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Erranze
"Il 'problema' filosofico per eccellenza non è né questo né quello, o quest'altro ancora, ma solo, ed innanzitutto, 'nulla'."""" (Massimo Donà). Vengono qui proposte le pagine definitive di Massimo Donà in cui l'autore spiega in modo ultimo, esaustivo e definitivo il legame tra verità ed errore." -
Canti orfici e Il più lungo giorno
Travagliata è la vicenda editoriale all'origine dei ""Canti Orfici"""". La prima versione manoscritta dell'opera, con significative varianti, vede la luce nel 1913 con il nome """"Il più lungo giorno"""" e viene presentata a Papini e Soffici, figure di spicco nel panorama culturale del tempo. Il manoscritto viene perduto e tale rimane fino al 1971 - quando Campana non poteva più interessarsene. Qui la storia ufficiale si confonde alla leggenda del libro """"scritto a memoria"""" e del """"poeta pazzo"""", che tende a oscurare la fama dell'opera stessa. Eppure, gli """"Orfici"""" sono stati riscritti sulla base delle numerose stesure preparatorie de """"II più lungo giorno"""", a testimonianza di una vena assai meno istintiva e """"inconscia"""" di quanto il mito faccia supporre. Questo volume, che per la prima volta riunisce le due redazioni del testo, permette di accostarsi senza pregiudizi a una personalità poetica originale ma non isolata, in grado di declinare le principali correnti del suo tempo secondo una cifra stilistica personale, in una sorta di allucinato """"diario di viaggio"""" insieme onirico e vivido, frammentario e narrativo."" -
Per un'estetica del cadavere. I Körpenwelten di Gunther von Hagens
"La grandezza dell'operazione di Gunther Von Hagens consiste non soltanto nel mostrare cadaveri umani immortalati in posture quotidiane, riportando la Morte nella Vita, ma anche e soprattutto nel presentarli in ogni caso privi di pelle. Il corpo umano, perduta la pelle, è stato privato di ogni confine col mondo e torna a essere, per l'eternità, parte del mondo: un pezzo di mondo, una cosa tra le cose, in una perfetta soluzione di continuità con la materia del mondo, fredda e inanimata, inerme e non più semovente, ovvero non più confinata in una stretta epidermide in cui ogni individuo è tristemente altro e infinitamente solo rispetto alla molteplicità del mondo."""" Prefazione di Claudio Bonvecchio." -
Homo tantum. L'istanza trascendentale nel pensiero di Gille Deleuze
Il saggio presenta le ragioni e le implicazioni del dispositivo di pensiero più originale della filosofia deleuzeana: l'apparente ossimoro, l'eresia filosofica di un empirismo trascendentale. Grazie al criterio della questione trascendentale, sono esplorati i territori fondamentali della geografia concettuale di Deleuze e ripercorso l'intero arco evolutivo dello sua riflessione, mettendone in evidenza gli incontri con la storia della filosofia (in particolar modo con Hume, Nietzsche, Kant e Spinoza) che ne hanno segnato l'ispirazione. Il sentiero aperto da questa analisi consente di caratterizzare la proposta deleuzeana come condizione per un nuovo pensiero dell'umano. Rispetto all'ipostatizzazione delle categorie di Soggetto ed Oggetto, resta tracciata una terza via: questa invita ciascuno a scoprire la sobrietà del suo essere ""homo tantum"""", singolarità irriducibile sia al conformismo anonimo ed egocentrico delle false immagini di Sé, sia al riduzionismo tecno-scientifico che appiattisce l'esistenza umana sull'epistemologia del vivente."" -
Ontologia e dramma. Gabriel Marcel e Jean-Paul Sartre a confronto
A partire dalla seconda metà degli anni '40 si riscontra nell'opera di Gabriel Marcel un significativo rinvio al pensiero di Jean-Paul Sartre, con il quale prende piede quella che Franco Riva ha definito una ""costante frequentazione polemica"""", essendo l'atteggiamento di Marcel improntato viepiù all'aspra critica, alla reiterata denuncia di un'impresa filosofico-letteraria ritenuta socialmente dannosa e teoreticamente infondata. Ripercorrendo le tappe di questo trentennale confronto a distanza, si ricava dunque l'impressione che ad essere in causa siano due visioni del mondo e della condizione umana radicalmente differenti ed inconciliabili, come risulta ad esempio dallo scarto esistente tra la concezione sartriana della libertà come """"nulla d'essere"""" dell'uomo e scelta incondizionata, e quella di Marcel come """"ricettività creatrice"""". Tuttavia, se sul piano metafisico permane un divario incolmabile, è possibile registrare a livello fenomenologico ed esistenziale una convergenza in merito al tema dell'intersoggettività, che assume in entrambi gli autori una connotazione propriamente tragica. Un aspetto, quest'ultimo, che il presente volume tenta di approfondire, con particolare attenzione alla produzione teatrale dei due filosofi. Prefazione di Franco Riva."" -
Arthur Schopenhauer: leggi del cielo e leggi del pensiero
Arthur Schopenhauer riteneva, sulla falsariga di Kant, che una scienza senza filosofia fosse cieca e una filosofia senza scienza vuota. Come la filosofia, per definirsi autentica, necessitava di un inveramento da parte della concretezza della scienza, così la scienza non doveva ridursi alla sola etiologia e alla catalogazione dei fatti mettendo da parte il problema fondamentale dell'essenza del mondo. Dal canto suo, Schopenhauer propendeva per una concezione organica del sapere che armonizzasse la conoscenza scientifica con la comprensione metafisica. Questo lavoro si propone di mettere in luce le relazioni tra il pensiero di Schopenhauer e la scienza astronomica dei secoli XVIII e XIX, al fine di porre in risalto i rapporti tra la metafisica dell'autore e le teorie scientifiche del suo tempo. Nonostante l'ingente presenza di argomenti scientifici all'interno della produzione schopenhaueriana, solo di recente si è iniziato a trattare in modo adeguato e approfondito questo importante tema, in genere poco considerato dalla critica tradizionale. -
La traccia del sacro e il terribile della bellezza
Sul finire del XVIII secolo l'estetica e l'arte subiscono una radicale trasformazione. La riflessione filosofica non interpreta più l'arte per capire l'arte, bensì per capire il mondo. L'estetica dischiude così aspetti celati dello spirito e diventa una nuova chiave di accesso all'esistenza e alla vita nella sua totalità. Questo libro conduce attraverso i sentieri inesplorati di questa nuova ""Weltanschauung"""" al suo bivio fondamentale: l'arte restituisce la verità nascosta alla scienza (Kant, Caspar David Friedrich) o ne rappresenta piuttosto il velo sensibile (Hegel)?"" -
Carlo Michelstaedter e la metafisica della gioventù
"Mi colpì molto il [...] ritratto [di Carlo Michelstaedter] da vecchio, rispetto al quale ebbi quasi l'idea che [egli] avesse ripercorso al contrario 'Il ritratto di Dorian Gray' di Oscar Wilde."""" (M. V.)" -
«Urpflanze». La pianta originaria
"La natura appartiene a se stessa, l'essenza all'assenza; l'uomo le appartiene, essa appartiene all'uomo."""" (J. Wolfgang Goethe)" -
Il mito del demiurgo
"Quando osservò questo mondo in movimento, vivente e immagine degli dèi eterni, il Padre generatore se ne compiacque."""" (Platone)" -
Filosofia del Natale. L'itinerario di un simbolo
"Il Natale costituisce uno straordinario spartiacque che agisce nella concretezza quotidiana, e il termine filosofia ne certifica l'importanza: soprattutto in quanto rappresenta una riflessione sul valore dell'evento (il Natale) e sull'impatto che esso può avere sul singolo uomo e su tutti coloro che lo accettano, vivendolo con purezza di cuore"""". (Claudio Bonvechio)" -
Figure di verità
"Sono 2500 anni che la filosofia cerca [...] di dare un senso alla sua ricerca della verità. [...]. Forse questa 'mannaia' che ha diviso in due la storia del mondo, il mondo consacrato e il mondo dissacrato, troverà una soluzione, una sintesi, una terza strada: il filosofo non è qui per dire qual è, ma per sperare e fare in modo che ci sia"""" (C. Sino)" -
L' usura della terra
"L'antropocentrismo, da cui la tecnica è nata e in cui si è sviluppata, non è più il luogo in cui si possono decidere i destini dell'uomo, perché da questo luogo la tecnica già da tempo s'è congedata e, con questo congedo, anche l'uomo è diventato materiale della tecnica.""""." -
Le cure del mondo. Leibniz e la medicina
Se la salute è con la virtù il bene più prezioso, allora lo sviluppo della medicina (che è una scienza da fare) è una condizione irrinunciabile per la costruzione del bene comune, che è riflesso della gloria divina. Frutto di un originale compromesso con l'empirismo, l'interesse di Leibniz per la macchina corporea e le sue convergenze tutt'altro che innocenti con l'anima, nonché per malattie talora indecifrabili, terapie insperate, anomalie e mostruosità, tecniche ambigue o promettenti, appare sospeso fra aspirazioni scientifiche e progettualità riformatrici. Corredato da un'appendice che presenta fra l'altro la prima traduzione del più importante documento medico leibniziano, il volume contribuisce a far luce su declinazioni della scienza barocca negligentemente svilite dalla storiografia come curiosità erudite o capricci ipocondriaci. -
Il sistema della metafisica nella didattica kantiana
Il volume si propone di seguire la ricezione da parte di Kant dei concetti chiave della metafisica tedesca nell'intero sviluppo del suo pensiero, per osservarne la risignificazione nel contesto del criticismo. Le lezioni di metafisica che il filosofo tenne fra il 1762 e il 1795 presso l'Università Albertina di Königsberg commentando la Metaphysica di A. G. Baumgarten rappresentano in questo senso un'ideale finestra sul panorama della tradizione con cui egli si confronta, più o meno direttamente, lungo tutta la propria carriera accademica e il proprio percorso filosofico. -
Felicità antica e infelicità moderna. L'epicureismo e Leopardi
Pur mutuando la sua concezione di materia eterna e increata dalla fisica greca, nella fattispecie da quella di Stratone di Lampsaco, che nel dibattito moderno si contende con quella di Epicuro lo status di modello di materialismo coerente, Leopardi rompe con la filosofia antica. La sua riflessione porta infatti alle estreme conseguenze l'esito scettico del pensiero moderno, che, nonostante la sua negazione del platonismo, ha continuato a sostenere l'esistenza dell'assoluto. Per Leopardi la realtà non ha alcun fondamento: il principio delle cose è il nulla. Egli sovverte il razionalismo che ha imperato nella filosofia occidentale fin dalle sue origini greche. Anche quando è fondata su una visione della natura meccanicistica e ateleologica, l'etica greca rimane intellettualistica: l'epicureismo identifica nella conoscenza della verità il phàrmakon, il rimedio contro il dolore, condannando la sentenza silenica. Per Leopardi, erede della sapienza del Sileno e di Salomone, la ragione, che conosce ""l'infinita vanità del tutto"""", vede nell'eternità dell'annullamento la """"medicina di tutti i mali""""."" -
Sulla musica. Testo tedesco a fronte
"La musica è quell'intima gioia con cui noi sentiamo il più profondo intimo della nostra essenza portato all'espressione."""" (Schopenhauer)" -
Viareggio, una strage annunciata
Alle 23:48 del 29 giugno 2009, il treno merci 50325 con il suo convoglio di quattordici carri cisterna contenenti GPL deraglia per il cedimento dell'asse del carrello del primo convoglio. Il gas GPL che fuoriesce si incendia al contatto con l'ossigeno provocando la morte di 32 persone e ferendone 25. Diverse abitazioni nella zona dell'incidente vengono abbattute su ordinanza delle autorità comunali perché non più agibili, compreso il sovrappasso principale della stazione, la cui struttura è stata gravemente danneggiata dallo stress termico. Gianfranco Maffei, che nella strage ha perso il cognato, ricostruisce in questa graphic novel le cause, gli interessi, le dinamiche che hanno portato alla strage del 29 giugno, documentandole con profonda indignazione e commozione. -
Que viva Che Guevara
Ernesto Guevara, figura carismatica assurta alla dimensione sempiterna del ""mito"""", icona mondiale per chi ancora oggi si riconosce negli ideali rivoluzionari, è dipinta sotto una nuova luce da due giovani pluripremiati autori italiani. La celebre fotografia del """"Guerrillero Heroico"""", scattata il 6 marzo 1960 dal fotografo Alberto Korda e da questi regalata all'editore italiano Giangiacomo Feltrinelli, è diventata una delle immagini più famose del XX secolo, tanto da essere considerata la più riprodotta in assoluto nella storia della fotografia. Meno nota è la circostanza dello scatto: i funerali di 81 cubani morti durante un attentato terrorista finanziato e appoggiato dagli anticastristi e dalla CIA americana. Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso a partire da questa circostanza misteriosa ripercorrono la vita e il pensiero dolce e appassionato del Che, con un magistrale gioco a incastri che segue il percorso storico della foto, dallo scatto iniziale a L'Havana fino a mezzo di diffusione mondiale delle idee rivoluzionarie di Ernesto Che Guevara."" -
Luigi Tenco. Una voce fuori campo
Il cantautore Luigi Tenco si è sparato un colpo di pistola alla tempia destra. È la notte tra il 26 e il 27 gennaio 1967, Hotel Savoy di Sanremo. Poche ore prima la sua canzone ""Ciao amore ciao"""" è stata eliminata dal Festival. È la delusione ad averlo condotto al suicidio? Il mistero della morte di Luigi Tenco indagato da due maestri del fumetto italiano.""