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Sogni
Pubblicata nel 1891, questa raccolta di racconti allegorici conobbe ventidue ristampe tra il 1890 e il 1923 ed è considerata ancora oggi una pietra miliare nella tradizione letteraria sudafricana. La scrittrice vi espone in forma narrativa la sue riflessioni filosofiche, politiche e sociali con uno stile visionario ed originale e un linguaggio semplice e suggestivo, ispirato alle Sacre Scritture e alle opere simboliste francesi. I racconti della Schreiner affrontano i nodi essenziali della condizione umana: il bisogno d'amore e l'ansia di libertà, l'eterna lotta del bene contro il male e, soprattutto, la ricerca della verità e il ruolo fondamentale che l'artista è chiamato a svolgere in questa ricerca. Nel sonno l'essere umano si abbandona all'inconscio, perde il controllo della propria mente e non può mentire a se stesso. L'immaginazione e la sapienza letteraria di Olive Schreiner trasformano i sogni notturni in sublimi visioni allegoriche che mostrano al lettore la strada per esprimersi e demolire le barriere dell'oppressione, del pregiudizio, dell'ignoranza e della negazione di sé. -
Persona e città
Il volume raccoglie una serie di articoli, saggi e relazioni, redatti dall'autore nel corso di un decennio, sui temi anzitutto dell'impegno politico e della gestione dell'economia secondo l'etica cristiana, e nelle sollecitazioni imposte dagli stessi processi globali. Intende pertanto essere un contributo a riflettere sulla esigenza di un concreto rinnovamento della politica, da considerarsi come prioritario servizio verso la comunità. La seconda parte del volume presenta un percorso a tappe della recente esperienza politica italiana, caratterizzata a giudizio dei più da una lunga ed ancora incompiuta transizione, le cui conseguenze contribuiscono pur esse alla preoccupante ampia fase di rallentamento e stanchezza nello sviluppo della nostra società. Di fronte all'appannamento delle motivazioni forti e convincenti che dovrebbero invece stimolare il cammino verso nuovi progressi, l'autore avanza infine una vera e propria provocazione sul possibile ed opportuno recupero di un moderno popolarismo solidale, nerbo di un autorevole centro riformista capace di interpretare una politica alta a favore del Paese. -
La storia di Red Hanrahan
Sei brevi racconti con un unico protagonista - Red Hanrahan, uomo di grande sapere, sommo poeta e compositore di musica - caratterizzati dall'elemento fantastico, sempre presente nella prosa e nella poesia di W.B. Yeats. Le storie raccontano peripezie e disavventure di un artista dall'animo puro e gentile che, a causa dell'intervento di misteriose creature fatate che abitano i boschi, perderà l'unica donna veramente amata e non riuscirà a trovare rifugio e conforto tra quegli stessi uomini che lo celebrano per il suo immenso talento. Condannato a una vita errabonda, Red Hanrahan vive con l'unico scopo di esprimere al meglio la sua arte, componendo musiche e poesie destinate a eternare il suo genio. Morirà tra le braccia di uno spirito del Popolo Eterno. -
La luce che si spense
Dick Heldar è un pittore. Durante la guerra in Sudan del 1890 una grave ferita agli occhi lo costringe a far ritorno in Inghilterra, dove decide di mantenersi con la sua arte. I suoi dipinti realistici conquistano a poco a poco una certa popolarità e il giovane artista è costretto, per sbarcare il lunario, a soggiacere ai gusti del pubblico, realizzando una serie di opere commerciali. Ma la ferita agli occhi comincia a peggiorare: Dick Heldar si rende conto che sta per diventare cieco. Decide allora di dipingere il suo capolavoro, La Malinconia che trascende ogni intelletto, utilizzando come modella la prostituta Bessie. Per lenire il dolore Dick inizia a ubriacarsi e tormenta la donna per costringerla ad assumere le pose che desidera. Dick porta a termine l'opera e perde la vista per sempre; ma per vendicarsi dei torti subiti, Bessie distrugge il dipinto imbrattando la tela. Quando il pittore invita a casa sua Maisie, una giovane donna alla quale era affezionatissimo da bambino, per mostrarle il suo capolavoro, la ragazza non avrà la forza di dirgli che l'opera è rovinata per sempre. Sopraffatto dalla disperazione, il giovane torna in Sudan, in cerca di un impossibile riscatto. -
Il viaggio in paradiso del Capitano Stormfield
Pubblicato nel 1909, è l'ultimo racconto scritto da Mark Twain. Vi si narra la lunga traversata cosmica affrontata dal Capitano Stormfield per approdare in paradiso, dove incontra Sandy, agricoltore ed esperto conoscitore del luogo. Il paradiso descritto da Twain è simile a quello della tradizione cristiana, ma con alcune significative varianti. Per esempio, le forme di vita di tutti i pianeti dell'universo giungono in paradiso viaggiando attraverso lo spazio e atterrano dinanzi a un cancello - ce n'è uno diverso per ogni specie. Dopo aver fornito le proprie generalità, i nuovi arrivati entrano nel paradiso vero e proprio: qui molti di loro passeranno l'eternità a esercitare e perfezionare i talenti di cui la natura li aveva dotati alla nascita e che in vita non hanno potuto scoprire e coltivare. La penna spiritosa e irriverente di Mark Twain riserva al lettore un fuoco di fila di sorprese gustose ed esilaranti: l'immagine classica degli angeli è solo un'illusione a beneficio degli esseri umani, si può ottenere tutto ciò che si desidera se non si lede l'altrui libertà e divieti e proibizioni sono ben diversi da quelli in vigore sulla Terra. -
Lo zen e l'arte della manutenzione della vespa 125 primavera
"Un tempo mi dilettavo a viaggiare nel tempo. È vero, avrei potuto dedicarmi ad hobby meno stravaganti, avrei potuto irrorare i gerani nel giardino di casa o cercare diamanti per i nani del giardino di casa ma io non ho un giardino e men che meno una casa. Sono in affitto. E faccio il cantante, il che vuol dire che devo andare a tempo. Per questo ho fatto un viaggio nel passato e sono tornato nel presente dopo aver visto me stesso nel futuro. Volete sapere come ero nel futuro? Bene, io nel futuro avevo i capelli ricci, la barba incolta, qualche pelo bianco ed un lieve accento anconetano. Io nel futuro ero Michele Monina. È per questo che l'ho coinvolto nella stesura del mio primo (e fin ora ultimo) libro. Nessuno più di Michele Monina poteva mettere ordine nel mio caos per una serie di motivi. Motivi che non vi dirò. Anzi, no, uno ve lo dico. Michele Monina aveva viaggiato nel tempo molto prima che lo facessi io. La storia che state per leggere inizia quando io avevo appena 4 anni. Pensate, era il 1977, il punk stava facendo un finimondo e i Maya non se li inculava nessuno. Altri tempi. Tempi che vanno raccontati. Decisamente. Caparezza.""""" -
Libri e libertà. La biblioteca di tutti
I testi qui raccolti appartengono a periodi diversi della vita artistica di Federico García Lorca. Il Discorso al paese di Fuente Vaqueros è un inno appassionato all'amore per i libri e per la lettura, indispensabili per apprendere ""il vero sentimento della libertà"""" e """"il moderno senso della solidarietà e della vita"""". Seguono quattro frammenti giovanili (""""Stato sentimentale""""; """"Meditazione"""", """"Rovine"""" e """"Pausa"""") nei quali il poeta andaluso pone interrogativi e riflessioni che anticipano i temi fondamentali di tutta la sua opera. La conferenza sulle """"Canzoni da culla spagnole"""" è un omaggio al folklore musicale che si esprime nelle ninne nanne con versi e melodie di struggente e malinconico lirismo. Completano la raccolta due presentazioni (""""Discorso Al Alimón di Federico García Lorca e Pablo Neruda su Rubén Darío"""" e """"Presentazione di Pablo Neruda"""") che testimoniano la profonda amicizia tra Federico García Lorca e Pablo Neruda, e due poesie di Antonio Machado e di Miguel Hernández nelle quali risuonano il dolore straziante per l'amico assassinato e il presagio dei tempi difficili che la Spagna avrebbe conosciuto negli anni a venire."" -
Il vento il riso il volo. Ediz. italiana e inglese
Katherine Mansfield considerò con tutta evidenza il suo scrivere in versi come un'attività secondaria rispetto all'impegno di narratrice. Tuttavia, a partire dal 1909 [...], scrisse diverse poesie, in un modo che era insieme senza pretese formali eppure esigente, semplice e tuttavia acuto, talora ironico, sensibile e attento ai particolari. [...] Nei testi poetici Katherine Mansfield espone il nucleo più indifeso del suo porsi in relazione con il mondo. [...] Coerenti con le intenzioni di limpidezza, di verità si mostrano le scelte della scrittura poetica della Mansfield: percezione empatica della realtà, lirismo asciutto, ironia, concretezza del gesto descrittivo, nitidezza nella resa dei particolari, semplicità delle scelte verbali. Nonostante la loro semplicità o forse anche in ragione di essa, i suoi versi hanno un fascino particolare, disincantato e naturale, perentorio. Il presente volume raccoglie il nucleo più significativo dei ""Poems""""."" -
Acaju e Zirfila
Il Conte de Tessin commissionò al pittore François Boucher dieci incisioni per illustrare un suo racconto ma, richiamato nel suo paese, il Conte dovette abbandonarle. Nacque una sfida tra il conte di Caylus, l'Abate de Voisenon e Charles Duclos su chi di loro sarebbe riuscito a scrivere un racconto di fate ispirandosi ai dieci soggetti. A venir pubblicato fu quello di Duclos che, con il titolo Acajou et Zerphila, uscì nel 1744. Il genio Podagrambo e la strega Arpagina, sopravvissuti di una stirpe di creature malvage, vogliono unirsi in matrimonio per perpetuare la specie, ma l'Assemblea di Fate e Geni ha decretato che ciò sarà possibile solo se sia l'uno che l'altra riusciranno a trovare chi li ami veramente. Podagrambo prende di mira Zirfila, Arpagina sceglie Acaju: sono ancora bambini e Arpagina è convinta che se riusciranno a plasmare le loro menti e i loro cuori in tenera età sarà più facile ottenere il loro amore. Un giorno, però, Acaju e Zirfila s'incontrano per caso, s'innamorano e cominciano a frequentarsi. Vengono sorpresi da Podagrambo che, istigato da Arpagina, decide di vendicarsi. Dopo una lunga serie di peripezie i due giovani potranno coronare il loro sogno d'amore. -
Incubi
Nei racconti di Lapo Ferrarese le paure più profonde diventano incubi reali che sconvolgono per sempre la vita dei protagonisti. Un poliziotto e tre rapinatori sono vittime di ignote forze malefiche al termine di un inseguimento in aperta campagna. Una soffitta dai misteriosi poteri e una creatura terrificante perseguitano un adolescente rimasto solo durante la notte. Un ricevimento in una villa abitata da inquietanti presenze si trasforma per alcuni ospiti in una trappola mortale. L'autore si addentra negli oscuri labirinti della mente umana per denudarne fragilità e ossessioni, meschinità e cinismo. Con un'immaginazione onirica e visionaria, le sue short stories ci mostrano gli abissi di orrore che si nascondono sotto la superficie della realtà... -
L' Azione Cattolica a Teramo. Tra ventennio e ritorno alla democrazia
Nel 2008 si è celebrata la ricorrenza dei centocinquanta anni della fondazione dell'Azione Cattolica Italiana. L'evento ha fornito lo stimolo a ripercorrere la vicenda storica dell'Azione Cattolica nella diocesi di Teramo, in un periodo compreso tra il 1919 ed i primi anni Cinquanta. La sollecitazione è venuta anche dalla opportunità di proseguire, seppure a larghi tratti, nella analisi del movimento cattolico teramano, già oggetto di un precedente lavoro dell'autore sugli aspetti più strettamente politici, che si intrecciavano comunque, per significativi elementi, con quelli più specifici di apostolato. Il lavoro intende pure essere un contributo a ricostruire le basi di una memoria storica di un periodo che rischia di perdersi nell'oblio di movimenti e di persone che hanno operato mossi da un impegno di cattolicesimo militante, spesso difficile per contrapposizioni e prevalere di altre storie culturali e politiche. Può rappresentare inoltre un tentativo di verifica del ruolo svolto da uomini ed associazioni di ispirazione cristiana nel periodo del ritorno alle libertà democratiche, dopo il ventennio della dittatura. -
Jascques Lacan e il trauma del linguaggio
Il trauma è la questione decisiva e paradossale della psicoanalisi. Questo lavoro di Alex Pagliardini lo afferma in modo radicale affrontando, sviluppando, a tratti risolvendo, la questione con Lacan. Lo ""psicoanalista dell'Altro"""" è la chiave, spesso l'unica, per trattare non ingenuamente il trauma. La singolarità di Lacan, il suo linguaggio, la sua concezione del linguaggio sono gli strumenti per compiere questa operazione. Ecco perché il testo percorre tutto il suo insegnamento articolando le varie declinazioni della concezione lacaniana del linguaggio: il linguaggio come legame, il linguaggio come taglio-marchio, il linguaggio come la lingua. Da Lacan come psicoanalista dell'Altro a Lacan come psicoanalista dell'Uno. L'Uno diventa il maître """"capriccioso"""" ed """"erratico"""" del modo in cui Alex Pagliardini legge Lacan. Sullo sfondo dell'intero lavoro l'amore, la questione della fine analisi e una convinzione, tutta da interrogare: è solo frequentando la strada del trauma del linguaggio come trauma dell'Uno che si può rispondere ed essere fedeli a questa affermazione, unica, di Lacan: """"Occorrerebbe che si avesse nell'analisi il sentimento di un rischio assoluto""""."" -
Tempi simultanei. Libri e viaggi di uno scrittore
Scrittore e inviato speciale, Gian Luigi Piccioli è un viaggiatore che ha esplorato i territori della creatività letteraria e le latitudini magiche e misteriose dell'Africa, del Vicino ed Estremo Oriente e dell'America Latina. Dal suo osservatorio a cavallo tra due millenni, Piccioli ha raccontato i tempi diversi e simultanei della sua epoca, e nei suoi romanzi ha affrontato i temi dell'industria, del potere, dell'infanzia, della natura e della storia, arrivando a riflettere sulla nascita dell'idea stessa di Europa e sui rapporti tra scienza e conoscenza. Testimone di una stagione culturale che gli ha permesso di dialogare con personalità di prima grandezza - da Primo Levi a Italo Calvino, da Alberto Moravia a Guglielmo Petroni, da Paolo Volponi a Niccolò Gallo sino a Enrico Mattei, Attilio Bertolucci e Arnoldo Mondadori in questo libro Piccioli ""cede"""" alle mie insistenze giornalistiche, e con la misura che gli è propria schiude le porte della sua officina intellettuale e della sua esperienza di uomo intorno al mondo. Con un'intervista sull'Africa ad Alberto Moravia."" -
Breve storia economica e sociale della provincia di Teramo nel Novecento
La pubblicazione ripercorre, a larghi tratti e negli aspetti principali, il cammino che una comunità, la provincia teramana, ha realizzato attraverso un secolo, l'ultimo del secondo millennio, nella sua crescita economica e sociale, evidenziando le profonde trasformazioni, gli obiettivi ed i risultati, non disgiunti dal quadro generale dei problemi che toccavano l'intera società nazionale, e quella stessa internazionale. Un panorama certamente non esaustivo, con l'augurio che possa essere di stimolo ad ulteriori e più ampi approfondimenti. -
Equatoria
Ed ecco come, dopo mesi di viaggi erratici, dopo aver navigato sul fiume Ogooué, bighellonato in Angola e São Tomé, attraversato gli altipiani Batéké, mi sono ritrovato, il 3 ottobre 2006, a Brazza sopra il feretro di Brazza, una bara tutta nuova Fabriqué par EGPFC-Wilaya d'Alger, in compagnia del presidente della Repubblica gabonese Omar Bongo Ondimba, del presidente della Repubblica congolese Denis Sassou Nguesso, del presidente della Repubblica Centrafricana François Bozizé, dei concittadini Douste-Blazy e Kouchner, del nunzio apostolico Monsignor Andres Carrascosa Coso, e del re dei téké Auguste Nguempio. Tra alberghi e alloggi di fortuna, ho ricostruito le biografie dei contemporanei di Brazza: David Livingstone ed Henry Morton Stanley, ma anche Albert Schweitzer e Jonas Savimbi. A Kigoma, sulle rive del lago Tanganica, ho seguito le tracce della guerra congolese di Che Guevara. Per raccontare le vite di Emin Pacha e Tippu Tip, mi sono spinto fino a Zanzibar. -
La valle della luna
Oakland, 1913. È nell'atmosfera carica di vapori di una stireria, tra una moltitudine di operaie sfiancate dalla quotidiana, logorante ripetizione di gesti meccanici, che Jack London ci presenta la protagonista di uno dei suoi romanzi più coinvolgenti. Impossibile esaurire sotto l'etichetta di un genere la ricchezza di temi e motivi della ""Valle della luna"""". La progressione del racconto aggiunge sempre qualcosa di nuovo al libro che credevamo di avere tra le mani: non solo un testo di denuncia sociale (pagine esemplari sono dedicate allo sciopero dei ferrovieri americani, destinato a fallire), ma anche una storia d'amore, un avventuroso viaggio on the road, un romanzo di formazione denso di riferimenti autobiografici. Saxon Brown e Billy Roberts, figli della classe operaia, decidono di partire da Oakland alla ricerca della loro dreamland, una sorta di terra promessa dove dimenticare le miserie e le violenze della vita urbana e recuperare un rapporto più autentico con se stessi e con la natura."" -
Segni dall'oscurità. Note per una teoria delle psicosi
Che cos'è la psicosi? È solo una malattia, una condizione di esclusiva competenza di psichiatri e psicoanalisti? Oppure si può considerarla una configurazione dello psichico che ha strutturato la mente degli uomini in epoche storiche relativamente recenti? Il saggio di Thomas Macho si confronta in maniera coraggiosa e innovativa con le inquietudini evocate da queste domande, attraverso una serie di mezzi teorici non convenzionali: antropologia e filosofia, storia della cultura ed etnologia, teoria dell'arte e psicoanalisi. Ciò che ne risulta è una proposta interpretativa delle questioni relative alla natura della psicosi che investe la totalità della psiche e del comportamento umano: dal linguistico al religioso, dal cultuale al culturale. -
Storie di rospi
I rospi, a dispetto dei luoghi comuni, sono animaletti simpatici che è bene conoscere meglio e tutelare, perché sono importanti per l'equilibrio dell'intero ecosistema. In queste due storie - ""Il lago dei rospi"""" e """"Storia del cavaliere che diventò un rospo"""" - raccontiamo di un piccolo paese e della sua lotta per difendere l'ambiente, e di un povero cavaliere senza macchia e senza paura che si ritrova trasformato in un rospo piccolo e indifeso. Con l'aiuto di tanti amici e affrontando mirabolanti avventure, dovrà ritrovare la sua antica grandezza (e parliamo soprattutto di quella del cuore!). Età di lettura: da 6 anni."" -
Arcobaleno noir. Genesi, dispora e nuovo cittadinanze del noir fra cinema e letteratura
"Arcobaleno noir"""" raccoglie le riflessioni di un gruppo di studiosi intorno a quello che è uno dei generi più discussi e più frequentati della storia del cinema e della letteratura, in un intenso dialogo multidisciplinare che attraversa le geografie e le epoche storiche, le lingue e le culture, i media e i canoni. La prima parte, dedicata al cinema, rende omaggio a due dei massimi registi che hanno plasmato l'identità del noir - Orson Welles e Alfred Hitchcock - e avanza nuove interpretazioni e riletture dei suoi aspetti più discussi, dall'onirismo al taglio d'immagine alla rappresentazione dell'oscurità. La seconda parte, dedicata alla letteratura, delinea una topografia noir che esce dai confini tradizionali e supera le categorie di centro e di margine, includendo il tartan noir scozzese e il true crime italiano, e spingendosi nel cuore dell'Europa centrale, nel mondo arabo, fino all'India e alla Cina, avanti e indietro nel tempo. L'obiettivo del volume è dimostrare che il noir è, soprattutto, una realtà culturale dinamica e migrante, un arcobaleno di sfumature, un'esperienza nomade seppur radicata nei suoi contesti d'origine." -
Luciano Salce prigioniero n. 120842. Storia di un intellettuale internato 1943-1945
Da molto tempo nei blog si scrive e si straparla di Luciano Salce, grande regista ed attore come di un voltagabbana, di un «camaleonte», di una persona che da giovane avrebbe militato nel fascismo fin oltre l'8 settembre 1943, con un sostanziale impegno nella Repubblica Sociale Italiana. In questo contesto si è elaborata molti anni fa una «narrazione» di Salce militante e attivista fascista repubblichino che nasce dalla sua vulcanica attività di giovane critico letterario, cinematografico e teatrale nei giornali del regime, gli unici nei quali era consentito scrivere. La ricerca di Maori smentisce questo falso storico sulla base di una lunga ricerca archivistica e bibliografica che dimostra che Salce ha passato tutto il periodo della RSI nei campi di internamento germanici. Una selezione pubblicata di articoli e brevi saggi di critica letteraria, cinematografica e teatrale dal 1941 al 1943 presentano l'impegno intellettuale giovanile di uno dei protagonisti dello spettacolo italiano del secondo dopoguerra.