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Torta Gaseosa e altre novità
È la storia di tre coppie italiane che decidono di adottare un bambino. Non si conoscono, non abitano nemmeno vicine. Roma, Bologna, Cagliari, non seguono nemmeno la stessa religione. Sono unite solo dalla stessa determinazione, dagli stessi sentimenti, dalla stessa spiritualità innata, dalla stessa spaventosa ampiezza delle stanze del cuore. A dispetto di ogni apparente differenza, questa loro determinazione, le loro preghiere e le loro azioni, attivano qualcosa di mistico nel cosmo e, da un punto posto all'altro capo del mondo arriva improvviso un segnale: Colombia chiama Italia. In questo libro emergono sentimenti in disuso che muovono l'universo, cuori impavidi che resistono a ogni paura, undici vite che si intrecciano in una trama degna di una sceneggiatura da Oscar, con un unico particolare: che la storia di questo libro è assolutamente vera, parola per parola. -
La buona sorte. Storie di vita di un medico belga
In un elenco di voci, in ordine (quasi) alfabetico, Leon Bertrand ricostruisce fotogrammi di vita vissuta. Professori e pazienti, studi e visite, articoli scientifici, pièce teatrali, ricordi di università e di famiglia sono descritti con spirito lieve e quel misto di serena e ilare ironia propria delle persone che hanno acquisito saggezza sul campo. Un libro divertente e profondo, dove a fianco di un capitolo 'leggero' ne esistono altri di medicina e altri di un peso specifico enorme. Piccole finestre che si aprono su tratti della sua vita, danno l'esatta dimensione di una vita vissuta con pienezza, lasciando dentro il piccolo dono della condivisione e della sensibilità. Ed è proprio in questo modo che ogni persona può crearsi la buona sorte. -
Philly. La città dell'amore fraterno
Philadelphia significa questo: ""Città dell'amore fraterno"""". Così l'ha voluta chiamare nel 1682 il suo fondatore, William Penn. Da allora la città americana si è mantenuta come sospesa tra la l'epoca eroica della Dichiarazione d'Indipendenza, della Costituzione, dei Padri Fondatori, e l'immaginario pop di pellicole cinematografiche, canzoni, leggendarie imprese sportive, misteriose cospirazioni scientifiche e militari. Attraverso il filo di queste narrazioni, il taccuino di Lorenzo Lasagna rievoca le luci, le ombre, le mille suggestioni e le bellezze di una città insieme antica e moderna, accogliente e obliqua. """"Qui nelle strade di Philadelphia, però, il suo cerchio magico resta ben tracciato. E nonostante il clima disteso, e una certa rarefazione dei luoghi, chi abbia visto il """"Sesto senso"""" e poi battuto le vie di Philadelphia sa che una scia di presenze remote ne affatica lo spazio. Sono discrete. Ben dissimulate tra le vestigia nobili dell'Indipendenza, cancellate tra i musei e le dimore storiche, e confinate nel fondo più oscuro della città visibile: quella rossa, fiorita, ornata coi drappi e le bandiere stellate""""."" -
Chi l'avrebbe mai detto?
Uno psicoterapeuta in preda a deliri di onnipotenza corre indiavolato con la propria auto fino a schiantarsi contro una chiesetta. Era certo che la sua vita fosse perfetta. Era certo di essere un uomo senza angoscia. Fingeva di mettersi in discussione ma stava al riparo da ogni cambiamento. Si ritrova in carrozzella. È piombato in un girone infernale in cui mai avrebbe immaginato di trovarsi. Qui comincia la sua lotta per rimettersi in piedi. Il romanzo è la storia di questa lotta e del ribaltamento che l'handicap provoca in lui. Attraverso viaggi, incontri, violenze, avventure, amori struggenti, amori sbagliati e soffocanti, il protagonista incontra se stesso. Chi l'avrebbe mai detto che gli altri ci aiutano a rinascere, che accettare l'inevitabilità dei paradossi, il lato comico della vita e del dolore, che accettare che la vita ci porta spesso altrove rispetto ai nostri programmi, chi l'avrebbe mai detto che poteva essere quella la strada per ritrovarsi? -
Indagine su un ordinario misfatto in provincia
Un ispettore ingenuo e trasognato viene spedito in provincia, per indagare su anomalie e ammanchi nel bilancio dell'amministrazione locale. L'incontro con un ambiente che è tanto accogliente e benevolo in apparenza, quanto gravido di sotterfugi e di sordidi retroscena, è per lui causa di titubanze, inquietudini e crescente sconcerto. Alla magagne e agli imbrogli della ""piccola politica"""", come pure ai suoi crimini presunti e inconfessabili, egli si sforza di opporre un'etica della responsabilità civile che, non potendo disporre di forza sufficiente, trova sfogo nell'ironia, piuttosto che nell'azione, ed è comunque utile a mantenergli la serenità e la stima di sé. Una lettura godibile fino all'ultima riga."" -
Quattro alberi di magnolia
"Un racconto che sembra partire come un giallo per poi trasformarsi in un ritratto meticoloso e spietato delle esistenze di due famiglie, vicine di casa ma lontanissime per ceto, ambizioni e, soprattutto, sentimenti. Alternando il passato con il presente illustra in maniera quasi didascalica come un uomo possa trasformarsi in carnefice ed una donna diventare vittima ad un certo punto addirittura consenziente. 'È colpa mia che l'ho fatto arrabbiare'. Una frase che nel mondo, ma soprattutto in Italia, risuona spesso nelle questure, negli ospedali, nei confessionali."""" (Bruno Fabris)" -
I signori della Valle
Miti, leggende, storie di briganti e cavalieri si intrecciano in un romanzo dalle tinte gotiche in cui l'odio di una inesorabile maledizione e la forza della passione segnano e uniscono in maniera indissolubile il destino di tre famiglie nobili e potenti. Una storia dove la sesta crociata, la guerra fra guelfi e ghibellini, la prigionia di re Enzo e la vendita di Bologna ai Visconti, sono solo alcuni degli avvenimenti reali che fanno da sfondo all'intreccio fra amori e ombre dei protagonisti nell'Italia medieval. -
Fangén
Può succedere che un cittadino del mondo, a un certo punto della sua vita, senta svanire le sue radici. E che si spaventi sentendole sfumare anche dal mondo dei suoi ricordi. Si chiede che fare quando per le strade che lo hanno visto fangén, bambino, non gli rispondono più col dialetto della sua infanzia, ma con le più disparate lingue del mondo, così si tuffa nel profondo per rinsaldare i legami, tutti i legami, della sua cultura. Un libro che scardina ogni protezione fin dalle prime righe, emoziona, intenerisce, penetra nella corteccia che racchiude i sogni passati fino farci ritrovare il bambino che tutti siamo stati. Poi l'infanzia di colpo finisce, deflagra e ci scuote le fondamenta, con un colpo al cuore ci riporta al presente, in questo mondo orizzontale senza più confini. Lasciandoci però una distesa di sentimenti galleggianti e rinvigorite, e ben salde, radici. -
Le colline del mistero
1932. Un giovane frate francescano in licenza al suo paese natale, scopre un delitto. Un doppio filo lo legherà a questo mistero che lo riporterà indietro, fino ai primi del '900, a scoprire le sue vere origini. La sua vita sembrerà prendere una direzione stabilita ma scoppia la seconda guerra mondiale e quell'assassino uccide ancora. Il giovane padre si metterà in viaggio in incognito e nell'avvicendarsi degli eventi rischierà non solo la vita ma anche ogni sua certezza, ogni cosa in cui crede. Quando anche l'assassino muore, gli eventi precipitano fino a perdersi nell'oblio... -
Emilianamente
"Da questi cinque racconti cui emerge, come un tutto superiore alla somma dei singoli elementi, un'idea dell'Emilia e delle ultime tre generazioni che l'hanno abitata. L'anima partigiana, la fine del grande sogno comunista, la cultura dello sballo. Cinque storie in cui si possono trovare sorprendenti luoghi esotici, paesaggi indimenticabili, personaggi pittoreschi. Narrazioni da cui emergono sentimenti forti: la paura, la sofferenza, l'amore, i piaceri della carne. Un modo di vedere l'Emilia per chi ci vive, e per chi non la conosce. Cinque angolazioni da cui percepire la complessa anima degli emiliani. Innamorati di tutto quello che in senso ampio è la loro terra: cibo, musica, politica, sesso e sport. Dalla terra emiliana e da questi umori ha origine il loro essere creativi sempre, nel bene e nel male. Perché gli emiliani sanno che la vita è la causa della morte, e viceversa; per questo sono sempre pronti a rialzarsi, e a ricominciare.""""" -
In cerca dell'eterno presente
Nello scenario della guerra civile irlandese, un poeta e cantastorie, ultimo erede dell'antica tradizione dei bardi si erge a strenuo e disperato difensore di un mondo ormai in procinto di dissolversi, col proprio patrimonio di tradizioni e leggende. A fronte dei cambiamenti nella realtà esterna, tale eredità non può più essere né proseguita né utilizzata, ciò che le infondeva vita si è spento. Ed è perciò che il nipote, unico depositario di quegli insegnamenti, suo confidente stretto fin dall'infanzia, rievocando la sua vita non puònon ripercorrerne anche la traccia di dolore. Quella che gli si è impressa in forma di dilemmi, di quesiti irrisolti, e che continua ad agitarlo nell'intimo. Una vecchia scatola di cartone, legata con lo spago, contiene i cimeli della vita di Séamas, l'ultimo bardo irlandese. Da questi cimeli, nel racconto del nipote che uno a uno li trae da quella scatola, fattosi prezioso scrigno, oltre alla storia di una vita si leva quella profonda e poderosa di una nazione, e della sua gente. Miti e leggende cadono, mentre emergono uomini d'arme e di cultura e le antiche tradizioni della vera Irlanda, nella loro autenticità ancora più stupefacenti. -
Renaissance 2.0
Il mondo è sprofondato nella generale povertà, i Nuovi Ordini sono stati creati e attraverso la World Bank c'è chi governa il mondo. Anche il clima è cambiato, la terra è spazzata da venti gelidi e il cielo invaso da una fitta distesa di nuvole che si dissolvono solo al tramonto. Da quelle nuvole qualcuno osserva. Ma protetta dai ribelli, nascosta nei sotterranei delle aree ora deserte e delle periferie quasi disabitate, ha preso vita Renaissance, la Resistenza più colta e tecnologica mai esistita. Sono le menti migliori del pianeta, scomparse dal mondo di sopra. Cercano di scoprire di chi sono quegli sguardi che li osservano dalle nuvole e liberi da ogni imposizione e restrizione si stano evolvendo in ogni campo, per riuscire un giorno a riaffermare il loro diritto alla giustizia e all'umanità, e a riprendersi il pianeta. Quando enormi navi compaiono sui cieli terrestri, presentati dai Nuovi Ordini come messaggeri, dagli spazi siderali qualcun altro arriva, per capire. Due mondi stanno per incontrarsi, e per scoprire inaspettati legami. -
Filo di Scozia. Storie di viaggi, cinema e amicizia
Due amici, la comune passione per il cinema e per i viaggi li porta in Scozia. La prima volta, alla ricerca di inquadrature famose, subiscono irreparabilmente il fascino di quella terra, e i panorami mozzafiato si mescolano con le loro piccole grandi avventure. Diventano inquadrature e ricordi che si intrecciano alle loro vite come un filo di emozioni indissolubili. Ritornano una seconda e una terza volta, e in una struggente ricerca dei momenti vissuti anni prima, si trasformano in cacciatori di attimi. Li ritrovano, li perdono, ne trovano altri. Altre inquadrature, altro Filo di Scozia e l'idea per un altro dei loro film. Una storia vera, fatta di amicizia, e passioni; piccoli compromessi, coraggio e umorismo. -
Amica donna
Viola e Aldo sono amici. Il legame che li unisce è sano, forte e desiderato. Una sera d'estate escono per cenare e divertirsi insieme. Mangiano, chiacchierano, bevono, ridono, ballano. Poi, con sorpresa di entrambi, si ritrovano a fare (molto) sesso. Non era mai capitato prima di allora, in tanti anni di amicizia. Aldo accetta di buon grado l'accaduto. Viola invece va in crisi, spaventata che quell'episodio carnale possa rovinare la loro splendida amicizia. -
L' unica mossa consentita
Un incontro casuale nella noia e nella sciocca vanità di un party mondano. Una trama che da qui si dipana e prosegue a ritroso, nella forma del racconto-intervista. Essa combina aneddoti con digressioni astratte e con domande più o meno inquietanti. Suo oggetto è il percorso di una vita che fu ricca di esperienze e avventure, e che in ogni sua fase ebbe a che fare con il gioco degli scacchi. Il protagonista ha attraversato epoche storiche di importanza cruciale. Ha conosciuto popoli e paesi molto diversi. Ha mietuto soddisfazioni e successi. Ma nella vicenda di un campione sovietico misteriosamente scomparso, egli ha visto il riflesso della propria incompiutezza esistenziale. Per quanto faccia non gli riesce di staccarsene né di placare con spiegazioni razionali i propri sintomi angosciosi. Un romanzo in cui, come in una partita a scacchi, ogni pagina è conseguenza di una catena di intuizioni e deduzioni soggettive, e nella scia del ricordo delle memorabili mosse dei più grandi scacchisti restituisce il fascino infinito delle intime strategie che influenzano la vita stessa. -
Ti riporto a casa
I borghi dell'Oltretorrente di Parma, durante gli anni Quaranta, respirano la determinazione e il coraggio di Livia, l'ostinata resistenza e l'ironia di Eleuterio. Nel racconto di questa tenera vicenda s'intrecciano gioia e dolore, amore e odio, libertà e prigionia, dolcezza e crudeltà, eroismo e viltà. Immagini nitide di una semplice quotidianità familiare contrapposte a scene struggenti di violenza perpetrata nei confronti di sette uomini liberi. Una storia d'amore e di sofferenza che unisce e separa due vite lasciando in eredità passione, ideali e dignità. -
La chiamano strada
Tra canzone, prosa e poesia, gli scritti in questa raccolta raccontano il vissuto di tre anni di vita dell'autore, ciò che l'ha colpito e gli eventi intimi che lo hanno spinto a pubblicare per sentirsi meno solo. Luca Pedretti tenta di raccontare il tempo di una generazione in bilico tra maturità e ricordi d'infanzia, del quotidiano vivere i sentimenti eterni come l'amore, l'amicizia, i rapporti genitori e figli. In un mondo che cambia pur mantenendosi all'apparenza immutato, lontano dalla volatilità culturale e cosmopolita della grandi città. Parole leggere come nuvole, o pesanti come la schiavitù, luminose come le speranze, brucianti come le disillusioni. Commoventi, arrivano dirette al cuore, e alla pancia. Sanno di terra e baci, sudore e sogni; hanno il sapore degli attimi, dei ricordi, e della disperata ricerca del proprio posto nel mondo. -
Ancora un giorno ancora un'ora
Questo libro narra, sotto forma di diario, il difficile approccio nei confronti della malattia. La scoperta, i primi momenti di sconcerto, di incredulità. Poi un crescendo di atti di forza per cercare di arginare il male. La lotta di una donna che non vuole cedere ai pietismi e subire passivamente gli eventi, ma cerca di assecondare il suo compagno combattendo con lui, fino in fondo, senza esclusione di colpi. Una storia vera, un rapporto vissuto fino in fondo ogni giorno con coraggio, in amore e in conflitto, nella quotidianità della malattia che scava nelle vite, senza nulla nascondere. É così, che la morte non ci separa. -
La scena ripercorsa
Monaco di Baviera è città dai molti volti, non sempre gradevoli, e dalle molte occasioni di incontro, a volte sorprendenti. Se agli incontri si aggiungono i ricordi, la sorpresa può diventare dirompente. Una passeggiata per Glockenback, il quartiere dei teatranti, provoca un effetto di questo tipo, e i ricordi moltiplicandosi acquistano un'inaudita consistenza. Le memorie diventano reali e ogni fantasma ritorna, vestito di lucida follia, a ripercorrere in scena tutte le profonde, e mai sopite passioni, di un unico spettatore. -
Figlia di transumanti. (Ricordi di una vita trascorsa fra Cavergiumine nel Frignano e il Polesine)
Figlia di transumanti è un'opera che racchiude nelle sue pagine la vita di una bambina, poi adolescente e donna, che ha seguito i genitori in un viaggiare continuo. Una vita fra pianura e montagna, senza capire dove fossero le proprie radici; una vita in cui le amicizie duravano pochi mesi e i dispiaceri restavano invece a lungo nel cuore. L'autrice ha trovato nella scrittura il modo per fissare i propri ricordi, per non tenerli nascosti nell'anima ma condividerli con gli altri, soprattutto con chi di quella vita conosceva poco o niente. I ricordi riaffiorano spontaneamente, con forza e quasi con prepotenza, per narrare di un bellissimo rapporto con la madre, donna energica e forte, e con il padre, uomo di altri tempi, forse uno degli ultimi pastori transumanti del nostro Appennino. Spiccano le descrizioni del gregge, del cane, del somarello Ciano e di tutti gli animali di palude e di bosco che Loretta ha tanto amato e che sono stati i suoi compagni di gioco e di viaggio. Commoventi le pagine in cui l'autrice di Cavergiumine (frazione di Lama Mocogno), ora non più migrante ma stanziale come si definisce lei stessa, si rivolge ai giovani della nostra montagna per incoraggiarli a non abbandonare queste bellissime terre. In appendice, a completamento dell'opera, le suggestive fotografie a colori di Stefano Torreggiani che documentano il viaggio di transumanza dimostrativo del 2009 di Mirco Nardini, da Foce Giovo al Polesine, ripercorrendo la transumanza della famiglia Borri.