del romanzo si dipana sullo sfondo della Seconda guerra mondiale. La piccola Malvina vive la sua amara realtà di paese, di freddo e di fame. Più tardi, adolescente, scoprirà una Torino ancora devastata dalla guerra e affamata, in cui affiorano i primi fermenti di rinascita. Per lei Torino è la capitale del mondo, l'altra faccia della luna. Malvina è timida e testarda e affronta uno dopo l'altro i passaggi che la vita le presenta, con ansia e caparbietà. La paura e il coraggio convivono in lei e giocano a rimpiattino tra di loro. La storia della protagonista si intreccia con quella delle tre sorelle, della madre, delle amiche, delle Tòte Falletti e di madama Imelda, famoso soprano torinese. -
India e Birmania. Appunti di vita e di viaggio del missionario Vincenzo Martino Bruno (1810-1877)
Vincenzo Martino Bruno parte da Torino come missionario nel luglio 1839 e arriva in Birmania nell'aprile 1840. Dal 1857 si stabilisce definitivamente a Calcutta, in India. «Sotto un cielo sereno e sopra un mare tranquillo partimmo...». Le sue numerose lettere hanno permesso di ricostruire la sua vita, le sue aspirazioni, le sue gioie e i suoi crucci. Esse hanno rappresentato l'unico legame tra il mondo conosciuto e quello da scoprire in un'epoca di grandi cambiamenti politici, economici e sociali. I ricordi del primo viaggio affiorano alla mente di un uomo che per decenni ha vissuto ed operato nelle Indie Orientali, quando le comunicazioni con la patria erano scandite dalla puntualità dei vapori, dai capricci degli uomini e della natura. Macrostoria e microstoria costituiscono la trama e l'ordito di un arazzo che si compone nell'arco di trent'anni, a metà dell'Ottocento. -
Le attitudini professionali. Tribolazioni di un architetto
La storia è la sequenza delle avventure tragicomiche di un personaggio stralunato che tempera traversie e goffaggini con una buona dose di ironia, nel continuo alternarsi di prostrazione ed euforie che è proprio dei depressi ""buffi"""". Che cosa cerca l'architetto Israele Bovio nelle persone? Che cosa invidia? Che cosa vorrebbe da quegli amici che non sono mai solo amici, ma anche colleghi, collaboratori e clienti? C'è sempre un rapporto di denaro a sporcare gli affetti. Israele cerca quell'attitudine professionale che tutti sembrano avere, tranne lui. Sempre in bilico tra disastri e affermazione, riuscirà a trovare la risposta per giustificare una posizione scomoda, rovistando tra scienza, amore e amicizia? Un romanzo a tratti assurdo (e con un finale metafisico) che sembra un manuale di bricolage per il montaggio di una vita umana. Che ci ricorda che dietro alle insignificanze della vita non siamo noi che agiamo, ma siamo agiti da un disegno che ci trascende."" -
Partigiani australiani nel biellese. Una storia vera d'amore e di guerra
Questa è la storia del soldato australiano Ian Sproule e di alcuni suoi compagni delle Australian Imperial Forces, dalla cattura nel deserto nord-africano alla prigionia e al lavoro nelle risaie vercellesi, fino alla fuga dopo l'8 settembre 1943. Ian trova l'aiuto insperato e generoso della gente piemontese nei pressi del ""Santo Wario"""" di Graglia, incontra Elda e partecipa alla lotta partigiana. Infine, dopo una marcia estrema di nove giorni attraverso le montagne, raggiunge la Val d'Isère liberata dagli Alleati. Una storia vera d'amore, di guerra e di immensa gratitudine. Ricorda la figlia Jannie: «Mio padre non si è mai capacitato completamente del fatto che i nostri soldati australiani avessero combattuto e ucciso gli italiani nella campagna del deserto occidentale e che lui e gli altri fossero stati così curati dalla gente italiana: accolti, nutriti e, sì, amati. Non aveva mai incontrato quel genere di persone, prima. Non era così nel nostro mondo»."" -
La luna nel quartiere. Gagnu malefic nella Torino anni '60
Torino, quartiere Madonna di Campagna, periferia nord ovest della città. Mentre l'eco della guerra è ancora presente nei racconti degli adulti che lo circondano, il piccolo Marcuse attraversa il decennio degli anni Sessanta passando dall'infanzia all'adolescenza, osservando i cambiamenti di un epoca che nell'arco di dieci anni sarà destinata a mutare radicalmente la sua vita e quella delle persone che lo circondano. Fra equivoci e intuizioni, entusiasmi e delusioni, mentre nuovi oggetti si affacciano all'orizzonte per poi entrare in pianta stabile nella quotidianità della maggior parte delle famiglie, la sua voce narrante percorre il decennio con il suo gruppo di amici accompagnata dalla colonna sonora della nuova fantastica musica che impazza dalle radio e dai mangiadischi appoggiati sugli scalini dei marciapiedi e attraverso una miriade di avventure più o meno sensate sviluppa con loro il suo cammino di crescita che lo porterà a scoprire i suoi sentimenti e i suoi interrogativi e ad assaporare, dal suo particolare punto di vista, la magia di un periodo storico che nel bene e nel male resterà unico e irripetibile. -
Il pavone innamorato. Piccola raccolta di filastrocche baraventane
Per scrivere una quarta di copertina bisognerebbe prima scalare in terza. Poi, metter la quarta. L'autore non è sicuramente un erudito... Ha fatto la quinta. Elementare. Sicuramente. Nel basso Piemonte. Nel sud del sud del Piemonte è nato e vissuto (zona Langhe, quasi quasi vicino al mare). Questo ha decretato il suo destino: cercare di vedere il mare dalla punta di una collina. E questo ha determinato il suo carattere leggermente schivo, defilato, determinato a ""volare sempre basso"""" (così ci si educa da quelle parti). E qui nasce la """"follia"""" di stare ad aspettare di vedere il mare dalla punta di una collina. E aspettando aspettando, nascono visioni. The fool raccoglie visioni """"fole"""" (sceme, nel senso del volgo). E sciorina (scusate il termine), per tenersi compagnia, filastrocche. O, per meglio dire: """"strocche messe in fila"""". Tanto per continuare a volare basso. Buon ascolto."" -
I lupi del Seone
Felce è uno scoiattolo che conduce da sempre una vita solitaria e tranquilla nel vallone del Croset, scandita da brevi sonnellini, veloci arrampicate sui tronchi, audaci scorribande tra i boschi. Quando salva la vita a Cannuccia, un indomito leprotto delle Alpi, decide di unire la sua sorte a quella dell'amico che ha intrapreso una lunga marcia per tenere fede a un antico giuramento. Per i due incomincia un lungo e faticoso viaggio verso i Picchi del Seone, sotto la costante minaccia dei temibili lupi grigi che proprio tra le dirupate scarpate di quei picchi hanno trovato il loro rifugio segreto. Età di lettura: da 8 anni.