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Cosa vuole l'Europa?
"Le società europee devono proteggersi contro la speculazione del capitale finanziario, l'economia reale deve emanciparsi dall'imperativo del profitto, il monetarismo e la politica fiscale autoritaria debbono finire, la crescita deve essere ripensata secondo il criterio dall'interesse sociale, va inventato un nuovo modello di produzione basato su un lavoro dignitoso, sull'espansione dei beni pubblici e sulla protezione dell'ambiente. Questa prospettiva, ovviamente, non è all'ordine del giorno delle discussioni dei leader europei. Spetta ai popoli, ai lavoratori europei, ai movimenti degli """"indignati"""" imprimere il loro marchio al corso della storia, e impedire il saccheggio e la distruzione su larga scala."""" (Alexis Tsipras)." -
Il sapere. Corso su Michel Foucault (1985-1986). Vol. 1
Con questo volume inizia la pubblicazione del Corso che Gilles Deleuze dedicò all'opera dell'amico a un anno di distanza dalla scomparsa. Sotto il titolo ""II sapere"""" - seguendo il suggerimento che lo stesso Deleuze sembra indicare individuando tre assi di sviluppo nell'opera di Foucault: il sapere, il potere e il desiderio - si presentano le prime otto lezioni, tenute tra l'ottobre e il dicembre del 1985. Deleuze si propone di elaborare una ricostruzione sistematica del pensiero di Foucault, considerato come filosofo a tutti gli effetti. L'itinerario proposto parte da quello che viene colto come un primo asse, relativo al problema e al concetto di sapere. L'analisi sulle condizioni di possibilità dell'enunciabile e del visibile sfocia in una ricerca filosofica sull'essere del linguaggio e della luce, in opposizione allo strutturalismo, alla fenomenologia e alla linguistica. A emergere è una concezione complessa e originale dei legami tra le visibilità e gli enunciati, che si definisce mettendo Foucault in relazione con Kant e Blanchot, con il cinema di Syberberg, degli Straub o di Duras, oltre che con la scrittura di Raymond Roussel. Infine, attraverso le nozioni di regolarità e singolarità, l'indagine sul sapere sfocia sul secondo asse, costituito dal potere. Deleuze non entra in punta di piedi nel corpus foucaultiano. Il suo è un gesto diverso, che si pone come l'esercizio di un filosofo su un altro filosofo... Introduzione di Massimiliano Guareschi."" -
Corpi ad arte. La drag queen e l'illusoria consistenza del genere
In precisi spazi e tempi della vita sociale, la pratica rituale del travestimento rende lecito assumere abiti, lineamenti e atteggiamenti comunemente assegnati a individui di un sesso (ovvero, di un genere) diverso dal proprio. Se però scambiarsi ruoli e accessori per motivi spirituali, artistici o ricreativi richiede la piena consapevolezza del processo che genera il prodotto finale, cosa succede quando gli stessi abiti, lineamenti e atteggiamenti sono parte di ciò che chiamiamo ""identità di genere""""? Qual è il confine tra imparare a recitare un genere e imparare a riconoscersi in esso? Idealmente scandito dalle fantasiose metamorfosi della Drag Queen, insieme soggetto narrante e spunto di osservazione, """"II corpo ad arte"""" è un viaggio antropologico che (tra letteratura e mitologia, arti dello spettacolo e fenomeni di costume) sfoglia il corpo come un vocabolario fatto di verbi, sostantivi e soprattutto desinenze somatiche - attraverso cui il genere e i suoi modelli sono scritti e codificati, tramandati o rielaborati, incorporati per tradizione o impersonati, per l'appunto, ad arte."" -
Le ragioni del reddito di esistenza universale
Il reddito di esistenza universale, liberando l'individuo dal ricatto della povertà e riconoscendo la dignità della persona al di fuori dal mercato, costituisce uno strumento di emancipazione degli individui, ponendoli nella condizione di poter decidere e progettare la propria esistenza. Lungi dunque dal poterlo considerare come una sorta di ammortizzatore sociale (come alcuni ritengono), esso costituisce piuttosto uno strumento che favorisce la possibilità di opporsi a un ordine sociale fondato sulla ""razionalità"""" del mercato. Permette di riformulare lo stato sociale non più secondo la centralità del lavoro, considerato come l'unica, prevalente o normale condizione di vita su cui ancora si fondano le misure di welfare rivolte agli individui. Nella battaglia per il reddito di esistenza Pisani individua inoltre una sorta di grimaldello con il quale scardinare alcune categorie della moderna teoria sociale del diritto, per aprirla a una dialettica del riconoscimento che assuma il diritto come continuamente esposto ai rapporti sociali. Ma in che modo e con quali strumenti la politica e la pratica del diritto possono contrastare la logica economica e assumere i bisogni degli individui reali dando loro cittadinanza nella progettazione di una nuova società? Prefazione di Luigi Pannarale."" -
Migranti in cronaca. La stampa italiana e la rappresentazione dell'«altro»
Compito del giornalismo è rintracciare le nervature della società e coglierne i cambiamenti, ma nel momento in cui si avvicina al tema ""immigrazione"""" le istantanee scattate appaiono spesso sfuocate e piegate alle convenienze politiche, frammenti di verità schiacciati nel tempo lungo delle retoriche dominanti. Come una sorta di anello di congiuzione fra politica e immigrazione, la stampa è il luogo in cui la società riflette se stessa, si pensa fra le sue pagine, mentre plaude l'ultimo disegno di legge o sostiene le performance mediatiche del ministro di turno. L'attenzione che qui l'autrice dedica all'informazione giornalistica - assumendo come caso di studio quella che è passata alle cronache come """"la rivolta di Rosarno"""" - nasce dalla convinzione che essa contribuisca a plasmare uno spazio sociale di significazione in cui si definisce il rapporto (spesso conflittuale) tra residenti e immigrati, regolari o """"clandestini"""" che siano. Al di là delle aree di riferimento, che segnano profondamente l'identità di una testata giornalistica e polarizzano il dibattito, è possibile scorgere alcuni tratti talora sorprendenti, che hanno le loro radici in costanti di lungo periodo. Sono queste le sfocature che il libro cerca di mettere in rilievo, cercando di leggere le invarianti del pensiero, che resistono sotto la superficie di alcune dichiarazioni, rappresentazioni o prese di posizione."" -
Geometria dello spazio sociale. Pierre Bourdieu e la filosofia
Pierre Macherey, filosofo francese tra i più importanti dell'attuale scena culturale, in questo libro pensato per il pubblico italiano ci presenta un'interpretazione ""d'autore"""" della sociologia di Pierre Bourdieu. Al centro della sua analisi Macherey pone il rapporto conflittuale, ambivalente e mai del tutto risolto, che il sociologo ha sempre avuto con la filosofia, a cui deve del resto la propria formazione. A testimoniarlo, la sua passione per Blaise Pascal, figura per eccellenza dell'eterodossia, dal quale Bourdieu impara a diffidare delle vane illusioni create dai filosofi e a mettersi alla ricerca di quella """"ragione degli effetti"""" che guida inconsciamente le azioni apparentemente più bizzarre degli agenti sociali. Dagli studi etnologici a quelli sul sistema educativo, dal concetto di pratica a quello di ragione scolastica, Macherey valorizza sempre la dimensione politica del dispositivo sociologico di Bourdieu, la sua volontà di svelare i meccanismi di dominazione che si annidano anche nelle pratiche sociali più banali e quotidiane."" -
Fortune del femminismo. Dal capitalismo regolato dallo stato alla crisi neoliberalista
In questo suo nuovo lavoro Nancy Fraser ripercorre l'evoluzione del movimento femminista a partire dagli anni Settanta e anticipa una nuova fase, radicale ed egualitaria, del pensiero e dell'azione femminista. Negli anni in cui la Nuova Sinistra era in fermento, la ""seconda ondata"""" femminista emerse come una lotta per la liberazione della donna, ponendosi accanto ad altri movimenti radicali che mettevano in discussione le caratteristiche fondamentali della società capitalistica. Ma il successivo immergersi del femminismo in una politica identitaria coincise con il declino delle sue energie utopiche e con l'ascesa del neoliberismo. Ora, prevedendo una ripresa del movimento, Fraser sostiene la necessità di un radicalismo femminista rinvigorito, in grado di affrontare la crisi economica globale. Il femminismo può essere una forza che lavora in accordo con altri movimenti egualitari nella lotta per portare l'economia sotto il controllo democratico, nel mentre rielabora il potenziale visionario delle precedenti ondate del movimento di liberazione delle donne. Questa nuova indagine è destinata a diventare un punto di riferimento del pensiero femminista."" -
Islam e modernità. L'incontro dell'Islam con l'Occidente
Questa raccolta di saggi di Hamadi Redissi consente di acquisire uno sguardo critico sull'Islam attraverso un approfondito confronto con l'Occidente. I saggi ricostruiscono l'evento traumatico della scoperta della potenza del mondo occidentale alla fine del secolo XVIII e le risposte che l'Islam tentò di fornire per essere all'altezza della sfida: dai movimenti di riforma (Islah) alla fine del secolo XIX, all'affermazione di un ""Islam radicale"""", come quello dei Fratelli musulmani, negli anni Venti del secolo XX, all'estensione a livello internazionale della rete di Al-Qaida. Ciò che Redissi sottolinea è la destrutturazione e perdita dell'unità dell'Islam come conseguenza dello scontro con la modernità occidentale. Si produsse così una lacerazione tra tradizione e modernità che aprì il mondo islamico alla controversa ricezione delle influenze occidentali nell'ambito del diritto e dei diritti, dei processi di secolarizzazione, del cammino verso la democrazia nella stagione appena avviata delle """"primavere arabe"""". II libro di Hamadi Redissi è un importante contributo per comprendere il dibattito all'interno dell'Islam e per individuare le vie verso un possibile incontro con l'Occidente. Con la prospettiva introdotta da questo volume, questioni decisive del nostro tempo, come lo """"scontro di civiltà"""" e il terrorismo di matrice islamica, trovano delle fondamentali categorie interpretative."" -
Nella fabbrica globale. Vite al lavoro e resistenze operaie nei laboratori della Foxconn
Smartphone, tablet, notebook, console da gioco e computer da tavolo sono oggi il simbolo del progresso, della libertà e della creatività. Il luccicante individualismo creativo sembra lontano anni luce dalle fabbriche dell'era industriale. Questo libro, frutto di un ampio lavoro di ricerca, documenta come tale lontananza, in realtà, sia solo illusoria. Gli strumenti elettronici sono prodotti alle catene di montaggio, in larga parte in Cina, da milioni di giovani lavoratori e lavoratrici provenienti dalle aree rurali più povere del paese. La tecnologie elettroniche degli imprenditori di sé dipendono dunque dal sudore di masse operaie irreggimentate. La creatività degli uni si regge sul lavoro più anonimo e invisibile degli altri. Nel caso della Foxconn, la più grande multinazionale di assemblaggio di componenti elettronici, balzata alla cronaca negli ultimi anni per una serie di suicidi che hanno coinvolto i suoi dipendenti, le condizioni e i ritmi di lavoro, gli orari e i turni massacranti, le ferie impossibili e le basse retribuzioni, disegnano una realtà che stride enormemente con l'immagine dei campus in cui si progettano i nuovi ""gioielli"""" dei maggiori marchi dell'elettronica. Accanto a una approfondita analisi delle condizioni di vita e di lavoro nelle fabbriche dislocate in Cina, il volume propone due contributi sulle esperienze lavorative nella Repubblica Ceca e in Polonia."" -
Lo schermo, l'Alzheimer, lo Zombie. Tre metafore del XXI secolo
"Il mondo liquido della modernità vede in ogni subacqueo un aspirante annegato e gli preferisce il gabbiano che sfiora l'acqua beccando ciò che galleggia in superficie. La domanda cruciale è se la Rete sarà in grado di fare per la scrittura la cosa fondamentale che la scrittura fece per il dialogo: vivere e far vivere, tramandarsi e tramandare"""". Cosa accade quando ci sediamo di fronte al computer o digitando guardiamo lo schermo del nostro cellulare? Forse il Narciso del mito potrebbe ancora insegnarci qualcosa a questo proposito. Questo saggio, partendo appunto dalla """"metamorfosi"""" resa famosa da Ovidio e avvalendosi di molti esempi letterari, racconta come il rapporto fra l'uomo e la sua immagine sia mutato nel corso dei secoli e abbia di conseguenza trasformato l'io di chi si guarda; come allo stupore di vedersi riflesso si sia lentamente sostituita l'evasione, la smemoratezza e la perdita di sé; come lo zombie - assieme allo schermo e all'Alzheimer - sia perciò divenuto la metafora polisemantica della postmodernità e di chi sempre meno consapevolmente la popola." -
L' artista è una donna. La modernità di Marcel Duchamp
La trasformazione di Marcel Duchamp in Rrose Sélavy rende l'artista una figura ambivalente, instabile e contraddittoria. L'adozione di un alter ego femminile rimanda alla necessità di ripensare la mascolinità dell'artista e il mito del genio-creatore nel quadro di una modernità che investe tanto il piano della produzione e dei consumi, quanto quello della sessualità e dei comportamenti femminili. Le autorappresentazioni fotografiche realizzate attorno al 1920, quasi sempre con l'aiuto di Man Ray, rivelano infatti un ""altro"""" Marcel Duchamp, profondamente ambivalente nei confronti della virilità dell'artista. Le """"strategie di sé"""" con cui Duchamp confonde le tracce della sua identità passano per il femminile, ovvero per l'irruzione dell'altro nella modernità che lui stesso sta elaborando. Al di là di ogni posizione identitaria, Rrose Sélavy mette in scena la """"donna"""" come una figura della molteplicità che destabilizza l'idea di una mascolinità coerente e unitaria."" -
Carteggio (1933-1963)
Che cosa dobbiamo o vogliamo ancora sapere di Hannah Arendt, dopo anni di studi fondati su scritti editi e inediti? Dai diari e dai carteggi ci si attende il disvelamento dell'aspetto privato della vita di un pensatore o delle sue idee allo stato nascente. Nel caso di Hannah Arendt, ci si trova di fronte a qualcosa di più complesso, a sentieri interrotti del suo pensiero. Come se questioni vissute dal vivo incontrassero un limite insormontabile nella loro formulazione teorica e potessero venire espresse per illuminazioni, per esperimenti di pensiero, solo nel contesto di una relazione, come quello della lettera o dell'insegnamento. Tutto questo si può dire anche per uno degli aspetti più controversi della vicenda intellettuale di Hannah Arendt, il suo rapporto con l'ebraismo, al centro del carteggio con Kurt Blumenfeld, amico e figura di grande rilievo nella maturazione del pensiero politico della filosofa tedesca. L'ebraicità di Hannah Arendt si gioca interamente sul confine tra vita e pensiero e per questo motivo i carteggi sono particolarmente adatti a metterne in luce i dilemmi esistenziali e intellettuali. Sono la viva testimonianza delle ""amicizie politiche"""" che nutrirono la sua vita e il suo pensiero, e nelle quali essa diede prova di grande maestria, e insieme di una drammatica ambiguità. Introduzione di Laura Boella."" -
Il diritto alla città
Il diritto alla città di cui ci parla Henri Lefebvre in questo suo straordinario e lungimirante lavoro non esprime semplicemente la rivendicazione di bisogni essenziali. Esso si configura piuttosto come una qualità specifica dell'urbano, che comprende l'accesso alle risorse della città e la possibilità di sperimentare una vita urbana alternativa alle logiche e ai processi di industrializzazione e di accumulazione del capitale. ""Il diritto alla città - scrive infatti Lefebvre - si presenta come forma superiore dei diritti, come diritto alla libertà, all'individualizzazione nella socializzazione, all'habitat e all'abitare. Il diritto all'opera (all'attività partecipante) e il diritto alla fruizione (ben diverso dal diritto alla proprietà) sono impliciti nel diritto alla città"""". Tale diritto passa perciò attraverso la rottura dei dispositivi di controllo e di omologazione della vita quotidiana, attraverso una riappropriazione dei tempi e degli spazi del vivere urbano che richiede una nuova configurazione delle relazioni sociali, politiche ed economiche, a partire da un drastico cambiamento nell'arena decisionale. """"Il nostro principale compito politico, suggerisce Lefebvre, consiste allora nell'immaginare e ricostituire un modello di città completamente diverso dall'orribile mostro che il capitale globale e urbano produce incessantemente"""". Prefazione di Anna Casaglia."" -
Senti che bel rumore. Un anno di lotta per l'Università pubblica
L'università italiana è chiamata in questi mesi a confrontarsi con una riforma che, presentata come un passaggio decisivo e improcrastinabile verso la modernizzazione, in realtà costituisce un'occasione mancata per rendere gli atenei e la ricerca davvero competitivi a livello europeo. Il potere dei ""baroni"""" rimane immutato, mentre vengono colpite le radici stesse di un'università pubblica, libera e aperta. Una controriforma che ha spinto per la prima volta diverse categorie del mondo universitario, soprattutto quelle più penalizzate, a confrontarsi a viso aperto per trovare una reazione comune che non fosse solo di difesa ma anche di proposta. Questo volume è scritto a più mani dai protagonisti della mobilitazione: ricercatori, precari della ricerca, studenti. Nella prima parte, dieci interventi si misurano con alcuni dei nodi più significativi con i quali il sistema universitario dovrebbe fare i conti, individuando gli aspetti critici preesistenti alla nuova legge, analizzando gli elementi di novità introdotti dalla riforma, proponendo modelli alternativi. Nella seconda parte si tenta di restituire alcune delle tappe di un anno vissuto con grande intensità: esperienze nazionali e locali, sguardi diversi e complementari, costruzione di nuove forme di comunicazione e protesta."" -
Figure della paternità nell'Ancien Régime
Nel Novecento si è consumata l'epopea, tragica, di Edipo. Ma l'ingiunzione di un altro mito, sui padri e sui figli, echeggia da Omero a Joyce, da -Fénelon a Pasolini: quello di Telemaco. Gli atti di seminario qui raccolti offrono una serie di contributi che non vogliono considerarsi esaustivi, né espressione di un'unica chiave interpretativa, ma intendono restituire il clima della discussione su un nodo che, per la sua declinazione letteraria, artistica, etica, pedagogica, teologica, costituisce un terreno privilegiato per quel confronto fra i saperi che i curatori ritengono vitale non solo per i rispettivi percorsi di ricerca, ma per le discipline che insegnano. -
Metamorfosi dei Lumi. Vol. 6: Le belle lettere e le scienze.
Come muore la gloriosa ""Repubblica delle Lettere"""" del Settecento? In che modo, al confine tra Sette e Ottocento, la comunità dei """"gens de lettres"""" cede il passo alla frammentazione del sapere e della curiosità intellettuale, alle diverse modalità di scrittura che annunziano l'età moderna? A questa ricerca è dedicato il sesto volume pubblicato dal Centro Studi Interdisciplinare Metamorfosi dei Lumi dell'Università di Torino, che raccoglie il frutto della riflessione collettiva svoltasi nell'ambito del centro durante gli anni accademici 2009 e 2010. Prendendo le mosse dagli sviluppi della filosofia nel corso del Settecento, si focalizza l'attenzione su due aspetti dell'evoluzione culturale del periodo di transizione tra illuminismo e modernità: il rapporto della scienza medica con la letteratura, e il sorgere di una nuova identità dei letterati."" -
Il critico e l'attore. Silvio D'Amico e la scena italiana di inizio Novecento
In quarant'anni di ininterrotta attività, Silvio d'Amico ha influenzato la scena italiana del Novecento come pochi altri uomini di teatro hanno saputo fare. A partire dai suoi esordi come critico 'militante' sulle pagine dell'""Idea Nazionale"""", ha perseguito con coerenza e costanza la sua battaglia per una scena rinnovata e contro il modello ottocentesco del Grande Attore e delle compagnie di giro. Per comprendere il suo percorso, culminato in una delle più resistenti egemonie culturali in campo teatrale che l'Italia del Novecento abbia conosciuto, Donatella Orecchia pone in relazione la sua voce con le molte che hanno animato la vita culturale e teatrale italiana in particolare negli anni Venti e Trenta, dagli attori ai direttori di compagnia, dai registi e teorici del teatro a scrittori come Bontempelli e Pirandello, fino ai critici di ogni formazione."" -
Tra norma e forma
"Le scritture disegnate di Franco Purini, ancor giovane maestro dell'architettura italiana, testimonianza di un acuminato, lucido racconto teorico e progettuale, si confrontano con le sapienti scritture conservate in una biblioteca universitaria insigne, quella intitolata ad Arturo Graf, che bene compendia le vocazioni del Dipartimento di Studi Umanistici e della cattedra di Storia dell'arte contemporanea dell'Ateneo torinese, dando luogo a un dialogo fatto di affinità e contrasti, nello spirito di una cultura che si vuole comparabile e comparata.""""" -
Il campo religioso. Con due esercizi
Il volume presenta la prima traduzione italiana di due importanti saggi pubblicati nel 1971 dal sociologo francese Pierre Bourdieu (1930-2002), ""Un'interpretazione della teoria della religione secondo Max Weber"""" e """"Genesi e struttura del campo religioso"""". I traduttori si sono poi confrontati con il concetto bourdeusiano di """"campo religioso"""" applicandolo a due testi della letteratura cristiana antica, la """"Passio Perpetuae et Felicitatis"""" (Emiliano R. Urciuoli) e la """"Vita Melaniae"""" (Roberto Alciati). Completano il volume, pubblicato nella collana di studi del Centro interdipartimentale di scienze religiose dell' Università di Torino, diretta da Claudio Gianotto, un'introduzione di Roberto Alciati dedicata alla rivoluzione simbolica operata da Bourdieu e una postazione di Enzo Pace sulla fortuna italiana del sociologo francese."" -
Introduzione all'etica medica
Quali rapporti ha l'etica con la medicina? Quali principi possono offrire un fondamento razionale alla deontologia professionale del medico, nella società pluralista contemporanea? Ha senso oggi parlare di beni che la medicina è chiamata a servire? Che criteri possono guidare il medico nella valutazione delle proprie azioni dal punto di vista etico? Esiste una differenza tra aspetto etico e aspetto giuridico nella decisione di che cosa è giusto fare? Che cos'è la responsabilità nella professione medica? Perché il medico può invocare l'obiezione di coscienza? Che cosa significa rispettare l'autonomia del paziente? Questo volume è dedicato a coloro che svolgono già o si stanno preparando a esercitare la professione medica, e intende essere un invito a intraprendere una riflessione sulle numerose questioni etiche insite nell'agire medico, attraverso il metodo filosofico. Ha perciò un carattere introduttivo, più che sistematico, e privilegia la semplicità espositiva rispetto alla sovrabbondanza di riferimenti alla storia del pensiero. Nasce dall'attività didattica svolta dall'autrice ed è quindi anche frutto della discussione svolta con gli studenti, occasione preziosa di approfondimento teoretico per chi si dedica alla ricerca, nella convinzione che la filosofia può essere una guida efficace, anche se non l'unica, per comprendere il senso e il valore della professione medica.