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Antiche novità. Una guida transdisciplinare per interpretare il vecchio e il nuovo
Vecchio e nuovo, tradizione e innovazione, continuità e cambiamento, non sono forme alternative, ma aspetti complementari di uno stesso moto al centro della realtà contemporanea. Il volume si pone l'obiettivo di ripensare le modalità con cui questi binomi inscindibili interagiscono e si riconfigurano in 7 diversi campi di studio: le scienze della comunicazione, i diritti umani, la sociologia delle emozioni, la storia della scienza, le scienze culinarie, la sociologia della moda e la storia della religione. I risultati di questo esperimento sono per certi versi sorprendenti e delineano una sorta di ""guida"""" valida per le discipline considerate, ma che stimola a riflettere su altri casi simili. Il vecchio e il nuovo convivono tra forme di imitazione, spinte alla sopravvivenza, competizione a tratti feroce e inattese ibridazioni. Tradizione e innovazione sono in perpetua interazione nel corso della storia, sebbene ciò che si ritiene tradizionale o innovativo cambi secondo le esigenze del momento, attualizzando il passato nel presente. Saggi di: Gabriele Balbi, Maria Stefania Cataleta, Massimo Cerulo, Alberto Fragio, Alessandra Guigoni, Marco Pedroni, Cecilia Winterhalter."" -
L'etica pubblica in questione. Cittadinanza, religione e vita spettacolare
L'etica pubblica può anche essere intesa come l'etica stessa, quando riconosce che l'essere umano è sempre coinvolto in relazioni con altri all'interno di scenari storico-sociali. A seconda delle fattezze concrete di questi scenari, gli esseri umani si trovano spesso a confronto con questioni nuove che sfidano le loro soluzioni tradizionali al problema del giusto convivere, e persino le loro idee di bene e di male. Questo libro affronta alcune delle più radicali tra tali questioni: quelle relative ai temi della cittadinanza, del pluralismo religioso e delle trasformazioni dei modi dell'esperienza provocate dalla diffusione dei nuovi mezzi di comunicazione e dal loro divenire una sorta di nuovo ambiente. Ne viene un quadro teorico complesso, dove la comune umanità può tornare a essere una risorsa, e pure un fine condiviso. Ma solo a patto che non se ne diano per scontati i tratti fondamentali. -
Prendersi cura. Della gioventù e delle generazioni
Fin dall'inizio del XXI secolo, Bernard Stiegler si è impegnato a diagnosticare i nuovi disagi della civiltà, soggetta ai biopoteri dell'economia politica e della governance finanziaria. Nel 2008, con la pubblicazione francese di ""Prendersi cura"""", Stiegler supera la lamentatio intellettuale e pone le fondamenta di un'autentica terapeutica sociale, la farmacologia (da pharmakon, rimedio e veleno), in vista di una trasformazione teorica e politica dell'orizzonte contemporaneo. A monte di questa prospettiva, le analisi foucaultiane sul biopotere vengono integrate criticamente con il concetto di psicopotere, poiché la posta in gioco sembra dirigersi verso l'intelligenza collettiva. Così, facendo leva sul potenziale cognitivo e sociale di quelle stesse tecnologie digitali, troppo spesso valutate esclusivamente come elemento turbo-capitalistico, dunque come dispositivi di assoggettamento, Stiegler ricerca proprio in esse gli strumenti per contrastare lo psicopotere e combattere il sistema del controllo con la formazione di un'attenzione sociale a lungo termine, premurosa per sé e per gli altri."" -
Sentire ciò che nell'altro è vivente. L'amore nel giovane Hegel
Questo testo di Judith Butler affronta alcune tra le pagine più affascinanti e complesse scritte dal giovane Hegel: il frammento sull'Amore e il Frammento di sistema. L'intento dell'autrice è duplice: scandagliarne il senso profondo e operare, nel contempo, una riflessione più ampia sul tema dell'amore e della vita. A partire dall'idea hegeliana dell'amore come sentimento in cui ""il vivente sente il vivente"""", Butler incrocia fecondamente problemi classici della filosofia di Hegel (il rapporto individuo-comunità, religione-filosofia, vita-viventi) con alcuni motivi della sua più recente produzione: la precarietà della vita, il legame tra l'amore e la perdita, il potere del lutto, etc. Filo conduttore del suo itinerario è la difficoltà che il linguaggio filosofico sperimenta nel rendere conto del fenomeno dell'amore, fenomeno che """"ha una sua propria logica - una logica che non fiorisce mai effettivamente in una forma definitiva, ma è caratterizzata da una illimitata apertura"""". L'illimitata apertura a cui, in quanto viventi, ci consegna e ci espone la vita."" -
Istruzione per vivere in modo razionale
L'Istruzione per vivere in modo razionale di Christian August Crusius si articola in cinque parti: telematologia, etica, teologia morale naturale, diritto di natura e dottrina della prudenza, di cui la seconda è senza dubbio la più importante. Nell'Etica Crusius elabora una concezione volontaristica della vita spirituale, prima distinguendo nettamente tra loro intelletto e volontà e poi affermando il primato etico di quest'ultima. Entrambi sono non due modificazioni di una sola forza ma due forze fondamentali distinte l'una dall'altra. Le rappresentazioni dell'intelletto rendono possibile l'agire della volontà, anche se non lo determina. Scissa dalle rappresentazioni, dai ""modelli"""", dalle idee dell'intelletto, la volontà sarebbe """"una forza cieca"""". Tuttavia la volontà è il potere dominante nell'uomo; soltanto se essa determina l'intelletto, è possibile la moralità come autodeterminazione. Se, invece, l'intelletto esercitasse il suo dominio sulla volontà, la virtù sarebbe non un atto libero ma una """"perfezione fondata già nell'essere"""" e il delitto una """"imperfezione essenziale""""."" -
Rileggere Kierkegaard
A poco più di duecento anni dalla nascita di Kierkegaard (5 maggio 1813), questo volume si propone di rileggere alcune delle questioni centrali affrontate dal pensatore danese lungo il suo itinerario di pensiero: il difficile e controverso rapporto con la cristianità borghese di Danimarca; il carattere indiretto della comunicazione religiosa; il tratto paradossale, se non addirittura assurdo della fede; la noia quale lato notturno della vita ironico-estetica; la logica dei due principali tipi di seduttore; l’ambiguità dell’angoscia quale segno distintivo della libertà umana, ma al contempo fattore predisponente al peccato. L’ultima parte è, invece, dedicata alla recezione di Kierkegaard da parte di alcuni grandi interpreti tedeschi del suo pensiero: Christoph Schrempf, Theodor Haecker, Karl Jaspers, Martin Heidegger. -
Il giovane Marx
Lukács ripercorre in quest'opera i momenti della formazione di Marx negli anni dal 1840 al 1844. Appoggiandosi ad una lettura puntuale degli scritti, egli tratteggia il quadro di un pensatore originale, in polemica con gli orientamenti filosofici e politici del proprio tempo, capace di proporre una lettura più profonda del testo hegeliano. Seguendo la lezione di Feuerbach, Marx rovescia i rapporti di predicazione della filosofia politica di Hegel, criticandone non solo la concezione dello Stato ma anche la dialettica speculativa. Ciò gli permette di ripensare il concetto di alienazione in un senso storico-sociale, libero dalle deformazioni idealistiche. Le opere filosofiche del giovane Marx divengono pertanto «il necessario punto di partenza per lo sviluppo di una nuova metodologia». L’incontro col giovane Marx ha indotto il filosofo ungherese a fare i conti con «l’influenza dell’eredità hegeliana non superata» di Storia e coscienza di classe, che, riscoprendo le radici hegeliane di Marx, restituiva al marxismo la categoria di totalità ma dissolveva anche la differenza tra Marx ed Hegel. Pubblicato nel 1954, nel clima politico seguito alla morte di Stalin, Il giovane Marx è un documento essenziale per capire il lavoro del filosofo nel suo difficile rapporto con lo Stato socialista. -
Ecologia e libertà
"Ecologia e libertà"""" è un libro straordinariamente anticipatore. In esso la crisi della natura non si pone come esterna all'economia, alla società, alla politica; ne è semmai il volto estremo, il sintomo inaggirabile, l'ingiunzione cui non ci si può sottrarre procrastinando. André Gorz è tra i primi a chiederci di pensare la questione ambientale nella sua non-autosufficienza, nella sua impossibilità a spiegarsi da sé: essa dischiude infatti una crisi del produttivismo occidentale e del capitalismo industriale che possiede un'origine storica e che richiede una soluzione politica. Tale soluzione, peraltro, non fornisce alcuna garanzia sulla desiderabilità o meno del suo esito: il testo torna a più riprese sul rischio concreto di una deriva tecnofascista, cioè di una risposta autoritaria alle sfide ecologiche. Il degrado degli equilibri biosferici schiude infatti uno scenario fortemente polarizzato: alla tentazione dispotica deve far fronte un progetto sociale complessivo capace di coniugare la sostenibilità ambientale e l'autonomia individuale e collettiva. Il nesso tra ecologia e libertà, dunque, non si dà in natura - non sta nelle cose: bisogna produrlo, curarlo, difenderlo." -
Mediatrici di sapienza. Il riflesso della tradizione profetica e femminile in Christine de Pizan
Sola perché unica, scandalosa perché fuori dalla scena, sono solo alcuni dei tratti messi in rilievo nell'agire di Christine de Pizan: la sua parola si fa militante, per essere qui sezionata, ascoltata e seguita fino al suo canto finale. Il ""cammino di lungo studio"""" è però percorso a ritroso, dall'ultima composizione in versi della poetessa si attraversa una parte della sua ricca produzione. Si avanza l'invito a cercare segni e idee condivise con precedenti figure femminili. Una trama densa di fili da intrecciare, ne risulta un ritratto inedito della Pizan, una lettura innovativa dei suoi testi. Prima donna che compose in volgare per professione, che giunse a rappresentare sé nell'atto di scrivere in splendide miniature. Molti i suoi primati, anche se non fu una rivoluzionaria, né una pacifista nel senso moderno del termine. Questa """"scriba ispirata"""" non è presentata neanche come una femminista ante-litteram: la protagonista di questo libro impugnò la penna come strumento di mediazione, si riconobbe nella guida della Sibilla, per annunciare un altro modo di avvicinarsi alla conoscenza."" -
L'urgenza di un nuovo umanesimo
Da un convegno dell'Istituto Veritatis Splendor di Bologna nasce questo volume che offre alcune riflessioni transdisciplinari sul tema del Convegno ecclesiale della Chiesa italiana sul ""Nuovo Umanesimo"""" (Firenze 2015). Un nuovo umanesimo di ispirazione cristiana non può che nascere dalla presa d'atto della situazione dell'umano oggi, caratterizzata da un individualismo libertario che eleva desideri al rango di diritti e scambia emozioni mutevoli con obiettivi di vita, rifiutando di confrontarsi con principi e verità. Gli autori di questo volume analizzano a partire dalle loro discipline i guasti di questo paradigma, mostrando la superiorità di un umanesimo relazionale, che offre criteri di vita più felicitanti per le persone e più sostenibili per le società. L'inquadramento tematico del Cardinale Carlo Caffarra sottolinea l'urgenza (da cui il titolo del volume) di una chiara consapevolezza da parte dei cristiani di non poter condividere una """"libertà senza logos"""", che rende l'annuncio cristiano privo di rilevanza nella vita."" -
Oppressione e libertà
Questo libro raccoglie gli scritti di Simone Weil militante nel movimento operaio e commentatrice critica di Marx e del marxismo. I testi qui riuniti – molti pubblicati, altri rimasti inediti lei viva, con titolo originale o postumo, alcuni occasionali, altri maturati nel tempo, tutti compresi nel decennio 1933-43 – sono attraversati da temi alcuni dei quali arrivano direttamente fino a noi o sono traducibili nel nostro presente. Tra questi, mettiamo al primo posto quello dei rapporti tra l’individuo, da una parte, e la collettività, la società, le masse, dall’altra. Scrive Weil: «non dimentichiamo che noi vogliamo fare dell’individuo e non della collettività il valore supremo» per cui «la subordinazione della società all’individuo, ecco la definizione della vera democrazia e anche quella del socialismo». Questa netta presa di posizione, che nei primi anni Trenta Weil condivide con i militanti del sindacalismo rivoluzionario, per capirne il significato tutt’altro che individualista, va messa in rapporto a una scoperta politica tutt’ora valida. Simone Weil ha scoperto l’esistenza di un potere oppressivo che si sviluppa con le esigenze stesse di organizzare e di coordinare, a cominciare dallo Stato con il suo apparato burocratico, poliziesco e militare (segnalato già da Marx), che si estende alla produzione, come potere della nascente tecnocrazia (non considerato da Marx), di suo indipendente dal regime capitalistico. E che arriva a compenetrare le stesse organizzazioni di massa che lottano contro il capitalismo. Per prima Weil si rese conto che stava prendendo piede la dittatura di un potere trasversale e senza nome, presente nel funzionamento dello Stato, nell’organizzazione della produzione come anche nei partiti e nei sindacati, e che struttura l’intera società. -
I colori del bene
La filosofia è sempre stata coinvolta nella responsabilità di un autentico ""vivere bene"""". Lo ricordava già Seneca a Meneceo. Al di là delle differenze derivanti dalla dimensione non semplicemente individualistica, ma etica e politica del vivere, noi contemporanei ci sentiamo chiamati a stabilire la possibilità di una """"globalizzazione"""" del bene. Per uscire dalle strettoie del senso unicamente negativo, che al soggettivismo si può dare in questo campo, è richiesta la disponibilità ad accettare un mondo """"policromo"""" di valori. Pertanto, muovendo dal pluralismo estetico e procedendo con rigorose argomentazioni, ci si sforza di dimostrare come solo una difesa adeguata del pluralismo etico possa tentare di dare soluzione al dilemma sull'oggettività o convenzionalità del bene."" -
Sovranità del bene. Dalla fiducia alla fede, tra misura e dismisura
Nel percorso che Platone indica per l'anima, al Bene che è alla sommità nulla potrà opporsi se non presupponendolo. Quel principio illumina le idee, quegli universali, che non sono visibili agli occhi sensibili, ma che soli fanno abbandonare la ""fiducia"""" mondana sempre intrisa di confusione e dubbio. Così il bene è la verità stessa, di cui abbiamo un disperato bisogno. Abbiamo nostalgia, in realtà, degli opposti perfettamente distinti. In questo denso saggio, alla chiara e perfetta distinzione tra Bene e Male viene ricondotto anche il vero senso dell'attesa dei cristiani, e quindi tanto della fede come fondamento delle cose che si sperano, quanto della speranza dell'impossibile. """"La ricerca dell'opposizione assoluta, che, sola, potrebbe liberarci da una soffocante insecuritas, non potrà mai giungere in porto""""."" -
Affinché nessuna persona onesta rimanga più soverchiata. L'amministrazione della giustizia nella Repubblica Romana (1798-1799)
Se è vero che la Rivoluzione francese, anche quella esportata e quella romana, fu ""una rivoluzione del diritto, per il diritto e attraverso il diritto"""", quale miglior angolo prospettico da cui porsi nello studio della Repubblica romana giacobina (1798-1799) che quello del suo ordinamento giudiziario e dell'idea feconda di """"un'altra giustizia"""" da cui lo stesso prese vita? Politicità del diritto penale, umanità delle pene, interminabile lunghezza dei processi, farraginosità delle leggi e arbitrio dei giudici, grandi aspettative riformiste spesso frustrate dalla fragilità del nuovo ordinamento istituzionale: temi e problematiche sempre attuali che, sullo sfondo del sovvertimento di un ordine millenario, videro impegnati i rivoluzionari romani intimamente pervasi dall'idea della funzione salvifica - ed al tempo stesso sommamente rigeneratrice dell'uomo - del diritto e del ruolo, a tal fine imprescindibile, svolto dagli organi che lo stesso erano (e sono) chiamati quotidianamente ad applicare."" -
Il monastero di S. Agnese sulla via Nomentana. Storia e documenti (982-1299)
Agli inizi del secolo IV Agnese, nobile fanciulla romana fu martirizzata: i suoi genitori la seppellirono in un campo di loro proprietà sulla via Nomentana e la sua tomba divenne ben presto meta di pellegrinaggi. Lì accanto sorse prima una basilica e quindi un monastero, il cui archivio storico è ora conservato presso quello di S. Pietro in Vincoli. Raccoglie circa 250 documenti che vanno dal 982 ai giorni nostri. Molta della documentazione originaria è però scomparsa e possiamo recuperarla solo in parte tramite le trascrizioni fatte fare alla fine del Seicento dall'abate I. Gigliucci. Duecentouno documenti originali e trascrizioni secentesche relativi agli anni 962-1299, editi in questo volume, danno alla curatrice la possibilità di ricostruire la vita e il patrimonio di un monastero extraurbano, le politiche gestionali delle sue badesse, le vertenze giudiziarie con altri enti ecclesiastici. Il volume è corredato di un ampio indice delle persone, dei luoghi e delle cose notevoli contenuti nell'edizione dei documenti. -
Il cuore insanguinato
Isola di Saint-Christophe, XVII secolo. La giovane e coraggiosa Isabelle gestisce con la sua domestica Marjorie una locanda, Il cuore insanguinato, meta privilegiata di pirati e criminali. La sua quiete viene improvvisamente spezzata dall'arrivo dell'Oblivion, nave inglese comandata da lord Taylor Harriss Moore, l'uomo che sua madre aveva tradito innamorandosi del pirata e dando alla luce proprio lei, Isabelle. L'uomo propone alla giovane di allontanarsi da Saint-Christophe e di vivere a St. James of the Plain con lui. Isabelle accetta, e un nuovo mondo si apre dinanzi ai suoi occhi... La giovane donna sarà presto costretta a fronteggiare l'ipocrisia dell'alta società, che sa essere anche più pericolosa di un'isola abitata da pirati. Intanto, una guerra si profila all'orizzonte: l'isola nella quale è cresciuta e Il cuore insanguinato sono in pericolo. Sarà l'aiuto del misterioso e affascinante Tristan Storm a riportarla a Saint-Christophe per tentare di salvare ciò che ama e, soprattutto, a farle scoprire la passione. -
Senza di te
Nina è una giornalista, vive in un appartamento tutto suo ed è circondata da amici che le vogliono bene; tutto questo, però, non basta più da quando Pietro è andato via. Adesso, Nina è una donna sospesa. I suoi migliori amici, Leo ed Elena, sembrano non capire la profondità del dolore che l'attanaglia e Nina, perseguitata dal ricordo di Pietro come da uno spettro, non può che sentirsi terribilmente sola. La solitudine, però, dovrà combattere con la forza che Nina ha ancora dentro di sé, celata dietro la paura di ricominciare ad amare. Una storia che è danza d'opposti: il dolore e la speranza, la solitudine e il calore dell'amicizia, la morte interiore e la rinascita della fenice dalle sue stesse ceneri. -
Il mondo dopo te
C'è stato un tempo in cui gli dei e gli uomini vivevano fianco a fianco. Poi qualcosa è cambiato, e adesso gli dei abitano un mondo che per gli uomini è puro mistero. Hope, il cui nome porta in sé il segreto profondo della speranza, appartiene al mondo degli dei e, giunta l'ora del grande esame, viene inviata sulla Terra, dove dovrà trascorrere parte della sua esistenza. L'avidità dell'uomo, la distruzione che egli ha portato alla sua Terra, un luogo ormai corrotto, convince gli dei che non ci sia altra alternativa che cancellare la sua esistenza e ricreare un mondo perfetto. Non è dello stesso parere Hope che intravede ancora nell'animo umano la tortuosa strada della possibilità e della speranza. La sua decisione la condurrà a dover fare i conti con l'imprevedibile destino che la porterà lontano da tutto ciò che ama e che metterà il suo cuore a dura prova. Da un lato l'anima cui è predestinata: il giovane e perfetto Aidan e, dall'altro, un semplice umano il cui destino si incrocerà con il difficile cammino di Hope verso la verità. -
L' inquietante urlo del silenzio
Emy è una ragazza ricca e intelligente e nutre una segreta ambizione: scoprire i segreti che si nascondono dietro il volto imperscrutabile del destino. La sua passione, però, la condurrà ai limiti della follia e, una volta accompagnata dai suoi parenti in una casa di cura, non resterà che il silenzio a riempire le sue giornate. Tuttavia, l'ospedale psichiatrico mostrerà presto il suo volto: morti sospette, medicine dall'aspetto ambiguo e, soprattutto, il ripetersi del numero tredici, il numero di Lucifero. Tra mistero e magia oscura, Francesca Napoli guida la sua protagonista al di là del confine tra la vita e la morte per poi svelare ciò che ognuno di noi porta dentro di sé: il potere indistruttibile e salvifico dell'amore. -
Mary Read di guerra e mare
Mi chiamo Mary Read. È strano come con un nome, con due semplici parole, si possa delimitare una persona la cui identità rimane, per tutto il resto, così ambigua. Dentro di me sento di essere troppe cose per potermi definire in uno spazio tanto breve. Mi hanno chiamata bambina, mozzo, soldato, moglie, pirata, assassina. Ho avuto due sessi e due nomi. Per questo, forse, la mia vita fa tanta paura.